• Non ci sono risultati.

Progetto “Semplifica Italia”. Cantieri regionali per la semplificazione

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "Progetto “Semplifica Italia”. Cantieri regionali per la semplificazione"

Copied!
24
0
0

Testo completo

(1)

DIREZIONE GENERALE PER LE POLITICHE ATTIVE E PASSIVE DEL LAVORO

Programma Operativo Nazionale Governance e Azioni di Sistema Fondo Sociale Europeo- Obiettivo Convergenza 2007-2013 Asse E - Capacità istituzionale

Progetto “Semplifica Italia”. Cantieri regionali per la semplificazione

LINEA3-TRASFERIMENTO DI COMPETENZE E SISTEMI DI SOSTEGNO E DI MONITORAGGIO DEGLI INTERVENTI DI SEMPLIFICAZIONE

Attività 3.3 - Monitoraggio degli interventi di semplificazione

R

EPORT DI MONITORAGGIO SU DECERTIFICAZIONE

Dicembre 2013

(2)

Indice

1. La disciplina della decertificazione... 3

2. Il monitoraggio: programmazione... 3

3. Risultati ottenuti... 4

3.1 Elaborazione dei dati quantitativi... 4

3.1.1 Regioni Calabria... 4

3.1.2 Regioni Campania ... 7

3.1.3 Regione Puglia ... 9

3.1.4 Regione Sicilia ... 11

3.1.5 Risultati concernenti l’insieme delle Regioni dell’Obiettivo Convergenza ... 13

3.2 Commento alle risposte di tipo qualitativo ... 16

Considerazioni conclusive... 22

Allegato 1. Scheda di rilevazione e questionario... 23

Allegato 2. Dati di dettaglio a livello comunale ... 24

(3)

1. La disciplina della decertificazione

Il 1° gennaio 2012 sono entrate in vigore le modifiche introdotte dall'art. 15 della legge 12 novembre 2011, n. 183, recante “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di Stabilità 2012)”, alla disciplina dei certificati e delle dichiarazioni sostitutive contenuta nel Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa (D.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445).

In particolare, è stato previsto che nei rapporti con gli uffici pubblici e i gestori di pubblici servizi, i certificati sono sempre sostituiti dalle autocertificazioni. Le amministrazioni e i gestori di pubblici servizi non possono più accettare certificati, né richiederli. La norma prevede, inoltre, che le amministrazioni debbano indicare un ufficio responsabile di gestire, garantire e verificare la trasmissione dei dati o l'accesso diretto agli stessi da parte delle amministrazioni procedenti. Spetta, infatti, alle amministrazioni individuare e rendere note le misure organizzative adottate per l'efficiente, efficace e tempestiva acquisizione d'ufficio dei dati e per l'effettuazione dei controlli medesimi, nonché le modalità per la loro esecuzione.

Nel caso di rapporti con la P.A. e i gestori di pubblico servizio, l’utente potrà pertanto limitarsi a fornire indicazioni di massima per consentire all’amministrazione procedente di individuare l'amministrazione certificante che detiene il dato da acquisire per i procedimenti che lo riguardano.

Resta confermata la possibilità di sottoscrivere, e per la P.A. l'obbligo di accettare, autocertificazioni e dichiarazioni sostitutive dell’atto di notorietà, salvo i casi in cui la legge escluda tale possibilità (certificati medici, veterinari, conformità CE, brevetti, etc... di cui all’art. 49 del D.P.R. n. 445/2000).

Alla luce del nuovo impianto normativo il cittadino-utente può richiedere un certificato solo se questo é destinato a fermarsi presso un privato (esempi: per contrarre un mutuo bancario, per notificare un atto giudiziario, per provare un determinato status di fronte al Giudice).

2. Il monitoraggio: programmazione

Il Dipartimento della Funzione Pubblica della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha affidato al FormezPA il progetto “Semplifica Italia. Cantieri regionali per la semplificazione”.

Tra le attività del progetto rientra il monitoraggio dell’attuazione delle disposizioni in materia di

“decertificazione” (art. 15 della legge n. 183 del 2011 che ha modificato il D.P.R. n. 445 del 2000) da condursi mediante una rilevazione sulle certificazioni anagrafiche e di stato civile rilasciate in un campione di Comuni.

L'indagine ha interessato un campione di 60 comuni. Il campione è stato ottenuto utilizzando come variabile di strato l’ampiezza demografica dei Comuni. In particolare, la stratificazione è stata effettuata sulla base del seguente schema:

• ampiezza minore di 5.000 abitanti;

• ampiezza compresa tra 5.000 e 20.000 abitanti;

• ampiezza compresa tra 20.000 e 100.000 abitanti;

• ampiezza superiore ai 100.000 abitanti.

L’obiettivo del monitoraggio è stato quello di rilevare, in un campione di 60 Comuni, equamente distribuiti nelle Regioni Obiettivo Convergenza, come specificato in precedenza, sia i dati

(4)

anni 2011, 2012 e nel periodo 1° gennaio – 30 settembre 20131, sia i dati qualitativi volti a rilevare come le amministrazioni pubbliche si sono organizzate per ottemperare agli obblighi derivanti dalla nuova normativa sulla decertificazione. Tra gli elementi qualitativi rientrano anche gli aspetti legati al cambio di paradigma da un’azione amministrativa basata sulla logica dello scambio di informazioni “certe” poiché contenute in certificati emessi dalle pubbliche amministrazioni, allo scambio di informazioni da sottoporre a controlli ex post poiché contenute in dichiarazioni sostitutive di privati.

