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(1)

Alimentazione e sicurezza Alimentazione e sicurezza

I prodotti destinati ad una I prodotti destinati ad una alimentazione particolare alimentazione particolare

Marco Trezzi Marco Trezzi

R&D

R&D Plada Plada – H.J.Heinz H.J.Heinz

(2)

I prodotti destinati ad I prodotti destinati ad

una alimentazione particolare una alimentazione particolare

Che cos’è un prodotto destinato ad una alimentazione particolare

Quali sono i driver dello sviluppo di questi prodotti

Che ruolo gioca la nutrizione nello sviluppo di questi prodotti

L’esempio del Programma Nutrizionale

(3)

I prodotti destinati ad I prodotti destinati ad

una alimentazione particolare una alimentazione particolare

Che cos’è un prodotto destinato ad una alimentazione particolare

Quali sono i driver dello sviluppo di questi prodotti

Che ruolo gioca la nutrizione nello sviluppo di questi prodotti

L’esempio del Programma Nutrizionale

(4)

Che cos’è un prodotto destinato ad una

alimentazione particolare

(5)

Che cos’è un prodotto destinato ad una alimentazione particolare

E’ un prodotto, per la sua particolare composizione o per il

particolare processo di fabbricazione, presenta le

seguenti caratteristiche:

(6)

Che cos’è un prodotto destinato ad una alimentazione particolare

E’ un prodotto, per la sua particolare composizione o per il particolare processo di fabbricazione, presenta le seguenti caratteristiche:

1. si distingue nettamente dagli alimenti di consumo

corrente;

(7)

Che cos’è un prodotto destinato ad una alimentazione particolare

E’ un prodotto, per la sua particolare composizione o per il particolare processo di fabbricazione, presenta le seguenti caratteristiche:

1. si distingue nettamente dagli alimenti di consumo corrente;

2. è adatto all'obiettivo nutrizionale indicato;

(8)

Che cos’è un prodotto destinato ad una alimentazione particolare

E’ un prodotto, per la sua particolare composizione o per il particolare processo di fabbricazione, presenta le seguenti caratteristiche:

1. si distingue nettamente dagli alimenti di consumo corrente;

2. è adatto all'obiettivo nutrizionale indicato;

3. viene etichettato in modo da indicare che è conforme

ad un obiettivo nutrizionale specifico.

(9)

A chi sono indirizzati i prodotti destinati ad una alimentazione

particolare

(10)

A chi sono indirizzati i prodotti destinati ad una alimentazione

particolare

a. a persone il cui processo di assimilazione dei nutrienti o il cui metabolismo è perturbato (es.:

celicaci, allergici, nefropatici, ecc.)

(11)

A chi sono indirizzati i prodotti destinati ad una alimentazione

particolare

a. a persone il cui processo di assimilazione dei nutrienti o il cui metabolismo è perturbato (es.:

celicaci, allergici, nefropatici, ecc.)

b. a persone che si trovano in condizioni fisiologiche

particolari (es.: donne in gravidanza)

(12)

A chi sono indirizzati i prodotti destinati ad una alimentazione

particolare

a. a persone il cui processo di assimilazione dei nutrienti o il cui metabolismo è perturbato (es.:

celicaci, allergici, nefropatici, ecc.)

b. a persone che si trovano in condizioni fisiologiche particolari (es.: donne in gravidanza)

c. a i lattanti o ai bambini nella prima infanzia (dalla

nascita ai 3 anni di età), in buona salute .

(13)

Quali sono i prodotti destinati ad una

alimentazione particolare

(14)

Sono i prodotti regolamentati dal Decreto Legislativo 27 gennaio 1992, n. 111 (che recepisce la Direttiva 89/398/CEE)

Quali sono i prodotti destinati ad una

alimentazione particolare

(15)

Sono i prodotti regolamentati dal Decreto Legislativo 27 gennaio 1992, n. 111 (che recepisce la Direttiva 89/398/CEE)

Alimenti per lattanti e alimenti di proseguimento (“latti formulati”)

Quali sono i prodotti destinati ad una

alimentazione particolare

(16)

Sono i prodotti regolamentati dal Decreto Legislativo 27 gennaio 1992, n. 111 (che recepisce la Direttiva 89/398/CEE)

Alimenti per lattanti e alimenti di proseguimento (“latti formulati”)

Alimenti a base di cereali e alimenti destinati a lattanti e bambini (“prodotti da svezzamento”)

Quali sono i prodotti destinati ad una

alimentazione particolare

(17)

Sono i prodotti regolamentati dal Decreto Legislativo 27 gennaio 1992, n. 111 (che recepisce la Direttiva 89/398/CEE)

Alimenti per lattanti e alimenti di proseguimento (“latti formulati”)

Alimenti a base di cereali e alimenti destinati a lattanti e bambini (“prodotti da svezzamento”)

Alimenti destinati a fini medici speciali (es.: prodotti per allergici, per fenilchetonurici, ecc.)

