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Basaglia e la deistituzionalizzazione

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Academic year: 2021

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Franco Basaglia

Franco Basaglia

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 Dal momento in cui oltrepassa il muro dell'internamento, il 

 Dal momento in cui oltrepassa il muro dell'internamento, il 

malato entra in una nuova dimensione di vuoto emozionale ([...]); 

malato entra in una nuova dimensione di vuoto emozionale ([...]); 

viene immesso, cioè, in uno spazio che, originariamente nato per 

viene immesso, cioè, in uno spazio che, originariamente nato per 

renderlo inoffensivo ed insieme curarlo, appare in pratica come un 

renderlo inoffensivo ed insieme curarlo, appare in pratica come un 

luogo paradossalmente costruito per il completo annientamento 

luogo paradossalmente costruito per il completo annientamento 

della sua individualità, come luogo della sua totale oggettivazione. 

della sua individualità, come luogo della sua totale oggettivazione. 

Se la malattia mentale è, alla sua stessa origine, perdita 

Se la malattia mentale è, alla sua stessa origine, perdita 

dell'individualità, della libertà, nel manicomio il malato non trova 

dell'individualità, della libertà, nel manicomio il malato non trova 

altro che il luogo dove sarà definitivamente perduto, reso oggetto 

altro che il luogo dove sarà definitivamente perduto, reso oggetto 

della malattia e del ritmo dell'internamento. L'assenza di ogni 

della malattia e del ritmo dell'internamento. L'assenza di ogni 

progetto, la perdita del futuro, l'essere costantemente in balia degli 

progetto, la perdita del futuro, l'essere costantemente in balia degli 

altri senza la minima spinta personale, l'aver scandita e organizzata 

altri senza la minima spinta personale, l'aver scandita e organizzata 

la propria giornata su tempi dettati solo da esigenze organizzative 

la propria giornata su tempi dettati solo da esigenze organizzative 

che – proprio in quanto tali – non possono tenere conto del singolo 

che – proprio in quanto tali – non possono tenere conto del singolo 

individuo e delle particolari circostanze di ognuno: questo è lo 

individuo e delle particolari circostanze di ognuno: questo è lo 

schema istituzionalizzante su cui si articola la vita dell'asilo 

schema istituzionalizzante su cui si articola la vita dell'asilo 

»

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(Congresso internazionale di Psicologia sociale di Londra-1964)

(Congresso internazionale di Psicologia sociale di Londra-1964)

(2)

L’obiettivo della relazione di aiuto

L’obiettivo della relazione di aiuto

La nostra azione di rovesciamento ha avuto inizialmente 

La nostra azione di rovesciamento ha avuto inizialmente 

questo significato: smascherare la violenza dell’istituzione 

questo significato: smascherare la violenza dell’istituzione 

psichiatrica, dimostrare la gratuità ed il carattere puramente 

psichiatrica, dimostrare la gratuità ed il carattere puramente 

difensivo delle misure repressive manicomiali, attraverso 

difensivo delle misure repressive manicomiali, attraverso 

l’edificazione di una dimensione istituzionale diversa, dove il 

l’edificazione di una dimensione istituzionale diversa, dove il 

malato potesse gradualmente ritrovare un ruolo che lo 

malato potesse gradualmente ritrovare un ruolo che lo 

togliesse dalla passività in cui la malattia, prima, e l’azione 

togliesse dalla passività in cui la malattia, prima, e l’azione 

distruttiva dell’istituto, poi, lo avevano fissato. In questo senso 

distruttiva dell’istituto, poi, lo avevano fissato. In questo senso 

l’avvio ad una nuova dimensione terapeutica doveva passare 

l’avvio ad una nuova dimensione terapeutica doveva passare 

attraverso la distruzione della realtà manicomiale in quanto 

attraverso la distruzione della realtà manicomiale in quanto 

autoritario- gerarchico-repressivo-punitiva, per giungere a 

autoritario- gerarchico-repressivo-punitiva, per giungere a 

costituire un’istituzione dove la libera comunicazione fra 

costituire un’istituzione dove la libera comunicazione fra 

malati, infermieri e medici avrebbe sostituito le mura e le 

malati, infermieri e medici avrebbe sostituito le mura e le 

sbarre, nell’azione di sostegno e di protezione per i malati. “

sbarre, nell’azione di sostegno e di protezione per i malati. “

(3)

Libera comunicazione a livello

Libera comunicazione a livello

sociale

sociale

Per Basaglia non basta aprire l’Istituzione e modificare le modalità

Per Basaglia non basta aprire l’Istituzione e modificare le modalità

d’approccio alla cura e alla riabilitazione se non cambia la comunicazione

d’approccio alla cura e alla riabilitazione se non cambia la comunicazione

sociale e lo sguardo della società sul malato di mente:

sociale e lo sguardo della società sul malato di mente:

