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Bilancio civilistico

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Academic year: 2021

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Bertoglio, Rascioni

TECNICHE PROFESSIONALI DEI SERVIZI COMMERCIALI

PER IL QUINTO ANNO

MODULO 1 BILANCIO E FISCALITÀ D’IMPRESA

UNITÀ 1 IL BILANCIO CIVILISTICO

Che cos’è l’inventario d’esercizio?

Nel corso dell’esercizio le operazioni di gestione sono rilevate in base alla loro manifestazione finanziaria; al 31/12, per passare ai “valori di bilancio”, bisogna tenere conto della competenza economica. L’insieme delle operazioni che permette di passare dai “valori di conto” ai “valori di bilancio”, individuando l’ammontare del patrimonio di funzionamento e del risultato economico d’esercizio, prende il nome di inventario.

Qual è la funzione delle scritture d’assestamento?

La funzione delle scritture d’assestamento è quella di trasferire in contabilità i valori determinati mediante le operazioni di inventario.

Quali sono le scritture d’assestamento?

Abbiamo quattro tipi di scritture d’assestamento: le scritture di completamento, di integrazione, di rettifica e di ammortamento.

Che cosa rilevano le scritture di completamento?

Le scritture di completamento rilevano componenti di reddito maturati ma non ancora rilevati in quanto la loro manifestazione finanziaria avviene solo al termine dell’esercizio. Ne sono esempi i crediti e i debiti da liquidare per merci consegnate o ricevute ma non ancora fatturate, gli interessi maturati sui conti correnti bancari e postali, lo stralcio di crediti inesigibili, il TFR, le imposte dell’esercizio.

E quelle di integrazione?

Le scritture di integrazione rilevano componenti di reddito maturati ma non ancora rilevati in quanto a manifestazione finanziaria futura. Ne sono esempi i ratei, attivi e passivi, i fondi oneri e i fondi rischi.

Parliamo ora delle scritture di rettifica.

Le scritture di rettifica stornano dal reddito d’esercizio dei componenti che sono stati rilevati, in quanto hanno avuto la loro manifestazione finanziaria, ma che sono di competenza del futuro esercizio. Ne sono esempi le rimanenze di magazzino e i risconti attivi e passivi.

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Che cos’è l’ammortamento?

L’ammortamento è un procedimento tecnico-contabile con il quale vengono assegnate all’esercizio le quote di costi pluriennali di competenza. L’ammortamento è un costo non monetario, in quanto non dà luogo a una variazione finanziaria.

Che cosa sono le scritture di epilogo e di chiusura?

Le scritture di epilogo e di chiusura sono scritture tramite le quali viene chiusa la contabilità generale. In particolare, con le scritture di epilogo si chiudono i conti economici di reddito riepilogando i saldi al Conto di risultato economico, mentre con le scritture di chiusura si chiudono i conti finanziari ed economici accesi ai costi e ricavi pluriennali, ai costi e ricavi sospesi e al patrimonio netto al conto transitorio Bilancio di chiusura.

Qual è la differenza tra situazione contabile finale e bilancio d’esercizio?

La situazione contabile finale, suddivisa in Situazione patrimoniale e Situazione economica, deriva direttamente dalla contabilità, chiudendo i saldi dei conti al Conto di risultato economico e al conto Bilancio di chiusura. In pratica, la Situazione economica deriva dalle scritture di epilogo; la Situazione patrimoniale deriva dalle scritture di chiusura. Il bilancio d’esercizio, invece, viene ottenuto dalla situazione contabile finale aggregando i saldi dei conti in modo diverso, secondo le norme e gli schemi previsti dal codice civile. Questa operazione è obbligatoria per le società di capitali, il cui bilancio deve essere reso pubblico.

Da quali documenti è composto il bilancio d’esercizio delle società di capitali?

Il bilancio d’esercizio delle società di capitali è composto dallo Stato patrimoniale, che evidenzia la consistenza del patrimonio di funzionamento, dal Conto economico, che evidenzia la consistenza del reddito d’esercizio e dalla Nota Integrativa che, come dice il suo nome, fornisce informazioni aggiuntive relativamente alle grandezze contenute negli altri prospetti.

Chi sono gli stakeholder?

