Storia di amicizia e di solidarietà
A cura degli alunni delle
Classi 3 A-B
L'amicizia tra due animali.
Il difficile compito di insegnare a vivere
ISTITUTO CASALINUOVO
CATANZARO SUD
Scheda del libro
•
AUTORE: Luis Sepulveda•
TITOLO: Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare.•
CLASSE: 3 A- B•
SCUOLA: Primaria Istituto Casalinuovo CZSud•
COMMENTO:Questo libro ci ha fatto riflettere moltissimo. I gatti di solito mangiano gli uccelli, è un po' impossibile che riescano a fare loro da mamma. Eppure, nel racconto, Zorba, il gatto, riesce ad accudire un piccolo di gabbiana. La piccola gabbiana non aveva una mamma, purtroppo la sua vera mamma era morta dopo
essere stata “travolta” da una macchia di petrolio, mentre era nel mare per cercare qualche cosa da mangiare. Zorba però aveva promesso di avere cura della piccola , covando l'uovo fino a quando non si fosse schiuso e di insegnare alla gabbianella a volare. Zorba mantenne la promessa e volle bene alla gabbiana come se fosse lui la madre. Secondo noi è un libro da leggere e da non lasciare in disparte. Ci ha fatto capire molte cose e soprattutto cosa vuol dire la parola ”PROMETTERE”. E'
importante sapere anche quanto è bello stare insieme e avere fiducia l'uno dell'altro. Leggendo il libro si capisce quanto sia importante avere nuovi e insoliti amici come una gabbiana
anche se sei un gatto. Gli animali sanno benissimo, forse meglio di noi umani, cosa vuol dire la parola AMORE, ANCHE PER UNO DIVERSO DA TE. E' stato anche un libro un pochino triste alla fine quando Fortunata (la gabbianella) se ne è andata via subito dopo avere imparato a volare.
Gli alunni della classe 3 A- B
LA MORALE
Un momento importante del racconto scriveremo per ricordare questo libro che nel cuore porteremo.
Questo testo così delicato una morale ci ha insegnato:
due mondi così diversi e nella realtà tanto avversi,
sono riusciti ad aiutarsi ma soprattutto ad amarsi.
C’è una frase che già da sola la morale esprimerà e dell’amicizia parlerà:
"è molto facile accettare ed amare chi uguale a noi può sembrare,
ma è purtroppo difficile, nel cuore far entrare
chi invece è disuguale".
La storia
Un vecchio camion carico di rifiuti è fermo,
abbandonato sul molo del grande porto di Amburgo.
Centinaia di grossi topi escono da un tombino, si caricano di rifiuti
commestibili e si rituffano nella fogna.
Sopra di loro, stormi di gabbiani volano senza interruzione e ogni tanto si lanciano in picchiata,
bucano l'acqua come frecce e poi risalgono a galla
stringendo pesci nei loro becchi.
Quattro simpatici gatti assistono preoccupati all’
operazione: sono i gatti del porto che combattono quotidianamente per
salvare il proprio ambiente vitale
dall'invasione dei ratti.
Kengah è una di loro. Giovane gabbiana dalle piume color argento, è alla sua prima migrazione e segue attentamente le istruzioni dei gabbiani pilota. Il suo viaggio però è
destinato a concludersi drammaticamente: mentre vola a pelo d'acqua per procurasi qualche buona aringa, rimane infatti invischiata in una grande macchia di petrolio,
causata da un incidente notturno fra una petroliera e un mercantile.
L'onda nera e densa non perdona, quando Kengah si accorge del pericolo, tenta di sfuggire, ma le sue ali sono già completamente ricoperte dalla sostanza, la macchia vischiosa le incolla le ali al corpo e la gabbiana capisce che ormai è condannata. Con uno sforzo supremo cerca di
ritirare le zampe e di sbattere il più energicamente possibile le ali e, al quinto tentativo, riesce ad alzarsi leggermente in volo
La sostanza densa però le pesa
maledettamente e il movimento delle ali è lento e pesante.
