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Modellistica II

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Academic year: 2021

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(1)

Universit`

a di Roma “La Sapienza” – A.A. 2004/05

Controllo dei Processi

Modellistica - Parte 2

Prof. Leonardo Lanari

(2)

Come ben noto il primo principio della termodinamica postula che l’energia pu`o essere convertita da una forma in un’altra, ma che non pu`o essere n´e creata n´e distrutta. In un sistema aperto (cio`e che scambi con l’esterno energia e materia) l’energia totale `e composta dai contributi di energia cinetica, potenziale ed interna.

   Flusso in ingresso di energia interna, cinetica, potenziale       Flusso in uscita di energia interna, cinetica, potenziale    + 

reazione, conduzione,Calore generato per

radiazione     effettuatoLavoro dal sistema   =    Variazione temporale di energia interna, cinetica, potenziale   

(3)

Relazioni costitutive: richiami di termodinamica

Un sistema, dal punto di vista degli scambi con l’esterno, pu`o essere

Isolato – non scambia con l’esterno n´e materia n´e energia.

Chiuso – scambia con l’esterno energia ma non materia.

Aperto – scambia con l’esterno energia e materia.

Le variabili di stato si distinguono in

variabili estensive – sono dipendenti dalle dimensioni del sistema (es. volume)

variabili intensive – sono indipendenti dalle dimensioni del sistema (es. temperatura)

Ogni sistema ha un suo contenuto di energia, energia interna (U ), nella quale si sommano tutte le forme di energia legate al suo stato (energia dovuta ai legami fra nucleo ed elettroni, fra atomi, energia cinetica, energia nucleare, etc.). Il valore assoluto di U , di un determinato sistema in un determinato stato, non `e noto; la termodinamica si interessa alle differenze fra i valori dell’energia del sistema stesso prima e dopo una trasformazione.

(4)

Affinch´e si abbia una variazione dell’energia interna di un sistema `e necessario che questo possa scambiare energia e/o materia con l’esterno (non deve essere un sistema isolato). Lo scambio di energia pu `o avvenire con un intermedio meccanico, si parla di lavoro, o per passaggio di calore, corrispondente ad una differenza di temperatura fra sistema e l’esterno∗. Si adottano le seguenti convenzioni

Calore scambiato dal sistema con l’esterno. Positivo se acquistato dal sistema, negativo se ceduto dal sistema.

Lavoro scambiato dal sistema con l’esterno. Positivo il lavoro che il sistema compie sull’esterno, negativo quello compiuto dall’esterno sul sistema.

Se un sistema chiuso, la composizione del quale rimane costante, passa da uno stato a (con energia interna Ua) ad uno stato b (con energia interna Ub) esso scambia energia

con l’esterno; indicando con Q ed L le quantit`a di calore e di lavoro scambiate e con ∆U = Ub − Ua, il primo principio della termodinamica `e espresso dalla reazione

∆U = Q − L

Si ricorda che l’energia interna di un sistema `e una funzione di stato (il valore di ∆U `e indipendente dal cammino percorso).

(5)

Relazioni costitutive: richiami di termodinamica

L’energia interna di un gas ideale non dipende n´e dal volume occupato n´e dalla pressione; essa dipende solo dalla temperatura.

Si definisce lavoro di tipo P V un lavoro di tipo meccanico di un gas ideale che aumenta il proprio volume contro una pressione esterna (espansione) oppure lo diminuisce per l’azione di una pressione esterna (compressione).

Si pu`o definire la funzione di stato entalpia (H) come H = U + P V . Essa rappresenta una forma di energia totale, pari all’energia interna pi`u l’energia pressione-volume.

