CAPITOLO I
1Irvine Welsh: lo scozzese che ha rivoluzionato generazioni di scrittori
Romanziere scozzese considerato da molti critici il caposcuola di un'intera generazione di
scrittori avanguardistici inglesi e britannici, Irvine Welsh nasce nel 1961 a Leith, la zona
portuale a nord della città di Edimburgo. Di famiglia umile, il padre commerciante di tappeti e
la madre cameriera, a quattro anni si trasferiscono a Muirhouse, la zona residenziale di
Edimburgo, a pochi chilometri da Granton (quartiere che viene menzionato all'interno di
Trainspotting). Sin da piccolo fu costretto a vivere nelle case popolari, abitazioni squallide in
mattoni rossi costruite durante gli anni della Seconda guerra mondiale. Muirhouse, luogo in cui
Welsh trascorse l'infanzia e i primi anni dell'adolescenza, faceva parte di un programma di
sviluppo urbano in cui le famiglie appartenenti alla classe operaia potevano andare ad abitare.
L'ambizioso progetto non ebbe tuttavia esito: Welsh, in un'intervista alla BBC2, a proposito di
questo quartiere, sostenne:
A place like Muirhouse-like fifteen years ago you'd go to Muirhouse and it'd be pretty much the same, sort of pretty drab housing schemes, not a lot there, but most people would have a bit of work and there'd be a chance of moving into something different and moving on or whatever. But that's just been completely cut off and it's become much more a kind of ghetto1.
Inizialmente la famiglia non aveva particolari difficoltà economiche: il lavoro nel cantiere
navale era redditizio, e solo in seguito ad una malattia il padre si vide costretto a lasciare il
mestiere intraprendendo quello di tappezziere. In questa situazione non certo agevole, Welsh
intraprese i primi studi. Di ingegno precoce, da subito mostrò una vivida attenzione per l'inglese
e l'arte. Lasciò la scuola superiore di Ainsee Park alla sola età di sedici anni, e intraprese diversi
lavori. Dopo aver ottenuto il brevetto di perito elettrico (City Guild), trovò lavoro come
1A. Sinfield, Literature, Politics and Culture in Postwar Britain, in Aroon Kelly, (ed.) Irvine Welsh, Manchester,riparatore di televisori fino a quando decise di spostarsi nella più fiorente Londra, una città che
aveva avuto in quegli anni un boom culturale. A Londra intraprese una vita da accattone,
entrando a contatto con la dura realtà della città. Questo non lo ostacolò tuttavia dai suoi
interessi: si dedicò alla musica, una delle passioni di Welsh, partecipò alla rivoluzione punk,
sperimentò vari tipi di droghe e iniziò a suonare la chitarra in un gruppo, i Public Lice and
Starway 31. La sua vita da tossicodipendente iniziò a cambiare all'età di venticinque anni: dopo
anni di insuccessi e di lavori poco redditizi, il lavoro come impiegato alla Hackney Council,
sponsorizzata dalla Manpower Services Commission, gli permise di ottenere la qualifica di
riparatore di computer. A metà degli anni '80 Welsh, che ormai aveva preso le distanze dalla
generazione punk, divenne un piccolo speculatore edilizio approfittando del boom immobiliare
in alcuni quartieri londinesi: Camden Town, Hackney, Islington. Tuttavia, solo grazie al lavoro
come responsabile della formazione ottenuto alla fine degli anni '80 Welsh riuscì a cambiare
vita.
Questo impiego finalmente andò a buon fine, Welsh ottenne promozioni e gli venne data
l'opportunità di fare un Master in Business Administration alla prestigiosa scuola George Heriot.
Ed è proprio in questi anni che si rivela la creatività letteraria dello scrittore scozzese.
Ad inizio anni '80 iniziò a scrivere i primi schizzi, un diario e a mettere alla prova la sua vena
letteraria. Presto Welsh divenne un autore molto dibattuto, amato e criticato dal pubblico e dalla
critica: ebbe problemi con la legge e venne detenuto nel 1996 a Glasgow dopo essere stato
trovato ubriaco e litigioso in seguito alla partita tra i Patrick Thistle e gli Hibernian. Sin da
subito venne accostato, come Welsh stesso ammette, allo scrittore William Burroughs: “I
basically do have the fuckin Burrough's lifestyle now cause now I have the money through the
writing, whereas before I would have loved to have had the decadent lifestyle but I just played
at it part-time cause I just didn't have money”
2. La crisi degli anni '70-'80, il “fallimento della
classe operaia di Edimburgo”, come nominata in Trainspotting, (“I began the book as a way of
trying to figure out the puzzles of drug dependency and the explosion of HIV in Edimburgh”)
3fecero fermentare l'attività letteraria di Welsh intrapresa pochi anni prima. L'opera letteraria che
cambiò la sua vita è Docherty: in un'intervista afferma:
“uno dei doni che McIllivanney ha
ricevuto come scrittore è stato l'umanità infallibile che sa dare ai propri personaggi, anche al più
disperato”
4. Da questo insieme di cose nasce lo stile realista di Welsh, e Trainspotting, il
romanzo più celebre dello scrittore scozzese che da subito riscosse il favore del pubblico, ma
non della critica. Il libro, candidato al Booker Prize, il The Greatest Books of 20
thCentury, il
2W. Maley, “Subversion and Squirrility in Irvine Welsh Shorter Fiction”, in Dermon Cavanagh e Tim Kirk (eds),
Subversion and Squirrility: Popular Discourse in Europe from 1500 to the Present 1991, Ashgate, Aldershoot,2000, p.192.
3I.Grant, “Dealing Out the Capital Punishment: Irvine Welsh”, Sunday Times, 5september 1993: p.14. 4I.Welsh, “Instincts in Overdrive, in McIlvanney, “The Guardian”, 26Agosto 2006 http://www.guardian.uk.co
Rachel Rusk for Saving Agnes, e il Whitbread Prize venne scartato in tutte le occasioni a causa
dei suoi contenuti scandalosi. Nel primo caso, ad esempio, la giurata Lord Gowrie sostenne che
il romanzo di Welsh offendeva la sensibilità femminile. Sottovalutato spesso dalla critica, il
romanzo, lanciato dagli editori Sicker e Warburg, riscosse grande successo dal pubblico. La
critica non lo vedeva di buon occhio in quanto in Trainspotting scorgeva il riflesso della
biografia sull'autore, senza niente di nuovo rispetto a quello che altri autori post-modernista
avevano scritto in precedenza. Solo in un secondo momento i critici si ricredettero: la narrativa
di Welsh si segnala sulle altre composizioni degli anni '90 per il suo stile peculiare, che
tratteggia i personaggi e ambienti con estrema vividezza ed efficacia, prediligendo quasi sempre
situazioni borderline o comunque casi limite di più variegata unanimità. Welsh, che sentiva le
tematiche del romanzo molto vicine a sé (si può notare grazie alla presenza di temi legati alla
sua vita, come la squadra degli Heriot e degli Hibs, la droga, il punk), caricò Trainspotting di
una forte componente umana e realistica poiché si sentiva vicino a quegli amici che, a causa del
governo Thatcher, erano caduti in disgrazia. Trainspotting è tuttavia scritto per puro piacere e,
solo dopo averlo fatto leggere ad un'amica, così si dice, Welsh decise di pubblicare i primi
brani.
Dopo la pubblicazione di Trainspotting l'attività letteraria di Welsh conobbe un grande
fermento: nove romanzi, tre short-stories ed altre opere minori. Come sostiene Morace, Welsh
divenne un fenomeno culturale, l'autore del momento
5. Dopo il successo del primo romanzo
seguono: The Acid House (1994), Marabau Stork Nightmare (1995), Ecstasy: Three Tales of
Chemical Romance (1996), Filth (1998), Glue (2001), Porno (2002), The Bedroom Secrets of
the Master Chef (2006), Crime (2008) e Skag Boys (2012). Subito dopo Trainspotting, il suo
stile cambia: dalla narrativa frammentata ed episodica l'autore passa ad una struttura più
lineare
6.