Più nel dettaglio, la rilevazione quantitativa ha richiesto una ricognizione, sui siti istituzionali delle 60 amministrazioni comunali, dei responsabili degli uffici di anagrafe e di stato civile ai quali è stata richiesta la compilazione di una scheda quantitativa.

La rilevazione degli aspetti qualitativi è stata condotta (contestualmente alla rilevazione quantitativa) mediante la somministrazione, agli stessi responsabili, di un breve questionario volto a rilevare i seguenti elementi informativi:

 l’eventuale individuazione di un ufficio che provveda a garantire la trasmissione dei dati o l’accesso diretto da parte delle altre pubbliche amministrazioni nonché a predisporre le convenzioni per l’accesso ai dati, di cui all’art. 58 del CAD;

 l’adozione di misure, da parte dell’amministrazione, per il controllo sulle dichiarazioni sostitutive presentate dagli utenti;

 l’avvio di eventuali procedure di informazione e formazione del personale;

 le eventuali criticità operative riscontrate dall’amministrazione nell’attuare la decertificazione.

3. Risultati ottenuti

È stata completata la raccolta dei dati quantitativi sul numero dei certificati rilasciati nel corso degli ultimi tre anni, e dei dati qualitativi volti a rilevare i principali problemi applicativi e gli aspetti critici relativi all’attuazione della nuova disciplina.

L’analisi ha coinvolto, come specificato in premessa, un campione di 60 Comuni ripartiti proporzionalmente (15 per ciascuna regione) nelle Regioni dell’Obiettivo convergenza (Calabria, Campania, Puglia e Sicilia). A fronte dell’analisi fino ad ora svolta, si presentano di seguito i risultati ottenuti, distinguendoli tra le varie regioni interessate dal monitoraggio.

3.1 Elaborazione dei dati quantitativi 3.1.1 Regioni Calabria

I quindici comuni estratti come rappresentativi della Regione Calabria sono i seguenti: Acri, Celico, Cittanova, Ferruzzano, Fiumara, Gimigliano, Lamezia Terme, Melicucco, Monterosso Calabro, Mottafollone, Reggio Calabria, San Floro, San Pietro Apostolo, Scandale, Sidereo.

Per quanto riguarda i certificati anagrafici, si registra una riduzione media regionale del numero dei certificati, dal 2011 al 2013 del 77,59%. Il trend evidenzia (vedi grafico n. 1) una riduzione sostanziale, pari al 60,24% nel 2012 (rispetto al 2011) e un’ulteriore riduzione del 43,65% nel 2013 (rispetto al 2012).

(5)

Grafico n. 1. Riduzione delle certificazioni anagrafiche – Regione Calabria

Riduz ione de lle ce rtificaz ioni anagrafiche - Re gione Calabria

0 50.000 100.000 150.000 200.000 250.000

Anno 2011 Anno 2012 Stima Anno 2013 Anni

Numero certificazioni anagrafiche

T rend di riduzione certificazioni anagrafiche

Fonte: rielaborazione Formez su dati monitoraggio

Si passa da una media di 0,60 certificati per abitante nel 2011 (circa 1 ogni 2 anni), a una media di 0,24 certificati per abitante nel 2012 (circa 1 ogni 4 anni) e a una media di 0,14 certificati per abitante nel 2013 (circa 1 ogni 7 anni). Vedi grafico n. 2 che segue.

Grafico n. 2. Riduzione tasso pro-capite di decertificazione (certificazioni anagrafiche) – Regione Calabria

Riduzione tasso pro-capite di decertificazione (certificazioni anagrafiche) - Regione Calabria

0,000 0,100 0,200 0,300 0,400 0,500 0,600 0,700

Anno 2011 Anno 2012 Stima Anno 2013 Anni

Tasso pro-capite di decertificazione (certificazioni angrafiche) Trend di riduzione tasso pro-capite di decertificazione (certificazioni anagrafiche)

Fonte: rielaborazione Formez su dati monitoraggio

Per quanto riguarda i certificati di stato civile, si registra una riduzione complessiva dei certificati, dal 2011 al 2013 del 54,55%. Il trend evidenzia (vedi grafico n. 3) una riduzione sostanziale, pari al 42,80% nel 2012 (rispetto al 2011) e un’ulteriore riduzione del 20,55% nel 2013 (rispetto al 2012).

(6)

Grafico n. 3. Riduzione delle certificazioni di stato civile – Regione Calabria

Riduzione delle certificazioni di stato civile - Regione Calabria

0 10.000 20.000 30.000 40.000 50.000 60.000

Anno 2011 Anno 2012 Stima Anno 2013 Anni

Totale cerificazioni di stato civile

Trend di riduzione delle certificazioni di stato civile

Fonte: rielaborazione Formez su dati monitoraggio

Si passa da una media di 0,15 certificati per abitante nel 2011 (circa 1 ogni 7 anni), a una media di 0,09 certificati per abitante nel 2012 (circa 1 ogni 11 anni) e a una media di 0,07 certificati per abitante nel 2013 (circa 1 ogni 14 anni). Vedi grafico n. 4 che segue.

