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Valutazione di accessioni di Stenotaphrum secundatum (Walt.)Kuntze per tappeti erbosi in 3 località Italiane

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Academic year: 2021

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UNIVERSITA’ DI PISA

Dipartimento Di Scienze Agrarie Alimentari

e Agro-ambientali

Laurea Magistrale in Progettazione e Gestione del Verde Urbano e del Paesaggio

Titolo: Valutazione di accessioni di Stenotaphrum secundatum per tappeti erbosi in 3 località Italiane

Relatore: Dott. Marco Volterrani Candidato: Rokhsareh Ramazani Correlatore: Dott. Lorenzo Guglielminetti

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ABSTRACT... 1

PARTE GENERALE 1 INTRODUZIONE ... 2

2 ORIGINE E DISTRIBUZIONE ... 3

3 DESCRIZIONE DELLA SPECIE ... 6

3.1 Caratteri botanici ... 7

4 ADATTAMENTO E USO... 9

4.1 Tolleranza all’ombra... 10

4.2 Terreno... 10

4.3 Uso consigliato della specie... 11

5 CULTIVAR ... 12

6 PROPAGAZIONE ... 21

7 FERTILIZZAZIONE E GESTIONE INFESTANTI ALL’INSEDIAMENTO ... 22

8 GESTIONE ... 22

9 AVVERSITA’ ... 25

9.1 insetti ... 25

9.2 Malattie fungine e virus ... 27

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PARTE SPERIMENTALE

1 SCOPO DELLA RICERCA ... 32

2 MATERIAI E METODI ... 33

3 RISULTATI E DISCUSSIONE ... 38

4 CONCLUSIONI ………. 46

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Abstract

St. Augustinegrass (Stenotaphrum secundatum (Walt.) Kuntze), native of the Caribbean and African regions is a species widely used along the Gulf of Mexico coast, the southern United States, the Caribbean region, South America, West Africa, Australia, the South Pacific and the Hawaiian Islands. It spreads vegetatively through stolons, sods, only recently production of seed has been developed. The purpose of this research was to determine the diversity of the five commercial cultivars of St. Augustinegrass, and compare its growth and morphological characteristics during the settlement in three locations in the Mediterranean area in order to evaluate its impact on the production of turf grass. In this research, five ecotypes were included for the evaluation compareed to the best commercial cultivars and to identify the new potentially usable cultivars potentially usable. The test was carried out in three locations in Italy (namely, experimental stations at the University of Pisa, Padua, and Palermo) in 2016. The evaluated parameters include soil coverage (%), growth rate of the stolons, color, quality, internode diameter, internode length, leaf width and length, and the color retention in the autumn. The highlighted results can be summarized as follows: during the settlement, the growth of the stolons is significantly influenced by the place where the test is carried. Also, the thermal trend have an impacts the retention of the green color. The stolons growth, the length and the volume of the internodes, and the quality of the turf are significantly determined by the diversity. The quality of the turf made up of the ecotypes is, in some cases, comparable with that of the commercial CVs. The leaf width, in some ecotypes, is close to the commercial CVs, and in some cases is inferior.

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PARTE GENERALE

1. INTRODUZIONE

Il tappeto erboso è un particolare tipo di coltura agraria dove il prodotto non è ciò che si asporta, ma ciò che rimane sul campo (Cereti, 1993). Le piante da tappeto erboso formano una copertura vegetale variamente continua che persiste in condizioni regolari di taglio e calpestamento. La comunità interconnessa di piante da tappeto erboso ed il suolo aderente alle loro radici ed altri organi sotterranei, forma il tappeto erboso (Turgeon, 1980).

La distribuzione geografica e la diffusione delle specie sono influenzati principalmente dalle condizioni climatiche della zona. Da un punto di vista prettamente operativo, le specie da tappeto erboso sono suddivise in due gruppi, sulla base delle diverse esigenze climatiche che presentano e precisamente in specie microterme (quelle che prediligono le zone temperate e sub-artiche) e macroterme (originarie delle zone tropicali e subtropicali) (Turgeon,1980).

Con il termine macroterme vengono indicate quelle specie che per poter compiere il loro ciclo di sviluppo richiedono un range di temperatura dell’aria compreso tra i 27 e i 35°C (Beard, 1973). L'utilizzo di tappeti erbosi di specie macroterme è consolidato nelle aree di transizione dei paesi mediterranei, ma poco si conosce sulle prestazioni delle varie cultivar commerciali di Stenotaphrum secundatum in questa zona climatica. Inoltre, considerando l'elevato grado di variabilità di questa specie, gli ecotipi hanno il potenziale di fornire un nuovo materiale vegetale con caratteristiche del tappeto erbosodesiderate.

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2. ORIGINE E DISTRIBUZIONE DI STENOTAPHRUM SECUNDATUM (DUBLE, 1996)

St. Augustinegrass (Stenotaphrum secundatum (Walt.) Kuntze), nativo delle regioni caraibiche ed africane si è ben adattato ai climi subtropicali. Si tratta di una specie ampiamente utilizzata lungo la costa del golfo del Messico, gli Stati Uniti meridionali, in tutta la regione caraibica, in Sud America, in Africa occidentale, in Australia, nel Pacifico del Sud e nelle Isole Hawaii (Sauer, 1972).

Figura 1 - Diffusione negli USA - Plants Database USDA

A causa della mancata resistenza ai rigori della stagione invernale, la diffusione è ristretta ad un’area con temperature invernali miti.

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Come per Cynodon dactylon, lo Stenotaphrum secundatum prospera con le alte temperature, ma nei più freschi climi costieri, la crescita di quest’ultimo è migliore di

Cynodon dactylon. Da quando questa specie è stata identificata, è stato evidenziato

l’aspetto di specie pioniera delle coste Atlantiche sia dell’Africa che dell’America. Prima del 1800, questa specie era stata segnalata in Uruguay, Brasile, Nigeria, Sierra Leone, West India, Bermuda e Carolina del sud. Sulla costa americana del Pacifico, non ci sono rilevazioni antecedenti il 1800, ad eccezione delle isola di Kauai, nelle Hawaii.

Dal 1840 lo Stenotaphrum secundatum è stato censito anche in Australia e Nuova Zelanda. Sono state determinate diverse varietà di Stenothaphrum secundatum. La varietà più comune identificata nelle prime ricerche botaniche, è caratterizzata da uno stimma bianco, con ovario contente cellula diploide fertile, con 18 cromosomi. Una variante sterile, con cellula triploide, è stata determinata nel 1791 al Capo di Buona Speranza, in Sud Africa, caratterizzata da uno stimma color viola.