Uno stakeholder è un soggetto interessato a conoscere il bilancio d’esercizio di una società. Può essere portatore di interessi diretti, come per esempio un socio, un finanziatore, un dipendente, un cliente, oppure di interessi indiretti, come un’associazione sindacale, un gruppo ambientalista. Secondo quale procedura viene approvato il bilancio d’esercizio delle società di capitali? Il bilancio d’esercizio delle società di capitali viene preparato dal consiglio di amministrazione oppure, se la società è quotata in mercati regolamentati, da un dirigente contabile. Il bilancio d’esercizio e i suoi allegati vengono approvati dall’assemblea ordinaria dei soci entro 120 giorni dalla chiusura dell’esercizio, in pratica, quindi, entro il mese di aprile. Entro 30 giorni dall’approvazione, il bilancio e i suoi allegati devono essere inviati per via telematica all’Ufficio del registro delle imprese, presso la Camera di commercio provinciale, per poter essere reso pubblico. Secondo l’articolo 2423 del codice civile, come deve essere redatto il bilancio d’esercizio? L’articolo 2423 del codice civile costituisce quella che viene definita la “clausola generale”. Il bilancio deve essere redatto in modo chiaro, veritiero e corretto. È redatto in modo chiaro quando è conforme agli schemi previsti dallo stesso codice civile, veritiero quando non fornisce notizie false e corretto quando è redatto tenendo conto delle esigenze di tutti gli stakeholder, non privilegiando un gruppo o un altro.

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Che cosa sono i principi contabili?

I principi contabili sono le norme secondo le quali devono essere contabilizzate le operazioni di gestione e deve essere redatto il bilancio d’esercizio. Possono essere nazionali o internazionali. I principi contabili nazionali sono redatti dall’Organismo Italiano di Contabilità (OIC) e in parte sono codificati nel codice civile.

Quali sono i principi contabili codificati?

I principi di redazione del bilancio sono codificati dall’articolo 2423-bis. Sono il principio della continuità aziendale, quello della prudenza, della competenza economica, della costanza dei criteri di valutazione da un esercizio all’altro e della valutazione separata degli elementi eterogenei.

Che cosa prevede il principio della prudenza?

I principi contabili nazionali si ispirano al principio della prudenza. Secondo tale principio, le perdite devono essere contabilizzate anche se presunte e gli utili soltanto se effettivamente conseguiti. Per esempio, quando un credito viene svalutato, il relativo costo, temuto ma non ancora effettivamente sostenuto, è un’applicazione del principio della prudenza.

E quello della competenza economica?

Secondo tale principio i costi e i ricavi devono essere contabilizzati tenendo conto della competenza economica e non della manifestazione finanziaria. Le operazioni di assestamento sono redatte per determinare la competenza economica dei costi e ricavi, dato che durante l’esercizio sono stati contabilizzati in base alla loro manifestazione finanziaria.

Parliamo ora dei criteri di valutazione. Come devono essere valutati secondo il codice civile gli elementi del patrimonio?

I criteri di valutazione sono contenuti nell’articolo 2426. Il criterio guida di valutazione degli elementi patrimoniali è quello del costo, ispirato al principio della prudenza. In particolare, le immobilizzazioni immateriali e materiali sono valutate al costo storico meno il fondo ammortamento, cioè al loro valore contabile, le rimanenze al minor valore tra il costo di acquisto o di produzione e il presunto valore di realizzo di mercato, i crediti al presunto valore di realizzazione, la cassa e le disponibilità nei conti correnti al valore nominale, i debiti al presunto valore di estinzione.

Quale forma prevede il codice civile per lo Stato patrimoniale?

L’articolo 2424 del codice civile ha previsto per lo Stato patrimoniale la forma a sezioni divise e contrapposte. La sezione di sinistra è denominata Attivo e comprende le classi Crediti verso soci per versamenti ancora dovuti, Immobilizzazioni, Attivo circolante, Ratei e risconti. La sezione di destra è denominata Passivo e comprende le classi Patrimonio netto, Fondi per rischi e oneri, Trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato, Debiti, Ratei e risconti.

E per il Conto economico?

L’articolo 2425 del codice civile ha previsto per il Conto economico la forma scalare. Nel Conto economico civilistico possiamo individuare tre aree di gestione: l’area della produzione, nella quale affluiscono i costi e i ricavi della gestione caratteristica e della gestione accessoria, l’area della gestione finanziaria, nella quale affluiscono gli interessi attivi e passivi e gli eventuali dividendi, l’area della gestione straordinaria, nella quale affluiscono i costi e i ricavi straordinari. Il Conto

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economico, determina, per successive somme e sottrazioni, il risultato economico prima delle imposte, dal quale, sottraendo le imposte dell’esercizio, viene determinato l’utile netto.

Qual è la finalità del controllo legale dei conti e come viene attuato?

Il controllo legale dei conti riguarda le società di capitali e ha lo scopo di verificare che il bilancio d’esercizio sia attendibile, redatto secondo i principi contabili e con valori effettivamente corrispondenti alla realtà aziendale. L’attività di revisione deve essere effettuata da un revisore legale oppure da una società di revisione legale, se l’impresa è quotata in mercati regolamentati, iscritti in un apposito registro istituito presso il Ministero dell’economia e delle finanze.

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