Il secondo romanzo, The Acid House, nonostante il successo riscosso, rimase ancorato alle
tematiche di Trainspotting: “I had this other stuff that I'd
done, these stories, I put thes e stories
in with the novella. They came out six months later which was very quick in publishing terms
after the first one
7. Questo pseudo-romanzo, solo a prima vista semi-biografico, va ben oltre le
apparenze. Helen Birch sostiene che “The Acid House shows how Welsh pushes the limits of
its versatility, experimenting with form, style and structure, with typographic innovation,
surrealism and fantasy, and always finding news to say”
8. Il titolo subito rievoca il mondo punk,
5R.Morace, Irwine Welsh, Continuum, London, 2001, p.13.
6M.McGuiure, Welsh's Novel, in Berthod Schoene, (ed.) The Edimburgh Companion to Irvine Welsh, Edimburgh, The
Edimburgh University Press, 2010, p19.
7S. Redhead, Repetitive Beat Generation, Edimburgh, Rebel inc, 2000, p.140.
8E.Young, “Gruvvi faces”, Guardian, (30 Mar 1994), 14; Helen Birch, “Meeting God down the pub: The Acid House”,
quella Neon Forest cantata da Iggy Pop, quel mondo fatto di luci e colori da cui erano attratti i
ragazzi del buco e lo stesso Welsh.
In particolare, The Acid House appartiene a un sottogenere della musica House nato negli anni
'80 in America, successivamente diffuso in Inghilterra, la cui regola era sovvertire gli ideali
della società vigente.
La cultura dell'ecstasy, e cioè la combinazione della musica dance con le droghe, è stata il fenomeno dominante della cultura inglese per almeno un decennio. Essa ha generato onde d'urto che si ripercuotono nella cultura e nella politica, influenzando la musica, la moda, le leggi, la politica governativa, e numerosissime altre sfere della vita pubblica e privata9.
Il successo di questo movimento è dovuto al fatto che la cultura dell'ecstasy “è la forma di
divertimento migliore che ci sia sul mercato, uno spiegamento di tecnologie musicali, chimiche
ed informatiche che assicura il raggiungimento di stati alterati di coscienza”
10.
Questa opera tratta delle vicissitudini di tre ragazzi, la cui vita è contrassegnata da eventi
avversi. La prima storia tratta di un ragazzo che, nel giro di poco tempo, manda in pezzi la sua
vita: dopo essere stato cacciato dalla squadra di calcio, iniziano una serie di episodi che portano
il protagonista nei meandri della società: litiga con i genitori, viene licenziato, lasciato dalla
ragazza, inizia a bere e a frequentare loschi quartieri. Una crisi
irreversibile che lo porta verso il
carcere e l'autodistruzione. In prigione incontra Dio, che lo rimprovera degli errori e lo
trasforma in una mosca (qui Welsh attinge chiaramente alle Metamorfosi di Kafka). La short
story si chiude con l'insetto che si vendica di tutti coloro che l'hanno ridotto in quello stato,
prima di essere schiacciato da un giornale. Anche le altre due storie trattano di eventi casuali: la
seconda tratta di una prostituta che vede in pochi istanti cambiare la propria vita, mentre
l'ultima narra le vicende di un ragazzo dopo aver assunto dell'acido. La novità più grossa del
romanzo è la scelta delle short stories: Welsh, come sostiene Milly Maley, “unfolds somewhere
in the region of marginality, inarticulacy, eccentricity”
11. Una scelta stilistica che, come egli
stesso sostiene, gli consente di avvicinarsi alla vita dei personaggi, al loro status sociale, in
modo da conferire al romanzo maggior realismo.
Marabau Stork Nightmare è un romanzo che presenta due trame parallele: la prima tratta della
storia di Roy quando era giovane, con un padre violento e una madre razzista, del suo breve
soggiorno in Africa, della violenza su una giovane ragazza e del tentativo, non riuscito, di
suicidio. La seconda parla di Roy che si trova sul letto dell'ospedale, in coma e in stato
9M.Collins e J.Godfrey, Storia di alterazione e dell'Acid House, Milano, Mondadori, 1988, p.14.10Ibidem, p.14. 11Maley, p.192.
vegetativo. Il ragazzo inizia ad avere degli incubi, che da una parte gli consentono di
comprendere le cause per cui è finito in coma e, dall'altra, di intraprendere un viaggio onirico
alla ricerca del Marabou, un uccello che ai suoi occhi rappresenta il fascino dell'esotico. Grazie
a numerosi flashback, il ragazzo rievoca la propria infanzia, le violenze subite da suo zio, il
viaggio ad Edimburgo, come divenne un bullo, l'incontro con Lexo, il ragazzo che con lui
prende parte alla violenza carnale, e lo stupro di una povera ragazza. Welsh, in Marabau Stork
Nightmare, raggiunge l'apice della misoginia. La Kelly, a proposito del romanzo, afferma:
Marabou Stork Nightmare marks Welsh's most unremitting portayal so far in his fiction of a
dominant and aggressive paradigm of masculinity in its terminal exegesis”
12. Solo nelle
ultime
pagine del romanzo Roy, grazie all'intervento di Kirsten, la ragazza stuprata, comprende di
essere stato il fautore principale di quella barbarie. Mentre il ragazzo muore nella realtà ucciso
da Kirsten, che si vendica dell'abuso subito (“I want you to see what you've made me, because
you've made me just like you”
13), nella dimensione onirica il delirio di Roy continua: Roy si
trova di fronte al Marabou, e scopre che non è altro che il suo alter-ego. Il viaggio mentale di
Roy è finito, e muore sotto i colpi di fucile di Sandy Jameson, il calciatore che lo ha
accompagnato in questo mondo fantastico. Welsh con Marabau Stork Nightmare, vuole
denunciare la violenza sulle donne; “Zero Tolerance was a public awareness campaign which
gained the support of the Edimburgh City Council that dealed with male violence against
women and children”
14La sua posizione appara chiara quando Roy e Welsh divengono lo
stesso personaggio: “Her body, which had always looked so good, so lithe, athletic and curvy as
she danced in her tight and flimsy clothes, now look broken and bent, twisted and scrawny”
15.
Lo stile, come in Trainspotting, è frammentato in quanto ci si trova di fronte al delirio mentale
di Roy Strang. Welsh, infatti, non abbandona il suo capolavoro, lo riprende come modello e ne
trae ispirazione anche per le opere successive.
Ecstasy è un romanzo con all'interno tre short stories: Lorraine Goes to Livingston, A Rave
and Regency Romance e Fortute's Always Hiding. Welsh continua a trattare, ancora più a fondo,
del mondo dell'inferno chimico, ancora una volta l'unica scappatoia che hanno di fronte i
personaggi. Welsh ritiene che “The worst thing about ecstasy is all the ecstasy in it […] the
characters's personalities suddently change for evermore […] they take only one E to make a
person fall lastingly in love with it
16”. Se da una parte Welsh entra ancora più a fondo nei
meandri del mondo dell'estasi, denunciando i tragici effetti di chi ne fa uso, dall'altra tratta della
12Aroon Kelly, Irvine Welsh, Manchester, Manchester University Press, 2005, p.103.13Irvine Welsh, Marabau Stork Nightmares, Washington, Norton & co ,1995, p.259
14Fiona Mackay, The Case of Zero Tolerance: Women's politics in Action?, in Aroon Kelly, Irvine Welsh, Manchester,
Manchester University Press, 2005, p.104
15Welsh, Marabau Stork Nightmare, p.190
decadenza del quartiere Muirhouse, riprendendo un tema già trattato in Marabau Stork
Nightmare. Assumere sostanze stupefacenti ancora una volta diviene la risposta più efficace alla
politica neo-liberale di Margaret Thatcher:
Ecstasy acts as both party-igniting fun-fuel non paraleil and the catalysy for ego-melting mass comunication. What all these different uses of MDMA have in common is ekstasis: the greek etymological root of ecstasy, its literal meaning is “standing outside oneself”. MDMA is the “we drug”. It's not a coincidence that Ecstasy escalated into a pop cultural phenomenon at the end of the go-for-it, go-it-alone eighties. Ecstasy is the remedt for the alination caused by an atomized society17.
