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Re-cycling social housing. Strumenti, metodi, strategie progettuali per l’innovazione dell’Edilizia Residenziale Sociale

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Academic year: 2021

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Re-cycling social housing

. Strumenti, metodi,

strategie progettuali per l’innovazione

dell’Edilizia Residenziale Sociale

Massimo Perriccioli, Scuola di Architettura e Design “Eduardo Vittoria” di Ascoli Piceno,

Università di Camerino massimo.perriccioli@gmail.com

Abstract. Il tema della rigenerazione sostenibile dell’edilizia residenziale socia-le può essere oggi affrontato solo facendo ricorso a strategie progettuali che sappiano mettere in relazione i tre principali nodi problematici: la trasformazione della domanda abitativa, la gestione di nuovi modelli operativi e finanziari per la realizzazione degli interventi, l’ottimizzazione delle risorse energetiche e materia-li. Il cluster Social Housing, costituitosi da qualche mese all’interno della SITdA, si propone di sviluppare ricerche coordinate, integrate e multi-disciplinari che affrontino la questione della fattibilità economica, sociale ed ambientale di inter-venti sperimentali finalizzati all’adeguamento del patrimonio edilizio esistente ai nuovi standards energetici, fornendo al contempo risposte, alle nuove istanze abitative che emergono dai differenti contesti regionali del nostro Paese. Parole chiave: Social housing, Rigenerazione, Strategie, Fattibilità, Competenze

Per molti e diversi motivi la cultura architettonica italiana da tre decenni ha abbandonato quasi completamente la ricerca sulla residenza che nel secondo dopoguerra aveva sostenuto con risultati di grande qualità architettonica e con apprezzabili inno-vazioni tipo-tecnologiche la ricostruzione del paese. In effetti, è dalla seconda metà degli anni ’70, in coincidenza non casuale con l’ultimazione di una serie di grandi interventi pubblici, tra i quali il quartiere Zen a Palermo e il Corviale a Roma, che la que-stione delle abitazioni ha subito in Italia una “crescente eclisse”. In quegli anni si registra infatti la saldatura tra due diversi feno-meni: la fisiologica contrazione della domanda abitativa segui-ta alla fase di grande inurbamento degli anni immediasegui-tamente successivi al secondo conflitto mondiale e la nascita di nuove problematiche urbane, legate alla dimensione metropolitana raggiunta da molte città italiane ed all’urgenza di realizzare at-trezzature a grande scala per il terziario, la cultura ed il commer-cio. Il dibattito culturale si focalizzò, da un lato sul tema delle “nuove polarità urbane” e dall’altro sulle problematiche legate al contenimento della crescita urbana, con un rinnovato impulso

allo studio della città consolidata. Di conseguenza, la produ-zione di manufatti abitativi fu confinata in una prassi norma-lizzata e poco significativa, priva di slanci innovativi e di spinte sperimentali, sancendo una predominanza delle ragioni urbane su quelle edilizie. Nel campo dell’edilizia residenziale si andò affermando una qualità media che contribuì silenziosamente a marginalizzare sempre di più l’interesse della riflessione archi-tettonica sulla questione abitativa e sull'idea stessa della casa e del modo di pensarla e costruirla.

Negli ultimi trent’anni la casa si è radicalmente trasformata nel suo senso culturale, nelle prestazioni funzionali che offre e nel suo ruolo urbano, arricchendosi di nuovi usi e di nuove valen-ze sociali. Il rifiorire anche nel nostro paese di studi e ricerche sul Social Housing muove dalla presa d’atto della inadeguatez-za degli attuali modelli abitativi e di contesto urbano ed infra-strutturale del nostro paese, resi inattuali dalle mutate esigenze abitative e dai diversi stili di vita che caratterizzano la società contemporanea. I nuovi profili di utenza e le nuove forme dello spazio abitativo costituiscono nuovi temi per la cultura proget-tuale che richiedono il superamento delle tradizionali tipologie edilizie, l’impiego di nuove tecnologie, la definizione di nuovi modelli di intervento, una maggiore attenzione alla sostenibilità ambientale e la sensibilizzazione degli utenti verso nuovi mo-delli d’uso degli spazi abitativi e comuni, fino a nuove forme di partecipazione ad alcune scelte di trasformazione e di gestione degli spazi collettivi.

Il tema presenta oggi aspetti di grande attualità in quanto la “questione abitativa” si è trasformata, anche in concomitanza di una grave crisi economica, in “emergenza abitativa” che coinvol-ge nuove fasce di utenza sempre più diversificate e diffuse nel

Re-cycling social

housing.

Tools, methods,

design strategies for

innovating Social

Housing processes and

intervention models

Abstract. The sustainable renewal of so-cial housing can only be tackled nowa-days with the help of design strategies which are able to deal with and coordi-nate three key issues: the transformation of housing requisites, the deployment of new operational and financial models for carrying out interventions, and the optimi-zation of energy and material resources. The Social Housing cluster was set up a few months ago in the SITdA to coordi-nate multi-disciplinary research projects exploring the economic, social and envi-ronmental feasibility of experimental inter-ventions designed to upgrade the existing built heritage in the light of the most recent energy standards, while at the same time responding to the new housing requisites emerging in the various regional contexts throughout Italy.

