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La scuola al centro. (Titolo redazionale).

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Academic year: 2021

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656. D’Amore B. (2008). La scuola al centro. (Titolo redazionale). Vita Scolastica. 63, 1-2,

24-25. ISSN: 0042-7349.

Presentazione della didattica del nuovo anno su VS 1 / 2, 1°

settembre 2008

Bruno D’Amore

Eccoci pronti, ancora una volta, per affrontare l’anno che inizia; eccoci pronti a progettare, a raccogliere gli stimoli che ci arrivano dagli insegnanti, dalle scuole, dai genitori, dai ministeri, dai bambini; eccoci pronti a cercare di captare quali strumenti metodologici, contenutistici, didattici possano aiutare gli insegnanti, i protagonisti dell’educazione, a fare al meglio il loro lavoro. Non con l’assurda, ingenua pretesa di insegnar loro ciò che già sanno fare, ma solo per dare una mano a farlo con gusto, con competenza, con idee.

Per decenni l’attenzione di tutti si è concentrata su che cosa e come insegnare, nel creare strumenti che qualcuno aveva progettato a quello scopo; poi, la grande rivoluzione didattica degli anni ’80, che ha posto in evidenza la problematica della specificità degli apprendimenti: imparare italiano, per un bambino, è ben diverso dall’apprendere chimica; studiare, analizzare gli apprendimenti, va fatto sulle specificità dei contenuti da apprendere, non su una vaga idea di apprendimento. L’attenzione si è spostata dunque dall’insegnamento all’apprendimento.

Cosicché, ben vengano puntate di didattica redatte da insegnanti che, sulla base della propria esperienza, più che insegnare, vogliono dialogare con i colleghi sconosciuti di luoghi molteplici, al fine di aiutarli a farsi idee, a sperimentare buone pratiche di insegnamento, qualora capiti, e lo auspichiamo, che un suggerimento giunga nuovo.

Questa è l’idea base di questo nostro impegno, che io coordino da anni: suggerire esemplificazioni pratiche e concrete, davvero percorribili, sulle singole discipline, per creare, per così dire, una base di dati, di proposte, di tematiche, di sollecitazioni che, lungo il corso dell’anno, potenzi e suggerisca ipotesi non banali ma neppure fuori dalla realtà viva della prassi insegnante. Tutto ciò, il senso stesso del nostro lavoro è indirizzato a quei giovani cittadini di domani che abbiamo la responsabilità di dover educare; non è compito agevole né banale, non è lo mai stato in verità, ma oggi questa attività ha più il sapore di missione di quanto non lo avesse in passato.

Proprio per questo ritengo che le proposte di puntate di didattica aiutino scambi, colloqui, condivisioni, in favore di una scuola partecipata, amata, alla quale sempre più si riconosca quel senso di fucina dei saperi e delle competenze che nessun’altra struttura, nessun altro ente ha.

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La nostra rivista, da decenni al servizio di una idea positiva del processo di insegnamento – apprendimento, si propone come trampolino di lancio per iniziative di questo tipo; e le puntate di didattica sono il motore propulsore di tutto ciò. Il nostro atteggiamento, anche verso i documenti ufficiali, non è né quello di un rifiuto incondizionato acritico né di una supina accettazione, ma di una analisi significativa e coerente, per poter produrre comunque una didattica rigorosa, ragionevole e sensata.

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