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Storia dell'assistenza infermieristica

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Academic year: 2021

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3° unità didattica

STORIA

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3° unità didattica: storia dell’assistenza infermieristica

ASSISTENZA GENERICA E INFERMIERISTICA

L’assistenza generica

è una forma di

reciproca

solidarietà

, nata dalle

esigenze di

sopravvivenza

del singolo e di continuità della

specie.

L’assistenza si è strutturata, fin dalle origini della

storia dell’uomo, come un

“aiuto alla vita”.

Il sapere assistenziale rappresenta l’elaborazione

graduale di un insieme di pratiche per assicurare il

soddisfacimento dei bisogni fondamentali

alla

sopravvivenza

e la partecipazione competente ai

cosiddetti

“momenti di passaggio”,

variamente

manifestati e interpretati nelle diverse culture.

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3° unità didattica: storia dell’assistenza infermieristica

ASSISTENZA GENERICA E INFERMIERISTICA

L’assistenza è esercitata inizialmente dalle donne che,

successivamente, divengono

infermiere ed ostetriche

.

Fino alla seconda metà del ‘900 la conoscenza

infermieristica, maturata sulla base di un

metodo

empirico, “per prove ed errori”,

resta ai margini della

cultura sanitaria e non viene considerata degna di un

proprio statuto scientifico.

L’assistenza infermieristica rappresenta e si configura

come una

derivazione specifica e specialistica

dell’assistenza in generale

, allorquando si sono

verificate alcune situazioni che hanno reso necessario il

passaggio dal

SAPERE CULTURALE

al

SAPERE

DISCIPLINARE,

richiedendo l’uso di un

metodo

scientifico

sia nello studio che nella pratica.

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3° unità didattica: storia dell’assistenza infermieristica

L’assistenza nell’ epoca greca e romana

La

società greca e romana

pone chiaramente in luce una

divisione dell’ipotetico sistema assistenziale. Vi è un’assistenza fisica, garantita, come nella tradizione, dalle donne di famiglia o dalle schiave, e un’assistenza spirituale data da persone

consacrate agli dei (medici-sacerdoti), che curavano attraverso l’igiene, l’alimentazione e l’interpretazione dei sogni.

Successivamente il

cristianesimo

chiama all’assistenza tutti: uomini e donne , poveri e ricchi. Il valore della carità e

dell’altruismo sono comportamenti derivati dalla fede, che si realizzano nell’assistenza ai bisognosi e ai sofferenti.

L’assistenza dapprima era soprattutto esercitata a domicilio (diaconesse), successivamente si verifica nei monasteri-ospizi, dove si divide sempre più il corpo dallo spirito. I monaci si

dedicano all’anima e i conversi o i servi al corpo. Nacque il

termine

INFIRMUS

che designava il monaco che si occupava dell’accoglienza e dell’assistenza dei malati e dei bisognosi.

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3° unità didattica: storia dell’assistenza infermieristica

L’assistenza nel medioevo

L’istituzione ospedaliera

ebbe dunque origine nel contesto

religioso, sociale e culturale del

mondo cristiano e del

monachesimo

, senza, però, distinzione fra indigenza

economica ed esigenza sanitaria.

Verso la

metà del 1400

si verificò un

cambiamento

radicale dell’assetto ospedaliero

, in quanto il prendersi

cura non era più visto solo come un atto cristiano, ma anche in

termini di produzione di salute corporale e di idoneità fisica.

I malati incominciarono ad essere distinti e separati nelle loro

varie specie e assistiti differentemente.

Le attività mediche

si distinsero da quelle assistenziali

e incominciarono a

trovare l’alveo formativo presso le nascenti Università degli

Studi.

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3° unità didattica: storia dell’assistenza infermieristica

I riformatori dell’assistenza

Verso la

fine del ‘500

si fecero interpreti di una rinnovata

presenza cattolica nell’assistenza ospedaliera figure emblematiche

come:

Giovanni di Dio, fondatore degli ospedali Fatebenefratelli,

dove si contemplava la figura

dell’infermiere maggiore

e

dell’infermiere minore

;

Camillo de Lellis, fondatore dell’Ordine Assistenziale dei

Ministri degli Infermi (i Camilliani), che dedicò particolare

attenzione alla

formazione degli infermieri

e

all’organizzazione del lavoro;

Vincenzo de Paoli, fondatore della Compagnia delle Figlie

della Carità, inizialmente composto da dame della nobiltà e

della borghesia,

reintroducendo la donne

nell’assistenza.

