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Orsa maggiore, Orsa minore, Drago e Cefeo alle 04:17 del 26 sett 2018 da Bologna. I Greci chiamavano la costellazione

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Orsa maggiore, Orsa minore, Drago e Cefeo alle 04:17 del 26 sett 2018 da Bologna.

I Greci chiamavano la costellazione Arctos da cui derivano i termini artico e

antartico (anti arctos , ovvero opposto all’ Orsa). I romani chiamavano le 7 stelle più luminose dell’ Orsa septem triones i 7 buoi perché il loro incedere lento

durante la notte attorno al Polo della sfera celeste ricordava loro i buoi che aravano i campi. Da septem triones deriva il termine settentrione.

(2)

Sono passati 2000 anni (26 sett del 4018) l’ora è la stessa, l’Orsa maggiore non è più circumpolare a Bologna, in alto a destra si vede la costellazione del

Camaleopardo.

(3)

Sono passati altri 2000 anni (26 sett 6018) l’Orsa maggiore non si vede più, l’Orsa Minore si è abbassata, in alto a sinistra si vede una parte del Cigno e in alto verso destra è ben visibile Cassiopea. La stella polare….non è più il centro della rotazione (apparente) delle stelle a Nord…..

(4)

….come confermato da questa immagine relativa allo stesso giorno (26 sett 6018) ma a 4 ore prima….(mezzanotte e mezza). A destra in basso si vede una parte di Andromeda.

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Se arretriamo di 2000 anni nel tempo rispetto ad oggi (andiamo cioè al 26

settembre del 18) le stelle si spostano in direzione inversa (alla precedente) e sulla destra entrano 3 “nuove” costellazioni.

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Qui ci siamo spostati di altri 2000 anni a ritroso (26 sett -2018) .

(7)

Il cielo stellato muta nei secoli per effetto della precessione dell’asse

terrestre che ha un periodo di circa 26 000 anni.

(8)

Definizioni:

Anno sidereo → intervallo di tempo fra 2 passaggi del sole sullo stesso punto dell'eclittica (riferito a 1 stella) 365 giorni 6 ore 9 min 10 sec.

Anno solare (o tropico) →intervallo di tempo fra 2 passaggi del sole al punto gamma 365 g 5 h 48 m 46 s

Poichè il punto gamma recede (si muove in direzione opposta a quella del sole) l’anno solare è più corto dell’anno sidereo.

(9)

L’anno sidereo è 20m e 24s più lungo dell’anno solare (365 g 5 h 68 m 70 s - 365 g 5h 48m 46s) poiché il punto gamma recede di 50,29”/

anno.

(La relazione fra differenza temporale e angolare si può trovare così 24h : (360°/365) = 0.34h: x , (360°/365) sono i gradi di cui si sposta la terra in 1 giorno. Il

valore angolare della precessione si trova così : 360°/25765 anni =0.01397°/anno= 50.29”

/anno)

50.29” /anno → circa 1° ogni 71.6 anni (pari a circa 1 giorno)

–> circa 1 costellazione ogni 2150 anni pari a circa 1 mese

(10)

L' anno sidereo non contempla la precessione l'anno solare sì.

Se non si considera la precessione (utilizzando l'anno sidereo) le date degli equinozi e dei solstizi si spostano in avanti nel corso dei secoli.

Se si utilizza l'anno solare, poiché il giorno non è un sottomultiplo intero di esso, si deve arrotondare l'anno a 365 o 366 giorni.

Se l'anno solare avesse una durata di 365g 6h non ci sarebbero problemi. Tre anni da 365 e un anno da 366.

Siccome l'anno solare dura 365g 5h 48m 46s ogni anno è 11m e 14s più corto della durata che gli attribuiamo.

Una differenza che in 4 anni raggiunge quasi i 45 m e in 1200 anni

supera i 9 giorni (1200/4)*(45/(60*24)) =9.3 g

(11)

Fu proprio per sanare questa differenza che stava spostando progressivamente in avanti (verso l' estate) la data della Pasqua

che Gregorio XIII (il cardinale Ugo Boncompagni di Bologna) con la sua bolla papale Inter gravissimas del 24 febbraio 1582 stabilì che

dovessero essere cancellati i giorni dal 5 al 14 ottobre compresi (la mattina dopo il 4 ottobre fu il 15 ottobre) e che non si dovessero più considerare bisestili gli anni centenari le cui prime 2 cifre non fossero divisibili per 4 (es. 1700, 1800, 1900).

È la riforma gregoriana del calendario non adottata dalla chiesa ortodossa che continua a seguire il calendario giuliano.

Questa è la ragione della differenza di 13 giorni fra le festività

religiose nostre (e dei luterani) e le loro.

(12)

Il calendario giuliano sostituì il calendario di Numa (Numa Pompilio, II re di Roma).

Il primo calendario dei romani è attribuito a Romolo (753 a.C.) ma le informazioni su di esso sono incerte.

Pare avesse soltanto 10 mesi di 30 o 31 giorni per un totale di 304 giorni.

61 giorni (d'inverno) non erano assegnati ad alcun mese e non venivano contati....

