ISTITUTO STORICO SALESIANO _ ROMA FONTI - Serie
seconda,9
PAOLO ALBERA - CALOGERO GUSMANO
LETTERE
a
don Gruuo BNsrRrs
durante la loro visita alle
cased'America (1900-1903)
Introduzione, testo
citico
e note a curadi
BRENNO CASALI
LAS - ROMA
@ by t AS - Lihsria Ateneo Salesiano Piazza dell'.Àteneo Salesiano.
I
- 00139 Roma rsBN 88-213-(M66-3T pogrfr& PIO XI - Yia Umbcnide, ll - 0OlEl Rom.
Fìnito .li stonfat : Dì@bn 2Ù)0
SOMMARIO
Attestazione di
riconoscenzaSigle e
abbreviazioni
INTRODUZIONE hemessa
I protagonisti di
questeletter€
Gli afiort:
donAlbera
e don GusmanoI dcstinatari:
dan Rua e donBarberis
, .Don Albera visitatore Conclusione
Descrizione delle lettere
ecriteri di edizione
LETTERE
Sezione
I:
donAlbera
e don Gusrnano a donBarberis
1900 ..
1901 ..
1902 ..
1903 ..
8
9
11
11
20 20 22
u
46
48
53
)i
t4t u9
349
SezioneII:
donAlbera
a don Ruatramite
donBarberis ...
3691901 .. ...371
l9O2 .. ...
401APPENDICE:
don Rua a donAlbera
e a don Gusmano 427TNDICT . ... 455
«Ad ogni modo
io
sto alla finestra a considerare tutto, e Poi scriverò a te e aD'
Rua ciò che mi parrA bene»-
Don Albera, lett.6,25-26.
«Quante miserie! Quanti pasticci!»
-
Don Gusmano, lett. 30, 26.«Non è possibile dire a quanti sacrifici si è sottomesso quest'uomo e quanto bene abbia fatto»
-
Don Gusmaro,lefi.
118, 18-19.«Malgrado le molte miserie [...], i
figli
di D. Bosco fanno pur sempre unpo'
di bene»-
Don Albera, lett. 123,12-14.Don Albera «avrà tanto da contarc; Potrà aiutare
i
superiori a farc del gran bene»-
Don Gusmano, lett. 109, 23.I
al ,l
n
I
.1
ti,!
;
_t
n
I
l
j i
,(,,\
'3:.
I
I
tA rl
I
;t'
11, trr,.
I f:' Y
..I
I
!
I
d
t
i
.,
,h;
fiL ,J
"I#,
lij.
t '!
-\* l
,"i"
Éa
ttN t
,r/
Ul
,!
I
r
It
''
ti/ :l
', f.l
*n
i
/
t
:
I lr
$,
1
:.; ?
..^l
Don Paolo Albera e don Calogero Gusmano in uno dei loro viaggi.
8
Atte
stazìone di
rtcono scen.ztUn vivo ringraziamento a quanti hanno collaborato alla identificazione di
persone
altrimenti anonime
eall'accertamento dei dati anagrafici:
Ambasciata colombiana presso la
S. Sede>r » » lo Stato Italiano
Archivio generale, Roma: Compagnia di
Gesù» » » Frati Predicatori
» del Ministero degli Esteri, Roma Biblioteca Nacional, Rio de Janeiro (Brasile) Centro Sodi Emigmzione, Roma
Convento
S.Antonio O.F.M.,
CasaleMonferrato (Alessandria) Curia arcivescovile: Argentina - Buenos Aires
. - La Plata
» » Brasile - Cuiabd
» » cle -§Hfli'.-"t'"
Curia vescovile: Concepci6n (Paraguay)
» » Lugano (Svizzera)
Curia parrocchiale dei santi Nicolao
eStefano, Rocchetta Tanaro (Asti)
» » della cattedrale di
S.Isidro (Argentina) Curia generalizia, Roma: Baionesi
Concezionisti
Fratelli delle Scuole Cristiane Lazzaisti
Redentoristi Curia provinciale O.F.M., Torino
Figtie di Maria Ausiliatrice: Brasile - Araras, Belo Horizonte, Ponte Nova,
S.Paolo
>» » » Italia - Segreteria generale, Roma
Salesiani: Brasile - Cachoeira do Campo, Corumbf-S. Teresa, Lorena, Rio Grande
» Cile - Santiago -
Casaispettoriale, Valparaiso
» Ecuador - Cuenca-Santuario
» Italia - Ancona, Belluno, ispettorato di Genova Sampierdarena, Livomo, Pietrasanta (Lucca), Pinerolo (Torino)
Ufficio anagrafico: Ancona. Belluno, Livorno, Lugo (Ravenna), Novara Università federale di Ouro Preto (Brasile)
Dott. Filippo Montano, Genova-Pegli Ing. Paolo Montano, Genova
Stanislaw Zimniak ha curato la grafia corretta dei cognomi polacchi e la
dizione aggiomata delle località polacche
9
Sigle e
abbreviazlbni
usatenelle citazioni
BS
Bollettino salesiano, Torino 1877 ss.BSe » »
spagnoloCost.SDB Costitrzioni
delli
Socierà di San Francesco di Sales ( 1858-1875)
a cwadi
Francesco Motto. Roma,LAS
1982Dizionario
biogr{rco
dei salesiani a curadell'Ufficio
Stampa Salesiano.Torino 1969
Dizionario
degli ktituti
di perlezione diretto da Guerrino P€lliccia e Gian- carlo Rocca. Roma, Edizioni Paoline, 8vol.
19721-1988Dictionrnire de spirttualiré foldato da
M. Viller
S. J., F. Cavallera S. J., J.De Guibert S. J. Paris, Gabriel Beauchesne et ses
Fils
Éditeurs, 16 vol.1937-1994
brciclopedia cattolica. Citta del Vaticano, 12
vol.
1948-1954Enciclopedia
italiana. Roma,Istituto
detla Enciclopedia italiana, 35 vol.1949-1950 DBS
DIP
DS
EC
EI
EG
EUI
Elenro generale della Socictà di S. Francesco di Sales. 1870 ss.
Enciclopedia universal
ilustada
Europeo-Americ@n Barcellona, 70 vol.I
primi 20 vol. senza data;
i
rimanenti dal 1923al
l93OHierarchia catholica medii et recentioris aevi a ctra di P. Remigio Ritzler O.F.M. Conv. e P. Pirmino Sefrin O.F.M. Conv. Padova (Italia),
"n
Mes- saggero di S. Antonio", vol.VII
1968,VtrI
1978Italia
reale-Corriere nazionale. Toàno, quotidiano politico religioso Memorie biografichedi
Don (del Venerabile..., dcl Beato...,di
San) Gio- vanni Bosco. 19vol. (l-9: G. B. Lemoyne; l0: A. Amadei; ll-19:
E.Ceria)
+ I
vol. di indici (E. Foglio)Giovanni (S.) Bosco,
Opereedite
(ristampa anastatica). Roma,LAS
1977-197AHC
Ir/Cn MB
OE
RSS Ricerche Storiche Salesiane. Rivista semestrale
di
storia religiosa e civile.Roma 1982 ss.
Annali Eugenio Cente, Annali della società
salesiana.4 vol. Torino,
SEI 1941-1951Sch.
Scheda anagrafica della segreteria generale della società salesiana10
Sigle e abbreviazioniAbbrevìazioni
asalc nelladescizione
delle lettere enelle
zotestoiche
app.
ASC aut.
cf
col./coll.
f./ff.
l./ll.
lett.
nìm.
pJpp.