Sono stati malati,

umili infermi, prima di essere infermieri

e

furono i primi a comprendere che serviva un’assistenza specifica per

stare vicino al malato:

l’assistenza infermieristica

.

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3° unità didattica: storia dell’assistenza infermieristica

XVIII e XIX secolo

A partire dal ‘700, la cultura illuministica (affrancamento dalla religione e abolizione dei privilegi), la mentalità scientifica

(basata sul metodo sperimentale) e le mutate condizioni economiche e sociali (ruolo della borghesia), hanno

comportato l’affermarsi dello Stato come responsabile dell’assistenza, ridimensionando le istituzioni religiose.Questo ha portato ad un impoverimento dell’assistenza,

sostituendo i religiosi con personale laico senza adeguata formazione.

Il progresso scientifico (indagini diagnostiche sulla

gravidanza, narcosi per le pratiche chirurgiche, scoperta dei microrganismi e l’importanza dell’igiene nelle morti del parto), contribuisce ad una nuova concezione dell’ospedale, che

divenne il luogo della cura delle malattie più che per assistere i bisognosi.

Le nuove concezioni cliniche, organizzative e igieniche

divennero competenza medica e gli infermieri erano chiamati a compiti domestici e di sorveglianza.

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3° unità didattica: storia dell’assistenza infermieristica

‘800 inglese: FLORENCE NIGHTINGALE

F.N. appartiene ad una famiglia borghese, ottiene un’istruzione completa, dalla letteratura alla matematica, con un risultato

eccezionale.

La sua

prima esperienza nell’assistenza ai malati avvenne

nell’ospedale di Salisbury

nel 1844. Successivamente studia i

rapporti riguardanti la salute pubblica inglese.

Decide di recarsi in Germania

a Dusselfort, presso l’ordine delle

diaconesse, le quali si dedicano all’assistenza infermieristica in

tono elevato.

Nel 1853 viene incaricata di dirigere una casa della salute

per

gentildonne decadute e la riorganizza con interventi sulle

tubature, bagni, montacarichi per le vivande, acqua fredda e

calda nei piani, campanelli di chiamata, materiale sanitario e

derrate alimentari, guardaroba, ecc.

L’opinione pubblica viene mobilitata a favore di F.N. da un suo

amico giornalista, che sostiene

l’esistenza e l’operato di

infermiere rispettabili.

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3° unità didattica: storia dell’assistenza infermieristica

‘800 inglese: FLORENCE NIGHTINGALE

Nel 1954, l’Inghilterra entra in guerra in Crimea.

Si viene a sapere che

feriti e ammalati muoiono

per

mancanza di assistenza (l’assistenza è affidata a

militari inabili o convalescenti).

La mortalità è del 42%,

dovuta in gran parte alle

epidemie di colera e tifo, alla gangrena e alla

dissenteria, non alle ferite da guerra.

Il ministro

della guerra e amico di F.N.,

la invita

ad

andare in Crimea con un gruppo di infermiere. Ne

recluta 38 e parte con l’appoggio del governo e della

pubblica opinione (si oppongono militari e medici

perché donna e non subordinata).

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3° unità didattica: storia dell’assistenza infermieristica

‘800 inglese: FLORENCE NIGHTINGALE

F.N. interviene provvedendo a:

In sei mesi la mortalità scende al 2,2%.

Pulizia degli ambienti

Camicie, lenzuola e biancheria varia

Lavanderia con caldaia per bollire il bucato

Cucina per diete speciali

Materiale occorrente per interventi chirurgici

Assistenza ai più gravi e ai morenti

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3° unità didattica: storia dell’assistenza infermieristica

‘800 inglese: FLORENCE NIGHTINGALE

Nel 1856 F.N., tornata in Inghilterra, ottiene

l’istituzione di una Commissione per investigare

l’assistenza medica militare.

Utilizza la scienza della statistica sociale

di cui è

esperta per mettere in evidenza sia l’impatto delle

malattie sulla mortalità che gli effetti delle migliorate

condizioni sanitarie.

Attua provvedimenti per

prevenire le malattie

e

migliorare le condizioni del popolo:

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3° unità didattica: storia dell’assistenza infermieristica

‘800 inglese: FLORENCE NIGHTINGALE

Nel 1859 fonda la

Nightingale Training School for

Nurses

presso l’ospedale St. Thomas di Londra.

