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Finalità: comprensione di un testo scritto, nello specifico un racconto giallo di Giorgio Scerbanenco Partecipanti: intera classe

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Academic year: 2021

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Livello: B1

Finalità: comprensione di un testo scritto, nello specifico un racconto giallo di Giorgio Scerbanenco Partecipanti: intera classe

Durata: 2 ore

Descrizione attività: dopo un gioco iniziale sul Natale che funge da fase motivazionale, gli studenti lavorano sul lessico della parentela con un cruciverba; solo a questo punto affrontano la lettura del racconto ma senza il finale. Segue la costruzione di un albero genealogico e alcuni esercizi sulle forme alterate volti ad una più approfondita comprensione del testo. Si propone poi un’attività legata alla civiltà legata ai gesti e a dei modi di dire per concludere con una riflessione sul punto di vista del racconto e un lavoro sulle ipotesi di conclusione della storia.

Si prosegue con la parte conclusiva del testo che connota in modo differente il racconto rendendolo un vero e proprio noir. Dopo un confronto tra le ipotesi di finale ipotizzate, l’attività si conclude con un gioco a squadre su attività scritte di tipo creativo.

L’angelo

(2)

Fase motivazionale

Att.1 L’insegnante presenta il gioco alla classe.

CARO BABBO NATALE…

Giocatori – Quanti si vuole, con l’insegnante che fa da conduttore Occorrente – Carta e matita per tutti

Preparazione – L’insegnante propone agli studenti il testo di una lettera a Babbo Natale scritta da un bambino, lasciando dieci spazi bianchi al posto di altrettanti aggettivi.

Successivamente si fanno tante copie di questa lettera quanti sono i giocatori.

Ciascun giocatore scrive, su altrettanti pezzetti di carta, dieci aggettivi.

I pezzetti di carta vengono piegati in quattro e mescolati tutti insieme.

Ciascun giocatore riceve dall’insegnante una copia della lettera e prende, a caso, dieci pezzetti di carta dal mucchio di foglietti, dopo di che il gioco può avere inizio.

Regole – Ciascun giocatore legge i dieci aggettivi che ha pescato e cerca di inserirli negli spazi bianchi presenti nella lettera che ha ricevuto. È possibile scambiare con i compagni tre dei dieci aggettivi, ma solo dopo aver scritto al loro posto gli altri sette.

Vincitore – Vince Il giocatore che, grazie alla propria fantasia unita ad un pizzico di fortuna, riesce ad

ottenere la lettera a Babbo Natale più divertente, a giudizio insindacabile di una giuria presieduta

dall’insegnante e formata da tutti i giocatori.

(3)

sono Lorenzo, un bambino non troppo ……….. di 7 anni e ti chiedo questi

……….regali: vorrei che la mia mamma non litigasse più con la mia

………..nonnina e che tutti quelli che amo con un amore………

……… stessero sempre bene.

Poi mi piacerebbe che i bambini………..che hanno ……….cibo da mangiare e ……….acqua da bere ne avessero di più e quelli che vivono dove c’è la guerra che è sempre ……….., io spero che finisca. Poi vorrei che il mio papà e la mia ……….mamma si vogliono ancora più bene.

Grazie Babbo Natale.

Lorenzo

(4)

L’attività che vi proponiamo parte da un breve racconto scritto da Giorgio Scerbanenco nei primi anni Sessanta del Novecento.

Come potete facilmente immaginare, la storia è ambientata a Natale, più precisamente durante il pranzo del 25 dicembre. E’ un grande pranzo di famiglia a cui partecipano molti parenti.

Att.2 Discuti con i tuoi compagni delle vostre abitudini per il pranzo del 25 dicembre.

Domande guida:

Quali sono le abitudini della vostra famiglia per il pranzo di Natale?

Solitamente in quanti siete per questo pranzo e chi vi partecipa? Fai una lista.

Qual è il menu tipico di questa occasione?

Nella vostra famiglia c’è l’abitudine di farvi dei regali natalizi? E’ in questa occasione che avviene lo scambio?

Se dovessi commentare con 3 aggettivi questa occasione, quali aggettivi useresti?