I
vol./voll.add
corf
d delAbbreviazioni
usatenell'apparato critca delle varianti
appendiceArchivio salesiano centrale autografo
confer
colonna/colonne
foglio/fogli
linea/linee lettera.4etteremillimetri
pagina/pagine recto veniovolume./volumi
addit
conigit
dexter del emendat inferior inter lineam iterat margo superior super lineam sinistercorrezione nel testo d'un errore del mittente emend
I
it it
mrg J sl sinl
INTRODUZIONE
Prrcmessa
Don Paolo Albera
ednn Calogero Gusmano inviati da don Rua in Ameica Cento anni fa don Giuseppe Vespignaoi
edon Giuseppe Gamba, ispettori rispettivamente dell'Argentina
edell'Uruguay-Paraguay, in nome dei salesia- ni
edelle Figlie di Maria Ausiliatrice d'America invitarono il rettor maggiore don Michele Rua
apresenziare ai festeggiamenti per il venticinquesimo della prima spedizione missionaria
salesiana.Tenuto conto dei
pressantiimpegni che non gli avrebbero consentito di
assentarsi daTorino oltre un certo tempo, pro-
posero adon Rua di limitare
Iavisita alle
sole operedel Plata, di Buenos Aires e di Montevideo, nel qual
casola prosecuzione della visita restava da
asse-gnarsi
adaltro membro del Capitolo superiore.l Don
Ruanon fu in grado di
ac- cettarepersonalmente l'invito neppure in quei terrnini restrittivi,
manon inte-
se
lasciarlo
caderedel tutto, tanto più
chedi inviare un visitatore in America
sen'era gia discusso nel Capitolo generale 8' in ottemperanza alle Costituzioni,
cheprescrivevano
alrettor maggiore di visitare
«ciascuna casaalmeno
unavol- ta l'anno,
oin persona
oper mezzo di Visitatori»,2 norma alla quale fino allo- ra non si
eraottemperato nei riguardi dell'America.
Nel Capitolo superiore la
secondaautorita risiedeva nel prefetto don Do- menico Belmonte,
aquel tempo seriamente infermo (morira di t
apochi me- si); nella
scalagerarchica seguiva immediatamente don Paolo Albera, diretto- re spirituale, che veniva così ad
essereil più idoneo
arappresentare il rettor maggiore:
sudi lui perciò, com'era da aspettarsi,
caddela scelta di don
Rua.3DifEcoltà invece
sorseroquando
sitrattò di trovare chi
potesseaccompagnare don Albera. Don Rua
sembròorientato
sudon Giulio
Barberis,a maalla fine ri-
!
I due ispettori si rivolserc al card. Madano Rampolla allo §copo di ottelere cheil
papa Loone)(fII
esortasse don Rua ad accrttarel'invito -
Cf Giulio B APJ,BPJS, Iztterc a dot PaoloAlbera e a dot Cahgero Gusnuno
ùrafie h.lotp
visita alle case d'Arrvnca(1900-1 3).ltt-
toduzione, testo critico e nota a cura di Brctrno Casali. Roqra" LAS 1998, app. lett'l;
2.,
Cost. SDB Q X 6;ctb$,
122,15-16-3
Cflett.l0,2l3-21'l;
G. BARBERrS,lrrrere..., app. lett. 4.a «Mafieò sera ho parlato lungametrte con D. Rua del mio viaggio in Amedca. Egli mi chie§€ se poprio intendeva Eetrderrni per compagno D. Gusmano, e poi, a mia grande melavi- glia, mi soggiunse che aw€sti pohrto vcnir tu stesso con mc»
-
ASC C O85 Albem-Barbeis, Avigliana 31 mae;gio 1900.12
Innoduziorupiegò
sudon
Gusmano,sper non lasciare scoperto il settore della formazione, come
sarebbeawenuto, qualora
sifossero allontanati
daTorino
siadon Albe- ra, sia "i1" maestro dei novizi don Barberis. Don Barberis restava quindi al fianco di don Rua come supplente di don Albera
econ il titolo di pro direttore spfuituale; don Albera, accompagnato dal segretario don Gusmano, andava in America in funzione di rappresentante di don Rua
edi visitatore straordinario per salesiani
eFiglie di Maria Ausiliatrice Q'istituto delle Figlie di Maria Au- siliatrice, infatti, sottostava a «l'alta ed immediata dipendenza del Superiore Generale della Societa di
S.Francesco di
Sales»6).Singolare importanzt di questa raccolta
Questa
raccolta di lettere viene
aintegrare la preceibnte di Giulio
BARBE-tls,Itttere
adon Paolo Albera
e adon Calogeru Gusmano durante la loru vi- sìta alle
cased'Amenca (19N-1903), citata qui
alLanota l. Il ruolo dei corri- spondenti owiamente
ècapovolto: qui don Barberis non
èil mittente
daTori-
no, mail destinatario; don Albera
edon Gusmano non
sonoi destinatari,
mai
mittenti dall'America. Immutato resta lo spazio cronologico: agosto 1900, aprile
1903.Nelle lettere di
donBarberis la tematica insisteva sulla forrnazione dei no- vizi, dei chierici, dei novelli sacerdoti, dei dircttori, degli ispettori,
cheandava affrontata attraverso la riforma degli studi, un più forte impulso alla vita di pietà, la riorganizzazione degli esercizi spirituali..., nel contesto dell'impegno,
nonpiù oltre dilazionabile, di adeguale le strutture della Società
Salesiana a1- leproprie Costituzioni
edalle direttive della
Chiesa.TNella
presenteraccolta la tematica della formazione non viene bandita in assoluto, poiché don Albera approfitta d'ogni occasione per fame oggetto del proprio
interesse,particolarmente
aproposito di noviziati, di esercizi spiritua- li in
genere,ma soprattutto di quelli preparatori alle
sacreordinazioni; tuttavia I'accento
èposto piuttosto sulla visita alle
case,sulla situazione delle opere
edei confratelli d'America, fatto che
hala
suaragion d'essere appunto nel nuo-
vocompito
assegnato adon Albera.
La diversa fisionomia dell'una
edell'altra raccolta non solo ne giustifica
inun certo
sensola pubblicazione in
duevolumi distinti,
mafavorisce
pureuna
5 «D. Rua [...] mi disse: Dì a D,
Baòqis
che [...] egli si femrerà qui ad aiutar Don Rua e a supplirc D. Albera e con D. Albera andra D. Gusmano»-
ASC C O85 Guonano-Borbeis,lto- rino-Oratoriol 9 giugno 1900.6 Giovanni
Bosco, Costituzioli pet I'Istìtuto
d.elleFiglie di Maìo
AusiliatÌice (1872-1885) aotraù
Sr. Cerilia Romerc. Roma LAS 1983, p. 291 TitoloII
1.7 «In America sismo arcora assai indietso pel questo»
-
lett. 47, 23.htroduzione
13migltore fu,alizzazione
dei due protagonisti.Infatti,
se nelprimo yolume
cam- peggia lafigura di
don Barberis con le tÉmaticheproprie
deldirettore spiritua-
le,qui
sta inprimo
piano donAlbera,
impegnato nelladuplice funzione di
rap- presentante delrettor
maggiore e divisitatore
straordinario.Di
manoin
mano che procedevano nellavisita
alle case, donAlbera
e don Gusmanoinviavano le
opportuneinformazioni
aTorino, indirizzandole
gene- ralmente a don Barberis, in misuramolto minore
a don Rua, e anche questetal- volta
per mezzodi
don Barberis.I-l apertura
d'orizzonte
sucui
spazia ciascuna lettera va da un semplice an-nuncio di
partenza odi arrivo
dei duevisitatori
al resocontopiù
o meno esteso di unfatto di
cronaca, dallaforrnulazione
di ungiudizio
su questa o quella per- sonao sull'andamento di
una opiù
case salesiane aquello
suun'intera ispet- toria... Da questi diversi elementi, raccolti lettera per lettera, si ottiene un panorama inedito,
cheabbraccia distintamente tutte le ispettorie
salesianed'America.
Si conoscono
pubblicazioni
a caratterestoriografico compilate attingendo
a piene
mani
dallerelazioni
redatte da don Gusmano peril "Bolletino
Salesia-no". Ma
èil
medesimo don Gusmano adawertirci
chetali relazioni,
destinate alpubblico,
non rispecchiano tutta laverità.