Keywords: Social housing, Renewal, strategies, Feasibility, Competences

Changes

For many and disparate reasons, over the last three decades Italian architec-tonic culture has almost entirely aban-doned the research into housing which it pursued in the post-war years, achiev-ing results of outstandachiev-ing architectonic quality and introducing innovations in both typology and technology as part of the nationwide reconstruction effort. In practice it is since the mid-1970s, with the completion of a series of major pub-lic works schemes including the Zen district in Palermo and the Corviale in Rome, that the question of housing in Italy has entered into a “progressive eclipse”.

The late '70s, '80s and '90s saw the con-fluence of two distinct phenomena: a physiological contraction in demand for housing, following a phase of exten-sive urbanization in the years following the Second World War, and the rise of

new urban issues associated with the metropolitan dimension attained by many Italian cities and the urgency of creating large-scale infrastructures for the service industry, culture and com-merce. Cultural debate focused on one hand on the topic of the “new urban po-larities”, and on the other on the prob-lems associated with the containment of urban growth, with a new impulse for studies of the "consolidated city". As a result, the construction of hous-ing units was relegated to a normalized and mundane procedure, devoid of any significant innovatory or experimental input, with urban considerations taking priority over architectonic concerns. In the field of housing a standard quality level became the norm, contributing to the ever increasing marginalization of architectonic reflection concern-ing housconcern-ing or indeed the very idea of “the house” and how it should be con-Cambiamenti

SAGGIO SU INVITO/

INVITED CONTRIBUTION

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paese. L’edilizia sociale occupa finalmente un posto centrale nel-le agende politiche delnel-le pubbliche amministrazioni e degli enti coinvolti nelle politiche sociali e la “casa” sembra essere diven-tata una priorità del Governo che ha istituito negli ultimi mesi un tavolo di confronto con le Regioni e i Comuni sull'emergen-za abitativa con l’obiettivo di trovare in tempi brevi modalità innovative per incrementare il patrimonio di alloggi per i ceti meno abbienti. I primi esiti di questa attività di concertazione sono rappresentati dalla possibile collocazione, attraverso ac-cordi con l’ANCE, sul mercato dell’edilizia sociale degli alloggi invenduti e la definizione di strumenti di sostegno e di sempli-ficazione per programmare il recupero del patrimonio edilizio esistente.

Il termine Social Housing si rife-risce in tutti i paesi europei alle politiche e agli interventi mirati alla realizzazione e alla gestione da parte dello Stato e di organizzazioni senza scopo di lucro di alloggi economicamente accessibili. Il termine è oggi molto uti-lizzato nel nostro paese per indicare programmi, progetti e poli-tiche anche molto diversi tra loro. Dal punto di vista legislativo in Italia è stato introdotto di recente con il “Piano Casa” (D.M. 122/2008) il termine “alloggio sociale”, definito come:

[…] unità immobiliare adibita ad uso residenziale in locazione permanente che svolge la funzione di interesse generale, nella salvaguardia della coesione sociale, di ridurre il disagio abitativo di individui e nuclei familiari svantaggiati, che non sono in gra-do di accedere alla locazione di alloggi nel libero mercato. L’al-loggio sociale si configura come elemento essenziale del sistema di edilizia residenziale sociale costituito dall’insieme dei servizi

abitativi finalizzati al soddisfacimento delle esigenze primarie. L’espressione Edilizia Residenziale Sociale (ERS) sostituisce quindi quella di Edilizia Residenziale Pubblica (ERP) ma il pas-saggio dall’aggettivo “pubblico” a quello “sociale” non è solo di carattere lessicale, segnando alcuni sostanziali cambiamenti nel ruolo dell’azione pubblica e nelle modalità con cui essa incenti-va l’incremento dell’offerta di alloggi a condizioni più accessibili di quelle di mercato. In questa nuova prospettiva, il Piano Casa intende svincolare l’attività edilizia dalla contaminazione della burocrazia e dello statalismo, riavvicinando l’iniziativa pubblica alla società civile ed alimentando pratiche di sussidiarietà fonda-mentali per la coesione sociale e per un più fecondo rapporto tra cittadino ed istituzioni.

La novità dell’ERS è che amplia di molto i confini dei soggetti che possono concorrere al finanziamento degli interventi; infatti, ac-canto agli enti pubblici, alle amministrazioni locali ed agli istituti ed alle agenzie da esse direttamente o indirettamente controllate, i contributi possono essere erogati da fondazioni e da altri or-ganismi senza scopo di lucro, in ogni caso da tutti i soggetti che hanno tra le loro finalità il perseguimento del “bene della comu-nità”. Sembra finalmente affermarsi un approccio più orientato a progetti che integrano interventi edilizi con iniziative sociali, diversificando sia l’utenza che i canoni applicabili e ponendo maggiore attenzione ai servizi e più in generale alle comunità insediate o da insediare.

