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Ottimizzazione dei processi di pianificazione operativa di una microimpresa operante nel settore delle energie rinnovabili nel mercato incentivato

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Academic year: 2021

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Capitolo 1. ... 5

Introduzione... 5

1.1. Scopo del lavoro ... 5

1.2. Presentazione dell’azienda Morellato Energia S.a.s. ... 5

Capitolo 2. ... 9

Stato dell’arte: Morellato Energia nel mercato del fotovoltaico in regime incentivato... 9

2.1. Introduzione: il mercato fotovoltaico in Europa e nel mondo... 9

2.2. Il mercato fotovoltaico in Italia ...14

2.2.1. Costi, ricavi e ritorno degli investimenti. ...19

2.3. Scenari e prospettive futuri...22

Capitolo 3. ...24

Analisi di una commessa standard ...24

3.1. Introduzione: le fasi coinvolte nella realizzazione di un impianto fotovoltaico ...24

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Considerazioni finali sul caso reale...27

3.2. Estrapolazione dei processi di una commessa ...30

3.2.1. Sopralluogo e verifica di fattibilità...31

3.2.2. Autorizzazioni all’installazione e alla connessione in rete...35

3.2.3. Installazione dell’impianto e problematiche di sicurezza ...37

3.2.4. Connessione alla rete elettrica nazionale...40

3.2.5. Richiesta della tariffa incentivante e dello scambio sul posto...43

3.3. Obiettivi raggiungibili attraverso l’ottimizzazione dei processi ...46

Capitolo 4. ...49

Implementazione degli strumenti di ottimizzazione ...49

4.1. Il Project Management Software Active Collab ...49

4.1.1. Organizzazione generale del programma...50

4.1.2. Funzioni del programma ...53

4.1.3. Definizione dei ruoli associati ai membri esterni o interni al Progetto ...54

Ruoli di Sistema ...54

Ruoli di progetto. ...56

4.1.4. Definizione e customizzazione del workflow ...57

4.2. Document Management System per maggiore flessibilità ...59

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3

5.1. Risultati operativi della scomposizione funzionale ...61

5.2. Utilizzo di Active Collab...62

5.3. Sviluppi futuri: verso la certificazione ISO...63

Appendici...65

Appendici capitolo 3 ...65

App. 3.1. A): Impianti fotovoltaici e Denuncia di Inizio Attività ...65

INQUADRAMENTO NORMATIVO MAGGIO 2009 ...65

App. 3.1. b): Modulo di Presentazione DIA...73

App. 3.2: Analisi di Fattibilità Tecnica di un Impianto FV...75

App. 3.3: Esempio di Comunicazione di Inizio Lavori del Comune di Pisa ...77

App. 3.4: Richiesta di Connessione ...79

App. 3.5: Checklist Documenti di Progettazione di Impianti FV in BT secondo D.Lgs. 115/08: ...80

App. 3.6: Quadro Procedurale delle Attività ...84

Appendici capitolo 4 ...89

App. 4.1: Pagina dei Permessi di Active Collab ...89

Roles and Permissions ...89

App. 4.2: Esempio di Permessi di Sistema...89

App. 4.3: Abilitazione dei permessi dei ruoli di progetto ...90

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5

Capitolo 1.

Introduzione

1.1. Scopo del lavoro

Il lavoro di tirocinio da me svolto presso la ditta Morellato Energia S.a.s. ha avuto come obiettivo il miglioramento del flusso produttivo ed informativo all’interno di una microimpresa. L’ottimizzazione è partita da uno studio dettagliato del processo di vendita, con particolare focus al coinvolgimento degli enti con i quali l’azienda deve interfacciarsi per la realizzazione di una generica commessa. Oltre ad uno sguardo verso l’esterno è stato parallelamente necessario uno sguardo al proprio interno, al coordinamento dei vari soggetti che lavorano alla realizzazione di un progetto, con particolare rilievo sul canale informativo: lo scambio di informazioni, la loro rintracciabilità, la creazione di un data base informatico e di fogli elettronici e l’adozione di strumenti di collaborazione sono elementi che indubbiamente consentono una migliore gestione dei flussi informativi aziendali, con dirette conseguenze sulla produttività.

1.2. Presentazione dell’azienda Morellato Energia S.a.s.

L’azienda Morellato Energia S.a.s. nasce nel 2006 per volontà di Valerio Morellato, che avvalendosi della consolidata tradizione familiare nel settore della termoidraulica tradizionale, decide di investire nel campo delle energie rinnovabili. L’azienda ha vissuto

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6 una rapida crescita, sostenuta dal know-how della famiglia Morellato, acquisendo prestigio a livello locale e - in linea con il mercato nazionale - ha visto una forte espansione dei volumi d’affare nel corso del 2008, anche grazie alle politiche adottate dai governi nazionali e fortemente volute dall’Unione Europea per quanto riguarda le agevolazioni sui sistemi di produzione di energia da fonti rinnovabili. Attualmente l’azienda è composta dal titolare, da tre agenti/venditori, due tirocinanti e due contabili.

Dalla sua nascita ad oggi l’azienda ha subito un consistente cambiamento di politica strategica. Infatti, nata sotto forma di agenzia di rappresentanza nel 2000 col nome di Agenzia di Rappresentanza Morellato A. & C. S.a.s., l’azienda si presenta al mercato come concessionario multi marche autorizzato per la Toscana per la vendita e la distribuzione di sistemi energetici tradizionali ed alternativi. Nel 2005 Valerio Morellato acquisisce la maggioranza delle quote e l’attività principale resta la vendita come rappresentanti per installatori termoidraulici ed elettrici, affiancata dalla vendita del solare termico. Per tutto il 2006 non ci sono sostanziali cambiamenti e la vendita attraverso rappresentanti resta il core business dell’azienda. Nel 2007 si ha il cambiamento di strategia aziendale: con il forte incremento delle installazioni di impianti fotovoltaici diminuisce l’attività di rappresentanza e si ratifica come oggetto sociale la vendita “chiavi in mano” per impianti fotovoltaici; lentamente l’azienda si trasforma, diminuendo i rappresentanti ed assumendo tecnici commerciali in grado di penetrare il nuovo mercato di riferimento. Alla fine del mese di settembre del 2008 la ragione sociale dell’azienda si modifica in Morellato Energia il cui focus sono la vendita chiavi in mano di soluzioni impiantistiche per la produzione di energia da fonti rinnovabili. L’attività principale sarà il fotovoltaico per legge di mercato, ma senza perdere di vista le altre fonti e competenze tecniche: eolico, geotermia, solare termico, efficienza energetica.

Nel corso dell’ultimo anno l’azienda ha cercato di potenziare le sue competenze sulla progettazione degli impianti, totalmente esternalizzata negli anni passati. Scopo di tale sforzo è l’acquisizione di maggiori competenze su tutte le fasi relative alla realizzazione di una commessa, punto di partenza fondamentale per il miglioramento e l’ottimizzazione dei processi interni. Proprio all’interno di questo studio del processo di vendita si è inserito il mio lavoro di tirocinio. Il miglioramento del flusso informativo interno, insieme con l’analisi e miglioramento dei processi esterni ha permesso di ottenere ottimi risultati per

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7 l’azienda – come vedremo nel corso di questo lavoro – sotto vari punti di vista: economico, gestionale, di immagine aziendale e di posizionamento nel territorio.

Nel corso dei capitoli successivi verranno illustrate le attività svolte durante il tirocinio e gli obiettivi raggiunti grazie al miglioramento dei processi.

Di seguito viene brevemente riportato uno schema del lavoro svolto così come è stato suddiviso nei capitoli successivi.

Il Capitolo 2 affronta lo stato attuale del mercato del rinnovabile, con un’analisi a livello europeo focalizzata sul settore del fotovoltaico; un approfondimento della situazione in Italia, che occupa una posizione piuttosto prestigiosa nel panorama europeo e mondiale (anche grazie alla latitudine e al clima); infine, vengono prospettate le dinamiche previste nei prossimi anni, di difficile interpretazione per un settore complesso e legato alle politiche dei governi e al mercato dell’energia.

Nel Capitolo 3 viene introdotta la scomposizione funzionale di una commessa per la realizzazione di un impianto fotovoltaico. Il punto di partenza è stato lo studio di un caso reale, dal quale sono stati estrapolati i tempi, le attività e le procedure da eseguire. Questo studio ha permesso di individuare i punti più critici del processo, le strategie da adottare per migliorare il flusso operativo ed infine gli obiettivi raggiunti.