Il primo mese era marzo (Martius) seguito da Aprilis, Maius, Junus 4 mesi dedicati alle 4 principali divinità legate ad attività umane

Marte (la guerra), Afrodite (divenuta Apro in Etrusco l'amore), Maia (la fertilità della terra), Giunone (la maternità e la procreazione)

i nomi dei 6 mesi successivi Quintilius, Sextilis, September, October,

November e December indicavano semplicemente la posizione nel

calendario.

(13)

Il calendario di Numa aveva 12 mesi (7 di 29 giorni 4 di 31 e 1, febbraio, di 28) per un totale di 355 giorni.

Le none e le idi cadevano il 5 e il 13 nei mesi da 28 e 29 giorni, il 7 e il 15 in quelli da 31 giorni (le calendae indicavano sempre il primo giorno del mese).

Da calendae (Kalendae nel latino arcaico) deriva il termine calendarium che indicava il registro delle tasse che venivano riscosse il primo giorno del mese).

Per compensare la differenza con l'anno solare ogni 2 anni veniva inserito un mese complementare di 22 o 23 giorni chiamato

Mercedonio.

Numa introdusse dopo il mese di dicembre, gennaio (dedicato al dio Giano) e febbraio (dal latino februare purificare). In febbraio si

tenevano i riti di purificazione in onore del dio etrusco Februus e della dea romana Febris (associata alla guarigione della malaria).

Gennaio e febbraio furono posti all'inzio del calendario nel 153 a.C.

(14)

Nel 46 a C Giulio Cesare riformò il calendario:

- 12 mesi di 30 o 31 giorni - abolizione del Mercedonio

- introduzione di un giorno extra ogni 4 anni L'anno giuliano durava quindi 365/366 giorni

poichè il giorno extra era introdotto dopo il 24 febbraio (dies sextus ante calendas Martias) veniva chiamato dies bis-sextus ante calendas Martias da cui deriva il temine bisestile.

Marco Antonio fece dedicare a Giulio Cesare il mese di luglio (julius precedentemente quintilius). Augusto si autodedicò il mese

successivo e poiché il mese avrebbe avuto 30 giorni (contro i 31 di luglio) aggiunse un giorno ad agosto e cambiò anche il numero di giorni di

alcuni altri mesi in modo che la sua azione fosse “cammuffata”.

(15)

Il calendario di Augusto.

(16)

Un calendario di 365/366 giorni è detto solare in quanto è legato al ciclo di rivoluzione della terra attorno al sole.

Esiste in cielo un altro “orologio” naturale su cui si sono basati/si basano tuttora molti calendari : la luna (la divisione del mese in settimane è

molto probabilmente legata alle fasi della luna)

Ma anche in questo caso non mancano i problemi.

(17)

La luna compie un orbita attorno alla terra in 27.5 giorni circa (mese siderale riferimento le stelle fisse), ma impiega 29.5 giorni

circa ( 29 g 12h 44m 3s) per tornare nella stessa posizione rispetto al sole (mese sinodico)

Il calendario lunare

è costituito da 12 mesi di 29 e 30 giorni

corrispondenti all'incirca a

12 “lunazioni”.

(18)

12 mesi (6 di 29 e 6 di 30 giorni) fanno un totale di 354 giorni.

Ne risulta che il calendario lunare non è “allineato” col calendario solare.

Gli islamici utilizzano tuttora un calendario lunare (e fanno cominciare ciascun mese al termine della luna nuova quando in cielo dopo il

tramonto appare la falcetta della luna crescente).

Questo è il motivo per cui il Ramadan (nono mese del loro calendario) si

“sposta” attraverso le stagioni.

Anche il capodanno (primo giorno del primo mese dell'anno) degli

islamici si sposta (rispetto alle stagioni) ed essendo il loro anno più corto del nostro può accadere che nel corso del nostro anno cadano 2

capodanni islamici.

(19)

Ma anche il calendario lunare ha i suoi problemi perchè il

mese lunare è un po' più lungo di 29.5 giorni , per cui in ciascun

trentennio 11 anni prestabiliti (2,5,7,10...) detti abbondanti i musulmani aggiungono un giorno all'ultimo mese.

resta comunque un piccolo errore 30 anni →(354x30+11)= 10631 giorni 12 lunazioni x 30 anni= 360 lunazioni → 10631.0125 giorni

che comporta un errore di 1 giorno in 2400 anni.

Ricordate la tragedia legata al conto qui sopra?

29 g 12h 44m 3s = 29 + 12/24 + 44/(60*24) + 3/(3600*24) = 29.5306 e non l’abominio che ho fatto convertendo secondi e minuti in ore e dimenticando di dividerli per 24 .

Tuttavia facendo il conto corretto 360*29.5306 a me risulta 10631.016 e non il 10631.0125 che ho preso da un “sacro testo”. Controllate per favore se ho sbagliato qualcosa….

ringrazio di cuore Deimer per aver verificato che si tratta di un errore dovuto alla mia approssimazione/troncamento di alcune cifre

...se ne deduce che i sacri testi hanno sempre ragione :-)

(20)

Il calendario ebraico invece è lunisolare composto da 12 o 13 mesi di 29 o 30 giorni

12 anni da 12 mesi e 7 anni (il 3,6,8...) da 13 mesi.

