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ogetto Pr otocollo organizzativo Regole e modalità di accesso

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SA D RDEGN A I S R C T I T

ogetto Pr otocollo organizzativo Regole e modalità di accesso

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P.O.R. Sardegna 2000 - 2006 Misura 3.13

Ricerca e Sviluppo Tecnologico nelle Imprese e Territorio

SA D RDEGN A

I

S R C T

I T

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1. Denominazione del progetto

DISTRETTO SARDEGNA ICT 2. Tipologia

Il Distretto Sardegna ICT rientra nella tipologia dei distretti “emergenti o potenziali”.

Si tratta di quei contesti territoriali caratterizzati dalla presenza degli elementi costitutivi dei distretti (centri di ricerca pubblici o privati, imprese high tech, elevato tasso di natalità e di crescita delle imprese, risorse umane qualificate, disponibilità di strumenti finanziari adatti ad iniziative ad alto contenuto di innovazione) ma da una mancata integrazione tra questi.

3. Area interessata

Regione Sardegna, con un nucleo iniziale localizzato tra Cagliari e Pula (Polaris).

4. Sintetica descrizione del progetto

Il presente progetto riguarda lo sviluppo in Sardegna del Distretto Sardegna ICT attorno al nucleo di competenze scientifiche, tecnologiche, manageriali e imprenditoriali che, a partire dai primi anni

’90, si è sviluppato nel campo delle Information and Communication Technologies, e delle applica- zioni avanzate di Internet.

La creazione del Distretto ha l’obiettivo di focalizzare le competenze di punta presenti nell’area cagliaritana nei settori della ricerca avanzata, dello sviluppo e della produzione sull’informatica, le telecomunicazioni ed i sistemi multimediali in un sistema integrato a supporto di uno sviluppo innovativo e competitivo del territorio di riferimento.

Il Distretto è concepito come un sistema territoriale nel quale - La prossimità fisica tra i diversi attori economici e scientifici,

- La facile circolazione delle informazioni e gli scambi di esperienze e conoscenze, - Le comuni radici ed i comuni interessi economici e culturali

possono favorire rapidi processi di crescita, anche per imitazione, e fecondi rapporti di col laborazione e sinergia tra le imprese e tra queste ed il mondo della ricerca.

L’implementazione della proposta dovrà partire da alcune opzioni strategiche:

- Il Distretto dovrà avere un preciso riferimento al sistema territoriale, inteso come asse locale iniziale Cagliari-Pula e poi tutta la Sardegna, valorizzando le opportunità e le potenzialità offerte dalla presenza delle Università e di micro e piccole imprese, di società multinazionali e delle loro potenzialità tecnologiche, insediative e commerciali e di Sardegna Ricerche, a partire dalle sue capacità di ricerca e innovazione;

- Il Distretto dovrà comprendere tutte le attività tipiche di una filiera tecnologica e cioè la ricerca applicata, la ricerca industriale, lo sviluppo e la produzione;

- Si dovranno identificare, nel quadro vastissimo delle tecnologie e campi di applicazione delle ICT, filoni o approcci ad alto potenziale di crescita nell’ambito dei quali esista la possibilità di selezionare alcuni campi ben delimitati ove sia possibile aspirare

all’eccellenza (con attività state-of-the-art di ricerca applicata, e conseguente potenziale ricaduta in termini di business opportunities);

- Il Distretto dovrà rapportarsi in via più generale alle caratteristiche del tessuto imprendito-

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riale, istituzionale e della ricerca esistente sul territorio, perseguendo attività di ricerca applicata, disseminazione/trasferimento di tecnologie e conoscenze che possano beneficiare in modo diretto una quota consistente degli operatori presenti, favorendone la crescita competitiva e generando concrete opportunità di sviluppo.

5. Motivazioni e prospettive

5.1 - Quadro di riferimento e posizionamento della regione

La prevista imminente uscita dal periodo triennale di crisi del settore ICT e l’evoluzione in atto nel mercato delle reti (fisse e mobili) e dell’informatica, determinata dalla convergenza tra telecomuni- cazioni e IT, rende particolarmente attuale la proposta di un progetto strategico.

Il settore delle Information and Communication Technologies (ICT), in particolare, in Sardegna è di- namico, aperto ai mercati esterni e innovativo, vanta la presenza di imprese leader capaci di trainare l’intero settore e registra un tasso di permanenza delle imprese sul mercato più elevato rispetto ad altri settori, in particolare quelli più maturi.

Esso si è sviluppato grazie alla capacità imprenditoriale nel settore privato e all’insularità della Sar- degna che ha stimolato l’utilizzo concreto dell’ICT per dare risposte nuove e differenti ai problemi di sviluppo dell’isola.

La peculiarità dell’esperienza sarda poggia su alcuni punti di forza:

- Contrariamente alla logica dominante dell’intervento pubblico nel Mezzogiorno dei

trasferimenti di risorse pubbliche, l’ICT in Sardegna è nato in un contesto di selettività delle iniziative imprenditoriali,

- I percorsi di studio e le esperienze professionali dei pionieri dell’ICT hanno innestato com petenze innovative in una regione segnata da problemi di marginalità economica e creato possibilità occupazionali attraendo anche cervelli non sardi,

- I centri di ricerca di eccellenza presenti nel contesto locale formano risorse umane

altamente qualificate e, in tal modo, consentono di superare, in parte, i vincoli allo sviluppo economico locale,

- La ricerca scientifica svolta dalle istituzioni di eccellenza, quali il Crs4, ha manifestato le sue valenze economico-produttive, tramite l’attivarsi di una moltitudine di imprese locali dell’ICT,

- La politica regionale della ricerca, a partire dall’istituzione del Crs4, ha gettato le basi per sedimentare conoscenze e competenze pionieristiche senza le quali l’area cagliaritana non avrebbe potuto cogliere le opportunità offerte dalla regolamentazione nazionale.

I dati statistici confermano che la Sardegna, comparativamente ad altre regioni italiane, presenta significativi valori di ICT, misurata in termini di addetti, investimenti e valore aggiunto.

Il tessuto imprenditoriale della Sardegna ha registrato, nel 2001, 136.621 imprese attive, con un incremento di iscrizioni superiore al 10% rispetto all’anno precedente. Quasi la metà di queste è attiva nei servizi: questo dato conferma la terziarizzazione dell’economia aldilà del settore pubblico.

