L'emergenza sangue è sempre più alta in Italia, dove oggi donano appena ventiquattro persone
ogni mille. Spesso si tratta solo di una mancanza di educazione alla “cultura della donazione” e anche, banalmente, di semplice buon senso: la
donazione periodica, senza compromettere in alcun modo il benessere della persona, garantisce
infatti un costante controllo del proprio stato di salute.
Il fabbisogno di sangue è in costante
Il fabbisogno di sangue è in costante
crescita.
crescita.
L'impossibilità di sostituirlo con prodotti artificiali e il suo larghissimo impiego terapeutico lo rendono
continuamente insufficiente:
attività di primo soccorso e di emergenza, chirurgia e trapianti di organo,
La sfida più importante resta quella di diffondere,
soprattutto tra i giovani, la cultura della
donazione di sangue
come
gesto semplice ma di
gesto semplice ma di
grande civiltà,
grande civiltà,
giacché traguardi importanti
possono essere raggiunti solo con la
consapevolezza
Il
sangue
è un tessuto fluido contenuto nei
vasi sanguigni
degli
animali
,
dalla
composizione
complessa.
Può
essere
considerato
come
una
varietà
di
tessuto connettivo
.
È formato da una parte liquida e da una parte
corpuscolare, costituita da
cellule
o frammenti
La parte liquida si chiama
plasma
ed è
composta in larga parte da acqua; vi si trovano
disperse numerose famiglie di proteine, di cui la
più rappresentata è
l'albumina
, che svolgono
svariate funzioni: trasporto di sostanze,
regolazione della coagulazione ed altre; inoltre
vi sono disciolti ormoni, elettroliti e gas.
Il
sangue
svolge numerose funzioni tramite
lunghe catene di reazioni chimiche, oltre ad
essere composto da molte sostanze. Perciò,
sembra difficile sia arrivare ad un sangue
artificiale identico a quello umano sia ad un
composto che
abbia
tutte le stesse funzioni
.Le cellule del sangue o ematiche si dividono in: • eritrociti o globuli rossi o emazie
•leucociti o globuli bianchi, a loro volta distinguibili in granulociti: neutrofili, eosinofili e basofili
monociti e linfociti •piastrine
I globuli rossi servono a trasportare l'ossigeno a tutte le cellule del corpo; i globuli bianchi servono a difendere
l'organismo
e le piastrine servono a coagulare il sangue.
Si possono riassumere i seguenti dati numerici per il sangue umano:
i globuli rossi o eritrociti sono 4.2-6 milioni per mm cubo;
i globuli bianchi o leucociti sono 4.000-10.000 per mm cubo;
le piastrine o trombociti sono 200.000-300.000 per mm cubo;
il plasma costituisce il 55-60% del sangue; il plasma è costituito per circa il 90% da acqua;
Il sangue artificiale
Il sangue artificiale
Vari studi sono orientati alla sintesi di sangue in laboratorio. La complessità della composizione del
sangue rende impossibile ottenere un
sangue artificiale di eguale qualità. Il caso ideale sarebbe la scoperta di un sangue conservabile per
anni, compatibile con tutti i gruppi sanguigni, producibile non solo dall'uomo ma da tutti i
mammiferi e al limite riproducibile in vitro per poter disporre di quantità illimitate. Al momento,
è possibile isolare le principali componenti del sangue e farle riprodurre in vitro, per ottenerne
Il plasma è un miscuglio di sostanze inorganiche nutrienti per le cellule, da anni disponibile come plasma sintetico, utilizzato ad esempio negli interventi di pronto soccorso. Globuli rossi e
piastrine sono cellule anucleate, ossia prive di nucleo
e DNA.
Globuli rossi e piastrine sono prodotte dal midollo
Cenni Storici
Notizie certe sulla pratica della trasfusione nell’antichità non ve ne sono. In alcune opere mediche e letterarie si fa riferimento all’utilizzo del sangue, soprattutto per donare forza, bellezza o giovinezza, ma ipotizzare che ciò avvenisse in senso trasfusionale appare una forzatura. Sembra più probabile che la somministrazione fosse piuttosto per via orale, come pratica magica, comune a molti popoli e a molte epoche, ancor prima che medica.
In senso terapeutico Celso, pur avendo qualche dubbio, ricordava come fosse possibile curare l'epilessia bevendo il sangue del gladiatore appena sgozzato e come medicina il sangue, dopo che era stato prelevato ad alcuni giovani, fu somministrato da un medico ebreo al pontefice Innocenzo VIII morente, per ridargli vigore.
La prima notizia certa di una trasfusione come noi la intendiamo risale al 1667 quando il medico di
Luigi XIV trasfonde sangue di agnello in un giovane, malato sembra di tifo.