Le
letterequi pubblicate,
aldi
làdelle
apparenze, hanno invece perpimo
destinatario sempre don Rua. Alla prudenza di don Barberis, destinatario immediato di ogni lettera,
è rimessoil compito di ragguagliare all'occasione
don Rua.L
eccezionalitàdi
questaraccolta di lettere, dalla
quale nessuncultore di storia
salesianapuò ormai
prescindereagli effetti di
una conoscenzasicura
epiù
completadella
realtà salesiana,sviluppatasi nei primi venticinque anni di vita
nelnuovo
continente, non viene compromessa dall'essere lelettere scritte
per lamaggior
parte da don Gusmano.Giova
a questoproposito
nonignorare
la confidenzadi
donAlbera
a don Barberis:«Ti prego di perdonarmi. Non è già che non si abbia tempo a scrivere; son io che sono molto indolente; mi perdo in mille inezie e non so apprcfrtta- re di ogni ritaglio di tempo come sa fare molto bene
il
carissimo D. Gu- smano. Egli supplisce molto bene alla mia deficienza».8Piena
sintoniafra
donAlbera
e don GusmanoIndubbiamente le lettere
di
donAlbera
a don Rua hanno,fra
tuttele lette-
re,il
massimo peso; ma possediamorelazioni dello
stesso donAlbera inviate
a3 lett. 81, 7-10; cf len.9'1,208-209.
14
hiroduziorvdon Barberis, che
meritano di
stare sul medesimopiano di quelle
scritte adon
Rua, elettere di don
Gusmano, ancora a donBarberis, alle quali don Albera
poteva benissimo apporre lapropria firma,
come effettivamentein
qualche ca- so èawenuto,
sia purein
forrna inditetta.eL'affratamenùo
fra
don Gusrnano e donAlbera merita
d'esseresottolinea-
io, onde evitare un approccioimproprio
alle lettere scritte da don Gusmano:in-
convenientetutt'altro
cheipotetico, qualora egli
fosseritenuto un corrispon-
dentedi
seconda serie,anzisl§ s6pra6.tto
un fedele portavocedi
donAlbera.
Don Gusmano
rifuggiva
dal mettere «1a falcein
campo altrui»,Io ma purequal-
che impressione la manifestava.Di fronte
adimpressioni
su realtariguardanti
salesiani oFiglie
diMaria Ausiliatrice,
non si vaerrati
aritenerle
specchiodel
puntodi vista dello
stesso donAlbera, poiché
don Gusmanonon
si esponeva congiudizi,
che avessero anche solo la parvenzadi
dissenso da donAlbera.ll Ciò balza con
evidenzaquando si confrontino letter€ dell'uno
edell'altro,l2
specie se contemporanee: due levoci,
unica la parola.Va però evitata la
riduzione di
don Gusmano a semplice ombradi
donAI-
bera.
Il giudizio
cade sucontenuti
ei contenuti
don Gusmanoli acquisiva di prima
mano, attraverso un'osservazione attenta, intenzionalel3 eil colloquio
a tu per tu conil
personale della casa, onde sapere e pesare le cose, tanto che don Albera poté asserire che«D. Gusmano [....] parlando più intimamente coi confratelli ne sa molto più di me» e «scrivendo a D. Bafteris non può a meno
di
[...]citff
fatti, riferire testimonianze degne di fede».rar-intesa
fra don Gusmano e donAlbera
si fondava su una confidenza este- saaddirittura alla
sferadel privato. Si
scambiavano rcciprocamentele
lettere siain arrivo,
che in partenza, come don Gusmanoci fa
sapere o lasciaintuirels (fta l'altro
don Gusmano,prima
che scattasseil
decretodel24. aprie l90l, col
quale si vietavaai
superioridi
confessarei propri sudditi,
aveva per confesso-re don
Albera).16In don
Gusmanoinoltre l'intesa si
eraconnaturalizzata al punto, che
sulpiano pratico non si
permettevadi dissociarsi
dadon Albera,
neppure perindifferenti
che fossero ledecisioni
da prenderelT. Un rapporto,va
e
cf
lett T 5, 99l, 97, 208-?.O9.10 lett. 9, 43.
t'
Cf lett. 19, 3G39.n cf(fr..6,23-25i
10, 198-200..t1
Cflet.33, -n.
Così gli aveva suggerito don Baùeris-
Cflett.5,62-64.ta lett. 123, 312-314i 122, 184186;
ctler-
15, 15-17; 83, 13-14; 84, 53-54.'5 Cf lett. 17, 9-12; 82,+5t83.4-5.
t6 Cf lett. 50, 52-54.
1, Cf lett. 84, 8-13.
Iatoduziore
15detto, immune
daservilismo, radicato in
unadevozione
spessoincontenibile ed
espressanei modi
anchepiù semplici, ricambiato con pari affetto,
siapure con I'abituale riservatezza,
dadon Abera.
Merita inoltre
d'essererimarcata la delicata attenzione dell'uno per la
sa-lute dell'altro, come
sirileva
datutto I'epistolario.
Relazioni
d.idon
Gusmanopabblicate sul "Bollettino Salesiano"
Per
assecondareun'idea di don Albera, che voleva vederne pubblicate le rclazioni, don Gusmano aveva pensato d'ndiizzarle
adon Rua in lettere in- viate
adon Barberis, al cui giudizio si
sarebberimesso completamente:
«Le
leggq
facciq quello che crcde; sevogliono
pubblicademio fratello
Salvatiore si prenderebbeI'incarico di
corrcggerle».16Ebbero
cosìorigine le informazioni,
chedon Gusmano destinò
alBolkni- no Salesiano,
nrellequali tuttavia, come
ebbe aprecisare,
«paxlo
[soltanto] del
bene, perchénon mi parc
convenientefare altri-
menti»'19Le "miserie" trovano la naturale collocazione nelle lettere indfuizzate a don
Rua e adon
Barberis,2onon
nelBollenino Salesiano destinato
alpubblico.
Dal novembre 1900 all'agosto 1905 apparvero
sr;JBollettino Salesiano, in
quarantapuntate
a scadenzeir€golari, le relazioni di don Gusmano.2l Que- ste contengono resoconti più dettagliati e di più ricco contenuto, per cui
neguadagna in compiutezza Ia
conoscenzadella vasta
evaria esperienza ameri-
canadi don Albera acquisita attraverso le lettere scritte
adon Rua
e adon Bar- beris. Si pensi, per esempio, all'atmosfera
festosa creatadall'arrivo di don Al-
bera in visita alle singole
case, resapiù solenne per la
presenzadelle più alte autorità
oper la partecipazione
calorosadelle folle
oper le suggestive lumina- rie... ; ai disagi d'ogni genere
(sete,fame, sonno, calore...) subiti sui mezzi di trasporto (treni, vapori, galere, barche, cavalli); ai precipizi vertiginosi
einsi- diosi incontrati lungo i percorsi andini; all'attesa gioiosa della gente che, per anticipame l'incontro,
si sobbarcava ad oredi cammino
oaffrontava le perico- lose
acquedei fiumi,22 alla felicità dei missionari equatoriani, nel trovarsi fi-
t8 len. 18,30-31.
re len. 17, 3G31.
N
Cf letr.U,
1G12; 84, 53-54-r
Cf lett. 18, 28-31.» A
Dawson «gli indi adulti lascianoi
loro lavori e affannati si famo avanti, parecchie barche sotro spinte nell'onde e rcmando a tutta forua yengono inconto al vaporefio [dove si trova don Alberal»-
BSl0
(I90l)
278.16
l*roduzionemlmente
atu per tu col superiore
elo struggimento di cuore del superiore nel riscontrare in quei confratelli, che «macilenti, mal
sireggevano in piedi», i
se-gni di
unapoverta
estrema edel clima inospitale; alle compiaciute descrizioni delle varie scenografie paesaggistiche; alle divagazioni di carattere storico, et- nografico, ingenieristico...; alla «vista orribile» dei malati di lebbra e alla si- mulazione di un sorriso nell'awicinarli,
pernon
aggravareulteriormente,
sesi
fosseceduto
aIpianto, la loro sofferenza,..