Nell’ambito dei servizi, dopo le attività legate a turismo e a trasporti, la voce più rilevante è costituita da Informatica e attività connesse.

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Cagliari è l’area di maggiore concentrazione delle attività del settore ICT in Sardegna, con quasi il 45% delle unità produttive localizzate nell’area metropolitana.

Predominano i servizi, con il 72% delle unità produttive e il 75% della forza lavoro; nel solo com- parto delle telecomunicazioni lavora il 28% del totale degli occupati nel settore ICT.

L’innovazione rappresenta inoltre un cardine dell’economia della Regione: il numero di imprese ope- ranti nella Ricerca e Sviluppo è cresciuto del 30% dal 2000 al 2001. Ma lo sviluppo non è solo in termini quantitativi, bensì anche in termini di qualità e solidità delle realtà imprenditoriali: le società di capitali sono concentrate nei settori ICT e R&S.

Il posizionamento della Sardegna nel settore ICT è fortemente segnato dalla presenza di un player internazionale, Tiscali, con le sue numerose ed evidenti opportunità:

- I consistenti asset accumulati nel campo delle telecomunicazioni (server farm, collegamenti a banda larga, information and content portal) permettono di evidenziare un livello di eccellenza nell’offerta di servizi e prodotti sulla rete Internet che si pongono, per qualità e stato dell’arte, ai massimi livelli nel mercato europeo e mondiale;

- L’esperienza sviluppata in quasi dieci anni di vita dell’azienda, nonché le numerose parte- cipazioni acquisite nel mondo e indirizzate allo sviluppo di servizi di mercato competitivi e all’avan- guardia sulla rete Internet, ha permesso l’accumulo di notevoli competenze nella selezione ed adozione di prodotti di informatica di base, middleware, applicativi, nel campo della scalabilità, integrabilità e personalizzazione di software;

- Numerose aree di sviluppo dei servizi sulla rete, dall’editoria multimediale all’e-learning, dall’integrazione Over IP di servizi VAS di telefonia, trasmissione dati e messaggistica, gestione digi- tale delle immagini, e-commerce, permettono di intravedere l’opportunità di fare insediare aziende o fare sviluppare le aziende esistenti, se assistite da una adeguata offerta di forza lavoro specializza- ta, in parte addestrata sull’Isola e in parte attratta dall’esterno.

Anche l’interesse di operatori internazionali è in costante crescita, negli ultimi anni, con ritmi supe- riori alla media nazionale.

5.3 - Idea forza

Il progetto per il Distretto Sardegna ICT rappresenta un importante passo nella realizzazione della strategia regionale per la ricerca: prende forma il principale obiettivo del Piano regionale per la ri- cerca e lo sviluppo tecnologico delle imprese e del territorio, che identifica infatti, quale percorso di sviluppo nel campo delle ICT, la creazione di Cluster Innovativi Territoriali tra i vari attori del mondo della ricerca e dell’impresa.

L’idea forza del progetto è la sua visione di medio/lungo periodo, che punta a prevedere quali saranno gli sviluppi strategici della convergenza tra le tecnologie dell’informazione e della comu- nicazione e quelle digitali e multimediali ed a identificare, nel quadro vastissimo delle tecnologie e campi di applicazione sottesi dagli acronimi ICT (Information and Communication Technologies) e DMT (Digital Media Technologies), filoni o approcci ad alto potenziale di crescita nell’ambito dei quali esista la possibilità di selezionare alcuni campi ben delimitati ove sia possibile aspirare all’eccel- lenza (con attività state-of-the-art di ricerca applicata, e conseguente potenziale ricaduta in termini di business opportunities).

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I punti di forza sui quali fa perno lo sviluppo del Distretto sono:

a. la presenza nell’area identificata di un importante nucleo di competenze e conoscenze scientifiche nel campo delle Information e delle communication technologies in grado di interagire e di fertilizzarsi reciprocamente nello sviluppo di applicazioni tecnologiche di interesse industriale e produttivo;

b. la presenza presso l’area di riferimento di importanti competenze di ricerca scientifica e tecnologica e di una crescente massa critica di ricercatori nel campo dello sviluppo di tecnologie a base informatica e con utilizzo di grandi quantità di dati che già forniscono servizi su scala nazionale ed internazionale, che hanno consentito l’attrazione di capitali e la nascita di nuove start-up;

c. L’esistenza nell’area identificata di un parco scientifico e tecnologico Polaris, che funge da importante elemento catalizzatore e di orientamento dei processi di sviluppo e innovativi.

6. Articolazione operativa e linee di attivita’

Gli assi tematici prioritari (non esclusivi) del distretto sono:

- Valorizzazione del Territorio: turismo, beni culturali e ambientali, prodotti tipici - Digital Media: technologies/contents

- GeoWeb: geographic/georeferenced data + web.

6.0 TEMI DEL DISTRETTO

Le tematiche di attività del distretto possono essere specificate ulteriormente in:

- messa in rete, sperimentando anche modalità innovative, delle risorse per i settori economici cruciali come turismo, beni culturali e ambientali, prodotti tipici, trasporti - sviluppo di sistemi di rappresentazione, gestione e ricerca della conoscenza basati sul con

testo d’utilizzo, sulla semantica, sulla analisi del linguaggio naturale, sulle caratteristiche dell’utente, sulla posizione geografica con lo scopo di gettare le basi dei motori di ricerca del futuro

- sperimentazione e sviluppo di sistemi e di nuovi modelli di visualizzazione delle informazioni e di interazione uomo-macchina che facciano uso delle più avanzate innovazioni scientifiche e tecnologiche nei settori della realta’ virtuale, della pattern recognition e della image analysis, della computer vision e della realta’ aumentata - sperimentazione e sviluppo di nuove modalità di produzione, indicizzazione, ricerca e

fruizione di contenuti multimediali anche personalizzati, verso la definizione del modello di produzione e consumo della TV del futuro

- applicazioni innovative per la rete che diano valore aggiunto attraverso la creazione di community, la condivisione di risorse, l’emergere della geografia interattiva sul web e la composizione di servizi esistenti attraverso mashup; sviluppo di applicazioni di supporto alla mobilita’ degli utenti anche in scenari di fully networked car

