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La nuova impresa nasce da un'idea, da un'intuizione:

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Academic year: 2021

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La nuova impresa nasce da

un'idea, da un'intuizione:

-la scoperta di una nuova tecnologia; - l'espansione della domanda di un

prodotto/servizio;

-la modificazione dei gusti dei consumatori; -il successo di altre imprese;

-l'individuazione di un bisogno del mercato; -ecc.

Da questa intuizione deve partire un processo organizzato di verifica dell'idea.

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Questo processo di analisi porta alla

redazione di un piano di fattibilità (o

business plan)

Dalpiano di fattibilitàdevono emergere:

- le caratteristiche tecniche del prodotto/servizio; - le tecnologie e le attrezzature necessarie; - il tipo di mercato di sbocco;

- le politiche di marketing da attivare;

- il capitale necessario per avviare e gestire l'impresa; - i soci/collaboratori da coinvolgere;

- la forma giuridica più adeguata;

- gli adempimenti burocratici da espletare.

Al termine di questo processo

di analisi/ricerca...

… l'imprenditore sarà in grado di

affacciarsi sul mercato con una adeguata

nozione sulla realizzabilità del progetto,

avendo identificato le principali azioni che

saranno intraprese nel primo triennio.

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Il business plan...

… è fondamentale per tutti i tipi di attività:

un imprenditore deve essere sempre in

grado di sapere cosa vuole fare e come

farlo, e deve avere uno strumento che

possa aiutarlo nella valutazione dell'idea

trasformare

il rischio generico in rischio calcolato

5

Il business plan...

... è anche strumento

di controllo gestionale

(analisi scostamenti).

Il testo del business

plan deve essere

chiaro e conciso, ma

deve contenere il

maggior numero di

informazioni possibili.

…si identifica con il piano d’azione per un’azienda neo-costitutita e mono-mercato.

…rappresenta invece una parte del piano d’azione nel caso di un’impresa affermata, che voglia sviluppare

nuovi modelli di business, per quanto riguarda il binomio prodotti/mercati e/o per quanto riguarda nuove localizzazioni geografiche (dal punto di vista

produttivo e distributivo)

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Gli obiettivi del business

plan sono:

1. fornire informazioni fondamentali per l'avvio dell'attività: quali e quante risorse economiche,

finanziarie ed umane servono, quali sono le caratteristiche del prodotto e del mercato, quali sono i concorrenti, chi sono i clienti tipo, ecc.;

2. consentire all'imprenditore una visione globale dei fattori che caratterizzano l'azienda (base per pianificazione strategica);

3. verificare l'interesse della potenziale clientela; 4. monitorare il raggiungimento degli obiettivi

prefissati;

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Gli obiettivi del business plan

sono: (segue)

5. verificare la coerenza tra le singole azioni indicate, in particolare in termini di rapporti ricavi-costi e entrate-uscite;

6. formulare previsioni attendibili simulando le varie ipotesi di sviluppo dell'attività;

7. sottolineare l'originalità dell'idea imprenditoriale o dello sviluppo aziendale;

8. presentare l'impresa all'esterno (potenziali soci, finanziatori, banche, clienti e fornitori).

Chi fa il business plan

La nuova impresa

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In sintesi, si individuano due macro

funzioni del Business Plan:

una interna di analisi e pianificazione, per chiarire le idee al futuro imprenditore su tutti i vari aspetti dell'avvio di una nuova attività;

una esterna di comunicazione, per esporre

l'idea a potenziali soci, finanziatori, fornitori, clienti e banche.

Volendo essere più tecnici…

• Letteralmente: “Piano di impresa” • Strumento operativo che in maniera

organica e sistematica, esplicita tutti gli elementi che compongono un progetto imprenditoriale, al fine di

• pianificarli • analizzarli

• evidenziarne i punti di forza e di debolezza

LA CREAZIONE DEL

BUSINESS PLAN

Il business plan è in genere costituito da:

unaparte introduttiva-descrittivache illustra

l'idea imprenditoriale, la sua genesi e i soci promotori dell'iniziativa;

una parte tecnico-operativa che analizza la

fattibilità dell'idea imprenditoriale sul mercato e l'organizzazione dell'attività;

una parte quantitativo-monetariache sviluppa

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LA MISSIONE E L'IDEA

IMPRENDITORIALE …

… ossia la funzione e il ruolo dell'impresa nel mercato e la ragione della sua esistenza, nonché il percorso professionale e personale che ha portato gli aspiranti imprenditori a decidere di avviare un'attività d’impresa.