Secondo il calendario ebraico e l'ebraismo il giorno inizia la sera.

I giorni della settimana sono indicati con un numero (1 domenica che inizia col tramonto del sabato, 2 lunedì …) a parte il sabato

(Shabbat giorno di riposo).

L'anno degli ebrei inizia fra settembre e ottobre (il capodanno non ha una data fissa)

Ogni 7 anni c'è l'anno sabbatico: in cui i campi devono essere lasciati a

riposo, crediti e debiti sono annullati e gli schiavi recuperano la libertà

(leggi di Mosè).

(21)

Ogni popolo conta gli anni a partire da una data significativa - per noi è la nascita di Cristo

-per i romani era la fondazione di Roma (ab urbe condita 753 a.C.)

anche se questa numerazione fu introdotta nel I secolo a.C perchè prima gli anni erano nominati col nome dei consoli la cui carica durava un anno e comunque in età imperiale si usava contare gli anni dall'inizio di ogni impero.

- per gli islamici è l' Egira (622 d.C.)

-per gli ebrei il 3761 a.C. (l'anno della creazione del mondo secondo la Bibbia)

- per gli astronomi l' 1 gennaio del 4713 a.C. (JD)

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La suddivisione del mese in settimane ha origini babilonesi.

Gli stessi babilonesi dedicarono i giorni della settimana a 7 divinità identificate nei 7 astri maggiori (Sole, Luna e i 5 pianeti visibili).

Questa denominazione è ancora presente nella nostro modo di indicare i giorni fatta eccezione per il sabato e per la domenica

che invece conservano in inglese (tedesco e nelle altre lingue del nord Europa) traccia della loro origine: Saturday e Sunday.

Il sabato (che deriva dallo Shabbat ebraico) era dies Saturni per i

romani (che avevano “ereditato” la settimana babilonese) e la domenica (con cui iniziava la settimana) era dies Solis.

Fu l'imperatore Teodosio a mutare nel 380 d.C. quest'ultimo nome nel

più cristiano Domini dies (da cui deriva domenica).

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Per tornare agli inglesi e ai popoli del nord è interessante notare come i nomi dei giorni della settimana siano legati, come i nostri, a divinità che in alcuni casi hanno caratteristiche in comune con le nostre.

Tuesday in inglese arcaico era Tiwesdæg, il giorno di Tiw (o Tiwaz), nomi con cui veniva indicato il dio Tyr, guerriero

valoros o.

Wednesday invece è la contrazione moderna di

Wōdnesdæg, il giorno di Wodan, (uno dei molti nomi con cui era chiamato Odino ).

Thursday e Donnerstag (tedesco) rimandano a Thor o Donar, il

possente dio dei fulmini e delle tempeste.

Friday (freitag in tedesco) rimandano a Freya (o Frigga) la

bellissima moglie di Odino.

(24)

Ai babilonesi dobbiamo oltre alla settimana, probabilmente anche la suddivisione dei gradi in 60 parti (gradi sessagesimali) perchè il loro metodo di numerazione era a base 60.

A proposito di gradi non si può non notare che il valore dell'angolo giro (360°) è molto simile al periodo di rivoluzione della Terra attorno al Sole (365/366 giorni).

È molto probabile che da esso sia derivata la convenzione di assegnare il valore di 360° all'angolo giro.

Perchè 12 mesi?

La risposta non è univoca:

La durata del mese è legata sia al periodo della luna (rivoluzione

sinodica un po' più di 29.5 giorni) sia all'apparente localizzazione del

sole entro le costellazioni (12 lungo l'eclittica). Il sole percorre circa 1° al

giorno e ciascuna costellazione occupa circa 30° per cui il sole resta 1

mese (30 giorni) in ogni costellazione.

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La regolarità del moto annuale (apparente) del sole era considerata dai popoli antichi indice di perfezione.

Non possiamo fare a meno di notare l'importanza dei numeri 7 e 12 nelle varie culture.

La divisione del giorno in 12 parti risale probabilmente ai Caldei, ma la

documentazione permette di affermare che nel VII secolo a.C. i babilonesi avevano diviso il giorno in 12 ore utilizzando le clessidre. Non si sa il motivo di tale divisione (potrebbe derivare dall’ analogia con le 12 lunazioni in un anno).

La suddivisione del giorno in 24 ore risale invece agli egizi: che erano soliti dividerlo in 10 ore diurne, un'ora corrispondente all'alba, un'ora al tramonto e 12 ore notturne. Naturalmente la durata di queste ore variava con la

stagione ed era uguale soltanto agli equinozi.

Anche i romani avevano ore più corte in estate e più lunghe in inverno. Il loro giorno (dall’alba al tramonto) era diviso in 12 ore (hora prima, hora

secunda....hora duodecima). La notte invece era divisa in 4 periodi di 3 ore

detti vigiliae (prima vigilia, secunda vigilia…) perchè corrispondevano ai turni

delle sentinelle (vigiliae-arum).

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