Documentazione raccolta da don Gusmano
Le relazioni consegnate d Bolletino Salesiano
rislltarnrorielaborazioni di studi ed osservazioni raccolti da don Gusmano in Ae quademi, dai quali
ab-biamo potuto trarre completamenti
oconferrne di notizie comunicate nelle let- tere e dove si trovano gli studi storiografici, etnografici e le curiosita ingenieristiche di cui si
èdetto.
In ASC i quaderni
sonocosì contrassegnati: B
05OO33OAppunti per rela- zioni. D. Gusmano; B 0500330 I - Continuazione; B 0500330 Qutsi tutto
U.,§.A.
Soltanto Appmrr'...
si presentacome quademo normale
arighe con pa-
gineprogressivamente numerate; gli altri
due sonocomposti
dafogli volanti di vario
genere,numerati, quando lo sono, in modo disordinato.
Altre documentazioni di don Gusmano relative alla visita delle
case sitro- vano in ASC:
B 0500331 Riservato. Sac. C. Gusmano, che risponde al catalogo della
SocietAdi
SanFrancesco
d.i Sales.Ameicu Aruno
1900:oltre
anominativi
edati relativi
aconfratelli, don Gusmano vi
haelencato varie voci,
da tenerpre-
sentiai fini di una fruttuosa visita alle
case;B 0500332 Agenda per Annotazioni con Calendario 1900, che iporta
giomo per giomo i fatti salienti,
avolte con I'indicazione dell'ora o della par-
tedel giomo,
semattino, pomeriggio
o sera:ottimo ausilio per la puntualizza- zione della cronologia, la quale talvolta nelle lettere,
mapiù
spessonelle rela- zioni del "Bollettino Salesiano", lascia purtroppo
adesiderare. Gli appunti ter- ninano con gli esercizi spirituali
aDawson (15-19 febbraio 1901);
B
O5OO333Appunti pel
Sig.D. Albera. Quad.emo isemato a lui solo, che
consistein un
notes aquadretti, dove
sonoriportate ordinatamente osservazio- ni sulle singole
casedell'ispettoria argentina; B 0500334 Appunrt.
Sac.C. Gu- smazo,
che èun
notes aquadretti, sgualcito nelle prime pagine, con appunti di vario
generenon
sempredi facile lettura
eintrepretazione.
Tutto
questomateriale di raccolte
estudi conferma
lapuntigliosa coscien-
ziosità di don Gusmano, che si studiava di garantire alla Società Salesiana
un'informazione,
che fosseinoppugnabihnente attendibile.
lntmduzione
17Vantaggio di una raccolta
d.ilettere
La pubblicazione di
unaraccolta di letterc, oltre
adoftire uno
scenariopiù complesso di situazioni ed agevolare di riflesso un approccio più esauriente col mittente, colto nella multiforme trama dei suoi interessi punhrali, consente pure di seguirne, lettera dopo lettera, l'evolversi delle impressioni in correla- zione al
succedersidi nuove
esperienze,evoluzione
che a suavolta concorre
ad unapiù
adeguata conoscenzadelle situazioni
stesse.Chi
avessea disposizione, per esempio, solo la lettera del 20 settembre 1900, si farebbe un'idea lusinghiera dell'andamento della
casadi Buenos Ai-
res-S. Carlo:
«quanto ordine! Si fa come
a[Oratorio [...]. Vi
èproprio
molta e molta disciplina, consolail
vederli uscire con tanto ordine dalla chiesa [...].Mol- ti
giovani vannoin
cameradi D. Alber4
pregandolo cheli
confessi».8Ma il medesimo don Gusmano il 31 dicembre 1900 usa ben altro lin- guaggio:
<5.
Carbs [...]. Vi
èun
sistema rcprcssivo, eccessivadisciplina. Tutti i
giomi
molto da confessare, poco da comunicar€ [...]. In S. Carlovi
èmol-
to del bene, mamolto
a desiderare anche dalla parte deigiovani».u Un rovesciamento simile si nota riguardo al rapporto fra don Albera
emons. Cagliero:
«Mons. Cagliero
[...] al
sig.D. Albera
ha usatoogni
sortadi atteruioni;
egli I'accompagna sempre ovunque [...];
lui
presentelo
obbliga a benedi- rc i ragazzi e le persels»;25 <<mons. Cagliero ha paura che D. Albera com- pariscadippiù di lui
[...]»;26 «alcuni che parlarono con L).. Albera ebberorimproveri
da mons.,il
quale fece capirc che non avrebbe pennesso che eserci tasse autoritàD.
Albera».2?Ottimale quindi in un primo momento, il rapporto poi deterioò tano da indurre don Albera
adallontanarsi dal vicariato di mons. Cagliero
senzaaver-
neportato
atermine la
visita.28Considerazioni analoghe possono scaturire dal conftonto tra questa rac- colta
egli epistolari di don
FrancescoBodrato
edon Domenico Tomatis, con- fronto da cui mons. Fagnano
escesenza dubbio riabilitato. A proposito del-
a
lett. 7, 85-101.2a bfr.
u,3t47.
25 lett. 15, 11-13;
cflet.6,29-31.
,6 lett. 19, 9-10.
ù bt.73,19'l-199.
28
Ibìd.,199-2N.
18
lntadozioncI'affarismo
che a S.Nicolàs
delos Arroyos veniva disapprovato
adon Fagna- no, don Bodrato dovette constatare con rammarico:
«si è attirato
I'odio
ditutti quelli
del Collegio e dellacittò.2e
Don Tomatis, al tempo che mons. Fagnano era alle
presecon i problemi della Terra del Fuoco, lo criticava
daun'ottica che rispecchiava quella di don Bodrato vent'anni prima:
«È vero che è uu uomo intraprendent€ [...]; ma la mania di mettersi rz ze-
gotiis
saecularibus per essemepoi
sempre gabbato, e consumare dei ca-pitali,
regalati a gente indegna, veriimbroglioni
etruffatori
non la perderà finché viva... e chi pagadi bona
edi
rcputazione è semprela
Congrega- ziote.1...1.Iddio
ce la mandi buona!».3oA don Albera non sfuggirono affatto gli aspetti preoccupanti gia denun- ciati
dadon Bodrato
edon Tonratis,
maneppure
passaronoinosservate le par- ticolari circostanze che inducevano mons. Fagnano ad assicurare nella Terra
delFuoco la soprawivenza delle missioni,
«veragloria della Congregazione»,
perle quali
nessunalro
avrebbefatto ciò
cheinvece egli
fece.3lMons. Fagna-
no,rincalzò don
Gusmano, avevadispiegato un'inraprendenza
dameritare ben altra
ricompensa.32A
questain effetti pensò una decina d'anni dopo I'arcive- scovo di Buenos Aires promuovendo un'iniziativa prcsso la curia
romana;33 anziin quell'occasione mons. Espinosa difese mons.
Fagnanoper la medesima ragione,
che eragia
stata sostenuta dadon Albera:
«Lo
accusavano anchedi
mercantilismo, poiché teneva aziende agricole e possedimentiin
quellercgioni, peò
se ne servivain
bene dellaMis-
sione».34
Non ugual
sortetoccò invece
adon Domenico Tomatis.
Senel
suoepisto- lario emerge come uomo di grandi visioni, straordinario dinamismo e molta
virtù,35don Albera
neridimensionò I'immagine. Secondo don Albera, infatti,
2e Cf Francesco BoDRAT1, Epistobrto.lntroduziolre, testo critico e note a cura di Brentro Casali. Roma, LAS 1995,lett. 155,4142.
r
Domenico ToMATIS, Episrolorio (1874-1903). EdicLdt cÉlica, intoduci6n y notas par Iesis Bonego. Roma, LAS 1992, letl. lO3,l4-U.
