Lezione 9 - Problemi unidimensionali con
l’equazione di Schr¨
odinger
Unit`
a 9.1 Particella quantistica in una buca infinita
di potenziale
Luca Salasnich
Dipartimento di Fisica e Astronomia “Galileo Galilei”, Universit`a di Padova
L’equazione di Schr¨
odinger stazionaria (I)
Come abbiamo gi`a visto varie volte, data la formula classica dell’energia E di una particella non relativistica di massa m e quantit`a di moto p soggetta ad un potenziale esterno U(r), cio`e
E = p 2
2m + U(r) , (1)
utilizzando le regole di quantizzazione E ←→ i ~ ∂
∂t , (2)
p ←→ −i ~∇ . (3)
si ottiene la seguente l’equazione di Schr¨odinger dipendente dal tempo i ~∂t∂ ψ(r, t) = ˆH ψ(r, t) , (4) dove ψ(r, t) `e la funzione d’onda associata alla particella e
ˆ H = −~
2 2m∇
2+ U(r) (5)
L’equazione di Schr¨
odinger stazionaria (II)
Data l’equazione di Schr¨odinger dipendente dal tempoi ~∂ ∂tψ(r, t) = −~ 2 2m∇ 2+ U(r) ψ(r, t) , (6) ponendo ψ(r, t) = φ(r) e−iEt/~ (7) si ottiene subito E φ(r) = −~ 2 2m∇ 2+ U(r) φ(r) , (8)
che `e nota come equazione di Schr¨odinger indipendente dal tempo o stazionaria. Ovviamente questa equazione si puo riscrivere formalmente come
ˆ
Hφ(r) = E φ(r) , (9)
cio`e come una equazione agli autovalori. In generale vi sono tanti valori reali di E , detti autovalori (o livelli energetici) che soddisfano questa equazione e delle corrispondenti funzioni φ(r), dette autofunzioni.
L’equazione di Schr¨
odinger stazionaria (III)
Ricordiamo che per ottenere l’equazione di Schr¨odinger stazionaria abbiamo fatto l’ipotesi che
ψ(r, t) = φ(r) e−iEt/~ (10)
dalla quale segue subito che
|ψ(r, t)|2= |φ(r)|2 (11)
a patto che E sia un numero reale.
Dunque, le funzioni d’onda che soddisfano l’Eq. (10) sono una classe molto particolare delle soluzioni della equazione di Schr¨odinger
dipendente dal tempo: sono quelle per le quali la densit`a di probabilit`a non dipende dal tempo. Sono per questo dette funzioni d’onda stazionarie.
Nella parte rimanente di questo corso ci occuparemo principalmente delle funzioni d’onda stazionarie e le corrispondenti autofunzioni ed autovalori.
Particella 1D in una buca infinita di potenziale (I)
L’equazione di Schr¨odinger stazionaria per una particella che si muove solo lungo l’asse delle x e data da
ˆ H φ(x ) = E φ(x ) , (12) dove ˆ H = −~ 2 2m d2 dx2 + U(x ) (13)
e l’operatore hamiltoniano di questo problema unidimensionale (1D). Assumiamo che il potenziale esterno U(x ) sia una buca infinita, cio`e
U(x ) =
0 se 0 ≤ x ≤ L
+∞ altrove (14)
Quindi la particella `e libera di muoversi nella regione delle x tra 0 ed L, mentre non si pu`o spostare nelle regioni esterne a questo intervallo [0, L] dato che li la barriera di potenziale diventa infinitamente repulsiva.
Particella 1D in una buca infinita di potenziale (II)
Sostanzialmente il problema in esame si riduce a quello descritto dalla equazione di Schrodinger stazionaria
−~ 2 2m
d2
dx2φ(x ) = E φ(x ) (15)
con le condizioni iniziali al contorno: φ(0) = 0 e φ(L) = 0. L’equazione si puo riscrivere come segue
φ00(x ) + k2φ(x ) = 0 , (16) dove la costante k risulta data da
k = r
2mE
~2 . (17)
Si tratta di una equazione differenziale del second’ordine a coefficienti constanti.
Particella 1D in una buca infinita di potenziale (III)
Come abbiamo visto nelle precedenti lezioni, la soluzione generale `e quindi φ(x ) = A eλ1x+ B eλ2x , (18)
dove λ1e λ2sono le soluzioni dell’equzione algebrica
λ2+ k2= 0 , (19)
ovverosia
λ1= i k λ2= −i k . (20)
La soluzione diventa allora
φ(x ) = A eikx+ B e−ikx, (21) dove le costanti arbitrarie A e B vengono determinate tramite le
Particella 1D in una buca infinita di potenziale (IV)
Dalle condizioni al contorno abbiamo0 = φ(0) = A + B , (22)
da cui A = −B. Ma anche
0 = φ(L) = A eikL+ B e−ikL= A eikL− A e−ikL = 2 i A sin (kL) . (23) Ne segue che
k L = π n (24)
dove n `e un numero intero diverso da zero. Ovverosia k = π
Ln . (25)
Ricordando la definizione della costante k, che `e proprio il numero d’onda, otteniamo
En= ~ 2π2 2mL2n
2, (26)
Livelli energetici e autofunzioni nella buca infinita (I)
Ricapitolando, abbiamo ottenuto le autofunzioniφn(x ) = A sin (π Lnx ) (27) ed i corrispondenti autovalori En=~ 2k2 n 2m = ~2π2 2mL2n 2. (28)
Rimane da determinare la costante arbitraria A. Imponendo la normalizzazione
Z L 0
|φn(x )|2dx = 1 (29)
dopo alcuni calcoli si trova
A = r
2
L . (30)
Quindi, lo stato di minima energia del sistema (stato fondamentale) ha funzione d’onda ed energia
φ1(x ) = r 2 Lsin ( π Lx ) con E1= ~2π2 2mL2 . (31)