Nel Capitolo 4 è descritto il lavoro svolto per il miglioramento del flusso informativo attraverso l’implementazione di strumenti di ottimizzazione. In particolar modo è stato utilizzato un collaboration software, denominato Active Collab, la cui implementazione nei processi aziendali ha permesso di ottenere maggiore chiarezza a livello organizzativo, un risparmio di tempi nell’organizzazione e suddivisione del lavoro, un archivio informatico dettagliato per ogni progetto realizzato. Parallelamente sono stati realizzati una serie di documenti e fogli elettronici per la gestione delle informazioni. Sebbene l’utilizzo di questi ultimi non possa considerarsi sistematico e sistemico, aiutano il team nell’avanzamento della commessa e, spesso, sono integrabili tra loro.

Infine nel Capitolo 5 è riportato un riepilogo dei risultati ottenuti durante l’attività di tirocinio e dei possibili sviluppi futuri verso il miglioramento continuo del processo.

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Capitolo 2.

Stato dell’arte: Morellato Energia nel mercato del fotovoltaico in

regime incentivato

2.1. Introduzione: il mercato fotovoltaico in Europa e nel mondo

I cambiamenti climatici causati dall’eccessiva produzione di CO2 hanno sollevato nella comunità scientifica il problema di un radicale cambiamento delle abitudini della società globale. Tuttavia, è solo con l’incredibile aumento del prezzo del petrolio di questi ultimi anni che si è cominciati a pensare seriamente al problema energetico e a individuare soluzioni che rendano indipendenti i Paesi non produttori di combustibili fossili dal ricatto dell’oro nero.

Le energie pulite, a differenza di petrolio e carbone, hanno una bassa densità di potenza1, di due ordini di grandezza inferiori ai combustibili fossili. Tra le fonti rinnovabili solo il fotovoltaico riesce a superare i 20 W/m2 di densità di potenza, rendendola l’unica fonte capace di soddisfare la domanda energetica localizzata per utenze non troppo complesse2. Per applicare il fotovoltaico ad utenze quali supermercati, grattacieli e industrie pesanti una possibile soluzione, attualmente in fase di test per l’affidabilità, è la concentrazione dell’energia con impianti solari a concentrazione (CSP: Concentration Solar Power).

1 M. PAGLIARO, G. PALMISANO, R. CIRIMINNA, Il nuovo fotovoltaico. Dal film sottile alle celle a colorante, Dario Flaccovio Editore, Palermo, 2008.

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10 Un innegabile vantaggio dell’energia solare fotovoltaica è la corrispondenza tra la propria curva di produzione e quella del consumo medio giornaliero, quando i costi dell’energia sono maggiori. Ciò permette di avere da un lato una produzione di energia bilanciata, e dall’altro di ridurre i costi generati da un eccesso di domanda.

D’altra parte, il grosso limite del fotovoltaico resta l’efficienza tecnologica. Alla data di scrittura di questo lavoro, i pannelli commercializzati in silicio cristallino raggiungono efficienze nell’intorno del 15%. Il dato è ancora più grave se si pensa che il primo pannello installato nel 1975 a New York aveva un rendimento del 7%3. Non c’è stato, quindi, un miglioramento tecnologico significativo, sintomatico della scarsa attenzione che i governi hanno avuto nei confronti delle fonti energetiche rinnovabili (FER). Per citare un dato emblematico, basti pensare che per le energie cosiddette “pulite” si investono in tutto il mondo circa 33 miliardi di dollari all’anno, mentre il governo americano elargisce un sussidio annuo di 250 miliardi per la scoperta di carbone e idrocarburi fossili nel mondo4.

La richiesta di energia è sempre in aumento e il greggio non può continuare ad essere la risposta dei Paesi maggiormente industrializzati. L’impegno assunto attraverso il protocollo di Kyoto5 è una grande scommessa per il mondo intero, ma servono programmi specifici di investimento per rendere più spendibile e competitiva l’energia fotovoltaica.

La mancanza di investimenti “credibili” non ha permesso un grande progresso tecnologico e si pensa che per arrivare al prezzo unitario di 1$/W bisognerà aspettare una produzione cumulata di 105 GW (dato molto lontano dagli attuali 15 GW installati6). A questo punto è interessante introdurre il concetto di Grid Parity (GP). La GP è un ambizioso obiettivo che i Governi più sensibili al rispetto dell’ambiente stanno cercando di perseguire. Una chiara e semplice definizione di cosa sia la GP l’ha data l’Ing. Giovanni Simoni in un’intervista per il Sole 24 Ore il 22 ottobre 2009: è il punto di pareggio fra energia solare e fossile. È difficile spiegare interamente il concetto, poiché non tutti i combustibili fossili hanno lo stesso costo per kWh prodotto, ma anche i pannelli

3 Ivi.

4 N. STERN, The Economics of climate change, disponibile sul sito: www.hm-treasury.gov.uk 5

http://europa.eu/legislation_summaries/environment/tackling_climate_change/l28060_it.htm

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11 fotovoltaici producono sulla base di condizioni climatiche che possono essere calcolate solo in media. Tuttavia la GP è un importante traguardo, il più importante se si vuole continuare ad investire nel fotovoltaico come alternativa agli idrocarburi, prima che i danni recati all’ambiente siano irreparabili e prima che l’esaurimento dei giacimenti di combustibili fossili provochi problemi alle economie di tutto il Pianeta.

Attualmente, nel mondo, solo pochi Paesi hanno delle economie significative che ruotano intorno al fotovoltaico. Tra le Nazioni che maggiormente spiccano figurano la Germania, attuale leader mondiale del settore, la Cina (che ha il massimo produttore di celle fotovoltaiche, la società Suntech), seguita dagli Stati Uniti e dal Giappone7.

Entro 2010 diventerà significativa anche la quota di mercato della Spagna che coprirà l’8% del mercato mondiale, superando la Cina (6%) e non molto lontano da Giappone e USA e seguita dall’Italia8. È evidente lo sforzo messo in atto dalla comunità europea, capeggiata dalla Germania, e che sta dando ottimi risultati. L’Europa, infatti, è il continente che maggiormente ha investito nel fotovoltaico, con una potenza installata cumulata nel 2008 di circa 9 GW, pari al 65% della produzione fotovoltaica dell’intero Pianeta, circa 15 GW9. Ciò è stato reso possibile grazie ad una mirata politica della comunità europea che, in anni differenti, ha promosso la produzione di energia fotovoltaica in tutti i Paesi membri. La politica degli incentivi statali, infatti, è stata implementata con successo in Germania, Spagna, Italia, Francia e Grecia. Sorprende molto il dato tedesco: sebbene non particolarmente favorita dalle latitudini con una produzione di 600 kWh/kWp10 (pari alla metà della media italiana), la Germania, con 5430 MW, risulta essere al primo posto in Europa e nel Mondo per potenza cumulata installata (al 2008) seguita dalla Spagna (che ha il più grande impianto fotovoltaico del Pianeta ad Almeria) e dal Giappone. Anche l’Italia, grazie alla sua collocazione geografica e agli incentivi statali, risulta ai primi posti con 443 MW installati fino al 200811. In fig.1 e fig.2 sono riportati

7 Consulta il sito: http://www.earth-policy.org/index.php?/data_center/C23 8

Previsioni da Navigating Consulting.

9 Vedi: http://www.gse.it/attivita/statistiche/Documents/IL%20FOTOVOLTAICO-2008.pdf 10 Vedi: http://re.jrc.ec.europa.eu/pvgis/cmaps/eu_opt/PVGIS-EuropeSolarPotential.pdf 11

Fonte: elaborazione GSE (Italia) – fino al 2006 IEA, 2007 e 2008 European Photovoltaic Industry Association (EPIA).

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12 rispettivamente i grafici la potenza cumulata installata per area geografica e la potenza fotovoltaica installata nel 200812.

Tra i primi produttori mondiali di energia fotovoltaica abbiamo quindi numerosi Paesi europei, a dimostrazione che l’impegno assunto dalla Comunità Europea nei confronti del trattato di Kyoto e degli impegni internazionali sul fronte della salvaguardia ambientale rientrano tra le priorità del continente.