Grafico n. 4. Riduzione del tasso pro-capite di decertificazione (stato civile) – Regione Calabria

Riduzione del tasso pro-capite di decertificazione (stato civile) - Regione Calabria

0,000 0,020 0,040 0,060 0,080 0,100 0,120 0,140 0,160 0,180

Anno 2011 Anno 2012 Stima Anno 2013 Anni

Tasso pro-capite di decertificazione (stato civile)

Trend di riduzione del tasso pro-capite di decertificazione (stato civile)

Fonte: rielaborazione Formez su dati monitoraggio

(7)

3.1.2 Regioni Campania

I quindici comuni estratti come rappresentativi della Regione Calabria sono i seguenti: Angri, Calitri, Casal Velino, Cetara, Galluccio, Minori, Napoli, Orria, Poggiomarino, Polla, Postano, Rocca d’Evandro, Trentola Ducenta, Trevìco, Valle di Maddaloni.

Per quanto riguarda i certificati anagrafici, si registra una riduzione media regionale del numero dei certificati, dal 2011 al 2013 del 66,53%. Il trend evidenzia (vedi grafico n. 5) una riduzione sostanziale, pari al 65,02% nel 2012 (rispetto al 2011) e un’ulteriore riduzione del 4,33% nel 2013 (rispetto al 2012).

Grafico n. 5. Riduzione delle certificazioni anagrafiche – Regione Campania

Totale certificazioni anagrafiche - Regione Campania

0 200.000 400.000 600.000 800.000 1.000.000 1.200.000 1.400.000

Anno 2011 Anno 2012 Stima Anno 2013 Anni

Totale certificazioni anagrafiche

Totale certificazioni anagrafiche

Fonte: rielaborazione Formez su dati monitoraggio

Si passa da una media di 1,17 certificati per abitante nel 2011 (circa 1 ogni 9 mesi), a una media di 0,41 certificati per abitante nel 2012 (circa 1 ogni 2 anni e mezzo) e a una media di 0,39 certificati per abitante nel 2013 (circa 1 quasi ogni 3 anni). Vedi grafico n. 6 che segue.

Grafico n. 6. Riduzione del tasso pro-capite di decertificazione (certificazioni anagrafiche) – Regione Campania

Totale certificazioni anagrafiche - Regione Campania

0 200.000 400.000 600.000 800.000 1.000.000 1.200.000 1.400.000

Anno 2011 Anno 2012 Stima Anno 2013 Anni

Totale certificazioni anagrafiche

Totale certificazioni anagrafiche

Fonte: rielaborazione Formez su dati monitoraggio

(8)

Per quanto riguarda i certificati di stato civile, si registra una riduzione complessiva dei certificati, dal 2011 al 2013 del 39,23%. Il trend evidenzia (vedi grafico n. 7) una riduzione importante, pari al 39,39% nel 2012 (rispetto al 2011) e un’ulteriore riduzione del 1,36% nel 2013 (rispetto al 2012).

Grafico n. 7. Riduzione delle certificazioni di stato civile – Regione Calabria

Totale ce rtificaz ioni di stato civile - Re gione C ampania

0 100.000 200.000 300.000 400.000 500.000 600.000

Anno 2011 Anno 2012 Stima Anno 2013

Anni

Totale certificazioni di stato civile

Totale certificazioni di stato civile

Fonte: rielaborazione Formez su dati monitoraggio

Si passa da una media di 0,51 certificati per abitante nel 2011 (circa 1 ogni 2 anni), a una media di 0,313 certificati per abitante nel 2012 (circa 1 ogni 3 anni) e a una media di 0,309 certificati per abitante nel 2013 (poco meno di 1 ogni 3 anni). Vedi grafico n. 8 che segue.

Grafico n. 8. Riduzione del tasso pro-capite di decertificazione (stato civile) – Regione Campania

Tasso pro-capite di decertificazione (certificazioni di stato civile) - Regione Campania

0,000 0,100 0,200 0,300 0,400 0,500 0,600

Anno 2011 Anno 2012 Stima Anno 2013 Anni

Tasso pro-capite di decertificazione (stato civile)

Tasso pro -capite di decertificazione (stato civile)

Fonte: rielaborazione Formez su dati monitoraggio

(9)

3.1.3 Regione Puglia

I quindici comuni estratti come rappresentativi della Regione Calabria sono i seguenti: Acquaviva delle Fonti, Arnesano, Bari, Campi Salentina, Casamassima, Cavallino, Chiesti, Cursi, Gallipoli, Guagnano, Tequile, Patù, Polignano a Mare, Salve, Trani.

Per quanto riguarda i certificati anagrafici, si registra una riduzione media regionale del numero dei certificati, dal 2011 al 2013 del 58,41%. Il trend evidenzia (vedi grafico n. 9) una riduzione sostanziale, pari al 34,90% nel 2012 (rispetto al 2011) e un’ulteriore riduzione del 36,11% nel 2013 (rispetto al 2012).

Grafico n. 9. Riduzione delle certificazioni anagrafiche – Regione Puglia

Totale certificazioni anagrafiche - Regione Puglia

0 20.000 40.000 60.000 80.000 100.000 120.000 140.000 160.000 180.000

Anno 2011 Anno 2012 Stima Anno 2013 Anni

Totale certificazioni anagrafiche

Totale certificazioni anagrafiche

Fonte: rielaborazione Formez su dati monitoraggio

Si passa da una media di 0,30 certificati per abitante nel 2011 (quasi 1 ogni 3 anni), a una media di 0,20 certificati per abitante nel 2012 (circa 1 ogni 5 anni) e a una media di 0,13 certificati per abitante nel 2013 (circa 1 ogni 8 anni). Vedi grafico n. 10 che segue.