Ad esempio si consideri un sistema gassoso che, sottoposto alla pressione esterna costante

P , subisce una trasformazione (dovuta ad es. ad una reazione fra i suoi componenti) da

uno stato iniziale in cui alla pressione P occupa un volume V1, ad uno stato finale in cui,

alla stessa pressione P occupa un volume V2. Se l’unico lavoro che il sistema pu`o compiere

`

e di tipo P V , cio`e lavoro meccanico, per il primo principio della termodinamica si ha ∆U = Qp − P ∆V

riscrivibile, in termini di entalpia, come

∆H = Qp

Poich´e il valore dell’entalpia dipende dalla temperatura e dalla pressione a cui si opera, per rendere confrontabili fra loro i valori delle entalpie sono state stabilite delle condizioni

(6)

Le entalpie determinate in condizioni standard possono essere distinte in

entalpia di formazione ∆Hf0 in una reazione di formazione di un composto dagli ele-menti che lo costituiscono. Ad esempio, in condizioni standard, durante la reazione di formazione del fluoruro di idrogeno

H2(gas) + F2(gas) → 2HFgas

si sviluppano 128.4 kcal, e quindi ∆Hf (HF )0 = −64.2 kcal/mole.

entalpia di reazione ∆H0 per una generica reazione (pi`u reagenti si trasformano in pi`u prodotti). Ad esempio, in condizioni standard, durante la reazione

SO2 + N O2 → SO3 + N O

si sviluppano 9.9 kcal. Si ha quindi ∆H0 = −9.9 kcal (il sistema perde calore).

Nel caso di un processo che si svolge a volume costante, ammesso che il sistema considerato possa compiere soltanto lavoro di tipo P V , si ha

∆U = Qv

(7)

Relazioni costitutive: richiami di termodinamica

Una reazione chimica rappresenta un sistema che passa da uno stato iniziale ad uno stato finale. Si possono distinguere, in funzione della quantit`a di calore in gioco, in

reazione esotermica se durante la reazione si sviluppa calore (entalpia standard di

reazione negativa); es. in fase gassosa

H2 + 1/2 O2 → H2O + 57.80 kcal

reazione endotermica se durante la reazione viene assorbito calore (entalpia standard

di reazione positiva); es. in fase gassosa

N2 + 1/2 O2 → N2O − 19.49 kcal

Si definisce calore specifico (medio) di una sostanza ad una temperatura T , la quantit`a di calore, espressa in calorie, necessaria per aumentare di 1C la temperatura di un grammo di quella sostanza. In chimica si usano i calori specifici molari (riferiti ad una mole), dati dal prodotto del calore specifico per il peso molecolare e si distinguono in Cp calore specifico a pressione costante e Cv calore specifico a volume costante.

(8)

Per i gas, Cv e Cp sono dati da

Cp = dH

dT , Cv = dU dT

Usando l’equazione di stato dei gas ideali P V = nRT∗ per una mole di gas (n = 1), l’entalpia

H = U +P V diventa H = U +RT . Inoltre, essendo l’energia interna di un gas ideale funzione

soltanto della temperatura, si pu`o scrivere

dH dT = dU dT + d(RT ) dT e quindi Cp = Cv + R

Inoltre spesso si usa la seguente approssimazione per l’entalpia

H = CpT + λv gas

Per i liquidi si assume spesso Cp ≈ Cv mentre per l’entalpia H = CpT liquidi

Si ricorda che l’equazione di stato dei gas ideali P V = nRT pu`o anche essere scritta come P ¯V = RT , con

¯

(9)

Principi di conservazione: conservazione dell’energia: processo termico I

Hyp1: flussi volumetrici in ingresso e in uscita costanti e uguali, liquido perfettamente mescolato, serbatoio perfettamente isolato, energia in ingresso dovuto al stirrer trascurabile. Obiettivo: controllare la temperatura T (t)

T(t)

T

i

(t)

f

f

Ti(t), T (t) temperatura in ingresso e in uscita, C ρi, ρ densit`a liquido in ingresso e in uscita, kg/m3

V volume liquido nel serbatoio, m3

Ui, U energia interna del liquido in ingresso/uscita, J/kg Hi, H entalpie liquido in ingresso e in uscita, J/kg

f flusso volumetrico m3/s Conservazione dell’energia

f ρiUi − f ρU − (f P − f Pi) = d(V ρU ) dt

con P e Pi la pressione all’interno del serbatoio e del liquido in ingresso. In tale equazione

sono stati trascurati i contributi dell’energia cinetica (velocit`a del fluido in ingresso e uscita non elevate) e potenziale.