- sviluppo di nuovi strumenti, processi e metodi di lavoro per la ricerca, per l’impresa e per la didattica che sfruttino i vantaggi delle reti di trasmissione dati, e-learning, knowledge

management

- sviluppo di strumenti, processi e metodi basati su software aperto e libero, standard aperti

e interoperabili

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- tecnologie che garantiscono la sicurezza, la riservatezza dei sistemi informatici e il rispetto dei diritti e della vita privata dei cittadini, leggi che dovrebbero cambiare (o non cambiare) con l’avvento delle nuove tecnologie

- sviluppo e organizzazione di sistemi di computing pervasivi e di ambient intelligence, di robotica e controllistica remota, di real time, per migliorare l’accesso di tutti alla società dell’informazione e assistenza computerizzata degli utenti domestici con particolare attenzione agli anziani e alle persone portatrici di handicap

6.1 VISIONE D’INSIEME

Il progetto per lo sviluppo del distretto tecnologico Sardegna ICT fa perno sull’attivazione di meta- programmi costituiti da attività di ricerca/sviluppo/formazione volti a creare “laboratori tecnologici”

nei quali convergeranno le attività e le competenze scientifiche e tecnologiche del distretto rappresentate dalle imprese, dalle università e dai centri di ricerca.

I “laboratori tecnologici” consentiranno inoltre di arricchire la dotazione tecnologica e il know-how del distretto al servizio di tutti gli operatori coinvolti.

Da tali “laboratori” dovrà nascere il principale impulso per la realizzazione di attività di ricerca appli- cata e di valorizzazione dei risultati scientifici in ambito industriale: in tal senso, i laboratori opere- ranno quali operatori di start-up di nuove iniziative imprenditoriali ad elevato contenuto

tecnologico.

6.2 I LABORATORI

L’attuazione del Distretto genererà l’attivazione di “laboratori tecnologici”, intesi come luoghi aper- ti di collaborazione tecnologica tra imprese e sistema della ricerca e dell’innovazione.

I laboratori, in considerazione della loro rilevanza e della loro funzione abilitante con le quali sarà possibile progettare, sviluppare e sperimentare una serie di contenuti e servizi a valore aggiunto nel campo dell’ICT, saranno fatti partire immediatamente e la loro fase iniziale sarà realizzata, sotto la regia strategica della Regione Sardegna - Sardegna Ricerche.

I Laboratori previsti sono i seguenti:

1. Laboratorio “Open Media Center”

2. Laboratorio “Produzione collaborativa programmi tv multi-piattaforma”

3. Laboratorio “Telemicroscopia industriale”

4. Laboratorio “GeoWeb and Mobile User Experience”

5. Laboratorio “Software open source”

6. Laboratorio “Produzione prototipi e nuovi format di contenuti digitali”

7. Laboratorio “ICT per la medicina”

8. Laboratorio “Visualizzazione e distribuzione di modelli 3D complessi”

9. Laboratorio “Intelligenza d’Ambiente”.

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7 Le azioni chiave

Le azioni chiave previste dal distretto sono le seguenti:

1. Progettazione e servizi per lo start-up del Distretto Tecnologico

2. Infrastrutture, arredi, impianti, attrezzature, e know how per i Laboratori Tecnologici 3. Progetti di Ricerca Industriale e Sviluppo sperimentale

Ripartizione degli importi per le azioni previste

8 Progettazione e servizi per lo start-up del distretto tecnologico Attività

In questa azione sono comprese quelle attività orientate a:

1. definire una base dati e un sistema certo di conoscenza (audit) su tutte le iniziative che ope- rano nel filone dell’Information & Communication Technologies, della loro dimensione operativa e del loro orientamento strategico, e che potrebbero avere interesse allo sviluppo del costituendo Distretto ICT;

2. definire un sistema di governance del Distretto che porti alla creazione di un organismo che ascolti le esigenze di tutti gli attori del Distretto, che progetti gli interventi e che svolga un ruolo di rappresentanza interistituzionale del punto di vista del settore produttivo ICT;

3. impostare e realizzare una serie di iniziative e attività di marketing per la promozione del Distretto in altri ambiti nazionali e internazionali, anche con la finalità di attrarre presso il Distretto altre iniziative di produzione e di servizi afferenti il settore ICT;

4. definire e realizzare iniziative, giornate, eventi, workshop e materiali di diffusione, presenta- zione e dimostrazione dei risultati realizzati nell’ambito del Distretto

Modalità amministrative e regime di aiuti

Gli impegni di spesa previsti per la realizzazione delle attività sopra indicate saranno gestiti in forma diretta da Sardegna Ricerche secondo le procedure ad evidenza pubblica dettate dal proprio “Rego-

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lamento di amministrazione” e senza applicazione di regimi di aiuti.

9 Infrastrutture, impianti, attrezzature e know how per i laboratori tecnologici I Laboratori Tecnologici sono intesi come luoghi aperti di collaborazione tecnologica tra il sistema delle imprese e il sistema della ricerca e dell’innovazione operanti nel filone ICT. L’avvio e il funzio- namento di questi laboratori saranno realizzati attraverso le seguenti attività:

Attività da realizzare

acquisto di macchinari, attrezzature e infrastrutture tecnologiche e materiali di consumo necessari per la realizzazione delle piattaforme, applicazioni, protocolli, moduli e prototipi da utilizzare per le attività di sperimentazione

Modalità amministrative e regime di aiuti

Gli impegni di spesa previsti per la realizzazione delle attività sopra indicate saranno gestiti in forma diretta da Sardegna Ricerche secondo le procedure ad evidenza pubblica dettate dal proprio “Rego- lamento di amministrazione” e senza applicazione di regimi di aiuti.

Attività da realizzare

realizzazione di “progetti cluster” attraverso i quali gruppi di imprese appartenenti a filiere, settori, comparti o segmenti relativi al filone ICT, attraverso il supporto di un gruppo di ricerca dedicato, affrontano problematiche connesse ai laboratori individuati. I Progetti Cluster produrranno proto- tipi, attività, risultati e conoscenze che saranno messi a disposizione, in modo diffusivo, sia delle imprese che hanno partecipato allo sviluppo del progetto sia delle altre imprese interessate appartenenti alla filiera, settore, comparto o segmento ICT afferente il progetto sviluppato. I risultati raggiunti dai Progetti Cluster resteranno di proprietà della Regione Sardegna/Sardegna Ricerche, che li metterà a disposizione, in maniera non commerciale, sia delle imprese che hanno partecipato allo sviluppo del progetto sia delle altre imprese interessate.

