Sommario
- I contenuti dell’analisi strategica - Diagnosi strategica
- Delimitazione dell’ambiente operativo - Attrattività del contesto competitivo - Analisi della concorrenza
- Valutazione delle risorse e delle competenze aziendali - Swot analysis
Pianificazione stategica (p.s.) - è il processo formale di definizione
delle scelte strategiche
La relazione tra approcci alla p.s. e tipi di informazioni richieste
Approcci alla p.s. Informazioni richieste
Long range planning Natura dei vincoli endogeni Strategic planning Analisi dei fattori ambientali esterni
Strategic management Individuazione di questioni ambientali
importanti per accrescere la capacità adattiva ai segnali di cambiamento
- l’approccio alla pianificazione strategica
- il livello di analisi (corporate, business unit,funzioni)
- le caratteristiche del settore
- la specificità dell’azienda
- il contesto geo-storico
- la situazione operativa
Le variabili che definiscono il mix
di analisi strategiche
È il processo logico di definizione delle strategie d’impresa
Il processo strategico
Aree problematiche e differenziali competitiviFattori critici di successo
Punti di forza/debolezza
Accettabilità della strategia
Ritorni della strategia
Feedb
La relazione tra l’oggetto dell’analisi strategica e gli strumenti d’analisi
Gli strumenti per l’analisi strategica
La relazione tra l’oggetto dell’analisi strategica e gli strumenti d’analisi
- non tiene conto del potenziale di sviluppo dell’impresa
Diagnosi strategica
- indica se le risorse investite sono aumentate o diminuite
-esprime la differenza tra il valore dell’impresa (flussi futuri attualizzati) e il valore del debito (valore attuale dei flussi pagati ai finanziatori)
Tecniche per rilevare la performance competitiva
• - Le matrici portafoglio
• - La matrice della performance relativa
Focus - analisi del portafoglio di attività
DUE DIMENSIONI INDIPENDENTI:
• l’attrattività intrinseca dei segmenti del mercato di
riferimento in cui l’impresa opera;
• la competitività dell’impresa in ognuno dei
prodotti-mercati considerati.
MATRICE
CRESCITA-QUOTA DI MERCATO RELATIVA
(Boston Consulting Group)
• ATTRATTIVITÀ:
Il tasso di crescita del mercato di riferimento La linea di demarcazione equivale
1. alla media dei tassi di crescita dei vari segmenti in cui opera l ’impresa oppure...
2. al tasso di crescita del prodotto nazionale lordo
• COMPETITIVITÀ:
La quota di mercato relativa al concorrente più pericoloso La linea di demarcazione si colloca a 1 o a 1,5.
Ipotesi fondamentali
della matrice BCG
• PRESENZA DELL’EFFETTO DI ESPERIENZA
Una quota di mercato relativa elevata implica un vantaggio competitivo in termini di costi, e inversamente.
• MODELLO DEL CICLO DI VITA DEL PRODOTTO La collocazione in un mercato in fase di crescita implica un
LA MATRICE
“CRESCITA-QUOTA DI MERCATO RELATIVA”
La matrice Boston Consulting Group
La matrice BCG classifica i business dell’impresa in base a:
Mercato attuale - Mercato anno precedente Mercato anno precedente
- grado di attrattività esterna =
- forze interne del business =
tasso di crescita del mercato (il PIL è spesso la discriminante)
quota relativa di mercato
(la parità con il leader è spesso la discriminante) =
= Fatturato business
Vendite totali in milioni 0,5+1,6+1,8+3,2+0,5= €7,6
A= 6,6% B= 21,0% C= 23,7% D= 42,1% E= 6,6%
Quote di mercato relative (rispetto al leader)
A= 0,5/0,7= 0,71 B=1,6/1,6 = 1,0 C=1,8/1,2 = 1,5 D=3,2/0,8 = 4,0 E=0,5/2,5 = 0,2
Tasso di crescita medio
(15%+18%+7%+4%+4%)/5= 9,6% (o 10%)
LA MATRICE
La matrice Boston Consulting Group
Cash flow limitato (positivo o negativo) Cash flow consistente negativo QUESTION MARK STARLa matrice crescita-quota di mercato
relativa
Un esempio
B C D 0,00 10,00 25,00 0,10 1,00 10,00 E AQuota di mercato relativa Tasso di crescita del mercato
