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isveglio popolare Dopo due anni ripartono i lavori alla diga sulla Dora di Mazzè (pag. 11)

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Settimanale Canavesano

il isveglio

popolare

Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, Comma,1, DCB Torino - N. 40/2019

ANNO XCIX - N° 40 - Esce il GIOVEDÌ - 7 Novembre 2019 - € 1,30

Molti fatti di cronaca sono accaduti in queste ulti- me settimane e giorni nel nostro territorio. Fatti in cui la morte è entrata con rapi- da prepotenza in alcune famiglie, altri che ci ricorda- no come le infiltrazioni mafiose non sono cose solo di altre città del nostro bel Paese, fatti in cui il conti- nuo ritrovamento di micro- telefonini ci dicono le diffi- coltà di chi lavora e vive nel carcere cittadino. E la lista potrebbe essere tanto più lunga, dolorosa, preoccu- pante. Ancor più se andia- mo fuori dai confini del nostro territorio e comincia- mo a parlare di morti ammazzati, violenze varie, economia nazionale trabal- lante, abbandono delle nostre terre del Sud e l’emi- grazione dei giovani verso altri Paesi, delle imprese in crisi e della mancanza di lavoro e di fiducia nel futuro che condiziona la nascita e la stabilità delle coppie.

Insomma c’è di che dolersi, in un rosario infini- to di cose che non vanno, e che effettivamente non vanno, per il verso giusto in un orizzonte con molte zone d’ombra e poche di sole. La stanchezza assale gli adulti e le perplessità assalgono i giovani. Ma allora da dove deve nascere la speranza che nulla è per- duto? Da Giovannino.

Se ne parla assiduamen- te da ieri. Giovannino è nato ad agosto al Sant’An- na di Torino, affetto da una patologia rarissima e ingua- ribile, l’ittiosi di Arlec- chino, e abbandonato dai genitori in ospedale. All’ab- bandono – che non siamo autorizzati a giudicare – ha risposto l’immediata offerta di accoglienza del Cotto- lengo di Torino.

(continua a pag. 23)

EDITORIALE

Giovannino

Chiaverano, il cimitero resta chiuso

per un’ora:

grandi proteste

(pag. 5)

Dopo due anni ripartono i lavori alla diga sulla Dora

di Mazzè

(pag. 11)

Altri due micro telefoni

trovati in carcere: cinque

in 13 giorni

(pag. 32)

Castellamonte:

vuole togliersi la vita, lo

salvano i Carabinieri

(pag. 32)

UNA SETTANTINA DI ARRESTI, CONFISCHE DI BENI MOBILI E IMMOBILI

Operazione “Cerbero”

duro colpo alle ‘ndrine

Scacco alle “locali” di Volpiano e San Giusto, arresti in tutta Italia

IVREA – Marco Togni, detto “Osky” è arrivato a Piverone e a Ivrea, ieri dopo aver già camminato per 5mila400 km per sostenere l’Associazione Italiana Sclerosi Multipla, per parlarne con autorità e studenti, per far capire di cosa si tratta e sensi- bilizzare l’opinione pubblica. A Piverone ha incontrato tre classi della scuola locale, i sin- daci di Piverone e Palazzo, alcuni assessori e consiglieri.

Ha risposto alle domande degli alunni raccontando le sue peripezie da quando nel marzo scorso aveva lasciato Genova facendo il giro d’Italia.

A Ivrea il Sindaco Sertoli firma la carta dei diritti dei malati di sclerosi multipla. Togni oggi riparte verso Aosta.

(pag. 22)

6 mila chilometri a piedi per

sostenere l’Aism

Chivasso, 25 anni fa il crollo del ponte

CHIVASSO – Martedì mattina il sindaco Claudio Castello, in Consiglio regionale, ha ricordato il crollo del ponte sul fiume Po, avvenu- to 25 anni fa, durante la tragica alluvione del 1994, nella notte fra il 4 e il 5 novembre.

Castello ha ricordato come il mese di novembre di 25 anni fa sia stato uno dei periodi più brutti della storia chivassese.

(pag. 7)

(pag. 32)

(2)

il

isveglio

popolare

2 • Primo piano giovedì 7 novembre 2019

La commissione Segre contro l’odio, il razzismo e l’antisemitismo ha monopolizzato l’attenzione della politica, della cultura e dei media in un conte- sto sociale già agitato per lo scontro sulla finanziaria 2020, la gravissima crisi dell’ex Ilva di Taranto, le difficoltà quotidiane del Governo.

La senatrice a vita, superstite dei campi di ster- minio nazisti, da tempo è vergognosamente offesa sui social per la sua identità ebraica e per la sua coraggiosa lotta affinché il mondo non dimentichi la tragedia dei Lager. Non sottovalutando altri fenomeni negativi di odio razziale presenti nella società italiana, ha proposto a Palazzo Madama una commissione d’inchiesta, votata dalla maggio- ranza di Governo, con l’astensione clamorosa di tutto il centrodestra.

