Scuole italiane allβestero (Europa) 2004 Sessione Ordinariaβ Problema 1
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Scuole italiane allβestero (Europa) 2004 β PROBLEMA 1
In un piano sono assegnati una retta r ed un punto H la cui distanza da r Γ¨ 3/2 rispetto ad una data unitΓ di misura delle lunghezze.
a)
Dopo aver riferito il piano ad un conveniente sistema di assi cartesiani (Oxy), determinare sulla retta r due punti A e B tali che il triangolo HAB sia equilatero e trovare lβequazione della circonferenza circoscritta al triangolo.
Siccome lβaltezza del triangolo equilatero inscritto in una circonferenza Γ¨ uguale ai 3/2 del raggio, fissiamo il sistema di riferimento in modo che H stia sullβasse y con coordinate
π» = (0;3
2). In tal modo la circonferenza ha centro in πΆ = (0;
1
2) e raggio π = 1 e la retta r ha equazione π¦ = 0. I punti A e B hanno coordinate: π΄ = (ββ3
2 ; 0) , π΅ = ( β3
2 ; 0).
Lβequazione della circonferenza Γ¨: π₯2+ (π¦ β1 2)
2
= 1 , π₯2+ π¦2β π¦ β3
4 = 0
b)
Determinare lβequazione in t che risolve la seguente questione:
Β«Condurre, ad una distanza t dal punto H, la retta s parallela ad r in modo che intersechi la circonferenza e il triangolo suddetti e, indicate con PQ ed RS le corde che su tale retta s intercettano nellβordine la circonferenza e il triangolo medesimi, risulti: ππΜ Μ Μ Μ = π π πΜ Μ Μ Μ , dove k Γ¨ un parametro reale assegnatoΒ».
Le condizioni imposte impongono la seguente condizione su t: 0 < π‘ β€3 2 .
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La retta s ha equazione: π¦ =3
2β π‘, πππ 0 < π‘ β€ 3 2 .
Cerchiamo le intersezioni P e Q fra la retta s e la circonferenza:
π, π: { π¦ =3 2β π‘ π₯2 + π¦2β π¦ β3 4= 0 , π₯2+ (3 2β π‘) 2 β3 2+ π‘ β 3 4= 0 , π₯2 = βπ‘2+ 2π‘ , π₯ = Β±β2π‘ β π‘2 Quindi: π = (ββ2π‘ β π‘2; 3 2β π‘) , π = (β2π‘ β π‘ 2;3 2β π‘).
Cerchiamo le intersezioni R ed S fra la retta s e la retta AH che ha equazione π¦ = ππ₯ +3 2 con π = π‘π60Β° = β3 , quindi: π¦ = β3 π₯ + 3 2 . π : { π¦ =3 2β π‘ π¦ = β3 π₯ +3 2 ; β3 π₯ +3 2= 3 2β π‘ , π₯ = β π‘ β3: π = (β π‘ β3 ; 3 2β π‘) ; π = ( π‘ β3 ; 3 2β π‘) Si ha quindi: ππ = 2β2π‘ β π‘2 , π π = 2π‘ β3 . Lβequazione ππΜ Μ Μ Μ = π π πΜ Μ Μ Μ Γ¨ quindi: 2β2π‘ β π‘2 = π 2π‘ β3, β6π‘ β 3π‘ 2 = ππ‘, πππ π > 0 π 0 < π‘ β€3 2 . Osserviamo che se π‘ β 0+ risulta: π = limπ‘β0+β6π‘β3π‘
2
π‘ = limπ‘β0+ β6π‘
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Lβequazione in t che risolve la questione proposta Γ¨ quindi la seguente: 6π‘ β 3π‘2 = π2π‘2, (3 + π2)π‘2β 6π‘ = 0 .
c)
Posto, nellβequazione trovata, π‘ = π π π2 = π, esprimere π in funzione di π e,
prescindendo dalla questione geometrica, studiare la funzione π = π(π) cosΓ¬
ottenuta e disegnarne lβandamento.
Con π‘ = π π π2 = π lβequazione 6π‘ β 3π‘2 = π2π‘2 diventa: 6π β 3π2 = ππ2 che si spezza in π = 0 (πππ πππππ‘π‘πππππ) π π = 6β3π
π . Questβultima Γ¨ una funzione omografica di centro (0; β3), asintoti di equazione: π = 0 π π = β3 e passante per il punto di coordinate (2; 0). Grafico:
d)
Utilizzando tale andamento, stabilire per quali valori di k si hanno valori di t che risolvono la questione di cui al punto b) e quanti sono questi valori di t.
Ricordiamo che le limitazioni su t e k sono: 0 < π‘ β€3
2 π π > 0 . Essendo t=X, si hanno valori di t che risolvono la questione di cui al punto b) se: 0 < π β€3
2 . Se X=t=3/2 abbiamo π = π2 = 6β3π π = 6β9 2 3 2 = 1: π = 1. Se 0 < π = π‘ <3
2 abbiamo 1 soluzione per π > 1, ππ’ππππ πππ π > 1 .
In generale quindi si hanno valori di t che risolvono la questione per π β₯ 1 (1 π πππ’π§ππππ πππ π β₯ 1).