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Filosofia-Politica_Settimana-3_-Egualitarismo-liberale-Rawls

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Academic year: 2021

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FILOSOFIA POLITICA

(2)

Di cosa ci occupiamo questa settimana?

Il capitolo ripercorre i principali elementi e nodi della teoria dell’uguaglianza liberale di Rawls.

In particolare:

 Analisi del superamento del confronto tra utilitarismo e intuizionismo

 I principi di giustizia

 Argomento intuitivo dell’uguaglianza di opportunità  Argomento del contratto sociale convergenza dei due

problemi

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EGUALITARISMO

LIBERALE

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§1. Intuizionismo e utilitarismo

Secondo Rawls la teoria politica contemporanea si muove tra due estremi:  Utilitarismo

 intuizionismo (incoerente guazzabuglio di idee e principi)

Per R., però, l’ intuizionismo non è un’alternativa soddisfacente: se è vero che abbiamo intuizioni antiutilitaristiche, non vi è una teoria sistematica capace di dar senso alle nostre intuizioni.

Le teorie intuizionistiche hanno 2 limiti:

 Sono costituite da un insieme di principi potenzialmente in conflitto tra loro  Mancanza di un criterio o metodo per risolvere tali conflitti (cosa ha priorità?)

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§2. I due principi di giustizia

Idea centrale della concezione generale della giustizia:

“tutti i beni sociali principali- libertà e opportunità, reddito e ricchezza, e le basi del rispetto di sé- devono essere distribuiti in maniera eguale a meno che una distribuzione ineguale di uno o più di questi beni non vada a

vantaggio dei meno avvantaggiati” Cosa significa?

R. lega l’idea di giustizia a quella di equa ripartizione di beni sociali , ma ciò implica:

i. “trattare gli individui da eguali significa rimuovere non tutte le

disuguaglianze, ma solo quelle che vanno a svantaggio di qualcuno” ii. Idea di efficienza: le disuguaglianze che avvantaggiano tutti facendo

emergere i talenti ed energie socialmente utili sono accettabili da tutti.

(6)

§2.1 Enunciazione dei principi :

I principio: Ogni persona ha eguale diritto al più ampio

sistema totale di eguali libertà fondamentali

compatibilmente con un sistema simile di libertà per

tutti

II principio: le ineguaglianze economiche e sociali

devono soddisfare le seguenti condizioni:

2.a: devono esser collegate a cariche e posizioni aperte a tutti in condizioni di equa eguaglianza di opportunità

2.b: devono andare a beneficio dei membri meno avvantaggiati della società

(7)

§2.1 Enunciazione dei principi :

L’altro tassello della concezione generale che contribuisce a fornire la teoria è costituito dall’organizzazione della

concezione secondo una scala di priorità (mancante nell’intuizionismo):

 Prima regola di priorità: (priorità della libertà) “la libertà può venir limitata solo in nome della libertà stessa”

 Seconda regola di priorità: (priorità della giustizia rispetto all’efficienza e benessere) l’equa eguaglianza di opportunità precede il principio di differenza

(8)

§2.2 - 1° principio

Kymlicka non tratta il caso del primo principio, ma

chiarisce:

 R. non sottoscrive un principio generale di libertà che

riconosca priorità assoluta a tutti i tipi di libertà

Ma questo cosa vuol dire?

Una protezione speciale è infatti assicurata alle libertà

fondamentali (diritti civili e politici riconosciuti dalle

democrazie liberali)

(9)

§2.3 - 2° principio:

Rawls sottopone la teoria a due criteri/forme di giustificazione differenti:

1. Argomento intuitivo dell’uguaglianza di opportunità = la

teoria si armonizza meglio con le nostre intuizioni ponderate concernenti la giustizia

2. Argomento del contratto sociale (Posizione originaria) = i

principi sono superiori perché il frutto di un ipotetico contratto sociale

(10)

§3. Argomento intuitivo:

Perché la maggioranza della popolazione giudica positivamente l’ideologia dell’eguaglianza di opportunità?

Perché assicura che il destino delle persone è determinato dalle proprie

scelte e non dalle circostanze esterne. Le disuguaglianze sono “eque”

perché meritate: chi guadagna di più lo merita. Elimina quindi l’idea di arbitrarietà.

Cosa aggiunge Rawls? La versione corrente dell’uguaglianza d’opportunità è instabile, perché non tiene conto del fatto che anche i talenti naturali e circostanze sociali sono questioni “di fortuna” e le pretese morali delle persone non devono dipendere dalla fortuna. Dunque da un punto di vista morale anche questi elementi sono arbitrari.

Per R. questo costituisce un limite arbitrario all’applicazione della stessa intuizione centrale.

(11)

§3. Argomento intuitivo:

 Maximin: Se è vero che nessuno deve avvantaggiarsi delle disuguaglianze naturali immeritate , è vero che esistono casi in cui questi vantaggi arrecano un beneficio a tutti, e la

distribuzione deve tener conto di questo.