L’alloggio, a certe condizioni e per particolari profili di utenza, dovrebbe costituire quindi un servizio tra altri servizi, contri-buendo a strutturare processi di inserimento sociale che possa-no limitare forme di progressivo impoverimento e permettendo uno status dignitoso che diventa prerequisito per lo sviluppo

ceived and constructed. Over the last thirty years the house has undergone a radical transformation in its cultural significance, the functional assets it has to offer and its urban role, taking on new functions and a new social relevance. The sudden emergence in Italy, as else-where, of studies and research concern-ing Social Housconcern-ing reflects an aware-ness of the inadequacy of the current models of housing, urban context and infrastructures, which have been ren-dered obsolete by the changes in hous-ing requisites and the different life styles that characterise today's society. The changed profiles of users and original forms of living space represent new top-ics for design culture, obliging planners to go beyond the traditional building typologies and find new technologies and intervention models, pay greater attention to environmental sustainabil-ity and awareness-raising among users

concerning modalities of use for living and communal spaces, and promote new forms of participation in choices regarding the transformation and man-agement of collective spaces.

Various aspects of this topic are very much on the political agenda because, in the current economic crisis, the ing question” has turned into a “hous-ing emergency” involv“hous-ing new seg-ments of the population with different social profiles in all regions of Italy. At last social housing has become a prime concern for public administrations and the authorities responsible for social policy making, and the “house” seems to have become a priority for the govern-ment: in recent months it has entered into a dialogue with the Regions and Municipalities concerning the housing emergency, urgently seeking innovative ways for increasing the supply of hous-ing for the disadvantaged social classes.

The first fruits of this dialogue are agree-ments with ANCE (National Builders’ Association) whereby housing units which had not found buyers are made available on the social housing market, and the introduction of measures to support and simplify the rehabilitation of the existing housing stock.

Definitions

In all European countries the term So-cial Housing refers to the policies and interventions favouring the production and management of economically ac-cessible housing units by the state and not-for-profit organizations. Currently in Italy the term is used to indicate a great variety of programmes, projects and policies. In terms of legislation the recent “Piano Casa” (DM 122/2008) de-fines “social housing” as:

[…] a property unit having a residential use in a permanent location fulfilling

a function of general interest in safe-guarding social cohesion by reducing the problem of inadequate housing for disadvantaged individuals and family units unable to access rented accom-modation on the open market. Social housing represents an essential element in the system of social residential build-ing comprisbuild-ing the overall provision of housing services designed to satisfy pri-mary needs.

In fact the expression Edilizia

Residen-ziale Sociale (ERS) [social residential

building] has replaced Edilizia

Residen-ziale Pubblica (ERP) [public residential

building], where the change in adjective points to some substantial changes in the role of public intervention and the ways in which this can increase the offer of housing units at conditions which are more accessible than going market rates. In this new perspective, the Piano Casa aims to free building projects of bureau-M. Perriccioli

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della persona e della comunità cui appartiene. L’edilizia sociale diviene così un sistema di comunicazione della visione comples-siva dell’abitare che include i concetti di appartenenza, appro-priazione, identità, inclusività, condivisione e che si riconosce nella sua dimensione collettiva, non solo nei luoghi e negli spazi, ma anche nella qualità dei servizi all’abitante, soprattutto se de-stinati a fasce sociali deboli.

Su tali questioni la ricerca nel campo della Tecnologia dell’Ar-chitettura ha sempre fornito contributi scientifici di grande rile-vanza metodologica ed operativa. Sulla scorta di tale tradizione di studi e di ricerche, lo scorso anno si è costituito in seno alla SITdA il cluster Social Housing che con la sua attività si propone di mettere a sistema le ricerche sul tema dell’edilizia residenzia-le sociaresidenzia-le realizzate negli ultimi anni dai ricercatori coinvolti, con l’obiettivo di delineare un insieme articolato ed integrato di competenze capaci di esprimersi nelle diverse fasi del processo progettuale ed alle varie scale di intervento, a supporto delle fasi decisionali ed operative delle pubbliche amministrazioni, enti ed associazioni che operano nel campo dell’edilizia residenziale sociale. Al contempo, il quadro di competenze maturate sul pia-no teorico, metodologico e progettuale potrà costituire la base scientifica per costruire in maniera mirata e consapevole la par-tecipazione a progetti di ricerca internazionali sul tema dell’ERS e su tematiche anche più specifiche ad essa correlate.

Le linee di ricerca individuate affrontano in maniera interdisci-plinare la questione della fattibilità economica, sociale ed am-bientale di interventi innovativi e sperimentali finalizzati all’a-deguamento del patrimonio edilizio esistente ai nuovi standards

energetici, per fornire risposte appropriate, sul piano culturale e tecnico, alle nuove istanze abitative (qualitative e quantitative) che emergono dai differenti contesti regionali del nostro Paese. Nel già ricco scenario delle ricerche sul tema il cluster SH intende proporsi come rete di relazioni tra ricercatori che, a partire dalla dimensione locale nella quale sono nate e maturate le esperienze di ricerca, possa definire un quadro nazionale di competenze ar-ticolato e strutturato per rispondere alle istanze di cambiamento e di innovazione che caratterizzano il tema del Social Housing e per contribuire ad orientare le strategie di politica tecnica e di governo del territorio, con il coinvolgimento delle istituzioni na-zionali e locali quali interlocutori privilegiati e destinatari finali dell’attività di ricerca.

