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Testo completo

(1)

Formulario di

Costruzione di Macchine

(2)

Introduzione

Questo “Formulario di Costruzione di Macchine” costituisce una raccolta di schemi di riferimento, grafici e formule per le verifiche strutturali richieste nelle esercitazioni e nella verifica scritta dell’esame. Esso non fornisce una trattazione esaustiva o accurata degli argomenti affrontati, quindi non può essere considerato come un testo di riferimento per la preparazione dell’esame. Il formulario è semplicemente una raccolta di formule, dati e suggerimenti allo studente, per la realizzazione dei progetti e delle relazioni di calcolo proposte durante il corso.

Inoltre il presente formulario è l’unico supporto utilizzabile dallo studente durante la prova scritta dell’esame di “Costruzione di Macchine”.

Il presente formulario è disponibile per gli studenti, ma deve essere inteso come uno strumento ad uso interno del corso, non deve essere divulgato e tantomeno commercializzato. Esso contiene anche alcune immagini e tabelle tratte dal testo suggerito per lo studio: Richard G. Budynas, J. Keith Nisbett: Shigley – Progetto e costruzione di macchine, 2/ed, McGraw Hill. A tale testo, oltre che alle lezioni, si rimanda per approfondimenti e chiarimenti.

(3)

Sommario

Torsione 1

Sez. circolare ad asse rettilineo 1

Sez. non circolari piene 1

Sezioni aperte in parete sottile 1 Sezioni chiuse in parete sottile 1

Travi ad asse curvilineo 2 Membrane Assial-simmetriche 3

Gusci Spessi 3

1) recipiente con pressione interna: 4 2) Recipiente con pressione esterna 5

Forzamento di due dischi 5

3) Dischi in rotazione 6

Dischi pieni: 6

Verifica di resistenza in componenti meccanici7

Effetti di concentrazione delle tensioni 7 Verifica a snervamento di componenti 7

Criteri di resistenza 7

Criterio di Tresca 7

Criterio di Von Mises 7

Criteri di resistenza: sistema non principale 7

Fatica 8 Grandezze Fondamentali 8 Curva di Woehler o SN: 8 Valori di riferimento 9 Fattori di influenza 9 a) Rugosità superficiale: 9 b) Dimensioni Assolute o Scala: 9 c) Tipologia di carico 10

d) Temperatura 10

e) Probabilità di rottura 10

f) Forma 10

g) Effetto Tensione Media 11 h) Effetto della Storia di carico 12

Verifica a fatica 12

Verifica a fatica in componenti 12 Verifica in presenza di ampiezze variabili 13

Normative tecniche per costruzioni metalliche14

Materiali 14

Collegamenti filettati 14

Aspetti generali di viti e bulloni 14

Verifica dei Bulloni 15

Valori Resistenziali dei singoli bulloni 15 Bulloni portanti o resistenti a taglio 16

a) Resistenza dei bulloni a taglio 16 b) Resistenza dei bulloni a trazione: 16 c) Resistenza dei bulloni a carichi combinati: 16

Bulloni resistenti ad attrito 17

a) Resistenza dei bulloni a forze sul piano 17 b) Resistenza dei bulloni a carichi combinati 17

Calcolo delle forze per bullone nei giunti soggetti a

momento 17

a) Giunti sollecitati a Mt 17 b) Giunti soggetti a Mf 17

Giunzioni Saldate 18

Verifica del cordone di saldatura 18 Verifica delle giunzioni saldate (con metodo

semplificato) 19

Verifica a fatica per le strutture saldate 21

Appendici 23

Volumi di utilizzo comune : 23

Geometria delle aree 23

(4)

Torsione

Sez. circolare ad asse rettilineo stato tensionale:    p t J M ; dove: 4 p r 2 J  r M 2 r J M 3 t p t max    Freccia rotazionale ) 1 ( E 2 1 G con ; [rad] J G l M f p t      Sez. non circolari piene

Sezione ellittica Sezione rettangolare

b c G l M 2 b 2 b c f b c M 2 3 t 2 2 2 2 t max         c: semiasse minore b: semiasse maggiore             c b 8 . 1 3 b c M b c M 2 1 2 t 2 t max b c G l M 2 1 f t3     c: lato minore b: lato maggiore Sezioni aperte in parete sottile