Att.3 Prima di leggere il racconto risolvete

il cruciverba sul lessico della parentela.

(5)
(6)

ORIZZONTALI

1: figlio di tua moglie da un matrimonio precedente 4: membri della famiglia in generale

7: non sposato

8: madre di tua moglie 9: marito di tua figlia 10: moglie di tuo figlio 12: il fratello di tuo padre 13: sinonimo di antenati

14: il figlio di tuo figlio, o di tuo fratello 15: la "nuova" moglie di tuo padre VERTICALI

1: il figlio di tuo padre 2: tuo padre e tua madre 3: la figlia dei tuoi genitori 5: non sposata

6: genitori dei tuoi nonni 7: figlia dei tuoi zii

10: mamma di tua mamma 11: fratello di tua moglie

12: sorella di tua madre o di tuo padre

(7)

LISTA DELLE PAROLE DA INSERIRE per facilitare il cruciverba (se si ritiene necessario) Avi

Bisnonni Celibe Cognato Figliastro Fratello Genero Genitori Matrigna Nipote Nonna Nonno Nubile Nuora Parenti Sorella Suocera Zia

Zio

(8)

Att.4 Leggi la prima parte del racconto.

1 A dodici anni ormai si capisce la vita e anche il grosso albero di Natale con tutti i suoi 2

1

lumi non la incantava più, né tanto meno la incantavano tutti i pacchi e pacchetti 3 messi sotto l’albero, perché sapeva già cosa contenevano, da una settimana aiutava la 4 mamma a prepararli, come del resto aveva fatto tutti gli altri anni da quando aveva 5 imparato a camminare, e le sorprese erano sempre le stesse, così

2

figuriamoci che 6 sorprese erano, e quella

3

caterva di parenti che arrivava per Natale, e scartavano i loro 7 pacchetti, e poi si abbracciavano, ma che scene, ed era lei incaricata di dare i 8 pacchetti, così

4

sbaciucchiavano anche lei.

9 «Questo è per te», disse allo zio Mario, quello che aveva

5

rifilato un

6

assegno 10 a vuoto a papà e poi

7

a momenti si picchiavano, e giù il bacione dello zio Mario.

11 «Per nonno Rodolfo», e tese il pacchetto a quello che lei chiamava il suocero di papà, 12 odiandolo lucidamente come lo odiava papà, e giù il bacione del

8

vegliardo.

13 «Ecco, per te», dette il pacchetto alla cognata, la moglie di un fratello di mamma, e di 14 questa cognata in casa sentiva solo dire che era la donna più tradita d’Italia, ma non 15 dicevano proprio tradita.

16 «Per te», disse alla zia Sandrina, la

9

svanita, dicevano che era caduta da piccola o, 17 come diceva papà, la scema della

10

dinastia.

18 E poi continuò a consegnare i regali ai cuginetti

11

cretinetti, tutti maschi, tutti 19

12

insipidi e

13

mollicci come zucche. Le facevano un poco pena, i parenti, a lei.

20 «È un angelo quella bambina», dissero i parenti andando via alla fine del pranzo.

21 «È un angelo», disse lo zio Mario Assegno a Vuoto, il nonno Rodolfo odiato, la 22 cognata tradita, la zia scema.

23 «È un vero angelo», dissero sinceramente, commossi.

(9)

PAROLE DIFFICILI IN NOTA

1.

Lumi=luci

2

Figuriamoci=possiamo immaginare

3

Caterva=mucchio (nel senso di moltissimi)

4

Sbaciucchiare= baciare (in un senso negativo)

5

Rifilare=dare qualcosa che dovrebbe avere un valore che invece non ha

6

Assegno a vuoto=assegno non coperto, quindi falso

7

A momenti=quasi quasi

8

Vegliardo=persona molto vecchia

9

Svanita=stupida, scema

10

Dinastia=famiglia

11

Cretinetti=piuttosto cretini, stupidi

12

Insipidi=senza nessun sapore, insignificanti

13

Mollicci=troppo morbidi, senza nessuna consistenza

(10)

Att.5 Verifica la comprensione con la scelta multipla.

