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FAMIGLIE MIGRANTI

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Academic year: 2022

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(1)

FAMIGLIE MIGRANTI

rapporto nazionale sui processi d’integrazione sociale

delle famiglie immigrate in Italia

(2)

Oltre la stringente attualità

l’immigrazione non può

continuare ad essere “solo” un allarme sociale …

• sbarchi di clandestini, rimpatri coatti,

sovraffollamento dei CPT

… continua il lento processo di integrazione di decine di migliaia di immigrati

• condividere il lavoro, le scuole, il tempo libero e forse, in futuro, anche la cittadinanza.

la famiglia come esperienza migratoria matura

creare le condizioni per una

società inclusiva, una società dell’accoglienza

“clandestini” “regolari”

(3)

visione funzionalista dell’immigrazione

• analisi di tipo

strutturale/economico

• impatto sull’economia del

paese ospitante e, attraverso le rimesse, sulla nazione di

partenza

immigrato/lavoro

socializzazione

• analisi dell’impatto del fenomeno migratorio nella società italiana

•i processi difficile comprendere l’impatto complessivo del fenomeno migratorio sul territorio italiano

arrivo

Perma- nenza

sullo sfondo la questione dell’

esperienza migratoria matura

(4)

• In questa transizione – che può essere anche molto lunga ed abbracciare più di una generazione – avvengono però scelte fondamentali per il compimento del progetto migratorio

individuale: sposarsi o richiamare la famiglia lasciata in patria, avviare un’attività in proprio o cercare un lavoro più

remunerativo, decidere di generare altri figli.

• se si vuole proporre una nuova politica dell’immigrazione, occorre cominciare a confrontarsi con i processi di stabilizzazione della

presenza immigrata in Italia; in poche parole, occorre guardare alle famiglie che gli immigrati costituiscono nel nostro paese, dando vita ad un progetto di insediamento nella nostra società.

Sono le famiglie, e non i singoli, il vero motore tanto dei processi

migratori quanto di quelli d’integrazione.

(5)

IL FENOMENO DELLE FAMIGLIE IMMIGRATE E LA METODOLOGIA DELL’INDAGINE

Studiare l’immigrazione dal punto di vista della famiglia non è affatto una scelta semplice

Per la ricerca: dati ISTAT censimento 2005 stranieri regolarmente residenti (componente stabile del fenomeno migratorio)

ostacolo

difficoltà di ricostruire con esattezza il numero di famiglie di

immigrati presenti in Italia.

(6)

Importante cambiamento strutturale: in Italia è presente una quota ormai consistente di famiglie immigrate

Ricongiungimento familiare: dato positivo sui tassi di natalità del nostro paese, oltre che sul numero minori stranieri arrivati in Italia

familiarizzazione della presenza straniera

(7)

distribuzione sul territorio italiano

Fatta eccezione per le aree metropolitane di Roma e Milano (in cui la

quota degli immigrati residenti è di circa il 10%, analoga è la percentuale dei permessi rilasciati), la presenza straniera si concentra infatti soprattutto nelle province padane e nelle città principali del Centro-Nord: in particolare Torino, Brescia, Bergamo, Verona, Treviso, Vicenza, Bologna, Prato e Firenze registrano valori uguali o superiori al 2% degli immigrati residenti. Al

contrario, l’immigrazione nelle province del Sud, così come in alcuni

capoluoghi del Centro-Nord, è estremamente contenuta, con una incidenza inferiore allo 0,5% sul totale della popolazione immigrata. Nelle regioni

insulari e meridionali, l’unica provincia in cui tale quota supera la soglia dell’1% è quella di Napoli (i migranti residenti sono l’1,7% del totale); è peraltro ipotizzabile che si tratti di un dato in crescita, dal momento che Napoli è una delle principali mete di primo insediamento dei migranti:

difatti, con una percentuale pari al 4,6%, il capoluogo partenopeo è fra le

province con il numero maggiore di permessi rilasciati.

(8)

spaccatura fra le regioni del Sud e quelle del Nord

• Le prime prossimità geografica con le terre del bacino Mediterraneo, solo un punto d’approdo;

• Le seconde maggiori opportunità di lavoro e, quindi, mete dove stabilirsi in modo permanente

l’attrazione esercitata dalle aree urbane.

• gli immigrati si concentrano soprattutto nei comuni capoluogo di provincia (le metropoli o, comunque, le città di media grandezza).