La comunità ebraica è insorta contro questa scel- ta incomprensibile (e contro il mancato rispetto a una vittima della persecuzione hitleriana). Anche il cardinale Parolin, segretario di Stato Vaticano, non ha nascosto la sua preoccupazione, perché sui grandi valori della società è essenziale l’unanimità delle forze politiche e sociali, evitando tatticismi di sapore elettorale. Salvini ha difeso la scelta con il rifiuto della “censura” delle idee (ma la Costituzione repub- blicana è nata dalla sconfitta della dittatura nazifa- scista): di fatto, ancora una volta il leader leghista ha sdoganato l’ultra-destra, com’è avvenuto con la pre- senza di Casapound al comizio di Roma con Berlusconi e la Meloni. La leader di Fratelli d’Italia, di origini missine, si è difesa strenuamente, mentre in Forza Italia è esplosa la protesta contro Berlusconi, accusato di aver tradito le radici liberali del partito: la più critica è stata la vice-presidente della Camera, Mara Carfagna, che da tempo medita la rottura con l’ex Cavaliere, non accettando la sud- ditanza verso la linea sovranista della Lega. Sulla medesima posizione sono numerosi parlamentari forzisti: i media accreditano l’ipotesi di un accordo politico con Renzi per la formazione di un nuovo movimento liberal-democratico. Se questa operazio- ne politica fosse confermata, come risultato la destra sarebbe sempre più radicale, con un forte nazionali- smo e anti-europeismo dell’accoppiata Salvini- Meloni. In questa ipotesi, l’astensione sulla mozione Segre sarebbe una meditata scelta politica.

Dal canto suo il Governo Conte, tra obiettive dif- ficoltà, ha portato in Senato il testo della legge finan- ziaria, mediando tra le continue richieste di cambia- mento di Italia Viva e M5S. Il problema più grave è esploso con il ritiro della società franco-indiana Arcelor-Mittal dagli impegni per l’ex Ilva di Taranto (ma anche di altre strutture produttive, come Racconigi e Novi in Piemonte): sono in ballo oltre diecimila posti di lavoro e ora è sceso in campo, direttamente, il premier, sollecitato fortemente dal presidente Mattarella. Palazzo Chigi segnala che l’Arcelor-Mittal cerca scuse per ritirarsi dal settore delle acciaierie, in un momento di crisi dell’industria dell’auto; ma la gestione del Ministero dello Sviluppo nell’era Di Maio ha prestato il fianco a molte criti- che, comprese le continue oscillazioni sulla richiesta dei manager franco-indiani di copertura penale nella fase di ristrutturazione di Taranto. Altre vertenze delicate giacciono irrisolte al Mise, tra cui quella di Alitalia, a segnalare una difficoltà del capo del M5S a passare dalla fase della protesta a quella del governo.

Anche sul piano politico continua l’incertezza: a due mesi dalle elezioni regionali in Emilia Romagna, ancora i grillini devono scegliere tra correre da soli (favorendo Salvini), appoggiare l’uscente presidente dem Bonaccini, promuovere una lista civica; d’altra parte continuano a rinviare l’elezione dei capigruppo al Senato e alla Camera per le forti divisioni interne.

Il Governo giallo-rosso, con buona probabilità, supererà lo scoglio della finanziaria perché nessuna forza politica, neppure dell’opposizione, ha interesse a un vuoto legislativo, con lo spread alle stelle, l’eco- nomia paralizzata, l’Iva ai massimi... Più incerta la navigazione nel prossimo anno, per le operazioni politiche in corso nell’area centrista e nei grillini: il premier Conte e i Democratici, da soli, non sarebbe- ro in grado di reggere all’urto della destra radicale e la prospettiva di nuove elezioni diverrebbe più con- creta, anche perché non sembra realmente partita la raccolta di firme per il referendum sul taglio dei par- lamentari previsto dalla recente legge costituzionale.

Barcolla ma regge:

nessuno ha interesse a far cadere Conte adesso

Il commento

di Mario Berardi

È buon segno il ritmo serra- to di elezioni che può ancora permettersi la democrazia rap- presentativa europea: i suoi cit- tadini possono regolarmente esprimersi a più livelli, da quel- lo locale a quello nazionale fino a quello europeo. A quest’ulti- mo si sono espressi lo scorso 26 maggio, confortando l’area politica di orientamento euro- peista, determinata a prosegui- re sulla strada dell’integrazione europea e a contrastare i rigur- giti nazional-populisti larga- mente diffusi in Europa.

Particolarmente intenso l’esercizio elettorale ai livelli nazionali e regionali in diversi Paesi UE durante quest’ulti- mo mese.

Domenica scorsa, 27 otto- bre, due consultazioni regionali hanno lanciato all’UE segnali di diversa rilevanza: in Umbria, regione di ridotta popolazione, con il trionfo di una destra sempre più estrema, cui hanno

fatto eco elezioni ben più importanti in Turingia, Land della Germania dell’Est con oltre 2 milioni di abitanti, dove l’estrema destra dell’Afd, con simpatie filo-naziste, ha rad- doppiato i voti in competizione con la sinistra di Linke, primo partito, che l’ha superata con il 30% dei consensi, con il risul- tato di una polarizzazione poli- tica che renderà difficile il governo della regione.

