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Regole cartografiche nazionali, regionali, provinciali o comunali? Vogliamo un Authority geodetica indipendente

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GEOmedia 1 2006

E

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DITORIALE

Regole cartografiche nazionali,

regionali, provinciali o comunali?

Vogliamo un Authority geodetica indipendente

I

portali web che riportano la data dell’ultimo aggiornamento sono da ammirare per la loro onestà. Tra questi

quello dell’IntesaGis, l'Intesa tra Stato, Regioni ed Enti Locali sui Sistemi Informativi Geografici, stipulata nel 1996, che rappresenta a tutt'oggi il tentativo più organico di modificare in termini positivi la situazione dell'Informazione Geografica in Italia, con la finalità di creare uno stimolo verso una partecipazione più ampia delle istituzioni, delle imprese e del mondo scientifico.

Il sito web www.intesagis.it fornisce le informazioni relative al protocollo d'Intesa Stato-Regioni-Enti Locali per la realizzazione dei sistemi informativi geografici.

L'Intesa è stata approvata dalla Conferenza Stato regioni e Provincie Autonome nella seduta del 26 settembre 1996 e coinvolge le diverse Amministrazioni Centrali ed organismi statali, compreso il CNIPA (Centro Nazionale per l'Informatica nella Pubblica Amministrazione), le Regioni e Provincie Autonome, i Comuni (ANCI), le Provincie (UPI), le Comunità Montane (UNCEM) e le Aziende per la gestione di pubblici servizi (Confservizi). La data dell’ultimo aggiornamento risale al Dicembre 2004: cosa è successo da allora?

Per la realizzazione dell'Intesa e degli Accordi ad essa collegati è stato costituito un Comitato Tecnico di Coordinamento che ha elaborato indirizzi, specifiche comuni e proposte che devono favorire la definizione nelle diverse aree del Paese di accordi di programma tra gli Enti interessati alla realizzazione delle basi informative territoriali, a partire dai Database topografici e dal collegamento di questi con archivi catastali aggiornati. La realizzazione dell'Intesa ha richiesto il massimo della circolazione dell'informazione sugli obiettivi, sugli strumenti, sulle esperienze già realizzate e su quelle in corso, ed anche sugli aspetti tecnici collegati e sulle risorse economiche comunitarie e nazionali utilizzabili ad integrazione delle risorse regionali e locali disponibili. Eppure durante una tavola rotonda di un convegno tenutosi a Roma si è sentito chiedere: che cos’è l’IntesaGis? Cosa è successo dalla data dell’ultimo aggiornamento del sito web in questione al Dicembre del 2004?

Siamo coscienti del fatto che la ormai obsoleta e cara cartografia sta per essere rimpiazzata da Database Topografici gestita da sistemi informativi geografici?

E anche se questo fosse attuabile, abbiamo normative per la realizzazione corretta dei Database Topografici? Qual è il sistema di riferimento nazionale: il Gauss Boaga o la UTM-WGS84 o entrambi? E come la mettiamo con la UTM-ED50?

Queste e altre domande sono il problema corrente di coloro che operano nel settore cartografico della Pubblica Amministrazione ed ogni volta che si deve procedere all’affidamento della realizzazione di una nuova cartografia la prima difficoltà è la realizzazione del Capitolato per l’esecuzione dei lavori. Questo viene spesso realizzato utilizzando un Capitolato simile utilizzato da parte della stessa o di altra Amministrazione. Non abbiamo regole certe e normate. Non disponiamo di regole e capitolati uniformi che possano essere utilizzati dalle

Amministrazioni al fine di produrre prodotti identici. O forse non ne siamo a conoscenza?

Una Authority indipendente dalle Amministrazioni che abbia la competenza tecnico-scientifica necessaria è la sola soluzione per dare quella concretezza e certezza di operare nel corretto modo per tutte le Amministrazioni che si accingono ad affrontare il problema della Cartografia di Base nei sistemi informativi geografici.

Forse così non saremo più costretti a vedere cartografie prodotte da sistemi GIS che riportano la freccia del Nord (non si sa mai, potremmo perdere l’orientamento!)

Buona lettura Renzo Carlucci Lettere alla Redazione di Geomedia possono essere spedite a: Redazione GEOmedia, via mail all’indirizzo

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