Figura 2.1. Potenza cumulata installata nelle principali aree geografiche

Non è un caso che i Paesi dell’Unione che hanno installato grandi quantità di fotovoltaico in termini di numerosità e di potenza appartengano al bacino mediterraneo (con la sola eccezione della Germania) in quanto la latitudine di questa area geografica fa registrare una radiazione solare al metro quadrato anche due volte maggiore rispetto alle aree più a nord del continente. Risulta evidente quindi che Italia e Spagna abbiano approfittato meglio di altri Paesi degli incentivi statali. In particolar modo la Spagna che, disponendo di una grandissima estensione territoriale, non ha riscontrato particolari

12 Vedi nota precedente.

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13 problemi per la realizzazione di grandissimi impianti: non è un caso che la più grande centrale solare sia appunto nel sud della Spagna.

Figura 2.2. Potenza installata per Paese nel 2008

Per capire il ruolo che hanno avuto gli incentivi in Europa è utile fare un raffronto della produzione di fotovoltaico negli ultimi anni, per seguire l’evoluzione dal 2000 in poi. Bisogna considerare che il costo di produzione dell’energia prodotta da fonti rinnovabili, grazie alla continua ricerca scientifica nel settore, è stato notevolmente ridotto rendendo ancora più significativi i vantaggi di tale tecnologia. Solo nel 2003 la potenza cumulata

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14 installata nella comunità dei 25 Paesi membri era di circa 593 MW, nel 2005 era già di circa 1800 MW, meno di quanto è stato installato nella sola Spagna lo scorso anno, fino a raggiungere i circa 6000 MW di potenza cumulata lo scorso anno. Ancora, fino al 2005 era la Germania l’unico Paese membro ad avere significative produzioni di energia fotovoltaica, con circa l’85% della produzione europea13. Ciò è dovuto sicuramente ad una indiscutibile sensibilità del governo tedesco nei confronti delle energie rinnovabili, ma anche alla presenza degli incentivi che in Germania sono stati elargiti prima che in altri Paesi membri. Nel 2005 Spagna e Italia, che ancora non beneficiavano di un regime incentivante, avevano una produzione rispettivamente di 57 e 36 MW, cifre assolutamente inferiori ai dati del 2008 in cui i benefici dell’incentivazione hanno portato a potenze installate cumulate di decine di volte maggiori ai dati del 2005.

2.2. Il mercato fotovoltaico in Italia

In Italia un primo passo importante verso l’incentivazione della produzione di energia elettrica si è avuto con il Decreto Ministeriale del 28 luglio 2005 del Ministero delle Attività Produttive: “Criteri per l'incentivazione della produzione di energia elettrica mediante conversione fotovoltaica della fonte solare”, pubblicato sulla GU n. 181 del 5-8-2005. Tale decreto riprende il D.lgs 387/03: “Attuazione della direttiva 2001/77/CE relativa alla promozione dell'energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili nel mercato interno dell'elettricità”, per adempiere agli impegni presi in quanto Paese membro della Comunità Europea.

Da settembre 2005 ha inizio ufficialmente l’incentivazione in Italia per la produzione di fotovoltaico. Come tutte le novità, anche il meccanismo di incentivazione parte molto lentamente e anzi stenta e decollare per una serie di ragioni concatenate. il Primo Conto Energia presentava evidenti limiti concettuali, basato su incentivi a conto capitale. La loro

13 Fonte Eurobserv’ER 2005-2006.

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15 rimodulazione attraverso il Nuovo Conto Energia14, unita ai finanziamenti vantaggiosi della Comunità Europea, ha ridato slancio al mercato e le installazioni nel solo 2007 hanno visto un incremento del 500% rispetto all’anno precedente. Nel 2008 la produzione ha superato abbondantemente le previsioni confermando i livelli di crescita dell’anno precedente e raggiungendo i 338 MW15. Gli enormi vantaggi dell’incentivazione - che stabiliscono il prezzo pagato per l’energia immessa in rete in regime incentivato leggermente al di sotto dei 0,5 centesimi/kWh, pari a circa tre volte il costo in bolletta - hanno reso estremamente appetibile il settore, ad aziende startup, la cui mancanza di una consolidata e certificata esperienza ha però creato un’inerzia nella clientela interessata. Un altro motivo di inerzia è stata l’assenza di una struttura organizzativa sulla quale anche i grandi produttori e venditori europei (che vantano una solida esperienza) potessero contare per “aggredire” il mercato italiano. Tuttavia, grazie alla bontà degli incentivi, le resistenze iniziali sono state vinte dai fatti e l’evoluzione dei dati complessivi riferiti alla numerosità e alla potenza degli impianti installati a confronto degli anni 2006, 2007 e 2008 (e 2009 parziale) vede una costante crescita: gli impianti installati nel 2006 sono stati 1.410 per un totale di 9556 kW di potenza16, nel 2007 sono stati realizzati 6.274 impianti da 70.083 kWp, nel 2008 le installazioni ammontano a 24.105 con ben 338.362 kW installati. Nel 2009 il dato, aggiornato al 30 settembre, quindi ancora provvisorio, vede oltre 19 mila impianti installati e quasi 220 MW di potenza17.

14 Definito dal DM 19/02/07, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 23/02/2007. 15 Fonte GSE.

16 Fonte GSE. 17

GSE:www.gse.it/attivita/ContoEnergiaF/PubblInf/RisultatiIncentivazione/Documents/Grafici_della_numer

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16 Figura 2.3. Numerosità e potenza degli impianti installati

Recentemente il GSE ha pubblicato il Bilancio Elettrico Italiano relativo all’anno 200818 (Figura 2.4), in cui sono riportate le produzioni di energia per tipologia di fonte energetica utilizzata. Come si vede in figura, il dato delle rinnovabili è tutto sommato modesto, pari al 16,7%, ed è fornito in prevalenza dall’energia idrica (circa il 12%), mentre resta assolutamente basso il contributo fornito dal fotovoltaico: solo lo 0,1% della produzione di energia proviene dall’energia solare. Dati più confortanti si hanno se si vede la crescita di ogni singola voce in relazione all’anno precedente. Il fotovoltaico ha visto una crescita pari al 600% rispetto all’anno precedente (in Toscana), quasi del 500% in tutta Italia nel 2008 e del 700% nel raffronto tra 2006 e 2007, a differenza delle altre fonti rinnovabili che non hanno avuto significativi cambiamenti rispetto agli anni precedenti. Tale crescita fa ben sperare sul futuro del fotovoltaico; non è facile fare delle stime, ma se verranno mantenuti questi ritmi di crescita la produzione potrebbe superare il 2% del fabbisogno totale alla fine del 2010.

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2.2.1. Costi, ricavi e ritorno degli investimenti.

L’evoluzione delle tariffe riconosciute all’energia prodotta e immessa in rete - secondo il DM 19/02/07, più semplicemente detto Conto Energia - ha subito vari aggiornamenti. Dal 2008 le tariffe vanno da un minimo di 0,36 €/kWh per impianti non integrati con potenza nominale maggiore ai 20 kW fino ad un massimo di 0,49 €/kWh per gli impianti a totale integrazione architettonica e con potenza installata inferiore ai 3 kW. Per gli anni successivi (2009 e 2010) il Nuovo Conto Energia prevede una riduzione dell’incentivo del 2% all’anno. Nella tabella 2.1 sono riportate le tariffe riconosciute per l’anno 200919 che definiscono la tariffa incentivante in base alla

potenza installata ed all’integrazione architettonica.

Taglia di potenza dell’impianto Non integrato (€/kWh) Parzialmente integrato (€/kWh) Integrato (€/kWh) 1 kW <= P <= 3 kW 0,392 0,431 0,480 3 kW < P <= 20 kW 0,372 0,412 0,451 P > 20 kW 0,353 0,392 0,431

Tabella 2.1. Impianti entrati in esercizio dal 01/01/2009 al 31/12/2009 Partendo da queste tariffe è possibile realizzare un rientro del capitale investito. Il primo dato da prendere in considerazione è la zona in cui avviene l’installazione.

Per semplicità è utile suddividere il Paese in tre aree di riferimento: Nord, Centro e Sud; la produzione al metro quadro in Italia varia da circa 1150 kWh dalle zone più a nord fino a circa 1500 kWh per le regioni più meridionali, meglio esposte alle radiazioni solari.

19 Tratto dal sito www.gse.it

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20 Figura 2.5. Producibilità annuale per kWp installato, con inclinazione e

orientamento dei moduli ottimale

Per valutare il ritorno dell’investimento prendiamo come riferimento un impianto da 3 kWp con parziale integrazione realizzato nella zona Centro (Toscana).