1. La protagonista ha l’incarico

a. solo di incartare i regali per i parenti b. di incartare e consegnare i regali c. di accogliere i parenti con un bacio 2. Alla protagonista

d. non piacciono i regali di Natale perché non sono mai vere sorprese e. piace dare i regali di Natale, infatti lo fa da quando è piccola

f. non piacciono i parenti perché non le fanno mai bei regali 3. Della protagonista i parenti dicono che è un angelo perché g. si chiama Angela

h. sono falsi e ipocriti

i. le vogliono veramente molto bene

Att.6 Collega correttamente i personaggi con le espressioni che li riguardano.

a. ragazzina 1. subisce una truffa

b. mamma 2. la donna più tradita d’Italia

c. papà 3. fa un Assegno a Vuoto

d. zio Mario 4. suocero di papà e. nonno Rodolfo 5. l’angelo

f. cognata 6. la svanita, la scema

g. zia Sandrina 7. prepara i regali

h. cuginetti 8. cretinetti, insipidi

(11)

Att.7 Guardate questa immagine e fate delle ipotesi sul suo significato. Secondo voi, che cosa rappresenta? Se non conoscete come si chiama in italiano, fate una ricerca.

Si tratta di un ……… ………..

(12)

Att.8 Anche questa è una rappresentazione di un albero genealogico.

Continuate a costruire l’albero genealogico della protagonista del racconto: disegnate le caselle, scrivete il rapporto di parentela e i nomi dei parenti (se ci sono nel racconto).

L’angelo

(13)

Att.9 Nel racconto ci sono alcuni termini presenti nella forma alterata.

Normalmente le forme alterate delle parole servono per esprimere l’idea di piccolo (-ino), l’idea di grande (-one), l’idea di carino (-etto), l’idea di brutto e cattivo (-accio).

Cercate nel testo le 4 parole che corrispondono alle definizioni.

a. Piuttosto cretini ………..

b. Pacchi di dimensioni non troppo grandi ………..

c. Cugini piccoli ………..

d. Grande bacio ………..

e. Piccola Sandra ………..

Att.10 Nel racconto l’autore usa 4 volte su 5 le forme alterate modo ironico, per esprimere il punto di vista critico e negativo della protagonista, e solo una volta in un modo neutro.

Cercate quali sono.

Uso neutro: parola ………

Uso ironico: parola ………

parola ……….

parola ……….

parola ……….

(14)

Att.11 Discutete tra di voi e provate a ipotizzare, caso per caso, cosa si nasconde dietro le 4 parole usate in modo ironico dall’autore. Successivamente scrivetelo in breve.

significato reale

parola ……… ………..

parola ………. ………..

parola ………. ………..

parola ………. ………..

Att.12 Fate l’esercizio e verificate se tra le frasi proposte ci sono le ipotesi che avete fatto.

1. «Bacione» perché

a. il bacio è troppo grosso e rumoroso, quindi esagerato b. il bacio è falso, non sincero, quindi fastidioso

2. «Sandrina» perché

a. la zia è piccola di intelligenza, quindi stupida

b. con questo diminutivo si vuole commiserare la zia 3. «Cuginetti cretinetti» perché

c. quei cugini sono più piccoli di lei e molto, molto stupidi

d. la protagonista disprezza molto quei bambini che considera assolutamente insignificanti

(15)

APPROFONDIMENTO DI CIVILTA’

Att.13 Leggi e completa.

Nelle righe 14 e 15 del brano, parlando della moglie di un fratello della madre, la protagonista dice che

«era la donna più tradita d’Italia, ma non dicevano proprio tradita».

Cosa dicevano?

Nella lingua italiana si dice………. , cioè con le le corna in testa perché le corna sono il simbolo del tradimento e dell’infedeltà.

In questo caso il gesto di fare le corna è rivolto verso la persona che è tradita dal partner.

Il gesto di fare le corna può però anche non essere rivolto a una persona in particolare, in questo caso ha il significato di tenere lontano la

sfortuna.

Nei due casi cambia però la direzione delle corna:

verso il basso per indicare ………...

verso l’alto per indicare ………...

(16)

IL PUNTO DI VISTA DEL RACCONTO Att.14 Riflettete e scegliete.

