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Capitolo 1

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Academic year: 2021

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Capitolo 1

introduzione

1.3 Impostazione metodologica del lavoro

Gli obiettivi precedentemente descritti hanno reso necessario uno sviluppo del lavoro in diverse direzioni, obbligando una indagine conoscitiva basata su più strumenti. Si può rilevare tuttavia che per il lavoro è riconoscibile una impostazione unitaria per quanto riguarda i criteri di indagine.

Il lavoro è suddivisibile nelle seguenti fasi:

1° fase

1.1 ricerca bibliografica ragionata riferita alle diverse aree oggetto di studio tesa alla conoscenza del territorio su cui si intendeva operare; nello specifico, ricerche di archivio, interviste, incontri con autorità ecclesiastiche e/o con le pubbliche amministrazioni, ecc.

1.2 sviluppo delle problematiche emergenti per la rifunzionalizzazione delle chiese ridotte ad uso profano, con tre sottofasi svolte in parallelo:

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Capitolo 1

introduzione

1.2.1 individuazione in un territorio abbastanza ampio delle chiese ridotte ad uso profano non indecoroso, distinguendo fra quelle abbandonate e non più utilizzate, quelle riutilizzate con destinazione d’uso differente e quelle allo stato di rudere;

1.2.2 definizione dello strumento di supporto alla progettazione finalizzato alla conoscenza di questi edifici, con una consequenzialità logica delle operazioni da effettuare durante la fase di analisi territoriale e di rilievo dell’edificio;

1.2.3 redazione di due tipi di schede, una per valutare la conoscenza e l’opportunità dell’intervento di rifunzionalizzazione e quindi facilitare la valutazione da parte delle P.P. A.A. su come poter riusare gli edifici attraverso la definizione delle potenzialità e la predisposizione di poter essere ristrutturati.

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Capitolo 1

introduzione

La schedatura redatta e usata per analizzare le architetture sacre attualmente non in uso è dedicata all’esame di specifiche caratteristiche tipologiche, formali, funzionali e tecnologiche dell’edificio, compariranno perciò:

DATI RELAZIONALI -valutazione dell’importanza locale, ambientale, sociale economica e culturale del luogo- (figg. 1.12, 1.13, 1.14)

DATI TIPOLOGICI -forma e tipologia- (figg. 1.15, 1.16)

DATI TECNOLOGICI E MATERICI -caratteri costruttivi evidenti, analisi delle finiture e degli elementi di pregio, quadro patologico- (fig.1.17)

DATI DELLA FRUIBILITA’ -capacità di rispondere ai requisiti e alla normativa vigente- (fig. 1.18)

DISEGNI DI RILIEVO

-rapporto con il contesto, definizione metrica generale e di dettaglio, stato di degrado- (vedi tavole allegate)

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introduzione

Fig. 1.12 – La scheda n°1 fornisce l’inquadramento territoriale dell’edifico esaminato riportandone dei sintetici cenni storici, nei casi di aree di difficile localizzazione vengono inserite immagini cartografiche ed ambientali per una migliore comprensione.

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introduzione

Fig. 1.12 – La scheda n°1 illustra l’inquadramento territoriale ed alcuni sintetici cenni storici ed urbanistici dell’edificio esaminato. Vengono riportati i riferimenti cartografici usati e, in alcuni casi, immagini di inquadramento più dettagliate per le aree di difficile localizzazione.

Fig. 1.13 – La scheda n°2 individua l’ubicazione della chiesa esaminata riferendola all’immediato contesto urbano. Vengono riportate, oltre ai riferimenti cartografici usati, note sintetiche sulle aree limitrofe.

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introduzione

Fig. 1.14 – La scheda n°3 approfondisce i dati relazionali sulla chiesa esaminata riportandone l’individuazione aereofotogrammetrica, catastale, viene evidenziata la proprietà dell’immobile, la sua articolazione planivolumetrica, gli strumenti urbanistici vigenti e le infrastrutture viarie presenti.

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introduzione

Fig. 1.15 – La scheda n°4 illustra la prima parte inerente i dati tipologici della chiesa esaminata, viene descritta l’organizzazione planimetrica evidenziando gli elementi caratterizzanti l’impianto.

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Fig. 1.16 – La scheda n°5 illustra la seconda parte inerente i dati tipologici della chiesa esaminata, vengono descritti gli elementi caratterizzanti la facciata a livello compositivo e di accesso, il sistema di copertura e quello di illuminazione.

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Fig. 1.17 – La scheda n°6 descrive i dati tecnologici e materici della chiesa esaminata, nello specifico vengono evidenziati gli aspetti decorativi interni ed esterni, il sistema costruttivo ed i materiali usati.

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Fig. 1.17 – La scheda n°4 illustra i dati tipologici della chiesa esaminata, viene descritta l’organizzazione planimetrica evidenziando gli elementi caratterizzanti l’impianto.

Fig. 1.18 – La scheda n°7 inerente la fruibilità dell’impianto esaminato riporta informazioni sull’attuale stato di conservazione e di uso; sintetiche note illustrano le norme ed i vincoli che insistono sull’edificio e la bibliografia di base di riferimento.

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introduzione

2° fase

La seconda fase è caratterizzata da un’indagine territoriale sul campo finalizzata a:

- Identificazione degli edifici studiati, loro definizione: “edifici sacri destinati al culto divino dove i fedeli abbiano il diritto di entrare per esercitare pubblicamente tale culto” così come definito dal Codice di Diritto Canonico.