Il costo maggiore dell’impianto è indubbiamente composto dai pannelli: sono l’elemento più complesso dal punto di vista tecnologico e attualmente non ci sono grandi margini di miglioramento dei costi poiché la lavorazione del silicio, necessaria ad ottenere la cella, è già al limite tecnologico, per cui sarà necessario un grande investimento in ricerca e sviluppo per ripensare totalmente il concetto delle celle e permettere di ridurre i costi di produzione delle celle (e ridurre anche l’impatto ambientale che genera la fabbricazione dei pannelli).

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21 Figura 2.6. Ripartizione dei costi di un impianto FV di taglia residenziale.

Nel corso dell’anno 2009 i prezzi dei moduli, spinti da una crescita nella domanda a seguito di una crisi globale che ha toccato tutti i settori produttivi, sono stati ritoccati al ribasso, ma il loro costo relativo (sul costo totale di realizzazione dell’impianto) resta comunque al di sopra del 50% impattando in maniera consistente sulla spesa complessiva. Come si vede dal grafico di fig. 2.6 le altre voci di costo significative sono la progettazione, l’installazione, le strutture e l’inverter. Tornando sul generico impianto da 3 kWp si può dire che la spesa totale al consumatore finale ammonta intorno ai 15 -17 mila euro (solo pochi mesi fa il costo sfiorava i 20.000 €).

Un impianto da 3 kW produce in un anno (nella zona del Centro) circa 3600 kWh. Considerando l’integrazione architettonica parziale tale impianto beneficerà di 0,431 €/kWh, pertanto il ricavo totale dell’energia prodotta ammonterà a circa 1550 €, ai quali bisogna aggiungere 650 €, cioè il risparmio in bolletta maturato (pari a 3600 kWh x 0,18 €/kWh). Supponendo che il cliente abbia richiesto un prestito di 16000 € a 15 anni con tasso intorno al 5% avrà una rata annua di circa 1500 €. Potendo trascurare i costi di manutenzione (inesistenti se l’impianto è installato bene) si ottiene un risparmio annuo di circa 700 euro. Con tali valori il ritorno dell’investimento è calcolabile in 10 anni e mezzo.

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22 Dopo tale periodo fino al ventesimo anno si ha il massimo guadagno poiché non si ha più la voce in uscita in quanto risulta estinto il debito, mentre l’erogazione del credito continua. Per completezza del discorso bisogna precisare che l’impianto perde piccole percentuali di efficienza negli anni, dovute all’usura dei componenti, contenute tuttavia entro il 20% del funzionamento nominale, soglia tutelata dalla garanzia di tutti i fornitori di moduli fotovoltaici. A causa di tale perdita anche il guadagno complessivo annuale tenderà a calare percentualmente con la riduzione della produzione di energia. Tuttavia, bisogna sempre ricordare tra le voci di guadagno il risparmio in bolletta che resterà anche al termine dell’incentivo per tutta la vita utile dell’impianto, che può superare i 35 anni.

Attraverso questo modello esplicativo si evince la vantaggiosità nell’investire nel fotovoltaico, almeno fino a quando le nuove installazioni saranno coperte dall’incentivo statale. Per adesso l’Italia può ritenersi parzialmente soddisfatta per i risultati ottenuti, ma non bisogna dimenticare che usufruisce degli incentivi. La scommessa da vincere è restare tra i primi Paesi produttori di energia solare anche quando il governo cesserà il finanziamento, dedicando ulteriori risorse economiche e creando specifici piani di investimento e sviluppo nel settore.

2.3. Scenari e prospettive futuri

In Italia le prospettive di espansione del mercato sono molto allettanti. Indubbiamente la vendita dei pannelli avrà successo fino a quando sarà saranno presenti gli incentivi statali, ma dopo il 2010 si apre uno scenario del tutto imprevedibile. Se il nostro Paese vorrà restare tra i primi produttori di energia solare, nei prossimi anni si dovrà cercare di abbracciare l’intera filiera produttiva e in particolare dedicarsi alla realizzazione di pannelli. Ad oggi, non sono presenti in Italia aziende che producono pannelli che, come già detto, costituiscono il principale costo di una installazione. È evidente, quindi, che il mercato dovrà puntare su questa fase se vorrà incrementare il proprio volume d’affari: si stima che per ogni megawatt prodotto vengano creati 10 posti di lavoro in attività

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23 manifatturiera e altri 30 per le fasi successive (installazione, vendita e manutenzione). Per un Paese che vuole fare investimenti a lungo termine nel fotovoltaico diventa quindi imprescindibile l’integrazione della produzione dei pannelli per dare slancio al mercato. Inoltre, l’Italia, con tutta l’Europa, potrebbe proporsi nel panorama mondiale collaborando allo sviluppo di progetti di grandissima portata, come ad esempio il progetto, in esame alla Commissione europea, per la produzione energetica solare in Europa, Medio Oriente e Nord Africa. Il progetto, che dovrebbe costare intorno ai 45 miliardi di euro, ha lo scopo di sfruttare la radiazione solare presente nel territorio sub-sahariano - che gode di una densità di potenza doppia rispetto a quella dell’Europa meridionale - e portarla nelle aree coinvolte nel progetto attraverso una linea di alta tensione. Gli studiosi hanno previsto che servendosi di un’area pari allo 0,3% dell’intera area desertica del Nord Africa e del Medio Oriente, è possibile fornire energia elettrica e acqua calda sufficiente a soddisfare la richiesta locale e dell’Europa stessa, con un risparmio di 10 miliardi di euro all’anno.

Ma oltre ai grandi progetti non bisogna perdere di vista le piccole installazioni per privati o piccole aziende. In Italia, infatti, gli impianti realizzati al di sotto dei 20 kWp superano il 90% della numerosità totale degli impianti realizzati e di questi più del 50% è al di sotto dei 3 kWp. Ciò dimostra che, sebbene i grandi impianti forniscono enormi quantità di energia per l’intero Paese, anche con la produzione delocalizzata si può incidere significativamente e modificare le abitudini della società verso uno stile di vita più rispettoso dell’ambiente in cui viviamo.

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Capitolo 3.

Analisi di una commessa standard

3.1. Introduzione: le fasi coinvolte nella realizzazione di un impianto fotovoltaico

In questa parte del lavoro verrà descritto il processo operativo che porta alla realizzazione di una commessa a partire dalla richiesta di un cliente. Tale studio si basa su un’analisi di tipo top-down, che prevede l’esplosione di ogni singola fase del processo nel tentativo di mettere in evidenza ogni attività e scelta. Con il termine fase del processo si identificano una serie di attività riconducibili ad una stessa macroattività (che più avanti definiremo come milestone) e che avvengono all’interno di un arco temporale definito.

Per i motivi esaminati nel capitolo precedente, lo studio svolto nel corso del mio tirocinio è stato focalizzato sul mercato del fotovoltaico per impianti di piccola taglia20, che rappresentano il core business dell’azienda.

La principale attività svolta è stata, quindi, lo studio dei processi per migliorare l’efficienza nell’avanzamento delle commesse diminuendo i tempi per completare la fornitura del servizio “chiavi in mano”. Ciò è molto importante per una piccola azienda che, in un mercato estremamente dinamico come quello del fotovoltaico, può avere mesi con poche installazioni e mesi in cui si hanno troppi ordini da evadere. Rendere più efficiente un’azienda è un risultato determinante per la sopravvivenza stessa dell’azienda ed un primo passo verso l’obiettivo di lungo termine che la Morellato Energia S.a.s. si è preposto: la certificazione di qualità secondo la normativa ISO 9000:2000.

20 Per gli scopi di questo lavoro definiamo di “piccola taglia” gli impianti monofase di potenza nominale compresa tra 1 e 6 kWp collegati alla rete elettrica di bassa tensione.

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25

3.1.1. Descrizione di un caso reale

Analizzare un caso reale è stato un passo indispensabile per conoscere nel dettaglio le attività coinvolte nel processo di consegna “chiavi in mano”. Per lo studio del caso reale è stato preso un impianto privato di potenza nominale di 5,04 kW, senza vincoli archeologici o paesaggistici. In precedenza l’azienda utilizzava come date di riferimento soltanto quelle della firma del preventivo (che sancisce l’inizio della commessa, il kick-off) e dell’attivazione delle convenzioni FTV-SR e SSP (tariffa incentivante e scambio sul posto), che chiudono la commessa. Nel tempo che intercorre tra queste date sono però comprese una serie di attività eterogenee e che coinvolgono soggetti differenti sia interni che esterni all’azienda: richieste di inizio lavori, autorizzazioni, modulistica di vario genere, progetti tecnici, ecc. Ad ogni attività sono associati tempi più o meno lunghi da dovere quantificare per capire quali siano gli eventuali colli di bottiglia e come intervenire per migliorare il flusso del processo.