Nella individuazione delle attività cluster da realizzare si darà ampio spazio ai temi dei Progetti Integrati che presentano sinergie con i campi di applicazione del Distretto.

Modalità amministrative e regime di aiuti

I Progetti Cluster non evidenziano l’erogazione di aiuti di stato, e i costi di attuazione saranno perciò finanziariamente a carico della Regione Sardegna. Gli impegni di spesa previsti per la

realizzazione delle attività indicate saranno gestiti in forma diretta da Sardegna Ricerche secondo le procedure ad evidenza pubblica dettate dal proprio “Regolamento di amministrazione”.

Attività da realizzare

al termine del progetto, i risultati raggiunti saranno divulgati e messi a disposizione di tutte le imprese interessate, partecipanti o meno al progetto. Verranno a tal fine organizzate attività di animazione economica (incontri, convegni, seminari, pubblicazioni) in occasione delle quali verranno illustrati gli obiettivi raggiunti e i risultati acquisiti

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Modalità amministrative e regime di aiuti

Tali attività non evidenziano l’erogazione di aiuti di stato, e i costi di attuazione saranno perciò finanziariamente a carico della Regione Sardegna. Gli impegni di spesa previsti per la realizzazione delle attività indicate saranno gestiti in forma diretta da Sardegna Ricerche secondo le procedure ad evidenza pubblica dettate dal proprio “Regolamento di amministrazione”.

Attività da realizzare

organizzazione di percorsi formativi ad elevato contenuto scientifico e tecnologico funzionali alla creazione del capitale umano per le imprese e i centri di ricerca che partecipano ai laboratori Modalità amministrative e regime di aiuti

Questa attività verrà attuata attraverso specifici bandi impostati secondo il regolamento comunita- rio 68/2001.

Attività da realizzare

realizzazione di specifici progetti di start up che, attraverso la realizzazione di nuove iniziative im- prenditoriali, implementino e portino a realizzazione operativa le piattaforme, applicazioni, proto- colli, moduli e prototipi sviluppati nell’ambito dei diversi laboratori.

Modalità amministrative e regime di aiuti

Questa attività verrà attuata attraverso specifici bandi impostati secondo i regolamenti comunitari 70/2001 e “de minimis”.

N.B.

Il Laboratorio “Tecnologie avanzate per la visualizzazione e distribuzione di modelli 3D complessi”

potrà utilizzare modalità operative e svolgere attività di ricerca.

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10 Progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale Attività da realizzare

Per sviluppare funzionalmente le piattaforme, le applicazioni, i protocolli, i moduli e i prototipi sviluppati nell’ambito dei diversi Laboratori, è prevista la possibilità, sia per le imprese che hanno partecipato allo sviluppo del progetto sia di altre imprese interessate, di realizzare specifici Progetti di R&S, che devono riguardare attività di ricerca industriale e/o attività di sviluppo pre-competitivo, e Servizi per l’Innovazione e il Trasferimento

Per “attività di ricerca industriale” si intendono attività di ricerca pianificata o indagini critiche miranti ad acquisire nuove conoscenze, da utilizzare tali conoscenze per mettere a punto nuovi prodotti, processi produttivi o servizi o permettere un netto miglioramento dei prodotti, processi produttivi o servizi esistenti. Comprende la creazione di componenti di sistemi complessi necessaria per la ricerca industriale, in particolare per la validazione di tecnologie generiche, ad esclusione dei prototipi di cui alla definizione successiva;

Per “attività di sviluppo sperimentale” si intende l’acquisizione, combinazione, strutturazione e utilizzo delle conoscenze e capacità esistenti di natura scientifica, tecnologica, commerciale e altro, allo scopo di produrre piani, progetti o disegni per prodotti, processi o servizi nuovi, modificati o migliorati. Può trattarsi anche di altre attività destinate alla definizione concettuale, alla pianifica- zione e alla documentazione concernenti nuovi prodotti, processi e servizi. Tali attività possono comprendere l’elaborazione di progetti, disegni, piani e altra documentazione, purchè non siano destinati ad un uso commerciale.

Rientra nello sviluppo sperimentale la realizzazione di prototipi utilizzabili per uso commerciali e di progetti pilota destinati a esperimenti tecnologici e/o commerciali, quando il prototipo è ne- cessariamente il prodotto commerciale finale e il suo costo di fabbricazione è troppo elevato per usare soltanto a fini di dimostrazione e di convalida. L’eventuale, ulteriore sfruttamento di progetti di dimostrazione o di progetti pilota a scopo commerciale comporta la deduzione dei redditi così generati dai costi ammissibili.

Sono inoltre ammissibili aiuti alla produzione e al collaudo di prodotti, processi e servizi, a condizio- ne che non possano essere impiegati o trasformati in vista di applicazioni industriali o per finalità commerciali.

Lo sviluppo sperimentale non comprende tuttavia le modifiche di routine o le modifiche periodiche apportate a prodotti, linee di produzione, processi di fabbricazione, servizi esistenti e altre operazio- ni in corso, anche se tali modifiche rappresentino miglioramenti.

I Servizi per l’Innovazione e il Trasferimento Tecnologico che possono beneficiare delle agevolazioni previste dalle presenti Direttive di Attuazione sono finalizzati alla:

a) realizzazione di nuovi prodotti e/o servizi dai quali emergano rilevanti novità, sotto il profilo delle prestazioni funzionali, rispetto alla attuale offerta del mercato;

b) adozione di nuove tecnologie, realizzate all’interno dell’impresa o acquisite dall’esterno, per migliorare i processi di produzione dei prodotti/servizi esistenti o di nuovi prodotti/servizi;

c) innovazione del processo aziendale, o una riorganizzazione del medesimo, finalizzata ad un sensibile miglioramento della qualità/quantità dei prodotti/servizi e/o della efficienza/efficacia dei processi produttivi.

Sia nel caso di Progetti di R&S che dei Servizi per l’Innovazione e il Trasferimento Tecnologico posso- no essere richiesti aiuti anche per la realizzazione di attività dimostrative e di divulgazione (organiz- zazione di seminari tecnici, pubblicazione su riviste specializzate e di settore) finalizzate alla diffusio-

ne della conoscenza delle tecnologie sviluppate, dei prodotti e dei servizi, e alla presentazione degli

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stessi come casi di successo, nella logica della “best pratice”.

