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LINEE EVOLUTIVE NEL SETTOREDELLE UTILIZZAZIONI FORESTALIE DELL’APPROVVIGIONAMENTO DEL LEGNAME

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– I.F.M. n. 4 anno 2008

RAFFAELE CAVALLI (*)

LINEE EVOLUTIVE NEL SETTORE DELLE UTILIZZAZIONI FORESTALI

E DELL’APPROVVIGIONAMENTO DEL LEGNAME

L’innovazione nel settore delle utilizzazioni forestali e dell’approvvigionamento del legname agisce di norma in maniera incrementale, accrescendo la produttività del lavoro, migliorando la qualità delle lavorazioni e innalzando la sicurezza delle operazioni. Essa può essere considerata a livello di prodotto, di processo e anche d’impresa, intendendo con questa definizione le modifiche indotte nell’organizzazione dell’impresa forestale, inclusa la differenziazione dei servizi offerti.

Nel settore forestale si sta assistendo all’applicazione di sistemi di lavoro nei quali le operazioni sono svolte in maniera totalmente meccanizzata, con limitato ricorso a inter- venti di tipo semi-meccanizzato. Si tratta di innovazioni che possono influenzare sensibil- mente il rapporto con l’operatore forestale e con l’organizzazione dell’impresa forestale.

Per tale motivo è necessario agire anche sulla componente umana del processo produttivo, utilizzando gli strumenti dell’educazione, della formazione, dell’aggiornamento tecnico e della Life Long Learning.

Parole chiave: innovazione tecnologica; meccanizzazione forestale; formazione; aggiorna- mento tecnico; Life Long Learning.

Key-words: technological innovation; forest mechanization; vocational training; Life Long Learning.

1. I NTRODUZIONE

La tecnologia può essere intesa come l’insieme di hardware (impianti, macchine, attrezzature, software) e di conoscenza e capacità su come impie- gare tale hardware. L’innovazione della tecnologia può allora esercitare la sua influenza sia sull’hardware, mediante l’adozione di miglioramenti tecni- ci e l’introduzione di nuovi prodotti, sia sulle procedure e sulle competenze

(*) Professore ordinario di Meccanizzazione forestale; Dipartimento Territorio e Sistemi Agro-

forestali, Università degli Studi, Padova.

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connesse all’uso delle macchine e attrezzature, tramite anche sistematici interventi di formazione e di addestramento (H EINIMANN , 2008).

Nel settore delle utilizzazioni forestali l’innovazione tecnologica agisce di norma in maniera incrementale, accrescendo la produttività del lavoro, migliorando la qualità delle lavorazioni e innalzando la sicurezza delle ope- razioni. Il livello di innovazione delle tecnologie, soprattutto di quelle mec- caniche, è inoltre in grado di influenzare l’ambiente nel quale le tecnologie vengono applicate e l’operatore che d i tali tecnologie fa uso.

L’innovazione può interessare sia il prodotto, sia il processo sia l’im- presa, ossia l’organizzazione produttiva nella quale si introducono le tecno- logie meccaniche.

2. I NNOVAZIONE DI PRODOTTO

Nel settore forestale si sta assistendo all’applicazione di sistemi di lavoro nei quali le operazioni sono svolte in maniera totalmente meccaniz- zata, con limitato ricorso a interventi di tipo semi-meccanizzato. Si tratta di innovazioni di prodotto che vedono l’introduzione di sistemi di lavoro nei quali si prevedono l’abbattimento e il parziale allestimento sul letto di caduta, l’esbosco e il completamento dell’allestimento all’imposto, oppure il solo abbattimento, l’esbosco dell’albero intero e l’allestimento all’impo- sto. Tali innovazioni si riferiscono a sistemi che prevedono l’uso di un pro- cessor, di tipo portato o semovente, operanti all’imposto e in grado di sra- mare e sezionare il fusto, esboscato per via terrestre od aerea in relazione alle dimensioni del materiale e alla pendenza della tagliata.

In un cantiere con processor, la prima parte del ciclo lavorativo consi- ste nell’abbattimento manuale con motosega, eventuale sezionatura dei primi toppi (1-2) negli alberi più grossi, esbosco per via aerea dell’albero intero o dei toppi. La seconda parte del ciclo prevede l’utilizzo esclusivo del processor, il quale preleva gli alberi dalla zona di scarico della gru a cavo, effettua la sramatura e la sezionatura e accatasta gli assortimenti così ottenuti. Nel periodo estivo, quando la corteccia può essere facilmente rimossa dai coltelli sramatori della testa allestitrice, la sequenza operativa può cambiare: il processor afferra gli alberi scaricati dalla gru a cavo e li lavora in una zona libera, passando il fusto avanti e indietro più volte attra- verso la testa al fine di ottenere contemporaneamente la sramatura e la scor- tecciatura. Successivamente il processor seziona e accatasta gli assortimenti.