(10)

i i i i

dt

dove ¯Vi = 1/ρi = 1/ρ = ¯V indica il volume specifico. Nei liquidi il termine P ¯V `e di solito trascurabile rispetto al termine dell’energia interna (per i liquidi la variazione di entalpia `e una buona approssimazione della variazione di energia interna). L’equazione diventa

f ρiHi − f ρH =

d(V ρH) dt

Il legame con la temperatura `e dato dalla H = CpT

f ρiCpiTi(t) − f ρCpT (t) = d(V ρCpT (t)) dt

dove Cpi, Cp indicano calori specifici del liquido a pressione costante (J/kgC). Si noti

che le temperature dovrebbero essere riferite ad una temperatura di riferimento alla quale l’entalpia del liquido `e posta uguale a 0.

(11)

Hyp2: densit`a e calori specifici costanti, uguali in ingresso e uscita.

Con tale ipotesi l’equazione di conservazione della massa si semplifica in

V = cste

e si pu`o semplificare l’equazione precedente in

f Ti(t) − f T (t) = V d(T (t)) dt

ottenendo la funzione di trasferimento

PCST R1(s) = T (s) Ti(s) = f V s + f = 1 1 + τ s con τ = V f

Guadagno unitario → una variazione di temperatura in ingresso si ripercuote inalterata, a regime, in uscita.

(12)

Si suppone, rispetto al caso precedente, di avere una perdita di calore funzione della dif-ferenza di temperatura T (t) − Te(t),

Q(t) = CeA(T (t) − Te(t))

Ce coefficiente di scambio termico J/m2◦K s

A area dello scambio di calore m2

Te(t) temperatura esterna

La temperatura esterna Te(t) agisce come un disturbo sul sistema considerato.

f ρCpTi(t) − CeA(T (t) − Te(t)) − f ρCpT (t) = V ρCpd(T (t)) dt

N.B. essendo la massa e la densit`a del liquido costanti nel serbatoio, anche l’altezza del liquido sar`a costante; si ha dunque A costante.

V ρCp f ρCp + CeA dT (t) dt + T (t) = f ρCp f ρCp + CeA Ti(t) + CeA f ρCp + CeA Te(t) T (s) = K1 1 + τ sTi(s) + K2 1 + τ sTe(s) con τ = V ρCp f ρCp + CeA , K1 = f ρCp f ρCp + CeA , K2 = CeA f ρCp + CeA

(13)

Principi di conservazione: conservazione dell’energia: CSTR

Si consideri il reattore chimico nel quale ha luogo la reazione irreversibile esotermica del secondo ordine A −→ B con entalpia di formazione λ. Il calore generato dalla reazionek

`

e rimosso da una camicia di raffreddamento (jacket) di volume costante Va percorsa da

acqua di raffreddamento a flusso volumetrico fa con temperatura in ingresso Tai e di uscita Ta(t). Si ipotizzano densit`a nel reattore e nel jacket costanti. Inoltre si trascurano gli effetti

termici della parete metallica della camicia.

T(t)

T

i

(t)

f

f

A

k

B

T

ai

(t)

f

a

T

a

(t)

f

a i

Tai(t), Ta(t) temperatura in ingresso e in uscita jacket, C

ρa densit`a acqua raffreddamento nel jacket, kg/m3

Va volume acqua nella camicia di raffreddamento

Hai, Ha entalpie acqua in ingresso/uscita jacket, J/kg

fi, f flusso volumetrico in ingresso/uscita reattore m3/s

Hyp.1 Liquido nella camicia di raffreddamento perfettamente mescolato. Il calore scambiato tra il reattore e la camicia `e

(14)

In generale l’area A, qui considerata costante, di scambio termico reattore-camicia di raf-freddamento pu`o variare con il volume del liquido nel reattore.