Naturalmente di ben più importante rilevanza altri tre appuntamenti elettorali recenti per elezioni politiche nazionali.

Ha cominciato l’Austria il 29 settembre con la vittoria del centro-destra “flessibile” del Cancelliere uscente Sebastian Kurz, rafforzatosi anche a spese dell’estrema destra, coinvolta in scandali, e con il ritorno in Parlamento dei Verdi. Da segnalare l’alta partecipazione al voto, sopra la soglia del 75%.

È stata quindi la volta, il 6

ottobre, del Portogallo con la vittoria del Primo ministro uscente, il socialista Antonio Costa, seguito a distanza di 10 punti dal partito socialdemo- cratico, terzo arrivato il blocco delle sinistre radicali. Hanno partecipato al voto il 54% degli aventi diritto.

Qualche giorno dopo, il 13 ottobre, si sono svolte le elezio- ni legislative in Polonia: alla bassa partecipazione al voto (appena il 48% di elettori) è corrisposta una vittoria netta, vicina alla maggioranza assolu- ta, del partito di destra nazio- nalista di Diritto e Giustizia (PiS) con oltre il 43% e un ingresso in Parlamento di sini- stra ed estrema destra.

Altre consultazioni eletto- rali nazionali proseguiranno in novembre, prima in Spagna (per la quarta volta in quattro anni, di cui due nel 2019) e poi in Romania per la Presidenza della Repubblica, per la quale

si prevede la conferma del pre- sidente uscente, Klaus Iohan- nis, del partito liberale.

Il bilancio finale di questo anno elettorale consegnerà molto probabilmente alla Unione Europea una mappa politica ampiamente variegata, con quadri politici fragili, come in Germania, Spagna e Italia, più stabili in Portogallo, con netto orientamento a sinistra e in Austria, collocata in uno spazio flessibile di centro-destra e in Polonia, fortemente radica- ta su posizioni conservatrici e nazionaliste, con derive illibera- li come nella vicina Ungheria.

Sarà dentro questa mappa che l’UE, libera al più tardi il prossimo 31 gennaio prossimo dalla vicenda infinita di Brexit, dovrà affrontare il nuovo ciclo istituzionale 2019-2024: per le sue politiche, uno slalom dove ci sarà ad ogni curva il rischio di andare fuori pista o, se va bene, di perdere velocità.

L’Unione Europea di elezione in elezione

Europeando...

di Franco Chittolina

ROMA – La parola risparmio ci rimanda a tanti contesti: energetico, economico per esempio, ma anche a quello che ci “pesa”, che ci affatica. Se è difficile, considerato il contesto attuale in cui viviamo, riuscire ad accantonare risorse economiche a fine mese, nella quotidianità ognuno di noi si rispar- mierebbe tante piccole e grandi battaglie.

Penso a quanto avvenuto a Roma qual- che settimana fa, all'omicidio di Luca Sacchi, un giovane ucciso a bruciapelo in una rapi- na, e penso a Giovanna Proietti, che ha denunciato il figlio per quell'omicidio.

Questa madre coraggio si sarebbe risparmia- ta volentieri di mettere alla prova la sua one- stà concettuale, la sua moralità, il suo essere una persona per bene e ribadire di far parte di una famiglia per bene che non avrebbe mai potuto nascondere un tale misfatto.

Penso a Franco Antonello, imprenditore di Castelfranco Veneto, oggi conosciuto da un pubblico più ampio grazie al film di Salvatores. Anch'egli, padre coraggioso, che ha viaggiato per gli Stati Uniti in moto con il figlio autistico e che oggi attende che l'altro figlio esca dal coma, dopo uno sciagurato

incidente che ha visto morire la fidanzata del figlio. Non solo si sarebbe risparmiato quella tragedia, ma soprattutto le cattiverie nei con- fronti del figlio e della famiglia tutta, si sarebbe risparmiato quelle persone che non hanno perso occasione di sentenziare e giu- dicare pesantemente chi ha commesso un errore. Anche Franco rivendica il suo essere persona impegnata a sostenere progetti sociali, a favore di chi vive una condizione di svantaggio e lo fa in tutta Italia.

Anche a Loranzè si sarebbero tutti rispar- miati la tragedia che ha colpito la famiglia Russo Testagrossa con l’assurda morte della 18enne Erika: una tragedia inconcepibile perché è inconcepibile rimanere uccisi dai propri indumenti.

Ma se alcune tragedie non è possibile risparmiarsele perché incontrollabili, impre- vedibili, forse, alcuni atteggiamenti, alcuni contesti, alcune parole, potremmo comincia- re tutti a risparmiarcele.

Potremmo risparmiarci di essere adirati con le persone che non hanno responsabi- lità verso il nostro stato d'animo; piccoli soprusi quotidiani, che nascono dalla legge

del taglione; potremmo risparmiarci di esse- re sgarbati con i negozianti o con chi ci offre dei servizi, o con chi guida la macchina di fronte alla nostra. Potremmo risparmiarci tante azioni meschine per guadagnare un contesto di vita più sereno, più favorevole, più rispettoso di sé e degli altri.