Nel 1860 viene fatta la scelta delle prime 15

candidate.

La formazione infermieristica è basata sul

sapere,

l’istruzione, la conoscenza,

per formare una

professione autonoma e autorevole e formare delle

leader per riprodurre il sistema formativo.

L’impostazione formativa utilizzata dalla Nightingale

verrà

esportata in tutto il mondo.

Avrà luogo una

vera e propria colonizzazione culturale.

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3° unità didattica: storia dell’assistenza infermieristica

‘800 inglese: FLORENCE NIGHTINGALE

La nuova professione, di elevata moralità e

socialmente riconosciuta ha l’effetto di una

bomba che esplode:

La donna, per l’etica calvinista e per alcune

condizioni sociali, è pronta a ricoprire un

preciso ruolo sociale.

F.N. è nata il

12 maggio del 1821.

12 maggio

In tale data ogni anno viene festeggiata la

giornata internazionale delle infermiere.

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3° unità didattica: storia dell’assistenza infermieristica

‘800 statunitense

Nel 1861

scoppia la guerra civile fra stati del sud e

stati del nord provocando 600.000 morti e si prende

coscienza della scarsità di infermiere e della loro

insufficiente preparazione.

Nel 1873

si diploma la prima infermiera americana:

Linda Richards.

Nel 1879

, negli Stati Uniti, vengono fondate

l’AMERICAN NURSES ASSOCIATION (ANA) e la

NATIONAL LEAGUE OF NURSING.

Nel 1899

nascerà

l’INTERNATIONAL COUNCIL OF NURSING (ICN).

Le numerose associazioni infermieristiche promuovono

scuole sul modello inglese alle quali accedono solo

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3° unità didattica: storia dell’assistenza infermieristica

‘800 italiano

In Italia le congregazioni religiose che si applicano

all’assistenza sono molte e non hanno alcun bisogno di

soffermarsi sulla autonomia e autorevolezza della

professione, perché ciò esula dal loro modo di pensare:

è’ più importante l’ideale di servizio che la competenza.

A differenza dunque della professione infermieristica

anglosassone, quella italiana, si troverà

decapitata della

propria leadership

ancora prima di nascere.

Il mondo europeo, a fine ‘800, è però più vicino e

culturalmente più integrato e

nel 1896 a Napoli nasce la

prima scuola per infermiere sul modello della

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3° unità didattica: storia dell’assistenza infermieristica

‘900 italiano

Nel 1919

le infermiere costituiscono

l’ASSOCIAZIONE

NAZIONALE ITALIANA TRA INFERMIERE (ANITI).

Lo

statuto dichiarava aconfessionalità, apoliticità, base

democratica, e ciò le permise di essere affiliata al ICN nel

’22. Sciolta nel ’33 e trasformata in Sindacato Fascista

Infermiere Diplomate.

Negli anni ’20/’30 fu varata la prima regolamentazione

giuridica, a livello nazionale, della professione, in

particolare con

l’istituzione delle scuole di formazione

(R.D. 1832/

1925

; R.D. 2330/1929).

Si riservava il canale professionale alla donna e si

relegava il personale maschile all’

arte ausiliaria di

infermiere generico

, dipendente dall’infermiere

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3° unità didattica: storia dell’assistenza infermieristica

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3° unità didattica: storia dell’assistenza infermieristica

‘900 italiano

Nel 1946 nasce, sulle ceneri dell’ANITI, la Consociazione Nazionale Infermieri e altri Operatori Sanitario-Sociali, che verrà ammessa all’ICN nel 1949. Oggi è denominata

CONSOCIAZIONE NAZIONALE ASSOCIAZIONI INFERMIERI (CNAI).

Con la L. 1049/1954, viene istituito il COLLEGIO INFERMIERI

PROFESSIONALI, ASSISTENTI SANITARIE, VIGILATRICI D’INFANZIA (IPASVI). La nascita dell’ordine professionale riconosce, ai sensi dell’art. 2229 del codice civile, alla

professione infermieristica la codifica di professione intellettuale.

Nel 1971, si ha l’abolizione delle scuole convitto e si rendono le scuole accessibili al personale maschile. Nel 1973 si

ratifica in Italia l’ACCORDO DI STRASBURGO sull’istruzione e formazione dell’infermiere.