(9)

La migrazione

• condizioni di vita nella nazione d’origine;

• la partenza;

• le motivazioni della scelta dell’Italia;

• le prospettive per il futuro.

la società italiana

• punti di frizione e di incontro con la società e la cultura italiana;

• - livelli di partecipazione politica e sociale;

• - fabbisogni assistenziali e socio-culturali.

il lavoro

• condizioni professionali;

• contrattualizzazione;

• rapporti interpersonali sul luogo di lavoro;

• strategie per la ricerca di un impiego.

il gruppo etnico

• Il tempo libero e le cerchie amicali,

• i rapporti con i parenti presenti in Italia e nel paese d’origine;

• i mezzi di

comunicazione usati per mantenere i contatti.

i consumi e la famiglia

le abitudini di consumo;

- divisione dei carichi domestici;

- la scuola frequentata dai figli;

- le prospettive future delle seconde generazioni

(10)

Il profilo socio-demografico delle famiglie

Studi sporadici,

migrazione familiare interpretata come un escamotage al blocco dell’immigrazione per lavoro attuato in molti stati europei

•numero di nazionalità (31) coinvolte nell’indagine

•religione è una dimensione composita

In conclusione, le famiglie migranti sono portatrici di un forte pluralismo religioso, che peraltro si esprime con un’intensità variabile,

essendo anche condizionato dalla matrice culturale di provenienza.

(11)

tipologia familiare

notevoli differenze:

sia nei fabbisogni sia nelle disponibilità delle risorse

In generale, la struttura della

famiglia immigrata è abbastanza simile a quella della

famiglia italiana

giovane età dei componenti

l’alta qualificazione delle migrazioni contemporanee

(12)

Relativamente al titolo di studio…

Poco più di un quarto delle famiglie (28,3%) dispone di un basso capitale culturale, il 37,8% si attesta su un livello medio; mentre, un terzo (33,9%) può vantare un alto livello di scolarizzazione (i due partner hanno

titolo di studio uguali o superiori al diploma). Tali dati confermano, almeno in parte, la considerazione

alquanto diffusa circa l’alta qualificazione delle

migrazioni contemporanee. Infatti, poco meno di tre quarti delle famiglie migranti sono dotate di un

capitale culturale medio o alto

giovane età dei componenti. Oltre il 65% degli intervistati ha meno di quaranta anni,

mentre il 27,1% è al di sotto dei cinquant’anni

…e all’età media

(13)

Condizione professionale…

L’impegno professionale a due e la giovane età della gran parte delle famiglie, suggerisce dunque un profilo inedito: la famiglia immigrata (proveniente da paesi che per il senso comune sono “meno moderni”

del nostro) dimostra in realtà una divisione del lavoro alquanto equilibrata e tutt’altro che tradizionalista, dove entrambi i

coniugi/conviventi contribuiscono al reddito familiare.

L’impegno professionale a due e la giovane età della gran parte delle famiglie, suggerisce dunque un profilo inedito: la famiglia immigrata (proveniente da paesi che per il senso comune sono “meno moderni”

del nostro) dimostra in realtà una divisione del lavoro alquanto equilibrata e tutt’altro che tradizionalista, dove entrambi i

coniugi/conviventi contribuiscono al reddito familiare.

(14)

opzione volontaria.

le famiglie migranti sembrano mostrare un forte attivismo, per quel che riguarda la dimensione lavorativa.

relazione di sostegno invertita

(15)

le risorse a disposizione delle famiglie

schiacciate sulla fascia bassa

(16)

famiglie che versano in una condizione

economica medio-bassa, che si trovano in una zona a cavallo tra la piena cittadinanza

economica e situazioni di vulnerabilità economica, se non di marginalità.

doppia (o tripla) presenza sul mercato del lavoro è molto spesso una strategia

per sopperire ai bisogni della famiglia

(17)

maggiore vulnerabilità delle famiglie monogenitoriali, che nella maggior parte dei casi possono contare su un solo portatore di reddito

tempo di permanenza

anche dopo un lungo periodo di permanenza, le condizioni

economiche della maggior parte delle famiglie siano medio-basse.

Probabilmente oltre a un impoverimento generalizzato, permane il problema della stratificazione del mercato del lavoro

(18)

Consumi e bisogni sociali: casa, lavoro e (molto) altro

Esistono poi problemi e difficoltà diversificati in base alle caratteristiche delle famiglie e la loro ciclo evolutivo e bisogni di tipo trasversale

Correlare con il numero di anni di permanenza

>

>

<

(19)

necessario uscire da una logica dell’emergenza, in base alla quale ci si limita ad affrontare il problema

abitativo esclusivamente in termini di prima accoglienza

(20)

gerarchia delle difficoltà

(21)

domanda di servizi

Correlare con la zona geografica più che con gli anni di

permanenza

(22)

bilancio dell’esperienza migratoria

Correlare con la zona geografica

(23)

Le risposte delle famiglie: reti di sostegno e

legami etnici

(24)

Secondo la teoria dei reticoli sociali –

particolarmente applicata negli studi sulle migrazioni – sono i legami

informali a favorire l’inserimento nel mercato del lavoro

(25)

la socialità è una delle principali risorse della famiglia immigrata e alcune tappe fondamentali della vita familiare sono scandite dall’intervento di persone che hanno rapporti, più o meno stretti, con i membri del nucleo.