Quali sono i prodotti destinati ad una

alimentazione particolare

(18)

Sono i prodotti regolamentati dal Decreto Legislativo 27 gennaio 1992, n. 111 (che recepisce la Direttiva 89/398/CEE)

Alimenti per lattanti e alimenti di proseguimento (“latti formulati”)

Alimenti a base di cereali e alimenti destinati a lattanti e bambini (“prodotti da svezzamento”)

Alimenti destinati a fini medici speciali (es.: prodotti per allergici, per fenilchetonurici, ecc.)

Alimenti per la riduzione del peso

Alimenti per sportivi

Alimenti per diabetici

Quali sono i prodotti destinati ad una

alimentazione particolare

(19)

I prodotti destinati ad I prodotti destinati ad

una alimentazione particolare una alimentazione particolare

Che cos’è un prodotto destinato ad una alimentazione particolare

Quali sono i driver dello sviluppo di questi prodotti

Che ruolo gioca la nutrizione nello sviluppo di questi prodotti

L’esempio del Programma Nutrizionale

(20)

Quali sono i driver dello

sviluppo di questi prodotti

(21)

1. La legislazione

Quali sono i driver dello

sviluppo di questi prodotti

(22)

1. La legislazione 2. La tecnologia

Quali sono i driver dello

sviluppo di questi prodotti

(23)

1. La legislazione 2. La tecnologia 3. I consumatori

Quali sono i driver dello

sviluppo di questi prodotti

(24)

1. La legislazione 2. La tecnologia 3. I consumatori

4. La politica di qualità aziendale

Quali sono i driver dello

sviluppo di questi prodotti

(25)

1. La legislazione 2. La tecnologia 3. I consumatori

4. La politica di qualità aziendale

5. La comunità scientifica

Quali sono i driver dello

sviluppo di questi prodotti

(26)

1. La legislazione 2. La tecnologia 3. I consumatori

4. La politica di qualità aziendale

5. La comunità scientifica

“I 5 driver”

dello sviluppo Quali sono i driver dello

sviluppo di questi prodotti

(27)

2. La tecnologia

(28)

2. La tecnologia

Rappresenta una discriminante di successo

nello sviluppo di un prodotto dietetico.

(29)

2. La tecnologia

Rappresenta una discriminante di successo nello sviluppo di un prodotto dietetico.

Si interpone tra gli ingredienti ed il prodotto finito condizionando il risultato finale

perché:

(30)

2. La tecnologia

Rappresenta una discriminante di successo nello sviluppo di un prodotto dietetico.

Si interpone tra gli ingredienti ed il prodotto finito condizionando il risultato finale

perché:

influenza la qualità del prodotto e

(31)

2. La tecnologia

Rappresenta una discriminante di successo nello sviluppo di un prodotto dietetico.

Si interpone tra gli ingredienti ed il prodotto finito condizionando il risultato finale

perché:

influenza la qualità del prodotto e

può modificarne i valori nutrizionali

(32)

La produzione di questi prodotti si basa su di un equilibrio tra:

2. La tecnologia

(33)

La produzione di questi prodotti si basa su di un equilibrio tra:

Caratteristiche

• Materie prime

Ricetta

2. La tecnologia

(34)

La produzione di questi prodotti si basa su di un equilibrio tra:

Caratteristiche

• Materie prime

Ricetta

• Impianti di produzione

2. La tecnologia

(35)

La produzione di questi prodotti si basa su di un equilibrio tra:

Caratteristiche

• Materie prime

Ricetta

• Impianti di produzione

• Processi produttivi

2. La tecnologia

(36)

La produzione di questi prodotti si basa su di un equilibrio tra:

Caratteristiche

• Materie prime

Ricetta

• Impianti di produzione

• Processi produttivi

2. La tecnologia

Know-how

(37)

3. I consumatori

(38)

3. I consumatori

Il bambino ci “dice”

(39)

3. I consumatori

Il bambino ci “dice”

se il prodotto è organoletticamente buono (sapore, odore,

consistenza)

(40)

