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LEZ.7 - LA STRUTTURA  ATOMICA

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Academic year: 2021

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(1)
(2)

I primi a parlare di “atomi” furono i greci ed in particolar modo Democrito. Egli affermava che l’atomo fosse una particella indivisibile; la parola atomo. Infatti, introdotta da Leucippo deriva dal greco “átomos” e significa indivisibile. Successivamente i fisici hanno scoperto che l’atomo è costituito in realtà da oltre cento particelle subatomiche: di conseguenza l’atomo non è

indivisibile e non è la particella più piccola della materia.

Questo fu dimostrato tramite

I raggi catodici La radioattività

(3)

Si propagano in linea retta Sono costituiti da qualcosa Dotato di massa

Sono costituiti da qualcosa Dotato di carica negativa

Se si mette una croce di Malta Sulla traiettoria dei raggi, sul Vetro del tubo si staglia

L’ombra netta della croce.

Ombra netta si forma solo Con raggi che si propagano In linea retta.

Se si mette sulla traiettoria Dei raggi un mulinello a pale Questo incomincia a girare Colpito dai raggi.

I raggi sono quindi costituiti Da “entità” dotate di massa.

Se si pongono due piastre Cariche elettricamente di Segno opposto, il fascio di Raggi devia da suo percorso.

Dal momento che vengono Attratti dalla piastra positiva E respinti da quella negativa, I raggi sono costituiti da

(4)

α

γ

β

-+

In natura esistono elementi capaci di emettere spontaneamente radiazioni. Gli esperimenti effettuati su tali elementi (ad esempio il radio) mostrarono che Le radiazioni emesse dalle sostanze radioattive sono di 3 tipi. Per distinguerle è Sufficiente far passare un fascio di radiazioni attraverso un forte campo

magnetico.

• Raggi α (alfa): costituiti da particelle con carica positiva • Raggi β (beta): costituiti da particelle con carica negativa • Raggi γ (gamma): costituiti da particelle con carica neutra

(5)

Queste scoperte cambiarono radicalmente l’immagine dell’atomo, perché:

• ESISTONO PARTICELLE PIU’ PICCOLE DELL’ATOMO

• ALCUNI ATOMI POSSONO EMETTERE PARTICELLE

• LE PARTICELLE EMESSE SONO DOTATE DI CARICA ELETTRICA

Inoltre, dato che l’atomo è normalmente neutro, è evidente che, All’interno dell’atomo, cariche positive e negative devono bilanciarsi.

Perciò l’atomo non è il più piccolo costituente della materia

Ciò dimostra che l’elettricità è una caratteristica della materia Ciò dimostra che gli atomi contengono particelle più piccole al loro interno, quindi hanno una struttura complessa

(6)

Stabilito che l’atomo è costituito da particelle Più piccole si poneva il problema di come Fossero organizzate queste particelle.

Per questo motivo Nascono i primi

MODELLO DI THOMSON MODELLO DI RUTHERFORD

MODELLO DI BOHR MODELLO DI SCHRODINGER

1899

1899

1911

1911

1913

1913

1925

1925

(7)

Questa tabella riassume il processo evolutivo avvenuto nello studio dei modelli Atomici. Ora prenderemo in esame ciascuno di questi.

Il primo modello proposto, quello di Thomson , prevedeva che gli elettroni fossero distribuiti uniformemente in una sfera positivamente carica. Rutherford comprese invece che la carica positiva doveva essere concentrata al centro dell’atomo (nel nucleo), e gli elettroni orbitare nello spazio circostante. Bhor andò oltre, introducendo il concetto di quantizzazione delle orbite elettroniche; Schrodinger, infine, rivoluzionò l’idea di orbita elettronica intendendola non più come la traiettoria fisicamente percorsa dall’elettrone, ma come regione dello spazio che possiede la più alta probabilità di essere occupata dall’elettrone.