Si definisce: t = spessore di un tratto rettangolare L = lunghezza di un tratto rettangolare l = lunghezza della trave

Formula semplificata per sezioni rettangolari a spessore sottile

L

t

M

3

2 t max

ponendo t J M L t 3 1 J t max 3   

Sezioni composte a spessore costante e a spessore variabile Eq. Generale 

i

t3iLi 3 1 J J ; GJ l Mt f ; t J Mt max max      Per t = costante L t 3 1 M t i 2 max

 

Sezioni chiuse in parete sottile Formula di Bredt: tensioni tangenziali

t A 2 Mt   min t max t A 2 M   freccia rotazionale t = costante

t L A G 4 l M f  t 2  t = variabile 

t L A G 4 l M f i i 2 t

dove: A = area descritta dalla linea media L = lunghezza della linea media t = spessore in un punto generico

333 . 0 263 . 0 228 . 0 196 141 . 0 333 . 0 267 . 0 246 . 0 231 . 0 208 . 0 3 2 5 . 1 1 c / b   

(5)

Travi ad asse curvilineo

rc = raggio baricentrico

rn = raggio neutro

r = distanza dal centro di curvatura M = Momento flettente e = eccentricità = rc - rn distanza generica: y = rn - r

= rotazione infinitesima attorno all’asse neutro:

EAe

M

Formula generale dello stato tensionale 

        1 r r Ae M n

Dove il valore dell’eccentricità dipende dalla geometria della sezione e dalla curvatura. Si consideri in genere: ri = raggio interno; r0 = raggio esterno

(6)

Membrane Assial-simmetriche

Si definiscono le seguenti grandezze fondamentali:

Rm = raggio meridiano; m = tensione meridiana; Rt = raggio trasversale; t = tensione trasversale;

t = spessore del serbatoio; p = pressione interna agente sul serbatoio. Equazione fondamentale delle membrane assial-simmetrico:

t t m m R R t p

La rimanente equazione si determina dall’equilibrio longitudinale del serbatoio. Esempi:

a) sezione cilindrica chiusa:(recipiente cilindrico con pressione interna)

R

R

;

R

m

t

= raggio del cilindro;

t R p t    ; t 2 R p m   

b) serbatoio cilindrico, appoggiato sul fondo, contenente liquido

R

R

;

R

m

t

= raggio del cilindro; z = profondità rispetto al livello del liquido;

z

p

con  = peso specifico tensioni:

t R p t    ; m 0 c) serbatoio appeso

Analogo al caso precedente, con eccezione delle tensioni meridiane e dell’equilibrio longitudinale:

t 2 R h m  

 dove h è l’altezza totale della colonna fluida

Gusci Spessi

Ipotesi:

- geometria cilindrica a spessore costante; -

L indipendente dalla distanza raggio r.

Equazione generale valida per gusci spessi e dischi in rotazione:

                  2 2 t 2 2 r D B A C B A                      2 e 2 0 0 0 r g 8 1 3 D 8 3 C e r r   r r e i  

(7)

Dove sono definite le seguenti grandezze:

e

r

raggio esterno; A e B costanti (dimensionalmente pressioni) dipendenti dalle condizioni al contorno e indipendenti da ω velocità di rotazione (per i dischi).

Nei dischi la tensione longitudinale

l

0

ed L è piccolo rispetto ad altre dimensioni: Nei recipienti cilindrici, invece,

l

costante, L non è trascurabile, 0 e si possono avere i seguenti casi:

i) recipiente incastrato:

l

0

ii) Recipiente con fondi di estremità:

l

cos

t

0

Condizioni al Contorno

: per il calcolo di A, B,C, D:

1) pressione interna al guscio→ tensione radiale :

   

p

i

r

r

i

p

i

2) pressione esterna al guscio→ tensione radiale :

   

p

e

r

r

e

p

e

3) con  si calcolano C e D.