3. I consumatori

Il bambino ci “dice”

se il prodotto è organoletticamente buono (sapore, odore, consistenza)

se il prodotto stimola il suo interesse (i più “grandicelli”)

(41)

3. I consumatori

Il bambino ci “dice”

se il prodotto è organoletticamente buono (sapore, odore, consistenza)

se il prodotto stimola il suo interesse (i più “grandicelli”)

La mamma ci “dice”

(42)

3. I consumatori

Il bambino ci “dice”

se il prodotto è organoletticamente buono (sapore, odore, consistenza)

se il prodotto stimola il suo interesse (i più “grandicelli”)

La mamma ci “dice”

se il prodotto è organoletticamente buono (sapore, odore,

consistenza)

(43)

3. I consumatori

Il bambino ci “dice”

se il prodotto è organoletticamente buono (sapore, odore, consistenza)

se il prodotto stimola il suo interesse (i più “grandicelli”)

La mamma ci “dice”

se il prodotto è organoletticamente buono (sapore, odore, consistenza)

se è tranquilla (sicurezza, valore nutrizionale)

(44)

3. I consumatori

Il bambino ci “dice”

se il prodotto è organoletticamente buono (sapore, odore, consistenza)

se il prodotto stimola il suo interesse (i più “grandicelli”)

La mamma ci “dice”

se il prodotto è organoletticamente buono (sapore, odore, consistenza)

se è tranquilla (sicurezza, valore nutrizionale)

se il prodotto è compatibile con le proprie abitudini alimentari

(45)

4. La politica di qualità aziendale

(46)

4. La politica di qualità aziendale

• E’ l’insieme delle regole che l’azienda

decide di applicare nella produzione e

commercializzazione di un prodotto

(47)

4. La politica di qualità aziendale

• E’ l’insieme delle regole che l’azienda decide di applicare nella produzione e commercializzazione di un prodotto

• E’ cioè il “livello di qualità” che l’azienda

decide di applicare ai propri prodotti

(48)

4. La politica di qualità aziendale

• E’ l’insieme delle regole che l’azienda decide di applicare nella produzione e commercializzazione di un prodotto

• E’ cioè il “livello di qualità” che l’azienda decide di applicare ai propri prodotti

• Recepisce tutte le normative vigenti e le

integra e/o le amplia

(49)

4. La politica di qualità aziendale

Una parte preponderante della politica di qualità di una azienda è costituito dal

cosiddetto

(50)

4. La politica di qualità aziendale

Una parte preponderante della politica di qualità di una azienda è costituito dal

cosiddetto

Sistema di Qualità Aziendale

(51)

Il Sistema di Qualità Aziendale

(52)

Il Sistema di Qualità Aziendale

• E’ l’insieme di tutte le attività che l’azienda

intraprende per garantire lo standard

qualitativo che si prefigge

(53)

Il Sistema di Qualità Aziendale

• E’ l’insieme di tutte le attività che l’azienda intraprende per garantire lo standard qualitativo che si prefigge

• Ogni azienda decide il proprio standard

qualitativo e lo declina nei prodotti

(54)

Il Sistema di Qualità Aziendale

• E’ l’insieme di tutte le attività che l’azienda intraprende per garantire lo standard qualitativo che si prefigge

• Ogni azienda decide il proprio standard qualitativo e lo declina nei prodotti

Si può quindi affermare che la

qualità di un prodotto alimentare è

definita dalle scelte dell’azienda

(55)

Il Sistema di Qualità Aziendale

• Nella produzione di alimenti dietetici il

controllo di processo e di filiera

rappresenta un’attività indispensabile per

garantire standard qualitativi di base

(56)

Il Sistema di Qualità Aziendale

• Nella produzione di alimenti dietetici il controllo di processo e di filiera rappresenta un’attività indispensabile per garantire standard qualitativi di base

• Un passo ulteriore è rappresentato da

sistemi più complessi e articolati come,

ad esempio le “Oasi”

(57)

Analisi e prevenzione

del rischio Proc

edure Istru

zioni Operative

Specifiche Qualità

Prodotti

Specifiche Qualità

M.P.

ia P o n di

rm Fo azi on

e Audit

Storia–

Monitoraggio Del Sistema

Qualità

OASI

Le “Oasi”

(58)

Analisi e prevenzione

del rischio Proc

edure Istru

zioni Operative

Specifiche Qualità

Prodotti

Specifiche Qualità

M.P.

ia P o n di

rm Fo azi on

e Audit

Storia–

Monitoraggio Del Sistema

Qualità

OASI

Le “Oasi”

Sono la

risposta per garantire un

“Golden Standard”

nell’alimenta- zione per

l’infanzia

(59)

5. La comunità scientifica

(60)

5. La comunità scientifica

• Medici e nutrizionisti

(61)

5. La comunità scientifica

• Medici e nutrizionisti

• Società scientifiche

SIP, SIPPS, SINUPE, ESPGHAN, AAP, ecc.