Perché se il risparmio comporta un gua- dagno, risparmiare e risparmiarci le cattive azioni o i cattivi pensieri, ci consente di gua- dagnare nella nostra capacità di essere umani. Se fossimo circondati da tante Giovanna ci sentiremmo più sicuri.

Saremmo certi sulla giustizia, saremmo fiduciosi sulla capacità di ognuno di noi di assumersi la propria responsabilità. Se vol- gessimo a Franco uno sguardo pieno di com- passione, consapevoli che chiunque di noi abbia un figlio, un fratello, un nipote che esce la sera, dorme con un occhio aperto…

Per risparmiarci delle cose e guadagnare in umanità, bisogna fare delle scelte, pro- prio come per l'economia di fine mese o il risparmio energetico.

cristina terribili, psicologa-psicoterapeuta IVREA – “500 giorni, 500 mattoni, 500

idee: 13 novembre, h. 17-19, Via Jervis – Ivrea” . È un po’ ermetica, forse voluta- mente, l’iniziativa che viene proposta mer- coledì prossimo davanti alla “fabbrica dei mattoni rossi”, dove tutto (nel senso di Olivetti) ebbe inizio. È promossa da un gruppo di cittadini attivi in diverse associa- zioni e che hanno dato vita a un gruppo che si definisce "Laboratorio Civico di Ivrea". Quel che si capisce è che sono mossi dall’insoddisfazione per la gestione delle opportunità offerte dal riconoscimento dell’Unesco. Riconoscimento che daterà appunto 500 giorni mercoledì prossimo, essendo avvenuto il 1° luglio dello scorso anno. Si capisce anche che è un invito rivolto alla cittadinanza a partecipare por- tando i mattoni delle idee.

In effetti in questi tanti mesi trascorsi non si può dire che vi siano state molte sol- lecitazioni alla partecipazione dei cittadini:

questo è molto strano, quasi incredibile, perché il riconoscimento Unesco è a una città e a un pensiero di sviluppo e convi- venza. È un riconoscimento molto partico- lare e diverso da quelli rivolti a bellezze naturali o artistiche che possono limitarsi

ad un “utilizzo” turistico – culturale. Il rico- noscimento a Ivrea è il riconoscimento a una città e alle persone che l’hanno forgia- ta. In realtà c’è stato un appello a condivi- dere fotografie della vita in fabbrica e in città. Appello sacrosanto e che ha avuto, pare, un notevole successo: ma la fotogra- fia, fatalmente, offre uno sguardo sul pas- sato che, se non fecondato, genera unica- mente nostalgia e maledizione del presen- te. Ecco allora, sembra di capire, l’appello a portare idee di futuro, mattoni per il nuovo che si potrà costruire, senza dimen- ticare il passato, anzi traendone ispirazio- ne. Insomma, è un appuntamento, una

chiamata a prendere la parola, a dire cosa potrebbe produrre il riconoscimento Unesco.

Qualche tempo fa la senatrice Tiraboschi presentò una bozza di progetto in fase molto preliminare: non sembrava frutto di coinvolgimento di attori locali, ma certamente tutto può generare stimoli.

Questa iniziativa del Laboratorio Civico di Ivrea dovrebbe/vorrebbe poi produrre sol- lecitazioni verso l’Amministrazione o le Amministrazioni locali.

Vale la pena andarci e cercare di capire di più. Ricordando di portare un mattone, un’idea.

“500 giorni, 500 mattoni, 500 idee”: il neonato Laboratorio Civico di Ivrea si autoconvoca il 13 novembre

RIFLESSIONI A MARGINE DI ALCUNI RECENTI FATTI DI CRONACA

Risparmiare: io comincio da...

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il

isveglio

popolare

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giovedì 7 novembre 2019 • Primo Piano

IVREA – Si avvicina l’annuale appuntamento della Giornata Nazionale del Sostentamento Clero, che sarà celebrata in tutte le parrocchie italiane domeni- ca 24 novembre. Per meglio prepararci a questo appun- tamento ecclesiale, abbiamo ritenuto utile fare un excur- sus storico e una sorta di

“giro del mondo” per capire come i cristiani hanno sostenuto in passato e sostengano i loro pastori e la Chiesa.

È pressoché ovvio pre- mettere che il sostentamen-

to economico di un sacerdote della Chiesa non è tema prioritario per la sua vita, per- ché in un’ottica di fede lo Spirito è certa- mente la forza motrice del suo operato e la Provvidenza divina non viene meno a chi serve. Nel concreto, molte nazioni ci invi- diano il sistema 8xmille (libera trattenuta sulle tasse e calcolo proporzionale, unifica- zione dei benefici, donazioni liberali), ma non esistono sistemi perfetti e permanenti.

Quindi conoscere altre esperienze di Chiese locali ci aiuta a comprendere meglio il perché del sostegno economico alla Chiesa e fa crescere la comunione ecclesiale.