I personaggi sono consapevoli di vivere in un mondo dal quale non possono scappare, in cui
“drug use can be an alienation of the self
18”.
L'altra scappatoia a cui ricorrono i protagonisti è la Rave culture. Questa espressione, nata
negli anni '80 insieme all'Acid House, venne usata per descrivere le prime feste illegali
caratterizzate dalla musica dance, dai giochi di luce e dalla droga. La rave culture nel giro di
pochi anni divenne un vero e proprio fenomeno culturale: se il boom avvenne solo a metà degli
anni '90, Collin nota che a Londra, nel 1987, in seguito all'apertura di due locali, l'Amnesia e il
Pancha, aprirono numerosi club dove era possibile ascoltare musica house e acquistare ecstasy.
In poco tempo questi locali vennero presi d'assalto non solo da chi aveva frequentato la cultura
ibzienca (la cultura dell'estasi nacque proprio nell'isola spagnola), ma anche da tutti coloro che
non avevamo mai ascoltato questo tipo di musica e che naturalmente non avevano mai assunto
ecstasy
19. L'opinione pubblica, di fronte a questa “esplosione” dell'acid house non restò
impassibile; nel 1988 in Inghilterra avvenne il primo decesso per aver assunto queste “pasticche
killer”, e le autorità iniziarono a prendere le prime misure. Molti locali furono chiusi. In
Inghilterra questa pseudo-cultura acquistò una connotazione decisamente politica: “the intensity
of dance parties is related to an equal sense of political dissapointment and resultant variety”
20.
Essa venne condannata duramente dal governo inglese (Public Order Act) che adottò misure
eccezionali per affrontare l'espansione di questo fenomeno sociale:
the loud, druggy hedonism of dance music has always sat uneaily with politics, though the relationship is more complex than it might at first appear. After all, it was acid house that instigated the repressive Criminal Justice Act. In Blackurn, Lanchashire, in the early 1990s, rave culture precipitated the most arrests at an event in mainland Britain since the Second Word War21.
17S. Reynolds, Energy Flash: A journey through Rave Music and Dance Culture, London, MacMillan, 1998, p.12. 18Kelly, 134.
19Collin, p.15.
20H.Rietveld, “Repetitive Beats: Free Parties and the Politics of Contemporary DiY Dance Culture in Britain” in George
McKay, (ed), DiY Culture: Party and Protest in Nineties Britain, London, Verso, 1998, p.252.
Non è un caso che Ecstasy, un testo di Welsh che vuole denunciare il consumo di sostanze
stupefacenti, facendo particolare riferimento all'Estasi, esca lo stesso anno della SADH
(Scotland Against Drug Hypocrisy), un provvedimento lanciato dal governo scozzese per
combattere la diffusione della droga.
Filth, l'archetipo del male assoluto, non aggiunge niente di nuovo alle tematiche presenti in
Trainspotting e a quelle dei romanzi precedenti. Filth incarna tutti i mali e i vizi presenti nelle
opere precedenti e successive: appassionato di pornografia, tossicodipendente e alcolizzato,
truffatore, appare come Begbie Sick Boy e Begbie vincente agli occhi di tutti. Il romanzo tratta
di Robbo Robertson, sergente presso la polizia di Edimburgo, uomo all'apparenza rispettabile,
considerato dai cittadini un modello che, invece di indagare sulla morte di un uomo di colore, il
figlio dell'ambasciatore ghanese Efan Wurie, si droga, si ubriaca, e frequenta prostitute. L'opera
riprende tante tematiche presenti in Marabau Stork Nightmare: il
protagonista che
interiormente rievoca il proprio passato, le violenze subite e lo stupro. Uno degli aspetti più
innovativi è senza dubbio il verme solitario: questo eczema, che diviene voce narrante
all'interno del romanzo, non è altro che l'alter-ego e il riflesso dell'anima lacerata di Robbo, e
consente al protagonista di recuperare ricordi che erano “finiti nell'oblio”.
Welsh, per scrivere Filth, ha ovviamente tratto ispirazione dal genere poliziesco: “the novel
rewrites William McIlvanney's detective novels based upon his character Laidlaw, involved in
the maintenance of law and order”
22. Tuttavia questo genere viene ripreso dall'autore in modo
non convenzionale: “Filth corrupts a tradition in which the detective is enduringly benevolent
and secure in his empowered masculine and authorised identity regulating the rule of law”
23. In
Filth non c'è dunque il solito detective che indaga su un caso in nome della legge, ma un
poliziotto dalla vita estremamente sregolata. Egli conduce delle indagini sulla morte di un
ragazzo, e alla fine il lettore scopre con stupore che l'assassino non è niente meno che il
poliziotto stesso. Welsh, in modo tagliente, denuncia con ironia il governo Thatcher: “quel
vecchio caminetto a carbone sembra invitante. Il carbone sta in un secchio ben rifinito, in
ottone. Un pezzo o due, oppure due milioni che ti cadono attorno? Il lurido, schifoso carbone e
gli stronzi morti di fame che lo scavano. Afferrato, bambino?Afferrato il carbone, fratellino?”
24.
Welsh fa qui una chiara allusione allo sciopero dei minatori del 1984-85, anno in cui la “Iron
Lady” chiuse la miniera carbonifera di Cortonhood nello Yorkshire, e alla situazione di
Edimburgo: “Luoghi come strade male illuminate, dove l'atmosfera stessa può istigare a
delinquere anche una persona di buon senso […] quella scala tortuosa che è un po' il cordone
ombelicale di Edimburgo, collegando la Città Vecchia con la Città Nuova … è proprio uno di
22Kelly, p.153.23Ibid., p.154.
quei posti”
25(chiara allusione a Leith Walk).
Glue (2001), forse il romanzo più complesso dell'autore scozzese, torna ad alcune tematiche
care a Trainspotting: come in Filth compare la voce di Robertson, Carole, Lennox) il romanzo
torna ad incentrarsi su più voci narranti (Billy Birrel, Andrew Galloway, Gally, Carl Ewart e
Terry Lawson) e allo stesso modo di Trainspotting consente a Welsh di fornire diversi punti di
vista sulla società e sul mondo del suo tempo. Ancora una volta è lo stesso Irvine a dare
indicazioni sullo sviluppo della sua produzione:
The book I'm doing now, I wanted to do a more upbeat, happier book after Filth but I'm writing all this nice positive stuff and I'm thinking well fucking hell I don't really believe it. I come back up here to Edimburgh and talking to my pals and people and everybody's gettin shat on in so doing many different ways. You've got that in what you're doing. You can't just write an upbeat book. The next one is rilly pissing me off because I wanted to do something positive and hopefully it will have upbeat and hopeful elements in it but I just don't seem to do upbeat and hopeful very well26.
L'intento di Welsh è quello di scrivere un romanzo ottimistico, nonostante ammetta alla fine
di aver parzialmente fallito. “Glue” è un'opera centrale nella produzione di Welsh ed oltre ai
soliti temi della droga, sesso, depravazione, qui prende forza il tema dell'amicizia (“Colla”
potrebbe essere interpretato come “unione”): “the novel has remarkably little violence, with
Welsh this time round, choosing to emphasise what brings men together rather then what drives
them apart”
27. Per quanto riguarda l'evoluzione stilistica di Welsh, la Kelly sostiene che
in terms of Welsh prior work, there is also a major shift in terms of form as Glue jetting the radical typographical and technical experimentation with narrative and voice that so characterises novels such as Marabau Stork Nightmare or Filth, or the decentred and fragmentary cadences of Trainspotting, and indeed the frequent use of surrealism and fantasy throughout his ouvre28.