Il convegno RE_CYCLING Social Housing, svoltosi presso la Scuola di Architettura e Design di Ascoli Piceno (14-15 no-vembre 2013), ha avviato un confronto tra studiosi e ricerca-tori del cluster che negli ultimi anni hanno svolto ricerche nel campo della Tecnologia dell’Architettura e della Progettazione Ambientale sul tema dell’edilizia residenziale sociale, ed in ma-niera particolare nel campo della riqualificazione architettonica ed ambientale del patrimonio esistente, con l’obiettivo di forni-re risposte innovative in termini processuali e progettuali alla complessità delle questioni poste dai diversi livelli di intervento, rintracciando al contempo possibili percorsi comuni con ammi-nistratori, imprenditori e produttori per innovare e rilanciare il settore e dare risposte alle attuali emergenze abitative del nostro Paese.

Le ricerche si focalizzano principalmente sulla rigenerazione ur-bana ed ambientale dei quartieri di edilizia residenziale pubblica realizzati tra gli anni ’50 e ’80 nelle prime periferie delle

princi-cracy and excessive state intervention, re-establishing links between public initiative and civil society and fostering practices of subsidiarity which are key to social cohesion and a more productive interaction between citizen and institu-tions.

The ERS is innovative in significantly broadening the categories of subjects who can benefit from funding for in-terventions. In addition to the public authorities, local administrations and institutes and agencies under their di-rect or indidi-rect control, subsidies can be granted by foundations and other not-for-profit organisms, and indeed by all the subjects committed to furthering the "good of the community”. At last we seem to be witnessing an approach that is more oriented to projects which inte-grate building interventions and social initiatives, diversifying both the possible users and the rents to be applied, while

paying greater attention to services and to the communities already in occupa-tion or to be installed.

Under certain conditions and for certain user profiles, housing should in fact con-stitute one among a number of services helping to structure processes of social inclusion that can curb progressive im-poverishment and permit a respectable status, standing as a prerequisite for the development of the individual and of the community to which he or she belongs. In this way social housing be-comes a system of communication of an overall vision of life style, including the concepts of belonging, appropriation, identity, inclusiveness and sharing, to be recognised in its collective dimension, not only concerning places and spaces but also in the quality of the services of-fered to the resident, above all the more vulnerable social classes.

Research

With respect to these questions, re-search in the field of Architectural Tech-nology has always come up with major scientific contributions in terms of both methodology and implementation. In line with this tradition of studies and research, the Social Housing cluster was set up within the SITdA last year in or-der to ensure a systematic approach for the research into social housing carried out in recent years by the researchers involved, outlining an integrated set of competences capable of finding expres-sion in the various phases of the design process and at the various intervention scales, providing back up for the deci-sion-making and operational phases pursued by the public administrations, authorities and associations that oper-ate in the field of social housing. At the same time the framework of com-petences developed in terms of theory,

methodology and design will constitute the scientific basis for an increasingly focused and informed participation in international research projects on the topic of ERS and also on more specific related issues.

The lines of research that have been identified take an interdisciplinary ap-proach to the question of the economic, social and environmental feasibility of innovative and experimental interven-tions designed to upgrade the existing built heritage in the light of new energy standards, so as to provide culturally and technically appropriate responses to the new (qualitative and quantitative) housing requisites emerging in the dif-ferent regional contexts of Italy. In what is already a rich research scenario, the

SH cluster aims to set up a network

link-ing researchers who, startlink-ing from their native local dimension in which they acquired their research experience, can Ricerche

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pali città italiane: un patrimonio enorme che oggi è caratteriz-zato da un tessuto urbano ed edilizio obsoleto eppure di vitale importanza per il futuro di un’ampia fascia di popolazione che manifesta condizioni di disagio economico e sociale. Le ricer-che individuano nuove forme di processo, nuove strategie pro-gettuali e nuovi strumenti e metodologie operative che possano caratterizzare gli interventi di trasformazione del costruito, con l’obiettivo di limitare l'impiego di risorse materiche ed energe-tiche, riciclando laddove possibile i “materiali” esistenti, di di-minuire gli impatti sull'ambiente naturale e culturale provocati da demolizioni spesso frettolose, salvaguardando l'identità dei luoghi e delle comunità insediate, e di promuovere, infine, un tipo di sviluppo in linea con la sostenibilità complessiva degli interventi, rilanciando il comparto edilizio oggi segnato da una profonda crisi economica ed occupazionale.

Dal confronto è emerso come risulti difficile immaginare, in un momento di profonda crisi economica e di grandi muta-zioni sociali, di poter perseguire qualsiasi tipo di innovazione nel campo della residenza sociale prescindendo da un ripensa-mento critico e complessivo del contesto di riferiripensa-mento, attra-verso un cambio di paradigma che affianchi alle istanze di so-stenibilità nuove e più coerenti modalità operative per rendere fattibili e perseguibili interventi di questo tipo.