N

ELLA STORIA DELLA

C

HIESA Le varie modalità praticate per il soste- gno dei sacerdoti nella storia della Chiesa sono state oggetto dello studio di molte fonti, iniziando dai Vangeli e dagli Atti degli Apostoli, che evidenziano attitudini anche diverse nello stesso ministero di San Paolo, tra lavoro e offerte, e testimoniano della suddivisione delle collette (spesso affi- date ai diaconi), delle quali una parte era destinata per il clero e le altre alle iniziative caritatevoli della comunità, attività che sempre e dovunque sono state considerate parte integrante della vita ecclesiale.

Nei primi secoli ogni comunità dove- va provvedere soprattutto al vescovo e ai diaconi, mentre i presbiteri non erano occupati a tempo pieno e quindi avevano il tempo per dedicarsi all’agricoltura o all’ar- tigianato o ad altre professioni liberali.

Non mancavano abusi e infatti già nel 306 il Sinodo di Elvira stabilì delle norme per evitare inconvenienti.

Dopo la pace costantiniana (313), col mutare del servizio ecclesiale e il largo diffondersi del cristianesimo sorse la necessità di provvedere per i chierici pie- namente occupati nel servizio pastorale, con una sorta di stipendio, che non copriva interamente il sostentamento, per cui ognuno integrava con altre atti- vità lavorative. Progressivamente le comunità si munivano di beni ammini- strati dal Vescovo o dai singoli parroci; le offerte non erano soltanto quelle raccolte nella celebrazione domenicale, ma anche in previsione di essa e per speciali inten- zioni; inoltre si introdussero i cosiddetti

“diritti di stola”. Il tutto era ormai amministrato dal clero, eventualmente regolato da Sinodi o dall’autorità impe- riale, mentre i laici apparivano soltanto come contribuenti.

Nel corso del Medioevo, accanto a decime e diritto di stola, progressivamente ogni ufficio si dotò di un patrimonio benefi- cale, che provvedesse un reddito per chi lo esercitava. Era un sistema che aveva una sua logica di fondo, ma che non era del tutto esente da imperfezioni: talvolta un numero ristretto di titolari accumulava vari benefici; inoltre, pur accettando l’ufficio, talora essi nemmeno risiedevano sul posto del ministero. Il Concilio di Trento (1545- 1563) richiamò la funzione pastorale di tali

beni e, tra l’altro, il dovere della residenza per godere dei loro redditi. La situazione migliorò, ma la ricerca di benefici più red- ditizi non scomparve. Per converso, vi erano poi presbiteri – soprattutto in cam- pagna – che sia per la mancanza di mezzi sia per la disponibilità di tempo erano costretti a integrare quanto il beneficio forniva loro con la cura di un orto o di un campo e l’allevamento di bestiame.

In epoche più recenti, molto spesso vi erano sacerdoti che ricavavano il loro sostentamento dall’insegnamento pubbli- co, senza trascurare (ma arriviamo all’ul- timo dopoguerra e a scelte non soltanto di auto-mantenimento per motivi pratici) l’importante esperimento dei “preti ope- rai”. Non tutto era negativo, ma l’intera gestione era comunque nelle mani del clero. Una vera cesura si manifestò con il Concilio Vaticano II, ove si prescrisse che “il sistema beneficiale debba essere abbandonato, o almeno riformato a fondo” in modo che si ponesse in luce la finalità pastorale delle modalità di sosten- tamento dei sacerdoti.

L

A SITUAZIONE IN

E

UROPA Dopo il veloce sguardo alla storia pas- sata, partiamo ora con un altrettanto veloce viaggio attraverso i cinque conti- nenti, cominciando dall’Europa (del resto del mondo parleremo nella prossima pun- tata).

Occorre anzitutto precisare che i siste- mi nazionali di diritto pubblico ecclesia- stico in Europa occidentale sono vari, così come sono diverse le modalità di sostegno alle Chiese e comunità religiose.

Germania, Austria e alcuni Cantoni della Svizzera collaborano con le Chiese e comunità religiose per la raccolta di fondi ai fini del culto. Vi sono Stati che assicu- rano dal bilancio nazionale fondi per alcu- ni raggruppamenti religiosi: i Paesi scan- dinavi per i luterani; varie nazioni a mag- gioranza ortodossa per i pope; la Francia solamente per l’Alsazia e Lorena. Alcuni Stati permettono al cittadino di devolvere parte delle tasse alle comunità religiose di sua scelta: l’Italia (8 per mille), Spagna e Portogallo (5 per mille), Ungheria (10 per mille). Molti altri Stati non collaborano per finanziamenti alle Chiese ma conce- dono certe esenzioni fiscali o provvedono alla manutenzione di chiese e opere reli- giose, specialmente se di interesse artisti- co/storico o di grande utilità sociale.

Circa il sostentamento del clero, ci limitiamo a qualche accenno.

In Germania le tasse di culto (raccolte dallo Stato e redistribuite alle Chiese secondo le indicazioni dei contribuenti) sono sempre meno accettate e comprese, tanto che aumenta il numero di chi per sfuggire a tale obbligo, talvolta gravoso (fino al 9% del reddito!), si dichiara areli- gioso e risparmia sulle imposte.

