RASSEGNA STAMPA 09-02-2018
1. CORRIERE.IT Tumore al seno e recidive: perché le cellule cancerose si risvegliano dopo anni
2. HEALTH DESK Lotta ai tumori: le associazioni chiamano a confronto i politici 3. CORRIERE DELLA SERA Int. a Nicola Mandelsohn - «Un anno per decidere di
rivelare il mio cancro»
4. GAZZETTA DEL SUD Int. a Beatrice Lorenzin - Lorenzin stufa delle politiche che negano la scienza
5. QUOTIDIANO SANITÀ Contratto medici. Lorenzin: “Sbloccato Atto d’indirizzo.
Ora Aran convochi i sindacati”
6. QUOTIDIANO SANITÀ Elezioni. Sanità e Welfare: ecco tutte le proposte a confronto
7. AVVENIRE Lorenzin: «Ema, olandesi ci hanno venduto il pacco»
8. SOLE 24 ORE Ema, L'Aia rende noti i dossier «secretati»
9. GIORNO - CARLINO - NAZIONE Palestre e palazzetti, caccia alle pasticche 10. STAMPA Il doping dilaga fra i ragazzini Tre dilettanti su 4 usano medicinali 11. MESSAGGERO Primi ovociti umani coltivati in laboratorio
12. AVVENIRE Ovociti in provetta? «Non si sperimenta sulla vita umana»
13. MESSAGGERO Crollo delle nascite, il caso Lazio 14. AVVENIRE Senza bambini un Paese in panchina
15. MESSAGGERO La Ue salva l'ora legale «Non fa male alla salute»
07-02-2018 Lettori 319.200
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Tumore al seno e recidive: perché le cellule cancerose si risvegliano dopo anni
Uno studio mette in luce il pericolo di ricaduta e metastasi anche dopo 15 o 20 anni dal primo tumore al seno. Quando si verifica, il «rude awakening» (duro risveglio) è spesso letale rapidamente. Ecco chi sono le pazienti più a rischio e cosa dovrebbero fare. Ecco le risposte dell’oncologo Giuseppe Curigliano, direttore della divisione per lo sviluppo di Nuovi farmaci e Terapie innovative dell'Istituto Europeo di Oncologia di Milano
di Vera Martinella
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Perché si parla di «rude awakening» ovvero duro risveglio?
Le cellule cancerose restano dormienti in una minoranza di donne con tumore al seno, che hanno scoperto la malattia alle sue fasi iniziali e sono state curate con successo (prima con chirurgia e poi con terapia ormonale) per cinque anni. «Lo abbiamo definito duro risveglio perché quando si verifica, magari dopo 10 o 20 anni di “sonno”, la ripresa attività delle cellule cancerose è spesso “rude”, letale rapidamente. Finora non se ne capivano i
meccanismi, ma la ricerca sta facendo progressi», spiega Giuseppe Curigliano, direttore della divisione per lo sviluppo di Nuovi farmaci e Terapie innovative dell'Istituto Europeo di
Oncologia di Milano e autore di un’analisi appena pubblicata sulla rivista scientifica Nature insieme alla collega portoghese Fatima Cardoso.
(Getty Images)
08-02-2018
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CAMPAGNA ELETTORALE
Lotta ai tumori: le associazioni chiamano a confronto i politici
Lavoro, tasse, sicurezza, immigrazione. Sono questi i principali temi della campagna elettorale in corso. Ne manca uno fondamentale: la gestione sanitaria delle malattie oncologiche. Lo hanno fatto notare le 17 associazioni di pazienti oncologici e onco-ematologici raccolte nel movimento “La salute: un bene da difendere, un diritto da promuovere”, promosso da Salute Donna Onlus, in un incontro a Roma mercoledì 7 febbraio. Le associazioni hanno proposto ai candidati degli schieramenti politici in corsa per le elezioni un vero e proprio programma politico sull’oncologia. Un accordo di legislatura in 15 punti per risolvere le quattro criticità principali del sistema sanitario del nostro Paese: disparità nella qualità dei servizi assistenziali tra Regione e Regione, sostenibilità economica, prevenzione primaria della malattia
oncologica, carenza di risorse umane.
Le differenze nell’assistenza sanitaria tra le Regioni penalizza poco meno di 1 milione di cittadini italiani, molti dei quali sono costretti a spostarsi per poter ricevere cure adeguate. Un fenomeno, questo della mobilità passiva, che ha una voce di spesa di oltre 4,3 miliardi di euro e che quindi incide negativamente sulla sostenibilità del sistema salute e, più specificamente, sulla consistenza del Fondo sanitario nazionale.
E se il Fondo scende sotto il livello di guardia del 6,5 per cento del Pil fissato dall’Oms, come si prevede nel prossimo triennio, la regolare erogazione dei Livelli essenziali di assistenza (Lea), insieme alla disponibilità delle terapie innovative ad alto costo, rischiano di essere fortemente a rischio.
Non meno preoccupante, sostengono le associazioni, è l’annoso problema della carenza di risorse umane: mancano all’appello circa 47 mila professionisti del settore infermieristico e in un futuro non molto lontano molte persone potrebbero ritrovarsi senza il medico di famiglia. E non poteva mancare nel programma politico sull’oncologia un’attenzione particolare alla prevenzione primaria, la strategia con cui arginare l’incidenza del cancro che aumenta dell’1 per cento ogni anno.