(62)

5. La comunità scientifica

• Medici e nutrizionisti

• Società scientifiche

SIP, SIPPS, SINUPE, ESPGHAN, AAP, ecc.

• Autorità sanitarie

ISS - Istituto Superiore di Sanità

EFSA - Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare

Codex Alimentarius

FDA - Food and Drug Administration USA

(63)

5. La comunità scientifica

• Medici e nutrizionisti

• Società scientifiche

SIP, SIPPS, SINUPE, ESPGHAN, AAP, ecc.

• Autorità sanitarie

ISS - Istituto Superiore di Sanità

EFSA - Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare

Codex Alimentarius

FDA - Food and Drug Administration USA

• Istituti di ricerca (pubblici e privati)

(64)

I prodotti destinati ad I prodotti destinati ad

una alimentazione particolare una alimentazione particolare

Che cos’è un prodotto destinato ad una alimentazione particolare

Quali sono i driver dello sviluppo di questi prodotti

Che ruolo gioca la nutrizione nello sviluppo di questi prodotti

L’esempio del Programma Nutrizionale

(65)

La nutrizione e lo sviluppo dei prodotti destinati ad una alimentazione

particolare: le aree di lavoro

(66)

La nutrizione e lo sviluppo dei prodotti destinati ad una alimentazione

particolare: le aree di lavoro

• Riduzione del tenore proteico

(67)

Intake proteico e livelli raccomandati

0 1 2 3 4 5

3 5 7 9 11 13

Months

g/kg/day

Spain Italy Denmark Germany USA EU PRI USA DRI

(1) Capdevila F et Al. J Am Coll Nutr. 1998 Jun;17(3):256-62.

(2) Scaglioni S et Al. Int J Obes Relat Metab Disord. 2000 Jun;24(6):777-81.

(3) Michaelsen KF. Acta Paediatr Suppl. 1997 May;420:1-36.

(4) Alexy U et Al. Ann Nutr Metab 1999; 43:14-22.

(5) Heinig et Al. Am J Clin Nutr 1993; 58: 152-161

(6) Nutrient and Energy Intakes for the European Community. Scientific Committee for Food, 1992.

L’intake proteico nel primo anno di vita è 2-3 volte

superiore ai livelli

raccomandati

(68)

La nutrizione e lo sviluppo dei prodotti destinati ad una alimentazione

particolare: le aree di lavoro

• Riduzione del tenore proteico

• Bilancio dei carboidrati semplici e complessi

(69)

La nutrizione e lo sviluppo dei prodotti destinati ad una alimentazione

particolare: le aree di lavoro

• Riduzione del tenore proteico

• Bilancio dei carboidrati semplici e complessi

• Quantità e qualità dei grassi

(70)

La nutrizione e lo sviluppo dei prodotti destinati ad una alimentazione

particolare: le aree di lavoro

• Riduzione del tenore proteico

• Bilancio dei carboidrati semplici e complessi

• Quantità e qualità dei grassi

• Integrazione di fibre prebiotiche

(71)

La nutrizione e lo sviluppo dei prodotti destinati ad una alimentazione

particolare: le aree di lavoro

• Riduzione del tenore proteico

• Bilancio dei carboidrati semplici e complessi

• Quantità e qualità dei grassi

• Integrazione di fibre prebiotiche

• Impiego di probiotici

(72)

La nutrizione e lo sviluppo dei prodotti destinati ad una alimentazione

particolare: le aree di lavoro

• Riduzione del tenore proteico

• Bilancio dei carboidrati semplici e complessi

• Quantità e qualità dei grassi

• Integrazione di fibra prebiotica

• Impiego di probiotici

• Età di introduzione del glutine e degli

allergeni

(73)

I prodotti destinati ad I prodotti destinati ad

una alimentazione particolare una alimentazione particolare

Che cos’è un prodotto destinato ad una alimentazione particolare

Quali sono i driver dello sviluppo di questi prodotti

Che ruolo gioca la nutrizione nello sviluppo di questi prodotti

L’esempio del Programma Nutrizionale

(74)

Il Programma Nutrizionale

(75)

Il Programma Nutrizionale

Evidenze scientifiche degli ultimi anni dimostrano che la nutritione nella prima

infanzia ha conseguenza a lungo termine sulla

salute e sul benessere del bambino

(76)