Il paziente comunque morirà e J. B. Denis sarà accusato di omicidio! La pratica però comincia a diffondersi anche se con risultati tanto negativi(si utilizza principalmente sangue animale) da venire immediatamente abbandonata.
Nel 1679 a Roma il governo pontificio ne proibisce la pratica. Bisogna aspettare il 1818 quando un ostetrico inglese, ricorre con successo ad una trasfusione in un caso di emorragia post partum utilizzando il sangue del marito della paziente
Negli anni successivi praticherà una diecina di altre trasfusioni, sempre con sangue umano, ottenendo nella metà dei casi esito favorevole.
Ormai si è capito che usando il sangue umano i rischi sono minori, anche se rimangono altissime le possibilità di reazioni anche mortali. Lo stesso William Stewart Halsted,
che ha legato il suo nome all’intervento di
mastectomia radicale, salvò la vita della sorella
trasfondendole direttamente il proprio sangue.
Era il 1881 e soltanto nel 1913 un medico tedesco trasferitosi in America, scoprirà il metodo per conservare il sangue
Ciò ne consentirà un utilizzo differito nel corso delle due guerre mondiali sfruttando anche la creazione di speciali banche del sangue.
Peraltro un biologo austriaco nel 1901 era
finalmente riuscito a determinare con i suoi studi che il sangue poteva appartenere a gruppi specifici
A,B,AB,0 e per questa importante scoperta avrebbe ricevuto nel 1930 il premio Nobel. Nel
Le temibili reazioni immunitarie sembravano scongiurate o lo sviluppo della pratica trasfusionale sembrava non avesse più ostacoli, ma proprio con la sua grande diffusione cominciarono a rendersi manifesti dei dati allarmanti.
L'alta percentuale di gravi malattie infettive nei soggetti trasfusi: dall‘epatite B e C all‘AIDS. Ciò avrebbe portato ad ulteriori controlli sul sangue del donatore tendenti ad evitare anche questo tipo di rischio.
Le
TRASFUSIONI
di Sangue:
•
Scopi
•
Tipi
La reintegrazione della massa ematica in toto o di alcuni suoi componenti (globuli rossi, piastrine, fattori della coagulazione, ecc.) è utile, anzi indispensabile in molte condizioni patologiche e chirurgiche. Tuttavia il fatto che ogni trasfusione può comportare dei rischi impone molta oculatezza nel praticarla.
La decisione va presa dopo monitoraggio di alcuni parametri che consentono di valutare l’entità e la
tipologia della perdita e di stabilire il tipo di sostanza da trasfondere (sangue intero, plasma, succedanei del plasma, concentrati di piastrine, globuli rossi,
I parametri da controllare sono:
Entità della volemia (quantità di sangue presente in un organismo) .
Valori dell’ematocrito .
Valori della emoglobina .
Valore dei fattori della coagulazione . Numero di piastrine circolanti .
Le indicazioni alla trasfusione di sangue o suoi componenti sono:
Emorragie acute post traumatiche
Emorragie di tipo organico (anemie, leucemie, linfomi, neoplasie, emofilia ecc.)
Interventi chirurgici maggiori o emorragie casuali o iatrogene in quelli minori.
Ustioni
Carenze di componenti del plasma (albumina,
fibrinogeno, fattori della coagulazione o altri fattori plasmatici
Emazie concentrate : questo emocomponente è ottenuto con la rimozione
di parte del plasma da sangue intero.
Emocomponenti : i componenti del sangue (globuli rossi, globuli
bianchi, piastrine, plasma) che possono essere
preparati a fini terapeutici con vari metodi.
Emoderivati autologhi : emocomponenti da trasfondere, provenienti e
destinati al donatore stesso.
Emoderivati omologhi: emocomponenti da trasfondere, provenienti da
un donatore e destinati a diverso ricevente.
Eritropoietina: ormone utilizzato a scopo terapeutico in caso di
anemie, in quanto in grado di aumentare il numero di globuli rossi circolanti; oppure viene utilizzato in previsione di intervento chirurgico ad elevata richiesta trasfusionale, al fine di consentire l‘ incremento della massa eritrocitaria disponibile.
Aferesi produttiva: procedura eseguita con un'apparecchiatura
(separatore) in grado di separare, mediante centrifuga o filtro, il sangue del donatore per ottenere plasma, piastrine, leucociti ed eritrociti da utilizzare a scopo trasfusionale.
Il sangue è una sostanza complessa composta da elementi cellulari e da plasma, a sua volta contenente proteine, in cui ogni elemento costitutivo ha una sua specifica funzione. Pertanto, anche grazie ai progressi fatti in campo emotrasfusionale, oggi è possibile trasfondere oltre che il sangue intero anche i suoi costituenti separati. All’atto del prelievo il sangue dopo l’aggiunta di una sostanza anticoagulante e conservante (citrato di sodio) viene sottoposto ad un procedimento che consente di ottenere separatamente i suoi componenti ed i suoi derivati che saranno utilizzati per scopi diversi.