Glue presenta una struttura lineare, ruota intorno ad un personaggio centrale e alle sue
vicissitudini. È il primo dei romanzi a non aprirsi in medias res: l'opera si svolge negli anni '70
e tratta della vita di quattro ragazzi scozzesi, partendo dalla loro infanzia fino a quando
raggiungono l'età post-adolescenziale. Welsh definisce Glue non a caso un “proper book”, forte
e consapevole della novità portata in questo romanzo. E il suo tentativo estremo di prendere le
distanze dal passato viene riportato in un dialogo tra Welsh e Kempf: “I don't want to get back
to the feel of Trainspotting, the idea that you've got these characters that are, sort of, sparking
25Ibidem, p.1426D.Welsh, Irvine Welsh, Http://www. p owells.com/authors/welsh.html. 27M.Thorne, Fanny Peculiar, Independent on Sunday (6May 2012), p.12. 28Kelly, p.175.
off each other and they generate the story from there”
29.
Nel 2002 è la volta di “Porno” la chiara prova che Welsh non ha mai spesso di pensare a
Trainspotting. Passano nove anni dalla fuga di Mark ad Amsterdam, e il romanzo tratta del
nuovo hobby dei ragazzi del buco: la realizzazione di un business legato alla pornografia. Se,
come ammette lo scrittore, una delle ragioni che lo ha spinto a scrivere il continuo del romanzo
è stato che “the Trainspottig's characters are part of my heart and I felt such a part of them”,
l'altra ha ragioni ben diverse: “mega, mega, mega bucks”
30. Welsh, sulla cresta dell'onda, ormai
affermato come scrittore, vuole competere con la nuova generazione di scrittori, in particolare
con la Rowling, cercando di superarla. “I mean I know I've got a fucking minor Harry Potter
franchise with the Trainspotting characters, but that is another world”
31. Welsh è attratto dal
mondo capitalistico, un mondo fino ad allora denigrato dalle parole di Mark Renton in Choose
Life. E se proprio Trainspotting attacca il consumismo, le parole di Sick Boy in Porno
diventano l'esaltazione del consumismo:
we need tits and arse because they have got to be available to us; to be pawed, fucked, wanked over. Because we're men? No. Because we'are consumers. Because those are the things we like, things we intrinsically feel or have been conned into believing will give us value, releas, satisfaction. We value them so we need to at least have the illusion of their availability. For tits and arse read coke, crisps, speedboats, cars, houses, computers, deseigner labels, replica shirts […]32.
Il nuovo personaggio del romanzo, la bellissima Nicky, una massaggiatrice che lavora presso
una sauna, è colei che ispira Rents & company a girare film erotici e ad aprire un mercato porno
e che consente loro di entare nel mondo della società consumistica.
Il penultimo romanzo, The Bedroom Secrets of the Master Chefs (2006), recupera il mondo di
Marabau Stork Nightmare e della violenza estrema. L'opera tratta di due ragazzi promettenti
che distruggono le loro vite a causa dei vizi e di un'infanzia difficile. Il tema del viaggio
interiore alla ricerca del passato, utilizzato da Welsh in Marabau Stork Nightmare viene ripreso
dall'autore per trattare “l'incubo interiore” del protagonista: sapere la verità sulle proprie origini.
Un percorso che porta il personaggio principale del romanzo nei bassifondi di Edimburgo. Lì si
lascia sedurre dal mondo della droga e della corruzione, che poco a poco lo corrodono
fisicamente e mentalmente. Welsh, per scrivere il finale di questa opera, si è servito del The
Picture of Dorian Grey. Kirby, l'altra figura di spicco di The Bedroom Secret of the Masterchefs
scopre, in fin di vita, che tutti gli eccessi, vizi, abusi di Skinner si sono inspiegabilmente
29C.Kempf, Irvine Welsh, http://www.salon.com/people/conv/2001/07/ 09welsh (oct 2003)30Cit., p.10. 31Ibid, p.17.
riversati su di lui. Kirby uccide il suo alter-ego, Skinner, e si riappropria della propria vita.
Welsh in questo romanzo si stacca dal realismo e da quell'attaccamento autobiografico tanto
contestato dai critici e finisce per scrivere un'opera dai toni surreali e fantastici. Questo
romanzo è una parabola dissacrante delle ossessioni dell'uomo: il sesso, il cibo, e le celebrità
divengono la metafora della condizione umana degradata e corrotta.
Crime, il post-sequel di Filth, uscito nel 2008, rimane ancorato al tema del violenza, e si
sofferma, in particolare, sul tema della pedofilia e dell'abuso sessuale. Il protagonista, sin dalle
prime pagine, è un antieroe: Raymon Lennox in Filth era un ragazzo che si drogava con Robbo.
Skag Boys, l'ultimo romanzo di Welsh, narra di come Renton e compagni sono caduti nel
baratro della droga. L'estasi, l'anfe, l'alcool, la violenza diventano per i ragazzi del buco l'unica
alternativa alla realtà degradante in cui sono costretti a vivere ogni giorno. La visione
consumistica di Porno, l'ottimismo degli anni di Tony Blair (che si nota in particolare in Glue),
vengono abbandonati dallo scrittore: Welsh da una parte recupera il contesto storico-sociale di
Trainspotting: gli anni in cui la politica del Primo ministro Margaret Thatcher aveva annientato
la classe operaia e, dall'altra, ripropone tutti gli elementi cari a Trainspotting: il sesso, la droga,
la depravazione, ricorrendo ad un linguaggio crudo e violento. Che Welsh avesse un legame
particolare con il primo dei suoi romanzi era chiaro: “They are the first characters that I wrote
and they are very close to me”
33. Welsh, durante un'intervista, chiarifica e spiega la necessità di
scrivere il presequel del suo primo romanzo: “Socialismo e capitalismo, come erano intesi
tradizionalmente, sono entrambi morti, per conto mio. Il regime che abbiamo oggi è una
corporation transazionale, basata su una dittatura monopartitica, in Cina, o su un sistema
bipartitico, in Usa e Gran Bretagna”
34. Welsh si serve di Skag Boys per prendere nuovamente le
distanze dal capitalismo e da quei valori la cui affermazione era stata particolarmente sancita in
Porno. Rinnega gli anni di Tony Blair: “Se esiste un'altra via, non è certo il New Labour di
Blair che era solo il volto servile del neo-liberalismo thatcheriano”
35. Trainspotting, Porno e
Skag Boys possono essere letti come la parabola del pensiero di Welsh e di Renton e compagni:
“I tried the three novels as a part of a trilogy”
36. L'autore non solo riprende il suo romanzo dal
punto di vista tematico, ma anche strutturale: la divisione in sezioni e in capitoli, The Junkies's
dilemmas.
Welsh tuttavia, per quanto sia maggiormente noto come romanziere, ha scritto quattro short
33J.Chaplinsky, Politics of the Past: Irvine Welsh Revisits the '80 with Skag Boys,http://litreactor.com/interviews/politics-of-the-past-irvine-welsh-revisits-the-80s-with-skagboys, September 18, 2012.
34E.Franceschini, Irvine Welsh, Il mio Prologo a Trainspotting, sui ragazzi lasciato soli dalla Thatcher, la Repubblica, http://ilmiolibro.kataweb.it/booknews_dettaglio_recensione.asp?id_contenuto=3733359, October 22, 2012.
35Franceschini, October 2012. 36Chaplinsky, September 2012.
stories che per tematiche e caratteristiche non hanno niente a che fare con quelle dei romanzi.
La prima diversità, secondo O'Connor
37, è l'assenza di un personaggio centrale, un eroe, o un
antieroe, come Renton. O'Connor inoltre sostiene che la differenza più sostanziale tra romanzo
e racconto, per quanto riguarda la produzione di Welsh, è che il secondo “remains by its very
nature remote from the community - romantic, individualistic, and intransigent. The short story
embraces incoherence and otherness; its characters often appear as the cast-offs from more
successful, central, national narratives, outlawed figues wandering in the fringe of society”
38.