Nell’attuazione dell’azione Sardegna Ricerche:

- definisce propedeuticamente col Centro Regionale di Programmazione i temi da sviluppare nei bandi per i Progetti di R&S;

- prevede una modalità di coinvolgimento e accesso per i Partenariati che, nell’ambito della Progettazione Integrata, hanno presentato Progetti nell’ambito del filone ICT;

- prevede di dare ampia diffusione e informazione alle imprese del filone ICT coinvolte nella Progettazione Integrata delle attività e delle iniziative del Distretto.

Modalità amministrative e regime di aiuti

Queste attività verranno attuate attraverso specifici bandi che applicano regimi di aiuto già definiti e impostati secondo il Regolamento comunitario 70/2001 o altri eventualmente da notificare alla Commissione UE.

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Protocollo organizzativo

Il protocollo organizzativo definisce le modalità operative (processi) per il funzionamento degli stru- menti di governance del distretto ICT e dei diversi laboratori che ne fanno parte.

Esso contiene istruzioni sulla gestione dei programmi, delle attività e delle risorse umane e tecnolo- giche dei Laboratori.

I soggetti coinvolti

I soggetti (strumenti) di riferimento per la governance sono i seguenti:

- Comitato Tecnico di Gestione di Sardegna Ricerche - Responsabile scientifico del Distretto

- Comitato di coordinamento strategico Laboratori - Gruppo di coordinamento del Laboratorio - Responsabile del laboratorio

Comitato tecnico di gestione di Sardegna Ricerche

- Definisce i programmi strategici definendo obiettivi, attività e risorse disponibili e li propone al Responsabile di misura.

- Approva il piano di attività del Distretto ICT e di ogni singolo Laboratorio e il budget delle spese a disposizione

- Definisce gli impieghi in termini di investimenti e spesa sulla base delle risorse finanziarie assegnate e dei regolamenti finanziari dell’ente.

Responsabile scientifico del distretto

- E’ nominato dal Comitato Tecnico di Gestione di Sardegna Ricerche.

- Supporta l’attività di pianificazione scientifica del Comitato Tecnico di Gestione di Sardegna Ricerche e del Comitato strategico di distretto.

- Individua, in collaborazione con i Responsabili di Laboratori, nuovi temi e ambiti di ricerca per i laboratori e il distretto ICT

Comitato di coordinamento strategico

- E’ composto dai Responsabili dei laboratori (che sono anche Responsabili dei gruppi di coordinamento dei singoli Laboratori), dal Responsabile del procedimento di

Sardegna Ricerche e dal Responsabile scientifico del Distretto.

- Si riunisce almeno una volta al mese per individuare e verificare gli indirizzi scientifici e operativi del distretto, per la condivisione delle attività dei vari laboratori e per l’in dividuazione delle eventuali attività o progetti che possono essere portati avanti in collaborazione tra diversi laboratori.

- Definisce gli orientamenti e gli ambiti di ricerca strategici per il distretto e individua le sinergie che possono essere sviluppate con il Sistema della Ricerca e l’Università.

Gruppo di coordinamento del laboratorio

- E’ composto dal Responsabile di laboratorio e da altri tre componenti rispettivamente nominati dal UniCA (o CRS4 se il Responsabile di laboratorio è un rappresentante di UniCA), da UniSS e da Sardegna Ricerche.

- Si riunisce una volta al mese per pianificare le attività scientifiche del laboratorio,

monitorare lo stato di avanzamento dei progetti e attività, verificare (valutazione) le attività svolte sulla base delle indicazioni che verranno forniti dal responsabile del laboratorio.

- Individua e definisce i temi dei “progetti cluster” attraverso i quali sviluppare, insieme a gruppi di imprese interessate, progetti di ricerca e trasferimento tecnologico nell’ambito

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delle tematiche e ambiti di specializzazione del laboratorio.

- Promuove e dà impulso alle attività di animazione economica (incontri, convegni, seminari, pubblicazioni) in occasione delle quali verranno promosse le attività e illustrati gli obiettivi raggiunti e i risultati acquisiti dai laboratori, promuove sinergie con altri progetti del distretto (bandi per aiuti alla ricerca) e gli altri sistemi della ricerca regionali

(bioinformatica, energie alternative, materiali, agroalimentare, ecc), individua le sinergie e le forme di collaborazione che possono essere sviluppate con il sistema della ricerca e l’Università regionale, nazionale e internazionale.

Responsabile del laboratorio

- E’ nominato dal Comitato Tecnico di Gestione di Sardegna Ricerche.

- Da avvio e coordina i progetti secondo le indicazioni definite nell’ambito del Gruppo di coordinamento del laboratorio

- Relaziona, almeno mensilmente, sull’attività dei laboratori sulla base dei progetti sviluppati - E’ responsabile della gestione dei collaboratori a disposizione e programma e organizza le

attività di ricerca del laboratorio e autorizza, se pertinenti agli obiettivi e attività del laboratorio, missioni e trasferte secondo le modalità previste nel Regolamento rimborsi spese missioni e trasferte

- E’ responsabile del corretto utilizzo dei beni, attrezzature e materiali messi a disposizione del laboratorio e organizza e coordina i gruppi di lavoro sui progetti o le commesse che vengono affidate al laboratorio

- Cura la predisposizione dei materiali informativi sulle attività del laboratorio

- Propone i temi e le date degli eventi promozionali per illustrare obiettivi raggiunti e i risultati acquisiti, delineandone anche i contorni organizzativi.

STRUMENTI DI INTERVENTO DEI LABORATORI (vedi Regolamento di accesso ai Laboratori) 1. Attività sperimentali, propedeutiche e set up degli strumenti

2. Attività per gruppi di imprese (Progetti Cluster) 3. Progetti di innovazione.

1. Attività sperimentali, propedeutiche e set up degli strumenti

Dette attività comprendono la sperimentazione o la realizzazione di metodi e di idee (proof of concept) per dimostrarne o verificarne la fattibilità e la messa a punto delle strumentazioni inclusa la preparazione e la configurazione di esempi di utilizzo della stessa. Anche per stimolare la loro partecipazione alle attività dei laboratori, tali attività si configurano come propedeutiche ai progetti cluster e di innovazione.

L’attività sarà avviata su indicazione delle imprese, chiamate a partecipare attraverso un avviso pubblico che individua i temi che saranno oggetto di sperimentazione, oppure su iniziativa del gruppo di coordinamento dello stesso Laboratorio. Concorre alla realizzazione di dette attività il personale del Laboratorio, anche in collaborazione con centri di competenza esterni.