Dal 1900 è usata per tappeti erbosi in Rhodesia, Congo, Senegal, Australia e sud della California. In Florida è utilizzata sin dal 1890 per la formazione di tappeti erbosi. Lo Stenotaphrum secundatum, si è diffuso dalle zone costiere alle regioni interne, per opera dell’uomo, che lo ha utilizzato per il pascolo e in generale per le zone a prato. La specie,, oltre ad inverni miti, richiede suoli umidi e piuttosto fertili. Non è, come invece Cynodon dactylon, una specie tollerante i ristagni e il freddo, di conseguenza, la sua diffusione si è limitata agli stati costieri.

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Figura 2 - Aree di potenziale impiego in Italia

Nomi Comuni per lo Stenotaphrum secundatum:

Saint Augustine grass è il nome comune più diffuso negli Stati Uniti Charleston grass nel South Carolina

Crabgrass Bermuda in West India Gramillon in Argentina

Wiregrass nell’isola di Sant’Elena Gramignone in Italia

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3. DESCRIZIONE DELLA SPECIE

Stenotaphrum secundatum (Walt.) Kuntze è una specie erbacea perenne, ampiamente

usata in America per pascoli.prati Nei climi caldi tropicali e sub tropicali compete come importanza con Cynodon dactylon Diversamente dal Cynodon dactylon, lo

Stenotaphrum secundatum non ha rizomi.

Figura 3 - Radici emesse dal nodo di uno stolone

Caratteristica di questa specie sono gli stoloni e le guaine fogliari, compresse e piatte, con lamina fogliare ripiegata, e bruscamente strozzata al collare.

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Figura 4 – In evidenza la strozzatura al collare della lamina fogliare, e l’apice a forma di barca.

http://edis.ifas.ufl.edu

3.1 Caratteri botanici TESSITURA: grossolana

HABITUS: stolonifero indeterminato, con radicazione ai nodi dei vigorosi stoloni. PREFOLIAZIONE: ripiegata

FOGLIA: lamina ampia, corta e piatta, con caratteristico apice a forma di barca, margine liscio

LIGULA: ridotta a frangetta di peli AURICOLE: assenti

GUAINA: appiattita, avvolgente il fusto, con nervatura mediana e debolmente ciliata lungo i margini.

INFIORESCENZE: prevalentemente terminali, qualche volta ascellari, a spiga, con spighette inserite sull’asse principale lungo da 2 a 10 cm

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Figura 5 – Infiorescenza di Stenotaphrum secundatum

https://weeds.brisbane.qld.gov.au/weeds

Ogni spighetta porta da uno a tre fiori fertili. Le spighette sono lanceolate od ovate, mutiche (senza resta), e sessili. Alla base della spighetta porta due glume membranose. La gluma inferiore è lunga meno della metà della spighetta. I fiori inferiori portati sulla spighetta, sono unisessuali maschili, quelli superiori sono ermafroditi.

FECONDAZIONE: allogama e anemogama

SEMI: Le cariossidi sono ovate, e lunghe 2 – 5 millimetri. Lemma leggermente nervata e comprendente i margini della palea. Rachilla assente.

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Figura 6 - Confronto fra semi di Cynodon e Stenotaphrum (rete 5mm)

4. ADATTAMENTO E USO

Lo Stenotaphrum secundatum si adatta bene in aree costiere umide, con temperature invernali miti. Per quanto riguarda le esigenze termiche, è ben nota la sua tolleranza alle alte temperature estive e, importante ai fini ornamentali, il mantenimento del colore a temperature inferiori ai dieci gradi diversamente da Cynodon dactylon.

Cardinale termico superiore: 40°C

Cardinale termico inferiore: 5° C (dormienza) Cardinale critico: -6°C

Il periodo di dormienza nelle regioni italiane dove è possibile l’impianto, come la costa ligure e tirrenica, dura mediamente da novembre a marzo. In Sicilia e Sardegna, normalmente non perde mai il colore.

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Figura 7 - Stenotaphrum secundatum

4.1 Tolleranza all’ombra

Lo Stenotaphrum secundatum, tollera in modo moderato l’ombra; è comunque fra le macroterme la specie più adatta per ambienti ombreggiati, e cresce fino al colletto degli alberi. Ad ogni modo, in condizioni di ombreggiamento intenso, sviluppa culmi sottili e affusolati.

4.2 Terreno

Fino a quando la fertilità e l’umidità sono adeguati, lo Stenotaphrum secundatum tollera un’ampia gamma di suoli. Il pH da 6.0 a 8.5 garantisce una crescita regolare, ma con valori superiori a pH 7.8 le lamine fogliari assumo un aspetto clorotico. Non tollera suoli compatti o condizioni di ristagno idrico. Ampiamente tollerante i suoli salini, produce una crescita soddisfacente con livelli salini fino a EC = 16 dS/m.

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4.3 Uso consigliato della specie

Lo Stenotaphrum secundatum è usato principalmente per prati ornamentali, poiché a differenza di altre macroterme, non tollera il calpestio e l’usura, anche se recupera abbastanza velocemente. Usato per tappeti erbosi di qualità accettabile, e con moderato livello di manutenzione, compete efficacemente le infestanti e altre specie erbacee ed è interessato solo da poche serie patologie.

In climi caldi e umidi, lo Stenotaphrum secundatum mantiene un accettabile densità di copertura del tappeto erboso, con solo occasionali operazioni di taglio. In climi più secchi (precipitazioni inferiori a 75mm di pioggia/anno) sopravvive con irrigazioni supplementari. Con più alti livelli di manutenzione, (irrigazioni, tagli e concimazioni), lo Stenotaphrum secundatum, produce uno spesso, lussureggiante tappeto erboso verde scuro che è molto gradito in USA per la realizzazione di giardini residenziali.