Kengah riesce solo a
sorvolare il porto, ma presto perde quota ed esausta e morente, precipita sul
terrazzo di uno dei gatti del porto, Zorba, che è intento ad un ritemprante un
pisolino.
kengah, proprio in punto di
morte, gli affida il suo uovo e gli strappa ben tre promesse: di non mangiarlo, di averne cura finché non si schiuderà e di insegnare a volare alla piccola gabbianella che nascerà.
Alla morte di Kengah, Zorba si trova così in un bel pasticcio,non sa proprio come comportarsi con quell'uovo che sta immobile davanti ai suoi occhi.
Decide così di chiedere aiuto ai suoi amici gatti:
Colonnello, Segretario, Diderot.
Nell'"Harry, bazar del porto" residenza di Diderot, l'intellettuale del gruppo, i felini consultano libri, cercano di farsi una cultura sui gabbiani, tentano di scoprire metodi per covare e la cura dei piccoli e così Zorba, assistito dai suoi inseparabili compagni d'avventura, porta avanti la cova dell'uovo.
Superando ostacoli e difficoltà varie, riesce ad
assolvere all'arduo compito e, circa tre settimane
dopo, l'uovo si schiude e Zorba si trova a far da
mamma a una tenera gabbianella che prenderà il
nome di Fortunata.
Tra peripezie e pericoli di varia natura, la gabbianella cresce così giocando con Pallino e accudita con grande amore da Colonnello, dal sapiente Diderot, dal
simpatico e furbo Segretario e, ovviamente, dal tenero e dolce Zorba.
Fortunata si sente a tutti gli effetti un gatto e ogni volta che Pallino cerca di metterla di fronte alla diversità che intercorre fra lei, uccello, e loro, gatti, la piccola
gabbianella sembra voler a tutti i costi rifiutare la sua vera natura
Nel frattempo però Fortunata è stata presa di mira anche dai terribili topi che, sempre in agguato, cercano in tutti i modi di
impossessarsene. Dopo numerosi tentativi
andati buchi e nonostante le attenzioni dei gatti, un brutto giorno la gabbianella finisce così nelle loro mani. Dopo mille peripezie però, grazie alle conoscenze di Diderot, al coraggio di Zorba e alla collaborazione di tutti i gatti, tra cui la bella Bobulina, Fortunata viene salvata.
A quel punto Zorba è consapevole che, per mantenere fede alle promesse fatte, ormai gli rimane ancora un compito, il più arduo e difficile: insegnare a Fortunata a volare.
A lungo l'impresa appare disperata. A nulla valgono gli incoraggiamenti e i tentativi di ogni genere. La gabbianella non vuole volare, è terrorizzata dall'idea di sollevare le zampe dal suolo e anche quando si convince a provare, i risultati sono catastrofici. Fortunata non riesce a staccarsi da terra, ormai si considera un gatto in tutto e per tutto.
Disperati, bisognosi d'aiuto e ormai privi di idee, i gatti pensano che l'unica e ultima soluzione potrebbe essere quella di chiedere consiglio a qualche umano. Bobulina propone di fidarsi di Nina, la figlia del suo padrone che è un brav'uomo oltre che un grande poeta. E i bambini e i poeti, sostiene la bella gatta,
sanno volare con le parole e sono gli unici in grado di sognare, di credere nei sogni.. All'unanimità dunque la prescelta è Nina
Alla fine Fortunata, dall'alto del campanile della chiesa di San Michele, riuscirà a spiccare il volo e a unirsi a uno stormo di
gabbiani e sparirà all'orizzonte davanti allo sguardo commosso della sua grande famiglia di felini.
FINE
Le nostre attività…
Il nostro
LAPBOOK
Questa storia ci ha fatto capire che dobbiamo accettare e rispettare la diversità, dobbiamo riconoscerci ed essere solidali,
aiutare chi ha bisogno,
accettare l’altro e rispettare il nostro
ambiente.
Voler bene è fondamentale.
Gli alunni del progetto della Gabbianella e il gatto