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Poste in valuta estera
Prof. Salvatore Loprevite
“Principi contabili e di revisione”
CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN SCIENZE ECONOMICO-AZIENDALI Curriculum in Consulenza e Professione
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Operazioni in valuta estera: nozione Operazioni in valuta estera: nozione
Operazioni in valuta estera Operazioni in valuta estera
Tutte le operazioni di natura commerciale e/o di natura finanziaria che fanno sorgere obbligazioni (attive e passive) che alla loro scadenza (immediata o differita) devono essere regolate in moneta diversa da quella di conto.
Il prezzo in moneta Il prezzo in moneta estera, fissato estera, fissato
contrattualmente, non contrattualmente, non varia
varia
Il controvalore in moneta di Il controvalore in moneta di conto (Euro) varia
conto (Euro) varia
continuamente in relazione continuamente in relazione all’
all’ascillazioneascillazione dei cambi e dei cambi e diventa definitivo al momento diventa definitivo al momento del regolamento dell’operazione del regolamento dell’operazione
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Tasso di cambio e regole di conversione Tasso di cambio e regole di conversione
Tasso di cambio nominale Tasso di cambio nominale
Prezzo di una valuta in termini di un’altra
Quotazione incerto per certo Quotazione incerto per certo
((Price quotation system)
Il tasso di cambio si definisce come quantità di valuta nazionale scambiata per una unità di valuta estera
Quotazione certo per incerto Quotazione certo per incerto
(
(Volume quotation system)
Il tasso di cambio si definisce come quantità di valuta estera scambiata per una unità di valuta nazionale
X Euro (quantità incerta) per 1 Dollaro (quantità certa)
1 Euro (quantità certa) per x Dollari (quantità incerta)
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Quotazione incerto per certo
Quotazione incerto per certo ((Price quotation system) Tasso di cambio €/$ = 0,80
La quotazione ci dice che ci servono 0,80 € per 1 $
Per determinare il controvalore in moneta di conto (incerto) della valuta estera si applica la formula
Importo in valuta * Tasso di cambio
Esempio: L’impresa Alfa ha un debito di 1.000 $. Il tasso di cambio €/$
è pari a 0,80.
Il controvalore in € (incerto) di 1.000 $ (certo) è pari a
$ 1.000 * 0,80 = € 800
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tasso di cambio (incerto per certo)
x valuta di conto 1 dollaro
0,5 0,5 1 1 dollaro vale 0,5 €
0,7 0,7 1 1 dollaro vale 0,7 €
0,8 0,8 1 1 dollaro vale 0,8 €
1 1 1 1 dollaro vale 1 €
1,2 1,2 1 1 dollaro vale 1,2 €
1,5 1,5 1 1 dollaro vale 1,5 €
All'aumentare del tasso di cambio aumenta il controvalore in moneta di conto per un'unità di moneta estera.
L'aumento del tasso di cambio indica, quindi, una svalutazione della moneta di conto rispetto alla moneta estera (o, al contrario, una rivalutazione della moneta estera rispetto alla moneta di conto)
Cambio incerto per certo
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Quotazione certo per incerto
Quotazione certo per incerto ((Volume quotation system) Tasso di cambio $/€ = 1,25
La quotazione ci dice che 1,25 $ (certo) è il controvalore di una unità di moneta di conto
Per determinare il controvalore in moneta di conto (incerto) della valuta estera (certo) si applica la formula
Importo in valuta / Tasso di cambio
Esempio: L’impresa Alfa ha un debito di 1.000 $. Il tasso di cambio $/€
è pari a 1,25.
Il controvalore in € (incerto) di 1.000 $ (certo) è pari a
$ 1.000 / 1,25 = € 800
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tasso di cambio (certo per incerto)
1 dollaro x valuta di conto
2 1 0,5 1 dollaro vale 0,5 €
1,33 1 0,75 1 dollaro vale 0,75 €
1,25 1 0,8 1 dollaro vale 0,8 €
1 1 1 1 dollaro vale 1 €
0,8 1 1,25 1 dollaro vale 1,25 €
0,625 1 1,6 1 dollaro vale 1,6 €
All'aumentare del tasso di cambio diminuisce il controvalore in moneta di conto per un'unità di moneta estera.
