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Amitriptilina nella pratica medica

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f a r m a c i

M.D. Medicinae Doctor - Anno XXVIII numero 3- 2021 39

L

amitriptilina è una molecola scoperta nel 1960, vanta 60 anni di uso da parte del medi- co nella pratica clinica quotidiana, conserva un ampio spettro di effetti terapeutici in molteplici condizioni cliniche. Nato come antidepressivo per la sua azione di inibire il reuptake di noradrenalina e serotonina, pre- senta anche una azione di blocco dei canali del sodio e dei canali del recet- tore per il glutammato (NMDA) coin- volti nel meccanismo di depolarizza- zione assonale. Quest’ultimo mec- canismo è descritto bene dai pazien- ti che adoperano la formulazione ora- le in gocce, i quali riferiscono un sen- so di intorpidimento e lieve aneste- sia della bocca e del palato.

Le sue indicazioni ufficiali sono la cu- ra della depressione, l’uso nella profi- lassi dell’emicrania e della cefalea muscolo-tensiva, dolore neuropatico periferico, trattamento dell’enuresi notturna persistente nei bambini con età maggiore di sei anni. A queste si aggiungono la cistite interstiziale e l’intossicazione da ciguatera secon- do i trattati nordamericani.

þSpettro di applicazione In realtà lo spettro di applicazione si amplia li dove andiamo a consi- derare molti disturbi appartenenti alla sfera psicosomatica, intenden- do questi ultimi come un vero disa- gio e malattia fisica invalidante.

Un esempio tra tutte è la fibromialgia, che si caratterizza come uno stato di

tensione dolorosa permanente dei muscoli, tendini e legamenti con alte- razioni microscopiche dei recettori di tensione di tali strutture. Le strutture del talamo, del cervelletto e della so- stanza reticolare che funzionano co- me un complesso relè di contrazione e rilascio del sistema muscolare ai fini della deambulazione e della postura, subiscono una influenza dai centri corticali superiori, nel dettaglio ansia e depressione possono interferire nel tono muscolare innalzando il livello di tensione fino alla fibromialgia. In que- sta condizione l’uso di amitriptilina an- che a basso dosaggio comporta un drammatico miglioramento dei distur- bi dolorosi e della fatica cronica persi- no a salire le scale percepita dai pa- zienti, e se il disturbo è di recente in- sorgenza si può assistere anche alla risoluzione permanente dopo un trat- tamento di 6-12 mesi.

La sindrome della bocca urente è un disturbo frequente che costringe molti soggetti a richiedere visite spe- cialistiche nella convinzione di avere un male incurabile, si recano spesso dal Mmg per mostrare bocca e pala- to nella convinzione che ci siano le- sioni che giustifichino i disturbi; in questa situazione ho trovato risoluti- va l’uso di amitriptilina al dosaggio di otto gocce la sera per uno-due mesi.

Un raro caso di disturbo della perce- zione propriocettiva mi venne descrit- to da un paziente che aveva la sensa- zione di camminare con piedi di gom- ma o su cuscinetti di acqua, analoga

sensazione la provava nei glutei e spesso su dorso al contatto con il di- vano. Il disturbo era talmente invali- dante che il soggetto era costretto a togliere le scarpe e calzini anche in uf- ficio, la risonanza magnetica della co- lonna lombare mostrava piccole pro- trusioni senza compressione midolla- re mentre l’elettromiografia sensitiva e motoria degli arti inferiori non pre- sentava anomalie di rilievo, anche l’e- same neurologico era negativo. La somministrazione di otto gocce di amitriptilina produsse un migliora- mento del 60% dei disturbi già il gior- no successivo, fino a raggiungere una risoluzione stabile dopo 60 giorni.

Le disestesie o parestesie di origine psicosomatica sono disturbi frequen- ti nella pratica quotidiana, la sensazio- ne di tela di ragno sul volto, o la sen- sazione di punture di spillo, il formico- lio del cuoio capelluto, la pelle che brucia o il prurito localizzato o diffuso non accompagnato da dermatiti o eruzioni papulari qualora fossero per- manenti e di impedimento al benes- sere quotidiano, e precedute da un esame neurologico negativo posso- no essere trattate con amitriptilina.

Una sciatalgia mono o bilaterale e analogamente una cervico-brachial- gia possono essere curate con ami- triptilina anche evitando l’uso di anti- infiammatori o in associazione ad es- si o quando l’uso di Fans e cortisonici sono controindicati. La nevralgia del trigemino è un disturbo che risponde bene al trattamento con amitriptilina.

La molecola vanta sessant’anni di uso nella pratica clinica quotidiana, con un ampio spettro di effetti terapeutici in molteplici condizioni cliniche

Marco Ricchi

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Medico di assistenza primaria, specialista in Endocrinologia, Viterbo

Amitriptilina nella pratica medica

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