STELLE DILEMMI PESI MORTI MUCCHE DA MUNGERE 42,1% 23,7% 21,0% 6,6% 6,6%
Tipologia dei prodotti-mercati
1) Mucche da mungere (cash cows): generano molta liquidità
finanziaria, fungono da sostegno ad attività di diversificazione
2) I pesi morti (dogs): esistono poche possibilità di
miglioramento di redditività, l’obiettivo è il disinvestimento
3) I dilemmi (problem children): l’obiettivo è l’identificazione
delle attività che possono garantire buone possibilità di successo
4) Le stelle (stars): richiedono mezzi finanziari che ne sostengano
1. La strategia adottabile: mantenimento, abbandono, investimento selettivo, massimo sfruttamento.
2. Le esigenze finanziarie e il potenziale di redditività. 3. L’equilibrio del portafoglio di attività.
La posizione nella matrice dà indicazioni su:
… per:
1. Costruire scenari di sviluppo in base ai tassi di crescita attesi. 2. Valutare il cash flow complessivo.
Tasso di crescita (in $ costanti) Introduzione di un nuovo prodotto Alto Basso Disinvestimento Stelle Dilemmi Mucche
da mungere Pesi morti
A E G F Disinvestimento D B C
ANALISI DINAMICA DI UN PORTAFOGLIO
mediocr ità
imitator e
I problemi del modello BCG
Classificare le SBU e misurare il tasso di crescita del mercato o la quota di mercato.
Tempo di consumo Costo
MATRICE MULTICRITERI
attrattività-competitività (General Electric)
• ATTRATTIVITÀ
L’attrattività di un mercato può dipendere da molti altri fattori oltre che dal tasso di crescita del mercato di riferimento
(accessibilità, dimensioni, assenza di potenti concorrenti,…)
• COMPETITIVITÀ
Analogamente, il vantaggio competitivo dell’impresa può derivare dall’immagine di marca, dall’organizzazione commerciale e da altri fattori oltre che dalla semplice quota di mercato relativa.
La costruzione della matrice si sviluppa in quattro fasi prendendo in esame la situazione attuale del business (ed eventualmente estendendo l’analisi alla situazione futura)
Fase 1 Definizione dei fattori critici interni ed esterni Fase 2 Valutazione dei fattori esterni
Fase 3 Valutazione dei fattori interni
Fase 4 Posizionamento del business nella matrice grado di
attrattività-capacità competitiva
Le valutazioni sulle singole variabili e sul posizionamento complessivo sono baste sulle opinioni personali di manager
Limiti: - limitata omogeneità tra le valutazioni delle diverse aree - rischio di formalismo nelle analisi
LA GRIGLIA MULTICRITERI
Indicatori di attrattività
Scala di valutazione Indicatori di
attrattività (100) Peso 1 Bassa 2 3 Media 4 Elevata 5
Accessibilità del mercato Tasso di crescita
Lunghezza del ciclo di vita Potenziale del margine lordo Intensità della concorrenza Possibilità di differenziazione Concentrazione delle clientela
Fuori Europa & USA < 5% < 2 years < 15% Oligopolio strutturato Prodotto generico > 2000
Europa & USA 5% - 10% 2 - 5 anni 15% - 25% Concorrenza non strutturata Prodotto scarsamente differenziato Da 2000 a 200 Europa >10% >5 anni > 25% Concorrenza frammentata Prodotto fortemente differenziato < 200
Scala di valutazione Indicatori di
competitività Peso (100) 1 Bassa 2 3 Media 4 Elevata 5
Quota di mercato relativa Costo unitario
Qualità distintive
Livello di conoscenze tecniche Strumenti di vendita Notorietà, immagine < 1/3 del leader > del concorrente diretto
Prodotto ‘Me too’ Difficile da gestire Intermediari non controllati Inesistente > 1/3 del leader = del concorrente diretto Prodotto poco differenziato Parzialmente gestibile Intermediari controllati Immagine debole Leader < del concorrente diretto ‘Unique selling proposition’ Perfettamente gestibile Vendita diretta Immagine forte
LA GRIGLIA MULTICRITERI
Indicatori di competitivitàLa matrice GE
La matrice GE prende in considerazione un ampio spettro di variabili
Fattori interni = capacità competitiva - Quota di mercato - Marketing - Assistenza ai clienti - R&D - Produzione - Distribuzione - Risorse finanziarie - Immagine - Gamma di prodotti
Fattori esterni = attrattività del settore - Dimensioni del mercato
- Tasso di crescita del mercato - Ciclicità