L'aumento del tasso di cambio indica, quindi, una rivalutazione della moneta di conto rispetto alla moneta estera (o, al contrario, una svalutazione della moneta estera rispetto alla moneta di conto)
Cambio certo per incerto
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Le operazioni in valuta estera e la natura delle componenti di reddito connesse a variazioni dei tassi di cambio
Le operazioni in valuta estera e la natura delle componenti di reddito connesse a variazioni dei tassi di cambio
Effettuazione dell’operazione
Regolamento dell’operazione
L’operazione s’intende conclusa con la consegna del bene o l’ultimazione del servizio. Deve essere rilevata in moneta di conto al cambio in vigore alla data in cui si compie (cambio storicocambio storico). Il valore risultante dalla conversione misura il costo (o ricavo) che l’impresa sostiene (o consegue).
Il pagamento (o l’incasso) non influiscono sui valori economici originati dall’operazione, già conclusa. Costituiscono, invece, un momento autonomo che si ricollega all’aspetto finanziario dell’operazione;
devono essere rilevati al tasso di cambio alla data in cui vengono realizzati (cambio effettivocambio effettivo)
Le differenze di cambio esprimono le variazioni nel tempo – ad operazione commerciale conclusa – della valuta prescelta nella negoziazione. Conseguentemente, esse danno luogo a proventi ed oneri rientranti nella gestione finanziaria d’impresa e non a rettifiche dei ricavi e dei costi originari (OIC 26)
C) Proventi e oneri finanziari C) Proventi e oneri finanziari
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17--bis) Utili e perdite su cambibis) Utili e perdite su cambi Cambio
storico
Cambio effettivo
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Il rischio di cambio e la posizione in cambi Il rischio di cambio e la posizione in cambi
A Crediti in $ USA 135.000,00
B Debiti in $ USA 105.000,00
Posizione in cambi per il $ USA (A-B) 30.000,00
Con tasso di cambio $/€ 1,5 20.000,00 Equivalente credito netto in Euro (30.000/1,5) Con tasso di cambio 1,2 25.000,00 Equivalente credito netto in Euro (30.000/1,2)
L'impresa ALFA ottiene un beneficio di 5.000 € da una variazione del valore del $ USA da 1,5 $ per 1 € a 1,2 $ per 1 €, ovvero da una rivalutazione della moneta estera rispetto alla moneta nazionale Impresa ALFA - Posizione in cambi $ USA/Euro Posizione al riba sso
(l'impresa ha convenienza a d una svalutazione della
moneta naziona le)
La possibilità che si verifichino fluttuazioni del tasso di cambio tra il momento in cui l’operazione è effettuata e quello in cui essa viene regolata (pagamento o incasso) implica, quindi, la potenziale insorgenza di componenti del reddito (utili o perdite su cambi). Tale possibilità esprime il rischio di cambiorischio di cambio.
A Crediti in $ USA 135.000,00
B Debiti in $ USA 150.000,00
Posizione in cambi per il $ USA (A-B) -15.000,00
Con tasso di cambio 1,2 12.500,00 Equivalente debito netto in Euro (15.000/1,2) Con tasso di cambio 1,5 10.000,00 Equivalente debitoo netto in Euro (15.000/1,5)
L'impresa BETA ottiene un beneficio di 2.500 € da una variazione del valore del $ USA da 1,2 $ per 1€
a 1,5 $ per 1 €, ovvero da una svaluta zione della moneta e stera rispetto alla mone ta nazionale Impre sa BETA - Posizione in ca mbi $ USA/Euro Posizione al rialzo (l'impresa
ha convenienza ad una riva lutazione della moneta
nazionale)
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La gestione del rischio di cambio La gestione del rischio di cambio
La gestione del rischio di cambio deriva, quindi, dalla posizione in cambi e dalle aspettative circa l’evoluzione del tasso di cambio
a) Se l’impresa ha una posizione in cambi a credito rispetto ad una valuta estera, ha convenienza da una rivalutazione della moneta estera. Per cui:
a.1 se si attende tale rivalutazione, tenderà a mantenere in vita il credito senza utilizzare strumenti di copertura, per conseguire l’utile su cambi;
a.2 se si attende, invece, una svalutazione della moneta estera, potrà utilizzare diversi strumenti per gestire il rischio di cambio
- contratto a termine per la vendita di valuta estera ad un tasso di cambio prefissato
- ottenimento di anticipi valutari. Il cambio dell’operazione viene fissato al momento dell’anticipo mentre la valuta estera incassata dall’impresa verrà da questi utilizzata per il rimborso alla banca dello stesso anticipo;
- inserimento di clausole di cambio che fissino quest’ultimo ad una determinata soglia
- l’impresa anticipa o ritarda volontariamente
gli incassi a seconda delle attese di svalutazione o rivalutazione della moneta di conto rispetto alla valuta estera (leads and lags)
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Gli utili e le perdite su cambi realizzati nell’esercizio Gli utili e le perdite su cambi realizzati nell’esercizio
Effettuazione dell’operazione
Regolamento dell’operazione
Chiusura dell’esercizio