«Migliorare la vita di milioni di persone che lottano contro il cancro è la ragione d’esistere
delle nostre associazioni e l’obiettivo della nostra iniziativa – afferma Annamaria Mancuso,
presidente di Salute Donna Onlus – chiediamo dunque a tutti i politici che daranno vita alla prossima Legislatura l’impegno a riportare al centro delle politiche sanitarie e delle
programmazioni istituzionali gli unmet need dei pazienti oncologici e delle loro famiglie».
L’accordo di legislatura in 15 punti per la migliore presa in carico e cura dei pazienti
oncologici è stato firmato dai delegati dei principali partiti politici candidati alle imminenti
elezioni legislative ed amministrative.
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9/2/2018 Contratto medici. Lorenzin: “Sbloccato Atto d’indirizzo. Ora Aran convochi i sindacati”
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Giovedì 08 FEBBRAIO 2018
Contratto medici. Lorenzin: “Sbloccato Atto d’indirizzo. Ora Aran convochi i sindacati”
Ad annunciarlo la stessa ministra della Salute che ha poi aggiunto: "Ci stavamo lavorando da tempo, adesso mi aspetto che l’Aran convochi le parti contrattuali nelle prossime ore. Non vi è ulteriore tempo da perdere, i professionisti sanitari hanno diritto di avere il nuovo contratto”.
“Il comitato di settore Regioni-Sanità ha sbloccato l’atto d’indirizzo chiedendo l’avvio da parte di Aran delle trattative per il rinnovo del contratto nazionale della dirigenza medica, veterinaria, sanitaria e delle professioni sanitarie. Ci stavamo lavorando da tempo, adesso mi aspetto che l’Aran convochi le parti contrattuali nelle prossime ore”. Lo dichiara il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin .
“Non vi è ulteriore tempo da perdere - sottolinea il Ministro - i professionisti sanitari hanno diritto di avere il nuovo
contratto”.
9/2/2018 <strong><em>Elezioni.</em> Sanità e Welfare: ecco tutte le proposte a confronto.</strong> Cosa prevedono i programmi di PD, Centro De…
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Giovedì 08 FEBBRAIO 2018
Elezioni. Sanità e Welfare: ecco tutte le proposte a confronto. Cosa prevedono i
programmi di PD, Centro Destra, Cinque Stelle, Liberi e Uguali, Civica e Popolare e + Europa
PD, M5S, LeU, Civica e Popolare e +Europa hanno tutti promesso un aumento degli stanziamenti. Il Centrodestra parla invece di "estensione delle prestazioni
sanitarie". Molte anche le proposte in tema di natalità, disabilità e non
autosufficienza. Ecco uno schema sinottico di riepilogo degli interventi su sanità e welfare proposti dai principali protagonisti delle prossime elezioni del 4 marzo. Un dato è comune a tutti: nessuno spiega nel dettaglio con quali risorse garantirà le promesse elettorali.
Tutti i partiti, in vista delle prossime elezioni del 4 marzo, hanno presentato i loro programmi elettorali dedicando spazio alla sanità e al welfare. Anticipiamo oggi anche la parte relativa a sanità e welfare del programma di Civica e Popolare della Ministra della Salute Beatrice Lorenzin , che verrà presentato ufficialmente solo domenica prossima alla presenza del premier Paolo Gentiloni .
Tornando al contenuto dei programmi, alcuni di questi si limitano a poche enunciazioni generali di principio, mentre altri hanno dedicato uno spazio maggiore con proposte politiche più circostanziate. Nessun partito o coalizione, possiamo dire fin da subito, ha spiegato quali dovranno essere le coperture economiche necessarie a finanziare le rispettive proposte.
Entrando più nel dettaglio, PD, M5S, LeU, Civica e Popolare e +Europa hanno promesso un aumento degli stanziamenti per il Fondo sanitario nazionale. La coalizione di Centrodestra, formata da Forza Italia, Lega Nord, Fratelli d'Italia e Noi con l'Italia ha invece annunciato una più generica estensione delle prestazioni sanitarie.
Molte anche le proposte da parte dei diversi schieramenti in tema di natalità, disabilità e non autosufficienza.
Il Centrodestra , in tema di sanità, ha puntato molto su una maggiore competizione tra pubblico e privato a parità di standard, e su un ulteriore rafforzamento delle autonomie locali. Il Partito Democratico si è concentrato in particolare su altri aspetti quali il rilancio del Piano nazionale liste d'attesa, il potenziamento della medicina territoriale ed una revisione complessiva della governance del farmaco. Quanto al MoVimento 5 Stelle , i pochi enunciati generali sulla sanità sembrano puntare decisamente su un rafforzamento del sistema pubblico con un incremento del finanziamento ed un abbattimento delle liste d'attesa per tutti gli esami medici non meglio specificato.
Liberi e Uguali ha invece dato molto spazio al personale, proponendo l'assunzione di almeno 40mila medici e
operatori sanitari, oltre all'abolizione del superticket. Abolizione ripresa anche da Civica e Popolare , che punta
inoltre alla revisione dell'attuale sistema di commissariamento intervenendo in modo chirurgico sulla singola
azienda sanitaria e non sull'intera struttura regionale. Infine, da +Europa è arrivata la proposta del superamento
dell'attuale Titolo V per poter garantire gli stessi standard di assistenza su tutto il territorio nazionale, e, sulla
ricerca, si è proposto un finanziamento pari al 3% del Pil.
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Giovanni Rodriquez
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