Le domande che occorre porsi sono:

Qual’ è l'obiettivo dell'impresa (missione)?

Come è nata l'idea e in base a quali motivazioni?

Chi sono i promotori?

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Andando per punti, occorre

inserire nel BP:

- LA MISSIONE

a) Definizione della missione aziendale (obiettivi previsti) - L'IDEA IMPRENDITORIALE

a) Descrizione dell'idea b) Nascita dell'idea

c) Stato di avanzamento del progetto d) Motivazioni all'imprenditorialità

e) Caratteri distintivi ed eventuali elementi di innovazione - I PROMOTORI

a) Caratteristiche professionali

b) Precedenti esperienze imprenditoriali (se presenti)

LE AREE DI BUSINESS

DELL'IMPRESA

Qualsiasi idea imprenditoriale, per quanto brillante, non può sottovalutare il contesto in cui si andrà ad operare: il mercato.

Ciò significa analizzare i principali attori del contesto competitivo: concorrenti diretti e indiretti, concorrenti potenziali, fornitori e clienti (analizzando i loro bisogni, le loro caratteristiche, i loro processi di acquisto).

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LE AREE DI BUSINESS

DELL'IMPRESA (segue)

È il mercato di riferimento che detta le "regole del gioco": conoscerle e farle proprie crea un vantaggio competitivo nei confronti della concorrenza.

FINALITÀ: capire il contesto in cui si andrà ad operare e le sue regole di funzionamento, per poi elaborare una strategia di inserimento del proprio prodotto o servizio. Punti da analizzare: - IL PRODOTTO/SERVIZIO - I CLIENTI E IL MERCATO - LA CONCORRENZA 17

IL PRODOTTO/SERVIZIO

• Descrizione tecnica del prodotto/servizio (principali linee di attività, funzioni d'uso,

vantaggi per il cliente, caratteristiche tecniche, tecnologie produttive, materie prime, ecc.);

• Descrizione del settore e degli elementi di differenziazione del prodotto/servizio rispetto al mercato attuale;

• Stato di avanzamento dello sviluppo del prodotto (idea, progetto, prototipo, ecc.);

• Fattori critici.

I CLIENTI E IL MERCATO

a) Identificazione delle principali tipologie di clienti; b) Descrizione delle loro caratteristiche (esigenze e

vantaggi ricercati rispetto alla tipo di offerta dell'impresa, localizzazione, capacità di spesa, variabili socio-economiche, motivazioni all’acquisto);

c) Descrizione del funzionamento del mercato (processo e abitudini di acquisto, processo che conduce alla vendita, sistemi di distribuzione operanti, esistenza di regolamentazioni particolari, termini di pagamento diffusi)

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I CLIENTI E IL MERCATO

d) Stima quantitativa del valore del mercato (numero

dei clienti potenziali, valore della spesa);

e) Estensione geografica del mercato “target”; f) Prospettive di MLT in funzione dei dati raccolti; g) Test e ricerche di mercato già effettuati. h) Segmentazione e posizionamento

i) Individuazione dei fattori critici di successo

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LA CONCORRENZA

a) Analisi della concorrenza operante e della concorrenza potenziale (tipologie di concorrenti

e relative offerte);

b) Punti di forza/debolezza dei concorrenti; c) Ostacoli e vincoli derivanti dalla concorrenza; d) Eventuali prodotti/servizi sostitutivi.

Gli elementi che influenzano la

localizzazione possono essere:

Vicinanza e/o possibilità di raggiungere facilmente i mercati di approvvigionamento delle materie prime e di sbocco dei prodotti;

Esistenza di infrastrutture (centri di servizio, ferrovia, autostrade, banche, ecc.);

Fruibilità di servizi professionali qualificati; Possibilità di reperire di manodopera qualificata;

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STRATEGIE DI MERCATO: LE

POLITICHE DI PROMOZIONE

Per un'attività che nasce è assolutamente

indispensabile farsi conoscere nel modo giusto. Nel linguaggio del marketing si parla di quattro componenti, ossia prodotto, prezzo, comunicazione e distribuzione, per cui nel BP devono essere riportate: a) Politiche di prodotto previste;

b) Politica di prezzo per ciascuna categoria omogenea di prodotto/servizio;

c) Politiche distributive (o di erogazione) previste; d) Politiche di pubblicità e comunicazione.

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STRUTTURA AZIENDALE ED

ORGANIZZAZIONE DELL'ATTIVITÀ

Si può definire struttura aziendale

l'insieme delle risorse (materiali e immateriali) su cui l'impresa si basa per raggiungere i propri obiettivi.