(8)

Thomsom, basandosi su una vecchia idea di Lord Kevin, ipotizzò che l’atomo avesse una struttura omogenea, con la massa e la carica positiva distribuite omogeneamente in tutto lo spazio dell’atomo, e gli elettroni inserite all’interno come particelle individuali distribuite in modo uniforme.

Questo modello non fu però ritenuto valido dalle prove sperimentali condotte Da Rutherford, Geiger e Marsden.

(9)

Ernest Rutherford compì esperimenti di diffusione di particelle α su atomi di oro e concluse che in un atomo la carica positiva e quella negativa non possono

essere distribuite in modo uniforme, come previsto dal modello di Thomson.

Egli propose quindi che la carica positiva, come la maggior parte della massa, si trovi concentrata in uno spazio ridotto al centro dell’atomo (il nucleo) e che gli elettroni vi ruotino intorno come i pianeti intorno al sole.

(10)

L’atomo è costituito da un nucleo, nel quale sono concentrate la

masse e la carica positiva, e dagli elettroni che si trovano intorno al

nucleo e occupano la quasi totalità del volume dell’atomo

PARTICELLE CARICA In unità di e MASSA In u.m.a. Protoni

+ 1

1

Neutroni

0

1

Elettroni

- 1

1/1823

(11)

Le Dimensioni degli Atomi

• Un atomo ha un diametro di circa 10

-10

m.

• Il nucleo ha un diametro di circa 10

-15

m.

• Se il nucleo fosse delle dimensioni di una mosca e

stesse al centro del cerchio di centrocampo, gli

elettroni starebbero in Curva Nord.

• Se gli elettroni si muovessero sulla superficie del

nucleo, gli oggetti si contrarrebbero di 10

5

volte

conservando la stessa massa.

(12)

NUMERO ATOMICO: Il numero dei protoni, uguale a quello degli elettroni, è Chiamato numero atomico ( Z ). Questo numero è caratteristico di ogni elemento E viene scritto in basso a sinistra del simbolo chimico.

7

N

Z = Numero atomico

NUMERO DI MASSA: Il numero di massa ( A ) è uguale alla somma dei protoni E dei neutroni contenuti nel nucleo. Viene scritto in alto a sinistra del simbolo Chimico.

12

C

A = Numero di massa

(13)

Isotopi

• Gli Isotopi sono atomi di uno stesso elemento che

possiedono un numero di neutroni differente. Gli

isotopi di uno stesso elemento hanno eguale numero

atomico (Z) ma differente numero di massa (A).

Esempio:

12

C,

13

C e

14

C sono tutti e tre isotopi del

carbonio.

• Gli isotopi di un dato elemento hanno

tutti

le stesse

proprietà chimiche.

(14)

La forma isotopica più abbondante dell'idrogeno (prozio) è

costituita da un solo protone intorno al quale orbita un unico

elettrone. Ne esistono però altre due: il deuterio, che ha un

(15)

ELEMENTI RADIOATTIVI

ELEMENTI RADIOATTIVI

RADIOATTIVITA’

: fenomeno attraverso il quale alcuni

elementi con nuclei instabili emettono radiazioni,

trasformandosi in un nucleo di un elemento diverso, stabile

(processo di

DECADIMENTO RADIOATTIVO

).

• Tutti gli elementi naturali con numero atomico superiore a

83 sono radioattivi (anche alcuni isotopi con Z inferiore)

(16)

1. Radiazioni  formate da nuclei di elio (2 protoni e 2 elettroni)

2. Radiazioni  formate da positroni ad elevata E 3. Radiazioni - formate da elettroni ad elevata E

4. Radiazioni  elettromagnetiche ad alta E

Il decadimento radioattivo può avvenire per emissione di

radiazioni di 4 tipi:

IL DECADIMENTO RADIOATTIVO

(17)

IL DECADIMENTO RADIOATTIVO

(18)

IL TEMPO di DIMEZZAMENTO

IL TEMPO di DIMEZZAMENTO

Il tempo richiesto perché metà di un campione radioattivo decada viene detto vita media. Il carbonio 14, per esempio, usato per determinare l'età di materia una volta organica (vivente), ha una vita media di 5730 anni. In tal modo se in origine in un osso ci fosse stato una quantità x di carbonio 14, 5730 anni dopo ce ne sarebbe solo

(19)
(20)

Energia Nucleare

Energia Nucleare

La curva indica che, per elementi più leggeri del Fe, andando da nuclei leggeri verso nuclei più pesanti il difetto di massa aumenta.