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Figura 8 Giardino di abitazione americana realizzato in Stenotaphrum

http://edis.ifas.ufl.edu

5. CULTIVAR

Da circa 200 anni lo Stenotaphrum secundatum, è stato propagato per via vegetativa, e solo poche varietà sono state propagate per seme a fini commerciali. La varietà più comune, fertile, con caratteristico stimma color bianco, è nativa della Costa del Golfo del Messico, Caraibi e regioni della fascia ovest sub-tropicale dell’Africa. Questa specie potrebbe essersi incrociata, con altre specie di Stenotaphrum, producendo un individuo triploide sterile, determinato per la prima volta in Sud Africa alla fine del 1700. Questa varietà sterile, caratterizzata da uno stimma color viola è stata trovata in Australia, Nuova Zelanda, Isole del Pacifico e viene utilizzata in Florida dal 1890 e in California dal 1920. In Florida, dal 1960 sono disponibili diverse varietà selezionate:

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BITTERBLUE

Cultivar migliorata, selezionata nel 1930. Tessitura grossolana e colore più scuro (verde-blu), del comune Stenotaphrum secundatum. Genera un tappeto erboso denso e di buona qualità. Migliore tolleranza al freddo, e resistenza all’ombreggiamento rispetto alla cultivar FLORATAM, ma inferiore alla SEVILLE e PALMETTO (prove basate sia su ombreggiamento artificiale che naturale). Non è resistente al Chinch bugs (Blissus leucopterus) e al Grey leaf spot (Pyricularia grisea).

Questa Cultivar è spesso confusa con la FLORATAM che però sopporta l’erbicida (vietato in Italia) Atrazina. Per questa ragione la FLORATAM è più facile da produrre, ed è quindi preferita dai produttori americani di tappeti erbosi.

Figura 9 - Cultivar BITTERBLUE

http://www.trsod.com/cms/sod-types

FLORATINE

Cultivar sterile, (stimma viola) con tessitura più fine e di un colore verde più scuro, selezionata dal Florida Agricoltural Experiment Station (FAES) nel 1959. Migliore capacità di ritenzione del colore durante l’inverno. Tollera tagli più bassi rispetto ad altre varietà selezionate.

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FLORATAM

Cultivar sterile (stimma viola) selezionata dalla Florida Agricultural Experiment Station nel 1972, come varietà resistente al virus SAD ( Saint Augustine Decline), e tollerante il Blissus leucopterus (chinch bugs). La Floratam è una cultivar vigorosa a tessitura grossolana. Gli stoloni della Floratam sono larghi e tendono al color rosso porpora, con internodi che superano i 3 pollici in lunghezza ( 7,62 cm). La lamina fogliare è più larga e lunga delle comuni varietà dello Stenotaphrum secundatum. Le caratteristiche morfologiche, quindi, sono molto simili a quelle della Roselawn Saint Augustine, usata come foraggio per i pascoli in suoli ricchi di humus (Epipedon Mollico) del sud della Florida. FLORATAM non è una cultivar tollerante il freddo, il suo uso è ristretto al sud della Florida, del Texas, e alle zone costiere degli altri stati del sud degli Stati Uniti.

Figura 10. FLORATAM

http://www.trsod.com/cms/sod-types

Secondo ricerche compiute da James B. Beard è la Cultivar che tollera più di tutte gli stress idrici. Dopo 34 giorni di carenza idrica ha mostrato meno del 50% di LFR (leaf fire resistence, capacità di un tappeto erboso di mantenere turgore e colore negli intervalli irrigui) con un recupero di oltre il 90%. Mentre TEXAS e RALEIGH, hanno

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avuto un indice LFR del 98% con un recupero del 20%. FLORATAM, inoltre, a differenza delle altre cultivar di Stenotaphrum, non tollera l’ombreggiamento.

FLORALAWN e FX-10

Cultivar selezionate dalla Florida Agricultural Experiment Station (FAES) come tentativo di miglioramento della FLORATAM.

Entrambe simili come tessitura e habitus, ma più resistenti alla siccità e al Blissus

leucopterus (Chinch Bugs), un fitofago delle monocotiledoni, endemico delle regioni

tropicali del continente americano. FX-10 è resistente al patogeno fungino grey leaf spot (Pyricularia grisea)

PALMETTO

Cultivar selezionata dal nativo Stenotaphrum secundatum, per le migliori

caratteristiche di colore, tessitura, tolleranza dell’ombra, freddo e stress idrici.

Questa Cultivar versatile è diffusa in tutto il sud degli Stati Uniti, dalla Carolina alla California, in un’ampia gamma di condizioni climatiche e pedologiche, che la rendono una scelta ideale per usi in ambienti residenziali e commerciali. Dal 1994 si è rapidamente affermata come standard per il paesaggio, in termini di tappeto erboso, nel sud degli USA.

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Figura 11 . PALMETTO

http://www.trsod.com/cms/sod-types

Questa cultivar determina uno sviluppo semi-dwarf del tappeto erboso (internodi ravvicinati e lamine fogliari più piccole), che conferisce un aspetto “morbido”, soffice da toccare, grazie anche all’apice della lamina fogliare arrotondato. Il taglio consigliato è fra i 3,8 cm ed i 6,4 cm, più basso rispetto alle altre cultivar. Altro vantaggio è il periodo di dormienza più breve fra tutte le cultivar di Stenotaphrum.

PALMETTO ha dimostrato una tolleranza alla carenza idrica molto buona, e alcuni produttori americani, coltivano questa cultivar in assenza di irrigazione, con periodi di assenza di pioggia che durano fino a 2 mesi .La tolleranza all’ombra è elevata, comparabile con le cultivar più adatte all’ombra, ma in tali condizioni è indicato aumentare l’altezza di taglio.

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Figura 12 - Australia, PALMETTO in ombra

http://www.softleafbuffalograss.com.au/palmetto.php

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SEVILLE

Selezionata dalla O.M. Scott and Sons Company nel 1980 (oggi Scotts Company LLC) come varietà resistente al virus SAD (Saint Augustine Decline) e tollerante il

Blissus leucopterus. Tessitura più fine del FLORATAM, ma troppo carente nella

tolleranza al freddo per poter essere utilizzata oltre l’area costiera degli stati che si affacciano sul golfo del Messico.

RALEIGH

Selezionata dalla North Carolina Experiment Station, nel 1980. Tollerante le basse temperature e resistente al virus SAD, ha una tessitura più fine del FLORATAM e sviluppa un tappeto erboso molto denso. La cultivar RALEIGH è più tollerante l’ombreggiamento rispetto al FLORATAM, ma a differenza di quest’ultimo non resiste al fitofago Blissus Leucopterus. E’ una cultivar adatta ai terreni pesanti, argillosi.