Sotto questo aspetto, la riflessione sul tema avviata dai ricerca-tori del cluster consente di affrontare la complessità delle que-stioni e l’incertezza dei contesti da una postazione ideologica che segna una demarcazione tra l’architettura come “processo” e l’architettura come “oggetto”, privilegiando il senso sociale della costruzione dello spazio fisico e del suo uso da parte degli utenti.

constitute a national framework of com-petences specifically structured not only to respond to the needs for change and innovation which characterise the topic of Social Housing but also to contribute to orienting the strategies deployed in policies of territorial governance, in-volving national and local institutions as prime interlocutors and end users of the research activity.

In recent years the scholars and re-searchers involved in the cluster have carried out research into social housing in the field of Architectural Technology and Environmental Design, and in par-ticular the architectonic and environ-mental upgrading of the existing built heritage. The congress RE_CYCLING

Social Housing, held in the School of

Architecture and Design, Ascoli Piceno on 14-15 November 2013, was a first op-portunity to confront one another with the aim of coming up with innovative

responses (in terms of process and de-sign) to the complexity of the questions posed by the various levels of interven-tion, while at the same time identify-ing possible common approaches with administrators, businessmen and pro-ducers to innovating and relaunching the sector and finding solutions to the current housing emergencies in our country.

Research has focused above all on the urban and environmental renewal of public housing settlements built be-tween the 1950s and 1980s on what were then the outskirts of the major Italian cities. Today this enormous her-itage bears all the marks of an obsolete urban and built fabric which is nonethe-less of vital importance for the future of a broad segment of the population in conditions of economic and social dis-tress. The research projects have identi-fied new processes, design strategies and

methodologies which can characterise the interventions designed to transform the built heritage with the aim of limit-ing the use of material and energy re-sources, recycling existing ‘materials’ as far as possible, reducing the impact on the natural and cultural environment caused by often over hasty demolitions, safeguarding the identity of places and the resident communities, and finally promoting a type of development which is in line with the overall sustainability of the interventions, giving the building industry a much needed boost in the current climate of economic and occu-pational crisis.

The first point to emerge was the im-practicability, at a time of profound economic crisis and major social mu-tations, of pursuing any form of in-novation in the field of social housing without first undertaking a critical and comprehensive reappraisal of the

refer-ence context, opting for a paradigm shift which combines the requisites of sus-tainability with new and more coherent operational modalities in order to make interventions of this type feasible. The reflection on the topic that has been set in motion by the researchers of the

cluster fully recognises the complexity

of the questions and the uncertainty of the contexts and adopts an ideological standpoint which makes a clear distinc-tion between architecture as “process” and architecture as “object”, giving pri-ority to the social sense of the construc-tion of the physical space and its exploi-tation by users.

The research being carried out by the various units involved in the cluster has been reorganized on the basis of three topics or levels of problems:

• CONCEPT: new users / new housing forms / new life styles

• PROCESS: new processes / new

strate-Le ricerche delle diverse unità operative afferenti al cluster sono state riorganizzate sulla base di tre livelli problematici, articolati in topics:

• CONCEPT: nuove utenze / nuove forme abitative / nuovi modi di vivere

• PROCESS: nuovi processi / nuove strategie / nuove metodolo-gie di intervento

• MATERIAL: nuovi materiali / nuove tecnologie / nuovi sistemi Tale articolazione ha consentito di facilitare il confronto tra i ricercatori e al tempo stesso di verificare i punti di tangenza sul piano metodologico ed operativo per avviare un’attività di orientamento e sistematizzazione delle competenze maturate. Le ricerche presentate hanno carattere multidisciplinare, nel senso che si predispongono al dialogo ed al confronto con contributi di studiosi e ricercatori di altre aree scientifiche, di altre discipline convergenti nel progetto e di altri saperi specialistici e sono tra-sversali ai tre differenti livelli, proponendo approcci originali che tentano di ricondurre la specificità del taglio scientifico e dell’im-postazione metodologica ad una dimensione progettuale, intesa come luogo di sintesi di istanze complesse e come strumento di comprensione e di trasformazione sostenibile dell’ambiente co-struito.

Il confronto ha consentito inoltre di collegare ricerche differenti all’interno di un orizzonte critico condiviso, basato su quattro presupposti:

• uno di carattere ecologico, che privilegia interventi di densifi-cazione edilizia, di riduzione del consumo di suolo e di risorse non rinnovabili, di efficienza ambientale degli insediamenti e de-gli edifici, di utilizzo di materiali locali ed eco-compatibili; • uno di carattere energetico-ambientale, che contraddistingue

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gies / new intervention methodologies • MATERIAL: new materials / new technologies / new systems

This reorganization has facilitated con-frontation between researchers and made it possible to verify the points of contact in methodological and op-erational terms, initiating an activity of orientation and systematization of the acquired competences. The research projects are multidisciplinary, in the sense that they are open to dialogue and confrontation with contributions from scholars and researchers from other scientific areas, from other disciplines which may converge in the project, and calling on other specialist know-how. They are also transversal at the three different levels, proposing original ap-proaches which attempt to apply the specificity of the scientific approach and the methodological standpoint to a design dimension, operating a

syn-thesis between complex requisites and providing a tool for comprehension and sustainable transformation of the built environment.