1) recipiente con pressione interna: Caso con

0:

 

 

0

r

p

r

0

p

0

p

e r i r e i





2 i e

r

r

1

p

B

A

                                           2 e 2 i 2 e 2 i t 2 e 2 i 2 e 2 i r r r 1 r r r p r r 1 r r r p 2 B A p r r r r t 2 i 2 e 2 i l         

                              r t l t l r t r 2 l 2 t 2 r VM , id r t G id, 2 3 : M ises Von : Guest

 

i i r

r

p

r

 

r

i

0

r

 

r

i

0

 

r

e

0

r

r

 

r

e

p

e

r

 

r

e

0

0   0 0

(8)

-Recipiente di diametro interno noto e pressione interna nota : VM , id 2 i 2 e 2 e G , id r r r p 2    

i e amm amm 2 G , id

r

r

1

p

2

1

p

2

Per

p

amm

/

2

non esiste la soluzione aumentando lo spessore.

2) Recipiente con pressione esterna Caso con

0:

 

 

                                2 i 2 e 2 i 2 i e e r i r e i r r r p B r r B A p r 0 r 0 p 0 p                                              2 i 2 i 2 e 2 e t 2 i 2 i 2 e 2 e r r r 1 r r r p r r 1 r r r p 2 p r r r r t 2 i 2 e 2 e l                                         G , id t r l t l r t r 2 l 2 t 2 r VM , id t r G id, 2 3 2 3 : M ises Von : Guest

Forzamento di due dischi

grandezze geometriche: diametro sul a nterferenz i i raggio sul za interferen    



     ; i 2 r r r r r r E pr 2 2 i 2 0 2 0 2 e 2 i 2 e 3 0

Dove “p” è la pressione di contatto. Coppia trasmissibile:

2

t

2

p

b

r

M

(9)

3) Dischi in rotazione

Caso con

0

e

   

r

i

r

e

0

: (valido solo per dischi, ossia per L piccolo) Condizioni al contorno:

 

 

                0 C B A r 0 C B A r 2 2 i r e r

          2 2 1 C A C B

2 2 2 2 t 2 2 2 2 r

D

C

1

C

C

C

1

C

t l t G , id

 

1

C

D

2

C

r

2 max , r 2 2 i t

 

2 2 2 2 2 3 2 e 2 0

m

N

m

s

rad

m

s

m

N

r

g





Dischi pieni:

Se disco è pieno : ri = 0 quindi B = 0;

            2 t 2 r D A C A

Ed il valore di A dipende dalle condizioni sul bordo esterno Esempio: Pala di turbina

Forza centrifuga dovuta alla massa “m” delle pale g

2

C m r

F  

Pressione (in trazione) sulla superficie esterna

b r 2 F e e C e , r    Lo stato tensionale è il risulta della sovrapposizione di pressione

esterna e rotazione:                                       2 e tT 2 e rT r r D C r r 1 C

(10)

Verifica di resistenza in componenti meccanici

Effetti di concentrazione delle tensioni

In presenza di variazioni della sezione resistente, l’effetto geometrico induce una concentrazione delle tensioni rispetto a quanto calcolabile con il modello “trave” o altri modelli strutturali semplici.

Siano: tensioni nominali: σnom le tensioni calcolati con modelli in ipotesi di sezione costante (es. trave) tensioni di picco: : σp il massimo nella geometria delle tensioni

coefficiente di concentrazione delle tensioni:

K

nom p

t

Verifica a snervamento di componenti

Nei confronti della verifica a rottura o snervamento, nei materiali fragili vanno verificati i pichi di tensione, per i materiali duttili la verifica deve essere imposta sulle tensioni nominali, confidando nella ridistribuzione dei picchi di tensione: Fragili Duttili

S

K

t nom y p

S

y nom

Dove γ è il coefficiente di sicurezza (o Fattore di progetto).

