Crisi della Fisica Classica
& Fisica Quantistica
Guido Montagna
Dipartimento di Fisica, Universit`a di Pavia & INFN, Sezione di Pavia
February 11, 2018
Spettri e Modelli Atomici: Atomo di Bohr
Spettri atomici: emissione ed assorbimento
Quando si analizza la radiazione emessa o assorbita dai vari stati della materia, si osservano ben precisi comportamenti che caratterizzano lo spettro della sostanza oggetto di studio.
1. Spettri continui: successione continua di lunghezze d’onda. Emessi da solidi, liquidi o gas densi a temperatura sufficientemente elevata.
2. Spettri discreti: successione discreta di lunghezze d’onda (righe spettrali).
Emessi da gas rarefatti resi incandescenti o posti in un tubo a cui `e applicata una d.d.p. (spettro di emissione) o da gas rarefatti freddi esposti a sorgente luminosa continua (spettro di assorbimento)
Spettri atomici: caratteristiche
In un gas monoatomico, gli spettri a righe sono un fenomeno caratteristico del singolo atomo
La lunghezza d’onda delle righe di emissione coincide con la lunghezza d’onda delle righe di assorbimento
Gli spettri a righe sono quindi una caratteristica tipica di ogni elemento chimico
Esempi di spettri atomici
L’analisi spettroscopica `e la base dell’identificazione degli elementi
Atomo di idrogeno: formula di Balmer
Formula di Balmer – Rydberg 1
λ = RH
1 m2 − 1
n2
n, m ∈ N , n > m
RH≡ costante di Rydberg = 109678 cm−1 m = 1 n = 2, 3, 4, ... serie di Lyman m = 2 n = 3, 4, 5, ... serie di Balmer m = 3 n = 4, 5, 6, ... serie di Paschen
Modelli atomici: esperimento di Geiger e Marsden
Modello di Thomson (a panettone):
cariche positive e negative distribuite uniformemente entro sfera di raggio R ' 10−10m
Geiger e Marsden (1908 – 1910): particelle α contro bersaglio sottilissimo
Modello di Rutherford e sue difficolt` a
Modello di atomo nucleare o planetario: piccolo nucleo centrale pesante e carico positivamente attorno al quale ruotano elettroni legati da attrazione coulombiana
gli elettroni, nel loro moto di rivoluzione, essendo carichi ed accelerati, emettono radiazione e.m., avvicinandosi con continuit`a al nucleo −→ l’atomo dovrebbe emettere uno spettro continuo di radiazioni
gli elettroni, irraggiando, perdono energia e collassano sul nucleo atomico −→
vita media dell’atomo ' 10−9s
Le leggi della fisica classica, applicate a livello microscopico, contrastano con la stabilit`a della materia e non spiegano la natura a righe degli spettri atomici
Modello di Bohr: postulati generali
Bohr (1911 – 1913)
Livelli energetici
Per gli elettroni in un atomo esistono orbite privilegiate stabili (stati stazionari) sulle quali l’elettrone non irraggia.
Queste orbite sono discrete e discreti sono i corrispondenti valori (negativi) dell’energia, detti livelli energetici.
Emissione e assorbimento di radiazione L’emissione (o assorbimento) di radiazione
`e dovuta alla transizione di un elettrone da un livello di energia superiore ad uno di energia inferiore (o viceversa), con emissione (o assorbimento) di un fotone di energia
|Ei− Ef| ≡ ∆ E = hν
Ipotesi di Bohr per atomo di idrogeno
Restrizione a orbite circolari
Per l’elettrone, sono permesse solo orbite circolari mea = me
v2
r = e2 4π0r2
Regola di quantizzazione del momento angolare
Il modulo del momento angolare L = r × p `e quantizzatomev r = n h
2π n = 1, 2, 3, ...
Si ottiene allora che
le orbite sono quantizzate e i livelli energetici Endipendono da n secondo la legge di proporzionalit`a En∝ 1/n2, spiegando cos`ı la legge di Balmer
il valore della costante di Rydberg `e dato da RH = 2π2mee4
c h3(4π0)2 ' 109700 cm−1 in buon accordo con il valore sperimentale
Spettro dell’atomo di idrogeno
Si ricava inoltre r1 = 0h2
π mee2 = 0.529 ˚A Raggio di Bohr
E1 = −RHh c = −13.6 eV Energia dello stato fondamentale
Esperimento di Franck e Hertz: dispositivo
Franck e Hertz (1914)
in un tubo contenente vapore di mercurio a bassa pressione sono posti tre elettrodi
I un catodo caldo che emette elettroni (filamento)
I una griglia forata a potenziale positivo variabile rispetto al filamento
I una placca (anodo) a potenziale leggermente negativo rispetto alla griglia un amperometro misura la corrente che raggiunge la placca, al variare della d.d.p.
fra filamento e griglia
Franck e Hertz: risultato sperimentale
Al variare della d.d.p. che accelera gli elettroni fra filamento e griglia la corrente di placca registrata aumenta, fino a raggiungere un picco per poi cadere bruscamente per un valore di d.d.p. pari a 4.9 V
e quindi tornare a crescere, per calare di nuovo, regolarmente a multipli di 4.9 V
Franck e Hertz: interpretazione
Evidenza non spettroscopica dell’esistenza degli stati stazionari
Se gli urti degli elettroni con gli atomi di mercurio sono elastici, allora gli elettroni non perdono energia −→ raggiungono il massimo di energia nei pressi della griglia
−→ riescono a vincere il campo antagonista dovuto alla d.d.p. fra griglia e placca
−→ la corrente di placca cresce al crescere della d.d.p. fra filamento e griglia non appena la d.d.p. genera un’energia per gli elettroni superiore all’energia di eccitazione E2− E1 (E2= energia del primo livello eccitato dell’atomo di mercurio, E1= energia dello stato fondamentale) −→ gli urti vicino alla griglia diventano anelastici −→ gli elettroni perdono quasi tutta la loro energia nell’eccitazione dell’atomo e non superano il campo antagonista −→ la corrente cala vistosamente per Eel.= e V ' E2− E1
quando la d.d.p. supera 2 (E2− E1) −→ si hanno due urti anelastici −→ la corrente cala di nuovo per Eel.= e V ' 2 (E2− E1)
I vistosi cali di corrente sono dovuti agli urti anelastici fra elettroni e atomi di mercurio e alla natura discreta dell’energia associata agli stati stazionari dell’atomo di mercurio