Gli utili e/o le perdite su cambi si realizzano. Non si configurano, quindi, quali poste di natura estimativa ma quali oneri e/o proventi certi e
definitivamente realizzati dall’impresa
Non si hanno a fine esercizio, relativamente alle operazioni concluse, obbligazioni (attive o passive) che devono essere estinte in valuta. Non si pongono, quindi, problemi di valutazione di queste poste
12 Articolo 2425 bis codice civile, 2
Articolo 2425 bis codice civile, 2°° comma (introdotto con la riforma comma (introdotto con la riforma del diritto societario)
del diritto societario)
«I ricavi e i proventi, i costi e gli oneri relativi a operazioni in valuta devono essere determinati al cambio corrente cambio corrente alla data nella quale la relativa operazione è compiuta»
Effettuazione dell’operazione
Regolamento dell’operazione
Si originano utili o perdite su cambi in relazione alla posizione in cambi e alla dinamica del tasso di cambio Cambio
storico
Cambio effettivo
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L’esposizione in bilancio delle perdite e degli utili realizzati L’esposizione in bilancio delle perdite e degli utili realizzati
V a lore a l ca m bio storico
V a lore a l ca mbio
effe ttivo Utili su ca m bi P e rdite su ca m bi Crediti in valuta 250.000,00 272.727,27 22.727,27
Debiti in V aluta 245.901,64 272.727,27 -26.825,63
-4.098,36 C) 17-bis Utili e pe rdite su ca mbi
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Le poste di bilancio in valuta estera Le poste di bilancio in valuta estera
Poste in valuta Poste in valuta Voci di stato patrimoniale «i cui valori espressi in bilancio sono riferiti ad importi da incassare/pagare, o comunque sono commisurati a futuri flussi finanziari in valuta» (OIC 26).
Effettuazione dell’operazione
Regolamento dell’operazione Chiusura
dell’esercizio
Occorre iscrivere in bilancio gli utili su cambi e le perdite su cambi maturate fino alla chiusura dell’esercizio. Si tratta, quindi, di poste estimative non realizzate dall’impresa.
A fine esercizio si hanno obbligazioni (attive o passive) che devono essere estinte in valuta. Occorre, quindi, procedere alla valutazione di poste in valuta
C) Proventi e oneri finanziari
…
17-bis)u tili e p erd ite su cambi
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C) Proventi e oneri finanziari
…
17-bis) utili e p erdite su cam bi x+y
realizzati x
maturati y
A ragione dei vinc oli pos ti alla dis tribuibilità degli utili su c am bi maturati e non realiz zati, oc corre fornire la dis tinzione tra parte realizz ata e parte valutativa. Detta dis tinzione può ess ere fornita, in alternativa, nella nota integrativa
Le voci es pongono il saldo netto ottenuto com e differenz a tra utili e e perdite
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Le poste di bilancio in valuta estera: criteri di valutazione Le poste di bilancio in valuta estera: criteri di valutazione
Articolo 2426, comma 1, n. 8 Articolo 2426, comma 1, n. 8--bis)bis) (Introdotto con la riforma del diritto societario)
Primo capoverso Primo capoverso
Secondo capoverso Secondo capoverso
Attività e passività in valuta diverse dalle immobilizzazioni non
monetarie
Immobilizzazioni materiali, immateriali e
finanziarie, costituite da partecipazioni valutate al costo (Immobilizzazioni non
monetarie)
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Attività e passività in valuta diverse dalle immobilizzazioni finanziarie
Attività e passività in valuta diverse dalle immobilizzazioni finanziarie
Articolo 2426, comma 1, n. 8
Articolo 2426, comma 1, n. 8--bis) bis) -- Primo capoversoPrimo capoverso
«le attività e le passività in valuta, ad eccezione delle ad eccezione delle immobilizzazioni
immobilizzazioni, devonodevono essere iscritte al tasso di cambio a pronti alla data di chiusura dell’esercizio ed i relativi utili e perdite su cambi devonodevono essere imputati a conto economico e l’eventuale utile netto devedeve essere accantonato in apposita riserva non distribuibile fino al realizzo»
1aregola: le poste in valuta devono essere convertite in moneta di conto al tasso di cambio a pronti alla data di chiusura dell’esercizio
2aregola: Gli utili e le perdite su cambi che derivano dalla valutazione delle poste in valuta al tasso di cambio a pronti alla data di chiusura dell’esercizio devono essere imputati a conto economico
C) Proventi e oneri finanziari
…
17-bis)u tili e p erd ite su cambi
18 Titoli e partecipazioni che non costituiscono immobilizzazioni
Titoli e partecipazioni che non costituiscono immobilizzazioni
La disposizione del numero 8 bis) dell’articolo 2426 deve essere coordinata con quella del successivo n. 9) dello stesso articolo 2426, in base alla quale i titoli e le partecipazioni in valuta che non costituiscono immobilizzazioni devono essere Valutati al costo di acquisto o di produzione, ovvero al
valore di realizzazione desumibile dall’andamento del mercato, se minore.