Criteri di resistenza

Criterio di Tresca

criterio della Massima tensione tangenziale o di Tresca o di Guest

L 3 1

eq

Criterio di Von Mises

Criterio della massima densità di energia di deformazione per variazione di forma (o di Von Mises) L 3 1 3 2 2 1 2 3 2 2 2 1 eq

(

)

(

)

Criteri di resistenza: sistema non principale

Richiami di cerchi di Mohr per stati piano di tensione:

a) per Von Mises: x y 2xy

2 y 2 x 2 VM , eq

3

; se

y

0

eq,VM

2

3

2 ; b) per Tresca: se

2

3

1; 2 xy 2 y x G , eq  (  ) 4  se 3 y 0; eq,G  242

1

2

3 max

1

2

max

x

xy

R

0

0 y 





2 xy 2 y x y x 0

2

R

2

R

R

0 2 0 1

(11)

Fatica

Grandezze Fondamentali

ipotizzando variazioni nel tempo sinusoidali

Andamento temporale:

(

t

)

m

a

sen

(

t

)

Range e ampiezza di tensione:

max

min

2

a

Rapporto di sollecitazione R: R 1 ) R 1 ( ; R 1 2 ; R 1 2 ; R m a a max m max max min                   Casi Notevoli:

1) Ciclo Alterno Simmetrico:

1

R

0

m 2) Ciclo Pulsante:                0 R 0 2 min a max a m Curva di Woehler o SN:

Equazioni del tratto a vita a termine: b N , f

a

N

S

oppure b 6 e N , f

10

N

S

S

Dove:

 

e 2 10 , f

S

S

a

3 e 10 , f

S

S

log

3

1

b

3

In alternativa è utilizzata anche la seguente notazione: e k e k N , f

N

S

N

S

Dove il valore dell’esponente “k” vale:

k

1

b

3

log

S

f,103

S

e

Sf,N N Sut Se Nf = 103 Ne = 106 Sf,N N Sf,103

(12)

Valori di riferimento

Resistenza a basso numero di cicli: ut

10 ,

f f S

S 3 

dove: f = 0,9 (scelta consigliata) oppure in accordo alla figura Resistenza ad alto numero di cicli:

' e e d c b a e k k k k k S S 

con: ki fattori di influenza S’e resistenza del materiale base

M Pa

1400

S

se

M Pa

700

M Pa

1400

S

se

S

5

,

0

S

ut ut ut ' e Fattori di influenza a) Rugosità superficiale: d u u A a a

k

(

R

,

S

)

c

S

k

Rugosità:  

y dx l 1 R o A

b) Dimensioni Assolute o Scala:

Per flessione rotante su elementi cilindrici:           mm 250 d 51 se d 51 , 1 mm 51 d 3 se d 24 , 1 k 157 . 0 107 . 0 b

dove “d” è il diametro della sezione resistente

Per trazione:

k

b

1

Per flessione alterna, si definisce un diametro equivalente da utilizzare nell’equazione relativa alla flessione rotante.

Cerchio: deq 0,37d

Rettangolo: deq 0,81 bh

c d

Lucidatura o rettifica 1,58 -0,085 Lavorazioni con macchine utensile 4,51 -0,265 Laminazione a caldo 57,1 -0,718 Getti in sabbia o terra, grezzi 272 -0,995

0,5 0,6 0,7 0,8 0,9 1 1,1 1 10 100

k

b

d [mm]

(13)

c) Tipologia di carico Per trazione

k

c

0

,

85

Per torsione

k

c

0

,

59

d) Temperatura T 20 50 100 150 200 250 300 350 400 450 500 550 600 kd 1,000 1,010 1,020 1,025 1,020 1,000 0,975 0,943 0,900 0,843 0,768 0,672 0,549 e) Probabilità di rottura

Per calcoli con probabilità di rottura minore del 50%, si adotta un coefficiente legato all’affidabilità richiesta, dove l’affidabilità è il complemento della probabilità di rottura.

Affidabilità % 50 90 95 99 99,9 99,99 99,999 99,9999

ke 1,000 0,897 0,868 0,814 0,753 0,702 0,659 0,620

f) Forma

Si definiscono tensioni nominali ”

non” le tensioni calcolabili con modelli strutturali a sezione resistente costante, in genere la teoria della trave o modelli asta. Il coefficiente di concentrazione delle tensioni è definito come rapporto tra il massimo tensionale dovuto ad un effetto geometrico (p o tensione di picco), rispetto alle tensioni nominali.

Coeff d’Intaglio lorda sez su K netta sez su K g , nom p g , t n , nom p n , t             

La resistenza a fatica dipende da un valore efficace della tensione

eff, spesso prossimo, ma inferiore, alla tensione di picco:

eff

K

f

nom; dove Kf è il fattore di riduzione della resistenza a fatica.