Questa metodologia permette di concentrare ramaglia e corteccia in un’a- rea in cui non si creino interferenze con il resto delle operazioni e dalla quale i residui possano essere facilmente raccolti.

Notevole è l’incremento della produttività dell’intero cantiere deri-

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vante dall’uso del processor poiché gran parte delle operazioni sono mecca- nizzate; anche la sicurezza e l’ergonomia del lavoro sono migliorate. La rapidità con cui questo tipo di macchine si sta diffondendo e i pareri espressi dagli utilizzatori lasciano pensare che il sistema di lavoro con alle- stimento del materiale a bordo strada andrà sempre più affermandosi.

Per quanto riguarda l’abbattimento e allestimento completamente meccanizzati con l’impiego di harvester, benché al momento attuale siano presenti sul territorio nazionale solo poche macchine, la loro diffusione è destinata ad aumentare a fronte della necessità di elevare la produttività e la sicurezza del lavoro. Le macchine presenti intervengono su tagli di forte intensità, su materiale di piccole e medie dimensioni e sono dotare di siste- mi di propulsione che le rendono idonee a operare anche su terreni con ele- vata pendenza (C AVALLI e Z UCCOLI B ERGOMI , 2006a). Gli harvester sono di norma abbinati ai forwarder, categoria di operatrici destinate al trasporto del materiale allestito. Si tratta di macchine verso le quali sta crescendo l’in- teresse delle imprese forestali che tendono a impiegarle anche per l’esbosco e il trasporto del legname in sistemi parzialmente meccanizzati, nei quali sostituiscono il trattore con rimorchio forestale. Le innovazioni applicate al forwarder lo stanno rendendo una macchina adatta ad operare anche in condizioni di fuori strada nei terreni montani, potendo in questo modo seguire harvester ad elevata mobilità quali quelli cingolati (S TAMPFER , 1999;

C AVALLI e Z UCCOLI B ERGOMI , 2006b).

Un altro ambito in cui si sta assistendo a un importante sviluppo dell’in- novazione di prodotto è quello del trasporto su cavo dei materiali legnosi. In questo importante settore si privilegiano la differenziazione delle tipologie e delle prestazioni in rapporto alle aree di utilizzo prevalente, l’incremento dell’impiego di dispositivi elettronici di controllo e di comando, l’adozione di nuovi materiali per le funi (con impiego di tipo fisso) quali il Polietilene a Ultra Alto Peso Molecolare (UHMWPE), l’incremento delle prestazioni, della sicurezza e dell’ergonomia di utilizzo (telecomandi per azionamento del dispositivo di bloccaggio del carrello sulla fune portante e della fune traente sul carrello; sistema «All terrain» con dispositivo di svolgimento forzato della fune traente, con argano motorizzato con fune di sollevamento, con carrello semovente) (C AVALLI , 2002; H EINIMANN et al., 2001).

3. I NNOVAZIONE DI PROCESSO

L’innovazione di processo agisce a diversi livelli, interessando sia le differenti operazioni sia i prodotti.

La lavorazione a catena (di operatori), nella quale ogni singola fase del

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processo di abbattimento, allestimento ed esbosco è eseguita da un diverso operatore, è adatta al sistema di utilizzazione ad albero intero, richiede la specializzazione di ciascun operatore in una sola fase di lavorazione (abbat- timento, esbosco, allestimento a bordo strada) e rende possibile la riparti- zione degli incarichi in base alle attitudini e alle capacità individuali; inoltre prevede l’intervento di ciascun operatore una sola volta sull’albero svolgen- do una specifica operazione. Si tratta di una lavorazione adatta in particola- re all’utilizzazione in boschi governati a ceduo per la produzione della legna da ardere e che può essere poi completata dall’assemblaggio del materiale legnoso in unità di lavorazione.