Il costo dell’Azione Attività sperimentali, propedeutiche e set up degli strumenti è a carico di Sardegna Ricerche, soggetto attuatore della Misura 3.13 del POR.

2. Attività per gruppi di imprese (progetti cluster)

L’organizzazione di un attività diretta del laboratorio rivolta ad un gruppo di imprese viene proget- tata dal personale del laboratorio, integrato da personale di Sardegna Ricerche e altri soggetti che, di volta in volta, sarà necessario coinvolgere.

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Sulla base dei programmi del Laboratorio ogni progetto cluster descrive attività, modalità

organizzative, risorse, beneficiari delle iniziative. I progetti Cluster avranno la durata massima di sei mesi e potranno essere attuati sia attraverso impulso dei Laboratori che attraverso impulso delle Imprese. L’attività sarà avviata attraverso un avviso pubblico che darà ampia e diffusa informazione sui contenuti e obiettivi del progetto, le principali modalità operative e i termini per la

presentazione di manifestazioni di interesse.

Il costo dell’Azione Cluster è a carico di Sardegna Ricerche, soggetto attuatore della Misura 3.13 del POR. Le imprese aderenti dovranno tuttavia contribuire alla riuscita del progetto partecipando attivamente con il proprio personale alle attività previste.

Al termine del progetto, i risultati raggiunti saranno divulgati e messi a disposizione di tutte le imprese interessate, partecipanti o meno al progetto. Verranno a tal fine organizzate attività di animazione economica (incontri, convegni, seminari, pubblicazioni).

3. Progetti di innovazione.

Sono piccoli progetti di innovazione e trasferimento tecnologico, eventualmente conseguenti alle attività sviluppate nell’ambito dei progetti cluster. L’attività sarà avviata attraverso un avviso pubblico per la chiamata delle proposte di progetti che verranno fatte dalle imprese.

Gli importi massimo del progetto dei progetti saranno di 50.000 euro, con apporto del Laboratorio per non oltre il 50% e tempi massimi di realizzazione degli interventi di max 6 mesi.

Le attività progettuali saranno realizzate in partnership tra impresa e Laboratorio sulla base del piano di lavoro che prevederà le attività di competenza di ognuno in funzione degli obiettivi realizzativi. Il Laboratorio mette a disposizione delle imprese gli impianti, i macchinari e le attrezzature tecnico scientifiche di sua proprietà per la realizzazione del progetto, nonché le competenze tecnico scientifiche.

L’impresa dovrà realizzare la quota di attività a suo carico, sostenendone i relativi costi, e dovrà inoltre provvedere all’acquisto di materie prime, ausiliarie, pezzi speciali, ecc… Sardegna Ricerche svolgerà la funzione di coordinamento e controllo del progetto.

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GeoWeb

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SourceOpen

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TMicroscopiaele

LAB

Tcvollaborativa

LAB

Intelligenza mbiente A d’

LAB

MedicinaIct

LAB

OpenMediaCenter

LAB

DigitaContenutili

LAB

3DModelli o

Collaboratori Lab. A

Senior Junior Profession.

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Collaboratori Lab. B

Senior J unior Profession.

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Collaboratori Lab. C

Senior Junior Profession.

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Collaboratori Lab. D

Senior Junior Profession.

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Collaboratori Lab . E

Senior Junior Profession.

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Collaboratori Lab. F

Senior Junior Profession.

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Collaboratori Lab. G

Senior Junior Profession.

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Collaboratori Lab. H

Senior Junior Profession.

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Collaboratori Lab. I

Senior Junior Profession.

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Gruppo Coordinamento Lab. A Gavino Paddeu – CRS4 (Coord.) L. Atzori – UniCA

Sebastiano Bagnara – UniSS

Alessandra Corda – Sardegna Ricerche

Gruppo Coordinamento Lab. B Maurizio Ag elli – CRS4 (Coord.) Francesco M. Aymerich – UniCA Rosario C ecaro – UniSS

Alessandra Corda – Sardegna Ricerche

Gruppo Coordinamento Lab. C Massimo Vanzi – DIEE UniCA (Coord.) Davide Carboni – CRS4

Lino Bandiera – UniSS

Susanna Ma xia – Sardegna Ricerche

Gruppo Coordinamento Lab. D Davide Carboni – CRS4 (Coord.) D. Giusto – UniCA

Donatella Spano – UniSS Enrico Mul as – Sardegna Ricerche

Gruppo Coordinamento Lab. E Michele Marche si – DIEE Uni CA (Coord.) Maurizio Ag elli – CRS4

Silvano Ta gliagambe – UniSS Susanna Ma xia – Sardegna Ricerche

Gruppo Coordinamento Lab. F Maurizio Ag elli – CRS4 (Coord.) Giulio C oncas – UniCA Elisabet ta Cioni – UniSS

Alessandra Corda – Sardegna Ricerche

Gruppo Coordinamento Lab. G Gianluigi Zanet ti – CRS4 (Coord.) G. Armano – UniCA

Paolo C astiglia – UniSS

Enrico Mul as – Sardegna Ricerche

Gruppo Coordinamento Lab. H Enrico Gobbe tti – CRS4 (Coord.) Riccardo Scateni – UniCA Giuseppe Scanu – UniSS Enrico Mul as – Sardegna Ricerche

Gruppo Coordinamento Lab. I Fabio Roli – DIEE UniCA (Coord.) Gavino Paddeu – CRS4

Massimo Tistarel li – UniSS

Susanna Ma xia – Sardegna Ricerche

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Comitato coordinamento laboratori Pietro Zanarini – CRS4

Giorgio Pisanu – Sardegna Ricerche Gavino Paddeu – CRS4

Maurizio Agelli – CRS4 Massimo Vanzi – DIEE UniCA Davide Carboni – CRS4

Michele Marchesi – DIEE UniCA Gianluigi Zanetti – CRS4 Enrico Gobbetti – CRS4 Fabio Roli – DIEE UniCA

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1. Il Distretto Tecnologico SARDEGNA DISTRICT

Il progetto per il Distretto Sardegna DISTRICT rappresenta un importante passo nella realizzazione della strategia regionale per la ricerca: prende forma il principale obiettivo del Piano regionale per la ricerca e lo sviluppo tecnologico delle imprese e del territorio, che identifica infatti, quale percorso di sviluppo nel campo delle ICT, la creazione di Cluster Innovativi Territoriali tra i vari attori del mondo della ricerca e dell’impresa.