Quindi: se è vero che nessuno merita di beneficiare dei

propri talenti naturali, consentire a qualcuno di

beneficiarne non sarà ingiusto se questo privilegio

lavorerà a vantaggio di coloro che nella “lotteria

naturale” sono stati meno fortunati

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§4. Argomento del contratto sociale

Contrattualismo: argomento principale

1. Presunta implausibilità del contrattualismo: eccessiva astrattezza e storicamente inconsistente.

Le teorie contrattualistiche (Hobbes, Locke, Kant , Rousseau) sono tutte esposte alla medesima critica:

 “L’idea di un contratto sociale appare o storicamente assurda o

moralmente insignificante”

Dworkin 1977 “ l’idea che, poiché una persona, se fosse stata interrogata in passato avrebbe accettato certi principi , è giusto

applicargli quei principi tempo dopo, in circostanze diverse (…) è un cattivo argomento”

Tuttavia: la forma di contratto Rawlsiano va interpretato in maniera diversa:

(13)

§4. Argomento del contratto sociale

Dworkin “si tratta di concepirlo non come un’intesa reale (storica) o ipotetica, ma come un espediente per far emergere le implicazioni di certe premesse morali concernenti l’eguaglianza delle persone”

2. Rapporto tra contrattualismo classico e Posizione originaria:

Legittimità dell’autorità politica a fronte della tesi morale di fondo che esclude ogni forma di subordinazione naturale tra gli esseri umani ( “gli uomini nascono liberi ed eguali”)

Contrattualismo classico“gli individui, pur senza rinunciare all’eguaglianza morale, sarebbero disposti a sottoscrivere il trasferimento di certi poteri allo stato”

in tale schema è lo stesso ideale morale di eguaglianza a costituire il vincolo di legittimità del potere

Per Rawls: “E’ mio scopo presentare una concezione della giustizia che

generalizzi e porti a un più alto livello di astrazione la nota teoria del contratto sociale ... Va considerata come una condizione puramente ipotetica”

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§4. Argomento del contratto sociale

La differenza tra R. e i contrattualisti classici: R. ritiene che lo

stato di natura non sia uno stato di eguaglianza (lotteria sociale e naturale / fusione dell’argomento intuitivo e argomento

contrattuale)= quindi occorre un nuovo espediente che R rintraccia nella Posizione Originaria

3. Velo d’ignoranza (condizione di equità) e sue implicazioni:

“nessuno conosce il suo posto nella società, la sua posizione di classe o di status sociale, la parte che il caso gli assegna

nella suddivisione delle doti naturali, intelligenza, forza, ecc.”

(15)

§4. Argomento del contratto sociale

Problema dell’identità personale: R è

stato molto criticato per la

concezione di persona proposta nella P.O.,

“unencumbered self” (Sandel) Che resta del

nostro io se lo svuotiamo di tutte le nostre conoscenze?

 Kymlicka: “ ma il velo d’ignoranza non è un’espressione della teoria dell’identità” piuttosto, può esser definito come una condizione di

(16)

§4. Argomento del contratto sociale

4.

Congiunzione tra argomento intuitivo e contratto

:

posizione originaria e velo di ignoranza

Rawls dice:

“occorre non farsi fuorviare dalle condizioni piuttosto

inusuali che caratterizzano la p.o. L’idea è quella di

rendere chiare le restrizioni che sembra ragionevole

imporre sugli argomenti a favore dei principi di giustizia”

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§4. Argomento del contratto sociale

 Secondo R.: qualunque sia la concezione del bene dei diversi individui coinvolti in uno schema di cooperazione sociale, essi condividono un’aspirazione a vivere una vita degna.

Ma come è possibile perseguire tale fine?

 Fatto salvo il pluralismo di concezioni del bene, lo scopo della

giustizia (delle giuste istituzioni) è quello di distribuire equamente quei beni primari essenziali alla realizzazione delle proprie

concezioni di bene (che permettono a ciascuno di realizzare il proprio ideale di vita degna)

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§4. Argomento del contratto sociale

5. Significato dei beni primari e scelta dei principi:

a) Beni principali sociali: distribuiti dalle istituzioni sociali (ricchezza, diritti, opportunità, basi del rispetto di sé)

b) Beni principali naturali: dipendono dalla natura ma rispetto ad essi le istituzioni sociali non sono neutrali (intelligenza, forza, talento)

Secondo Rawls nella scelta dei principi dietro velo d’ignoranza , cioè in una condizione di imparzialità, le persone cercano di assicurarsi il miglior accesso possibile ai beni principali

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§4. Argomento del contratto sociale