(10)

Grafico n. 10. Riduzione del tasso pro-capite di decertificazione (certificazioni anagrafiche) – Regione Puglia

Tasso pro-capite di decertificazione (certificazioni anagrafiche) - Regione Puglia

0,000 0,050 0,100 0,150 0,200 0,250 0,300 0,350

Anno 2011 Anno 2012 Stima Anno 2013 Anni

Tasso pro-capite dei decertificazione (stato civile)

Tasso pro-capite di decertificazione (certificazioni anagrafiche)

Fonte: rielaborazione Formez su dati monitoraggio

Per quanto riguarda i certificati di stato civile, si registra una riduzione complessiva dei certificati, dal 2011 al 2013 del 26,26%. Il trend evidenzia (vedi grafico n. 11) una riduzione sostenuta, pari al 30,64% nel 2012 (rispetto al 2011) e un lieve incremento del 6,32% nel 2013 (rispetto al 2012).

Grafico n. 11. Riduzione del tasso pro-capite di decertificazione (stato civile) – Regione Puglia

Tasso pro-capite di decertificazione (certificazioni di stato civile) - Regione Puglia

0,000 0,010 0,020 0,030 0,040 0,050 0,060

Anno 2011 Anno 2012 Stima Anno 2013 Anni

Tasso pro-capite decertificazione (stato civile)

T asso pro-capite di decertificazione (certificazioni di stato civile)

Fonte: rielaborazione Formez su dati monitoraggio

Si passa da una media di 0,06 certificati per abitante nel 2011 (circa 1 ogni 15 anni), a una media di 0,04 certificati per abitante nel 2012 (circa 1 ogni 23 anni). La media di 0,04 certificati per abitante rimane sostanzialmente uguale nel 2013. Vedi grafico n. 12 che segue.

(11)

Grafico n. 12. Riduzione del tasso pro-capite di decertificazione (stato civile) – Regione Puglia

Tasso pro-capite di decertificazione (certificazioni di stato civile) - Regione Puglia

0,000 0,010 0,020 0,030 0,040 0,050 0,060

Anno 2011 Anno 2012 Stima Anno 2013 Anni

Tasso pro-capite decertificazione (stato civile)

T asso pro-capite di decertificazione (certificazioni di stato civile)

Fonte: rielaborazione Formez su dati monitoraggio

3.1.4 Regione Sicilia

I quindici comuni estratti come rappresentativi della Regione Calabria sono i seguenti: Alcamo, Cerami, Comitini, Floridia, Forza d’Angrò, Furci Siculo, Grotte, Linguaglossa, Mascali, Naso, Palermo, Pollina, Prizzi, San Giuseppe Jato, Saponara.

Per quanto riguarda i certificati anagrafici, si registra una riduzione media regionale del numero dei certificati, dal 2011 al 2013 dell’84,78%. Il trend evidenzia (vedi grafico n. 13) una riduzione sostanziale, pari al 80,60% nel 2012 (rispetto al 2011) e un’ulteriore riduzione del 21,58% nel 2013 (rispetto al 2012).

Grafico n. 13. Riduzione delle certificazioni anagrafiche – Regione Sicilia

Riduzione certificazioni anagrafiche - Regione S icilia

0 100.000 200.000 300.000 400.000 500.000 600.000

Anno 2011 Anno 2012 Stima Anno 2013 Anni

Numero delle certificazioni anagrafiche

Trend di riduzione certificazioni anagrafiche

Fonte: rielaborazione Formez su dati monitoraggio

(12)

Si passa da una media di 0,69 certificati per abitante nel 2011 (circa 1 ogni anno e mezzo), a una media di 0,13 certificati per abitante nel 2012 (circa 1 ogni 8 anni) e a una media di 0,11 certificati per abitante nel 2013 (circa 1 ogni 9 anni). Vedi grafico n. 14 che segue.

Grafico n. 14. Riduzione del tasso pro-capite di decertificazione (certificazioni anagrafiche) – Regione Sicilia

Riduzione tasso pro-capite di decertificazione (certificazioni anagrafiche)

0,000 0,100 0,200 0,300 0,400 0,500 0,600 0,700 0,800

Anno 2011 Anno 2012 Stima Anno 2013 Anni

Tasso pro-capite di decertificazione (certificazioni anagrafiche)

Trend di riduzione tasso pro-capite di decertificazione (certificazioni anagrafiche)

Fonte: rielaborazione Formez su dati monitoraggio

Per quanto riguarda i certificati di stato civile, si registra una riduzione complessiva dei certificati, dal 2011 al 2013 del 37,24%. Il trend evidenzia (vedi grafico n. 15) una riduzione, pari al 26,73%

nel 2012 (rispetto al 2011) e un’ulteriore riduzione del 14,35% nel 2013 (rispetto al 2012).

Grafico n. 15. Riduzione del tasso pro-capite di decertificazione (stato civile) – Regione Sicilia

Riduzione certificazioni di stato civile - Regione Sicilia

0 50.000 100.000 150.000 200.000 250.000 300.000

Anno 2011 Anno 2012 Stima Anno 2013 Anni

Numero delle certificazioni di stato civile Trend di riduzione certificazioni di stato civile

(13)

Si passa da una media di 0,37 certificati per abitante nel 2011 (circa 1 ogni 3 anni e mezzo), a una media di 0,27 certificati per abitante nel 2012 (circa 1 ogni 4 anni) e a una media di 0,23 certificati per abitante nel 2013 (circa 1 ogni 4 anni e mezzo). Vedi grafico n. 16 che segue.