Furthermore, the confrontation has made it possible to bring together differ-ent research projects in a shared critical perspective, based on four premises: • ecological, favouring interventions of densification, reduced consumption of land and non renewable resources, en-vironmental efficiency for settlements and buildings, use of local and eco-compatible materials;

• energetic-environmental, favouring interventions of energy and technologi-cal retrofit on building envelopes, and bio-climatic and environmental optimi-zation of buildings;

• social, favouring interventions de-signed to improve the architectonic quality and environmental comfort of living and relational spaces and enhance

the quality of user services;

• technological, favouring interventions based on requisites of flexibility, adapt-ability and reversibility, on one hand, to foster new life cycles for the buildings and the reduction of technological ob-solescence and, on the other, to endorse variability in the user community and transformations in living requisites. The common objective for all the stud-ies presented is to achieve a full consen-sus between the activity of enquiry and research and the socio-economic and technological-environmental changes currently under way in our country, creating the conditions for a positive knock-on effect involving a renewed housing demand (with different forms, user profiles and modalities for spatial organization and perception), the requi-sites of the building sector (increasingly conditioned by the lack of public fund-ing and the search for new market

seg-ments), the inexorable energy requisites (all the more imperative in view of the introduction of normative standards) and the operational tools of program-ming, design and management of inter-ventions and technical norms (which do not always favour or support public and private interventions).

The activities of enquiry and research are carried out against the background, not to say parameter, of the economic feasibility of Social Housing interven-tions: evaluation of the cost-benefit ra-tion of technical and design solura-tions is fundamental in establishing their logis-tical and financial feasibility, but also the socio-economic benefit of the renewal intervention with respect to more con-ventional practices of demolition and subsequent reconstruction of buildings

in situ. When confronted with very low

economic thresholds for the implemen-tation of interventions that may be very

interventi di retrofit energetico e tecnologico su involucri edilizi, di ottimizzazione bio-climatica e ambientale degli edifici; • uno di carattere sociale, che delinea interventi per migliorare la qualità architettonica ed il comfort ambientale degli spazi abi-tativi e di relazione e per incrementare la qualità dei servizi per gli utenti;

• uno di carattere tecnologico, che caratterizza interventi basati sui requisiti di flessibilità, adattabilità e reversibilità per favorire da un lato, nuovi cicli di vita degli edifici e la riduzione dell’ob-solescenza tecnologica e, dall’altro, per assecondare la variabilità dell’utenza e la trasformazione delle esigenze abitative.

L’obiettivo comune a tutti gli studi presentati è quello di ritrovare la sintonia tra l’attività di indagine e di ricerca con i cambiamenti socio-economici e tecnologico-ambientali in atto nel nostro pa-ese, creando le condizioni per ristabilire un circolo virtuoso tra una rinnovata domanda abitativa (mutata nelle forme, nei profili d’utenza e nelle modalità dell’organizzazione e della percezione dello spazio), le esigenze del settore delle costruzioni (sempre più condizionato dalla mancanza di finanziamenti pubblici e alla ricerca di nuove fette di mercato), le ineludibili istanze energe-tiche (sempre più cogenti per effetto di standards normativi da rispettare) e gli strumenti operativi di programmazione, proget-tazione e gestione degli interventi e le normative tecniche (non sempre adeguati a favorire e supportare interventi pubblici e pri-vati).

Sfondo ed al tempo stesso orizzonte delle attività di indagine e di ricerca è la fattibilità economica degli interventi di ERS: la valutazione del rapporto costi-benefici delle soluzioni tecniche e progettuali risulta fondamentale per stabilire la fattibilità lo-gistica e finanziaria, ma anche la convenienza socio-economica

dell’intervento di rigenerazione rispetto a più convenzionali pratiche di demolizione e successiva ricostruzione in sito degli edifici. A fronte infatti di soglie economiche molto basse per realizzare interventi a volte anche complessi, è necessario otti-mizzare i costi di costruzione, attraverso valutazioni ponderate degli incrementi prestazionali (a livello energetico, tecnologico e funzionale) in relazione agli effetti attesi. Risulta centrale infatti, nella valutazione economica degli interventi, stabilire l’arco tem-porale nel quale i costi relativi ad una soluzione sono recuperati grazie alle prestazioni generate.

Il quadro delle competenze ma-turate in questi anni nel campo della Tecnologia dell’Architettura in materia di ERS si caratteriz-za per una complementarietà di saperi e conoscenze applicabili a diversi ambiti di ricerca, che definiscono un approccio integrato, multidisciplinare e multidimensionale al progetto di rigenera-zione architettonica ed ambientale, capace di tener conto della complessità delle questioni abitative e delle trasformazioni dei modelli e dei processi di intervento sul costruito. Tali compe-tenze si sono formate sulla base di esiti di studi, ricerche e con-venzioni condotti a livello locale dai singoli gruppi di ricerca per conto di enti, istituti, ed associazioni di categoria che operano nel campo dell’ERS, e grazie al trasferimento di risultati scien-tifici ed operativi conseguiti nell’ambito di ricerche di interesse nazionale o di livello europeo.