Conto economico Conto economico D.19 – Rettifiche di valore di attività finanziarie.
Svalutazioni
19 I crediti in valuta
I crediti in valuta
La disposizione del numero 8 bis) dell’articolo 2426 deve essere coordinata con la regola del presunto valore di realizzo prevista dal n. 8) dell’articolo 2426 per i crediti
OIC n. 26 OIC n. 26
«Qualora le due componenti [svalutazione per attese di mancato realizzo e
svalutazione/rivalutazione per variazioni del tasso di cambio, NdA] sono significative e specificamente individuabili, la differenza di prezzo dovuta alla valutazione del valore di realizzo dell’attività (da determinarsi in valuta) è da imputare alla voce Svalutazione crediti ovvero alle Rettifiche di valore di attività finanziarie, a seconda della natura della posta, mentre quella derivante dall’adeguamento dei cambi alla voce Utili e perdite su cambi»
Valore al cambio storico
Perdite su crediti
Valore al tasso di cambio a pronti alla data
di chiusra dell'esercizio
Utili su cambi
Crediti in valuta di 200.000 $ USA rilevato originariamente al tasso di cambio $/€ 1,2
€ 166.666,67
Presunto valore di realizzo $ 180.000,00 Tasso di cambio a pronti alla chiusura
dell'esercizio 1,1
(200.000 $-180.000 $)/1,2 16.666,67
180.000 $ /1,1 163.636,36
3.030,30
Valore al tasso di cambio storico 166.666,67
Valore al 31.12.xx 163.636,36
Differenza 3.030,30
di cui
svalutazione per attese di mancato realizzo -16.666,67 rivalutazioni per utili su cambi* 13.636,36 -3.030,30
* Rivalutazione per utili su cambi
180.000 $ USA al cambio storico di 1,2 150.000,00 180.000 $ USA al cambio a pronti di 1,1 163.636,36 13.636,36 Differenza tra valore originario del credito e valutazione di fine esercizio
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Articolo 2426, comma 1, n. 8
Articolo 2426, comma 1, n. 8--bis) bis) -- Primo capoversoPrimo capoverso
«… l’eventuale utile netto devedeve essere accantonato in apposita riserva non distribuibile fino al realizzo»
3aregola: l’eventuale utile netto deve essere
accantonato in apposita riserva non distribuibile fino al realizzo
La disposizione riguarda il saldo tra gli utili su cambi e La disposizione riguarda il saldo tra gli utili su cambi e le perdite su cambi non realizzate. Non include,
le perdite su cambi non realizzate. Non include, quindi:
quindi:
a) Il saldo tra utili e perdite su cambi realizzati;
b) Le perdite derivanti dalla svalutazione di immobilizzazioni non monetarie in valuta.