- Verifica ed integrazione di rilievi esistenti, nuovi rilievi diretti su edifici mai analizzati e quindi inediti (studio dei dettagli, arredi, componenti decorative e tecnologiche)

- Schedatura degli edifici.

- Studio eventuale sull’origine dei materiali impiegati.

- Eventuale verifica dello strumento ideato su alcuni casi di studio.

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introduzione

ambito e che risultano per la tematica in questione innovativi perché riferiti alla particolarità dell’argomento trattato, le chiese non più in uso. Il rapporto tra costruzione e sacralità diviene elemento strutturante della ricerca che emerge nel rapporto continuo tra gli elementi costruttivi e decorativi testimonianti l’originario uso dell’edificio; ciò emerge nella metodologia di lavoro seguita che non ripropone modelli o strumenti già esistenti per l’edilizia storico-monumentale in genere, ogni fase del lavoro è calibrata in modo da riferirsi, in maniera specifica e chiara, a edifici specifici come sono le chiese sconsacrate.

Notevole importanza, nel presente lavoro, all’interno della fase di acquisizione dei dati archivistici e bibliografici, è il rilievo architettonico delle architetture in questione, che in taluni casi si concretizza in nuove misurazioni per le architetture mai rilevate e di cui non esistono studi approfonditi (figg. 1.19, 1.20, 1.21, 1.22); in altri con la verifica dei rilievi esistenti sviluppati e soprattutto ampliati nella parte di dettaglio, sia esso decorativo o costruttivo, elemento quest’ultimo imprescindibile per tale ricerca.

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Capitolo 1

introduzione

Fig. 1.19 – Interno della chiesa della Qualquonia a Pisa; lo stato interno è critico, il soffitto cassettonato è in condizioni statiche precarie, alcune tracce del vecchio controsoffitto risultano pericolanti e tutto l’ambiente, soprattutto il pavimento, è ricoperto da escrementi e in alcuni casi da carcasse di volatili.

Fig. 1.20 – Il rilievo degli spazi interni della Qualquonia è stato condotto in condizioni ambientali critiche, alcune delle lapidi marmoree della chiesa

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Fig. 1.21 – Il rilievo dell’Oratorio della Compagnia del S.S. Sacramento a S. Giovanni alla Vena, Vicopisano, ha interessato sia la totalità dell’edificio che gli elementi di dettaglio architettonico;

nell’immagine particolare del ciborio marmoreo.

Fig. 1.22 – Tra i nuovi rilievi effettuati quello dell’ Oratorio della S.S. Trinità a Buti, nell’immagine il rilievo di dettaglio dell’altare ligneo.

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Il ridisegno, usato come strumento di indagine storico-costruttiva dell’opera architettonica, cerca di ricostruire anche un percorso storiografico rivolto allo studio della storia delle costruzioni e delle tecniche, affiancando a tale tema un’analisi storica in cui anche il ridisegno, inteso come strumento di indagine e conoscenza materiale, diviene strumento diretto per sintetizzare e comunicare le conoscenze acquisite.

La redazione degli elaborati grafici di dettaglio, unita all’esame della documentazione bibliografica, viene a riassumere lo stato delle conoscenze su di un edificio e sulle tecniche costruttive in esso adottate; si ha quindi per i casi di studio esaminati, un quadro di sintesi sull’architettura religiosa non più in uso nell’ambito territoriale preso in esame.

La metodologia messa a punto, all’interno della fase di rilievo, sviluppa lo stato conservativo e materico degli edifici, un approccio specifico sul tema delle tecniche e nello specifico:

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funzionale e tipologico-formale.

- Valutazione critica delle tecniche edili tradizionali.

- Procedimenti costruttivi e stato di conservazione.

La metodologia della ricerca è stata valutata nella completezza dei risultati ottenuti, cioè se gli strumenti utilizzati sono in grado di fornire risultati finali che prendono in considerazione tutti gli aspetti più rilevanti del complesso ecclesiastico, e se lo strumento di indagine diretta -le schede elaborate- mirato allo studio e all’analisi di un aspetto singolo (es. aspetto tipologico) propone un approccio metodologico generale, valido ed estendibile agli altri aspetti. Questo tipo di valutazione è avvenuto attraverso la comparazione con la bibliografia corrente.

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In sintesi la verifica della semplicità e della completezza degli strumenti e delle procedure utilizzati, è avvenuta attraverso la seguente valutazione, se essi:

1. sono di facile utilizzo;

2. producono risultati di facile lettura;

3. producono risultati sintetizzabili in schede o grafici o tabelle o direttamente su supporto cartografico;

4. utilizzano un linguaggio scientifico competente;

Figura

Fig. 1.12  – La scheda n°1 fornisce l’inquadramento territoriale  dell’edifico esaminato riportandone dei sintetici cenni storici, nei casi  di aree di difficile localizzazione vengono inserite immagini  cartografiche ed ambientali per una migliore compren
Fig. 1.12  – La scheda n°1 illustra l’inquadramento territoriale ed alcuni  sintetici cenni storici ed urbanistici dell’edificio esaminato
Fig. 1.14  – La scheda n°3 approfondisce i dati relazionali sulla chiesa  esaminata riportandone l’individuazione aereofotogrammetrica,  catastale, viene evidenziata la proprietà dell’immobile, la sua  articolazione planivolumetrica, gli strumenti urbanist
Fig. 1.15  – La scheda n°4 illustra la prima parte inerente i dati  tipologici della chiesa esaminata, viene descritta l’organizzazione  planimetrica evidenziando gli elementi caratterizzanti l’impianto
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