Nel 1974 con il D.P.R. 225, si modifica le attribuzioni degli infermieri (nuovo mansionario). Nel 1975, nuovo

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COLLEGIO IPASVI:

Federazione dei Collegi IPASVI

dal notiziario (1956) alla rivista (1990)

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3° unità didattica: storia dell’assistenza infermieristica

‘900 italiano

Negli anni ’60/’70 gli infermieri invece di specializzarsi sui bisogni di assistenza infermieristica, si specializzano sulla tecnologia.

Questa esasperazione tecnologica porterà ad una crisi disciplinare e professionale.

La crisi porta una minoranza professionale, che pensa ad un altro tipo di infermiere, ad entrare all’università per creare una nuova classe dirigente infermieristica (Scuola Speciale per Dirigenti dell’Assistenza Infermieristica- DAI, 1969), cercando fuori dal Paese soluzioni e nuovi paradigmi interpretativi della realtà infermieristica.

Negli anni ’80 vi è la consapevolezza di essere un corpus

professionale e di essere portatori di un patrimonio conoscitivo unico e necessario alla collettività (si incomincia a importare le teorie, i modelli e i metodi americani).

Nel 1992, istituzione del DIPLOMA UNIVERSITARIO di INFERMIERE. Nel 1994, inserimento dell’infermieristica nell’elenco dei settori scientifico-disciplinarisettori scientifico-disciplinari (scienze

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3° unità didattica: storia dell’assistenza infermieristica

‘900 italiano

Nel 1994, il nuovo profilo professionale riconosce l’infermiere

responsabile dell’assistenza generale infermieristica, precisa la natura dei suoi interventi, gli ambiti operativi, la metodologia del lavoro, le interrelazioni con gli altri operatori, gli ambiti di approfondimento culturale ed operativo, le aree di specializzazione.

Nel 1996, viene sancito il campo proprio di attività e di responsabilità

dell’infermiere, definendo che è una professione sanitaria.

Nel 2000, riconoscimento formale della dirigenza del ruolo sanitario con

l’attribuzione della responsabilità e della gestione delle attività di assistenza infermieristica.

Nel 2001, con la determinazione delle classi di laurea delle professioni

sanitarie, si avviano le lauree triennali e specialistiche, le quali si

inquadrano nel generale processo di riforma dell’Università, armonizzandosi con il resto d’Europa. Inizia la discussione sulla tassonomia diagnostica e sull’evidence-based nursing.

Nel 2002, sulla spinta dell’emergenza infermieristica, si riconosce agli

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3° unità didattica: storia dell’assistenza infermieristica

‘900 americano

Le principali fasi dello sviluppo della scienza infermieristica a livello universitario inizia con gli anni cinquanta

PERIODO

QUESTIONE DOMINANTE

Anni ’50 e ‘60

Le

teorie

generali e i modelli

concettuali infermieristici

Anni ’70 e ‘80

La

metodologia

dell’assistenza

infermieristica

Anni ’80

Il

linguaggio

tecnico-scientifico e i

sistemi di

classificazione

(NIC, NOC, D.I.)

Anni ‘90

L’evidence-based Nursing

Anni 2000

Critica dell’EBN

: conoscenza

epidemiologica o clinica? Diagnosi

causale o funzionale?

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3° unità didattica: storia dell’assistenza infermieristica

2000 europeo:

prospettive

Nascita, nel 2004, della Federazione Europea delle Professioni

Infermieristiche (FEPI), con l’intento di rappresentare le autorità competenti

per la professione infermieristica anche in paesi che non fanno parte dei 25

dell’Unione Europea. La finalità consiste nel promuovere l’eccellenza del nursing e la tutela del paziente, sia a livello nazionale che europeo.

 Si diffondono sempre più i dottorati di ricerca infermieristica nelle varie università.

In Italia la professione chiede l’istituzione della Facoltà di Infermieristica.

 In Europa si discute per progettare percorsi formativi di base e post-base europei

con un programma omogeneo per tutti i paesi.

 Il confronto sul codice deontologico europeo è ormai in fase avanzata.

 L’OMS ha istituito un gruppo di lavoro di infermieri di estrazione internazionale

per individuare una nuova tassonomia diagnostica infermieristica.

 Si sono istituite delle associazioni di infermieri per la ricerca infermieristica al fine

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