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OIC 26 (Operazioni e partite in moneta estera) OIC 26 (Operazioni e partite in moneta estera) Creazione della riserva
Creazione della riserva
a) La riserva adeguamento cambi è accantonata in a) La riserva adeguamento cambi è accantonata in sede di approvazione del bilancio come destinazione sede di approvazione del bilancio come destinazione dell’utile di esercizio
dell’utile di esercizio
b) In via prioritaria si procede all’accantonamento a b) In via prioritaria si procede all’accantonamento a riserva legale
riserva legale
c) Dopo l’accantonamento a riserva legale, occorre c) Dopo l’accantonamento a riserva legale, occorre predisporre un accantonamento a riserva
predisporre un accantonamento a riserva
adeguamento cambi di una porzione degli utili pari adeguamento cambi di una porzione degli utili pari all’eccedenza degli utili presunti su cambi sulle all’eccedenza degli utili presunti su cambi sulle perdite presunte su cambi (tale valore è quello che perdite presunte su cambi (tale valore è quello che risulta nel conto economico come “utili e perdite su risulta nel conto economico come “utili e perdite su cambi presunti”)
cambi presunti”)
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OIC 26 (Operazioni e partite in moneta estera) OIC 26 (Operazioni e partite in moneta estera) Utilizzo della riserva
Utilizzo della riserva
a) La riserva può essere utilizzata fin dalla sua a) La riserva può essere utilizzata fin dalla sua iscrizione a copertura di perdite degli esercizi iscrizione a copertura di perdite degli esercizi precedenti
precedenti
b) Dopo la sua costituzione, può essere liberata per la b) Dopo la sua costituzione, può essere liberata per la sola parte realizzata
sola parte realizzata
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Articolo 2426, comma 1, n. 8
Articolo 2426, comma 1, n. 8--bis) bis) –
– Secondo capoverso Secondo capoverso
«Le immobilizzazioni materiali e immateriali e quelle finanziarie, costituite da
partecipazioni, rilevate al costo in valuta devono
devono essere iscritte al tasso di cambio al momento del loro acquisto o a quello
inferiore alla data di chiusura dell’esercizio se la riduzione* debba giudicarsi
durevole»
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Le immobilizzazioni materiali, immateriali e quelle finanziarie costituite da partecipazioni valutate al costo Le immobilizzazioni materiali, immateriali e quelle finanziarie costituite da partecipazioni valutate al costo
Articolo 2426, comma 1, n. 8
Articolo 2426, comma 1, n. 8--bis) bis) -- Secondo capoversoSecondo capoverso
«le immobilizzazioni materiali, immateriali e quelle finanziarie, costituite da partecipazioni, rilevate al costo in valuta devono essere iscritte al tasso di cambio al momento del loro acquisto o a quello inferiore alla data di chiusura dell’esercizio se la riduzione debba giudicarsi durevole»
Articolo 2426 n. 1 Articolo 2426 n. 1
«le immobilizzazioni sono iscritte al costo di acquisto o di produzione»
Articolo 2426 n. 3 Articolo 2426 n. 3
«l’immobilizzazione che, alla data di chiusura dell’esercizio, risulti durevolmente di valore inferiore a quello determinato secondo i numeri 1) e 2) deve essere iscritta a tale minor valore; questo non può essere mantenuto nei successivi bilanci se sono venuti meno i motivi della rettifica effettuata»
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Immobilizzazioni non Immobilizzazioni non monetarie in valuta monetarie in valuta
Iscritte al costo, determinato con riferimento al tasso di cambio
storico
Chiusura dell’esercizio
Adeguamento ai cambi correnti di fine esercizio
Non Non consentito consentito
l tasso di cambio deve essere giudicato per valutare la natura durevole
della perdita di valore in relazione con tutti gli altri
elementi che influiscono sulla stessa.
Se si è in presenza di una perdita durevole di valore
si procede alla svalutazione
Conto economico Conto economico
B.10.c) altre svalutazioni delle imm.
D.19.a) svalutazioni di partecipazioni D.19.b) svalutazioni di immobilizz.
finanziarie che non costituiscono partecipazioni
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Le principali indicazioni in nota integrativa Le principali indicazioni in nota integrativa
- 2427, n. 12427, n. 1: “criteri applicati nella conversione dei valori non espressi all'origine in moneta avente corso legale nello Stato”
-- 2427, n. 4:2427, n. 4: possibilità di utilizzazione e distribuibilità delle riserve di patrimonio netto (riserva utili su cambi)
-- 2427, n. 62427, n. 6--bisbis: “eventuali effetti significativi delle variazioni nei cambi valutari verificatesi successivamente alla chiusura dell’esercizio”
OIC 26
1. l'ammontare e la collocazione dei crediti e debiti in moneta estera nelle voci dello stato patrimoniale e la fonte di rilevazione dei cambi utilizzati;
2. la suddivisione degli utili e perdite su cambi riportati nel conto economico alla voce 17-bis nonché la indicazione della componente valutativa non realizzata;
3. con riferimento alla riserva patrimoniale a fronte dell’utile su cambi non realizzato, come previsto dal Principio contabile 28 sul patrimonio netto:
- il saldo della riserva all’inizio dell’esercizio;
- l’importo destinato alla speciale riserva in sede di assegnazione del risultato dell’esercizio precedente;
- l’importo eventualmente riclassificato ad una riserva liberamente disponibile;
- il saldo della riserva alla fine dell’esercizio;