Sangue intero fresco: difficile da reperire non ha indicazioni specifiche tranne che in casi di emorragie complicate da coagulopatia da consumo in cui può dare qualche risultato positivo.
Sangue intero conservato: viene adoperato nelle emorragie gravi.
Globuli Rossi concentrati: per le emorragie importanti ma inferiori al 50% e con anemia grave.
Piastrine concentrate: indicate in casi di piastrinopenie gravi
Plasma Conservato: utile nelle emorragie caratterizzate da perdita di fattori della coagulazione o in caso di perdite
La trasfusione di sangue è utile ed in alcune circostanze indispensabile. Tuttavia può essere impossibile praticarla per vari motivi: difficoltà a reperire la quantità necessaria o il gruppo richiesto, opposizione del paziente per motivi religiosi, controindicazioni. In questi casi si può fare ricorso ai cosiddetti sostituti del sangue:
• Soluzioni colloidi (plasma artificiale e derivati plasmatici) Tra i plasma ricordiamo il destrano, le gelatine (Emagel), l’amido idrossietilico.
Tipizzazione del sangue e prove di compatibilità
Considerate le gravi conseguenze che derivano da trasfusioni non compatibili esiste una precisa normativa di leggenormativa di legge che disciplina le
procedure da seguire e che prevedono:
La conferma del gruppo sanguigno del donatore
la determinazione del gruppo sanguigno AB0 e del tipo Rh del ricevente
test per svelare la presenza di alcune malattie infettive: sifilide, epatite B e C, Aids.
Di regola il paziente va trasfuso con sangue intero o con globuli rossi, GR, appartenenti al medesimo gruppo. In urgenza o quando il tipo AB0 è dubbio
possono essere trasfusi globuli rossi (ma non sangue intero) di tipo 0.
I soggetti Rh-negativi devono ricevere sempre sangue Rh-negativo, quelli Rh-positivo possono riceverne di
Quali sono le
competenze
e le
responsabilità
dell’infermiere
nell’esecuzione del prelievo per le prove
di compatibilità in caso di richiesta di
emotrasfusione, e nella trasfusione di
Per quanto riguarda il prelievo per la richiesta di
sangue per la determinazione del gruppo
sanguigno e della prova crociata,
l’art. 27
del
Decreto del Ministero della Sanità
27/12/1990
,
pubblicato sulla G.U. n. 20 del
24/1/91,
specificava che "il campione di sangue"... deve
essere "firmato dal medico che ha la
responsabilità del prelievo".
Inoltre le
linee guida
emanate dal
Ministero della Sanità in applicazione
dell’art.
12 della legge 10/7/90
definisce la trasfusione di sangue
"un
atto medico" e pertanto specifica che
"deve essere prescritta ed effettuata
Successivamente, sempre le
linee guida
,
precisano le
competenze
del
medico ,
dell
’infermiere
e di entrambi .
Riporto testualmente il documento dappresso
anche se le linee guida in questione non
risultano essere state ufficialmente pubblicate
sulla Gazzetta Ufficiale.
La trasfusione é un atto medico e va pertanto prescritta ed effettuata dal medico, che é responsabile dei seguenti atti: • accertamento dell’indicazione;
• valutazione per l’emotrasfusione;
• ottenimento del consenso informato;
• richiesta di sangue;
• verifica e sottoscrizione della corretta compilazione dei dati anagrafici del paziente sulla richiesta e sui campioni di sangue;
•ispezione dell’unità prima della trasfusione;
• registrazione dell’ora di inizio della trasfusione e del numero di carico dell’unità;
• trasfusione di sangue (sorveglianza del paziente e valutazione di efficacia);
• segnalazione di eventuali complicanze della trasfusione.
La trasfusione é un atto medico e va pertanto prescritta ed effettuata dal medico, che é responsabile dei seguenti atti:
Inoltre il medico é corresponsabile con il personale infermieristico dei seguenti atti:
• identificazione del paziente al momento dei prelievi di
sangue e della trasfusione;
• verifica dell’identità tra il paziente che deve ricevere la
trasfusione ed il nominativo del ricevente riportato sull’unità;
Il personale infermieristico di reparto é responsabile dei
seguenti atti:
Compilazione della parte anagrafica della richiesta di sangue o di gruppo sanguigno;
Esecuzione dei prelievi di sangue e compilazione delle relative etichette;
Invio della richiesta e dei campioni di sangue al servizio trasfusionale;
Gestione in reparto delle unità consegnate sino al momento della trasfusione;
Registrazione dell’ora in cui termina la trasfusione;
Invio al servizio trasfusionale di una copia del modulo di assegnazione e trasfusione;
invio al servizio trasfusionale delle segnalazioni di reazione trasfusionale e dei materiali necessari alle indagini conseguenti.
