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La tracheite batterica e l’influenza

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Academic year: 2021

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Pascolo P, et al. Medico e Bambino Pagine Elettroniche 2018; 21(2) https://www.medicoebambino.com/?id=PSR1802_30.html

Pagina 1 di 1

MeB – Pagine Elettroniche

Volume XXI

Febbraio 2018

numero 2

I POSTER DEGLI SPECIALIZZANDI

LA TRACHEITE BATTERICA E L’INFLUENZA

Paola Pascolo

1

, Dušanka Lepej

2

, Uroš Krivec

2

1Scuola di Specializzazione in Pediatria, Università di Trieste

2Department of Pulmonology, University Children’s Hospital, Ljubljana (Slovenia)

Indirizzo per corrispondenza: paolapascolo@gmail.com Marco, 9 anni, da qualche giorno è raffreddato e

pre-senta una tosse secca, talvolta abbaiante. Quando arriva in Pronto Soccorso è clinicamente molto impegnato, tachi-dispnoico, con importante stridor. Viene immediatamente trattato con adrenalina e corticosteroidi dapprima ev quindi inalatori, con stabilizzazione del quadro clinico ma senza un franco miglioramento; per questo il bambino viene trattenuto in Osservazione. In seconda giornata di ospedalizzazione si osserva un peggioramento del quadro clinico, febbre, desaturazione e necessità di ripetere fre-quentemente l’aerosol di adrenalina. Gli esami ematici mostrano una leucocitosi neutrofila (GB 16.700/mm3 di

cui N 14.000/mm3) e modesto rialzo degli indici di flogosi

(7,4 mg/dl).

La radiografia del torace è diagnostica: evidenzia chia-ramente un restringimento circolare del lume tracheale a livello di C5-C6, compatibile (considerata la clinica) con al diagnosi di tracheite batterica (Figura 1).

Figura 1. La radiografia del torace è suggestiva di un

restringimento subglottico a livello di C5-C6.

Dopo l’avvio di terapia antibiotica endovenosa (amoxi-cillina + clavulanato) il quadro clinico si è stabilizzato e progressivamente migliorato, il bambino non ha necessi-tato di intubazione ed è snecessi-tato dimesso dopo 6 giorni di ospedalizzazione. Dal tampone nasofaringeo è stato isola-to il virus dell’influenza A e il bambino, consideraisola-to la gravità del quadro clinico, ha ricevuto trattamento antivi-rale specifico. Le colture invece sono rimaste negative.

La tracheite batterica è responsabile del 5-14% dei ri-coveri in Terapia Intensiva per ostruzione delle alte vie respiratorie. È una condizione rara, a esordio estremamen-te acuto, con necessità di ricorrere all’intubazione fino al 50% dei casi e un modesto rischio di mortalità. In assenza di tracheostomia, generalmente insorge come sovrainfe-zione batterica in corso di infesovrainfe-zione virale (nella popola-zione pediatrica complica circa il 2% dei casi di influen-za). Dopo l’introduzione del vaccino contro Haemophilus

influenzae tipo B, gli agenti eziologici più frequentemente

coinvolti sono Staphylococcus aureus, Streptococcus

pneumoniae e Haemophilus influenzae non tipizzabile, e

il decorso clinico è meno drammatico (tracheite essudati-va). Il picco di presentazione è generalmente tra i 3 e gli 8 anni, con quadro clinico generalmente più grave nei più piccoli. Per conferma diagnostica sarebbe necessaria una laringoscopia profonda o una broncoscopia, ma alle volte è sufficiente una radiografia, come nel nostro caso. Tal-volta la broncoscopia è indicata con trattamento per ri-muovere le pseudomembrane.

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