2. SCOPO
L’obiettivo principale della tesi consiste nel valutare quantitativamente, attraverso l’applicazione ad una vasta area marina caratterizzata dalla contemporanea presenza di acque molto profonde e di acque molto basse, l’adeguatezza dei campi di corrente simulati da tre modelli idrodinamici di differente tipologia e difficoltà, mediante il confronto tra le misure correntometriche disponibili ed i risultati delle simulazioni.
Un ulteriore obiettivo, decisamente importante quando il modello idrodinamico è interfacciato ad un modello di propagazione e dispersione di inquinanti per l’applicazione operativa, per cui i tempi di risposta diventano fondamentali per la salvaguardia dell’ambiente marino, consiste nel valutare le capacità o meno dei modelli di descrivere la fenomenologia dinamica locale pur partendo da condizioni al contorno semplificate, senza cioè effettuare l’innesto del modello locale su modelli a scala di bacino.
I modelli utilizzati, basati su equazioni via via più complesse e di difficoltà, anche operativa, crescente, rappresentano tre tipologie tipiche e rappresentative della realtà marina:
• il modello IDRO2H
1barotropico, bidimensionale, pur basato su semplificazioni anche notevoli, rappresenta uno strumento di facile utilizzo e capace di fornire risultati adeguati sia alla grande maggioranza dei fenomeni costieri sia alle condizioni invernali di molti bacini;
• Il modello IDRO2LAY
2baroclinico a doppio strato, bidimensionale, più complesso del precedente, è applicabile con ottimi risultati non solo a situazioni costiere tipicamente estive caratterizzate dalla presenza di un picnoclino, ma anche a mari dove la stratificazione delle acque è netta e permanente;
• Il modello POM
3, tridimensionale, è considerato a ragione uno dei modelli più completi oggi esistenti, in quanto oltre agli aspetti idrodinamici, tratta anche quelli termodinamici. Tale modello richiede però numerosi dati di input per caratterizzare l’intera colonna d’acqua, dati scarsamente disponibili nella maggior parte delle situazioni; necessita inoltre di un input piuttosto laborioso e conseguentemente utenti specialisti.
Per soddisfare l’obiettivo proposto sono indispensabili molte attività sequenziali che vanno dall’analisi teorica delle differenze esistenti tra circolazione costiera e quella tipica delle acque profonde, dall’analisi del contenuto dei vari modelli in termini di formule e ipotesi semplificative, dalle modalità dell’input e dalle caratteristiche dell’output di ogni modello, dalle necessarie schematizzazioni sul piano orizzontale e su quello verticale.
Il confronto con i dati misurati non può prescindere dalle conoscenze della fenomenologia tipica dell’area di applicazione: debbono pertanto essere analizzati i dati disponibili, definita la fenomenologia dell’area, evidenziati i principali termini forzanti da fornire in input ai modelli. I risultati ottenuti dalle simulazioni vanno poi confrontati con le misure disponibili e attentamente interpretati al fine di soddisfare l’obiettivo della tesi.
Essendo la tesi focalizzata sull’idrodinamica applicata alle problematiche ambientali, nell’analisi dei dati è stata posta particolare attenzione allo strato marino superficiale.
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Modello messo a disposizione da DEAM srl
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Modello messo a disposizione da DEAM srl
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