Il legame tra Kt e Kf dipende dalla geometria (in particolare dal raggio di raccordo ) e dal materiale: Coeff di sensibilità :

0

q

mm

2

per

k

k

1

q

mm

2

per

;

1

k

1

k

q

t f t f

Dove “q” si può calcolare in base a diverse formule:

Possibilità 1:

a

1

1

q

con

a

 

mm

dipendente dalla geometria e dal carico di rottura del materiale:

Foro trasversale 174 / R [MPa] Spallamento 139 / R [MPa]

(14)

Possibilità 2:

a

1

1

q

con a [mm] funzione del carico di rottura del materiale

Possibilità 3: vedi grafico

g) Effetto Tensione Media

Diagramma di Haigh

Per sollecitazioni non alterne simmetriche, i valori di riferimento della curva SN divengono:

m , e e S S  ; m , u ut S S 

Valori notevoli della curva di Woehler SN nell’ipotesi “tensione media costante”:





ut m e m e,

S

1

S

S

m ut m u, S S   Sut [MPa] 300 400 500 600 700 800 900 1000 1100 1200 1300 1400 1500 1600 1700 a [mm] 0.42 0.33 0.265 0.212 0.175 0.145 0.117 0.094 0.077 0.065 0.057 0.05 0.043 0.038 0.034

(15)

Valori notevoli della curva di Woehler SN nell’ipotesi “R=0”: ut e ut e m e,

S

S

S

S

S

2 S Su,mut

h) Effetto della Storia di carico

i) per a,i= costante 

N 1 i i TOT n n

ii) per a,i= variabile

i i i N n D  1 N n D D N 1 i i i N 1 i i TOT 

   Verifica a fatica

Definizione dei coefficienti di sicurezza. Si consideri una condizione di funzionamento con ampiezza e numero di cicli previsti in esercizio pari rispettivamente a:

a0

,

n

0

1) se n0 = , ossia progettazione a vita infinita, il coeff. di sicurezza è: 5 , 1 S 0 a m , e     ;

2) per vita a termine si possono definire due coefficienti di sicurezza: 5 , 1 S 0 a 0 n     ; 0 0 N

n

N

; il loro legame è:  

b N ; k N  

con k=-1/b. In ogni caso il coefficiente da utilizzare è quello in “tensioni”. Verifica a fatica in componenti

Come per la verifica statica, anche per la verifica a fatica, i materiali fragili devono essere verificati in termini di tensioni efficaci, prossime alle tensioni di picco, e i materiali duttili possono essere verificati in termini di tensioni nominali, con la differenza che comunque il limite di fatica Se dipende dalla tensione efficace.

L’utilizzo della verifica per materiali fragili è sempre in vantaggio di sicurezza. L’impiego della verifica in tensioni

a N Se,m 103 Ne a0 n0 Nσ0 Sf,n0 Sf,103 Sf

(16)

Le due possibili metodologie di verifica sono:

Fragili

Duttili

Verifica al Limite di Fatica

S

K

e nom f eff , a

K S 1 S 1 f e nom , e nom , a   Diagramma di Haigh Curva SN

Verifica in presenza di ampiezze variabili Danno del blocco i-esimo:

i i L N n D  ; danno totale: 

1 N n D D i i i Storia equivalente:

Dalle equazioni precedenti si ricava:

t cos eq , a   ;

k aeq ai i eq

n

n

;

i) se si assume a,eq a,1 si determina il numero di cicli

equivalente

k 1 , a i , a i eq

n

n

ii) se si assume

n

eq

n

i si determina l’ampiezza equivalente k

k i , a i eq , a

n

n

Considerazioni sui coefficienti di sicurezza

D 1 n N n N eq eq N   

 Coefficiente di sicurezza in “cicli”

k k N D 1   

Coefficiente di sicurezza in “tensione”

a,eff N Se,m 103 Ne Su,m a,nom N Se,m,nom 103 Ne Su,m ni n1 a,i a,1 a,2 a,3 n3 n2

(17)

o

snervament

di

carico

f

rottura

di

ultimo

carico

f

y u

Normative tecniche per costruzioni metalliche

Si riportano indicazioni generali di analisi strutturale di costruzioni metalliche in accordo con la normativa europea in vigore Eurocodice 3 – EN 1993