Questo complesso di documenti risulta superato - relativamente al prelievo di sangue per compatibilità e richiesta gruppo - dal recente D.M. 25 gennaio 2001 "Caratteristiche e modalità
per la donazione di sangue e di emocomponenti"
(in Gazzetta ufficiale del 3 aprile 01) in cui all’art. 14
"Richiesta di sangue" si specifica che la richiesta di sangue deve ancora essere firmata dal medico su apposito modulo fornito dalla struttura trasfusionale e il prelievo deve essere
Il prelievo a scopo
richiesta di sangue
diventa, nella sua esecuzione, di
piena competenza
infermieristica
in relazione alla norma regolamentare
citata.
DIRETTIVA 2002/98/CE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 27
gennaio
2003 che stabiliscenorme di qualità e di sicurezza per la raccolta, il controllo, la lavorazione, la conservazione e la
distribuzione del sangue umano e dei suoi componenti e
Attuale
LA TRASFUSIONE
CORRESPONSABILITA’ MEDICO INFERMIERE COMPETENZE SPECIFICHE INTEGRATE
COMPETENZE INFERMIERISTICHE
1) Reperimento accesso venoso e scelta del presidio appropriato a vena, età e peso del paziente (da 18 a 24 Gauge); se presente utilizzo di catetere venoso centrale
2) Mantenimento accesso venoso con soluzione fisiologica 3) Preparazione della sacca
La preparazione della sacca
a) Agitare dolcemente la sacca
b) Valutare eventuale presenza di emolisi, aggregati… c) Collegare la sacca al set trasfusionale:
introdurre sterilmente il perforatore nell’apposita sede facendolo aderire perfettamente
attenzione a non perforare la parete
e far defluire il sangue eliminando tutta l’aria residua
Nota Bene:
Infondere emazie a temperatura ambiente (rischio di arresto cardiaco)
Agitare le sacche di piastrine (anche durante l’infusione) per evitare formazione di aggregati piastrinici;
COMPETENZE
INFERMIERISTICHE
attenzione particolare a segni di reazione FEBBRE BRIVIDI
POMFI
DOLORI LOMBARI CEFALEA
Si inizia lentamente, dopo i primi 15 minuti si rilevano i parametri vitali e quindi gradualmente si raggiunge la velocità ottimale
A- Arrestare immediatamente l’infusione
B- Non perdere l’accesso venoso (riprendere l’infusione con la Sol.Fis. )
C- Effettuare la terapia appropriata
Ad avvenuta trasfusione rilevazione condizioni
cliniche e parametri vitali
REGISTRAZIONE SU CARTELLA CLINICA - INFERMIERISTICA
LOTTO, VOLUME, ORA D’ INIZIO, FIRMA DELL’ESECUTORE
Compilazione del modulo rilevazione reazioni avverse (firma del medico) e invio al Centro Trasfusionale.
Restituzione delle sacche vuote al servizio Trasfusionale per il corretto smaltimento.
Alcune note ….
Corretta conservazione sacca: trasfondere il più presto possibile, non conservarla in frigoriferi di reparto.
Tutte le unità non trasfuse devono essere restituite al Centro Trasfusionale con apposito
modulo
firmato dal medico attestante la corretta conservazione .Il set da trasfusione deve essere cambiato per ogni unità.
Nessun farmaco o soluzione endovenosa oltre alla fisiologica può essere aggiunta al sangue o
Il rifiuto della trasfusione
Dal codice deontologico degli infermieriDal codice deontologico degli infermieri
Art 4.2:
Art 4.2: l’infermiere l’infermiere ascolta, informa, coinvolge la personaascolta, informa, coinvolge la persona e valuta con la e valuta con la
stessa i bisogni assistenziali, anche al fine di esplicitare il livello di assistenza
stessa i bisogni assistenziali, anche al fine di esplicitare il livello di assistenza
garantito e
garantito e consentire all’assistito di esprimere le proprie scelteconsentire all’assistito di esprimere le proprie scelte
Art 4.18: l’infermiere considera la donazione di sangue, tessuti ed organi una espressione di solidarietà. Si adopera per favorire informazione e sostegno
La
trasfusione esente da rischio non esiste
!
• Trasfondere solo quando necessario • Importanza della prevenzione
L’emovigilanza mira a rendere più sicura la terapia trasfusionale, ma ATTENZIONE, non si può fare
emovigilanza senza fornire un supporto (formativo, teorico, tecnico,…) che garantisca e aiuti i diversi professionisti a