Tali relazioni d’aiuto cambiano tuttavia la loro intensità e direzione al maturare dell’esperienza migratoria. Ad esempio, la capacità d’aiuto34 che ciascun nucleo è in grado di offrire alla propria cerchia di

connazionali e parenti, cresce proporzionalmente al tempo di permanenza in Italia

(26)

Il futuro: progetti migratori e aspettative nei confronti della società italiana

ruolo delle aspettative temporali all’interno del processo di adattamento alla società di accoglienza

Le aspettative temporali

sono, dunque, la base della strategie familiari e servono a ritmare le

scelte di vita, anticipando alcune tappe e posticipandone altre.

(27)

i percorsi che portano alla stabilizzazione del fenomeno migratorio sono vari e tutt’altro che lineari.

Per quanto il contesto istituzionale e legislativo contribuisca ad indirizzare le scelte del

migrante, non determina l’orientamento di

fondo di un progetto migratorio; può tutt’al più favorirlo o ostacolarlo.

Queste considerazioni chiamano di nuovo in causa la questione della dimensione temporale dell’emigrazione: quanto l’investimento

(materiale, simbolico ed emotivo) in un

progetto di lungo termine rafforza e struttura la

scelta di rimanere o meno in Italia?

(28)

Bilancio dell’esperienza migratoria

Quale rapporto tra il PM di partenza e quello futuro?

4

1 2

3

mobilistabilità

Permanenza temporanea

Insediamento stabile Famiglie che

si adattano

PM rafforzato

Famiglie che si insediano

PM confermato

Famiglie in movimento

PM transitorio

Famiglie che ripartono

PM smentito PM di partenza

PM futuro

(29)

famiglie “in movimento”

sono giunte in Italia senza una prospettiva ben

precisa, se non quella che il nostro Paese avrebbe dovuto essere una meta di passaggio, una residenza temporanea, per poi spostarsi in un’altra nazione; oppure, dopo aver

risparmiato a sufficienza, per tornare nel paese d’origine il futuro, la prospettiva di restare in Italia non viene presa in considerazione: dopo aver soggiornato alcuni anni nel nostro paese,

queste famiglie dichiarano di volersi spostare verso una

nazione dove trovare condizioni di vita migliori; o, addirittura, di voler tornare nella nazione d’origine.

sono giunte in Italia senza una prospettiva ben

precisa, se non quella che il nostro Paese avrebbe dovuto essere una meta di passaggio, una residenza temporanea, per poi spostarsi in un’altra nazione; oppure, dopo aver

risparmiato a sufficienza, per tornare nel paese d’origine il futuro, la prospettiva di restare in Italia non viene presa in considerazione: dopo aver soggiornato alcuni anni nel nostro paese,

queste famiglie dichiarano di volersi spostare verso una

nazione dove trovare condizioni di vita migliori; o, addirittura, di voler tornare nella nazione d’origine.

(30)

famiglie che “ripartono”

giunti in Italia nutrendo notevoli aspettative

rispetto alla permanenza ed alla buona riuscita del progetto migratorio;

L’esperienza diretta ha smentito il progetto originario ed, ora, queste famiglie si trovano nella condizione di doverlo

correggere. Difatti, non vedono il loro futuro ancora in Italia e hanno l’intenzione di emigrare nuovamente

giunti in Italia nutrendo notevoli aspettative

rispetto alla permanenza ed alla buona riuscita del progetto migratorio;

L’esperienza diretta ha smentito il progetto originario ed, ora, queste famiglie si trovano nella condizione di doverlo

correggere. Difatti, non vedono il loro futuro ancora in Italia e hanno l’intenzione di emigrare nuovamente

(31)

famiglie che “si insediano”

Il progetto migratorio di questo gruppo è pienamente confermato. L’impatto positivo con la società

italiana ha contribuito a rafforzare un progetto di per sé già strutturato e queste famiglie non intendono affatto

abbandonare il nostro paese; e, infatti, affermano che ci rimarranno per sempre.

Il progetto migratorio di questo gruppo è pienamente confermato. L’impatto positivo con la società

italiana ha contribuito a rafforzare un progetto di per sé già strutturato e queste famiglie non intendono affatto

abbandonare il nostro paese; e, infatti, affermano che ci rimarranno per sempre.

(32)

famiglie che “si adattano”

Hanno cambiato il progetto migratorio; tuttavia, al contrario delle famiglie inserite nel secondo quadrante, il mutamento è avvenuto in senso positivo. Difatti, se prima di giungere in Italia non avevano grandi aspettative e sono orientate a

fermarsi in Italia in maniera definitiva. In pratica, il progetto di breve periodo si è rafforzato con il tempo e le famiglie di

questo gruppo si sono rapidamente adattate alla società italiana

Hanno cambiato il progetto migratorio; tuttavia, al contrario delle famiglie inserite nel secondo quadrante, il mutamento è avvenuto in senso positivo. Difatti, se prima di giungere in Italia non avevano grandi aspettative e sono orientate a

fermarsi in Italia in maniera definitiva. In pratica, il progetto di breve periodo si è rafforzato con il tempo e le famiglie di

questo gruppo si sono rapidamente adattate alla società italiana

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