Lezioni di
Medicina Legale
CdLM in Dietistica
A.A. 2015-2016
Il diritto alla salute come
“libertà positiva”
Dott.ssa Eleonora Luzi 18 ottobre 2016
La salute
da “assenza di malattia”
a diritto individuale fondamentale
Fino al 1948, la salute è stata considerata solo in senso
biologico come una situazione di assenza di malattia, niente di più.
Nella Costituzione dell’OMS troviamo la prima definizione formale di salute:
“la salute è uno stato di completo
benessere fisico, mentale e sociale, e non consiste solo
in un’assenza di malattia o d’infermità.
Il possesso del migliore stato di salute possibile
costituisce un diritto fondamentale di ogni essere
umano, senza distinzione di razza, di religione,
d’opinioni politiche, di condizione economica o
sociale”.
Tale diritto alla salute è strettamente correlato alla dignità umana per questo motivo la salute deve essere protetta dai poteri pubblici in quanto valore-diritto fondante di ogni
Il diritto alla salute
diritto di libertà positiva e diritto di libertà negativa
“La Repubblica tutela la salute come
fondamentale diritto dell’individuo e interesse
della collettività, e garantisce cure gratuite agli
indigenti.
Nessuno può essere obbligato a un determinato
trattamento sanitario se non per disposizione di
legge. La legge non può in nessun caso violare i
limiti imposti dal rispetto della persona umana”.
Il diritto alla salute è un diritto soggettivo della
personalità/personalissimo, non patrimoniale,
assoluto,
sociale
Posizione soggettiva con i caratteri della libertà sia positiva che negativa
La salute come diritto fondamentale
E’ l’unico diritto definito fondamentale dalla Corte
Costituzionale e
rientrante tra i diritti
inviolabili dell’uomo previsti dall’articolo 2
Cost.
(Corte Cost. 26 luglio 1979, n. 88; Corte Cost. 18 dicembre 1987, n. 559)
Ciò che viene protetto non è soltanto l’integrità fisica della persona, ma in generale
il suo benessere fisico,
psichico e sociale
, che impegna i poteri pubblici ad erogare prestazioni sanitarie volte a garantire il reale godimento dei diritti civili e socialilibertà negative e libertà positive
Diritti civili, diritti di libertà dallo Stato o
libertà negative:
la soddisfazione del diritto
è assicurata attraverso il dovere dello Stato di
astenersi da ingerenze nella sfera individuale
Diritti sociali o libertà positive:
la
soddisfazione del diritto è assicurata
attraverso il dovere dei pubblici poteri di
intervenire nella sfera individuale per la
soddisfazione dei suoi interessi
La salute come libertà positiva
Pretesa positiva del cittadino di ottenere dai
poteri pubblici prestazioni e servizi che lo
soddisfino
“La Repubblica tutela la salute…”
la cura e la tutela della salute sono affidate,
quindi, a tutti i soggetti pubblici coinvolti nel
comparto “sanità”, che agiscono secondo la
distribuzione delle competenze prevista dalla
Costituzione e dalle leggi di settore.
Tale previsione consente di qualificare il diritto
alla salute come un diritto sociale e, il
nostro Stato, come uno Stato
sociale-interventista.
La salute come libertà negativa
“Nessuno può essere obbligato a un determinato
trattamento sanitario se non per disposizione di
legge”
Art. 32, II comma pretesa negativa a non subire da nessuno lesioni del bene
salute, della propria integrità psico-fisica, persino nei
riguardi delle attività sanitarie contrarie alla sua volontà
Questo diritto all’integrità psico-fisica è un diritto
soggettivo direttamente esercitabile erga omnes, sia nei confronti dei privati, sia nei confronti dei poteri pubblici. La giurisprudenza ha reso concreta questa tutela nel diritto al risarcimento del “danno biologico” vale a dire il danno
Tipologia di danno non patrimoniale
danno biologico
: lesione dell'interesse,
costituzionalmente garantito, all'integrità
fisica e psichica della persona.
danno esistenziale
: peggioramento della
qualità della vita
danno morale
: sofferenza interiore,
perturbamento d’animo
(risarcibile soltanto quando il fatto che lo ha determinato costituisce reato)diritto e interesse, due aspetti
distinti ma coordinati
diritto fondamentale dell’individuo alla salute
interesse della collettività alla salute
individua
leunico diritto costituzionale per il quale è previsto un concorrente interesse della collettività a fronte della
situazione soggettiva tutelata
Ma per quale motivo la salute di uno dovrebbe
essere un interesse di tutti?