Figura 14 - Confronto fra RALEIGH a sx e FLORATAM a dx

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TEXAS

E’ una cultivar di Stenotaphrum secundatum coltivata e prodotta commercialmente in Texas dal 1920. Cultivar fertile (stimma bianco), che per propagazione gamica dà luogo a piantine con ampia variabilità morfologica.Ad ogni modo, questa cultivar è propagata commercialmente solo per via vegetativa. Tramite i semi della cultivar TEXAS, sono state selezionate varietà nanizzate e variegate, che però costituiscono più una novità, che un reale interesse nell’utilizzo per tappeti erbosi. Una varietà nanizzata della TEXAS , registrata negli USA come GARRET’S 141, è stata valutata per il suo potenziale di produzione di semi. Questa cultivar però non tollera le basse temperature, per cui non è possibile utilizzarla oltre il sud del Texas e il sud della Florida.

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Tabella 1. Caratteristiche relative alla crescita delle cultivar di St. Augustinegrass.

http://edis.ifas.ufl.edu

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6. PROPAGAZIONE

Sin da quando lo Stenotaphrum secundatum è stato coltivato, è stato propagato per via vegetativa tramite stoloni, piote, o zolle. Solo recentemente è stata sviluppata la produzione di seme, ma questo potenziale non è stato ancora sfruttato a fini commerciali. Poche cultivar di Stenotaphrum secundatum, sono fertili. Le prime varietà selezionate in Texas sono fertili, mentre le varietà usate in Florida prima del 1900 sono sterili. Lo Stenotaphrum secundatum, si insedia rapidamente tramite zolla o piote, essendo una specie vigorosa che si diffonde velocemente tramite gli striscianti stoloni. Con il trapianto di piote, con una spaziatura di circa 30 – 60 cm ( 1 – 2 foot), si ha la copertura completa del tappeto erboso in una stagione di crescita. Se c’è disponibilità di acqua, il trapianto di piote o la stolonizzazione può essere effettuata in qualsiasi momento durante la stagione di crescita. A differenza di Cynodon dactylon però, lo Stenotaphrum secundatum raramente viene propagato per stolonizzazione. Gli stoloni dello Stenotaphrum secundatum sono molto più inclini al disseccamento, rispetto agli stoloni del Cynodon, oltretutto, gli stoloni di Cynodon, radicano più velocemente e hanno un tasso di crescita più rapido.

In definitiva, l’impianto di un tappeto erboso per idrostolonizzazione o stolonizzazione, non è una pratica colturale adatta per Stenotaphrum secundatum.Alcune cultivar di Stenotaphrum secundatum potrebbero essere seminate

utilizzando una densità di semina pari a 2,5g di seme puro germinabile (Pure Live Seed) per metro quadro. Il periodo ideale per l’impianto va dalla tarda primavera all’inizio dell’estate. Solo dopo che i culmi si sono insediati e iniziano ad espandersi con gli stoloni, lo Stenotaphrum secundatum è in grado di tollerare condizioni di siccità. In pratica queta specie si insedia raramente per semi, inoltre i produttori considerano la produzione di seme un azzardo perché la generazione di seme per ogni culmo è scarsa e il seme ha una germinazione prossima allo zero.

A causa di questo molte compagnie hanno abbandonato i tentativi di produzione di seme.

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7. FERTILIZZAZIONE E GESTIONE INFESTANTI ALL’INSEDIAMENTO La fertilizzazione durante il periodo di insediamento (i primi 3 mesi ), è molto importante per sviluppare una completa copertura del tappeto erboso.

Una concimazione starter, ad alto titolo di fosforo, deve essere applicata alla semina o al trapianto. In seguito, ad intervalli mensili, si applica una fertilizzazione azota in quantità pari a 5g m-2 (50kg ha -1) che promuoverà un rapido insediamento del tappeto

erboso. Le infestanti annuali, possono essere controllate con diserbante pre-emergenza, come Trifluralin, Pendimethalin. Ad ogni modo, il taglio settimanale, costituisce una potente pratica colturale per il controllo delle infestanti, durante la prima estate dell’insediamento. Le annuali, terminano il proprio ciclo biologico e muoiono durante l’autunno, quindi un diserbante pre-emergenza dovrebbe essere applicato alla primavera successiva.

Le infestanti perenni, dovrebbero essere controllate con interventi spot, utilizzando principi attivi come Glyphosate. Se queste pratiche vengono attuate, nel secondo anno dall’insediamento, si otterrà un tappeto erboso di Stenotaphrum privo di infestanti.

8. GESTIONE

Dopo l’insediamento, il successo nell’uso dello Stenotaphrum secundatum, come tappeto erboso, dipende ampiamente dalla gestione delle pratiche colturali. Taglio, fertilizzazione e irrigazione, sono necessarie per mantenere un tappeto erboso denso, verde e privo di infestanti.

Nelle aree costiere del Golfo del Messico, dove le precipitazioni sono adeguate, un tappeto erboso in Stenotaphrum, viene mantenuto con cure minime.

Nelle aree più interne, dove le precipitazioni sono sporadiche e non hanno un ciclo periodico, è necessaria un attenta gestione dell’irrigazione per mantenere un tappeto

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erboso di buona qualità. Il tasso di crescita è correlato alla temperatura, umidità e disponibilità di elementi nutritivi.

Ognuno di questi fattori può limitare la crescita di questa specie. In primavera, con temperature miti durante il giorno, e fredde durante la notte, lo Stenotaphrum secundatum, recupera il colore verde, ma ha un tasso di crescita modesto. Quando la temperatura media giornaliera aumenta, il tasso di crescita diventa più sostenuto. Così, un tappeto erboso in Stenotaphrum secundatum insediato, richiede un taglio ogni due settimane all’inizio della primavera, e ogni cinque giorni in tarda primavera e in estate, se viene apportata una fertilizzazione azotata.

Durante l’autunno, quando le temperature diminuiscono, lo Stenotaphrum mantiene il suo colore verde scuro, ma il tasso di crescita si riduce drasticamente. Il taglio può essere ridotto quindi ad un intervento ogni due mesi.

L’altezza di taglio è correlata alla frequenza di taglio e al grado di ombra presente, ed è compresa fra 2,5 e 8 cm (1-3 inches). In tarda primavera e in estate, ad altezze di taglio inferiori a 5 cm lo Stenotaphrum dovrebbe essere tagliato ogni 5 giorni.

Ad altezze di taglio comprese fra i 5 cm e gli 8 cm, una frequenza di taglio settimanale è la più adeguata. Oltre gli 8 cm il tappeto erboso dovrebbe essere tagliato ad intervalli di 10-14 giorni.

In condizioni di ombra, è opportuno non scendere sotto gli 8 cm, con frequenza settimanale. Durante l’autunno è necessario aumentare l’altezza di taglio di circa 1,2 cm al fine di incrementare la superficie fotosinteticamente attiva. L’incremento dell’area fogliare aiuta il tappeto erboso ad accumulare riserve energetiche per attraversare l’inverno. Un aumento della superficie fogliare, previene un’invasione da parte delle infestanti nel periodo di dormienza dello Stenotaphrum secundatum.

