Analisi
Oggi, 20 ottobre, la Commissione Igiene e Sanità del Senato nell’ambito del disegno di legge n. 1715 sulla riforma del 118 ha audito la Federazione italiana aziende sanitarie ospedaliere (FIASO).
Nello specifico, sono intervenuti la Dott.ssa Maria Paola Corradi, Direttore Generale ARES 118 e Vice Presidente FIASO, e il Dott. Alberto Zoli, Direttore Generale della FIASO, che hanno rilevato quanto segue:
• sebbene siano presenti delle disomogeneità a livello organizzativo del servizio 118 fra le diverse Regioni, in linea generale è stata registrata una grande capacità tecnica da parte di tutti i dipartimenti emergenza-urgenza.
• è stato rappresentato un sostanziale disaccordo rispetto ad alcuni temi affrontati dal disegno di legge, poiché gli spunti presenti lasciano trasparire un ritorno a una modalità organizzativa e operativa tradizionalmente presente 25-30 anni fa.
Sono state quindi evidenziate, all’interno del ddl, specifiche criticità che hanno toccato diversi punti:
• Frammentazione: si nota un evidente ritorno a modelli organizzativo-gestionali estremamente frammentati e in controtendenza rispetto alle modalità attuative che vengono messe in atto attualmente da diverse Regioni.
• Autonomia regionale: considerando l’impatto del ddl, si ritiene che vada a limitare le singole organizzazioni sanitarie, evidenziando quindi una condizione di distonia con le previsioni del Titolo V della Costituzione che prevedono grandi spazi di autonomia organizzativa lasciati alle Regioni. E’
importante lasciare quindi spazio ai dipartimenti regionali per potersi organizzare a seconda delle caratteristiche e delle esigenze precise del proprio territorio.
• Centrali operative: viene prevista una strutturazione e una organizzazione delle centrali operative su base provinciale, laddove in molti modelli regionali più o meno consolidati viene utilizzato un modello che si basa su organizzazioni sovra-provinciali più efficaci.
• Figure professionali del 118: è stata rappresentata la necessità di prevedere per il servizio emergenza-urgenza l’arruolamento di personale alle dipendenze dirette del Servizio Sanitario Nazionale e Regionale. I rapporti di convenzione infatti non consentirebbero di avere un modello integrato, e quindi più efficiente, da un punto di vista della progettazione delle funzioni di soccorso.
• Integrazione con ospedali: il rafforzamento delle figure professionali all’interno del 118 deve essere previsto nell’ottica di creare un sistema che sia formativo rispetto al ruolo ricoperto per poter favorire una integrazione con le aziende ospedaliere e i relativi dipartimenti di emergenza.
Q&A
Successivamente, sono intervenuti i seguenti alcuni Senatori rispondendo agli spunti affrontati dai rappresentanti FIASO.
• Relatore, Sen. Marinello (M5S): l’intento del ddl è quello di conferire un’impostazione omogenea al servizio 118 affinché in tutto il territorio non vi siano disparità di trattamento, come si rileva attualmente tra Nord e Sud. Con riferimento ai professionisti impiegati nel servizio, il Sen. si ritiene estremamente favorevole affinché siano principalmente personale dipendente del SSN. Le
convenzioni potrebbero essere limitate solamente al reclutamento degli autisti di autoambulanze.
• Prima firmataria, Sen. Castellone (M5S): evidenziando il fatto che l’emergenza sanitaria ha messo in luce il ruolo fondamentale del 118 come primo baluardo di soccorso, ha rilevato come l’intento del ddl sia quello di omogeneizzare la risposta dei vari servizi regionali di soccorso, proprio perché sono state riscontrate delle disparità importanti quanto a tempo medio di risposta (da qualche minuto a 30 minuti in alcune regioni del Sud Italia) per servizi di soccorso extraurbano. E’
fondamentale quindi prevedere almeno un’autoambulanza ogni 60.000 abitanti, proprio per ovviare a questo grave problema. Con riguardo al personale professionale impiegato, la Senatrice si è dichiarata favorevole a una consistente riduzione dei rapporti di lavoro convenzionato.
• Sen. Cantù (Lega): concordando con tutti i suggerimenti indicati dai rappresentanti della
Federazione, ha precisato che, per migliorare l’integrazione del servizio 118 con l’organizzazione ospedaliera sarà necessario valorizzare le persone talentuose nel momento del reclutamento, per fare in modo che, all’interno del loro percorso professionale, dopo un determinato periodo di tempo possano confluire in altri reparti ospedalieri contingenti per migliorare la presa in carico dei bisogni di emergenza.
• Sen. Boldrini (PD): ha spiegato che la proposta di avere dipartimenti divisi e a sé stanti non consentirebbe una commistione intra-extra ospedaliera dei servizi (ovvero integrazione
dell’emergenza urgenza con le attività svolte all’interno dell’ospedale) che invece potrebbe essere funzionale per la pratica dell’attività di 118, consentendo la ricezione degli ultimi aggiornamenti disponibili in merito a questioni emergenziali. Ha precisato che i servizi di geolocalizzazione e di digitalizzazione non sono efficienti in tutte le Regioni, perciò dovranno essere resi funzionali ed efficaci su tutto il territorio in modo omogeneo. Infine ha concluso che sarà necessario disporre un sistema di monitoraggio in ogni singola Regione per poter verificare l’implementazione effettiva delle nuove misure previste dal ddl.