3r Cf lett. 35, 47-51.
12
Cltefi.32,
19-20.3! Cf ASC B 699 corispondenza fta mons. Mariatro Antonio Espinosa e
il
card. Gaetano De Lai, Bue[os Aires 25 marzo 1912, Roma 14 giugno 1912.!
«Lo acusaban tambien de mercaotilismo, como quete
a estatrciasy
posesiooes en aquellas regiones, pero de eso se seMa en bien de la Misi6n»-
ASCB
699 Espi\osa-DeIni,
Buenos Aires 25 marzo 1912.
35 Cf D. ToMATts, Epistolario..., pp.2l-22.
Intoùtzione
L9don Tomatis costituva per la
auspicataprosperità della
casadi Santiago-Grati- tud un ostacolo talmente
grave,36 daritenerne inevitabile l'allontanamento:
«Potrei contarle altre
mille di
queste cose, ma periscritto
non è tantofa-
cile[...]. Umanamente padando parrebbe necessario che scomparissero [da Santiago-Gratitudl mons. [Costamagna] eD.
Tomatis».37Don Michele Foglino
a S.Paolo (Brasile) fallì nell'ufEcio di dilettore tan- to che,
agiudizio di don Albera, non avrebbe più dowto tomarÉ in
Brasile.38.Mandato ispettore in Venezuela (1902-1908), don Gusmano ne stilò un elogio
sorprendente,3econdiviso dal laconico commento di don Albera:
«D.
Foglino fa
bene.Fu il
Signore cheispirò
aD.
Ruadi
mandarloin Venezuela".{
Merita
unanota
anche suorNazzarina Galli alla quale, visitatrice del Penl (1896-1900), venivano attribuiti atti di tirannia,+t espressione probabilmente dell'alterazione mentale in cui ricadeva, nel sapersi investita di non poca re- sponsabi[ta, come
èsottolineato nei brevi cemi biograflci
alei
dedicati.a2For-
sesuor Nazzarina alludeva al periodo peruviano quando, in una pagina auto- biografica scritta
aNizza Monferrato (Asti) nel
1918,riferiva:
«Pemrcttondolo
il
buon Dio, ci fu un tempoin
cui nonvi
fu parola o det- toin
me, anchei più
santi, che non fosserosottq)osti
acritica
privata e pubblica e a strane e severe interpretazioni.Me
fornrnatapeò
che,for-
mata alla fede [...]ritrovai
però sempreil
mioDio [...]
e inLui [...]
lamia felicità».4.
Da quanto
si èvenuto qui rilevando trova perciò ulteriore conferma la no-
tatesi,
secondola quale la ricerca storiografica non
sipuò mai considerare
de-finitiva, susceftibile com'è di successivi sviluppi per I'apporto di possibili nuo- ve documentazioni.
r
Cf lett. 70, 193-196.11 lett.73,92-101-
38 Cf lcft. 53, 45-47;
l2l,
5l-52- rc Cf lett.lm,
8-10.10 lett. 106, 12.
1r Cf len.
lZ,
105-109.a2
Cf Emilia
AtrzlÌ:tt, SuorNauafina Galli, ia
Facciano memoria. Cenni biograficì dellefna
deJtnte ael1934. Istituto Figte di Maria Ausiliatdce, Roma193,
pp. 156.4 lbid,p-
158.20
InhoduzioneI protagonisti di queste letterc Gli auturt: don Albera
edon Guvrwno
I1
più autorevole mittente di
questelettere
èindiscutibiknente don Paolo Albera (1845-1921),4 rapprcsentante di don Rua.
Era nato
aNone (Iorino), ultimo di
settefigli, di cui quatro si fecero re- ligiosi. La
suavocazione
salesianafu
decisa daun incontro con don Bosco av- venuto
aNone nell'ottobre del
1858 eche lo portò
1'8di quel medesimo
rnese aTorino-Oratorio, dove completò il corso ginnasiale. Nel
1860venne ammes-
sotra gli ascritti
eil
14maggio
1862fu tra i primi
chenella
societadi
S.Fran-
cescodi
Salesemisero i voti triennali. r"anno
successivoricevette I'incarico di consigliere
peril nuovo collegio di Mirabello Monferrato (Alessandria) sotto la direzione di don Michele Rua. Fu ordinato
sacerdotenell'agosto del 1868; un
mesedopo
fecela professione perpetua. Sulla fine del
1869 assunseI'ufficio di consigliere
aTorino-Oratorio,
dadove parlì nel
1 87I per aprire
edirigere la ca-
sadi Genova-Marassi, trasferita I'anno dopo a Genova-Sampierdarena. Qui don Bosco gli affrdò il compito di iniziare I'opera dei Figli di Maria Ausilia- trice (1875) e di impiantare la tipografia (1876), da cui poi uscì il primo nu- mero del Bollettino Salesiano (1878), nato a Torino (1877) cone Bibliofilo Cattolico. A Genova-Sampierdarena si fece arnmirare per la paternità e la pietà;
nerimasero edificati soprattutto i missionari,
che passavanoda Genova in procinto di salpare per il nuovo campo di lavoro. AI tennine del decennio
genoveseI'obbedienza lo designò ispettore in Francia
econtemporaneamente direttore (1881-1891) e rettore (1891-1892) a Marsiglia-S. Leone, direttore dell'oratorio
aMarsiglia-Prowidenza (1884-1891), rettore
aSt.-Pierre-de-Ca- non (1892). Il Capitolo generale 6' (f892) lo
elessecatechista generale. Nel
1881 aveva
trovato in Francia tre
opere, quarantaconfratelli
esedici ascritti; al termine del
rnandatole
opereerano salite
aundici, i conftatelli
acentoventidue
egli ascritti
aqurantaquatho
econ I'opera di Orano (Algeria) (1891) la Con- gregazione
avevagettato una
testadi ponte sul continente africano.
Nell'agoso del
1900fu mandato
dadon Rua
suorappresentante
evisita- tore in America.
Passando daBarcellona-Sarrid presiedette al primo Capitolo ispettoriale di
Spagna(11-14 agosto 1900). A Buenos Aires (Argentina) pre-
siedetteal
secondo congressodei cooperatori salesiani (19-23 novembre 1900)
eal primo Capitolo sudamericano (20-29 gemaio 1901).
Le impressioni riportate nel corso della visita
a case edispettorie d'Ame- rica
sonoaffrdate
alettere per la
granparte inviate
adon Barberis. L intesa, di- {
Cf Domedco GARNERI,Do,
Poolo Albero. Todno, SEI 1939; Guido FAYINI,Da,
Paolo Albera
"Ii
petit Don Bosco". Todtro, SEI 1975; DBS 12-13.Irttoduziotu 2l
chiarata
ocomunque implicita,
erache il destinatario pdncipale rimaneva pur sempre don Ru4 al quale don Barberis avrebbe riferito
se equanto gli
fosseparso opportuno.
AIla morte di don
Ruail Capitolo generale
Il' (16 agosto 1910) volle don Albera secondo
successoredi don Bosco. Nel
1911il primo congresso inter- nazionale degli exallievi, celebratosi
aTorino, propose la erezione del monu- mento
adon Bosco in occasione del centenario della
suanascita, evento impe- dito dalla guerra mondiale
e resopossibile solo nel
1920.Nel
1918,in coinci- denza col cinquantesimo della consacrazione della basilica di Maria Ausilia- trice
edell'ordinazione sacerdotale di don Albera, si diede vita al "museo del culto di Maria Ausiliatrice".