1. Da chi è narrata la storia?

a. Da un narratore esterno alla storia b. Da un narratore interno alla storia c. Dalla protagonista del racconto 2. Il narratore vi sembra

a. neutrale, non sta dalla parte di nessuno dei personaggi b. di parte, assume il punto di vista della ragazzina

c. di parte, assume il punto di vista dei genitori

3. Nei giudizi che esprime, la protagonista vi sembra particolarmente vicina d. al padre

e. alla madre

f. a nessuno dei due

4. Il modo in cui la protagonista vede i suoi parenti g. rispecchia esattamente la visione dei suoi genitori h. è sua e solo sua

i. è solo in parte influenzata dai genitori

(17)

Att.15 Il racconto che avete letto non è completo, manca la parte finale.

Provate a immaginare quale potrebbe essere la sua conclusione e il suo titolo.

(18)

Att.16 Leggete la parte finale del racconto.

24. Lo dissero quasi tutti. Qualcuno no, perché cominciava ad

14

avvertire i

15

sintomi 25. dell’avvelenamento. Nonostante il teschio con le tibie incrociate, però,

26. quell’insetticida non era un

16

gran veleno. Si salvarono due cuginetti, la cognata 27. tradita e la zia scema che per l’occasione diventò ancor più scema.

NOTE

14

sentire

15

conseguenze

16

molto efficace

Att.17 Collega disegni e parole.

1. insetticida 2. veleno 3. teschio con tibie incrociate

a b c

(19)

Att.18 Dopo l’improvviso colpo si scena, vediamo com’è la situazione.

Riprendi l’elenco dei personaggi (att. 6) e fai due liste:

Att.19 In modo inaspettato, il racconto di Scerbanenco, nelle ultime righe diventa qualcosa di diverso da quello che sembrava fino a quel momento.

Completa scegliendo tra i generi letterari proposti.

Fino a quel momento sembrava un racconto………...

Nelle ultime righe diventa……….

Chi si salva Chi muore

Fantascienza Avventura

Poliziesco /giallo Fantastico

Storico

Autobiografico

sentimentale

(20)

Att.20 I gruppi si confrontano sulle ipotesi formulate.

Quale finale si è avvicinato di più all’originale?

Il titolo del racconto è L’angelo. Chi si è avvicinato di più al titolo originale?

GIOCO FINALE A GRUPPI

I gruppi si sfidano su alcune attività di tipo creativo collegate al racconto e ricevono un punteggio da una giuria composta dall’insegnante e da un rappresentante di ogni gruppo.

Ogni membro della giuria deve assegnare un punteggio per ogni gioco: all’ultimo classificato il punteggio di 1, al penultimo il punteggio di 2 e così via fino ad arrivare al primo gruppo.

Alla fine di tutti i giochi proposti, si sommano

i punti ottenuti da ogni gruppo e si stende la classifica finale.

Al gruppo che risulterà il primo classificato verrà

assegnato un premio, magari una copia tradotta

de I centodelitti di Giorgio Scerbanenco.

(21)

Un romanzo in sei parole!

lo scrittore Giorgio Scerbanenco ha scritto molti brevi, brevissimi racconti, come quello che avete letto. Lo scrittore statunitense Ernest Hemingway ha addirittura scritto che si può scrivere un romanzo anche con sole sei parole.

Ecco alcuni esempi di romanzo in sei parole:

“Tante parole ma poco cuore”. Pianse.

Sembrava morto invece era poco vivo La tua vita: foglio bianco. Scrivila!

Saltarono i preamboli e si amarono

Provate anche voi, scrivete il miglior testo che potete!

Unica indicazione: il vostro testo deve avere un collegamento con il racconto L’angelo.

IL NOSTRO ROMANZO

………

.

(22)

L’acrostico

Un acrostico è un componimento poetico in cui le lettere iniziali di ciascun verso formano un nome.

L’acrostico si sviluppa in verticale come dimostrano gli esempi riportati.

Fai un acrostico con il titolo del racconto letto: L’ANGELO.

IL NOSTRO ACROSTICO L’

A

N

G

E

L

O

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Il tautogramma

Il tautogramma è un componimento in cui tutte le parole (o i versi, in caso di poesie) cominciano con la stessa lettera.