L’idea forza del progetto è la sua visione di medio/lungo periodo, che punta a prevedere quali saranno gli sviluppi strategici della convergenza tra le tecnologie dell’informazione e della comunicazione e quelle digitali e multimediali ed a identificare, nel quadro vastissimo delle tecnologie e campi di applicazione sottesi dagli acronimi ICT (Information and Communication Technologies) e DMT (Digital Media Technologies), filoni o approcci ad alto potenziale di crescita nell’ambito dei quali esista la possibilità di selezionare alcuni campi ben delimitati ove sia possibile aspirare all’eccellenza (con attività state-of-the-art di ricerca applicata, e conseguente potenziale ricaduta in termini di business opportunities).

2. I Laboratori Tecnologici

L’attuazione del Distretto genererà l’attivazione di “laboratori tecnologici”, intesi come luoghi aperti di collaborazione tecnologica tra imprese e sistema della ricerca e dell’innovazione.

I “laboratori tecnologici” consentiranno inoltre di arricchire la dotazione tecnologica e il know-how del distretto al servizio di tutti gli operatori coinvolti.

Da tali “laboratori” dovrà nascere il principale impulso per la realizzazione di attività di ricerca appli- cata e di valorizzazione dei risultati scientifici in ambito industriale: in tal senso, i laboratori opere- ranno quali operatori di start-up di nuove iniziative imprenditoriali ad elevato contenuto

tecnologico.

I nove laboratori, in considerazione della loro rilevanza e della loro funzione abilitante con le quali sarà possibile progettare, sviluppare e sperimentare una serie di contenuti e servizi a valore aggiunto nel campo dell’ICT, saranno fatti partire immediatamente e la loro fase iniziale sarà realizzata, sotto la regia strategica della Regione Sardegna - Sardegna Ricerche.

I Laboratori previsti sono i seguenti:

1. Laboratorio “Open Media Center”

2. Laboratorio “Produzione collaborativa programmi tv multi-piattaforma”

3. Laboratorio “Telemicroscopia industriale”

4. Laboratorio “GeoWeb and Mobile User Experience”

5. Laboratorio “Software open source”

6. Laboratorio “Produzione prototipi e nuovi format di contenuti digitali”

7. Laboratorio “ICT per la medicina”

8. Laboratorio “Visualizzazione e distribuzione di modelli 3D complessi”

9. Laboratorio “Intelligenza d’Ambiente”.

La descrizione di ogni Laboratorio è riportata nelle schede allegate.

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3. Modalità di utilizzo

I Laboratori svolgeranno le seguenti tipologie di attività:

1. Attività sperimentali, propedeutiche e set up degli strumenti 2. Progetti di innovazione.

3. Progetti Cluster

Le attività sperimentali sono finalizzate a stimolare la partecipazione delle imprese alle attività dei laboratori.

I progetti di innovazione, per loro natura, producono risultati appropriabili dalla singola impresa, e prevedono un budget che cofinanzia, secondo specifici regimi di aiuto, l’apporto finanziario della singola impresa per la realizzazione del progetto.

I progetti Cluster sono finalizzati a sperimentare soluzioni innovative, realizzare prototipi, sviluppare prodotti pre-competitivi, ecc. con il coinvolgimento di gruppi di imprese; essi producono attività, risultati e conoscenze che vengono messi a disposizione delle imprese secondo criteri non discriminatori.

4. Modalità generali di attuazione Attività sperimentali, propedeutiche e set up degli strumenti

L’attività sarà avviata su indicazione delle imprese, chiamate a partecipare attraverso un avviso pubblico che individua i temi che saranno oggetto di sperimentazione, oppure su iniziativa del gruppo di coordinamento dello stesso Laboratorio.

Dette attività comprendono la sperimentazione o la realizzazione di metodi e di idee sotto forma di proof of concept per dimostrarne o verificarne la fattibilità e la messa a punto delle strumentazioni inclusa la preparazione e la configurazione di esempi di utilizzo della stessa. Concorre alla

realizzazione di dette attività il personale del Laboratorio, anche in collaborazione con centri di competenza esterni.

4.1 Risultati

Il costo dell’Azione Attività sperimentali, propedeutiche e set up degli strumenti è a carico di Sardegna Ricerche, soggetto attuatore della Misura 3.13 del POR. I risultati finali del progetto e le eventuali soluzioni identificate resteranno proprietà di Sardegna Ricerche per il perseguimento dei suoi fini istituzionali e saranno messi a disposizione delle imprese del settore secondo criteri non discriminatori, anche per stimolare la loro partecipazione alle attività dei laboratori. In questo senso tali attività si configurano come propedeutiche ai progetti cluster e di innovazione.

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5. Modalità generali di attuazione Progetti di innovazione

L’attività sarà avviata attraverso un avviso pubblico che darà ampia e diffusa informazione

dell’apertura di una chiamata con una procedura a sportello che accoglierà le proposte di progetti che verranno fatte dalle imprese.

La domanda di accesso al Laboratorio andrà fatta utilizzando il modulo di domanda disponibile e compilando il piano di lavoro allegato.

5.1 Parametri dimensionali e tempi massimi di realizzazione del progetto

Il presente programma assume come parametri massimi di riferimento i seguenti:

• Importo massimo del progetto: 50.000 euro, con apporto del Laboratorio per non oltre il 50%

• Ciascuna impresa può presentare al massimo un progetto/anno per ogni laboratorio, all’interno del regime di aiuti.

• Tempi massimi di realizzazione degli interventi: 6 mesi

• Le domande verranno esaminate in ordine temporale di arrivo.

5.2 Modalità e criteri di esecuzione delle attività previste

Il Comitato Tecnico di Gestione di Sardegna Ricerche delibererà l’ammissione o il rigetto delle proposte.

A seguito dell’accoglimento della richiesta, che sarà formalmente comunicato all’impresa, la stessa firmerà un atto d’assunzione d’obblighi che prevederà che le attività progettuali saranno realizzate in partnership tra impresa e Laboratorio sulla base del piano di lavoro che prevederà le attività di competenza di ognuno in funzione degli obiettivi realizzativi.