Questa specie è reattiva alla fertilizzazione azotata in termini di colore e tasso di crescita. In suoli sabbiosi, il fabbisogno è di circa 2,5g/mq/mese (1/2 pound per 1000

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square feet) durante la stagione di crescita, per mantenere un soddisfacente colore e densità del tappeto erboso.

Con apporti azotati superiori a 5g m-2 lo Stenotaphrum secundatum produce una

crescita lussureggiante, che lo rende particolarmente suscettibile ai patogeni.

Con suoli a tessitura pesante (argillosi, limo-argillosi), 5 g m-2 di concimazione azotata ogni 60 giorni è una dose adeguata per mantenere crescita e colore.

Un accumulo di feltro è un problema che si verifica se la fertilizzazione azotata eccede le dosi necessarie, in quanto questo stimola la crescita degli stoloni, organi epigei con maggiore concentrazione di lignina. La fertilizzazione nel tardo autunno, aiuta a mantenere il colore e la densità del prato in inverno e promuove il rapido recupero del prato nella primavera.

Per estendere la durata del periodo in cui un tappeto erboso in Stenotaphrum

secundatum rimane esteticamente gradevole, si effettua una concimazione azotata di

circa 5g m-2 ogni 2 mesi, dall’inizio della primavera al tardo autunno.

Lo Stenotaphrum secundatum, è sensibile alla carenza di Ferro e sviluppa facilmente i sintomi di clorosi ferrica in suoli alcalini o con suoli con deficit di Ferro. Questo aspetto può essere corretto con applicazioni di ferro chelato (SEQUESTRENE® LIFE, BASAFER PLUS) o solfato di ferro.

La richiesta di Potassio, da parte dello Stenotaphrum è la stessa delle altre macroterme. E’ stato dimostrato che il Potassio, incrementa la crescita radicale, la tolleranza al freddo, e la resistenza agli stress idrici, nei tappeti erbosi in Stenotaphrum

secundatum. Si applica circa metà dose di K rispetto all’apporto di Azoto, per sostenere

la crescita.

Il Fosforo è richiesto nella fase di insediamento, ed in genere, vista la richiesta modesta da parte dello Stenotaphrum secundatum, il fabbisogno è soddisfatto dal

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suolo. Con una concimazione starter alla semina, lo Stenotaphrum risponde con un aumento in densità del tappeto erboso.

9. AVVERSITA’ 9.1. Insetti

Diversi tipi di insetti nocivi, causano seri danni ai tappeti erbosi in Stenotaphrum

secundatum. Il Blissus leucopterus (Chinch Bugs), è la più seria avversità per questa specie, in Florida, dove l’insetto è attivo per la maggior parte dell’anno.

Negli altri stati americani, il Chinch Bugs è una delle avversità più serie insieme al virus SAD ( Saint Augustine Decline), al Brown patch (Rhizoctonia spp.) ed ai White Grubs (stadio larvale degli scarabei) che si nutrono di radici di tappeti erbosi e altre piante.

Figura 15- Chinch Bugs e Brown Patch su Saint Augustine gras.

http://polk.ifas.ufl.edu/hort/faq_turf.shtml

Figura 16 - White Grub.

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L’evidenza di un’infestazione da parte di questi insetti, si ha con l’aspetto “scheletrico” delle lamine fogliari dello Stenotaphrum, quindi con lamine di cui rimane solo la nervatura centrale, oppure con sottili ragnatele visibili con l’umidità del primo mattino (le ragnatele coprono i tunnel scavati nel terreno o nello strato di feltro). La defoliazione del tappeto erboso, si manifesta a chiazze irregolari. Questi tipi di insetti, possono essere facilmente controllati con metodi biologici, utilizzando le spore di

Bacillus spp..

Un altro insetto appartenente alla famiglia dei Margarodidae (cocciniglie), il Ground Pearl, si nutre delle radici delle piante erbacee e può causare danni ai tappeti erbosi in Stenotaphrum.

Figura 17 - Foto: University of Florida - Ground Pearl che si nutre di radici

Questo tipo di parassiti, si attaccano alle radici e secernono come strategia di difesa, una sostanza cerosa che ricopre il loro corpo. Il nome comune inglese richiama la somiglianza ad una piccola perla. I danni da Ground Pearl diventano evidenti in primavera ed estate, particolarmente durante il periodo secco, e si presentano come piccole aree irregolari poco rigogliose o disseccate. I trattamenti insetticidi, dovrebbero

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essere fatti in maggio o inizio giugno, quando l’insetto è allo stadio larvale. I trattamenti vanno ripetuti per due o più anni, per un controllo effettivo del parassita.

9.2 Malattie fungine e Virus

Lo Stenotaphrum secundatum è suscettibile a malattie fungine quali:

BROWN PATCH (Rhizoctonia solani) favorito da alte temperature e umidità

FIGURA 18 -Hyphae of Rhizoctonia solani with right-angled branching pattern. J. Thompson photo. Brown Patch

Virus SAD (Saint Augustine Decline)

SAD è una malattia virale per la quale non esiste un controllo chimico. Contro questa avversità si possono solo utilizzare cultivar resistenti.

FLORATAM, SEVILLE, RALEIGH sono cultivar che hanno mostrato una buona resistenza al virus SAD

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Figura 19 – Virus SAD - Texas A&M University

GREY LEAF SPOT (Pyricularia grisea) malattia fungina di importanza crescente nell’industria americana dei tappeti erbosi.

Figura 20 - Ohio State University – Confronto fra cultivar resistente St. Augustinegrass FX-10(le due foglie sulla sinistra) e cultivar FLORATAM (le due foglie a destra).

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LEAF SPOT (Helminthosporium) malattia fungina che colpisce tutte le macroterme, ma con particolare aggressività Cynodon dactylon.

Figura 21 - University of Florida – Esempio di sintomi di Helminthosporium su Cynodon Dactylon

Pythium, RUST (Puccinia spp), DOWNY MILDEY (Peronospora trifoliorum).

Queste malattie fungine possono essere controllate con una buona gestione colturale e fungicidi.