Le competenze maturate in questi anni sono di tipo prevalente-mente metodologico-progettuale e sono finalizzate al coordina-mento ed alla gestione di nuovi modelli di intervento nel campo della rigenerazione architettonica e della riqualificazione

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getico-ambientale del patrimonio edilizio esistente; esse posso-no essere applicate nell’ambito di strumenti operativi e di attività di supporto scientifico e decisionale per specifiche esigenze di enti locali e di pubbliche amministrazioni, tra le quali:

– la programmazione di strategie per rispondere alla trasforma-zione della domanda abitativa ed alle istanze di accessibilità e fruibilità degli spazi abitativi e di relazione a livello urbano, di quartiere e di edificio;

– la definizione di quadri metodologici per le fasi di conoscenza/ diagnosi degli edifici preesistenti finalizzati alla individuazione di linee-guida per la riqualificazione energetica degli edifici stes-si;

• la definizione di “protocolli speditivi” per la diagnosi dello sta-to di fatsta-to energetico e la formulazione di scenari comparativi di rigenerazione e retrofit;

• l’elaborazione di protocolli e linee-guida per il retrofit tecnolo-gico ed ambientale degli edifici che consentano la verifica delle possibili ricadute, sia sulla qualità socio-abitativa che sulla fatti-bilità economica complessiva;

• l’ottimizzazione bioclimatica, energetica ed ambientale degli interventi nelle prime fasi di progettazione, supportata dall’uso di tools informatici dedicati;

• la progettazione di interventi di retrofit su involucri e su unità spazio-funzionali mediante soluzioni tecnico/costruttive legge-re, reversibili, adattabili ed a basso costo per garantire buoni li-velli di flessibilità tecnologica e funzionale;

• l’elaborazione di progetti-pilota di riqualificazione ambientale di edifici e di quartieri ERP degli anni ’70-’80, realizzati con pro-cedimenti industrializzati e sistemi di prefabbricazione.

Attraverso forme di dialogo e di confronto con tutti gli operatori

dei processi decisionali ed operativi, a partire da questo primo quadro di competenze sarà possibile favorire ricadute operative delle ricerche sui contesti locali di riferimento di ciascun gruppo di ricerca, al fine di contribuire allo sviluppo locale del settore delle costruzioni e di sostenere processi di cooperazione e par-tenariato tra diversi interlocutori che, in materia di ERS, hanno già attuato modelli innovativi di sviluppo. Per rafforzare e ren-dere ancor più efficaci le competenze sviluppate dai ricercatori del cluster, nel prossimo futuro saranno avviate alcune attività come la creazione di laboratori per il trasferimento di tecnologie e saperi nel campo delle costruzioni e la creazione di strutture per la formazione degli operatori del processo edilizio per l’ap-plicazione di protocolli di valutazione ambientale degli edifici e per lo sviluppo di pratiche costruttive innovative.

Risulta evidente che un reale cambiamento ed una chiara inver-sione di tendenza in questo campo si potranno realizzare solo attraverso un lento ma costante processo innovativo che richie-de un lavoro di ricerca attento ai cambiamenti e sensibile alla sperimentazione; un lavoro che dovrà favorire la circolarità delle esperienze realizzate, il confronto tra atteggiamenti progettuali e operativi nuovi e la condivisione di pratiche virtuose replicabili in contesti e situazioni differenti. Infine un simile processo in-novativo non potrà trascurare la sperimentazione di procedure e tecnologie per la progettazione e realizzazione di interventi di rigenerazione edilizia “a energia quasi zero”, in cui i vincoli ener-getico-ambientali dovranno essere considerati come elementi di stimolo per produrre innovazioni sul piano spaziale, funzionale e figurativo.

complex, it is necessary to optimise construction costs by making carefully considered evaluations of the perfor-mance increments (energetic, techno-logical and functional) with respect to the expected outcomes. In making an economic evaluation of interventions it is in fact crucial to establish the time span over which the costs relating to a specific solution can be recouped thanks to the assets generated.

Competences

An overview of the competences ac-quired in recent years in the field of Architectural Technology concerning Social Housing shows how complemen-tary knowledge and know-how can be applied to various research areas, setting up an integrated, multidisciplinary and multidimensional approach to projects of architectonic and environmental renewal able to take into account the

complexity of housing questions and the transformations of intervention models and processes concerning the built heritage. These competences are the outcome of studies, research and conventions pursued at the local level by individual research groups on behalf of authorities, institutes and associa-tions which operate in the field of Social Housing, benefiting from the transfer of scientific and practical results obtained in the research area with national or Eu-ropean implications.

The competences acquired in recent years concern above all methodology and design, and foster the coordina-tion and management of new interven-tion models in the field of architectonic renewal and energy-environmental upgrading of the existing built herit-age. They can be applied in the sphere of operational tools and to support sci-entific activities and decision-making

processes for the specific needs of local authorities and public administrations, including:

- programming of strategies to respond to the transformation of demand for housing and the requisites of accessi-bility concerning living and relational spaces at the levels of the conurbation, urban district or single building; - definition of methodological frame-works for the phases of knowledge/di-agnosis of pre-existing buildings in or-der to identify guidelines for the energy upgrading of the buildings themselves; - definition of “short-cut protocols” for diagnosis of the energy status quo and formulating possible schemes for re-newal and retrofit;

- elaboration of protocols and guidelines for the technological and environmental retrofit of buildings so as to verify the likely consequences both on social and residential quality and on the overall

economic feasibility;

- bioclimatic, energetic and environ-mental optimization of the interven-tions in the early design phases, backed up by the use of specific IT tools; - design of retrofit interventions on en-velopes and spatial-functional units us-ing “light” technical and construction solutions which are reversible, adaptable and low cost, to guarantee optimal levels of technological and functional flexibil-ity;

- elaboration of pilot projects for the en-vironmental upgrading of buildings and ERP estates dating from the 1970s and 80s erected using industrial procedures and systems of prefabrication.