Grafico n. 16. Riduzione del tasso pro-capite di decertificazione (stato civile) – Regione Sicilia

Riduzione tasso pro-capite di decertificazione (stato civile) - Regione S icilia

0,000 0,050 0,100 0,150 0,200 0,250 0,300 0,350 0,400

Anno 2011 Anno 2012 Stima Anno 2013 Anni

Tasso pro-capite di decertificazione (stato civile)

Trend di riduzione tasso pro-capite di decertificazione (stato civile)

Fonte: rielaborazione Formez su dati monitoraggio

3.1.5 Risultati concernenti l’insieme delle Regioni dell’Obiettivo Convergenza

Il disegno campionario, costruito come specificato in premessa, è stato elaborato in modo da fornire rappresentatività regionale alle elaborazioni effettuate e sinora descritte, mentre aggregando il dettaglio regionale è possibile generalizzare i risultati alla macro area relativa alle Regioni dell'Obiettivo Convergenza, come specificato di seguito.

Pertanto, nell’area delle Regioni Obiettivo Convergenza, per quanto riguarda i certificati anagrafici, si registra una riduzione media complessiva dei certificati, dal 2011 al 2013 dell’71,58%. Il trend evidenzia (vedi grafico n. 17) una riduzione sostanziale, pari al 66,36% nel 2012 (rispetto al 2011) e un’ulteriore riduzione del 15,50% nel 2013 (rispetto al 2012).

(14)

Grafico n. 17. Riduzione delle certificazioni anagrafiche – Regioni Obiettivo Convergenza

Riduzione certificazioni anagrafiche - Regioni Obiettivo Convergenza

0 500.000 1.000.000 1.500.000 2.000.000 2.500.000

Anno 2011 Anno 2012 Stima Anno 2013 Anni

Numero certificazioni anagrafiche

Trend di riduzione certificazioni anagrafiche

Fonte: rielaborazione Formez su dati monitoraggio

Si passa da una media di 0,80 certificati per abitante nel 2011 (poco meno di 1 in circa 1 anno), a una media di 0,27 certificati per abitante nel 2012 (poco più di 1 ogni 4 anni) e a una media di 0,23 certificati per abitante nel 2013 (poco meno di 1 ogni 4 anni). Vedi grafico n. 18 che segue.

Grafico n. 18. Riduzione del tasso pro-capite di decertificazione (certificazioni anagrafiche) – Regioni dell’Obiettivo Convergenza

Riduzione tasso pro-capite di decertificazione (certificazioni anagrafiche) - Regioni Obiettivo Convergenza

0,000 0,100 0,200 0,300 0,400 0,500 0,600 0,700 0,800 0,900

Anno 2011 Anno 2012 Stima Anno 2013 Anni

Tasso pro-capite decertificazione (certificazioni anagrafiche)

Trend di riduzione tasso pro-capite di decertificazione (certificazioni anagrafiche)

Fonte: rielaborazione Formez su dati monitoraggio

Per quanto riguarda, invece, i certificati di stato civile, si registra una riduzione media complessiva dei certificati, dal 2011 al 2013 del 39,25%. Il trend evidenzia (vedi grafico n. 19) una riduzione, pari al 34,94% nel 2012 (rispetto al 2011) e un’ulteriore riduzione del 6,62% nel 2013 (rispetto al 2012).

(15)

Grafico n. 19. Riduzione delle certificazioni di stato civile – Regioni dell’Obiettivo Convergenza

Riduzione certificazioni di stato civile - Regioni Obiettivo Convergenza

0 200.000 400.000 600.000 800.000 1.000.000

Anno 2011 Anno 2012 Stima Anno 2013 Anni

Numero certificazioni di stato civile

Trend di riduzione certificazioni di stato civile

Fonte: rielaborazione Formez su dati monitoraggio

Si passa da una media di 0,34 certificati per abitante nel 2011 (circa 1 ogni 3 anni), a una media di 0,22 certificati per abitante nel 2012 (quasi 1 ogni 5 anni). Il tasso pro-capite di decertificazione rimane sostanzialmente uguale (0,21) nel 2013. Vedi grafico n. 20 che segue.

Grafico n. 20. Riduzione del tasso pro-capite di decertificazione (stato civile) – Regioni dell’Obiettivo Convergenza

Riduzione tasso pro-capite di decertificazione (stato civile) - Regioni Obiettivo Convergenza

0,000 0,050 0,100 0,150 0,200 0,250 0,300 0,350 0,400

Anno 2011 Anno 2012 Stima Anno Anni 2013

Tasso pro-capite di decertificazione (stato civile)

Trend di riduzione tasso pro-capite di decertificazione (certificazioni di stato civile)

Fonte: rielaborazione Formez su dati monitoraggio

Il riepilogo dei tassi di riduzione, totali e pro-capite, distinti per le certificazioni anagrafiche e di stato civile, sono riportati nelle tabelle n. 1 e n. 2 che seguono.