- Struttura concorrenziale - Barriere all’entrata - Redditività del settore - Tecnologia - Legislazione/problemi legali - Disponibilità di manodopera - Problemi sociali/ambientali/politici Investimento e
crescita selettiva Crescita Selettività
Mietitura/ abbandono Selettività
Crescita selettiva
Selettività abbandono Mietitura/ abbandono Mietitura/ Grado di attrattività del settore
Elevato Medio Basso
Ba ss o Medio Ele va to Capa ci tà compe titiv a de l bus in es s
Limiti BCG Limiti GE
Si basa esclusivamente sulla nozione di vantaggio competitivo interno (p.e. pesi morti)
Difficoltà di misurazione delle due dimensioni
Si basa sull’effetto esperienza che è tipico di alcuni prodotti-mercati Le indicazioni restano generiche e costituiscono degli orientamenti da approfondire
Problemi di misurazione, il rischio di soggettività è maggiore rispetto alla BCG
La validità dei risultati è subordinata al metodo di aggregazione dei criteri
Mancanza di un rapporto logico con la perfomance economica e finanziaria Le indicazioni restano generiche e costituiscono degli orientamenti da approfondire
• È definita da due variabili: la competitività relativa e la
redditività relativa
• La dimensione relativa può essere costruita rispetto al settore, a concorrenti, all’impresa stessa (trend di competitività e
redditività)
• La redditività può essere espressa da valori economici (Roi, Roe, ecc.). La competitività può essere rappresentata
dall’andamento delle vendite
La matrice della performance
relativa
Un esempio di matrice della
performance
• Consiste in analisi delle esperienze di successo di altre organizzazioni per valutare la loro trasposizione in una specifica realtà aziendale
Tipi di benchmarking
• Interno. Consiste nel confronto di prassi e prestazioni di unità
organizzative della medesima struttura
• Competitivo. Consiste nel confronto con le prassi delle migliori
aziende del settore
• Non competitivo. Consiste nel confronto con le migliori prassi
di talune funzioni di aziende di altri settori
• Definizione dei fattori da rilevare nelle unità di confronto
• Confronto tra la propria organizzazione e quella di soggetti scelti come riferimenti
• Individuazione di comportamenti e strategie dei soggetti che si rivelano vincenti
• Focalizzazione e valutazione delle problematiche connesse al divario rilevato
Processo per lo svolgimento del
benchmarking
Benchmarking nel settore idrico.
La segmentazione del mercato
Consiste nella disaggregazione del mercato in aree omogenee in quanto a caratteristiche della domanda espressa
Fasi della segmentazione
Definizione dell’area strategica di affari
La valutazione delle variabili macroambientali
La tecnica degli scenari
• mira a identificare situazioni future rilevanti per l’impresa che hanno una elevata probabilità di manifestarsi
• consiste nella rilevazione di segnali di cambiamento significativi
• consente all’impresa di accrescere la flessibilità di gestione del rapporto con l’ambiente esterno e la conseguente ridefinizione del business model
• è utile al management non tanto per i risultati previsivi quanto perchè consente la simulazione di risposte a possibili esiti
L’attrattività del contesto
operativo
Utilità
Indica l’evoluzione delle vendite complessive delle imprese di un settore in funzione del tempo
A cosa serve
Per valutare il trend di crescita del settore e quindi, indirettamente, la redditività potenziale dello stesso
Accezioni di domanda
• Domanda potenziale: la quantità massima vendibile di un certo
bene in un dato mercato in un definito periodo di tempo
• Domanda primaria: il totale delle vendite di un certo bene in un
dato mercato in un definito periodo di tempo
• Domanda specifica: la quantità venduta di un certo bene da una
specifica impresa in un dato mercato in un definito periodo di tempo
1. In base al consumo probabile
2. Secondo indicatori di mercato
3. In base all’ipotesi di trasferibilità del modello di consumo
4. In base all’ipotesi dell’esistenza di un lead lag tra due mercati
5. Correlazione tra domanda e taluni fattori di mercato