La
presenteraccolta di lettere offre la testimoniana delle linee program- matiche che contraddistinsero f intenso impegno di don Albera anche come rettor maggiore
a sostegnoparticolarmente degli oratori festivi, delle missioni, delle vocazioni ecclesiatiche
ereligiose
emette in evidenza lo stile dell'uomo incline, più che
amortificare le iniziative,
adenucleame i motivi giustificanti.
La maggior parte delle lettere qui pubblicate appartengono al segretario don Calogero Gusmano
(1872-1935).a5Da Cesarò (Messina),
suo paesenatio, entrò nel
1885 aTorino-Oratorio
percompiervi il corso ginnasiale. Dai registri di contabitta
edai registri dei
voti+o siricava
chefrequentò regolarmente fino al
1888le prime
treclassi
eniente più. Le ragioni vengono indicate in
unacor- rispondenza di Calogero
adon
Barberis.aTIl ritiro
daTorino-Oratorio
era statodeterminato da motivi di salute; in seguito la famiglia si era opposta alla
suavocazione ed egli aveva ripreso gli studi
aCatania; un dissesto finanziario lo aveva poi riportato dai salesiani. Sulla fine del
1890 èinfatti
aFoglizzo (Tori- no) in qualità di ascritO, secondo la scheda anagrafica, di aspirante secondo l'elenco generale della Societa Salesi"na, il quale
1oindica ascritto chierico
aTorino-Valsalice nel
1891 eprofesso perpetuo nel
1892.I registri di contabilità di Torino-Oratorio riprendono
amenzionarlo nel 1892-1893 con la qualifica di
«chierico
assistente» enel 1893-1894 con quella di
<<Segr[etario]di D. Barbe-
ris».aEDa allora appartenne
semprealla
casadi Torino-Oratorio. Nel
1895ri- cevette I'ordinazione
sacerdotale.Deci anni dopo, nominato prosegretario del Capitolo superiore, affiancò don Giovanni Battista Lemoyne (1839-1916), d
quale subentrò nel
1912,conservando quell'ufficio fino alla morte. Mentre
erain America,
donBarberis gli ventilò la nomina
aispettote della Colombia
elui,
45 Cf DBS 150.
46 Cf ASC E 574 p. 289; E 576 p. 147; E 577 p. 551; E 809-E 817.
a7 Cf ASC C 085 Gz.rzano-Barbeis,lTontol Oratorio 18 ottobre 1893 .8 Cf ASC E 584 p.
3l;
E 583 p. 27 .22
Introduzionedon
Gusmano,
espresseil desiderio di venire
assegnato adun
lazzaretto.4eSof- ferente da diversi anni di una gravissima infezione del
sangue,le cui origini potrebbero risalirc al periodo americano, morì
appenaricoverato nella clinica rlelle Madri Agostiniane
aNizza Mare.
Questa
raccolta di lettere Io
attestasegletario solerte
efedele, tutto dedito
al benedella Congregazione, per la quale
nonrifiutava
nessunsacrificio. Aiutò validamente don Albera nel
tenerecorrispondenza con Torino.
Ebbe tre fratelli salesiani: don Salvatore (1875-1907), direttore dell'o- pera Messina-S. Luigi e don Carlo (188G.1949), direttore di varie
casedella Sicilia dal 19ll al 1941. Un terzo fratello, Vincenzo (1889 - ), professò tem- poraneamente nel
1905e
1908,uscì di Congregazione
daTorino-Oratorio nel
1909.
I destitwtari: don Rua
edon Barbeis
Don Michele Rua
(1837-1910),so 1616 aTorino, s'incontrò
benpresto con don Bosco, che non tardò
aintuire in lui un suo possibile collaboratore. Nel
1852ai Becchi dal futuro vescovo Giovanni Bertagna ricevette l'abito chieri-
cale.Nel
1854presenziò alla riunione presieduta
dadon Bosco durante la qua- le fu adottato il nome di salesiani; l'anno seguente emise i voti privati annuali, rinnovati per tre anni nel
1862 efatti perpetui nel
1865.Nel
1859fu eletto direttore spirituale della Congregazione: non
€raanco- ra
sacerdote,lo diventerà nel
1860.Tre anni dopo don Bosco lo mandò diret- tore nel nuovo collegio di Mirabello Monferrato (Alessandria),
manel
1865lo rivolle
aTorino-Oratorio nell'ufEcio di prefetto, rimasto vacante per la morte di don Vittorio Alasonatti (1812-1865). Il nuovo compito comportò l'assun- zione della funzione disciplinare
edorganizzaliva.
Nel 1884 il papa Leone XItr
1onominò vicario di don Bosco, di cui di- venne poi il primo
successore(1888)
edel cui spirito fu fedelissimo custode.
Venne
beatificato rcl
197 2,Nel 1900 aderì all'invito dei confratelli d'America, che con insistenza chiedevano la visita di un superiore del Capitolo superiore. La
sceltacaduta
sudon Albera lasciava scoperto il settore della formazione. Don Rua rimediò, trattenendo vicino
a sénella veste di catechista generale don Giulio Barberis, collaudato maestro unico dei novizi dal
1874.I collegamenti d'ordine pratico
conil
suo rappresentantein America, al quale
donRua prestò sistematicamen-
tela dovuta attenzione,
sarannogarantiti appunto dagli interventi discreziona- li di don Barberis, uomo di fiducia di don Rua
edon Albera.
a
Cf lett. 105,l5-l6i lO7,3G3li
aPp.lett 24-$
Cf Angelo AueoBI,Il
Servo di Dio Michele Rua.3 vol."ta,in,o, SEI 1931-1934.lntod.uzioru
23Don Giulio Barberis (1847-1927)51 nacque
aMathi (Torino), da dove si trasferì
aTorino con i fratelli
ela madre per frequentarvi la scuola
adindiriz-
zocommerciale
pressoi Fratelli delle Scuole Cristiane. I risultati scolastici fu- rono deludenti. Lo salvò nei primi mesi del
1861un incontro con don Bosco, che lo arnmise all'Oratorio, dove frequentò con esito lusinghiero il corso gin- nasiale. I buoni risultati li
pagò aprezzo della
salute, che daallora rimase com- promessa. Nel 1864 si iscrisse al biennio Iilosofico
ediniziò il noviziato, ter- minato nel
1865con i voti triennali,
acui seguirono i perpetui nel
1869.Nella primavera del
I870,
studentedi teologia dal
I 866,venne incaricato dell'orato- rio festivo di Valdocco; nel luglio
successivoricevette gli ordini minori, nel di- cembre fu ordinato
sacerdote.Dal
mesedi novembre aveva cominciato
afre- quentare le conferenze morali prima
a S.Francesco d'Assisi
epoi alla Conso- lata. Nel medesimo tempo doveva attendere all'oratorio festivo, all'insegna- mento, al ministero
sacerdotale.Nel dicembre
1873 silaureò in
teologia.s2Nel novembre del 1874 ricevette I'incarico di maestro dei novizi all'Oratorio.s:
Cinque anni dopo
siportò nell'abbazia di
S.Benigno
Canavese(Torino), dove fu trasferito il noviziato. Nel
1E84,consacrato vescovo Giovanni Cagliero (1838-1926),
adon Barberis fu
assegnatopur€ l'ufEcio di vicedirettore spiri- tuale, in
attesadella elezione
demandataal Capitolo
generale4' (1886),
<lacui uscì direttore spirituale
generaledon Giovanni Bonetti (1838-1891).
I1
numero sempre
crescentedegli ascritti obbligò nel
1886I'acquisto per gli ascritti chierici di altra
sede aFoglizzo (Torino)fa gli ascritti coadiutori ri- masero a S. Benigno Canavese: maestro unico degli uni e degli altri don Barberis.
Ijanno seguente Torino-Valsalice da liceo per nobili divenne seminario per le missioni
estere.Fu scelto
adirigerla don Barberis. Contemporaneamen-
tefu istituito il plesso 'Case per gli Ascritti", immediatamente dipendente dal Capitolo superiore: maestro, per tutte, don Barberis.