(16)

Tabella n. 1. Sintesi Tasso di riduzione totale delle certificazioni anagrafiche nelle Regioni Obiettivo Convergenza Riduzione certificazioni anagrafiche

Riduzione totale media certificazioni anagrafiche

Tasso medio pro-capire di decertificazione (certificazioni anagrafiche) Regioni

2013-2011 2012-2011 2013-2012 2011 2012 2013

Calabria -77,59% -60,24% -43,65% 0,604 0,240 0,135

Campania -66,53% -65,02% -4,33% 1,164 0,407 0,390

Puglia -58,41% -34,90% -36,11% 0,304 0,198 0,126

Sicilia -84,78% -80,60% -21,58% 0,689 0,134 0,105

Totale Regioni Obiettivo

Convergenza -71,58% -66,36% -15,50% 0,796 0,268 0,226

Tabella n. 2. Sintesi Tasso di riduzione totale delle certificazioni anagrafiche nelle Regioni Obiettivo Convergenza Riduzione certificazioni di stato civile

Riduzione totale media certificazioni di stato civile

Tasso medio pro-capire di decertificazione (certificazioni di stato civile) Regioni

2013-2011 2012-2011 2013-2012 2011 2012 2013

Calabria -54,55% -42,80% -20,55% 0,155 0,089 0,071

Campania -39,23% -39,39% -1,36% 0,508 0,313 0,309

Puglia -26,26% -30,64% 6,32% 0,056 0,039 0,041

Sicilia -37,24% -26,73% -14,35% 0,365 0,267 0,229

Totale Regioni Obiettivo

Convergenza -39,25% -34,94% -6,62% 0,340 0,221 0,206

(17)

3.2 Commento alle risposte di tipo qualitativo

Al fine di verificare la percezione delle amministrazioni sul concreto stato di applicazione della politica di decertificazione e di far emergere alcuni degli aspetti più problematici legati alla sua attuazione, è stata predisposta un’analisi di tipo qualitativo.

A tal fine, la scheda di rilevazione somministrata agli uffici anagrafici, per valutare la riduzione quantitativa dell’emanazione del numero di certificati anagrafici e di stato civile, è stata integrata da un breve questionario composto da sole due domande ritenute in grado di fornire le informazioni ricercate.

In particolare, è stata predisposta una prima domanda “puntuale” avente ad oggetto le modalità di risposta alle richieste di controllo sui dati anagrafici posseduti dall’amministrazione e una seconda domanda “generale” sulle principali problematiche riscontrate.

Sul piano metodologico si avvisa che mentre la prima domanda è stata costruita in modalità chiusa ovvero indicando le possibili alternative tra cui l’amministrazione poteva scegliere, la seconda è stata prevista in modalità aperta. L’assenza di indicazioni preliminari, in questo secondo caso, è stata ritenuta necessaria per non condizionare l’amministrazione e, dunque, meglio evidenziare l’eventuale convergenza su aspetti problematici comuni.

I risultati rilevati sono di seguito distinti per ciascuna domanda.

Con riferimento alla prima domanda, relativa alle modalità di effettuazione dei controlli, si segnala che tutte le amministrazioni coinvolte nel monitoraggio hanno fornito una risposta scegliendo tra quelle indicate, ossia: via posta ordinaria, fax, posta elettronica, convenzioni quadro e altro (da specificare). L’indicazione delle convenzioni quadro riferisce all’ipotesi, più auspicabile, della messa a disposizione delle informazioni da parte delle amministrazioni certificanti, attraverso banche dati accessibili (dalle amministrazioni procedenti) on line, come richiesto dal D.P.R. n.

445/2000.

In base alle risposte fornite dai Comuni dell’intero campione considerato si evince uno scarso utilizzo delle convenzioni quadro (2,72%%) e un uso del fax (35,37%) e della posta elettronica (31,97%) pressoché analogo; segue la posta ordinaria che risulta ancora utilizzata come metodo di dialogo tra le amministrazioni con una percentuale di circa il 24%. Vedi grafico n. 21 che segue.

Grafico n. 21. Modalità di risposta alle richieste di controllo – Regioni Obiettivo Convergenza

23,18%

35,76%

32,45%

2,65%

5,96%

0,00%

5,00%

10,00%

15,00%

20,00%

25,00%

30,00%

35,00%

40,00%

Modalità ri risposta alle richieste di controllo sui dati anagrafici - Regioni Obiettivo Convergenza

1. Via posta ordinaria 2. Via fax

3. Via posta elettronica

4. Tramite convenzioni quadro

5. Altro (specificare)

(18)

L’analisi delle risposte fornite mostra la prevalenza per un utilizzo congiunto dei diversi strumenti indicati. Circa il 47% di amministrazioni (28 su 60), infatti, ha indicato tre metodi di risposta ossia posta ordinaria, posta elettronica e fax. Circa il 33 % di amministrazioni (20 su 60) ha, invece, segnalato solo due metodi di comunicazione indicando le combinazioni “posta ordinaria – fax”

oppure “fax – posta elettronica”. Di queste combinazioni prevale in modo netto (con una percentuale dell’80%) quella composta da “fax-posta elettronica”.

Inoltre si rileva che solo circa il 13% delle amministrazioni (8 su 60) ha scelto un unico strumento di modalità di risposta alle richieste di controllo. Di questa percentuale il fax è lo strumento di comunicazione utilizzato nella maggior parte dei casi.

Dalle risposte fornite appare evidente la pluralità dei metodi di comunicazione utilizzati con un crescente riferimento alle tecnologie informatiche. Tale tendenza è confermata dall’opzione di risposta “altro” in cui le amministrazioni rispondenti hanno indicato la PEC come ulteriore strumento di scambio dati. Del resto le tecnologie informatiche dovrebbe rappresentare il “naturale”

canale di comunicazione delle amministrazioni in ragione della tempestività e sistematicità dei controlli svolti, anche a campione, sulle informazioni contenute nelle dichiarazioni sostitutive.