L’assemblaggio del materiale legnoso in unità di lavorazione è un’inno- vazione particolarmente interessante che, nel caso della legna da ardere si concretizza con la fascinatura dei tondelli ottenuti dalla sezionatura dei pollo- ni. Si tratta di un procedimento operativo che prevede la formazione di fasci i quali costituiscono l’unità di lavorazione, con dimensioni (Ø 0,8-0,9 m) e massa standardizzate (320-400 kg). In tal modo si possono impiegare mezzi meccanici nelle varie fasi di manipolazione e trasporto e i fasci possono con- tribuire alla razionalizzazione dei successivi interventi di lavorazione.

L’assemblaggio del materiale legnoso in unità di lavorazione rende infatti possibile, nella fase di allestimento della legna da ardere, l’utilizzazio- ne di macchine segalegna automatiche che consentono la completa automa- zione del processo di produzione, l’impiego di un solo operatore, che opera con elevata sicurezza e confort, la gestione degli ordini in modalità just in time, evitando la formazione di un magazzino che impone all’impresa un immobilizzo di capitale (C AVALLI , 2001).

4. I NNOVAZIONE DI IMPRESA

Nel settore forestale l’innovazione legata alle tecnologie meccaniche assume anche i connotati di innovazione di impresa. Con questo termine si intende quella serie di cambiamenti che caratterizzano la struttura dell’im- presa forestale, cambiamenti finalizzati alla specializzazione funzionale delle imprese forestali o dei singoli operatori, all’allargamento dell’offerta di ser- vizi, all’associazione temporanea di impresa.

Nel primo caso si fa riferimento alle conseguenze legate all’introduzio-

ne di sistemi meccanizzati: l’impresa forestale tende ad assumere una quali-

ficazione sempre più elevata in alcune fasi delle utilizzazioni (per esempio

esbosco con gru a cavo e allestimento con processor) e può lasciare ai singoli

imprenditori artigiani l’esecuzione delle fasi di abbattimento. L’impresa

forestale può così assumere competenze sempre più specialistiche, orientare

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adeguatamente le sue capacità di investimento e incentivare la formazione del proprio personale. L’imprenditore artigiano, equipaggiato con le norma- li attrezzature per l’abbattimento, non deve far fronte ad elevati investimen- ti e si può collegare funzionalmente e operativamente con l’impresa foresta- le, la quale gli affiderà lo svolgimento delle operazioni a più elevato impe- gno di manodopera.

Nel secondo caso l’allargamento e la differenziazione dei servizi offerti è individuabile nella produzione di combustibili legnosi. In questo ambito l’impresa boschiva può divenire elemento attivo non solo nelle operazioni di utilizzazione, ma anche in quelle di trasformazione del materiale legnoso (cippatura) e del conferimento del combustibile così ricavato all’impianto.

In tal modo può detenere il controllo dell’intera filiera di approvvigiona- mento con indubbi effetti sulla redditività.

In alcune situazioni l’impresa forestale può assumere le funzioni di ESCo (Energy Service Company) ossia fornire direttamente l’energia pro- dotta dalla combustione del materiale cippato, gestendo anche l’ultimo seg- mento della filiera, ossia la gestione dell’impianto termico, e acquisendo il valore aggiunto della trasformazione del combustibile legnoso.

Nel terzo caso si fa riferimento all’unione di più imprese, ciascuna dotata di particolari attrezzature; attraverso tale unione le imprese possono disporre di un’ampia serie di macchine e attrezzature che le rende in grado di assumere incarichi altrimenti non ottenibili operando singolarmente.

Esempi di associazione d’impresa si osservano ad esempio per gli interventi di manutenzione della vegetazione ripariale con finalità di regimazione idri- ca, nei quali i lavori sono assegnati con termini temporali di esecuzione definiti e prevedono la completa asportazione del materiale legnoso utiliz- zato. Per questi interventi la disponibilità di un harvester, capace di operare con sicurezza l’abbattimento di alberi spesso inclinati verso il corso d’ac- qua, di una cippatrice, necessaria per utilizzare il materiale legnoso che non trova altri impieghi se non quello come combustibile, di autocarri e autotre- ni per il trasporto sia del cippato sia degli altri assortimenti ricavabili, diventa essenziale per condurre in modo efficiente i lavori.

5. R ELAZIONI TRA L ’ OPERATORE FORESTALE E LA TECNOLOGIA ( MECCANICA )

Il settore delle utilizzazioni forestali e dell’approvvigionamento del

legname si avvantaggia di un’evoluzione della tecnologia comparabile a

quella esistente in altri settori (agricoltura). Tale evoluzione ha consentito di

elevare la produttività del lavoro del singolo operatore, di migliorare la qua-

lità delle lavorazioni e innalzare la sicurezza delle operazioni.