6. Razionalità ed equità:

Alla base di questa visione vi è un’idea di razionalità diversa da quella utilitaristica: la condizione di equità esclude una

razionalità di tipo egoistico:

p.78 : poiché nessuno sa la posizione che occuperà nella società, si tratta di chiedere alle persone di scegliere ciò che reputano meglio per loro stesse è come chiedere loro di scegliere ciò che reputano meglio per tutte le persone imparzialmente

considerate

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§4. Argomento del contratto sociale

7. Razionalità e Maximin:

Date queste condizioni, per R. è possibile ipotizzare che individui razionali sotto velo di ignoranza in P.O. convergerebbero sulla scelta di un principio (il secondo) teso a ridurre/contenere le disuguaglianze sociali in modo da:

a. garantire una certa quota di beni sociali primari a tutti

b. garantire una quota di vantaggi maggiore a favore della fascia più debole (Maximin) Il punto b (Maximin) si poggia sull’intuizione per cui:

la razionalità vuole che tu provveda a garantirti la tutela dei diritti e delle risorse di base anche a costo di veder diminuire la probabilità di ricevere benefici maggiori al di sopra di una certa soglia

2 modelli di razionalità :

 Giocatore d’azzardo (free-riders)

 Giocare senza prendere rischi: Massimizzare ciò che si potrebbe ottenere se finissimo nel minimo (tabella distribuzione)

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5§ convergenza dei due argomenti

Esiste un secondo modo in cui R. giustifica la scelta in P.O.:

Idea dell’equilibrio riflessivo: ricongiunge le intuizioni e la teoria

“esiste però un altro modo di giustificare una particolare descrizione della P.O. Esso consiste nel vedere se i principi che vengono scelti si accordano con le nostre convinzioni ponderate di giustizia o le

estendono in maniera accettabile”

Per R. sarebbe possibile ragionare considerando i due estremi:

a) Giudizi ponderati

b) Descrizione della P.O.

Questo test ci consente di porre in relazione e opportunamente emendare a) o b), o entrambi in modo che siano in equilibrio.

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5§ convergenza dei due argomenti

 Ma se entrambi gli argomenti dipendono da “intuizioni ponderate” (p.82) perché ricorrere al contratto?

Il contratto fornisce nitidezza alle nostre intuizioni generali (le specifica) e costituisce un punto di vista imparziale da cui analizzare in che modo tali intuizioni vadano specificate

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6§. Posizione Originaria

Idea della P.O.: i 2 principi sarebbero scelti da “rappresentanti”

razionali di persone morali (libere ed eguali) che intendono realizzare un certo ideale di società bene ordinata

P.O.: è un esperimento mentale (device of representation) che -se ben costruito - ci aiuta a cogliere e sostanziare delle

intuizioni morali di persone libere ed eguali circa la giustizia

L’esperimento di P.O., per funzionare, è poi vincolato alla

condizione di imparzialità = fairness, data dal velo d’ignoranza

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6§. Posizione Originaria

Altri elementi importanti del contratto sono:

i. Lista delle alternative: il modello di giustizia distributiva è scelto tra un gruppo di

modelli possibili (utilitarismo, perfezionismo, intuizionismo, egoismo razionale). Ma il vero confronto si sviluppa con l’utilitarismo

ii. Circostanze di giustizia: idea ripresa da Hume che definisce l’ambito di

applicazione della teoria. Esse si riferiscono:

a) Condizioni di scarsità moderata: Scarsità dei beni rispetto alla domanda – ciò introduce il problema

distributivo: bisogna garantire una soglia minima di eguaglianza

b) Reciproco disinteresse: gli uomini sono mossi da naturale egoismo e quindi volti a perseguire i propri fini. Il

problema distributivo sarà perciò risolti in termini di scelta razionale

iii. Vincoli al concetto di “giusto”: sono 5 e includono:

1) Generalità

2) Universalità

3) Pubblicità

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6§. Posizione Originaria

iv. Equità procedurale: le decisioni sono prese sotto “velo

d’ignoranza”. In questo modo le parti non possono

contrattare gli esiti dell’accordo alla luce dei propri interessi.

Questa condizione consente tuttavia la conoscenza di una

“concezione parziale del bene” che permette le parti di comprendere che esse sono interessate ad una certa quota di “beni primari” e,

quindi, raggiungere l’accordo.

v. Razionalità delle parti: coincide con il ragionevole

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7§. Maximin

Maximin: è l’esito di una scelta razionale in condizioni di incertezza. L’idea è

che decisori razionali in condizioni di incertezza farebbero una scelta

prudenziale, convergendo sull’alternativa che assicura che nella situazione peggiore stiamo meglio che in altre alternative distributive

 Tre possibili esiti distributivi

Nello schema:

C: fasce più svantaggiate B: fasce più ricche

A+b+c: rappresenta il P.I.L.

a b c a+b+c

X 10 15 -1 24

Y 8 11 1 20

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