1
Introduzione
Questa tesi ha avuto come obiettivo principale quello di analizzare gli aspetti normativi e metodologici relativi alla progettazione geotecnica dei rilevati arginali.
Nella prima parte, riguardante i riferimenti legislativi, si è proceduto con un excursus normativo al fine di indicare le principali leggi o indicazioni (ad esempio Linee Guida per le metodologie di intervento) che si sono succedute negli anni in materia di rilevati arginali.
Si è ritenuto necessario esprimersi su questo aspetto per riassumere e puntualizzare un quadro prescrittivo che si sviluppa su un arco temporale estremamente ampio, e caratterizzato, conseguentemente a ciò, da una netta evoluzione in termini di indicazioni e vincoli progettuali.
Nella parte a seguire si è affrontato, dal punto di vista tecnico, il tema relativo ai rilevati arginali.
Inizialmente è stata data una definizione di argine, facendo riferimento anche alle dighe in terra per evidenziarne aspetti simili e diversità.
Sono state elencate le tipologie di configurazione dei rilevati arginali rispetto all’alveo fluviale che danno luogo quindi ai fiumi incassati, arginati e pensili; inoltre si è accennato alle tecniche di costruzione francesi e italiane in relazione fatto che gli argini possano esser progettati e realizzati permettendo la sommersione o meno degli stessi durante gli eventi di piena.
A seguire, si sono illustrate le varie tipologie di sezioni di progetto descrivendone le varianti (influenzate ad esempio dal tracciato fluviale), i particolari costruttivi e le loro funzioni.
Infine, un paragrafo è stato dedicato al materiale da costruzione da impiegare per la
realizzazione dei rilevati arginali e per gli interventi di ripristino; in particolare, si sono
precisate le caratteristiche che il terreno deve possedere per essere idoneo allo scopo e si
sono descritte le tecniche di costipamento in sito.
2
Nel capitolo 3 è stata affrontata la tematica delle cause di dissesto delle opere di difesa arginale, di fondamentale importanza sia per motivi tecnici sia per le ripercussioni sociali che possono provocare.
Aspetti teorici sono stati richiamati per chiarire i fenomeni di filtrazione nei rilevati e per trattare i fenomeni erosivi che sono responsabili di azioni degenerative alle sponde dei fiumi.
Particolare attenzione è stata dedicata alle tecniche di intervento e di prevenzione da mettere in atto, laddove è possibile, per mitigare i rischi di rotture nei rilevati.
Procedendo a seguire, all’interno del presente lavoro è stata fatta una parentesi relativa al caso del fiume Serchio.
Partendo da una caratterizzazione del bacino e dalla descrizione degli aspetti geografici che ne hanno permesso l’inquadramento, si è passati poi ad approfondire il tema dei disastri alluvionali che hanno avuto come oggetto, in passato, il fiume Serchio e le zone ad esso limitrofe.
Un interesse esclusivo è stato dedicato agli eventi di piena del 1940, del 1982, del 1992, del 2000 ed infine del più recente avvenuto nel 2009.
Proprio a seguito degli eventi del 2009 si sono resi necessari interventi di ripristino delle arginature nelle provincie di Lucca e Pisa, delle quali è presente una documentazione fotografica.
Si è riportata inoltre, la proposta di aggiornamento del Piano di Bacino (Rischio Idraulico) realizzata dall’Autorità di Bacino del fiume Serchio, nella quale si fa riferimento, al suo interno, alle indagini Geotecniche e Geofisiche da eseguirsi nei tratti prioritari del corso d’acqua nelle Province di Lucca e Pisa, a seguito delle criticità strutturali degli argini palesate durante gli eventi del dicembre 2009.
Voltando pagina, i frequenti riferimenti fatti in questa tesi ai mezzi d’indagine
geotecnica e ai vari parametri ricavati, sono stati il motivo per cui, nel capitolo 5, si è
fatta una sorta di panoramica delle prove in sito e di laboratorio solitamente impiegate
per caratterizzare i terreni in genere; non è presente quindi una descrizione accurata
delle procedure di analisi, in quanto, l’approfondimento dell’ampio tema delle indagini
geotecniche, non è richiesto dal presente lavoro.
3