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Tuttavia va considerato che:

– la tecnologia modifica le relazioni tra uomo e macchina;

– la tecnologia è esigente poiché richiede l’incremento di infrastrutture di vario tipo, adattamenti nell’organizzazione delle imprese e lo sviluppo di nuove competenze manageriali;

– la tecnologia attenua l’abilità individuale.

Come esempio degli effetti della tecnologia sulle relazioni tra uomo e macchina si può considerare l’utilizzo dell’harvester per le operazioni di abbattimento e allestimento in confronto con l’uso della motosega.

L’operatore di harvester, rispetto all’operatore motoseghista, non è soggetto a un estenuante lavoro fisico; evita tutti i rischi derivanti dall’uso della motosega: non respira agenti inquinanti e polveri di legno; è protetto dalla caduta degli alberi e dei rami; non è esposto a condizioni climatiche avverse; non deve spostarsi a piedi sul terreno spesso accidentato.

Tuttavia l’utilizzo dell’harvester comporta delle conseguenze sulle condizioni di lavoro: si osserva infatti un aumento del carico di lavoro del- l’operatore che tende a lavorare più di cinque giorni alla settimana, rima- nendo fuori di casa anche per più giorni di fila. Infatti la necessità di ammortizzare l’ingente investimento di capitale, che l’acquisto dell’harve- ster comporta, richiede un aumento delle ore di impiego e quindi un’e- stensione delle giornate lavorative. Per soddisfare tali esigenze è inoltre necessario spostarsi con la macchina anche a centinaia di chilometri dalla propria residenza e ciò determina l’impossibilità di rientrare a casa ogni sera. A tale riguardo, pure se in un scenario completamente diverso, l’in- novazione tecnologica rappresentata dall’harvester tende a riprodurre schemi di vita lavorativa simili a quelli adottati dai boscaioli fino agli anni

’60 del secolo scorso, quando partivano da casa il lunedì e vi rientravano il sabato pomeriggio.

La conduzione di macchine come gli harvester e i forwarder può deter- minare l’insorgenza negli operatori di disturbi muscolo-scheletrici e di stress psico-fisici, causati dalla particolare postura dei comandi e dalla ripe- titività nell’azionamento dei comandi (l’operatore impiega in media 47 secondi per abbattere e allestire un albero e in questo breve tempo control- la 24 funzioni e prende 12 decisioni); questi problemi sono poi aggravati dalla solitudine in cui opera di norma l’operatore. La conseguenza di ciò si osserva nella tendenza all’abbandono, dopo un certo numero d’anni tra- scorsi alla guida dell’harvester, dell’occupazione forestale e l’inserimento in attività più variate e con una maggiore componente sociale, come sono quelle tipiche del settore edile.

L’evoluzione tecnologica può porre l’operatore di fronte a scelte

impegnative e spesso intraprese con una minima conoscenza dei rischi, in

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particolare di quelli d’impresa. Infatti l’imprenditore una volta acquistata una macchina, quale l’harvester, il forwarder o il processor, deve necessaria- mente provvedere alla programmazione di un utilizzo annuale che consen- ta di ammortizzare i costi di gestione. Per tale motivo deve acquisire lotti boschivi o richieste di lavorazioni in conto terzi tali da accumulare ogni anno un numero adeguato di ore di lavoro. È evidente che tale program- mazione, per essere efficace, deve estendersi per più anni, consentendo all’imprenditore di operare razionalmente e con sicurezza. Per garantire la valorizzazione della professionalità delle imprese forestali è necessario che le autorità pubbliche, delegate all’amministrazione e alla gestione del set- tore forestale, definiscano, nell’ambito di una pianificazione di medio e lungo periodo, gli obiettivi di politica forestale, i modi ed i tempi per rea- lizzarli, gli strumenti di controllo. A questa azione, di tipo politico, si devono accompagnare delle azioni di delega per l’attuazione degli inter- venti tecnici da parte delle imprese forestali. Esse, infatti, una volta stabili- ti gli obiettivi e resi noti i metodi di controllo, possono procedere a una seria progettazione delle varie operazioni e organizzarsi a realizzarle in un contesto generale che permetta loro un’attenta programmazione dei lavori (T OLLOT , 2001)

Un ulteriore elemento che va considerato nell’analisi delle relazioni tra l’operatore forestale e la tecnologia è la possibile attenuazione dei rapporti tra operatore e materiale legnoso e tra operatore e ambiente, rapporti che sono mediati dalla macchina. Ciò può determinare una perdita di sensibilità nei confronti dell’ambiente operativo sensu latu e l’operatore rischia di essere più cosciente della macchina (tecnologia) che del materiale sul quale opera.