In Polonia sotto il regime comunista si sostenevano soprattutto le intenzioni delle Messe, che i fedeli donavano gene-

rosamente. Oggi non mancano e sono più ele- vate del resto d’Europa in genere ma sono numerosi i sacerdoti che insegnano nelle scuole pubbliche (dove l’inse- gnamento della religione cattolica è materia obbli- gatoria) venendo così retribuiti.

In Francia la so- brietà, se non la povertà del clero, è sempre più accentuata. Un sacerdote riceve normalmente circa mille100 euro al mese, comprese però 30 inten- zioni di messe (la cui raccolta e distribu- zione vengono fatte a livello diocesano).

Di fatto il “denier de l’Eglise” (il contribu- to volontario dei fedeli, istituito dopo il taglio di tutti i contributi statali nel 1905) che sino a pochi anni fa era versato dal 45% dei fedeli, non è più compreso: i gio- vani non lo versano più, mentre gli anzia- ni o si estinguono oppure hanno soltanto la pensione.

P

AESI

O

RTODOSSI E

P

ROTESTANTI Uscendo da quanto riguarda la Chiesa Cattolica, uno sguardo va dato ai fratelli cristiani d’Europa, che vivono in nazioni storicamente di confessione Ortodossa o Protestanti.

In Russia il sostegno alla Chiesa del Patriarcato è vasto, ma non è istituziona- lizzato e formalmente il Governo (che pur riconosce il ruolo speciale dell’ortodossia) non versa contributi, ma semmai concede esenzioni fiscali alla Chiesa.

In Romania la situazione è ben diver- sa: dal 2006 vi sono 16 “raggruppamenti di culto” riconosciuti e un sostegno finan- ziario pur parziale è dato a tutti i sacerdo- ti di tali gruppi, oltre a un aiuto per la manutenzione degli edifici di culto, come pure è garantita l’educazione religiosa nelle scuole.

In Grecia i pope sono sostenuti dal Governo, il quale li considera come funzio- nari pubblici; così anche i mufti della Tracia. Ebrei, Protestanti e Cattolici non sono invece aiutati dal Governo che ha dichiarato l’ortodossia come “religione dominante”.

Salendo al nord dell’Europa, nel mondo a predominanza protestante, vediamo che in Norvegia nel proprio bilancio nazionale il Governo destina una somma a tutti i culti riconosciuti e registrati, in proporzio- ne al numero degli aderenti: per la Chiesa cattolica l’ammontare è affidato alla gerar- chia cattolica (un Vescovo e due Prelati). In Svezia la situazione è simile alla Norvegia.

In Danimarca ricevono un finanziamento dallo Stato i pastori luterani, ma non i preti cattolici, i quali però sono esenti da tasse. In Finlandia, dove sono riconosciute e finanziate dal governo le comunità lute- rane e le tre diocesi ortodosse, non vengo- no aiutate finanziariamente le altre confes- sioni religiose.

Per quanto riguarda il Regno Unito, malgrado gli stretti legami tra monarchia e Church of England, non vi è alcun con- tributo diretto del Governo di Sua Maestà nemmeno per i Vescovi o sacerdoti angli- cani, e quindi ancora meno si può sperar- lo per i cattolici. Sono le comunità che provvedono al loro sostentamento ed alle opere parrocchiali e diocesane. Bisogna dire, però, che lo Stato finanzia le scuole gestite da religiosi, che vi trovano così una significativa fonte di sostentamento.

diacono giacomo mareina (incaricato diocesano per la promozione al sostegno economico alla chiesa cattolica)

ROMA – Allegato a questo numero del giornale, tro- verete un inserto della Fondazione Aiuto alla Chiesa che soffre, impegnata a sostenere i cristiani che in varie parte del mondo soffrono persecuzioni o situazioni emergenzia- li di guerra o povertà.

Cambiano i volti, la lingua, il continente ma le soffe- renze sono le stesse. In Venezuela non vi è stata una guerra come quella che da oltre 8 anni affligge la Siria, ma il regime marxista di Maduro ha ridotto il Paese in ginoc- chio. Mancano l’acqua, l’energia elettrica, i generi alimen- tari e la moneta continua a svalutarsi, tanto che con uno stipendio minimo mensile non si riesce neanche ad acquistare un cartone di uova.

Tra le vie di Caracas, così come in quelle di Aleppo, vi sono madri in cerca di aiuto per dar da mangiare ai propri bambini, vi sono malati che non possono permettersi di acquistare medicine, anziani lasciati soli perché i propri figli sono stati costretti ad emigrare per trovare un pur minimo sostentamento per le proprie famiglie.

Così come in Venezuela, anche in Siria è la mano caritatevole della Chiesa a rispondere alle esigenze di un popolo ormai allo stremo. Ogni mese sono 5mila i neo- nati e i bambini cristiani fino a 10 anni che in Siria rice- vono latte in polvere.

