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DIFESA INTEGRATA DELLA VITE: ISTRUZIONI PER L’USO

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48 FEBBRAIO 2015

INSERTO VINITALY 2015

DIFESA INTEGRATA DELLA VITE: ISTRUZIONI PER L’USO

TIZIANO GALASSI

Servizio Fitosanitario, Regione Emilia-Romagna

La difesa integrata della vite costituisce ormai la strategia di riferimento sulla base della quale i viticoltori, da diversi anni, stanno impostando la protezione della coltura dalle avversità parassitarie. Lo chiede il mercato, lo chiede l’U- nione Europea con la sua direttiva 128/2009 e lo sostiene la Regione Emilia-Romagna che, ormai da 40 anni, mette a disposizione dei viticoltori linee tecniche avanzate, ope- ratori qualificati, supporti sofisticati, quali modelli previsio- nali funzionali e periodici bollettini che possono aiutare i produttori nelle loro decisioni operative giorno per giorno.

Il mercato ha identificato la difesa integrata come lo standard di riferimento per i valori che è in grado di rap- presentare a salvaguardia della salute del produttore, del consumatore e dell’ambiente. La sostenibilità delle produzioni agricole è garantita attraverso soluzioni inno- vative che garantiscono l’ottenimento di prodotti di qua- lità, riducendo quantitativamente in maniera sensibile l’u- so dei prodotti fitosanitari e allo stesso tempo escludendo o limitando fortemente l’uso di quelli più pericolosi.

Le regole fondamentali

I principali elementi che caratterizzano la viticoltura inte- grata sono:

t VOJNQPTUB[JPOF EFMMB EJGFTB CBTBUB OPO QJá TV USBU- tamenti a calendario, ma su un attento monitoraggio dello stato fitosanitario del vigneto per consentire di va- lutare la presenza e la consistenza delle avversità e per

stabilire gli interventi più opportuni avvalendosi di mo- delli previsionali particolarmente efficienti nel delineare l’andamento epidemiologico – tanto per fare qualche esempio – di peronospora, oidio e tignoletta;

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di prodotti di copertura, quali Folpet, Mancozeb e Dithianon, in quanto questi presidi sono caratterizzati da un non favorevole profilo tossicologico;

tMJNQPTUB[JPOFEFMMBEJGFTBEBMMBUJHOPMFUUBTVMMBTFDPO- da ed eventualmente sulla terza generazione, con esclusione degli interventi in prima generazione;

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sessuale per limitare la diffusione della tignoletta;

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basate sull’impiego di prodotti quali fosfonato o bicar- bonato di potassio oppure di microrganismi utili (lotta biologica) quali Bacillus thuringiensis, Bacillus subtilis, Ampelomyces quisqualis, Aureobasidium pullulans, Ba- cillus amyloliquefaciens, Trichoderma asperellum e Tri- choderma gamsii;

tMBMJNJUB[JPOFOFMMJNQJFHPEFJEJTFSCBOUJSFTJEVBMJEVSBO- te la fase di produzione.

Anche per il 2015 la Regione ha provveduto all’aggior- namento delle norme per la difesa integrata che, dopo aver acquisito il parere favorevole da parte del Gruppo nazionale difesa integrata, stanno per entrare in vigore.

Info: agricoltura.regione.emilia-romagna.it/produzioni- agroalimentari/doc/disciplinari/produzione-integrata/

Collezione-dpi/dpi-2014

ni limitrofe come Piemonte, Lombardia e Liguria. Un’al- tra grossa fetta del giro d’af- fari (25-30%) è rappresentato dalle vendite dirette: «I priva- ti – sorride sorniona la nostra interlocutrice – sono i clienti migliori perché pagano subito e sono un ottimo veicolo pub- blicitario, grazie al passaparo-

la. Molti vengono personal- mente anche dalla Lombardia, Piemonte e Liguria e ogni tan- to ospitiamo pure qualche co- mitiva di turisti stranieri». In crescita il canale dei grossisti, cosi pure la moderna distribu- zione, specialmente la piccola catena ligure Basko.

Per compensare il calo delle

vendite sul mercato interno da qualche anno si sta tentando la strada dell’export. I primi se- gnali sono confortanti: «Siamo partiti tre anni fa con la Fran- cia, con i bianchi frizzanti, poi Danimarca, Svizzera e Giap- pone. In quest’ultimo caso si tratta di un buyer “agganciato”

al Vinytaly, dove siamo pre- senti tutti gli anni all’interno del padiglione dell’Enoteca regionale». A marzo, poi, per la prima volta il Gutturnio fer- mo della Tenuta Pernice volerà a New York, preceduto dalla spedizione in Cina: «Siamo appena ai primi passi – con- clude Chiara –. L’anno scorso abbiamo esportato 6.000 bot- tiglie; quest’anno sarebbe già un successo arrivare a vender- ne 15.000».

Dell’Aquila

I vini Doc della Tenuta Pernice

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