È dunque un genere diverso dal tradizionale romanzo sperimentale (include vari registri,
parlate regionali, monologhi sotto effetto di sostanze stupefacenti, elementi fantastici e surreali
e perfino elementi tratti dalle metamorfosi di Kafka). Tuttavia anche per quanto riguarda le
short stories si può fare una distinzione cronologica: mentre The Acid House (1994), sospeso tra
romanzo e romanzo breve e Ecstasy (1996) rimangono ancorati al vecchio stile, If you liked
school you'il love work (2007) e Reathed Cabbage (2009) segnano “races a movement away
from realism towards a heighted,
multidimensional mode of representation”
39(questo stile
innovativo è stato chiamato “the arsenal of representional modes)”
40. Per quanto riguarda infine
la presa di distanza dalla sintassi lineare, Welsh giustifica questa scelta sostenendo, da una
parte, che “short stories do not reflect the human life”, dall'altra l'assenza di un centro di
focalizzazione come avviene in Trainspotting
41.
1.1 L'autore, il romanzo e il contesto storico culturale
Trainspotting tratta della vita di un gruppo di ragazzi di Edimburgo immersi nel mondo della
droga e dell’alcool; le loro giornate sono squallide e vuote, passano il tempo ad osservare i treni
in partenza e in arrivo alla stazione di Leith, ormai divenuta un capannone in disuso, bevono e
si ubriacano in diversi pub e consumano le loro vite nelle “shooting galleries
42”, delle vere e
proprie topaie in cui vanno a farsi uno schizzo e a bucarsi. Il romanzo si svolge negli anni '80,
37F. O'Connor, The Lonely Voice: A Study of the Short Story, London, McMillian,1965 pp. 18-21.38Ibidem
39B.Shoene, Irvine Welsh, Edimburgh, Edimburgh University Press, 2010, p. 40. 40Kelly, p.80.
41Ibid, p.80 42Morace, 45
durante il governo di Margaret Thatcher, anni in cui Edimburgo cadde in una crisi
apparentemente irreversibile a causa di alcune scelte controverse della “lady di ferro”. La
profonda recessione ebbe gravissime ripercussioni sociali e fornì a Irvine Welsh un valido
motivo per scrivere Trainspotting: the motivation for writing Trainspotting was because there
were so many people that I'd known I'd known that were just kind of dropping dead, were
getting infected”[…]
43. Welsh, un autore controverso, che ha vissuto in prima persona i
cambiamenti della città di Edimburgo, sperimentando vari tipi di droghe e il cosiddetto culto
dello “sharing”, è inevitabilmente legato a queste problematiche. Il processo di autodistruzione,
che lo stesso Welsh sente minacciosamente incombente in Trainspotting, così come in altri
romanzi, fu ampiamente accelerato dal basso costo della droga. Il consumo di sostanze fece
considerevolmente aumentare il numero di persone contagiate dal virus dell'HIV, in particolare
a causa dello scambio di siringhe nei cosiddetti “baracconi da tiro a segno”, luoghi in cui si
riunivano i tossicodipendenti. La situazione, già di per sé drammatica, si aggravò ulteriormente
in seguito al rifiuto del governo Thatcher di fornire aghi puliti ai drogati.
Da qui nasce Trainspotting, un viaggio nel mondo dell'ero, dell'inferno chimico in cui sono
imprigionati Renton e compagni. Trainspotting diviene dunque il riflesso di Edimburgo alla fine
degli anni '80 di cui i personaggi sono vittime. I ragazzi, per evadere dall'incertezza e dalla
desolazione, si rifugiano nel mondo della droga; “they [are] like vampires, living a largely
nocturnal experience, completely out of synchronisation with most of the other people who
inhabited the tenements and lived by a rota of sleep and work”
44. Tuttavia, se è vero che il
governo Thatcher ha indelebilmente marchiato negativamente la vita della classe operaia di
Edimburgo (e quindi dei personaggi del romanzo), è altrettanto vero che Rents e compagni sono
“vittime solo in parte” in quanto assumono droga consapevolmente, per scelta. Non ci si buca
solo per sballarsi: il capitolo There Is A Light That Never Goes Out, infatti, fornisce delle
motivazioni molto più profonde ed è forse l'unico punto del romanzo in cui è possibile capire
perché i ragazzi del buco attingono veramente alla droga:
The problem is that Tom refuses tae accept ma view that society cannae be changed tae make it significantly better, or that ah cannae change tae accomodate it. Such a state ay affairs inducese depression on ma part, aw the anger gets turned. That's what depression is, they say. However, depression also results in demotivation. A void grows within me. Junks fill the void, and also helps us to satisfy ma need tae destroy the masel, the anger turned in bit again. (p.186)
43Irvine Welsh, Foreword, in Phil Vasili, The first Black Footballer, Arton Wharton 1865-1930: an absence of Memory,
London, Frank Cass,1998, p.12.
La ribellione di Renton, che finisce per scegliere di non vivere, sfocia in una sfida contro la
società che vede nei tossici degli emarginati. In un mondo di desolazione, la droga diviene
l'unico modo di evadere dai problemi della vita: i soldi, la ragazza, le bollette, di fronte al potere
dell'ero, non hanno nessuna importanza. Drogarsi significa rifiutare qualsiasi aspetto della
società, dai
suoi valori ai problemi che ci pone davanti. È da questa situazione che scaturisce
anche il forte senso di frustrazione di Mark e la decisione finale di cambiare vita: “Scotland is
the most wretched, servile, miserable, pathetic trash that was ever shagged into civilisation” […]
“Ah've never felt British, because ah’m not. It’s ugly and artificial. Ah've never really felt
Scottish either, though. Scotland the brave, ma arse; Scotland the shitein’ cun” (p.228). Mentre
tutti i personaggi rimangono ancorati a Leith (escluso in parte Sick Boy), passando giornate a
guardare treni, Renton evade dall'inferno chimico di Edimburgo. Alla fine del romanzo Mark,
fuggendo ad Amsterdam, taglia definitivamente i ponti col passato, con le sue radici e con una
società che non gli avrebbe permesso di cambiare vita. Mark alla fine è l'unico ad andarsene da
Leith, a chiudere almeno in parte con la droga evitando di fare la fine di Venters, Tommy,
Matty, Dawn e Goagsie. Questo successo del protagonista potrebbe stare ad indicare proprio la
rivincita personale di Irvine Welsh che, prima di aver scritto Trainspotting, aveva dichiarato il
suo senso di frustrazione e rabbia di fronte alla morte di molte persone della sua classe sociale
con cui era cresciuto.
1.2 Welsh e la tradizione letteraria: fonti, genesi e sviluppo di uno stile
cultura mondiale, bisogna partire dal panorama letterario scozzese del 1993, anno in cui l'opera
vide la luce. Lo stile di Trainspotting non nasce dal niente, ma è frutto di una tradizione
letteraria e popolare che si era formata molti anni prima. In un'intervista lo scrittore scozzese
tratta delle fonti a cui ha attinto: “I don't have any literary heroes all, he says, I don't take
references from other writers, but from music lyrics, from video and soap operas and stuff. I try
to keep as far away from “the classics”
45. L'autore nega dunque qualsiasi formazione
tradizionale, sostenendo che il proprio bagaglio culturale abbia origine piuttosto nella cultura
giovanile, popolare (il punk, il pop e il rave) e nella cultura scozzese. In particolare, Welsh
viene fuori da quella generazione di scrittori che trattano del decadimento di Edimburgo in
seguito alla politica del governo Thatcher. Si confronta con Alexander Trocchi (in modo
conflittuale), Mac Diarmid, Burroughs, Kelman e in un'intervista con Aaron Kelly, ammette di
aver attinto a tutti quegli scrittori che hanno
contrib
uito allo sviluppo della lingua scozzese
46. In
un clima dipinto come “a land of no goods heroes”
47o “a countries as stifled by 'old dreams'
and starved of new visions”
48, si sviluppa negli anni '90 un senso di novità, di cambiamento, di
trasgressione, un qualcosa che si discostava dalla norma che vigeva fino a quel tempo: “he has
undeniably been an important figure in the ongoing rejuvenation of Scottish literature […]”
49.