Con la firma del preventivo si è dato inizio al progetto. L’impianto da installare rientra nella seconda fascia di potenza (quella compresa tra i 3 e i 20 kW). Il comune di riferimento ha richiesto una semplice comunicazione di inizio lavori, sebbene nel PIER (Piano di Indirizzo Energetico Regionale per la Toscana del 08.07.2008) sia espressamente richiesto per gli impianti al di sopra dei 3 kW di potenza e fino ai 20 kW la presentazione della DIA (Denuncia di Inizio di Attività) che prevede un iter burocratico più complesso in termini di pratiche, ma soprattutto di tempo. In passato l’azienda aveva già avuto modo di osservare alcune discrepanze di comportamenti dei vari Comuni: alcuni si attengono al PIER, mentre altri fanno riferimento ad altri decreti. È emersa quindi la necessità di fare chiarezza a livello procedurale e individuare un’unica soluzione a cui attenersi sulla base dei riferimenti normativi esistenti. Con l’ausilio del legale aziendale è stata realizzata una ricognizione del quadro normativo vigente e si è giunti ad uno schema generale univoco che l’azienda ha deciso di adoperare dal momento della sua realizzazione. In appendice (App.3.1) è riportato lo studio realizzato.

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26 Riportiamo le conclusioni di questo studio, che in seguito hanno contribuito in maniera significativa nell’approccio alle nuove commesse:

- Impianti generici di potenza nominale superiore ai 20 kW  autorizzazione unica

- Impianti generici di potenza nominale compresa tra 3 e 20 kW  presentazione della DIA

- Impianti generici di potenza nominale inferiore ai 3 kW  esonero dalla DIA. - Impianti i cui moduli:

o siano aderenti o integrati nei tetti degli edifici;

o abbiano la medesima inclinazione e lo stesso orientamento della falda; o i componenti non modifichino la sagoma degli edifici stessi;

o la superficie dell’impianto non sia superiore a quella del tetto  comunicazione preventiva al Comune

Da questo quadro normativo si ricava un primo risultato estremamente importante: gli impianti fotovoltaici fino a 20 kWp aderenti o integrati nei tetti degli edifici con la stessa inclinazione e lo stesso orientamento della falda, i cui componenti non modificano la sagome degli edifici stessi e qualora la superficie dell’impianto non sia superiore a quella del tetto stesso si applica il D.lgs. 115/08 per cui si ha esonero dalla DIA (Denuncia di Inizio Attività). In sostanza il D.lgs. 115/08 ratifica che l’impianto fotovoltaico aderente alle coperture degli edifici è una tecnologia comune alla stregua dell’antenna parabolica, considerata come manutenzione ordinaria e che può quindi beneficiare di un trattamento autorizzativo semplificato. La quantità di impianti che rispettano tale condizioni sono la maggior parte, quindi un primo risultato è il risparmio di 20-30 giorni per quegli impianti che avrebbero richiesto la presentazione della DIA e per i quali non ce ne sarà più bisogno.

Nel caso reale esaminato il comune competente, verificata l’assenza di vincoli di alcuna natura, ha richiesto semplicemente la comunicazione di inizio lavori, con la quale si è potuti procedere alla realizzazione dell’impianto. In appendice (App. 3.2) viene riportata la dichiarazione sostitutiva di denuncia di inizio attività appositamente realizzato dalla

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27 Morellato Energia per i comuni non dotati di modulistica apposita. Con questo format verranno presentate tutte le DIA dei prossimi impianti.

Ottenuto il permesso per iniziare i lavori, si è aperta la fase di installazione. In questa fase non sono stati riscontrati particolari problemi. Tuttavia, è stato sfruttato questo caso per prendere accuratamente in esame le problematiche della sicurezza e salute dei lavoratori, come previsto dal Testo Unico per la Sicurezza D.lgs. 81/08. Nei paragrafi successivi verrà dedicato ampio spazio alla problematica della sicurezza dei lavoratori (vedere il paragrafo 3.2.3).

Terminata l’installazione e varato il collaudo dell’impianto, è stata fatta richiesta all’Enel, in qualità di Distributore della rete elettrica di pertinenza, per la connessione in rete del contatore di produzione. L’Enel ha dai 20 ai 60 giorni21 (a seconda della taglia dell’impianto) per effettuare la connessione e ulteriori 10 giorni per l’allaccio fisico del contatore di produzione in rete22. Nel caso reale, il preventivo è stato firmato il 18 febbraio, la richiesta al comune è stata fatta il 23 aprile e l’installazione è iniziata il 28 aprile. La realizzazione dell’impianto è stata terminata il 30 aprile, il collaudo è stato fatto il 6 maggio e la richiesta di connessione all’Enel è stata spedita lo stesso giorno, ma ricevuta solamente il 19 maggio. La risposta dell’Enel è arrivata il 4 giugno e una settimana dopo è stata consegnata all’Enel l’accettazione del preventivo con l’invio della documentazione di fine lavori. Infine, la connessione del contatore di produzione è avvenuta il 24 giugno.

Considerazioni finali sul caso reale

Facendo un calcolo dei tempi dal 18 febbraio, data della firma del preventivo si è arrivati al 24 giugno (vedi diagramma di Gantt di Fig. 2.1). Indubbiamente il dato peggiore

21 Vedi il Testo Integrato delle Connessioni Attive (TICA), All. A del DCO 5/08 Testo Integrato Delle Condizioni Tecniche ed Economiche per la Connessione alle Reti con obbligo di connessione di terzi degli impianti di produzione di Energia Elettrica (Orientamenti ulteriori rispetto al documento per la consultazione 1 agosto 2007, Atto N. 32/2007) del 28 febbraio 2008.

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28 è l’inattività di due mesi dalla firma del preventivo23, dovuti in parte ad una iniziale posticipazione dell’impianto per necessità interne dell’azienda, in parte alla mancanza di chiarezza sulla procedura autorizzativa da seguire che ha portato l’azienda alla stesura del quadro normativo per la denuncia di inizio attività, con vari scambi informativi tra progettista e responsabile dell’Ufficio Edilizia Priviata del Comune competente.

Figura 2.1. Diagramma delle prime attività della commessa analizzata Altri 6 giorni sono stati persi tra l’installazione e il collaudo: con una buona pianificazione delle attività sarebbe stato possibile ottenere il collaudo il giorno stesso della fine dei lavori o il giorno successivo. In seguito l’azienda ha tratto giovamento da tale precedente organizzando meglio il lavoro tra impiantista e collaudatore.

Nel passaggio di richieste all’Enel si sono perse quasi due settimane di tempo a causa della spedizione a Pomezia della documentazione necessaria per la richiesta di connessione. In seguito l’azienda ha iniziato a effettuare la consegna “a mano” presso lo sportello del Distretto di Zona, azzerando tale tempo. Ma su questo aspetto è stato fatto un ulteriore miglioramento: dal momento in cui il Comune autorizza l’esecuzione dei lavori è possibile richiedere il preventivo di connessione al Distributore di rete senza dover attendere l’installazione e il collaudo, perciò la richiesta sarebbe potuta essere stata fatta il 23 aprile stesso riducendo notevolmente la tempistica: la risposta dell’Enel sarebbe arrivata entro il 23 maggio e ricevuto il preventivo in pochi giorni sarebbe stato possibile riconsegnare l’accettazione del preventivo e recuperare un mese rispetto al tempo effettivamente impiegato per la connessione del contatore di produzione.

23 Tra il preventivo e la presentazione della domanda in comune si è generato una inattività di sette settimane (dalla 9 alla 16).

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29 Calcolando tutti i tempi persi si sarebbe potuto connettere in rete il contatore di produzione in poco più di un mese dalla firma del preventivo, cioè per la fine di marzo, ben 3 mesi prima del tempo reale in cui è stato realizzato l’impianto.

In conclusione, per arrivare alla connessione in rete del contatore di produzione ci sono voluti 126 giorni, mentre con una gestione efficiente della commessa si sarebbe potuto connettere l’impianto in circa 40 giorni, ben 3 volte in meno del tempo reale!