BROWN PATCH (Rhizoctonia solani) e GREY LEAF SPOT (Pyricularia grisea) sono le più serie malattie fungine che colpiscono lo Stenotaphrum secundatum. Benchè queste malattie raramente uccidano un tappeto erboso, lo indeboliscono e diradano a tal punto che il tappeto erboso non ha più una qualità esteticamente accettabile. L’applicazione di fungicidi in prevenzione è la pratica più efficace contro queste avversità GRIP25 ® (P.A. propiconazolo).

9.3 Infestanti

Un vigoroso tappeto erboso in Stenotaphrum secundatum, “soffoca” la maggior parte delle infestanti. Ma, se un tappeto erboso non è correttamente gestito, oppure è

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indebolito da insetti nocivi o malattie, può essere invaso da infestanti dicotiledoni (a foglia larga) o monocotiledoni.

Le infestanti microterme (C3) come il Trifolium spp. , Lamium amplexicaule, sono un serio problema nei tappeti erbosi di Stenotaphrum secundatum in dormienza.

Figura 22- Lamium amplexicaule, infestante invernale annuale dei tappeti erbosi. Comune negli stati dell’EST degli USA

Questo tipo di infestanti dicotiledoni può essere controllato con erbicidi ormonici RESET ® (P.A. dicamba) applicati all’inizio della primavera.

Particolare attenzione deve essere mostrata verso gli erbicidi per dicotiledoni che contengono auxina di sintesi 2,4 – D come lo Scoots weedcontrol ®, i quali possono uccidere lo Stenotaphrum.

Le infestanti monocotiledoni come la Poa Annua, Digitara spp. sono meglio controllate con applicazioni periodiche di erbicidi in pre-emergenza PEGASO® (P.A. trifluralin)

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Figura 23 - University of Illinois – Digitaria spp. con infiorescenza, in un tappeto erboso

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PARTE SPERIMENTALE 1. SCOPO DELLA RICERCA

I parametri utilizzati per valutare un tappeto erboso di macroterma, e in particolare St. Augustinegrass, tipicamente includono la qualità e il colore del tappeto erboso, la percentuale di inverdimento primaverile (spring green-up), la velocità di insediamento, la ritenzione del colore verde in autunno (Magni et al., 2014, Kimball et al.,, 2016).

Anche le caratteristiche morfologiche, tra cui larghezza e lunghezza della foglia (Wilkinson e Beard, 1974), lunghezza e diametro degli internodi (Peacock and Dudeck,1981; Winstead e Ward, 1974), sono importanti per determinare la variabilità delle diverse cultivar di St.Augustinegrass.

Poiché l'industria dei tappeti erbosi si muove verso pratiche gestionali più sostenibili, i parametri potenzialmente legati alla migliore tolleranza allo stress sono sempre più importanti (Baldwin e Liu, 2013).

La conoscenza di quali cultivar commerciali possano adattarsi meglio nell'area mediterranea è un tema importante per ricercatori paesaggisti e operatori nel settore dei tappeti erbosi.

Lo scopo della ricerca è stato quello di determinare la variabilità di cinque cultivar commerciali di St. Augustinegrass e di confrontarne le caratteristiche di crescita e le caratteristiche morfologiche durante l’insediamento in tre località dell’area mediterranea al fine di valutarne le relative prestazioni per la realizzazione di tappeti erbosi.

Nella ricerca, sono stati inclusi anche cinque ecotipi per valutarne le prestazioni rispetto alle migliori cultivar commerciali e per identificare nuove cultivar, potenzialmente utilizzabili. Queste informazioni potranno fornire ulteriori indicazioni sull'adattabilità di St. Augustinegrass al clima mediterraneo.

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2. MATERIALI E METODI

La prova ha incluso 10 accessioni di Stenotaphrum secundatum Kuntze: cinque cultivar commerciali (Floragarden, Floratine, Captiva, Saffire, Palmetto) e cinque ecotipi raccolti in ambienti pedoclimatici diversi. I siti di raccolta degli ecotipi si trovano nei Caraibi (CeRTES 201), Tunisia (CeRTE), Argentina (CeRTES 203 e CeRTES 204 ), e Florida (CeRTES 205 ).

La prova è stata effettuata in tre località italiane nel 2016. Presso la stazione sperimentale dell'Università di Pisa (43° 40'N, 10° 19'E, 6 m a.s.1.), la stazione sperimentale dell'Università di Padova (45° 20'N, 11 ° 57'E, 8 m a.s.l.) e la stazione sperimentale dell'Università di Palermo (38° 06'N, 13 ° 20'E, 50 m a.s.1.).

Il tipo di terreno a Pisa è un limo-argilloso (28% sabbia, 55% limo e 17% di argilla) con un pH di 7,8 e 18 g per Kg di sostanza organica; A Padova è un limo-argilloso (18% sabbia, 63% limo e 19% argilla) con un pH di 8 e 27 g per kg di sostanza organica; Il tipo di terreno di Palermo è un sabbioso-argilloso (54% sabbia, 23% limo e 23% argilla) con un pH di 7,6 e 14 g per kg di sostanza organica. Le temperature e le precipitazioni registrate nel 2016 nei tre siti di prova sono riportate nella tabella 2.

L'area sperimentale in campo è stata trattata applicando ossadiazone [5-tert-butyl-3-(2,4- dicloro-5- isopropossifenil)-1,3,4- ossadiazol-2(3H)-one] at 2.24 kg ha-1 il giorno prima del trapianto.

Il disegno sperimentale era un blocco randomizzato con quattro repliche con parcelle 1,5x1,5 m. Al centro di ogni parcella è stato trapiantato un plug di tappeto erboso prelevato da tappeti erbosi maturi delle singole varietà. Il trapianto è stato realizzato il 18 maggio 2016 a Pisa e Padova e il 19 maggio 2016 a Palermo. Da maggio ad Agosto 2016 le parcelle hanno ricevuto 50 kg ha-1 N da Nitrophoska

Gold (15-9-15+2+16) al mese. Le erbe infestanti cresciute durante il periodo di prova sono state rimosse manualmente. Il programma di irrigazione è stato adeguato al tasso

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di evapotraspirazione del terreno e alla quantità d’acqua necessaria per incoraggiare la crescita.

Durante l’insediamento, sono state effettuate le seguenti determinazioni:

Copertura del terreno (%): la valutazione visiva è stata effettuata ogni settimana, da 14 giorni dopo il trapianto (DAP) fino a 126 DAP.

Tasso di crescita degli Stoloni: misurato da 42 a 70 DAP marcando con degli

stuzzicadenti la punta di due stoloni rappresentativi in ogni parcella. L'allungamento

è stato misurato settimanalmente con un righello e i dati sono riportati come crescita settimanale media (cm settimana-1).