Un aumento si nota anche, per elementi più pesanti di Fe, se si trasformassero nuclei più pesanti in nuclei più leggeri.

(21)

Fusione Nucleare

21

H +

21

H 

42

He

(22)

Fissione Nucleare

23592

U +

10

n

9035

Br +

14357

La + 3

10

n

(23)

Fissione nucleare

Il nucleo atomico usato a questo scopo è l’Uranio 235 che è particolarmente instabile. Contro un nucleo di uranio, viene sparato un neutrone. Colpito dal neutrone, il nucleo si scinde in due nuclei più piccoli, il cripto, il bario e due o tre neutroni. La massa dei

prodotti di fissione, cioè i due nuclei più piccoli e i due o tre neutroni, non è uguale a quella dell’atomo originale: una parte della massa si è trasformata in energia. I neutroni emessi bombardano altri atomi di uranio con lo stesso risultato precedente . Si ha così una reazione a catena che se incontrollata è esplosiva come nella bomba atomica. Nel reattore nucleare la reazione a catena viene rallentata; l’energia prodotta viene convertita in altre forme di energia ( termica, elettrica ecc.). Come prodotto di rifiuto si hanno le

(24)

L’elettrone è “inafferrabile”

Le ricerche sulla meccanica quantistica

del ventesimo secolo hanno portato

a superare l’idea di concepire

l’elettrone come una particella in

movimento su traiettorie intorno al

nucleo

La teoria della meccanica quantistica descrive i sistemi come una sovrapposizione di stati diversi e prevede che il risultato di una misurazione non sia completamente arbitrario, ma sia incluso in un insieme di possibili valori: ciascuno di detti valori è

(25)

Orbitali

La meccanica quantistica prevede che non sia possibile associare

contemporaneamente ad una particella una posizione ed una quantità di moto ben definita (Principio di

Indeterminazione di Heisenberg).

Il concetto di orbita di un elettrone è sostituito da quello di orbitale, di

traiettoria entro la quale è massima la probabilità di trovare una particella

(26)

Orbitale atomico

un orbitale atomico viene approssimato con quella regione di spazio attorno al nucleo atomico in cui la probabilità di trovare un elettrone è massima (massima densità di probabilità) ed è delimitata da una superficie

(27)

La configurazione elettronica

Ogni orbitale può contenere al massimo due elettroni. Gli orbitali vengono riempiti partendo da quelli ad energia minima (stato fondamentale) e riempiendo, via via, quelli ad energia superiore; se sono presenti degli orbitali degeneri (ovvero diverse distribuzioni spaziali a parità di livello energetico, come ad esempio i tre orbitali p) gli elettroni si distribuiscono preferenzialmente in modo da occuparne il maggior numero.

La disposizione degli elettroni negli orbitali atomici costituisce la

configurazione elettronica di un atomo, dalla quale dipendono la reattività, la valenza e la geometria delle molecole che questi va a comporre.

(28)

Livelli energetici e configurazione elettronica ESEMPI idrogeno: 1 elettrone nell'orbitale 1s -> 1s1 con un elettrone spaiato, è in grado di formare un legame semplice con gli altri atomi

elio: 2 elettroni nell'orbitale 1s -> 1s2 non ha elettroni

spaiati, non è in grado di formare legami con gli altri atomi

azoto: 2 elettroni nell'orbitale 1s, 2 nel 2s, 3 nel 2p -> 1s2

2s2 2p3 con tre elettroni

spaiati - uno in ogni orbitale 2p - è in grado di

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