Il Laboratorio mette a disposizione delle imprese gli impianti, i macchinari e le attrezzature tecnico scientifiche di sua proprietà per la realizzazione del progetto, nonché le competenze tecnico scientifiche.

L’impresa dovrà realizzare la quota di attività a suo carico, sostenendone i relativi costi, e dovrà inoltre provvedere all’acquisto di materie prime, ausiliarie, pezzi speciali, ecc…

Sardegna Ricerche svolgerà inoltre la funzione di coordinamento e controllo del progetto.

5.3 Criteri di valutazione delle proposte

Verrà effettuata una selezione dei progetti sulla base dei seguenti criteri:

a) Coerenza con le tematiche e gli obiettivi del Laboratorio:

sarà valutata la coerenza dei contenuti del progetto proposto con le tematiche del Laboratorio.

b) Qualità progettuale:

sarà valutata la chiarezza degli obiettivi, l’articolazione della attività e la possibilità di monitorare l’attività di ricerca in itinere e di verificarne ex-post i risultati.

c) Validità tecnologica:

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sarà valutata la validità del contenuto tecnologico della proposta, in termini di grado di innovatività, competenza scientifica, adeguatezza dei metodi e delle tecniche che si intende utilizzare per la realizzazione del progetto.

d) Ricadute produttive e time to market:

sarà valutata la potenzialità di ricaduta produttiva dei risultati attesi, e la strategia prevista per lo sfruttamento dei risultati stessi ed il time to market previsto.

e) Congruità dei costi:

sarà valutata la compatibilità tra obiettivi proposti e risorse impiegate, e la pertinenza dei costi previsti per la realizzazione del progetto.

Per ogni criterio saranno attribuiti massimo 20 punti.

Per essere dichiarati ammissibili, i progetti dovranno totalizzare almeno 75 punti, ed avere un punteggio non inferiore a 12/20 in ciascuno dei cinque criteri di valutazione.

I progetti ammissibili saranno finanziati sino a esaurimento delle risorse finanziarie disponibili, in ordine di presentazione secondo la data e ora di protocollazione se presentati a mano a Sardegna Ricerche, o la data e ora di invio se spediti per raccomandata, a partire dalla data e ora diapertura dello sportello. I progetti con data e/o ora antecedenti l’apertura dello sportello non saranno presi in considerazione.

5.4 Conclusione del progetto

Il progetto sarà concluso quando verranno raggiunti i risultati attesi previsti nel piano di lavoro. A conclusione del progetto, potrà essere effettuato il collaudo del/i prototipo/i, ovvero l’impresa provvede ad accettare e ad acquisire i risultati derivanti dalla prototipazione/sperimentazione.

5.5 Soggetti beneficiari e attività economiche ammesse

Sono ammesse a partecipare ai progetti cluster e di innovazione le imprese che:

• hanno sede operativa o attività di ricerca in Sardegna;

• operano prioritariamente nei settori di riferimento dell’Information and Communication Technology che siano inquadrate nella Classificazione ISTAT ATECO 2002 nel Ramo K – 72.

Potranno essere ammesse proposte provenienti da imprese appartenenti a settori differenti da quel- lo sopra indicato, purchè l’oggetto della proposta sia coerente con gli ambiti scientifici e tecnologici prioritari del laboratorio.

5.6 Normative di riferimento

Gli aiuti eventualmente concessi saranno definiti compatibilmente con i regolamenti e gli

orientamenti Comunitari, con la legislazione nazionale vigente, con la Carta regionale degli aiuti e con le limitazioni e procedure previste dai diversi regimi di aiuto per le imprese.

Regolamento (CE) n. 70/2001, del 12 gennaio 2001 relativo all’applicazione degli articoli 87 e 88 del trattato CE agli “aiuti di Stato a favore delle piccole e medie imprese” pubblicato nella G.U.C.E.

serie L n. 10 del 13 gennaio 2001, (prorogato con regolamento n. 1976/2006 della Commissione (Gazzetta ufficiale n. L 368 del 23 dicembre 2006).

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6. Modalità generali di attuazione Progetti Cluster

I progetti Cluster avranno la durata massima di sei mesi e saranno attuati attraverso tre modalità:

Progetti Cluster ICT di impulso del Laboratorio

L’attività sarà avviata attraverso un avviso pubblico che darà ampia e diffusa informazione (almeno attraverso i siti Web di Sardegna Ricerche, del Crs4 e delle Università di Cagliari e Sassari) dei principali elementi relativi ai progetti, in particolare di:

- titolo del progetto e contenuti - obiettivi del progetto

- principali modalità operative

- termini per la presentazione di manifestazioni di interesse.

Progetti Cluster ICT di impulso delle imprese

L’attività sarà avviata attraverso un avviso pubblico che darà ampia e diffusa informazione

dell’apertura di una chiamata con una procedura a sportello che accoglierà le proposte di progetti che verranno fatte dalle imprese.

Si seguirà poi la modalità indicata al precedente punto 1.

Progetti Cluster ICT sui temi del Bando Progettazione Integrata della RAS

Verranno avviati, su iniziativa del Laboratorio o su proposta di raggruppamenti di imprese che partecipano al bando sulla progettazione integrata della RAS –settore ICT- e potranno comprendere le imprese che hanno formalizzato la partecipazione a detto bando.

Il costo dell’Azione Cluster è a carico di Sardegna Ricerche, soggetto attuatore della Misura 3.13 del POR. Le imprese aderenti dovranno tuttavia contribuire alla riuscita del progetto partecipando attivamente con il proprio personale alle attività previste. I risultati finali del progetto e le eventuali soluzioni identificate resteranno proprietà di Sardegna Ricerche per il perseguimento dei suoi fini istituzionali e saranno messi a disposizione delle imprese del settore secondo criteri non

discriminatori.

Per informazioni e possibile rivolgersi a:

Sardegna Ricerche

loc. Piscinamanna, edificio 2 09010 Pula CA

Tel. 070 92432204 Fax 070 92432203

dr. Cesare Mou, mou@sardegnaricerche.it dr.ssa Nicoletta Piras, piras@sardegnaricerche.it

dr.ssa Daniela Cossu, daniela.cossu@sardegnaricerche.it ing. Mauro Cubeddu, cubeddu@sardegnaricerche.it

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UNIONE EUROPEA

Soggetto attuatore P.O.R. Sardegna 2000 - 2006 Misura 3.13

Ricerca e Sviluppo Tecnologico nelle Imprese e Territorio

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