Il motto coniato nei Paesi scandinavi negli anni ’70 del secolo scorso

«no man on the ground, no hand on the wood» (L UNDELL , 2003), che rac- chiudeva l’essenza dello sviluppo dei sistemi meccanizzati basati sull’harve- ster e sul forwarder, può prestarsi a una duplice interpretazione: se, da un lato, può significare un’evoluzione nel modo di lavorare che permette all’o- peratore di sottrarsi a tutti i rischi tipici dei sistemi semi meccanizzati, dal- l’altro può anche indicare un’attenuazione delle relazioni uomo-materiale- ambiente operativo che tanta importanza hanno nella formazione di un operatore forestale.

6. E DUCAZIONE , FORMAZIONE ED AGGIORNAMENTO TECNICO

Per garantire che lo sviluppo della tecnologia nel settore delle utilizza-

zioni forestali e dell’approvvigionamento del legname rappresenti un ele-

mento di evoluzione del lavoro umano è necessario che si incrementino le

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azioni educative e formative che hanno per oggetto sia l’operatore sia l’im- prenditore forestale.

L’educazione, intesa come il processo per «rendere idoneo qualcuno allo svolgimento di certe funzioni» (Z INGARELLI , 2005) costituisce un importante strumento poiché consente di sviluppare nell’operatore e nel- l’imprenditore la consapevolezza del ruolo posseduto nei processi di gestio- ne e protezione delle risorse forestali e dell’ambiente in cui tali processi si sviluppano; il superamento della sensazione di marginalità e di frustrazione, l’adozione di un comportamento «virtuoso» nel rispetto di norme relative al lavoro in bosco, con particolare riguardo a quelle che riguardano la sicu- rezza; la mutazione dell’operatore e dell’imprenditore da «oggetto passivo»

a «soggetto attivo» dell’evoluzione tecnologica.

È anche necessario adattare opportunamente la formazione mediante l’introduzione di nuovi strumenti didattici e la definizione di percorsi for- mativi mirati, non solo alla conoscenza dell’uso delle tecnologie (meccani- che), ma anche alla loro gestione e funzionali ai diversi livelli professionali che si intende preparare.

Allo stesso modo va orientato l’aggiornamento tecnico, definendo modalità didattiche in sintonia con le caratteristiche dei discenti (a questo riguardo ci si riferisce all’andragogia, disciplina della formazione dell’età adulta) e con l’esperienza acquista dagli operatori. Non va mai dimenticato che il lavoro in bosco è sempre considerato un lavoro di tradizione, nel quale l’apprendimento è sempre stato soggetto alla regola del learning by doing ossia dell’apprendimento dalla pratica. Inoltre vanno definiti nuovi percorsi formativi mirati non solo alla conoscenza dell’uso delle macchine, ma anche alla loro gestione. Come già evidenziato, la programmazione d’uso delle macchine, in particolare di quelle più impegnative dal punto di vista economico, deve essere considerata una capacità dell’imprenditore forestale al pari di quella relativa alle tecniche di impiego.

Un ruolo fondamentale deve essere infine riconosciuto ai sistemi di

Life Long Learning, allo scopo di creare livelli di specializzazione che consi-

derino sia i ruoli che le funzioni dell’operatore forestale. È necessario che si

creino dei circuiti «virtuosi» dell’informazione, nei quali il ruolo delle Uni-

versità e degli Istituti di ricerca appare fondamentale sia per il trasferimento

dei risultati delle ricerche sia per la preparazione di efficienti formatori. A

tale riguardo si dovrebbero considerare con attenzione le opportunità che

la programmazione FSE 2007-2013 offre a livello regionale.

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SUMMARY

Innovations in the field of mechanical technologies for forest utilization and wood supply

The innovation in the field of mechanical technologies for forest utilization and wood supply usually operates in an incremental way, increasing the work productivity, improving the quality of operations and enhancing the work safety. The innovation should be considered at product, process and enterprise level, the last one being considered as changes into enterprise organization, included services diversification.

In the forest sector working systems in which operations are carried out in totally mechanized way, with small turn to semi-mechanized operations, are growing. These are innovations that should deeply influence the relationship with the forestry workers and with the management of the forest enterprises. For such a reason it is necessary operate also on the human element of the productive process, using the tools of education, vocational training, and Life Long Learning.

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Riferimenti

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