La libera comunicazione, come base indispensabile per l’avvio di una

La libera comunicazione, come base indispensabile per l’avvio di una

dimensione terapeutica all’interno dell’istituzione psichiatrica non può

dimensione terapeutica all’interno dell’istituzione psichiatrica non può

limitarsi ai confini dell’ospedale. Così facendo si costruirebbe un’isola,

limitarsi ai confini dell’ospedale. Così facendo si costruirebbe un’isola,

avulsa dal contesto sociale in cui è inserita, dove il processo di

avulsa dal contesto sociale in cui è inserita, dove il processo di

trasformazione seguirebbe una sorta di moto circolare che ne isterilirebbe

trasformazione seguirebbe una sorta di moto circolare che ne isterilirebbe

l’efficacia e la terapeuticità. L’apertura dell’ospedale e la libertà di

l’efficacia e la terapeuticità. L’apertura dell’ospedale e la libertà di

comunicazione – condizione prima per ogni azione terapeutica – sono tali

comunicazione – condizione prima per ogni azione terapeutica – sono tali

solo se "l’esterno" vi partecipa come uno dei poli della relazione.

solo se "l’esterno" vi partecipa come uno dei poli della relazione.

La libera comunicazione interna resta un artificio se non riesce ad aprire

La libera comunicazione interna resta un artificio se non riesce ad aprire

ed a mantenere un dialogo costante tra "interno" ed "esterno". E’ in

ed a mantenere un dialogo costante tra "interno" ed "esterno". E’ in

questa relazione che la malattia può essere affrontata nella sua duplice

questa relazione che la malattia può essere affrontata nella sua duplice

faccia reale e sociale, prendendo in causa – assieme ai sintomi e alle

faccia reale e sociale, prendendo in causa – assieme ai sintomi e alle

manifestazioni morbose – i pregiudizi, le paure, le diffidenze che ancora la

manifestazioni morbose – i pregiudizi, le paure, le diffidenze che ancora la

circondano e la alimentano; nonché le difficoltà sociali che ne impediscono

circondano e la alimentano; nonché le difficoltà sociali che ne impediscono

la riabilitazione a certi ben specifici livelli. “

(4)

Come rispondere ai bisogni ?

Come rispondere ai bisogni ?

Superare la dicotomia malattia/salute

Superare la dicotomia malattia/salute

e oppressore/oppresso

e oppressore/oppresso

Per Basaglia nella relazione vi è sempre il rischio di volere dominare

Per Basaglia nella relazione vi è sempre il rischio di volere dominare

l’altro (magari in nome del sapere scientifico):

l’altro (magari in nome del sapere scientifico):

“ “Allora i due concetti di salute e malattia si chiariscono velocemente perché non si distinguono più Allora i due concetti di salute e malattia si chiariscono velocemente perché non si distinguono più  il malato e il sano. È un ciclo della vita per cui una persona non può essere malata e anche  il malato e il sano. È un ciclo della vita per cui una persona non può essere malata e anche  sana e quindi a seconda del momento in cui sarà preso in carico da differenti servizi. È  sana e quindi a seconda del momento in cui sarà preso in carico da differenti servizi. È  importante che quando io sto male ho il diritto di avere qualcuno che si prende cura di me.  importante che quando io sto male ho il diritto di avere qualcuno che si prende cura di me.  Oggi il nostro servizio sanitario non soddisfa questa domanda. Nel nostro mestiere la finalità è  Oggi il nostro servizio sanitario non soddisfa questa domanda. Nel nostro mestiere la finalità è  quella di affrontare, trovare la maniera di affrontare la contraddizione che noi siamo:  quella di affrontare, trovare la maniera di affrontare la contraddizione che noi siamo:  oppressori ed oppressi, e che dinanzi a noi abbiamo una persona che si vorrebbe opprimere;  oppressori ed oppressi, e che dinanzi a noi abbiamo una persona che si vorrebbe opprimere;  bisogna trovare il modo per cui questo non avvenga. L’uomo ha sempre avuto questo impulso:  bisogna trovare il modo per cui questo non avvenga. L’uomo ha sempre avuto questo impulso:  di dominare l’altro. È naturale che sia così. È innaturale quando si istituzionalizza questo  di dominare l’altro. È naturale che sia così. È innaturale quando si istituzionalizza questo  fenomeno oppressivo. Quando c’è un’organizzazione che approfittando dei problemi  fenomeno oppressivo. Quando c’è un’organizzazione che approfittando dei problemi  contraddittori crea un circuito di controllo per distruggere la contraddizione e vivere i due poli  contraddittori crea un circuito di controllo per distruggere la contraddizione e vivere i due poli  della contraddizione ora in un modo ora in un altro. Noi rifiutiamo questo discorso. Noi  della contraddizione ora in un modo ora in un altro. Noi rifiutiamo questo discorso. Noi  diciamo di affrontare la vita perché la vita contiene salute e malattia e affrontando la vita noi  diciamo di affrontare la vita perché la vita contiene salute e malattia e affrontando la vita noi  pensiamo di fare della prevenzione, pensiamo di fare il nostro mestiere, di infermieri, di  pensiamo di fare della prevenzione, pensiamo di fare il nostro mestiere, di infermieri, di  sanitari, di medici. “ sanitari, di medici. “

(5)