Materiali t < 40 mm t > 40 mm Sy - s - fy Sut - R - fu Sy - s - fy Sut - R - fu S 235 235 360 215 360 S 275 275 430 255 410 S 355 355 510 335 470 S 420 420 520 390 500 S 460 460 540 430 530

Si usa normalmente la verifica ai coefficienti parziali di sicurezza rispetto alla condizione limite di esercizio che è data dal carico di snervamento:

m y s f    

Se non precisato diversamente i coefficienti parziali di sicurezza assumono i valori minimi: γs = 1,5; γm = 1.

In alternativa si può usare la formula semplificata del coefficiente di sicurezza totale: 

  fy

dove

s

m assume il valore minimo di 1,5 e il rapporto tensione di snervamento diviso 1,5 assume il nome di “tensione ammissibile”.

Collegamenti filettati

Aspetti generali di viti e bulloni

Area Resistente :

p

1,226

-d

d

p

0,649

-d

d

n m

; 2 d d d n m res   Dove: d = diametro esterno vite

p = passo

dm = diametro medio

dn = diametro di nocciolo o diametro minore dres = diametro sezione resistente

Classi fu [MPa] fy [MPa]

4.6 400 240 4.8 400 320 5.6 500 300 5.8 500 400 6.8 600 480 8.8 800 640 10.9 1000 900

(18)

Forza di serraggio: m res u p A f 7 , 0 F   

 Con coefficiente parziale

m

1,25

Coppia di Serraggio : Tp 0,2Fpd

Verifica dei Bulloni

Nei collegamenti bullonati si eseguono le verifiche sulle forze applicate ad ogni singolo bullone. L’eq. di verifica è impostata ai coefficienti parziali di sicurezza:

 

m R R b s d

F

F

F

F

Dove: Fb forza o risultante di forze sul singolo bullone

Fd valori di progetto di forza o risultante di forze sul singolo bullone FR resistenza di progetto di forza o risultante di forze sul singolo bullone

s, m coefficienti parziali di sicurezza Valori Resistenziali dei singoli bulloni

Prerequisiti dimensionali delle giunzioni

t 6 e ) 6 traz. a giunto t 25 compr. a giunto t 15 p 5) d 1,2 e 4) d 1,2 e 3) coprigiun spes t ; nom dian d d 4 , 2 p ) 2 giunto spes t ; t 25 , 1 t 2 ) 1 2 2 1 c c            

(19)

Bulloni portanti o resistenti a taglio

a) Resistenza dei bulloni a taglio

Siano nV = numero viti;

nSR = numero sezioni resistenti

Si calcola la forza per ogni bullone e per ogni sezione resistente; le relative resistenze sono:

Resistenza a taglio: m s Re b , u v R , v

A

f

F

Con m = 1,25 v = 0,6 per 4.6 ; 5.6 ; 8.8 0,5 per 4.8 ; 5.8 ; 10.9 Resistenza a rifollamento: m u b 1 R , b t d f k F        Con m = 1,25 b = min{1; 0 1 d 3 e ; 4 1 d 3 p 0 1  ; u b , u

f

f

} k1 = min{2,5; 1,7 d e 8 , 2 0 2  ; 1,7 d p 4 , 1 0 2  }

Con d0 = diametro del foro (e assunto pari a d se non eccessivamente diverso) Resistenza della lamiera a strappo: si esegue la verifica della sezione resistente indebolita dalla presenza dei fori;

Ad esempio, se Ant la sezione resistente a trazione (1 in figura), Anv la sezione resistente a taglio (2 in figura):

La resistenza è: y nv nt R , l f 3 A A F      

b) Resistenza dei bulloni a trazione:

Si deve valutare la forza resistente per ogni bullone: Resistenza a trazione: m u res 2 R , T

f

A

k

F

Con m = 1,25 k2 = 0,9

Resistenza a punzonamento della lamiera:

m u m R , P

f

t

d

6

,

0

F

Con m = 1,25

dm = diametro di testa o di rondella

c) Resistenza dei bulloni a carichi combinati:

Se agisce un carico normale Ft e un carico di taglio Fv, si calcolano le relative resistenze Ft,R e Fv,R e si valuta la seguente eq. di verifica:

(20)

Bulloni resistenti ad attrito

- si usano bulloni ad alta resistenza;

- le superfici devono essere almeno sgrassate e mediamente scabre.

a) Resistenza dei bulloni a forze sul piano

La forza trasmissibile per attrito per singolo bullone è:

F k F m P S R , S     

Con:

= coefficiente d’attrito;

25

,

1

m

coefficiente parziale anti-slittamento. s

k

è un coefficiente di forma dei fori, per fori normali vale 1; per asole normali alla direzione di carico vale 0,7; per asole lungo la direzione di carco vale 0,63.

La forza totale trasmissibile può essere moltiplicata per il numero di sezioni a contatto se il bullone serra più superfici portanti ad attrito

n

SR.

b) Resistenza dei bulloni a carichi combinati

Se agisce un carico normale Ft e un carico di taglio Fv, innanzitutto si deve verificare: Ft<FP. Quindi l’equazione generale di verifica ad attrito diviene:

F 8 , 0 F k F m t P 2 R , S      

Anche per i giunti resistenti ad attrito è opportuno svolgere le verifiche a strappo della lamiera e a punzonamento.

Calcolo delle forze per bullone nei giunti soggetti a momento

a) Giunti sollecitati a Mt

Il momento torcente si traduce in forze di taglio sui bulloni di entità:

  2 i i t i r r M ' ' F b) Giunti soggetti a Mf

si suppongono le piastre giuntate infinitamente più rigide dei bulloni lo sforzo normale per singolo bullone dipende dal momento flettente e dalle distanze dall’ipotetico centro di rotazione relativa delle piastre giuntate:

2 i i f i

l

l

M

N

 0,3 in genere  0,45 se trattato meccanicamente

(21)

Giunzioni Saldate

Verifica del cordone di saldatura

a) Giunzioni a Completa Penetrazione Componenti della tensione

2 // // 2 // 2 eq

3

La verifica va eseguita sul più debole degli elementi saldati a) Giunzioni a Cordone d’Angolo

Definizione di sezione resistente

b.1) Metodo di verifica direzionale

Si calcola la tensione equivalente: // 2//

2 // 2 eq

3

La resistenza è definita da m w u f  

Con m = 1,25 Coefficiente parziale di sicurezza

βw Coefficiente di correlazione (tra resistenza della saldatura e del materiale base)

b.1) Metodo di verifica semplificato

Si calcola la risultante delle forze per unità di lunghezza Fw sulle linee della radice dei cordoni di saldatura. Si βw S 235 0,8 S 275 0,85 S 355 0,9 S 420 1 S 460 1

Sezione longitudinale (parallela all’asse del cordone)

Cordone di saldatura

Sezione trasversale (ortogonale all’asse del cordone)

CORDONE D’ANGOLO SEZIONE DI GOLA “a”

(22)

Verifica delle giunzioni saldate (con metodo semplificato) Regola generale:

1) si tracciano le linee dei cordoni di saldatura sul piano della giunzione in corrispondenza della radice dei cordoni;

2) si calcola la posizione del baricentro e si riportano le forze sul baricentro. Le componenti della sollecitazione sulla giunzione possono essere:

a) Sollecitazione di taglio

Quando ci sono più cordoni di saldatura, in presenza di taglio, si suppone che solo i cordoni paralleli “//” a questo supportino tale sollecitazione. La forza per unità di lunghezza è la forza di taglio divisa la lunghezza dei cordoni paralleli “//”.

b) Sollecitazione normale

La forza normale si divide per la somma delle lunghezze dei cordoni di saldatura

c) Sollecitazione torcente Mt

Si possono considerare 2 casi:

1) Mt su giunzioni composta da 2 cordoni uguali: il Mt si

scompone in due forze uguali e contrarie parallele ai 2 cordoni. 2) Giunzione generica (Metodo del Momento d’Inerzia Polare): Si calcola il Momento d’inerzia Polare Unitario della sezione resistente dei cordoni; la forza tangenziale per unità di lunghezza:

r ' J M F p t

(23)

d) Sollecitazione flettente

Si calcola il Momento d’inerzia unitario Jx’ della giunzione saldata, la forza normale per unità di lunghezza risulta y ' J M F x f