FASE IMPIANTO A 5.04 kWp IMPIANTO B 5.52 kWp IMPIANTO C 2.73 kWp IMPIANTO D 2.94 kWp Sopralluogo 18/02/09 17/09/09 23/09/09 25/09/09 Autorizzazioni 23/04/09 30/10/09 27/10/09 30/10/09 Installazione 28/04/09 15/10/09 08/10/09 08/10/09 Connessione in rete 24/06/09 30/10/09 22/10/09 30/10/09 Durata totale 126 giorni 44 giorni 35 giorni 36 giorni

Tabella 3.1. Confronto tra gli impianti realizzati pria e dopo l’ottimizzazione Una volta che l’impianto è connesso in rete e che il Distributore di energia ha rilasciato i verbali di connessione, si passa alla quarta ed ultima fase: richiesta della tariffa incentivante e SSP. È stato possibile attivare le convenzioni per richiedere la tariffa incentivante al GSE, il Gestore dei Servizi Elettrici che per conto dello Stato elargisce l’incentivo per la produzione di energia elettrica fotovoltaica. Le convenzioni richieste sono due e relative ai due tipi di incentivi che possono essere richiesti: la tariffa incentivante FTV-SR e lo Scambio Sul Posto (SSP). Al termine della procedura, saranno accreditati gli importi relativi all’incentivo ottenuto. Durante questa fase non sono emerse particolari criticità. La creazione della pratica è avvenuta il giorno stesso della connessione in rete24 (24 giugno). Il primo riesame della pratica da parte del GSE è avvenuto il 14 luglio; perché il GSE riconosce l’incentivo dal giorno in cui l’impianto è messo in rete. Il GSE ha riconosciuto la pratica l’11 agosto e ha creato la convenzione per il cliente. Il 15

24 Importante: la creazione della pratica online deve essere fatta entro 60 giorni dalla connessione in rete, mentre nel caso in cui si superasse tale vincolo il gestore annullerebbe la pratica del cliente e sarebbe necessario realizzare un nuovo impianto, con nuovi pannelli (con il problema per l’azienda di dovere smaltire quelli precedentemente installati non più utilizzabili per altri impianti in quanto già registrati dal GSE).

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30 agosto è stata creata la convenzione per lo Scambio Sul Posto (SSP) che è stata inviata al cliente il 19 agosto. Il 24 agosto la convenzione SSP è stata conclusa. In data 15 ottobre la convenzione è stata dichiarata definitivamente attiva. Il GSE riconoscerà l’incentivo a partire dalla data di connessione in rete (24 giugno) con accreditamento bimestrale per la tariffa incentivante e trimestrale per lo SSP sul conto corrente del cliente, sulla base della lettura dei dati del contatore che saranno forniti dall’Enel mensilmente. A questo punto si può considerare completamente conclusa la commessa.

3.2. Estrapolazione dei processi di una commessa

In questo paragrafo viene riportata una estrapolazione delle attività relative al processo generale di fornitura del servizio al cliente. Con la suddivisione delle attività in blocchi è stato possibile esplodere tutte le fasi connesse al processo mettendo in risalto input, output, durata media e documenti connessi alle singole fasi.

Il processo di fornitura del servizio è stato suddiviso in quattro macrofasi. Tuttavia, nel corso della descrizione suddivideremo in cinque parti la descrizione delle attività, poiché la richiesta di connessione alla rete elettrica si sviluppa su più macrofasi, sebbene produca un unico output al termine della terza macrofase:

1. Sopralluogo e verifica di fattibilità. 2. Autorizzazioni all’installazione. 3. Installazione dell’impianto.

4. Richiesta di connessione allaccio alla rete elettrica nazionale. 5. Richiesta delle convenzioni al GSE.

Nella figura seguente (Fig. 3.1) è riportato uno schema generale per la realizzazione di un impianto fotovoltaico, che è il risultato dello studio di processo relativo alle singole fasi attività, tempi e interventi migliorativi adottati.

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31 Figura 3.1. schema generale del processo per la realizzazione di un impianto FV.

3.2.1. Sopralluogo e verifica di fattibilità

Prima di effettuare un sopralluogo, l’agente ha già intrapreso i contatti con il potenziale cliente che, al momento del sopralluogo risulta essere già convinto a realizzare l’impianto. Il momento del sopralluogo, quindi, diventa l’occasione per recuperare informazioni sul cliente e sul sito dove verrà realizzato l’impianto. Spesso vengono fatte fotografie per evidenziare possibili criticità, sulla base delle quali bisognerà modellare lo schema definitivo dell’impianto. L’output auspicato al termine delle sottofasi del sopralluogo è la stipula del contratto che avviene con l’accettazione del preventivo.

Una volta ottenuta la firma del preventivo possono partire una serie di attività che rientrano in differenti fasi del progetto: la comunicazione di inizio lavori (che come detto nella quasi totalità dei casi rientra in manutenzione ordinaria, quindi con iter semplificato), l’installazione (da concordare con la ditta installatrice) e la richiesta al Distributore per la

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32 connessione in rete dell’impianto. Questo punto del processo risulta molto importante ed è opportuno rilevare due aspetti: da una parte si è già alla fase operativa e in caso di comunicazione semplice, si è evitata una intera macrofase del processo (la fase due, cioè l’Autorizzazione all’installazione e alla connessione), ma non bisogna sottostimare il lavoro di progettazione dell’impianto relativo al suo dimensionamento; dall’altra parte bisogna evidenziare che attraverso l’ottimizzazione del processo è stato possibile fare partire contemporaneamente l’installazione dell’impianto e la richiesta di connessione al Distributore di rete: precedentemente queste attività erano svolte in successione temporale, adesso in parallelo.

Entrando più nello specifico delle attività relative alla prima macrofase esaminiamo ciò che l’agente deve svolgere; abbiamo due sottofasi:

1. Verifica della fattibilità dell’impianto: fattibilità tecnica; 2. Aspetto economico-finanziario: fattibilità economica.

1. Verifica della fattibilità tecnica dell’impianto. L’operatore deve valutare i requisiti riportati nell’appendice 3.2, che sono legati a tre aspetti: requisiti essenziali del cliente, aspetti autorizzativi (fondamentale capire subito se esistono vincoli sovra ordinati, che allungano i tempi per ottenere il permesso a iniziare i lavori) e aspetti legati all’installazione dell’impianto. Per tali informazioni è opportuno redigere delle checklist che aiutino da una parte a non trascurare informazioni importanti, dall’altra ad avere un modulo rapido da compilare che permetta di ridurre i tempi.

2. Aspetto economico-finanziario: formulare una proposta definitiva al cliente, sulla base delle caratteristiche del fabbricato e dell’impianto che si pensa di realizzare. Sulla base delle condizioni di pagamento viene realizzato il piano di rientro dell’investimento: un finanziamento dilazionato nel tempo prevederà dei tassi di interesse che allungano leggermente il tempo di rientro dai costi, ma consentono al cliente di non avere una consistente esposizione economica concentrata. Le due forme di pagamento previste sono:

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33 2.b) finanziamento.

Nel secondo caso l’operatore può porsi come intermediario tra il cliente e il soggetto di credito e presentare al primo una soluzione finanziaria.

Nel caso in cui il preventivo non venga accettato dal cliente l’operatore deve riconsiderare la soluzione tecnica proposta. Tra i parametri in gioco che possono essere modificati dall’operatore consideriamo: la qualità, la soluzione tecnica e il prezzo25. In figura 3.2 è riportato lo schema a blocchi relativo a questa fase di processo.

25 I pannelli fotovoltaici non sono tutti uguali. Questi si differenziano sia per caratteristiche tecniche: capacità di produzione al metro quadro, capacità di assorbire le radiazioni diffuse piuttosto che quelle dirette, rendimento totale, resistenza all’usura e alle condizioni di utilizzo; sia per le caratteristiche proprie del sito in cui è installato l’impianto: presenza di ombreggiamenti, orientamento della stringa rispetto al sole, eventuale inclinazione del pannello. Infine, bisogna anche considerare il marchio del produttore: le grandi società detengono un forte potere contrattuale: ciò permette loro di imporre prezzi maggiori a parità di caratteristiche tecniche del prodotto o richiedere modalità di pagamento meno vantaggiose per le aziende installatrici. Tutti questi fattori incidono sull’offerta da presentare al cliente ma, molto spesso, se si vuole contenere i costi al di sotto di un certo valore e in base alla complessità del sito dove effettuare l’installazione, non si ha la possibilità di effettuare grandi cambiamenti sull’offerta di partenza.

