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STUDIO IN VITRO E IN VIVO DI SISTEMI TERMOSENSIBILI GELIFICANTI IN SITU CONTENENTI NANOPARTICELLE MEDICATE PER LA SOMMINISTRAZIONE TRANSCORNEALE DI 5-FLUOROURACILE.

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Academic year: 2021

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STUDIO IN VITRO E IN VIVO DI SISTEMI TERMOSENSIBILI GELIFICANTI IN SITU CONTENENTI NANOPARTICELLE MEDICATE PER LA SOMMINISTRAZIONE TRANSCORNEALE DI 5-FLUOROURACILE

Scopo del lavoro: Valutare la capacità di sistemi gelificanti in situ contenenti nanoparticelle (NP) medicate con 5-Fluorouracile (5-FU) di promuovere l’assorbimento transcorneale di 5-FU .

Metodi: Sono stati preparati idrogeli termosensibili a base di chitosano a basso PM e suoi derivati caratterizzati da piccole catene laterali formate da gruppi ammonici quaternari adiacenti (sigla, N+Ch). Successivamente, su

tali derivati sono stati introdotti gruppi tiolici (sigla, N+Ch-SH) mediante

la formazione di legami ammidici con acido tioglicolico. Gli idrogeli sono stati ottenuti preparando soluzioni di chitosano e soluzioni di chitosano in cui percentuali predefinite di chitosano venivano sostituite con uguali percentuali dei derivati N+Ch oppure di N+Ch-SH. Queste soluzioni venivano raffreddate a 4°C e veniva aggiunta una soluzione di β-glicerofosfato disodico (β-GP) in acqua deionizzata, goccia a goccia. NP a base di chitosano e medicate con 5-FU sono state preparate

mediante reticolazione ionotropica con acido ialuronico depolimerizzato (rHA), aggiungendo sotto agitazione un volume misurato di soluzione acquosa di rHA e 5-FU, a concentrazioni prestabilite, a 5 mL di soluzione di chitosano (0.25 mg/mL), in acqua deionizzata. Le NP sono state

caratterizzate per dimensioni ed efficienza di intrappolamento. Per ottenere formulazioni stabili e manipolabili, le dispersioni

nanoparticellari sono state liofilizzate. Le dispersioni nanoparticellari liofilizzate e protette mediante l’aggiunta di trealosio 5% (w/v) sono state ridisperse nelle soluzioni di chitosano o di chitosano e derivati a 4°C a cui era già stato aggiunto di β-GP. E’ stata verificata la conservazione delle dimensioni iniziali di nanoparticelle rese fluorescenti dopo ridispersione nelle soluzioni gelificanti con un microscopio confocale a scansione laser.

Per le prove in vivo sull’occhio del coniglio è stato selezionata la soluzione gelificante che aveva le migliori caratteristiche tecnologiche e che riusciva a controllare meglio il rilascio di 5-FU. Per confronto abbiamo utilizzato una soluzione in tampone fosfato di 5-FU e al fine di valutare l’effetto della presenza delle NP nell’idrogel sull’assorbimento transcorneale di 5-FU sono state provate la soluzione gelificanti contenente o non le NP.

Risultati: Gli idrogeli ottenuti a partire da soluzioni di chitosano a basso PM e suoi derivati N+Ch e N+Ch-SH contenenti NP medicate, gelificavano

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avveniva solo in particolari condizioni e dipendeva dal pH della soluzione dopo aggiunta di β-GP: quando si otteneva una efficace gelificazione, tale pH era circa 7.

Le dimensioni medie delle NP determinate immediatamente dopo la loro preparazione e dopo ridispersione dei loro liofilizzati erano sempre comprese nell’intervallo 290-350 nm. Le immagini ottenute con il microscopio confocale a scansione laser mostravano che la ridispersione delle NP liofilizzate nelle soluzioni gelificanti dava luogo alla generazione di particelle di dimensioni inferiori a 450 nm. Le dimensioni delle NP non cambiavano in seguito a transizioni sol/gel. Il rilascio del farmaco dagli idrogeli contenenti NP medicate era più lento nel caso in cui la percentuale di sostituzione dei derivati N+Ch era maggiore. Per le prove in vivo è stata

selezionata la formulazione a base di N+Ch che aveva mostrato un miglior

profilo di rilascio di 5-FU rispetto alle altre. Le prove in vivo sono attualmente in corso. Il Draize test ha mostrato che le soluzioni gelificanti in situ sono ben tollerate e non provocano effetti tossici sull’occhio del coniglio quali iperemia, edema congiuntivale e lacrimazione.

Conclusioni: sistemi gelificanti in situ ottenuti a partire da chitosano e suoi derivati contenenti NP medicate con 5-FU possono essere considerati un valido veicolo per la somministrazione transcorneale di 5-FU.

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