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1.1 Premessa Introduzione

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Academic year: 2021

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Introduzione

1.1 Premessa

I veicoli autonomi, o più in generale i robot, operano oramai su una larga scala di settori. Ciononostante il loro utilizzo risulta pressoché assente nella maggiorparte delle applicazioni in cui non si ha una conoscenza completa o certa dell’ambiente di lavoro.

Gli studi compiuti negli ultimi 2 decenni offrono oggi in commercio una larga varietà di sensori in grado di determinare le caratteristiche dell’ambiente di lavoro dei robot. In particolare nella Ricerca assume oramai un ruolo fondamentale lo studio e il perfezionamento di sensori di visione per questo scopo, dal momento che questi consentono di poter misurare l’ambiente senza nessun tipo di contatto.

I sistemi di visione tentano di riprodurre il senso della vista dell’uomo, basandosi sulle immagini provenienti da una o più telecamere. La sempre crescente velocità degli elaboratori e il perfezionamento delle

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Paola Mameli Introduzione

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tecniche di analisi delle immagini consentono elevate prestazioni anche in caso di telecamere a costo ridotto.

In generale la visione e l’azionamento che deriva dai sottosistemi atti a questi scopi si combinano insieme secondo un modello open-loop del tipo

looking-then-moving. L’accuratezza del risultato dell’operazione dipende

strettamente dalla precisione dei sistemi di visione (nel caso dei robot anche dall’accuratezza dell’end-effector). Per incrementarne l’accuratezza è possibile utilizzare un approccio cosiddetto visual-servoing, basato sul modello del tipo visual-feedback control-loop, in questo caso si fondono insieme i dati provenienti da diversi campi quali l’elaborazione delle immagini ad alta velocità, la cinematica, la dinamica, la teoria del controllo, e l’elaborazione real time.

L’utilizzo esclusivo di un unico sensore di Visione (per esempio una sola telecamera) nel calcolare le distanze degli oggetti o degli ostacoli che si trovano nell’ambiente di lavoro del veicolo è però problematico. Da una sola immagine infatti non è possibile ricavare informazioni sulla profondità, se non è nota a priori almeno una delle dimensioni di uno degli oggetti visualizzati.

Per ovviare al problema, esistono sistemi che utilizzano, per valutare le distanze, la tecnica della Visione Stereoscopica, tipica dell’uomo, implementata ad esempio sugli ultimi veicoli inviati dalla NASA su Marte.

Spesso sui veicoli esiste un’integrazione tra visione e odometria. Confrontando le distanze percorse e le relative modifiche subite dagli oggetti nell’immagine acquisita può essere valutata la mappa dell’ambiente di lavoro del veicolo.

1.2 Scopo del progetto di tesi

In questo lavoro di tesi sono state prese in analisi le tecniche e le varie problematiche che concernono l’elaborazione delle immagini provenienti da un sistema di Visione Stereo, al fine di poter valutare la profondità degli oggetti che fanno parte dello scenario ripreso dalle due telecamere.

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Le tecniche sono state implementate in Matlab ® ver.6.5 e poi testate

sul sistema di visione stereoscopica appositamente realizzato per il kart ULISSE, veicolo autonomo in oggetto di studio presso il Dipartimento d’Automazione e dei Sistemi Elettrici dell’Università degli Studi di Pisa.

Figura 1.1: Foto del kart Ulisse

1.3 Fasi del progetto

La prima fase di questo lavoro di tesi è consistita nello studio della

Computer Vision, materia che si occupa dei metodi legati alla rielaborazione

delle immagini o in generale di dati multidimensionali, al fine di poterne estrarre le informazioni di interesse a seconda del campo applicativo. E’ stato quindi esaminato lo stato dell’arte in merito alle tecniche di Computer Vision che riguardano l’uso della Visione per veicoli mobili.

Nella seconda parte, alcune delle tecniche più accreditate per l’estrazione e la caratterizzazione dei punti di interesse al fine del loro riconoscimento, sono state implementate attraverso Matlab® ver.6.5; si

faccia riferimento ai capitoli 2 e 3.

La terza parte di questo lavoro di tesi ha preso in considerazione il kart ULISSE, veicolo autonomo in fase di realizzazione presso il Dipartimento di Sistemi Elettrici e Automazione Industriale presso

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al posizionamento di due telecamere a bordo del veicolo, in modo da realizzare un Sistema di Visione Stereo, atto al riconoscimento degli ostacoli (Obstacle Advoidance) nel suo ambiente di lavoro. Le tecniche implementate sono state quindi testate, in modo off-line, sui filmati registrati dai sensori di Visione del kart ULISSE, durante il movimento del kart in alcuni percorsi di prova nel piazzale e nel giardino della facoltà di Ingegneria.

La tecnica di Visione, che si è rivelata più efficace, (SIFT) è stata quindi appositamente perfezionata per il veicolo e il Sistema di Visione in esame. Infine l’integrazione di tecniche di Visione con le misure provenienti dall’odometria hanno consentito la ricostruzione di una mappa di profondità, molto intuitiva.

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Figura

Figura 1.1: Foto del kart Ulisse

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