Il Programma Nutrizionale

Evidenze scientifiche degli ultimi anni dimostrano che la nutritione nella prima

infanzia ha conseguenza a lungo termine sulla salute e sul benessere del bambino

Questo “fenomeno” è stato chiamato

“Nutritional Programming”

(77)

I vantaggi dell’allattamento al

seno

(78)

I vantaggi dell’allattamento al seno

minore incidenza di infezioni gastrointestinali e respiratorie

ridotta incidenza nello sviluppo del diabete

ridotta incidenza di obesità e sovrappeso

migliore sviluppo cognitivo

riduzione del rischio di allergie alimentari

(79)

Lo svezzamento

(80)

Lo svezzamento

età di introduzione del glutine Ö celiachia

età di introduzione degli allergeni Ö allergie

ferro Ö sviluppo cognitivo

DHA Ö funzione visiva, sviluppo cognitivo

prebiotici Ö microflora intestinale

probiotici Ö immunità

(81)

× × Basso ferro (anemia)

Basso ferro (anemia)

× × Bassa età di

Bassa età di

introduzione degli introduzione degli allergeni

allergeni

× × Bassa età di

Bassa età di

introduzione del glutine introduzione del glutine

× × Alto tenore proteico nel

Alto tenore proteico nel primo anno di vita

primo anno di vita

× × Bassa età di

Bassa età di

introduzione dei cibi introduzione dei cibi solidi

solidi

Sviluppo Sviluppo cognitivo cognitivo Allergia

Allergia Celiachia

Celiachia Sovrappeso

Sovrappeso – – Obesità Obesità Rischio relativo di

Rischio relativo di sviluppo sviluppo

Lo svezzamento

(82)

Due anni fa è iniziato un percorso di ricerca volto ad identificare quali siano, in base alle migliori evidenze disponibili, gli schemi alimentari ottimali per il bambino dai 6 mesi ai 2 anni di vita.

Il Programma Nutrizionale

(83)

E’ nato il Programma Nutrizionale, in linea con i più recenti studi scientifici, le raccomandazioni e le linee guida della corretta alimentazione.

Il Programma Nutrizionale

(84)

E’ nato il Programma Nutrizionale, in linea con i più recenti studi scientifici, le raccomandazioni e le linee guida della corretta alimentazione.

Il programma nutrizionale è basato sulla constatazione che i fabbisogni di macro e micro nutrienti variano da un punto di vista qualitativo e quantitativo, durante la crescita del bambino.

Il Programma Nutrizionale

(85)

Vediamo ad esempio il bilancio dei macro e micro nutrienti nella dieta di un bambino di 10-12 mesi che ha concluso lo svezzamento con i principali gruppi alimentari.

Il Programma Nutrizionale

(86)

I fabbisogni del bambino tra 10-12 mesi

(87)

La Piramide dell’Infanzia

Fase 4: dai 10 ai 12 mesi

(88)

Sono state così identificate 5 piramidi che rappresentano un processo a tappe che muta secondo le specifiche esigenze del bambino

nelle diverse fasi dello svezzamento.

Il Programma Nutrizionale

(89)

Le 5 Piramidi dell’Infanzia

(90)

Un Programma Nutrizionale si deve rivolgere sia al pediatra che alla mamma:

Il Programma Nutrizionale

(91)

Un Programma Nutrizionale si deve rivolgere sia al pediatra che alla mamma:

• al pediatra deve dare uno strumento efficace e semplice per poi a sua volta parlare di nutrizione alle mamme

Il Programma Nutrizionale

(92)

Un Programma Nutrizionale si deve rivolgere sia al pediatra che alla mamma:

• al pediatra deve dare uno strumento efficace e semplice per poi a sua volta parlare di nutrizione alle mamme

• e per la mamma deve essere una guida per interpretare facilmente le raccomandazioni del pediatra nel controllo della corretta

alimentazione del suo bambino

Il Programma Nutrizionale

(93)

Sono nate infine delle matrici che permettono al pediatra di comporre la dieta ideale secondo i fabbisogni specifici del bambino …

.

Il Programma Nutrizionale

(94)

Sono nate infine delle matrici che permettono al pediatra di comporre la dieta ideale secondo i fabbisogni specifici del bambino …

e alla mamma di gestire con semplicità e serenità la piramide per il suo bimbo

.

Il Programma Nutrizionale

(95)

Schema indicativo per bambino tra 10-12 mesi

(96)

Grazie

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