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34 Fattibilità tecnica Fattibilità economica Dati del cliente Aspetti autorizzativi (diagramma specifico) Aspetti connessi all’installazione Nome e Cognome/Ragione sociale

dati anagrafici e fiscali Indirizzo, Località Telefono/Fax e e-mail

planimetrie

Caratteristiche dell'immoblie: nuovo/esistente coordinate satellitari

Uso dell'immobile

Consumi e costo medio energia [!/kWh] Tipo di tetto

integrazione possibile dell'impianto Orientamento e ombreggiamenti Angoli di azimuth e tilt del campo fotovoltaico

Accessibilità al tetto Foto e appunti eventuali.

Finanziamento Acquisto diretto? NO NO Ritorno dell'investimento SI Particolarità Preventivo Accettato? SI NO

Caratteristiche dell'impianto elettrico: impianto conforme a legge

tipo di contratto tensione potenza impiegata

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35

3.2.2. Autorizzazioni all’installazione e alla connessione in rete

A seguito dello studio sull’inquadramento normativo in materia di impianti fotovoltaici con riferimento alla necessità o meno di denuncia di inizio attività, è stato perfezionato un modulo per la richiesta di Comunicazione di inizio lavori - unico documento indispensabile per potere dare il via a qualsiasi opera che rientri nella manutenzione ordinaria ai sensi del D.lgs 115/08 - per quei comuni che non hanno ancora previsto una modulistica specifica (situazione molto comune nei Comuni più piccoli, generalmente meno “abituati” a queste procedure). In App. 3.3 è riportato un esempio di tale richiesta26.

La presenza di vincoli sovraordinati (ad esempio di tipo paesaggistico) complica l’iter burocratico ed impone un passaggio obbligato all’Ente competente (per i vincoli paesaggistici la Soprintendenza ai Beni Culturali). Quest’ultima ha 60 giorni di tempo per esaminare la richiesta e l’esito non è definibile a priori. In caso di parere positivo viene presentata in Comune la comunicazione di inizio lavori secondo il Regolamento Edilizio o Urbanistico esaminato in precedenza e si passa alla macrofase successiva (fase 3).

Lo schema seguente (Fig. 3.3) descrive il flusso delle operazioni da seguire per ottenere l’autorizzazione a procedere all’esecuzione dei lavori.

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36

Richiesta di autorizzazione all'installazione presso l'Ente territoriale competente

Autorizzazione unica

LR 39/05 A rt. 11: A utorizzazione Unica

per impianti di

potenza > 20 kW

(tempo: 45gg per ottenere la pubblicazione sul Bollettino Uf f iciale della

Regione)

Comunicazione Semplice di manutenzione ordinaria

D.Lgs. 115/08. A rt. 11: Impianti complanari alla f alda integrati o parzialmente integrati

che non sporgono e/o non modif icano la sagoma dell'edif icio.

Nessun limite di potenza.

(tempo: immediato)

DIA

LR 39/05. A rt. 16: Denuncia di inizio dell’attività per gli impianti che non rientrano nel

D.lgs. 115/08

Fino a 20 kWp

(tempo: 20gg)

Richiesta di connessione al Distributore di energia elettrica.

Tempo di risposta variabile da 20 a 60gg. secondo TICA Autorizzazione a procedere? NO SI Presenza di vincoli sovraordinati? NO Parere vincolante Richiesta autorizzazione all'Ente competente:

ex: Ente Parco, Soprintendenza ai Beni Culturali, etc...

(tempo: ca 3 mesi) SI Preventivo di connessione e accettazione Autorizzazione all'installazione Installazione dell'impianto e connessione alla rete elettrica

Esito vincoli NO SI Preparazione autorizzazioni secondo il Regolamento Edilizio

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37

3.2.3. Installazione dell’impianto e problematiche di sicurezza

L’installazione dell’impianto consiste nella realizzazione del progetto. L’azienda provvede attraverso i suoi fornitori a reperire tutto il materiale necessario: pannelli, inverter, strutture di ancoraggio e sostegno, materiale elettrico (cavi, quadri, ecc.). L’impianto è successivamente montato da una ditta esterna in regime di subappalto: avere una squadra di impiantisti interni all’azienda avrebbe un costo troppo elevato e non sarebbe giustificato se non da un numero pressoché costante di installazioni, oltre al rispetto di tutti i requisiti di sicurezza per la realizzazione di lavori in quota secondo quanto stabilito dalla normativa D.lgs. 81/08 (Testo unico sulla sicurezza). Il Titolo IV del decreto (Articoli 88 e successivi) fa riferimento ai Cantieri Temporanei Mobili e nel Capo I descrive le “Misure per la salute e sicurezza nei cantieri temporanei o mobili”. I primi articoli di questa sezione esplicitano gli obblighi del committente, definiscono i ruoli e le relative mansioni dei soggetti coinvolti: responsabile dei lavori, coordinatore in materia di sicurezza e di salute durante la progettazione dell'opera, coordinatore in materia di sicurezza e di salute durante la realizzazione dell'opera, impresa affidataria, datori di lavoro. Negli articoli successivi del Titolo sono riportate le misure di sicurezza da adottare e viene spiegato come redigere il Piano di Sicurezza e Coordinamento (PSC). Studiando il decreto si è potuto individuare quali sono le norme a cui sono sottoposti gli interventi di installazione per fotovoltaico, quali procedure rispettare per la garantire la sicurezza dei lavoratori ed effettuare un lavoro a regola d’arte. Al Capo II del Titolo IV del predetto decreto, sono contenute le “Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro nelle costruzioni e nei lavori in quota” (Art. 106 e successivi). Il Testo definisce che le lavorazioni (comprese i lavori di manutenzione, nei quali rientra l’installazione di pannelli fotovoltaici) che espongono il lavoratore al rischio di una caduta da un’altezza superiore ai 2 m sono da considerarsi come lavori in quota e pertanto, in tali circostanze, bisogna attenersi alle norme del decreto. Anche in questo caso è stato necessario destreggiarsi all’interno di una casistica molto complessa (che accomuna lavorazioni molto differenti tra loro). Il testo permette, laddove il tempo di lavorazione non ne giustifichi l’utilizzo, di non ottemperare a tutte le norme della sicurezza, purché non sia mai posta a rischio la salute dei lavoratori. Nel caso degli impianti fotovoltaici di piccola taglia, l’installazione richiede un paio di giorni di lavorazione e ciò permette di rientrare nella casistica “agevolata”. È bene

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38 precisare che gli installatori sono sempre provvisti dei dispositivi di protezione individuale (DPI) che proteggono loro dal rischio di cadute. Di seguito vengono riportate gli schemi decisionali relativi ai cantieri temporanei mobili (Fig.3.4) e ai lavori in quota (Fig. 3.5).

Cantieri Temporanei Mobili

Lavori di manutenzione

ordinaria?

Art. 90: Obblighi del committente o del responsabile dei lavori

si attiene ai principi e alle misure

generali di tutela di cui all'Art. 15. valuta i documenti di cui all'Art. 91,comma 1, lettere a) e b) Ci sono piùimprese?

designa il coordinatore per la progettazione

designa il coordinatore per l'esecuzione dei lavori

possono essere la stessa persona se possiede i requisiti all'Art. 98.

SI

il coordinatore per la progettazione

redige il piano di sicurezza e di coordinamento di cui all'Art. 100.1, i cui contenuti sono

dettagliatamente specificati nell'All XV

verifica e coordina i lavori. Se richiesto redige PSC e fascicolo predispone un fascicolo,

i cui contenuti sono definiti all'All. XVI (no per manut. ord.)

coordinatore per l'esecuzione dei lavori

I datori di lavoro delle imprese esecutrici

il mantenimento del cantiere in condizioni ordinate la scelta dell'ubicazione di posti di lavoro le condizioni di movimentazione dei vari materiali le interazioni con le attività che avvengono sul luogo

trasmette il piano di sicurezza e di coordinamento a tutte le imprese SI

Le disposizioni del presente capo non si applicano:

ai lavori di prospezione, ricerca e coltivazione delle sostanze minerali ai lavori svolti negli impianti connessi alle attività minerarie ai lavori svolti negli impianti che costituiscono pertinenze della miniera ai lavori svolti in mare

alle attività svolte in studi teatrali, cinematografici, televisivi NO

Figura 3.4. Schema decisionale per i cantieri temporanei mobili, secondo il D.lgs. 81/08.

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39 Figura 3.5. Schema decisionale per i lavori in quota secondo il D.lgs. 81/08.