(24)

Verifica a fatica per le strutture saldate Curva di resistenza a fatica per Eurocodice 3

Categorie di dettagli e classi di resistenza: Tipo giunto Categoria

C

Rappresentazione grafica del dettaglio, del punto critico e della direzione di sollecitazione

Giunti Testa-Testa Con sovrametallo non eccessivo 90 Giunti di testa A piena penetrazione 71 Giunti di testa Con cordone d’angolo 36

(25)

Irrigidimento Trasversale 80 se t ≤ 12 mm 71 se 12 mm < t Irrigidimento Longitudinale 80 se L ≤ 50 mm 71 se 50 < L ≤ 100 50 se 100 < L

Il valore della classe coincide col valore dell’intercetta a

2

10

6 cicli ΔA. Metodo di verifica

i) se <

D non è necessaria la verifica a fatica; ii) se

n

10

4 non è necessaria la verifica a fatica. Fattori di influenza :

a) effetto dimensionale: la curva di resistenza è influenzata dagli spessori del piatto principale > 25 mm 4 A t , A ] mm [ t 25     

b ) effetto della

m: la tensione media normalmente non influenza la curva di resistenza di progetto; se si eseguono trattamenti di distensione delle tensioni residue la resistenza aumenta al diminuire del rapporto di sollecitazione R:

C A R , A    

c ) livello di sicurezza richiesto:

Il normale livello di sicurezza della curva di progetto è

P

S

97,7;

Per molte applicazioni strutturali è necessario un livello di sicurezza maggiore che si ottiene penalizzando la curva di resistenza di progetto:

m A S A

(

P

)

m 1 1,1 1,2 1,3

n

2 2,5 3 3,5 S

P

97,7 ( 99,499 ) 99,9 99,99 0 -1

(26)

Appendici

Volumi di utilizzo comune : a) Cilindro: H 4 D2  ; b) Cono : H 4 D 3 1 2 ; c) Sfera : R3 3 4  ; d) Prisma:

A

H

; e) Piramide :

A

H

3

1

; f) Tronco di piramide: (B B BB)H 3 1  ' ' con '

B

e

B

aree delle due basi

g) Tronco di cono: (R R R R )H 3 1 2 1 2 2 2 1  

 con

R

1

e

R

2 raggi delle due basi;

h) Segmento sferico a una base: 2 3

H 3 1

RH  

 con R raggio sfera e H alt. Segm.;

i) Segmento sferico a 2 basi : 2 3

2 2 1 H 6 1 H ) R R ( 2 1   

 con Ri raggi basi e H alt. Segm;

l) Settore sferico : R H 3 2 2 ; m) Ellissoide : abc 3 4  con a, b, c semiassi;

n) Toro : 22 r2R con r raggio cerchio minore e R distanza centro cerchio da centro toro.

Geometria delle aree

Geometria Baricentro Area Momento d’inerzia

Cerchio 2

R

4 1 R 4 J   Anello sottile

t

R

2

J

1

R

3

t

Rettangolo d b 1 bd3 12 1 J 

(27)

Rettangolo Cavo 1 1

d

b

d

b

12 d b d b J 3 1 1 3 1   Sezioni a T

tb t d

2 d t 2 d t t b y w w 2 1   

A

t

b

t

w

d

2 1 w 3 3 1 y t d A 3 t b d 3 t d b J         Sezioni ad H

d

t

b

t

2

A

w

12 t b d 12 t 2 d b J w 3 3 1     12 d t 6 t b J 3 w 3 2    tb 2t d 2 d t 2 d t 2 t b y w w 2 1   

A

t

b

2

t

w

d

2 1 w 3 3 1 y t d A 3 t 2 b d 3 t d b J        

12 d t 2 b 12 b t d J 3 w 3 2     Triangolo isoscele 3 d 2 y1 2 d b A 36 d b J 3 1 48 d b J 3 1 Momento di trasporto:

Inerzia di un’area attorno ad asse generico non baricentrico:

A

d

J

(28)
(29)
(30)

Figura

Diagramma di Haigh

Riferimenti

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