Alla morte di don Giovanni Bonetti, don Barberis fu nominato direttore spirihrale generale, lasciando
adon Luigi Piscetta (1858-1925) la direzione di Torino-Valsalice. Con l'elezione di don Albera
adirettore spirituale generale nel Capitolo generale 6' (1892), don Barberis rimase semplicement€ maestro degli ascritti fino al
1902.È di questo periodo la gestazione del
Regolamento
5r
Cf
Alessio BARBERIS, Don GiulioBaùe
§, direttorcspitittule
d.ella societàdi
San Francescodi
Sales-
Cenni biografici e rnemorie. San Benigno Canavese, Scuola tipografica don Bosco, 1932; DBS 29-30.52 Cf Emesto BEToNB Gli ultimi laureati nellafacohA di reologia
dell'u
ivers A di To- tino (18&l-1873), I'Otatorìo di Uodocco e don Bosco, inNSS 1(199)
9-30.53 Cf ASC B 5060101.
5a Cf Antonio PAPES, La formazione del salesiano coadiulorc ne, 188J, in RSS
I
(1994)143-215.
U
lntruduzioneper le
Cased'Ascizione della Pia Societò di
S.Francesco di
Sales, apparsoin edizione litografata nel 1897. Nel frattempo, l'elenco generale della Società
Salesianadel
1901 presentadon Barberis ispettore dell'ispettoria
SacroCuore di Gesù, formata dalle
caseimmediatamente dipendenti dal Capitolo superio- re. Alla
partenzapoi di don Albera per I'America, don Barberis lo sostituì nel ruolo di direttore spirituale generale (agosto 1900-aprile 1903), ruolo che re- stinrì
adon Albera, non
appenaquesti fece ritomo
aTorino. A questo punto don Rua il
3maggio
1903 resenota ufficialmente la nomina di don Barberis
aispettore.
Nel 1910, a seguito della elezione di don Albera
arettor maggiorc, don Barberis fu eletto direttore spirituale generale, carica che conservò fino alla morte, afEancato negli ultimi tempi
dadon Pietro Tirone (1875-1962).
Quando
sitrattò di
assegnareil compagno
a donAlbera nella visita alle ca-
se
d'Americ4 don
Ruanon fu pronto
adecidere. Da un lato
si presentaval'oc-
casione
di sollevare
donBarberis,
soggetto a cadutedi
salute,dallo
stressantela- voro abituale,
assegnandoloappunto come compagno di
donAlbera. Dall'altro
urgeva
prowedere
al settorc dellaformazione,
lasciatolibero dall'assenza di don Albera, settore da consegnare a persona che garantisse perizia e continuita.
Questa
preoccupazione la vinse sulla prima
edon Barberis, ricco di
esperienzacome
nessunaltro nel carrpo della forrnazione, fu fermato
aTorino. Come ab- bia assolto il nuovo compito
ètestimoniato dal volume
alui
dedicato.ssDon Albera visitatore Cento
annifa
Il 14 dicembre 1875 più di duecento italiani con parecchi exallievi del- l'Oratorio di Torino accolsero al porto di Buenos Aires i dieci missionari del-
laprima spedizi6lg
salesiana,salutati
edapplauditi lungo la
strada damolta al- tra gente,
asignificare la fiduciosa
speranzariposta nel loro
arrivo.s6Venticinque anni dopo don Albera, approdato
aBuenos Aires l'
11settem- bre
1900,trovò
a Ma terMiseicordiae, prima
sededi
queiprimi missionari,
una chiesagremita di
gente, convenuta per partecipare alla messa dalui
celebrata;po-
codopo
a S.Carlo, "l'Oratorio dell'America", intonò solennemente ilTe Deum in
una chiesa stipatadi giovani
: eranoi
530giovani del
S .Carlo
con laloro ban-
da,i 300 giovani dell'Oratorio di
S.Francesco di
Sales ecollegio don Bosco
e55
Cfquinotalep.
12.s
Cf Cesare CItrALA, Da Torino alla Repubblica Argentiaa.l4t
erc dei missionari sale- r,azi. Torirc, Tlpogralia eLiheria
salesiatr4 SanPiq
d'Arcna I 876, pp. D6-228-Intftrduzione
25 le 300 epiù
educandedelle Figlie di Maria Ausiliatrice,s? in
rappresentanzadel-
lemoltitudini giovanili affidate
alle curedei
salesiani e delleFiglie di Maria Au- siliatrice nelle
treAmeriche, moltitudini
che aloro volta
stavano adocumenta-
rel'impegno
speso dasalesiani
eFiglie di Maria Ausiliatrice, affinché non
an- dassevanificata la
speranza espressanel lontano
1875.Di quelf impegno dove-
varendersi conto don Albera" per verificarne la fedeltà
adon Bosco.
Nonostante
desse per scontato,sulla
basedella comune
esperienza, chean-
chein America non potevano
mancare«le miserie inevitabili pei poveri figli di
Adamo»,58 don
Albera riterra
suocompito
non tantoquello di puntare il dito sui risultati mancati, quanto piuttosto quello di
stare «alla finestrÒ»per
<<constatare[...] il molto
benefatto
edincoraggiare
afar
sempremolto
benein awenire».se Ma
seriuscira egregiamente
a nonrispanniarsi nelf incoraggiare, non altrettan-
tocongeniale,
comevedremo, gli riuscira di
staresemplicemente
<<allafinestra».
Infatti, nell'ambio
delle sue conpetenze quale rapp€sentante del rettm maggiore,min
talunesituazioni
si sendrain
dovered'intervenire
condecisione
sia neiriguardi dei salesiani come delle Figlie di Maria Ausiliatrice.6t
I4 giorrnta di lavom del visiutore
Non
è pernulla
una concessionealla retgrica I'afferm zione
che donAlbe- ra
sidedicò alla
suamissione
senzalimiti di tempo. Da Barcellona il vapore in rotta
perI'America
avevalevato gli ormeggi mentre don Albera,
che avevapre-
siedutoil primo Capitolo ispetloriale
spagnolo (11-14 agosto 1900),62vi
stavace- lebrando
la messa; con la celebrazionedella
messacomunitaria
donAlbera inau-
gurera abitualmente la visita alle case, scopoprimario
delviaggio,
che simncludera col ritomo all'Oratorio nell'aprile
1903.Nel frattempo
passòper le diverse ca-
se americane osservando, ascoltando, suggerendo, disponendo e
più
chealtro ani- mando tutti
aconservare lo «spirito di don Bosco
edi don
Rua»:63«i1 sig.
D.
Albera sa ad ognipiù
piccola occasione far entrarc così apro-
posito i nomi di D. Bosco e di D. Rua, sa mccontare tanto benegli
atti del- la lorovirtù
[...], che è una cosa che desta veramente ammirazione».«51 Cflefr..7,62-67.
58
l&.
6,23-u-
5e lbid.,25,27-29.
@ Cf app.lfr^ 5,29-32.
6r Cf leu. 47, 34-35; 53,82-85;121,63-72,148-149i
lU,
l1.u--l12-@ CfASC F 011 §pagza generale.
63
lelt.7,
165-166.64 len.
l0,2n2-m5.