L’istituzionalizzato

L’istituzionalizzato

«

«

 Quando medici e infermieri con la scusa di 

 Quando medici e infermieri con la scusa di 

curarmi, mi torturavano, io mi rifugiavo nella 

curarmi, mi torturavano, io mi rifugiavo nella 

mia seconda ombra, e non sentivo più niente 

mia seconda ombra, e non sentivo più niente 

»

»

 

 

(dichiarazione di un malato istituzionalizzato)

(dichiarazione di un malato istituzionalizzato)

(La seconda ombra – film di Silvano Agosti – 

(La seconda ombra – film di Silvano Agosti – 

2000)

2000)

(6)

L’effetto dell’Istituzionalizzazione

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L’assenza di ogni progetto, la perdita di un futuro, l’essere costantemente 

L’assenza di ogni progetto, la perdita di un futuro, l’essere costantemente 

in balia degli altri senza la minima spinta personale, l’aver scandita ed 

in balia degli altri senza la minima spinta personale, l’aver scandita ed 

organizzata la propria giornata su una dimensione dettata solo da esigenze 

organizzata la propria giornata su una dimensione dettata solo da esigenze 

organizzative che – proprio in quanto tali – non possono tenere conto del 

organizzative che – proprio in quanto tali – non possono tenere conto del 

singolo individuo e delle particolari circostanze di ognuno: questo è lo 

singolo individuo e delle particolari circostanze di ognuno: questo è lo 

schema istituzionalizzante su cui si articola la vita dell’asilo. La nuova 

schema istituzionalizzante su cui si articola la vita dell’asilo. La nuova 

recluta, al momento del suo ingresso nel complesso sistema del ricovero, 

recluta, al momento del suo ingresso nel complesso sistema del ricovero, 

deve lasciarsi alle spalle ogni legame che non può più mantenere, ogni 

deve lasciarsi alle spalle ogni legame che non può più mantenere, ogni 

progetto che non può più attuare, la vita che non può vivere perché 

progetto che non può più attuare, la vita che non può vivere perché 

l’ospedale stesso gli impedisce di continuare a porsi in situazione, di 

l’ospedale stesso gli impedisce di continuare a porsi in situazione, di 

proiettarsi nel futuro, inibendogli la “conquista” della propria soggettività. 

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Il malato mentale, chiuso nello spazio angusto della sua individualità 

Il malato mentale, chiuso nello spazio angusto della sua individualità 

perduta, oppresso dai limiti impostigli dalla malattia, è spinto dal potere 

perduta, oppresso dai limiti impostigli dalla malattia, è spinto dal potere 

istituzionalizzante del ricovero ad oggettivarsi nelle regole stesse che lo 

istituzionalizzante del ricovero ad oggettivarsi nelle regole stesse che lo 

determinano, in un processo di rimpicciolimento e di restringimento di sé 

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che – originariamente sovrapposto alla malattia - non è sempre reversibile. 

che – originariamente sovrapposto alla malattia - non è sempre reversibile. 

(7)

Aprire per deistituzionalizzare

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Secondo Basaglia i primi passi concreti per fare esplodere ogni Istituzione totale

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(Manicomio, Istituti) sono:

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Introduzione dei farmaci per mezzo dei quali - nonostante il clima

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istituzionalizzante - fu possibile eliminare le contenzioni ed incominciare a

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distinguere i danni della malattia da quelli dell'istituzionalizzazione.

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Tentativo di riqualifica, formazione teorica ed umana del personale.

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Ricostruzione dei legami con l'esterno.

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Abbattimento delle barriere fisiche (reti e grate), per lo più attuato

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materialmente dagli stessi malati.

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Abbattimento delle barriere sociali e culturali nella società

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Apertura delle porte secondo il sistema “open door”: fare entrare il fuori dentro

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Creazione di un Ospedale di Giorno il cui edificio, ricavato da un precedente

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reparto, è pronto da quasi un anno, chiuso in attesa del beneplacito

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dell'amministrazione che sembra non riesca a trovare una soluzione

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amministrativa al nuovo servizio.

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Tentativo di organizzare la vita nell'ospedale secondo i concetti di una comunità

Tentativo di organizzare la vita nell'ospedale secondo i concetti di una comunità

terapeutica.

(8)

Cambiare il senso e il contenuto

Cambiare il senso e il contenuto

della relazione di cura

della relazione di cura

La relazione di cura è relazione di aiuto orientata ad 

La relazione di cura è relazione di aiuto orientata ad 

attivare un processo di liberazione della persona

attivare un processo di liberazione della persona

Domanda che si fa Basaglia:

Domanda che si fa Basaglia:

Riuscirà comunque il principio di libertà a scalzare 

Riuscirà comunque il principio di libertà a scalzare 

quello di autorità? Le premesse della comunità 

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terapeutica sembrano darci ragione perché pazienti, 

terapeutica sembrano darci ragione perché pazienti, 

medici e personale sono tutti coinvolti nella stessa 

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crisi ed in essa trovano la loro comune base umana. “

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Socio-terapia e costruzione delle mediazioni per 

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favorire l’incontro e l’inclusione sociale

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