Crisi della Fisica Classica
& Fisica Quantistica
Guido Montagna
Dipartimento di Fisica, Universit` a di Pavia & INFN, Sezione di Pavia
February 8, 2018
Natura Corpuscolare della Radiazione e Fotoni
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Effetto fotoelettrico: dispositivo sperimentale
Emissione di elettroni da parte di una superficie metallica illuminata (da radiazione ultravioletta o visibile monocromatica)
Una piastrina metallica (emettitore), investita dalla radiazione, ` e posta in un tubo a vuoto contenente un secondo elettrodo (collettore)
Fra emettitore (catodo) e collettore (anodo) ` e applicata una d.d.p. variabile
Un amperometro registra passaggio di corrente, se presente
Effetto fotoelettrico: curva catteristica
Si studia il fenomeno in funzione 1) della frequenza della radiazione incidente 2) dell’intensit` a di illuminazione
Quantit` a rilevanti: I
sat≡ corrente di saturazione / V
cc≡ potenziale di arresto o di controcampo
I
sat−→ numero di elettroni emessi per unit` a di tempo N = I
sat/e V
cc−→ energia cinetica massima degli elettroni emessi E
cinmax= eV
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Effetto fotoelettrico: caratteristiche del fenomeno
Lenard (1902)
In funzione della frequenza
1a) Il fenomeno ha luogo solo se la frequenza ν della radiazione incidente ` e maggiore di una frequenza di soglia ν
0, tipica del metallo
1b) L’energia cinetica massima degli elettroni emessi ` e una funzione lineare della frequenza ν
In funzione dell’intensit` a di illuminazione
2a) il numero di elettroni emessi dal fotocatodo per unit` a di tempo e di superficie ` e proporzionale all’intensit` a di illuminazione.
In altri termini, variando l’intensit` a della radiazione a parit` a di frequenza, varia il numero di elettroni emessi ma non la loro energia massima 2b) Quando avviene, l’emissione ha luogo istantaneamente, anche per
illuminazione molto bassa
Grafico dell’effetto fotoelettrico
Dipendenza dell’energia cinetica massima degli elettroni emessi in funzione della frequenza della radiazione incidente, per diversi metalli
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Fallimento della spiegazione di fisica classica
Nel vuoto, un’onda e.m. trasporta una densit` a di energia e.m. data da
1/2 (
0E
2+ µ
0B
2) =
0E
2, a cui corrisponde un’intensit` a istantanea data dal modulo del vettore di Poynting S = 1/µ
0(E × B)
Aumentando l’intensit` a della radiazione −→ aumenta l’energia rilasciata da onda e.m. alla superficie metallica. Perci` o, dopo un certo tempo di accumulo di tale energia, si dovrebbe avere sempre emissione di elettroni, anche sotto soglia e con un certo tempo di ritardo
,→ leggi 1a) e 2b) inspiegabili
La densit` a di energia del campo e.m. non dipende dalla frequenza ,→ legge 1b) inspiegabile
Variando l’intensit` a della radiazione −→ varia l’energia rilasciata. Di
conseguenza, al variare dell’intensit` a della radiazione, dovrebbe
variare l’energia degli elettroni emessi e non solo il loro numero
,→ legge 2a) inspiegabile
Interpretazione quantistica
Einstein (1905)
La radiazione e.m. di frequenza ν ` e costituita da granuli o quanti di radiazione, ciascuno di energia E = hν (fotoni)
Effetto fotoelettrico = processo d’urto fra i fotoni incidenti e gli elettroni del metallo, con assorbimento dei fotoni e della corrispondente energia da parte degli elettroni
Secondo tale interpretazione, tutte le leggi dell’effetto fotoelettrico sono spiegate in modo semplice ed immediato
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Effetto fotoelettrico: verifica di Millikan
Millikan (1916)
Il valore misurato da Millikan per la costante di Planck, dalla pendenza della curva che
riporta l’energia massima dei fotoelettroni in funzione della frequenza, ` e in eccellente
accordo con il valore derivato dallo spettro di radiazione di corpo nero
Effetto Compton: esperimento
Compton (1923)
un fascio monocromatico di raggi X, di lunghezza d’onda λ, viene fatto incidere su un blocchetto di grafite (atomi di carbonio) che funge da bersaglio
si misura la lunghezza d’onda λ
0della radiazione diffusa, al variare dell’angolo di scattering θ.
si verifica che la variazione di lunghezza d’onda λ
0− λ non dipende dal materiale del bersaglio e dall’energia della radiazione incidente
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Effetto Compton: dati sperimentali
λ 0 − λ = 0.024 ˚ A (1 − cos θ)
˚ A ≡ ˚ Angstrom = 10 −10 m
Legge universale dello
spostamento Compton
Esperimento di Compton e Simon
Bothe e Geiger (1925) / Compton e Simon (1925)
Osservazione dell’effetto in camera a nebbia di Wilson: camera ermetica contenente gas soprassaturo che rileva il passaggio di particelle cariche per ionizzazione
i raggi X risultano invisibili perch´ e scarsamente ionizzanti
si osserva una traccia dovuta al moto di rinculo di un elettrone investito dalla radiazione incidente
e un’ulteriore traccia di un secondo elettrone strappato ad un atomo dalla radiazione diffusa
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