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40 L’installazione dell’impianto, in situazioni climatiche adatte, copre una durata temporale proporzionale alle dimensioni dello stesso e alle condizioni di accesso del sito. Terminata l’installazione è necessario sottoporre l’impianto a collaudo e redigere la dichiarazione di conformità. A questo punto si può effettuare la richiesta di connessione alla rete elettrica nazionale e considerare conclusa la terza macrofase del processo. Solo nel caso di impianti ad isola, cioè impianti non collegati alla rete elettrica nazionale, si può considerare conclusa con il collaudo la commessa. Questi impianti, infatti, non essendo collegati alla rete elettrica nazionale (poiché localizzati in zone non coperte dalla rete) non possono beneficiare degli incentivi statali, per tanto non è possibile richiedere le ulteriori autorizzazioni per la tariffa incentivante del GSE.

Figura. 3.6. Diagramma di Gantt del caso reale analizzato.

3.2.4. Connessione alla rete elettrica nazionale

La connessione in rete del contatore segna l’istante dal quale l’impianto è in produzione. Tale risultato è l’insieme di varie fasi dislocate su più macrofasi. Infatti, come è stato descritto nei paragrafi precedenti, appena ottenuta la firma del preventivo è possibile

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41 richiedere al Distributore di rete il preventivo per la connessione (App. 3.4)27, ma solo a questo punto, ovvero ad impianto ultimato e con la Dichiarazione di Conformità redatta, è possibile ottenere la connessione in rete del contatore di produzione, che viene eseguita da un tecnico del Distributore di pertinenza. Questo momento risulta particolarmente importante perché dalla data in cui l’impianto è connesso, verranno effettuati in maniera retroattiva i pagamenti relativi all’incentivazione dell’energia prodotta (come vedremo meglio nel prossimo paragrafo). Le procedure da seguire per ottenere la connessione in rete sono definite dal TICA28 (vedi Art. 5 dell’Allegato A: Corrispettivo per l’ottenimento del preventivo). Avvenuta la connessione in rete si può passare alla quarta ed ultima macrofase del processo: Richiesta tariffa incentivante e SSP.

Di seguito (Fig. 3.6) è riportato il diagramma a blocchi della fase di Richiesta di connessione alla rete elettrica nazionale.

27 Il modulo è reperibile online sul sito dell’Enel27 (nel caso in cui il distributore sia appunto l’Enel). Attenzione: la richiesta di connessione è stata già effettuata. Con questa il distributore competente indica al richiedente i lavori da effettuare per ottenere la connessione e fornisce un preventivo al richiedente nell’arco di 20, 45 o 60 giorni - a seconda delle dimensioni dell’impianto27, rispettivamente minore di 100 kWp; compreso tra 100 e 1000 kWp, o superiore a 1000kWp - al quale dare conferma entro 45 giorni.

Nota: L’esperienza ha dimostrato come sia più conveniente consegnare la domanda a mano presso l’ufficio competente piuttosto che inviarla per posta.

28 Testo Integrato delle Connessioni Attive: Allegato A del Testo Integrato delle Condizioni Tecniche ed Economiche per la Connessione alle Reti con Obbligo di Connessione di Terzi degli Impianti di Produzione, del 28 febbraio 2008, Orientamenti ulteriori rispetto al documento per la consultazione 1 agosto 2007, Atto N. 32/2007.

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42 Il Preventivo del Distributore è stato richiesto? Richiedere il Preventivo Procedere all'esecuzione dei lavori NO NO SISI Fine Lavori Collaudo Dichiarazione di conformità Connessione in rete Richiesta al GSE

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43

3.2.5. Richiesta della tariffa incentivante e dello scambio sul posto

Realizzata la connessione in rete dell’impianto di produzione, il Soggetto Responsabile (SR) deve attivare in massimo 60 giorni le convenzioni online per ottenere l’incentivo statale.

Come visto in precedenza il GSE gestisce gli incentivi attraverso il Conto Energia, che fa riferimento al DM 19 febbraio 2007: Criteri e modalità per incentivare la produzione di

energia elettrica mediante conversione fotovoltaica della fonte solare, in attuazione

dell'articolo 7 del decreto legislativo 29 dicembre 2003, n. 387. Importante è non confondere il

DM 19/02/2007 (che riguarda la tariffa incentivante sulla totalità dell’energia prodotta, di seguito FTV-SR) con il servizio di Scambio sul posto29 (SSP), anch’esso erogato dal GSE, ma regolato dalla deliberazione ARG/elt n.74/08 (TISP)30.

Procediamo con ordine. Il soggetto responsabile crea la convenzione online per l’ottenimento della Tariffa Incentivante (FTV-SR). Invia per posta al GSE la documentazione richiesta dal GSE per la valutazione dell’impianto e attende l’accettazione della domanda. Il GSE valuta la pratica e sulla base delle informazioni ottenute dal richiedente, degli schemi elettrici, delle fotografie, e del resto della documentazione accetta la domanda stabilendo il corrispondente incentivo, così come definito dal DM del 19/02/07, a seconda della potenza nominale e del tipo di integrazione architettonica dell’impianto realizzato. La documentazione da inviare al GSE per la richiesta di incentivo è elencata al par. 7.2. della guida al Conto Energia fornita dal GSE31:

Il GSE redige il contratto che regolamenta la sovvenzione dell’incentivo corrispondente all’impianto e invia al SR la copia da firmare e rispedire al mittente. A sua volta il Gestore restituirà una copia firmata del contratto al soggetto responsabile. Da

29 Lo scambio sul posto è un meccanismo che consente, in generale, di immettere in rete l’energia elettrica prodotta ma non immediatamente autoconsumata, per poi prelevarla in un momento successivo per soddisfare i propri consumi.

30http://www.gse.it/attivita/ssp/PubblInf/Documents/SSP%20in%20generale%20(12-5-09).pdf

(44)

44 questo momento in poi verranno effettuati gli accrediti al richiedente sulla base delle letture che il Distributore di rete fornisce per lo specifico impianto al GSE.

Parallelamente alla convenzione per la richiesta della Tariffa Incentivante il richiedente attiva anche quella denominata Scambio Sul Posto (SSP).

Senza addentrarsi sull’algoritmo che stabilisce l’importo accreditato dalla convenzione dello SSP, seguiamo le fasi per ottenere il riconoscimento dell’incentivo. L’utente dello Scambio sul Posto (USSP) attiva la convenzione online e invia il codice POD (Point of Delivery), cioè il codice identificativo del contatore del richiedente connesso in rete dal Distributore, al GSE che a sua volta verifica tramite richiesta al Distributore di rete l’esattezza del POD. Una volta autenticata la correttezza del codice il GSE autorizza la compilazione della modulistica della convenzione attraverso il proprio sito e richiede una copia cartacea per posta. Ottenuta la documentazione, il GSE redige il contratto per l’incentivazione dell’impianto, lo spedisce al soggetto responsabile e richiede una copia firmata dello stesso. A sua volta, ottenuta la copia del contratto firmata, restituirà al USSP la propria copia firmata. Nel caso in cui non venissero richieste integrazioni per imprecisioni compiute durante la compilazione, si può considerare definitivamente concluso il processo di fornitura del servizio “chiavi in mano”. Nella figura 3.7 è riportato lo schema per la richiesta di incentivo dell’impianto realizzato. Nelle figure 3.8 e 3.9 sono riportati gli schemi tratti dalla guida del GSE per lo Scambio Sul Posto dal sito32.

(45)

45 Attivazione convenzioni

Tariffa incentivante

(FTV-SR) Scambio sul posto (SSP)

Attivazione della convenzione online presso il sito del GSE

Spedizione della documentazione entro 60 gg dalla connessione

Riconoscimento della tariffa entro 60 giorni dal ricevimento della spedizione della convenzione

Firma del contratto del SR e invio al GSE

Attivazione della convenzione online presso il sito del GSE

Comunicazione POD dal Distribuotore di rete

Compilazione della convenzione online e firma della copia del

contratto da inviare al GSE

Attivazione della convenzione FTV-SR e accreditamento

Attivazione della convenzione SSP e accreditamento Firma del contratto

da parte del GSE Firma del contratto

da parte del GSE

(46)

46 Figura 3.8. Soggetti ammessi alla convenzione SSP

Figura 3.9. Trattamento fiscale del soggetto responsabile 3.3. Obiettivi raggiungibili attraverso l’ottimizzazione dei processi

Figura

Figura 2.1. Potenza cumulata installata nelle principali aree geografiche
Figura 2.2. Potenza installata per Paese nel 2008
Figura 2.4. Bilancio elettrico Italiano anno 2008
Tabella 2.1. Impianti entrati in esercizio dal 01/01/2009 al 31/12/2009  Partendo  da  queste  tariffe  è  possibile  realizzare  un  rientro  del  capitale  investito
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