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Colore e qualità: due valutazioni visive a 70 DAP e 126 DAP (colore con una scala di rating fra 1=verde chiaro e 9=verde scuro, qualità con una scala di rating fra 1=scarsa e 9=migliore) secondo gli standard del National Turfgrass Evaluation Program NTEP, 2012).

Diametro internodi: misurato con un micrometro (Digimatic, Mitutoyo Corp., Giappone) su dieci unità di nodo-internodo casualmente raccolte a 119 DAP. Al fine di effettuare misure solo su tessuti maturi, i primi quattro internodi dello stolone sono stati scartati.

Lunghezza internodo: misurata a 119 DAP con un calibro Vernier di precisione selezionando gli internodi come per il diametro.

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Larghezza e lunghezza della foglia: misurato a 119 DAP con un calibro Vernier di precisione, solo nella stazione di ricerca di Pisa.

Ritenzione del colore in autunno: è stata valutata ogni due settimane dal 12 Ottobre al 21 dicembre . 2016. ed espresso come percentuale di copertura verde.

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I dati sono stati sottoposti ad analisi della varianza usando il software CoStat (Monterey, CA, USA). Una combinazione fattoriale è stata utilizzata per testare gli effetti della location, delle accessioni e della loro interazione. Le differenze significative fra le medie sono state separate utilizzando il test di Fisher della differenza minima significativa (LSD) al livello di probabilità di 0,05%.

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3. RISULTATI E DISCUSSIONE Effetto della location

Durante l'insediamento, la crescita degli stoloni è stata influenzata significativamente dal luogo di svolgimento della ricerca. Le misure sono state effettuate dal 42 esimo al 70 esimo giorno dopo il trapianto (da 42 a 70 DAP). Gli stoloni registrano una crescita più elevata a Padova (5.20 cm a settimana) rispetto a Pisa e Palermo (rispettivamente 3.58 and 3.57 cm per settimana) (Tab. 3). Per quanto riguarda il diametro degli internodi, 119 giorni dopo il trapianto a Padova questi sono mediamente più spessi (5.55 mm) e di volume più elevato (907 mm3) in confronto alle altre due località nonostante un valore più basso per quanto riguarda la lunghezza degli internodi (3.75 cm). Infatti, per questo parametro, Palermo presentava internodi più lunghi (4.07 cm) rispetto a Padova e Pisa.

Basandoci su questi risultati, sembra che la lunghezza degli internodi effettivamente non contribuisca alla crescita dello stolone, mentre questo aspetto sembra invece essere influenzato dalle riserve e dal contenuto in carboidrati dello stolone, collegati invece al diametro e volume degli internodi. (Tab. 3).

Sebbene i valori registrati siano piuttosto bassi, la qualità del tappeto erboso era significativamente più bassa a Palermo con 4.45 di punteggio, mentre Padova e Pisa mostrano valori non diversi fra loro (rispettivamente 5.95 and 5.79).

La ritenzione del colore verde in autunno evidenzia una maggiore percentuale di copertura a Palermo, mentre fra Pisa e Padova le differenze non sono significative

Effetto medio delle cultivar

Ecotipi

La crescita degli stoloni, la lunghezza degli internodi, il volume degli internodi e la qualità del tappeto erboso sono state significativamente influenzate dall’effetto medio delle varietà. (Tab. 4).

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Nel periodo di maggiore crescita (42-70 giorni dopo il trapianto) per gli ecotipi, CeRTES 105 registra il tasso di crescita più elevato (4.9 cm settimana) insieme ad un alto valore per la lunghezza dell’internodo (3.7 cm). Anche CeRTES 101 comunque mostra valori elevati sia per la crescita degli stoloni (4.7 cm settimana) che per la lunghezza degli internodi (3.7 cm). Per questi due parametri, crescita deli stoloni (2.4 cm settimana) e lunghezza degli internodi (3.1 cm), CeRTES 104 fa registrare i valori più bassi fra gli ecotipi.

Questo andamento è stato osservato anche per il volume degli internodi e per la qualità, CeRTES 104 infatti registra rispettivamente valori di 375 mm3 e 5.8, significativamente più bassi degli altri ecotipi.

Cultivar commerciali

Fra le cultivar commerciali, per quanto riguarda la qualità e la crescita degli stoloni, Floragarden ha registrato i valori più elevati (rispettivamente 5.9 and 6.1 cm settimana) mentre valori più ridotti sono stati osservati in Saffire con una qualità di 4.8 e una crescita degli stoloni di 3.5 cm settimana. Anche per la lunghezza degli internodi, (3 cm) ed il volume (326 mm3), Saffire mostra valori più ridotti rispetto alle altre cultivar commerciali, mentre i valori più elevati sono sati registrati per Floratine con una lunghezza degli internodi di 5.4 cm ed un volume di 845 mm3.

Confronto fra ecotipi e cultivar commerciali

Confrontando tutte le cultivar, la qualità migliore del tappeto erboso è stata osservata nell’ecotipo CeRTES 101 (6.4), la peggiore nella cv commerciale Saffire (4.8) (Tab.4). Valori più elevati per la lunghezza dell’internodo (5.4 cm) e per il volume (845 mm3) sono stati rilevati per la cv commerciale Floratine, i più bassi per la cv commerciale Saffire (rispettivamente 3 cm e 326 mm3). Per quanto riguarda la crescita degli stoloni è stato osservato un trend diverso poiché il valore più elevato è stato osservato per

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Floragarden con 6.1 cm settimana ed il più basso per l’ecotipo CeRTES 104 (2.4 cm settimana).

Interazione fra la location e le cultivar

126 giorni dopo il trapianto, la percentuale di copertura è influenzata dall’interazione fra la location e le cultivar. A Padova, la cv commerciale Floratine registra valori di copertura percentuale più elevati (93%) mentre il valore più ridotto è osservato per l’ecotipo CeRTES 103 (Tab.5).

A Pisa gli ecotipi CeRTES 102 e CeRTES 104 registrano rispettivamente la migliore (64%) e la peggiore (23%) percentuale di copertura, mentre a Palermo il valore più elevato è registrato per CeRTES 101 (100%), il più basso per CeRTES 103.

Considerando tutte le cultivars, CeRTES 101 registra una copertura del 100% 126 giorni dopo il trapianto a Palermo, sebbene non diversa significativamente fra gli ecotipi da CeRTES 105 a Palermo (81%), CeRTES 101 (71%), CeRTES 102 (91%) e CeRTES 105 (78%) a Padova. Fra le cv commerciali la percentuale di copertura più alta è stata osservata per Floratine a Padova con il 93%, e la più bassa per Palmetto a Pisa con il 29%.