Il problema nasce quando Welsh si trova a scegliere a quale idioma ispirarsi: quello delle
Lowlands, di Edimburgo, di MacDiarmid, precursore della rinascita della lingua popolare, o
riprendere quello di Glasgow, così come aveva fatto Kelman? Matthew Hart a proposito di
questa problematiche sostiene:
And in Scotland, which is the national tongue anyway? Is it Scots, the traditional language of the Lowlands, derived from Northumbrian Anglo-Saxon? And if so, shall we prefer Welsh's Edinburgh vernacular to, say, the Glasgow Scots of James Kelman's Booker-winning How Late It Was
HowLate? If we privilege longevity over popularity, shall we fasten on the Scottish Gaelic of the
Highlands and western islands? And there are other alternatives, ancient and modern: Hugh MacDiarmid fused medieval Scots and contemporary coinage with the fruits of 19th-century etymological research, creating a literary language of a mobile and synthetic kind; Robert Alan Jamieson has written a series of novels and short stories which collectively mine and record the mixed Scandic-Scots vernacular of Sanni communities in the Shetland Isles of the far north. Almost every Scottish author since the Reformation has written in English, to greater or lesser degree--and usually greater. Linguists can identify multiple dialects of Scottish English, including a Scottish Standard English to set against the dialect of the southern metropolis; English has been the language of church, court, and school for over 400 years; and so for every writer who talks of escaping the shadow of Anglophone cultural authority, there's another who'll celebrate the wholesale Scottishing of British English--a language confidently mastered and manipulated by Scottish writers from Burns (Robbie) to Burns (Gordon) [...]”50.
45J.Walsh, “The not-so-shady past of Irvine Welsh, The Independent, Weekend Section (15apr 1995), p.25. 46Kelly, p.12.
47C.Belvedere e R. Turnball , The eclipse of Scottish Culture, Edimburgh, Polygon, 1989, p.112.
48G.Wallace, Voices in Empty Houses: The novel of Damaged identity, in G.Wallace and R.Stevenson, The Scottish
Novel since the Seventies, New Visions, Old Dreams, Edimburgh, Edimburgh University Press, 1993, p.231.
49Schoene, p.14.
In questo contesto, in cui compaiono una vasta gamma di accenti e parlate locali che
potrebbero identificarsi con lo scozzese, diviene fondamentale un fatto storico che inizia a
prendere forza a metà del XVII secolo: il sud, fino ad allora ancorato allo standard English, si
fa portavoce di una “voce” che nasce da nord. Nel lontano XIV secolo l'idioletto delle
Highlands, il gaelico, venne distinto da tutti quei dialetti dell'inglese medio parlati all'interno
del regno degli Scoti. Nelle Highlands, infatti, sia per ragioni politiche (il Crofters Act, 1886),
che linguistiche, il gaelico era sopravvissuto all'incombente affermazione dell'inglese. Nelle
Lowlands, invece, nel tardo medioevo si era affermato non il gaelico, bensì lo Scots, una lingua
che per ragioni topografiche e storiche venne soppiantata dall'inglese. Le Università del sud, tra
cui quella di Edimburgo, spinsero ad una “revivification of Scottish literature”. Da James Hogg
(1770-1835) alla Preface to Scottish Vernacular Literature di Henderson (1898) a MacDiarmid
si cercò di affermare lo Scots come lingua ufficiale.
In epoca moderna Welsh si rifà a questo movimento culturale e, sebbene attinga
fondamentalmente alla parlata di Edimburgo-Leith, non rinuncia ad altre varietà di scozzese,
facendo in modo che tutte le parlate della Scozia diventino un' unica “voce” contro l'egemonia
inglese. In un momento dunque di forte tensione culturale (se optare per l'indipendenza
linguistico-culturale o se rimanere attaccati all'Inghilterra), si instaura l' evidente novità di
Welsh: mediante il dialetto scozzese lo scrittore di Edimburgo non crea un'immagine positiva
della Scozia, ma indica e rappresenta il fallimento di una società che non ha saputo rialzarsi in
seguito al referendum del 1979.
Tuttavia, il processo di affermazione del dialetto non è stato semplice:
come
spiega “Olivia
Smith”:
emerged a tension between an eighteenth-century concern to treasure the inheritance of Lowland Scotland and its Scots poetry and another desire after the political union of the Scottish and English parliament in 1707 to play a full part in the cementing of Britisshness wherein Standard English was the language of the power and progress51.
Coloro che si distaccavano dal canone letterario e che si discostavano dallo standard
linguistico erano giudicati negativamente; le opere venivano giudicate spesso prive di valore e
scritte male. L'affermazione del dialetto dunque non fu affatto semplice, e solo grazie ad alcuni
51O.Smith, in kelly p.21.scrittori, citati in precedenza, il processo di emancipazione linguistica ha avuto in parte luogo
negli anni '60. Se da una parte Kelman ricorre ad una vasta gamma di espressioni, tipiche della
parlata di Glasgow, fondamentale per il revival linguistico, John Skinner
52afferma, a sua volta,
che la sua operazione non è paragonabile a quella di Welsh, che a sua volta afferma che Kelman
tende spesso a “censor his character
53”. In questo panorama complesso, che ha radici in
particolare nel modernismo di Hugh MacDiarmid (nel suo uso del “lallans”
54come tentativo di
rinnovamento linguistico), che si sviluppa nella generazione degli anni '60, Gray, Gallway,
Grassig Gibbon etc ..., si afferma il dialetto come forma letteraria. A Tale proposito Matthew
Hart conferma che “his commercial success (of Welsh) testifies to the groundbreaking work
done since MacDiarmid inaugurated the modernist 'Scottish Renaissance' program of
revivifying the vernacular in the 1920s”
55.
Ma cosa rende diverso Welsh dagli altri scrittori del suo tempo? Ancora una volta Hart dà una
risposta esauriente:
In the first place, his use of Edinburgh Scots is not especially innovative. His dialogue has a satirical bite missing from the late Romantic-novels of James Hogg and Walter Scott, but doesn't add much more to their technical example, using Scots largely as an indicator of social standing56.
In primo luogo, Welsh accentua la diversità linguistica dei suoi personaggi. Nonostante
attinga soprattutto alla parlata locale della costa sud-orientale della Scozia (Edimburgo),
spacciandola come la varietà tipica della Scozia, utilizza ben otto parlate locali, ognuna delle
quali caratterizza e denota i singoli personaggi. La voce dei ragazzi del buco, come detto in
precedenza, diviene la “voce della Scozia”, e “idiolect becomes character
57”, con cui i
personaggi, anche attraverso il ricorso allo Scots, si ribellano alla società vigente: “Welsh's use
of linguistic styles and registers shows that even if his characters appear to have embraced their
political disenfranchsisment, Welsh himself most certainly has not
58”. Lo scozzese, o meglio, la
varietà di accenti scozzesi, diviene un atto di
“rebellion against the single-voiced literary
standard of Standard English”
59.
52J.Skinner, Contemporary Scottish novelists and the stepmother tongue, in T.Hoenselaars e E.Buning, eds, English
literature and the other languages, Amsterdam, Rodopi, 1999, pp.211-220.
53Morace, p.26.
54Detto anche synthetic Scots, è un linguaggio che combina, fonde e integra molte varietà di scozzese, da quelle
popolari a quelle più arcaiche.