È utile poi stabilire e definire i processi organizzativi dell'attività (ruoli e le responsabilità di chi lavora nell'impresa, persone di riferimento competenti per le mansioni affidate).

I promotori devono, consensualmente e nel rispetto delle proprie caratteristiche personali, definire i rispettivi ruoli, stabilendo incarichi, responsabilità, modalità decisionali e attese di remunerazione. Rispetto al personale dipendente occorre definire le esigenze di organico iniziale e potenziale, i profili necessari e i costi.

Occorre poi valutare la possibilità di affidare a collaboratori esterni parte del lavoro, senza appesantire l'organico dei dipendenti.

STRUTTURA AZIENDALE ED

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LE RISORSE UMANE

a) Soci e titolari (curricula e ruolo nel progetto d'impresa)

b) Dipendenti (numero, caratteristiche, età, qualifiche, mansioni, requisiti professionali)

LE RISORSE "TECNICHE" IMMATERIALI

a) Competenze tecnologiche, know-how e brevetti b) Licenze, autorizzazioni e requisiti professionali c) Livello attuale di introduzione delle tecnologie necessarie

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ORGANIZZAZIONE DELLE

VARIE AREE

a) Produzione (descrizione del processo di produzione, make or buy, impianti e attrezzature, aspetti critici); b) Acquisti (principali acquisti dall'esterno, fornitori, aspetti finanziari collegati agli acquisti, criticità); c) Commerciale (vendite dirette o tramite intermediari, forza vendita dell'impresa interna e/o esterna, eventuale sistema di provvigioni);

d) Amministrazione, contabilità, aspetti fiscali, controllo di gestione (esternalizzazione e/o internalizzazione, strumenti e modalità di controllo);

e) Ricerca e sviluppo;

f) Coordinamento imprenditoriale.

RUOLI E

RESPONSABILITA'

Descrizione dei rapporti strutturati tra

coloro che lavorano nell'impresa, con

formalizzazione di una struttura

organizzativa (eventuale rappresentazione

grafica: organigramma).

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FORMA GIURIDICA

Per poter svolgere un'attività imprenditoriale è necessario identificarsi in una delle forme giuridiche previste dalla vigente normativa. Un'impresa può essere esercitata sotto forma di: - Impresa individuale

- Società (di persone, di capitali, cooperative) - Altre forme di lavoro autonomo

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INVESTIMENTI

In questa sezione del BP devono essere indicati gli investimenti necessari per poter avviare l'attività: macchinari, attrezzature, arredi, ecc., e i relativi costi, sostenuti o da sostenere.

FINALITÀ: predisporre una "nota della spesa" che serve per pianificare quali e quante risorse materiali ed economiche occorrono per avviare l'attività.

PIANO DEGLI INVESTIMENTI

a) Descrizione degli investimenti (effettuati e previsti) e relativi ammortamenti

b) Capacità produttiva e valutazione comparativa rispetto alla concorrenza

BILANCIO DI PREVISIONE

La parte precedente del BP è servita a fornire tutte le informazioni su idea imprenditoriale, professionalità necessarie per il suo sviluppo, mercato prescelto, persone coinvolte, mezzi necessari.

Dai dati qualitativi bisogna estrapolare le informazioni quantitative:è necessario sviluppare un'analisi preventiva dei costi/ricavi, individuare le voci di entrata e uscita di cassa, l'ammontare degli investimenti necessari e gli eventuali finanziamenti da richiedere.

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BILANCIO DI PREVISIONE

Un progetto imprenditoriale deve risultare fattibile da un punto di vista sia economico

che finanziario: risulta conveniente se

consente di raggiungere in tempi ragionevoli un equilibrio reddituale, mentre è fattibile finanziariamente se vengono predisposte le opportune coperture ai fabbisogni monetari previsti.

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BILANCIO DI PREVISIONE

Domande da porsi:

Quanto costa e quanto rende l'attività?

Dispongo dei fondi necessari per avviare l'impresa?

In quanto tempo è possibile rientrare nel capitale investito?

L'idea è economicamente valida e quindi fattibile?

FINALITÀ: verificare la redditività e la fattibilità del progetto imprenditoriale

BILANCIO DI PREVISIONE

a) Piano degli investimenti b) Budget delle vendite

c) Budget dei costi per prodotto/servizio d) Analisi dei costi di produzione (BEA, Mc, ecc.) e) Conto Economico preventivo

f) Piano finanziario: prospetto fonti e impieghi g) Piano monetario: prospetto di cassa (entrate e uscite su base giornaliera, settimanale, mensile,

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