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29 ANCORA SULL’INVENTARIO DEL BAILO A COSTANTINOPOLILETTERA DELL’AVVOCATO PIER VETTOR GRIMANI

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ANCORA SULL’INVENTARIO DEL BAILO A COSTANTINOPOLI LETTERA DELL’AVVOCATO PIER VETTOR GRIMANI

Per conto della dott.ssa Giustiniana Migliardi devo rappresentare il carattere lesivo e comunque il contenuto criticabile dell’articolo apparso nel numero di agosto (anno X) della rivista da Lei diretta a firma della prof.ssa Maria Pia Pedani e dal titolo “Come (non) fare un inventario d’ar- chivio. Le carte del Bailo a Costantinopoli conservate a Venezia”.

La dott.sa Migliardi è stata, come noto a Lei e a chi l’articolo ha scritto, Soprintendente Archivistico per il Veneto ed ha curato l’inventario del fondo citato e, senza entrare nel merito delle varie affermazioni di cui all’articolo, inutilmente aggressive e richiedenti semmai un più utile confronto costrut- tivo, ritiene necessarie alcune precisazioni.

Compito degli archivisti di Stato (e non degli storici che di questi utiliz- zano il lavoro) è quello di rendere consultabile agli studiosi il materiale archivistico loro affidato. Le varie descrizioni elencate dalla prof.ssa Pedani (naturalmente ben note agli archivisti veneziani) non erano indispensabili a rendere fruibile il materiale documentario del fondo Bailo a Costantino- poli; proprio per adempiere a questo preciso compito istituzionale nel 1987 l’allora direttore dell’Archivio di Stato di Venezia, dott.ssa Maria Francesca Tiepolo, dava l’incarico alla dott.ssa Migliardi di procedere all’ordinamento di tale archivio al fine di renderlo consultabile. Per tale ragione nella Guida Generale degli Archivi di Stato Italiani, edita nel 1994, nella sezione “Antichi regimi” curata dalla stessa dott.ssa Tiepolo, per tale archivio non è stato indicato alcuno strumento di corredo, come invece per altri fondi: come del resto ammesso dalla stessa prof.ssa Pedani quando ricorda (pag. 382) che è stato “ignorato” il precedente inventario indicato con il n. 36, già escluso dalla consultazione perché assolutamente parziale, settoriale e non rispon- dente all’organizzazione delle carte all’interno dell’archivio, e quindi non idoneo a permetterne la fruizione da parte degli studiosi.

Ancora, se il fondo fosse stato ordinato e consultabile il Ministero, su suggerimento della dott.ssa Tiepolo, non avrebbe certo autorizzato la col- laborazione della dott.ssa Migliardi con la sezione ottomana dell’École des Hautes Études di Parigi, collaborazione finalizzata proprio al raggiungi- mento dell’obiettivo e che ha potuto contare sulla consulenza di specialisti quali il compianto prof. Gilles Veinstein, membro del Collège de France, e la dott.ssa Dilek Desaive, esperta ottomanista; anche di questi ultimi peral- tro la prof.ssa Pedani sembra mettere in dubbio l’autorevolezza e la com- petenza, là dove ipotizza (p. 403) «un errore della lettura della data otto- mana…, come già accaduto in altri simili lavori appaltati (sic) da Venezia a Parigi». Si ribadisce che la decisione di non pubblicare a stampa l’inventa- rio, come peraltro richiesto da più studiosi, ma di immetterlo in rete al fine di consentire più facili interventi di revisione di un fondo così ampio (circa 500 contenitori di 12 cm ciascuno), è stata determinata proprio dalla pre-

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ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online) Mediterranea - ricerche storiche - Anno X - Dicembre 2013

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cisa consapevolezza che lo strumento messo a punto è perfettibile, anche grazie a collaborative integrazioni e correzioni, sia da parte dei colleghi che dei fruitori; tali interventi, del resto, sono stati auspicati e sollecitati anche nel corso della presentazione dell’immissione in rete (e non di un inventario a stampa) avvenuta nel settembre 2012 – alla quale la stessa prof.ssa Pedani era presente – e dichiarati esplicitamente nell’introduzione.

Si sottolinea che la necessità primaria cui si è voluto provvedere, solle- citata anche dallo stesso Direttore dell’Archivio di Stato, era quella di for- nire quanto prima agli studiosi la possibilità di un accesso completo al fondo anche se, durante il lungo ordinamento (protrattosi anche a causa dei molti altri impegnativi incarichi istituzionali), la dott.ssa Migliardi ha sempre supportato tutte le richieste riguardanti le carte del Bailo; ora che le operazioni di censimento e ordinamento (delle quali la dott.ssa Migliardi è e resta titolare) hanno consentito di mettere a disposizione le carte, sarà possibile, per tramite della predetta o su autorizzazione del Direttore del- l’Archivio di Stato, operare tutte quelle correzioni ed integrazioni che con volontà collaborativa gli studiosi vorranno responsabilmente suggerire al fine di avere uno strumento di corredo sempre più adeguato.

Le chiedo quindi che la presente lettera di precisazioni venga pubblicata nel prossimo numero della rivista, nonché nel sito web della stessa, con le stesse modalità seguite per la pubblicazione dell’articolo della Prof.ssa Pedani, e con chiaro riferimento all’inventario del fondo Bailo a Costanti- nopoli. Cordiali saluti.

F.to Avv. Pier Vettor Grimani

Al momento della stampa del presente fascicolo la prof. Pedani non ci ha ancora fatto pervenire la sua replica. La pubblicheremo eventualmente sul prossimo numero (aprile 2014).

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