Il dato complessivo riferito alla macro-area delle Regioni Obiettivo Convergenza è confermato, seppur nei limiti delle singole specificità regionali. Si riportano, nelle tabelle n. 3 e n. 4 che seguono, i dati di sintesi relativi a ciascuna delle quattro Regioni.

(19)

Tabella n. 3. Modalità di risposta alla richiesta di controlli nelle Regioni Calabria, Campania, Puglia e Sicilia

Modalità di risposta

Regioni Via posta ordinaria Via fax Via posta elettronica Tramite convenzioni

quadro Altro

Calabria 19,44% 36,11% 36,11% 0,00% 8.33%

Campania 22,73% 29,55% 29,55% 9,09% 9,09%

Puglia 21,88% 43,75% 31,25% 0,00% 3,13%

Sicilia 28,21% 35,90% 33,33% 0,00% 2,56%

Totale Regioni Obiettivo

Convergenza 23,18% 35,76% 32,45% 2,65% 5,96%

(20)

Tabella n. 4. Sintesi delle modalità di risposta alla richiesta di controlli nelle Regioni Calabria, Campania, Puglia e Sicilia

19,44%

36,11%36,11%

0,00%

8,33%

0,00%

5,00%

10,00%

15,00%

20,00%

25,00%

30,00%

35,00%

40,00%

Modalità di risposta alle richieste di controllo sui dati anagrafici - Regione Calabria

1. Via posta ordinaria 2. Via fax

3. Via posta elettronica

4. Tramite convenzioni quadro

5. Altro (specificare)

22,73%

29,55% 29,55%

9,09% 9,09%

0,00%

5,00%

10,00%

15,00%

20,00%

25,00%

30,00%

Modalità di risposta alle richieste di controllo sui dati anagrafici - Regione Campania

1. Via posta ordinaria 2. Via fax

3. Via posta elettronica

4. Tramite convenzioni quadro

5. Altro (specificare)

21,88%

43,75%

31,25%

0,00%

3,13%

0,00%

10,00%

20,00%

30,00%

40,00%

50,00%

Modalità di risposta alle richieste di controllo sui dati anagrafici - Regione Puglia

1. Via posta ordinaria 2. Via fax

3. Via posta elettronica

4. Tramite convenzioni quadro

5. Altro (specificare)

28,21%

35,90%

33,33%

0,00%2,56%

0,00%

5,00%

10,00%

15,00%

20,00%

25,00%

30,00%

35,00%

40,00%

Modalità di risposta alle richieste di controllo sui dati anagrafici - Regione Sicilia

1. Via posta ordinaria 2. Via fax

3. Via posta elettronica

4. Tramite convenzioni quadro

5. Altro (specificare)

(21)

Con riferimento alla seconda domanda inerente le problematicità riscontrate in fase di attuazione della normativa sulla decertificazione si evidenzia, innanzitutto, una bassa incidenza di risposta. Su un totale di 60 comuni interessati al monitoraggio (15 per ciascuna Regione) hanno risposto solamente 29 amministrazioni. Di queste ultime, la Regione che ha fornito il maggior numero di risposte è stata la Campania (11 amministrazioni su 15) mentre la Regione che ne ha fornite il minor numero è stata la Sicilia (4 amministrazioni su 15). Puglia e Calabria presentano un dato omogeneo con un numero di amministrazioni rispondenti pari a circa la metà di quelle contattate (per la Calabria hanno risposto 8 amministrazioni su 15 per la Puglia hanno risposto 6 amministrazioni su 15).

Dalla lettura dei dati, si rileva in particolare la quasi totale assenza di risposta da parte delle amministrazioni comunali più grandi ovvero con maggiore densità demografica. Dei capoluoghi di Regione (Bari, Napoli, Palermo e Reggio Calabria), infatti, risulta rispondente solo l’ufficio anagrafico di Napoli.

Tra le amministrazioni rispondenti circa il 62% si colloca nel primo strato di ampiezza demografica, che comprende i Comuni con un numero di abitanti tra 0 e 5.000 abitanti.

Tale dato appare in parte “fisiologico” potendo essere giustificato, tra l’altro, dalla maggiore percezione degli aspetti problematici da parte dei Comuni più piccoli. È evidente che, in ragione delle limitate risorse umane e organizzative disponibili, le amministrazioni comunali di piccole dimensioni risentono, con più enfasi, degli aspetti attuativi dell’attuazione della politica di decertificazione che incide profondamente, trasformandolo, sul rapporto tra cittadino e pubblica amministrazione.

In ragione dello scarso livello di approfondimento delle risposte pervenute da ciascuna Regione, si propone, di seguito, un’analisi trasversale che tiene conto del dato complessivo riferito alla macro area delle Regioni Obiettivo Convergenza.

Le risposte fornite segnalano, innanzitutto, il maggiore carico operativo in capo alle amministrazioni a seguito dell’introduzione della normativa sulla decertificazione. Tale carico appare principalmente riconducibile alla necessaria attività di informazione sulla nuova disciplina e, in alcuni casi, di supporto materiale alla compilazione delle autocertificazioni a favore dell’utenza.

Parimenti, le risposte fornite indicano una insufficiente conoscenza dell’ambito di applicazione della normativa da parte delle amministrazioni stesse che continuano a rilasciare o richiedere certificati anche laddove non più consentito, ovvero non rilasciano certificati a soggetti che invece sono legittimati (ad esempio le banche, le assicurazioni).