Starting from this first framework of competences, and relying on forms of dialogue and confrontation with all the actors in the decision-making and operational processes, it will be possi-ble to foster practical benefits from the

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Immaginare soluzioni al pro-blema dell’edilizia sociale risul-ta nell’attuale clima economico e politico del nostro Paese assai arduo; malgrado ciò non è possibile perdere di vista gli obiettivi soprattutto da un punto di vista progettuale e di visione com-plessiva della questione. Sarà necessario quindi che i ricercatori impegnati nel cluster mantengano costantemente vivo il dialogo ed il confronto con gli altri attori coinvolti nei processi di rige-nerazione architettonica ed ambientale del patrimonio di edili-zia residenedili-ziale sociale, con approcci progettuali improntati alla consapevolezza ed alla partecipazione che, qualificando l’intero percorso generativo degli interventi, sappiano governare lo spet-tro completo delle azioni e delle decisioni.

Il dialogo costruttivo tra i protagonisti coinvolti potrebbe con-tribuire a promuovere un mercato immobiliare sostenuto da concrete riforme finanziarie e normative per alleviare i problemi legati ai costi di costruzione ancora troppo elevati ed a favorire

research on the local contexts specific to each research group, contributing to the local development of the build-ing sector and sustainbuild-ing processes of cooperation and partnership between a range of interlocutors who, in terms of ERS, have already introduced innova-tive development models. In order to reinforce the competences developed by the researchers of the cluster and render them all the more effective, new activi-ties are planned for the near future, such as the creation of laboratories for the transfer of technologies and know-how in the construction field and structures for training operators in the building trade in applying protocols for the en-vironmental evaluation of buildings and developing innovative construction practices.

It is clear that real change, and a clear inversion of trends, in this field requires a slow but constant innovatory process

featuring research work that is attentive to changes and experimentation. Such work must favour the circularity of the experiences acquired, the confronta-tion between new attitudes to design and implementation and the sharing of benchmark practices that are replicable in different contexts and situations. Fi-nally, such an innovative process cannot neglect the experimentation of proce-dures and technologies for the design and realisation of renewal interventions at “close to zero energy requirements”, in which the energetic and environmental norms are seen as stimuli for producing innovations in spatial, functional and figurative terms.

Prospects

In the current economic and political climate it is indeed a challenge to im-agine solutions to the social housing problem in Italy. Nonetheless we should

never lose sight of the goals, above all when it comes to design and having an overall vision of the question. In fact the researchers involved in the cluster must ensure they maintain a constant dia-logue and confrontation with the other actors in the processes of architectonic and environmental renewal of the so-cial housing stock, adopting approaches based on awareness and participation which, by characterising the whole pro-cess of generating interventions, can be valid for the whole spectrum of actions and decisions.

A constructive dialogue between the protagonists can contribute to fostering a property market sustained by concrete financial reforms and norms to allevi-ate the problems linked to construction costs which are still too high, as well as favouring greater consultation between the authorities responsible for putting in place a new housing welfare and

new housing policies. In any case, the changes envisaged with the new opera-tional models will only be forthcoming if the institutions are ready to launch new intervention policies guaranteeing a greater flexibility for norms and tech-nical restrictions.

In fact the challenge is to combine the quality of the design with the economic attractiveness of the interventions, de-veloping a new “construction culture” able to come up with innovative solu-tions that, rather than merely producing “objects”, are able to generate “process-es”. Such processes will be all the more successful the more responsibilities are shared among the various actors, and all the more efficient the deeper the aware-ness that architectonic, social and en-vironmental quality represents a factor that counts over and above the immedi-ate functional performance, economic feasibility or practical utility.

una migliore concertazione tra gli enti preposti per realizzare un nuovo welfare abitativo e nuove politiche per la casa. In ogni caso, i cambiamenti previsti dai nuovi modelli operativi non po-tranno prescindere dalla disponibilità delle istituzioni ad avviare politiche di intervento che garantiscano maggiore flessibilità di norme e di vincoli tecnici.

La sfida quindi è quella di coniugare la qualità della progettazio-ne con la convenienza economica degli interventi, sviluppando una nuova “cultura del costruire” che sappia ricercare soluzioni innovative che non producano solo “oggetti” ma siano capaci di generare “processi”. Tali processi saranno tanto più virtuosi quanto maggiore sarà la condivisione delle responsabilità tra i diversi attori e tanto più efficaci quanto più profonda sarà la con-sapevolezza che la qualità architettonica, sociale ed ambientale rappresenta un fattore che si misura al di là della sua immediata soddisfazione funzionale, della mera fattibilità economica, della sua utilità più prossima.

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07 2014 TECHNE

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