55M.Hart, Solvent Abuse: Irvine Welsh and the Scotland, New York, Norton, 2001, p.3. http://pmc.iath.virginia.edu/text-only/issue.102/12.2.r_hart.t
56Ibidem 57Schoene, 5 58Ibid, 6 59Ibid, 11
Questa alternanza di voci rispecchia in parte il concetto bachtiniano di eteroglossia, secondo
cui il cambio di codice è una forma di trasgressione che sovverte le norme della grammatica
tradizionale. Sempre facendo riferimento al concetto di eteroglossia, Welsh sovverte la lingua in
due modi:
his language trasgress the sacrosant pieties of conventional literary discourse offending and revolting the guarantors of its aesthetic and ethical codes […] it sunders the properties and value of those conventional literary codes and their monopoly on intelligence and complexity rather than merely reinforcing them by accepting their terms60.
Già dalla struttura del testo si può evincere come Welsh voglia mettere da parte lo standard:
solo quattro capitoli presentano l'inglese normativo (quello che si insegna nelle scuole) e lo
scozzese, la lingua osteggiata, prende il posto dell'inglese, presentato qui come qualcosa di
strano e di anormale.
1.3 Lo spazio specchio del linguaggio
La “crudezza” del romanzo crea un legame profondo fra Trainspotting e la tradizione del
realismo e del naturalismo letterario. Welsh trascrive, con estrema precisione, la parlata dei suoi
personaggi; descrive l'ambiente che li circonda, rappresenta la loro vita, ed elenca alcune
attività tipiche dei ragazzi del buco, come “cucinare uno schizzo”, bucarsi o uccidere animali.
“Space” and “Place” sono due concetti fondamentali per comprendere il realismo di
Trainspotting. Quando Renton giunge a Londra scopre che qualcosa è cambiato, che niente è
più come prima, e si sente spaesato e confuso quando non trova da nessuna parte i suoi vecchi
amici:
Ah walk doon Hammersmith Broadway, London seeming strange and alien, after only a three months absence, as familiar places do when you've been away. It's as if everything is a copy of what you knew before, similar, yet somehow lacking in its usual qualities, a bit like the way they are in a dream”. (p.228)
Renton sostiene che questo cambiamento improvviso sia stato causato dal capitalismo:
“it is a
city deadened by tourists and shoppers, the twin curses ay modern capitalism” (p.228)
.. Welsh
rappresenta questo cambiamento con l'immagine di un pub che mostra segni di decadenza,“at
one time in decay and now ‘[a] place [is now] geared up tae supplying all-day meals to workers
ay the offices that continue to encroach into the Borough”(p.229). Nell'ultimo capitolo, Station
to
Station,
Londra diviene una città viva, “a city of opportunities”: “a lot of young people
living on big dreams and small
budgets stand sombrely in line at the London rank” (p.325).
Mentre Edimburgo viene dipinta in modo estremamente negativo, Londra appare come la
metropoli ideale, una città caratterizzata dal multiculturalismo al cui interno coesistono diverse
culture e dove l'integrazione è ancora possibile
61. Edimburgo, invece, è contrassegnata dalla
omogeneità culturale. Infatti, è proprio a Londra che avviene la fuga e la decisione estrema di
Rents Boy. A differenza di Begbie, che rimane imprigionato in Scozia, incapace di evadere e di
cambiare vita (nonostante venga considerato dai genitori di Mark un ragazzo modello e il
prototipo di scozzese da seguire), Renton prima di tutto va a Londra; si fa coraggio, tradisce i
compagni e va persino ad Amsterdam. A Londra, a differenza di Edimburgo, non trova
difficoltà a salire sul taxi, e l'idea che emerge in tutto il capitolo è “cambiamento”: “Music is
changing. Drugs are changing. Even men and women are changing” (p.24). A differenza di
Edimburgo, caratterizzata dallo squallore e dalle “shooting galleries”, Londra appare come la
61Vedi Sam Salvon, The Lonely Londeners, London, Penguins Book, 2006città ideale, in cui è possibile ricostruirsi una vita. Renton alla fine decide di salire sul treno,
cessa di limitarsi solo ad osservarli, e sceglie di vivere: “he could never go to Leith, to
Edinburgh, even to Scotland, ever again […] Now, free them all, for good, he could be what he
wanted to be. He'd stand or fall alone. This thought both terrified and excited him as he
contemplated life in Amsterdam” (p.344).
Uno dei temi principali, caratterizzanti del romanzo, è la relazione strettissima tra spazio e
“potere”. All'inizio, i ragazzi provano ad andare da uno spacciatore, senza successo, in quanto
non riescono a trovare un taxi. Secondo Peter Clandfield and Christian Lloyd, sono i turisti a
“mettere in cattiva luce” i protagonisti di Trainspotting
62. A tale proposito, Bertohod Schoene,
riprendendo un'affermazione di R.Morace, mette in evidenza che la città di Edimburgo,
descritta in Trainspotting, è “a city traversed on foot and
by bus and taxi rather than […] private
car” (p.190). Di conseguenza, i trasporti acquisiscono un'importanza non indifferente all'interno
del romanzo. Inoltre, se da una parte simbolizzano la marginalizzazione dei ragazzi dalla
società, dall'altra permette a Welsh di entrare nei meandri di Leith Walk. La colonizzazione
turistica di Edimburgo è descritta in terza persona (compare il narratore onnisciente) e consente,
rendendo conto del punto di vista di ogni personaggio, di manifestare ciò che pensano i ragazzi
del buco su come si è sviluppata la città negli ultimi anni. La nota frase di Mark Renton, “Only
arseholes, wankers and tourists set fit in Rose Street” (p.76) mostra l'avversione a questa
colonizzazione di massa. Peter Clandfield e Christian Lloyd ritengono che la stazione centrale
di Leith sia una metafora della condizione disastrata in cui si trova la città
63. La frase “We go
fir a pishin in the auld central Station at the fit ay the Walk” (p.308) indica chiaramente la
degradazione dell'ambiente e Renton rievoca, mentre osserva i treni passare dalla stazione di
Leith, il tempo in cui la stazione era lo splendore della città, paragonandola allo stato attuale “a
barren, desolated hangar, which is soon tae be demolished and replaced [...]” (p.308). Per usare
un'espressione di Aroon Kelly, Renton rievoca il passato con “nostalgia”, e questa scena palesa
la sua crisi interiore, il senso di vuoto, il tentativo, vano, di aggrapparsi al presente
.. La Kelly
afferma inoltre che la stazione simboleggia la mancanza di identità che caratterizza il popolo
scozzese: “the skag boys go there to find a refuge because they are homeless”
64. E non hanno
stazione (identità) “since the former working class identity which structured Leith and North
Edinburgh has collapsed, the past offers no guidance for the present, and unproductive activities
like Trainspotting”
65. Dunque, i ragazzi sono semplicemente una pseudo-classe che vanno alla
stazione di Leith, a quel tempo un capannone in disuso, solo per farsi uno schizzo e passare il
62P.Clandfield e C.Lloyd, Welsh and Edinburgh in The Edinburgh companion to Irvine Welsh, ed. by Berthold Schoene,Edinburgh University Press, Edimburgh, 2010, p. 103.
63Ibid., p.102. 64Kelly, 47 65Ibidem
tempo.
Trainspotting viene ritenuto da molti scrittori un caposaldo della letteratura (Morace, Kelly)
per l' uso particolare dello spazio. Lo spazio non solo serve a descrivere lo squallore di
Edimburgo, ma, ancor più importante, è il legame che intercorre tra spazio e linguaggio. L'uso
di diversi stili, il realismo grottesco e il surrealismo rendono, e trasformano, il romanzo in un
“carnivalesque space”
66. Tutto è nel segno del realismo. Una delle scene più degradanti di
Trainspotting si trova nel capitolo The first day of the Edinburgh Festival, in cui Renton cerca
di recuperare al cesso una supposta di anfe: “ah enter the smoke-filled shop and head straight
tae the bog. What a fucking scene; two guys stand in the doorway ay the toilet, just pishing
intae the place, which has a good inch ay stagnant, spunky urine covering the flair” (p.24).