Conservazione della massa nel reattore

dV

dt = fi − f

Bilanciamento componente A nel reattore

d(V CA)

dt = fiCAi − f CA − V k(CA)

2

Conservazione energia nel reattore

ρd(V H)

dt = ρ(fiHi − f H) − λV k(CA)

2 − C

eA(T − Ta)

Conservazione della massa nel reattore: essendo Va e ρa costanti, si traduce in flussi

volu-metrici in ingresso e in uscita dal jacket coincidenti fa.

Conservazione energia nel jacket

ρaVa dHa

(15)

Principi di conservazione: conservazione dell’energia: CSTR – cntd

Considerando le relazioni approssimate per i liquidi, con Cp e Cpa costanti H = CpT, Hi = CpTi, Ha = CpaTa, Hai = CpaTai

Si ottiene il seguente sistema di equazioni differenziali non lineari

dV dt = fi − f d(V CA) dt = fiCAi − f CA − V (CA) 2k 0e−E/RT ρCp d(V T ) dt = ρCp(fiTi − f T ) − λV (CA) 2k 0e−E/RT − CeA(T − Ta) ρaVaCpadTa dt = faρaCpa(Tai − Ta) + CeA(T − Ta)

Hyp.2 Si suppone che il volume nel reattore sia costante (e quindi ρi = ρ).

Sotto l’ipotesi 2 si pu`o linearizzare intorno a delle condizioni operative ¯CAi, ¯CA, ¯Ti, ¯T , ¯f , ¯fa,

¯

(16)

I legami espressi nella variabile complessa s sono forniti dalle CA(s) = 1 1 + τ1s (K1CAi(s) + K2f (s) − K3T (s)) T (s) = 1 1 + τ2s (K4f (s) + K5Ti(s) − K6CA(s) + K7Ta(s)) Ta(s) = 1 1 + τ3 (K8fa(s) + K9Tai(s) + K10T (s)) con τ1 = V ¯ f + 2V koe−ER/ ¯TC¯A , τ2 = V ρCp V λ¯rAE/R ¯T2 + CeA + ¯f ρCp, τ3 = VaρaCpa CeA + ¯faρaCpa

(17)

Principi di conservazione: conservazione dell’energia: CSTR – cntd

Lo schema a blocchi corrispondente alle relazioni precedenti `e dato da

+ + + +

K

8

K

2

K

1

K

3

K

4

K

5

K

6

K

7

K

9

K

10

¿

2

1 +

1

s

1 +

1

¿

1

s

¿

3

1 +

1

s

f(s)

f (s)

a

T

a

(s)

C

A

(s)

C

Ai

(s)

T

ai

(s)

T(s)

i

T(s)

+ + + + + + -

(18)

-Pb1 Si consideri un serbatoio nel quale vengono mischiate due miscele di un composto A, rispettivamente con flussi volumetrici in ingresso f1 e f2 e concentrazioni CA1(t), CA2)(t). Le

densit`a in ingresso e nel serbatoio perfettamente mescolato sono praticamente coincidenti, mentre i flussi f1 e f2 sono costanti. Si desidera capire come le concentrazioni in ingresso

influenzano la concentrazione nel serbatoio.

Pb2 Si consideri un reattore chimico adiabatico (trascurabili gli scambi di calore con l’esterno), perfettamente mescolato, nel quale avviene la reazione A + B −→ C esoter-k

mica. Siano

ρ densit`a dei reagenti e del prodotto (costante);

f flusso volumetrico costante in ingresso e in uscita;

Ti(t) temperatura in ingresso;

T (t) temperatura nel reattore;

∆Hf l’entalpia di formazione (costante e negativa);

Cp = Cv calore specifico molare;

V volume serbatoio (costante).

La cinetica della reazione `e espressa dalla seguente espressione di ordine 0

rA = −k0e−E/RT (t)

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