Ad Aleppo nei giorni scorsi abbiamo incontrato Mariam con il marito Georges ed i loro tre figli che bene- ficiano del progetto “Goccia di Latte”, sostenuto dalle Chiese cattolica e ortodossa grazie alla Fondazione Aiuto alla Chiesa che Soffre.

Mariam, quanto è importante questo aiuto per voi?

È essenziale. Il latte al mercato è troppo costoso. Un cartone costa 3mila lire siriane (circa 5 euro), e lo stipen- dio di mio marito è di appena 30mila lire siriane (50 euro). Non potremmo mai acquistare il latte necessario a far crescere i nostri tre bambini. Prima che iniziasse Goccia di latte nel 2015 i miei figli non bevevano latte ed erano sempre malati. Io e mio marito eravamo disperati, avevamo perfino pensato di andare all’estero.

Poi avete cambiato idea?

Sì. La certezza di avere di che nutrire i nostri figli ci ha dato maggiore serenità ed ha alleviato la nostra sofferenza in questi anni drammatici. Noi vogliamo rimanere in Siria. È la nostra patria ed è qui che vogliamo crescano i nostri figli. È stata una grande sofferenza per noi vedere tanti nostri amici cristiani abbandonare il Paese. Negli anni più bui, ogni domenica a messa la Chiesa era sem- pre più vuota.

Qual è adesso la situazione?

Ora qui ad Aleppo non ci sono più scontri, anche se la vita è dura e viviamo in povertà. Ma grazie a Goccia di latte siamo almeno sicuri che i nostri figli cresceranno in salute. Per questo vogliamo ringraziare i tanti nostri fra- telli nella fede che da tutto il mondo ci sostengono. Il vostro aiuto, espressione concreta della vostra vicinanza, ci ha permesso di sopravvivere. Ogni giorno vi ricordiamo nelle nostre preghiere. Vi prego, abbiamo ancora tanto bisogno di voi!

Anche in Venezuela la situazione è drammatica, come ci racconta il vescovo di San Carlos, monsignor Polito Rodríguez Méndez.

Eccellenza, come vive la popolazione venezuelana?

Viviamo sotto una dittatura che ha privato il popolo di qualsiasi libertà. La povertà ha raggiunto proporzioni inimmaginabili e la maggior parte della popolazione non ha da mangiare perché i prezzi dei generi alimentari con- tinuano ad aumentare. Un cartone di uova costa ormai 80mila bolivares, circa 5 dollari, ovvero lo stesso importo del salario media mensile. Come fa a mangiare una fami- glia? Sono oltre 110mila i bambini malnutriti, mentre 5 milioni di venezuelani sono emigrati all’estero, costretti a lasciare qui i loro figli con i nonni. Quante famiglie distrutte!

La Chiesa cerca di far fronte anche a queste necessi- ta dei fedeli, attraverso le “pentole solidali”. Come sono organizzate?

In ogni parrocchia del Venezuela, uno o più giorni a settimana, viene organizzata una mensa in cui chiunque può mangiare. Cerchiamo di assicurare loro i nutrimenti essenziali, pensando soprattutto ai bambini. Purtroppo però le nostre risorse sono limitate. Nessuno dei fedeli può donarci nulla e la colletta mensile raggiunge a mala- pena 3 o 4 dollari. Anche i sacerdoti non riescono a man- giare. È solo grazie al sostegno ricevuto attraverso realtà come Aiuto alla Chiesa che Soffre che riusciamo ad anda- re avanti nella nostra opera di carità. Senza di voi non potremmo farcela. Per cui vi supplico, aiutateci ad aiutare questi nostri fratelli che rischiano di morire di fame!

ULTIME DA SIRIA E VENEZUELA

C’è tanta gente che soffre...

IVREA - IN PREPARAZIONE ALLA GIORNATA DEL SOSTENTAMENTO CLERO

La comunità che fa vivere

Un excursus per capire come i cristiani aiutano i loro preti

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IIVREA - È IL NUOVO DIRETTORE

Grosso Marra a Cardiologia

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4 • Ivrea giovedì 7 novembre 2019

LA GIUNTA DIFENDE LE NUOVE MODALITÀ DI ACCESSO E PAGAMENTO

Centri estivi: quale servizio?

Colosso interroga, Povolo punta sulla libera scelta

IVREA – Ogni anno arriva il momento di fare i conti con i centri estivi: perché non tutti i genitori-lavoratori possono lasciare i propri figli ai nonni.

E l’ultimo Consiglio comunale ha cercato di capirne di più – estate terminata – attraverso una interpellanza di Gabriella Colosso, consigliere di mino- ranza del Pd e del suo capo- gruppo Maurizio Perinetti. Se non i nonni, rimane l’opzione centro estivo, secondo una nuova modalità di accesso e di pagamento fortemente voluta – e, in Consiglio, difesa – dalla Giunta, in particolare dall’as- sessore competente Giorgia Povolo. Mandare un figlio al centro estivo è operazione tutt’altro che indolore per le tasche dei genitori-lavoratori;

figuriamoci poi per gli stipendi monoparentali, e ancor peggio in caso di mancanza di salario:

secondo un’indagine dell’Adoc si tratterebbe di circa 170-200 euro a settimana, cifra che varia secondo le tariffe applica- te dai singoli Comuni e l’Isee della famiglia.