Anche l'interno delle case è descritto in maniera estremamente negativa (finestre rotte e la
persiana che non si apre). In Cock's problem, i ragazzi definiscono il proprietario di casa un
“bastard shite-arsed fuck-up of a landlord” (p.86) poiché è ‘a cunt who expects rent fir this
dive” (p.86). Leith viene dipinta come una città portuale povera; strade, scuole, pub e parchi
vengono dipinti con grande attenzione e realismo. Strolling through the Meadows si svolge in
un parco nel cuore di Edimburgo: l'idea della città turistica, la cosiddetta New Town, viene
evocata suggestivamente quando tratta di come i turisti vedono il “capoluogo” scozzese. In
There is a light it never goes out, il pub viene descritto minuziosamente:
a pub which seems to prop up a crumbling tenement set on a side-street between Easter Road and Leith Walk [...]. The pub's façade is painted back, glossy dark blue and its sign is the early 1970s design favoured by its brewing chain […]. Battered tables in the same formica style stand shakily on dirty lino. Behind the bar towers an incongruously grandiose finely-carved wooden gantry [...]” (p.262).
Il pub viene descritto negativamente; è tenuto male, in declino, proprio come la Royal Mile
citata in “Speedy recruitment”, resa come “a madhouse of assorted bric-à-brac” (p.62).Tuttavia,
il romanzo, oltre ad appartene al genere realista, è caratterizzato dall'umorismo nero, presente,
in particolare, nei capitoli Intershitty e The traditional Sunday breakfast. In questi due capitoli
avvengono delle situazioni grottesche, e se nel primo i protagonisti se la prendono con il
servizio scadente della ferrovia britannica (dal titolo si nota la matrice ironica), nel secondo
Spud riempe la famiglia, e la sua fidanzata, di schizzi fecali dopo una comica scenetta di “tiro
alla biancheria”. Anche in A leg over la componente ironica è molto molto forte e sottile, in
quanto con una gamba sola non è possibile essere un buon scopatore, e si rifugia, per fuggire
66E.Shanti, Carnival and Dialogue in Bachtin's poetics of folklore <www.obook.org/amr/library/carnival_bakhtin.pdf>dal problema, in fantasie esotiche
67. Nel capitolo The Elusive Mr Hunt l'umorismo è ancor più
tagliente, lugubre, “this is linch mob laughter”
(p.279). In questo episodio, Sick Boy chiede a
Kelly di sentire se c'è il Signor Mark Hunt, gridando il suo nome a gran voce. Quando la
ragazza urla queste parole, tutto il locale scoppia in una gran risata perché a causa del suo
accento, Mark Hunt viene percepito dal pubblico maschile come my cunt.
1.4 La toponomastica: un mezzo per comprendere il back ground storico-cultuale di
Edimburgo e per attaccare la società
Uno degli aspetti più importanti di Trainspotting è senza dubbio la toponomastica: Welsh ci
presenta non solo la parte turistica di Edimburgo (la Old Town e la New Town), ma anche i
cunicoli tortuosi e sinistri di Leith. Trainspotting non tratta del lato borghese della città, dei
salotti di Edimburgo. Irvine Welsh presenta i bassifondi della città: Leith, Muirhouse, West
Granton, zone residenziali che si trovano a pochi chilometri dal centro. Mentre i personaggi si
muovano lungo Leith Walk, una strada negli anni '80 frequentata da malviventi e
tossicodipendenti che collega Waverly Station
68a Leith, la zona portuale della città, i turisti si
soffermano sulla parte borghese della città: il castello, la Royal Myle e Princess Street. Mentre
Mark, a proposito della parte borghese della città, pensa: Ah remember walkin along Princess
Street wi Soud, we both hate walkin along that hideous street, deadened by tourists and
shoppers, the twin curses ay modern capitalism. Ah looked the castle and thought, it's just
another bulding tae us” (p.228).
Il risentimento dei ragazzi del buco verso la parte borghese della città ha anche ragioni
67Jonny Swann, conosciuto dagli amici come “Il Cigno Bianco”, è il personaggio più stimato dai “ragazzi del buco”.Per loro è un modello: da una parte è uno che la sa lunga sulla droga, dall'altra uno che ci si fare con le ragazze. La sua vita cambia radicalmente dopo aver perso la gamba sinistra nella Guerra delle Falklands. Jonny, un tempo un ragazzo affascinante, stimato, un abile“leg over”, improvvisamente, anche a causa della droga, perde tutta l'ottima reputazione che aveva acquistato. Non potendo più avere rapporti sessuali, l'unica fantasia che gli rimane è andare in Thailandia e trovarsi una ragazza asiatica.
68La stazione di Edimburgo era considerata lo spartiacque tra la parte borghese della città e la parte povera. Waverly,
storiche: nel 1920 Leith, in seguito ad un referendum, venne annessa ad Edimburgo. I cittadini
di Leith, che dal milleottocentoventisette godevano di molta autonomia, accolsero
quest'accorpamento con molto malumore. L'accusa di Renton, che afferma che i turisti si
limitano a guardare
la “parte sana” della città, quella fiorente, benestante, sicura, ben curata,
acquista ancor più significato tenendo conto di questo fatto storico. Prima di Trainspotting,
Leith era una parte di Edimburgo di cui si parlava poco.
Quando nel 1993 Kevin Williamson pubblicò nello stesso anno di Trainspotting A visitor's
Guide to Edimburgh
69, Leith non venne menzionata. La guida si limitava a nominare la parte
della città nota ai turisti, mentre “Trainspotting's close attention to the geographies and
histories of Leith”
70. Welsh, a proposito di questa disparità tra Leith e Edimburgo, afferma:
“tourists want to come to the Athens of Norh rather than the HIV capital of Europe … and the
people who suffer from HIV are deemed implicity detrimental to tourism … So the schemies
are taken out of existance”
71. Welsh paragona Edimburgo ad Atene, mentre Leith ad una zona
squallida in cui il tasso di HIV è molto elevato.
Trainspotting, sin dalla prime pagine, ci presenta come sia difficile anche per dei ragazzi del
posto muoversi a Leith: Renton, Sick Boy, Spud e Second Prize devono raggiungere uno
spacciatore nella parte borghese della città, ma il loro tentativo rischia di fallire miseramente.
Mark e compagni provano a fermare un taxi ma, se da una parte scarseggiano in quella zona
poco raccomandabile della città, dall'altra questi non si fermano perché i tassisti sono dei “rich
festival cunts” (p.4). Sick Boy, stanco di aspettare, si butta in mezzo alla strada nel tentativo di
“bloccare” un taxi. Dopo aver perso il primo, finalmente riesce nel suo tentativo, nonostante il
tassista non sia felice di condurli (cfr. p.5). Leith e Edimburgo vengono rappresentate da Irvine
Welsh come due realtà distinte e indipendenti. Nonostante Welsh fu il primo scrittore a mettere
in primo piano Leith e altri sobborghi della città, altri scrittori criticarono aspramente la parte
borghese della città. Edwin Muir, ad esempio, affermò che “the Edimburgh's bourgeois
tea-room is a metonym for
the city's wider hypocrisy”
72.
Lo scrittore Lewis Macleod, a proposito del diverso modo di Trainspotting di rappresentare
Leith e Edimburgo, sostenne che quest'ultimo
posits a categorical distinction between Leith and Edimburgh as central to almost very character's sense of self. The text indeed associated Edimburgh with forces of consumer capitalism and Leith with residual resistance to these forces; arguably, though, its view of the city is more complex than a simple binary opposition of Leith and Edimburgh would allow. Welsh's fiction do not simply set
69K.Williamson, A visitor's guide to Edimburgh, Edimburgh, Rebel Inc, 1993, p.3. 70Clandfield e Lloyd, in Schoene, p.101
71I.Welsh, City Tripper, Guardian, 1996, p.4.