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CEC fondamento

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Academic year: 2021

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FEy H.E. (a cura di), S£orz.¢ dgJ moz;z.menJo ecztmcnz.-co, N.. L'avanzata ecumenica (1948-1968), EDB, Bologna 1982 riporta bibliografie esaurienti delle prime sei assemblee del CEC.

CEC, FONDAMENTO. Secondo la costitu-zione del CEC, «l'accordo con il fondamento su cui il Consiglio è fondato» è una precondizio-ne per I'apparteprecondizio-nenza ad esso. 11 primo segre-tario generale, W.A. Visser 't Hooft, riteneva, che il fondamento definisse la natura del

Con-siglio.

11 fondamento originale, adottata dall'assem-blea inaugurale nel 1948, era stato foi-mulato in occasione dell'incontro di Utrecht (1938), dove il comitato di 14 membri nominato dalle conferenze di Vita e azione* e di Fede e costi-tuzione*, assieme ad un gruppo di responsabi-1i di Chiese, aveva steso una costituzione per l'erigendo CEC, nella quale si leggeva: «11 Con-siglio ecumenico delle Chiese è una comunio-ne di Chiese che accettano nostro Signore Ge-sù Cristo come Dio e Salvatore».

L'espressione «comunione di Chiese» era già allora diventata parte della terminologia ecu-menica. L'enciclica del 1920 del Patria,rcato Ecumenico di Costa,ntinopoli aveva proposto «una tojnonjci di Chiese». 11 movimento Vita e

azione era stato spesso definito una koz.no72z.c!.

Anche se il termine «comunione» manca di al-cune delle ricche sfumature bibliche del termi-ne greco originario, esso afferma nondimeno la realtà di un'unità che è «data», che «prece-de» e che non è costituita semplicemente per decisione umana.

La seconda parte della formula di Utrecht -«che a,ccettano nostro Signore Gesù Cristo co-me Dio e Salvatore» - fi] fatta oggetto di qual-che discussione. Alcuni sostengono qual-che la fon-te di questa parfon-te del fondamento sia il fonda-mento delle Associazioni cristiane della gio-ventù maschile* (YMCA) (Parigi 1855), le quali, «cercano di riunire quei giovani che, conside-rando Gesù Cristo come loro Dio e Sa,lvatore, secondo le sacre Scritture, desiderano essere suoi discepoli nena loro fede e nel]a loro vita e di unire le loro forze per la propagazione del suo regno fra i giovani». Ma la formu]azione può essere ricondotta più direttamente al mo-vimento Fede e costituzione. Gli inviti alla sua prima conferenza mondiale vennero rivolti al-le Chiese «che accetta,no nostro Signore Gesù Cristo come Dio e Salvatore».

CEC, FONDAMENT0 Alcuni, sia negli ambienti libera,li che in quelli conservatori, espressero la loro insoddisfazio-ne insoddisfazio-nei riguardi dell'espressioinsoddisfazio-ne «Gesù Cristo come Dio e Salvatore». Gli unitariani, e persi-no la Società degH amici, persi-non desideravapersi-no impegiiarsi in una formula dottrinale chiara-mente definita. Ai più ortodossi, il termine ap-parve dottrinalmente erroneo, dal momento che esso non affermava adeguatamente l'uma-nità di Cristo. Così, per William Adams Brown «questa frase "Dio e Sa,lvatore" ha un sapore eretico che avrebbe certamente con-dotto al suo rifiuto da parte di un qualsiasi

concilio ecumenico» (rozucircz c! Unz.£ed

Church).

Nel suo memorandum esplicativo della costitu-zione del CEC, William Temple, che aveva pre-sieduto l'incontro di Utrecht, espresse le due principali implicazioni del fondamento cosÌ come era stata formulato. Primo, il fatto che il CEC è una comunione, e non una federazione, di Chiese significa che esso non può esercitare alcuna autorità costituzionale sulle Chiese membri. Secondo, anche se il Consiglio profes-sa la fede in Gesù Cristo come Dio e Salvatore - essenzialmente, un'«affermazione dell'in-carnazione e della redenzione» -le Chiese so-no libere di interpretare questa loro fede nel modo loro più congeniale.

A partire dall'incontro di Utrecht, alcuni han-no preso posizione contro l'adozione del fon-damento, temendo che qualsiasi fondamento avrebbe minato la koz.7}o7zz.c!, introducendo un elemento di giudizio ecclesiastico. Altri avreb-bero preferito come fondamento il Credo nice-no* o quello apostolico*.

L'assemblea di Amsterdam ritenne il fonda-mento «adeguato per gli scopi presenti» del CEC. Cionondimeno, in risposta alle critiche prima e durante l'assemblea, essa riconobbe la necessità di «chiarire o ampliare la fede cri-stiana» in esso espressa. L'assemblea delegò questo compito al comitato centrale, dando co-munque per scontato che i cambiamenti nel fondamento sarebbero stati incastonati in quella struttura cristologica che l'assemblea aveva affermato. Un sottocomitato esaminò le proposte provenienti dalle Chiese e da singole persone, ma concluse che non vi era alcun bi-sogno di modificare il fondamento, anche se era certamente necessario spiegarne il signifi-cato e anche chiarire che la creazione* e la Tri-nità* vi erano contenuti implicitamente. Di 295

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