INTRODUZIONE
INTRODUZIONE
L’argomento di questa tesi riguarda la progettazione di un centro culturale nel Comune di Valentano, in Provincia di Viterbo.
L’idea di realizzare uno spazio aperto alla comunità locale nasce, in primo luogo, dalla volontà dell’amministrazione comunale di riqualificare architettonicamente un’area, in precedenza interessata da attività estrattive, e oggi restituita al patrimonio pubblico.
L’area in questione occupa una posizione strategica all’interno del tessuto urbano, essendo elemento di unione tra il nucleo storico e la zona residenziale di più recente realizzazione; pertanto, con la progettazione architettonica si vuole anche sottolineare e rafforzare il ruolo di forte centralità che l’intera area possiede. Il centro culturale, inteso come luogo d’incontro e aggregazione, in grado di offrire occasioni di svago utili alla formazione e alla crescita culturale dell’individuo e all’impiego creativo del tempo libero, vuole assumere un importante ruolo pedagogico e sociale. Secondo tale concezione, il centro culturale di Valentano vuole porsi come evoluzione della biblioteca pubblica, che, nell’età contemporanea, non può più essere considerata un semplice deposito per la conservazione dei documenti, ma svolge una più complessa funzione.
Le Linee Guida IFLA/UNESCO 20011 definiscono la biblioteca pubblica
“un’organizzazione istituita, sostenuta e finanziata dalla comunità, tramite l’amministrazione locale, regionale o nazionale, oppure tramite forme di organizzazione collettiva. La biblioteca fornisce l’accesso alla conoscenza, all’informazione e alle opere dell’immaginazione tramite una gamma di risorse e di servizi ed è aperta equamente a tutti i membri della comunità senza distinzione di razza, nazionalità, età, genere, religione, lingua, disabilità, condizione economica e lavorativa e grado di istruzione […].
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IFLA (International Federation of Library Associations), The Public Library Service: IFLA/UNESCO
Guidelines for Development, a cura di Philip Gill, IFLA: 2001; trad.it. a cura della Commissione
Nazionale Biblioteche pubbliche, dell’AIB Il servizio bibliotecario pubblico: linee guida
IFLA/UNESCO per lo sviluppo, Roma: AIB, 2002.
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Gli edifici giocano un ruolo importante nell’offerta delle biblioteche pubbliche e dovrebbero essere progettati per riflettere le funzioni del servizio bibliotecario, garantire l’accessibilità a tutti ed essere sufficientemente flessibili per accogliere servizi nuovi e diversi. […] quando è possibile, la comunità dovrebbe poter utilizzare la biblioteca anche per ospitare, per esempio, incontri e mostre e, nel caso di edifici più grandi, per spettacoli teatrali, audiovisivi e multimediali”. 2
La volontà è, dunque, quella di offrire delle linee guida per la progettazione di una biblioteca per tutti, capace di qualificarsi come efficace strumento di raccordo tra le esigenze della vita quotidiana, della società dell’informazione, della divulgazione, dello studio, e colmare, in tal modo, la mancanza di un istituto con tali caratteristiche nella specifica realtà comunale.
L’insieme dei servizi della biblioteca dovrà essere orientato ai diversi tipi di pubblico, consentendo una diversità di percorsi e di fruizioni e rappresentando al suo interno le varie forme in cui si manifesta il sapere contemporaneo.
Alla biblioteca pubblica “potrà ricorrere chiunque abbia un bisogno
informativo: il giovane e il comune cittadino di qualsiasi età che sia mosso da una semplice curiosità o da un interesse legato all’attualità o alla sua vita quotidiana, ai suoi rapporti con la società civile e le istituzioni; lo studente che si avvii alla ricerca o che intenda coltivare alcuni settori di studio; lo studioso e il ricercatore che abbiano l’esigenza di ampliare lo spettro della propria ricerca oltre i rigidi schemi degli specialisti; i professionisti, gli imprenditori, i funzionari, i quadri dirigenti e quanti possano avere la necessità di documentarsi su un qualsiasi campo di attività o di aggiornare il proprio bagaglio di conoscenze professionali. La biblioteca non si rivolge solo a chi studia, ma a tutti, e in questo senso a chi intende coltivare in biblioteca il piacere di leggere, il piacere di informarsi, il piacere di formarsi, il piacere di fare, il piacere di ascoltare, il
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Il servizio bibliotecario pubblico: linee guida IFLA/UNESCO per lo sviluppo.
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piacere di vedere: questo significa essere oggi biblioteca di cultura generale”.3
Il lavoro si articola in tre fasi:
• FASE INFORMATIVA, capitolo primo, in cui viene svolta un’analisi storica della tipologia, al fine di acquisire un buona conoscenza delle linee evolutive dell’istituto della biblioteca e trarre spunti utili per la progettazione.
• FASE PROGRAMMATICA, capitolo secondo, costituita dalla redazione del Documento Preliminare all’avvio della Progettazione, contenente le principali indicazioni per gli studi preliminari utili allo sviluppo del progetto architettonico, le regole e le norme tecniche da applicare.
• FASE CREATIVA, capitolo terzo. In questa fase viene presentata l’idea progettuale, con la definizione delle caratteristiche qualitative e funzionali dell’intervento, il quadro delle esigenze da soddisfare e delle prestazioni che l’opera deve offrire, stabilendo le caratteristiche generali del progetto preliminare.
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Giovanni Solimine, Una nuova biblioteca pubblica per Pistoia.
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