6. Tecnica basata sulla stima dei flussi di utenti
Tecniche di stima della domanda
potenziale
Metodo top-down (per imprese con quota di mercato importante)
Domanda specifica:
domanda primaria X quota di mercato prevista
Metodo bottom up (per imprese con quota di mercato irrilevante)
Fatturato previsto:
in base alla capacità della struttura aziendale
Stima della domanda specifica
(Parolini, 2011)
Schema delle forze competitive
Determinanti della concorrenza diretta
• differenziazione dell’offerta
• identità del brand
• rapporto tra costi fissi e valore aggiunto Determinanti del potere dei fornitori
• numero fornitori
• esclusività della fornitura
• servizi forniti
Determinanti del potere dei clienti
• volume del fatturato per cliente
• prodotti sostitutivi
Barriere all’entrata
• economie di scala
• fabbisogno di capitale
• vantaggi di costo assoluti
Determinanti della minaccia di sostituzione
• propensione del cliente alla sostituzione
• fedeltà del cliente alla marca
• innovazioni radicali di prodotto
I raggruppamenti strategici sono insiemi di aziende accomunate da strategie simili
Sono rappresentabili in mappe strategiche
“Rivalità” tra raggruppamenti strategici.
Consentono:
• - la qualificazione dei fattori che proteggono ogni
raggruppamento e quindi, indirettamente, dei possibili mutamenti di posizione delle imprese
• - l’identificazione delle imprese marginali, candidate all’uscita dal settore o dall’Asa
• - la delineazione dei percorsi strategici
• - la previsione delle reazioni delle imprese a determinati eventi
• - la focalizzazione della interdipendenza fra i gruppi
L’analisi dei concorrenti. Schema
di profilazione
Cosa sono
Fattori caratteristici di uno specifico settore dai quali dipendono competitività e successo aziendale
Il caso dell’abbigliamento
Il sistema di risorse e competenze
Da cosa è costituito
È l’insieme delle singole risorse e delle competenze espresse dall’organizzazione aziendale
Un quadro sintetico delle risorse
• Risorse finanziarie (es. valutazione del merito creditizio)
• Risorse fisiche (es. flessibilità di impianti e macchinari)
• Risorse tecnologiche (es. numero e rilevanza dei brevetti)
• Reputazione (es. valore della marca)
• Risorse umane (es. qualificazioni tecniche)
Valutazione delle risorse e delle
competenze
• Direzione del gruppo (es. coordinamento interdivisionale)
• Sistemi informativi (es. integrazione della rete del sistema informativo gestionale)
• Ricerca e sviluppo (es. sviluppo di nuovi prodotti)
• Produzione (es. miglioramento continuo dei processi produttivi)
• Design del prodotto (es. capacità di progettazione)
• Marketing (es. risposta alle tendenze di mercato)
• Vendite e distribuzione (es. rapidità della distribuzione)
Quadro sintetico delle capacità
organizzative
Schema di valutazione. Fasi
• - Individuazione delle risorse e competenze cruciali.
• - Base di riferimento: la catena del valore e le relative interdipendenze con l’ambiente esterno
• - Qualificazione delle risorse/competenze in funzione del loro apporto alla scelta della strategia
• - Base di riferimento: la relazione tra le risorse/competenze e il vantaggio competitivo perseguito
La valutazione delle risorse
strategiche
Es. di valutazione delle risorse e
competenze
È l’analisi di interdipendenze tra l’ambiente interno e quello esterno
• La quota di mercato va rapportata a quella del principale concorrente o dei concorrenti con cui l’impresa si confronta
• Una tecnologia di processo molto innovativa può essere
- - un’opportunità per l’azienda che possiede le competenze per valorizzarla
- - una minaccia per aziende con scarse competenze
• Un potenziale entrante nel mercato sottrae quota di mercato soprattutto alle imprese meno differenziate
Interdipendenze tra variabili
esogene ed endogene
• Ponderazione delle variabili in base al loro apporto alla strategia
• Deduzione delle implicazioni per il processo strategico
• Identificazione delle variabili più importanti
• Qualificazione delle stesse in relazione ai concorrenti
La matrice swot di una media impresa calzaturiera.