Fra tutte le cultivars, la percentuale di copertura più bassa è stata registrata da CeRTES 103 a Palermo con un valore del 17%.

Larghezza e lunghezza della foglia

Questi due parametri sono stati misurati solo a Pisa 119 giorni dopo il trapianto. Il valore più elevato di larghezza fogliare è stato misurato per CeRTES 102 (7.2 mm), valore significativamente non diverso dalle altre cv e con l’eccezione di CeRTES 104 (4.7 mm) (Tab.6).

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La lunghezza media più elevata delle foglie è stata misurata in CeRTES 105 (4.9 cm), valore significativamente più elevato di tutte le altre cultivar.

Tabella 2. Temperatura media dell'aria (°C) e precipitazioni (mm di pioggia) durante il periodo di prova (2016) a Padova, Pisa e Palermo

Padova Pisa Palermo

Temperature (°C) Pioggia (mm) Temperature (°C) Pioggia (mm) Temperature (°C) Piog gia (mm)

Min. Max. Min. Max. Min. Max.

Mag. 11.9 21.7 191.8 12.0 21.4 82.2 15.8 21.4 50.6 Giu. 16.5 26.9 134.2 16.1 24.8 81.4 19.9 25.8 32.4 Lug. 19.0 30.1 57.6 18.4 29.4 4.8 22.5 28.5 2.8 Ago. 17.2 28.5 51.0 18.2 29.4 37.2 22.7 28.4 9.4 Set. 15.2 26.7 66.6 16.2 27.1 164.6 21.1 26.0 52.2 Ott. 9.4 17.5 119.0 11.9 20.4 105.8 17.9 24.6 101.2 Nov. 6.1 12.5 135.2 8.4 16.1 122.6 14.2 20.3 46.6 Dic. -0.3 7.6 0.0 3.6 13.6 5.2 11.5 16.9 39.8

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Tabella 3.Tasso di crescita degli Stoloni(42-70 DAP),Lunghezza internodi, Diametro internodi(119 DAP) (2016), volume internodi, determinati durante l’insediamento. Qualità (stima visiva basata sulla scala 1-9,valori medi 70 - 126 DAP. Ritenzione del colore in autunno, determinata il 21 dicembre 2016 (% verde). Effetto medio della location. Location Tasso di crescita degli stoloni Lunghezza internodi Diametro internodi Volume internodi Qualità Ritenzione del colore in autunno (cm sett. -1) (cm) (mm) (mm3) (1-9) Padova 5.20 3.75 5.55 907 5.95 30 Pisa 3.58 3.28 4.25 464 5.79 28 Palermo 3.57 4.07 3.15 317 4.45 54 LSD 0.05 0.96 0.52 0.51 170 1.04 10

a = DAP, giorni dopo il trapianto

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Tabella 4. Tasso di crescita degli Stoloni (42-70 DAP), Lunghezza internodi (119 DAP) determinati durante il periodo di insediamento (2016), volume internodi e qualità (stima visiva basata sulla scala 1-9, valori medi 70 – 126 DAP a). Effetto medio delle cultivar Tasso di crescita degli stoloni Lunghezza internosi Volume internodi Qualità (cm sett-1) (cm) (mm3) (1-9) Ecotipi CeRTES 101 4.7 3.7 628 6.4 CeRTES 102 4.3 3.6 544 6.0 CeRTES 103 2.7 3.5 585 5.2 CeRTES 104 2.4 3.1 375 4.9 CeRTES 105 4.9 3.7 495 5.8 Commerciali Floragarden 6.1 3.7 795 5.9 Floratine 4.7 5.4 845 5.1 Captiva 4.2 3.6 542 5.0 Saffire 3.5 3.0 326 4.8 Palmetto 3.7 3.6 501 5.0 LSD 0.05 1.76 0.92 311 0.57

a = DAP, giorni dopo il trapianto

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Tabella 5. Copertura del terreno (%) (126 DAP).Interazione "location × cultivar". Copertura del terreno

Padova Pisa Palermo

(%) Ecotipi CeRTES 101 71 51 100 CeRTES 102 91 64 65 CeRTES 103 29 36 17 CeRTES 104 33 23 23 CeRTES 105 78 35 81 Commerciali Floragarden 83 63 56 Floratine 93 55 34 Captiva 68 57 75 Saffire 42 44 30 Palmetto 51 29 33 LSD 0.05 30

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Tabella 6. Larghezza (mm) e lunghezza della foglia (cm) misurata a Pisa (119 DAP). Larghezza della foglia (mm) Lunghezza della foglia (cm) Ecotipi CeRTES 101 6.2 3.3 CeRTES 102 7.2 3.2 CeRTES 103 5.7 2.7 CeRTES 104 4.7 2.7 CeRTES 105 6.4 4.9 Commerciali Floragarden 6.2 2.7 Floratine 6.2 4.0 Captiva 5.7 2.9 Saffire 4.9 2.5 Palmetto 5.6 2.6 LSD 0.05 1.4 0.7

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4. CONCLUSIONI

I risultati della prova di insediamento di Stenotaphrum secundatum hanno evidenziato alcuni punti fondamentali.

 Durante l'insediamento, la crescita degli stoloni è influenzata significativamente dal luogo di svolgimento della prova così come la ritenzione del colore verde. Nel nostro caso, la location di Palermo con temperature medie più elevate ha fatto registrare valori più elevati per la ritenzione del colore.

 La crescita degli stoloni, la lunghezza degli internodi, il volume degli internodi e la qualità del tappeto erboso però sono significativamente determinate anche dalla varietà.

 La qualità del tappeto erboso costituito dagli ecotipi è in alcuni casi paragonabile a quella delle cv commerciali.

 Un altro parametro che contribuisce alla qualità del tappeto erboso come la larghezza della lamina fogliare, vede infatti alcuni ecotipi registrare valori vicini a quelli delle cv commerciali e in alcuni casi inferiori.

Alla ripresa vegetativa primaverile di Stenotaphrum secundatum, nel secondo anno dopo l’insediamento, sarà di fondamentale importanza sondare la resistenza al freddo della specie e quindi quantificare il winter-kill. L’assenza di organi sotterranei come i rizomi, espone infatti questa specie ai danni da freddo in misura maggiore rispetto alle altre specie macroterme.

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5. BIBLIOGRAFIA

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Riferimenti

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