26 littodtziotu
I,a visita,
èsuperfluo dirlo, si articolava negli incontri con gli alunni nelle classi
enei laboratori
econ i giovani dell'oratorio, nell'ascolto delle confes- sioni, nelle conferenze, nei rendiconti, nelle predicazioni degli esercizi spiri- tuali... così per i salesiani come per le Figlie di Maria Ausiliatrice. Per
esserepoi rappresentante di don
Rua,non poteva sottrarsi alle visite delle autorità lo- cali (presidenti di Stato, vescovi, nurzi, ministri), dei notabili della
città65. eneppue
a«queste benedette accademie che, ripetute a breve spazio e con
@uenz4
sono un vero tormento,
eppue
sono necessarie,dirci
quasi»,66per
infondere
entusiasmonei giovani, rawivare i rapporti con i cooperatori, of- frire
aconfratelli, benefattori, amici dell'opera
salesianal'opportunità di espri- mere la loro gratitudine
adon Rua,
presentenella persona di don
Albera.ezLa giornata scorreva piena,
senzarispetio di orario. Si dava il
caso chele confessioni o i rendiconti
tenesserooccupato don Albera fino a
serae si do-
vesseperciò ritardare la conferenza ai conftatelli...:
i1ritrno di lavoro, giomo dopo giomo, non per questo mutava
passo:«Questa lettera
fu
scrittain
6giomi.
Sono occupatissimo».68«D.
Albera [...]
quando incontrain
alcunecftA
case dei salesiani e dellefiglie di M.,
si ammazza lavorando; non sa maidir
no».00 «tr sig. D.Al-
bera lavota molto specie quando capita
in
una casa delle suorelo
ammaz- zano; sono 15, 17 oredi
lavoro al giorno; che farci?».roE don Gusmano? In
temadi lavoro
sischerrniva, preferiva non mettersi in
vista.Tl
«Di
me nonle
diconulla;
vado avanti,mi
pare cheil
Signoremi aiuti
afarmi
qualche merito».72«Il
sig.D. Albera
sta bene, lavoramolto
e lascia riposare coloro chepur
si struggono dal desiderio di far qualche coso».73Di lui
parlatuttavia l'epistolario,
che ne attesta senzaequivoci,
sia purein- direttamente, I'instancabilità. Bastino pochi cenni:
6 lqtt
7 , 2O6-2OBi 53,91-94.6
latt.7,230-232.67 cf lelt. 10,2O5-2O7 .
6
len. 53, 91.o
lett. 52, 15-16.?o
lett
55, 12-13.11
cllett.
5,62-63.n
lcfi-U,
12+125.73 lefi. 25, 18-19.
Ifiroduziow n
«Sono le orc 21, domani parte
il
vapore per Genova edio
nonvoglio
la- sciarlo andare senza mandare a Torino qualche notizia [...].Auìei tante al-te
cose da dire, ma omai la notte è avanzata»?1.«1 gen. 1901 ore 1% ritorno or ora dal celebrare messa dalle suore radu- nate per
gli
esercizi;[...] oggi ho confessato dalle 3 dopo pranzofino
alle 12; ora col suo permesso vado a dormirc perché domani ossia oggi alpiù
tardi alle 5 debbo levamri per confessarc».7sAccompagnava cronicamente entambi
una salutecagionevole:
pertutta la durata della visita il mal di
stomacoafflisse don Albera, il mal di capo
e,sulla fine,
ancheil mal d'orecchi tormentarono don Gusmano. Don Rua
stessocre-
dette benedi intervenire
sudon Gusmano
ein modo concreto:
«La ringrazio delle cure per la mia salute; anche
il
sig. D. Rua fra tantifa-
stidi se ne occupò. Nongli
scrivo perché quasi mel'ha
proibito».76In realtà salesiana d'America vista da
donAlbera
edon Gus ano:
a)
In sintesi
Nel l90p le
due presenze salesianedel
1875(Buenos Afues-Mater Misei-
cord.iae e
S. Nicolds de los Aroyos) erano salite
a98, i primi dieci salesiani erano diventati
8214,compresi
duevescovi
eun prefetto apostolico, gli ascritti ammontavano a
159;zr 1""'tr'" * ,aria Ausiliatrice, di cui le prime
seierano giunte
aMontevideo (Uruguay)
ametà dicembre
1877,2rn"1
1900vantavano 550 professe, 75 novizie
e48
case.?eA questo incremento numerico non fu estraneo l'apporto dei circa 750 salesiani e delle circa 170 Figlie di Maria Ausiliatrice, che fecero parte delle spe.dizioni missionarie dall'inizio al 1899 incluso.
I1
campo d'azione
spaziavadalle
spondedel Rio Grande (Tena del Fuoco)
aquelle dell'Hudson (New York, Stati Uniti), con le attività proprie degli ora- tori, laboratori, estemati, collegi, parrocchie, noviziati, ospedali...: un com- plesso di prestazioni, per nulla inferiori alle similari
opere europee.s0Vi coesi- steva però, oltre ai pericoli anche $avissimi comuni all'avventura missiona- ria,ar or'","-t"n"a anormalta di situazioni ambientali, sociali, culturali, che
14
lfi-
7 ,3-4,2n5-26.
75
lett U,
157-161.76 lett. 59, 17-19; cf app. lett. 13, 38-43.
7
Cf EG 1876; 1900.78 Cf Giselda CAPE'm
R.M.A.,
cottiitto
dell'Istìtuto nel corso diu
secolo.l. Roln.a,Ess€ Gi Esse 1972, pp. 44-47.
7' Cf EG 1900.
80 Cf lett. 50, 29-31.
Cf lett. 35, 81.
28
lntmduzioueesigeva
nel missionario talvolta più solida struttura
psicologicaE2 ed unarobu-
stacostituzione
flsica,83ma
semprespirito di iniziativa,sa per rispondere
econ coraggio alle diverse sfide, fossero pure quelle, invero non ordinarie, che po- tevano provenire dagli Alacalufes
edrgli
Onasdella regione magellanica, dai Tehuelches della Patagonia meridionale, dai Coroados del Mato Grosso, dai Jivaros dell'Ecuador, dai lebbrosi della Colombia.
Salesiani e Figlie di Maria Ausiliatrice non si risparmiarono, meritando
cheI'opera di
donBosco
fosseimmensamente stimata
e6,1ataes grazie al be-
neche andavano facendo. Lo
ebbe aconstatare don Albera fin dai primi gior- ni del
suoarrivo:
«abbiamo veduto cose straordinarie [...];
vi
saranno purc le miserieinevi- tabili
pei poverifigli di
Adamo, mail
bene è pure tanto grande da com- pensarle Iargamente»,sLlapprezzamento per le attività dei salesiani
edelle Figlie di Maria Ausi- liatrice fu
resomanifesto
ancheattraverso le
calorosemanifestazioni di cui die- dero spettacolo gli americani nell'accogliere don Albera:
«Per
lo
stÉsso D. Albera si fanno coseincrcdibili:
sono iprincipali di
cia- scun luogo, oveegli arriv4
che vengono adincontrarlo,
chesi
stimano fortunatidi
farla
sua personale conoscenza; sonogiomalisti,
sono mem-bri
della suprcma cortedi Giustizia,
sono vescovi chegli
fannovisita, i
quali vogliono che in pubblica chiesa benedica
il
popolo e loro stessi, per- chéD.
Albera, dicono essi, èil
rappresentante di D. Rua e D. Rua ha ere- ditato tutto quantolo
spiritodi D.
Bosco».8?Un fatto
chebalza inevitabilmente agli occhi
eche si riconferma invaria- bilmente, man mano che la visita procede,
èl'immensità dei compiti che l'A-
merica riserva ai missionad
edinsieme l'esiguita delle forze
salesianein cam- po, tanto più
serapportate al valore 'qualita". Male cronico questo: già addi- rittura con don Giovanni Cagliero, richiamato dall'America
aTorino, i primi nostri missionari si lamentavano,
einsistentemente, di
essereimpari all'opera
intrapresa.88E,
Cflett.8l,53-56.
83 «D, Albera m'andava dp€tordo: Non è possibile che questi corfratclli lnssaao durare lurgsmerte con
u!
simil clima e tattamcnto»-
BS & (1904) 237.& Cflcft.35,45-51.
85
let.
10, 132-133.e
leu. 6, 15-25.ù
Gusmato-Rut,Btrcros Aires 9 ottobre 190O in BS 12 0900) 338-
Cf app. lett.l,
3-4;W.letl-
4-7.88 «In Italia c'è