Rileva, infine, la scarsa attenzione al tema dei controlli. Soltanto due amministrazioni (Napoli e Patù), infatti, hanno riscontrato le difficoltà operative e organizzative derivanti dall’attività di controllo correlata alla decertificazione.

Dall’esame delle informazioni ricevute, sembra evidente che l’attuazione della politica di decertificazione versa ancora in uno stadio embrionale in molte amministrazioni oggetto di monitoraggio. Questo aspetto appare confermato sia dalle criticità in precedenza rilevate, sia dalla inadeguata disponibilità di tecnologie informatiche che, come noto, dovrebbe sostenere l’applicazione della normativa.

(22)

Considerazioni conclusive

Il processo di semplificazione amministrativa affonda le sue radici in un lontano non recente, così come è noto, soprattutto agli operatori dei servizi demografici, quanto le norme in materia siano state, da sempre, disapplicate (legge 15/1968, art. 18 della legge 241/1990).

I passati tentativi di decertificare il procedimento amministrativo, infatti, si sono sempre arenati, un pò per la scarsa propensione dell’amministrazione pubblica a fidarsi di quanto dichiarato dagli utenti, ma soprattutto per la speculare parcellizzazione delle banche dati nel nostro Paese. I collegamenti telematici, infatti, rappresentano la chiave di tutta la politica di decertificazione.

L’introduzione dell’art. 15 della legge 183/2011, entrato in vigore il 1 gennaio 2012, sembra finalmente spingere l’acceleratore sul principio per cui la Pubblica Amministrazione deve acquisire d'ufficio i dati/informazioni/documenti che servono al procedimento, riservando ai soli privati la possibilità di utilizzare le certificazioni rilasciate dalla Pubblica Amministrazione.

Grazie all’attuazione della nuova disciplina in materia di decertificazione, le certificazioni, anagrafiche e di stato civile, sono diminuite in modo progressivo tra il 2011 e il 2013. Il particolare, per la macro area delle Regioni dell’Obiettivo Convergenza, il numero delle certificazioni anagrafiche è diminuito di una percentuale pari al 71,58%, mentre le certificazioni di stato civile hanno subito un decremento pari al 39,25%.

L’auspicio per i prossimi anni è che le amministrazioni pubbliche superino la fase di corretta e completa comprensione della normativa, con tutte le problematiche operative rilevate in questo report, e si dedichino a implementare le tecnologie informative adeguate a consentire un’attività di controllo sistematica ed efficiente, strettamente correlata alla decertificazione.

(23)

Allegato 1. Scheda di rilevazione e questionario

CERTIFICAZIONI ANAGRAFICHE E DI STATO CIVILE RILASCIATE DAL COMUNE DI _________________________

ANNO 2011

(numero tot. certificazioni anagrafiche) ANNO 2012

(numero tot. certificazioni anagrafiche)

ANNO 2013

(numero tot. certificazioni anagrafiche) 1° gennaio – 30 settembre 2013

……. ……. ……

ANNO 2011

(numero tot. certificazioni di stato civile) ANNO 2012

(numero tot. certificazioni di stato civile)

ANNO 2013

(numero tot. certificazioni di stato civile) 1° gennaio – 30 settembre 2013

…… ……. …….

NB La richiesta dei dati riguarda esclusivamente le certificazioni anagrafiche rilasciate a privati. Di conseguenza NON devono essere considerate le certificazioni eventualmente prodotte per la trasmissione d’ufficio ad altre pubbliche amministrazioni

1. Con quale modalità l’Ufficio risponde alle richieste di controllo sui dati anagrafici provenienti dalle altre PPAA e/o gestori di pubblici servizi?

|__| via posta ordinaria |__| via posta elettronica

|__| via fax |__| tramite convenzioni quadro

|__| altro (specificare)__________________________________

2. Se lo ritiene opportuno, ci può segnalare le principali problematiche riscontrate dal Comune nell’attuazione delle nuova disciplina sulla decertificazione

DIREZIONE GENERALE PER LE POLITICHE

(24)

Allegato 2. Dati di dettaglio a livello comunale

Riferimenti

Documenti correlati

È attivo dal gennaio 2012 per le pratiche edilizie CIL e SCIA Ad oggi si contano 5.000 professionisti accreditati, 10.000 pratiche e 100.000 allegati a sistema.. È attualmente in

Ci vorr à à sicuramente un po sicuramente un po ’ ’ di tempo ma le condizioni di tempo ma le condizioni per un risultato positivo ci sono tutte e serve il per un

Stime dei tempi e costi del rilascio dei titoli abilitativi in edilizia: a confronto i risultati di indagini in Calabria, Puglia, Sicilia, Regioni Obiettivo Convergenza e Italia..

Documentazione necessaria all’approvazione del progetto in zona speciale di conservazione (*) (variabile, solo nel caso di richiesta contestuale di atti di assenso

In materia di Edilizia, le Regioni Calabria, Campania e Puglia hanno approvato con specifica delibera di giunta regionale la Modulistica regionale, relativa ai

“Semplifica Italia” e “Del Fare” e a promuovere la partecipazione delle Regioni alle consultazioni pubbliche nazionali sulle procedure da semplificare realizzate da parte

 Con sentenza n. 179 del 2012, la Corte costituzionale ha dichiarato l’illegittimità della modifica introdotta nell’art. 14-quarter nella parte in cui prevedeva che in

Il rapporto presenta i risultati della consultazione a livello nazionale e i risultati delle segnalazioni pervenute da cittadini e imprese della regione Calabria, questi