Il diritto alla salute si realizza attraverso il dovere
di solidarietà
la tutela della salute del singolo è dunque non solo in funzione di sé stessa, ma in funzione del benessere e
dell’ordine sociale
Il diritto alla salute art. 32 Cost.
diritto e interesse, due aspetti distinti ma
coordinati
.“L’assunto secondo cui l’art. 32 Cost. consentirebbe
limitazioni al diritto di circolazione solo se venisse in gioco il diritto alla salute di soggetti terzi rispetto a colui cui vengono imposte quelle limitazioni, con la previsione di sanzioni in
caso di inosservanza, non può essere condiviso; appare
conforme al dettato costituzionale, che considera la salute
dell’individuo anche interesse della collettività, che il
legislatore nel suo apprezzamento prescriva certi
comportamenti e ne sanzioni l’inosservanza allo scopo di ridurre il più possibile le pregiudizievoli conseguenze, dal punto di vista della mortalità e della morbosità invalidante, degli incidenti stradali. Non può infatti dubitarsi che tali conseguenze si ripercuotono in termini di costi sociali
sull’intera collettività, non essendo neppure ipotizzabile che un soggetto, rifiutando di osservare le modalità dettate in tale funzione preventiva, possa contemporaneamente rinunciare all’ausilio delle strutture. (Corte Cost. n. 180 del 1994)
Il diritto alla salute come diritto
“condizionato”
Il cittadino ha diritto ad ottenere prestazioni sanitarie non soltanto curative, ma anche preventive, riabilitative, medico-legali.
Il diritto alla salute non può essere configurato, però, come
illimitato ed assoluto
Il diritto alla salute è un diritto “condizionato”, in quanto
dipende dalle risorse finanziarie pubbliche di cui dispone il sistema, le quali non sono illimitate
“
Spetta al legislatore determinare concretamente i
mezzi finanziari da assegnare al sistema sanitario
e quindi stabilire il livello concreto di tutela della
salute (…).
Il diritto alla salute come diritto
“condizionato”
Secondo l’art. 117 Cost. lo Stato non solo deve indicare i
principi fondamentali secondo i quali la Regione può legiferare, ma deve stabilire i livelli essenziali delle
prestazioni assistenziali (LEA)
il diritto alla salute deve avere un contenuto essenziale uguale su tutto il territorio nazionale
I servizi sanitari devono assumere standards minimi nazionali
Se alcune Regioni si trovano nell’impossibilità di raggiungere detti standards minimi, sarà lo Stato, secondo quanto previsto dell’art. 119, III° co. Cost., a fornire loro le risorse necessarie.
Si realizza in questo modo il dovere di solidarietà al livello nazionale.
Le Regioni possono orientarsi verso modelli che realizzano un grado di tutela maggiore ma non inferiore a quello stabilito come normale
Il diritto alla salute come diritto
“finanziariamente condizionato”
La legge deve garantire sempre un livello minimo
ineliminabile di prestazioni e servizi, al di sotto
del quale viene meno l’effettività del diritto alla
salute ex art.32
Un conto è proclamare un diritto, un altro è
goderne in modo effettivo
(Bobbio N. L’età deidiritti. 1990)
Nel nostro Paese si sarebbero dovuti attendere trent’anni , per questa attuazione pratica del diritto alla salute attraverso la creazione del Servizio Sanitario Nazionale.
Legge 23 dicembre 1978, n. 833
Prima riforma sanitaria
Il Servizio Sanitario Nazionale
“Complesso di funzioni, delle strutture, dei
servizi e delle attività destinati alla
promozione, al mantenimento ed al recupero
della salute fisica e psichica di tutta la
popolazione senza distinzione di condizioni
individuali o sociali e secondo modalità che
assicurino l’eguaglianza dei cittadini nei
confronti del servizio. L’attuazione del servizio
sanitario nazionale compete allo Stato, alle
regioni e agli enti locali territoriali,
I principi ispiratori del SSN
Principio di globalità delle prestazioni, in forza del quale
viene presa in considerazione la persona e non la malattia, e che prevede l’erogazione sinergica di prestazioni
pubbliche di prevenzione, cura, diagnosi, riabilitazione.
Principio di universalità dei destinatari, che garantisce
un’eguaglianza sostanziale nel godimento del diritto alla salute, assicurando la fornitura di servizi e prestazioni sanitarie nei confronti di tutti senza distinzione di
condizioni individuali o sociali, e in modo uniforme nel territorio nazionale.
Principio di unicità del soggetto istituzionale referente e
garante del servizio sanitario. Soggetto attivo della tutela della salute è infatti la Repubblica, nelle sue articolazioni.