Per esempio:

– Sorridi spesso, successo e salute sarà, solo se sorridente sarai.

– Con cinquanta corone Carla (celebre culinaria) compra cappelletti, cernie, cicoria, ceci crudi, cacao, caffè cubano: certo cucinerà cenette con charme.

– Sole splendente, sabbia soffice . Sdraiato sulla sdraio, sto sognando.

Scrivete un tautogramma a partire dal racconto letto in classe.

Potete scegliere la lettera che volete; anche il numero delle parole è a vostra scelta.

IL NOSTRO TAUTOGRAMMA

……….

……….

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Se provassimo a domandare in giro chi sia Giorgio Scerbanenco, pochi sarebbero in grado di rispondere in modo adeguato. Difatti, fra il grande plubbico non sono tanti coloro che lo conoscono o che magari abbiano letto almeno un suo libro. Gli stessi manuali di storia della letteratura gli dedicano,bene che vada,solo poche righe.

Eppure, questo giornalista e scrittore ucraino di madre italiana, nato a Kiev nel 1911 e scomparso a Milano nel 1969, è stato un narratore e saggista prolifico, polivalente, dotato di una fervida e inesauribile fantasia, e soprattutto particolarmente versato nel genere giallo: suo è il personaggio di Duca Lamberti, l’ex medico diventato poi

investigatore.

SCHEDA DEL LIBRO

Titolo libro: Il Centodelitti

Autore del libro: Giorgio Scerbanenco Genere: Gialli, Noir, Thriller

Casa editrice: Garzanti,2009

Lo si può definire il precursore del poliziesco all’italiana, il capostipite del genere noir, da cui tanti giallisti dei nostri giorni - anche piuttosto noti - avrebbero da imparare.

Il Centodelitti (Garzanti, 2009) - ripubblicato dopo la bellezza di oltre 40 anni dalla sua prima apparizione nel 1970 - rappresenta un esempio letterario di come imbastire e tessere in poche pagine un coinvolgente e appassionante racconto di delitto, se non addirittura in appena una sola paginetta. Scriverne uno, già di per sé, non è per niente facile: contenerlo in poche righe, poi, è roba da fuoriclasse, qualcosa che richiede un talento non comune.

Il libro raccoglie cento casi neri e no dove, quasi sempre, è stato commesso un omicidio e le cui trame si risolvono tutte con un finale a sorpresa.

La malvagità umana attraversa inesorabile la sequenza di questi racconti, nei quali non viene mai a mancare la suspense.

Strangolamenti, coltellate, colpi di pistola e stragi scaturiscono da storie bonsai, spesso ambientate in una Milano

spietata ed efferata, intrise di gelosie, di vendette, di odio e rancori, di sesso, di soldi, tutto narrato con disinvolta finezza e linearità tipiche del grande scrittore.

Scerbanenco affronta la violenza, il sangue, il mistero con la sua creatività copiosa e prorompente - mai una volta che si sia ripetuto! -, capace di cucire all’infinito episodi intriganti con una scrittura risoluta e diretta.

Autore da riscoprire e da leggere senza esitazioni.

(25)

Soluzioni

1. Risposta aperta (gioco) 2. Attività orale

3. Soluzione cruciverba --->

4. Attività di lettura 5. 1b 2a 3b

6. a5 b7 c1 d3 e4 f2 g6 h8 7. Albero genealogico

8. Attività di costruzione dell’albero genealogico

9. a. cretinetti b. pacchetti c. cuginetti d. bacione e. Sandrina 10. Uso neutro: pacchetti; uso ironico: le altre 4 parole

11. Risposta aperta

12. Verifica esercizio precedente

13. Cornuto (nel caso della zia: cornuta); basso: per tenere lontano la sfortuna; alto: simbolo di tradimento

14. 1a 2b 3a 4b (ma forse anche a) 15. Risposta aperta

16. Attività di lettura 17. 1c 2b 3°

18. Chi si salva: due cuginetti, la cognata cornuta, zia Sandrina; chi muore: zio Maio, nonno Rodolfo

19. Autobiografico poliziesco/giallo

20. Risposta aperta

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