A mettere ancora di più in difficoltà le famiglie, sembra proprio essere stata la scelta del Comune di Ivrea di far anticipare la retta dalle fami- glie stesse. “Vale la pena ricor- dare che il centro estivo è un servizio alla collettività – ricor- dano i firmatari dell’interpel- lanza –, un sostegno alla fami- glia che deve assicurare un valido, sicuro ed efficiente sup- porto, orientato sì al diverti-

mento e alla spensieratezza, ma anche rivolto a percorsi di crescita alternativi a quelli tipi- camente scolastici, per far sì che l'esperienza di ogni bambi- no sia educativa, coinvolgente e costruttiva, nel rispetto dei suoi interessi e di quelli della collettività”.

In quest’ottica sono i Comuni a dover richiedere alle varie strutture il rispetto di requisiti qualitativi e di esperienza per poter far parte di una lista di soggetti accre- ditati. L’Amministrazione di Ivrea si sarebbe accontentata di richiedere unicamente che

i locali fossero a norma, come prescrive l’Asl, sosten- gono Colosso e Perinetti. È sufficiente questo? Per il Comune lo è stato. Ma forse per le famiglie sarebbe stato un gesto di garanzia cono- scere anche il progetto peda- gogico che reggeva il servi- zio, i criteri organizzativi, la struttura gestionale, il team educativo, la formazione propedeutica e l’eventuale progetto personalizzato che accompagna l'inserimento di un bambino diversamente abile, al fine di favorire la sua partecipazione.

Insomma, il Comune di Ivrea avrebbe potuto essere qualcosa di più del solo “veri- ficatore” e “valutatore” della struttura, soffermando la sua attenzione anche sul percorso educativo intrapreso nei vari centri estivi: un segno tangibi- le della cura verso i propri cit- tadini. Lasciamo parlare le cifre; nel bilancio del Comune di Ivrea c’erano 23 mila euro per i centri estivi per i bambi- ni dai 6 ai 14 anni; nella variazione di bilancio presen- tata e votata rocambolesca- mente nell’ultimo Consiglio comunale ne sono stati stor- nati 10 mila e quindi la spesa è scesa a 13 mila euro. La matematica non fa una piega.

Cosa è successo per avere un tale risparmio? Costi più bassi? Meno iscrizioni?

Sembra che la risposta sia pro- prio quest’ultima: meno fami- glie degli anni passati avrebbe- ro fatto domanda.

Le critiche e le osservazio- ni sottolineate dalla consiglie- ra Colosso, “soprattutto contro la mancata opportunità per alcuni bambini di fare espe- rienze altre, importanti, di cre- scita, al di fuori dei contesti abituali in un momento, quel- lo estivo, anche difficile da gestire per le famiglie”, non hanno avuto replica da parte dell’assessore Povolo, che invece ha puntato sui vantaggi della “libertà delle famiglie di scegliere” tra più centri estivi sul territorio comunale.

c.m.z.

IVREA – “Una firma per il Paese. Una firma per il sostegno di una legge per la Non Autosufficienza”: questo il titolo dell’assemblea pubblica che si tiene questa mattina, giovedì 7 novembre, a partire dalle 9,30 in sala Santa Marta, organizza- ta dai sindacati Cgil, Cisl e Uil categoria Pensionati. Nel corso dell’assemblea si toccherà anche il tema delle pensioni.

Intervengono i segretari generali di Torino e Piemonte, Gino Cristini della Spi Cgil, Giorgio Bizzarri della Fnp Cisl e Lorenzo Crestari della Uilp Uil.

Sindacati pensionati, oggi assemblea aperta

Lega, incontro pubblico con militanti e cittadinanza

IVREA – Domani, venerdì 8 novem- bre, dalle 21 la sede della Lega in via Aosta 6 sarà aperta per una serata di incontro con militanti, amici e la cittadi- nanza in generale. Comincerà a parlare il segretario della sezione Fabio Cordera, per illustrare le ultime novità dai territo- ri e dai Comuni dell'area eporediese, poi toccherà agli assessori Giuliano Balzola

e Giorgia Povolo porre l’accento sull’atti- vità dell’Amministrazione eporediese, in particolare sull'andamento dei lavori e dei progetti dei loro rispettivi assessorati.

Il consigliere regionale Andrea Cane farà invece una panoramica di questi primi mesi della Lega al governo della Regione Piemonte.

Chiuderà la serata l'onorevole

Alessandro Giglio Vigna, deputato epo- rediese, che descriverà nei dettagli le prime mosse del nuovo Governo giallo- rosso e le contromosse della Lega a Roma. Come consuetudine, tutti i pre- senti potranno intervenire per rivolgere domande, favorendo eventuali approfon- dimenti su tematiche nazionali, regiona- li e locali.

IVREA - Non c’è pace per il sindaco eletto e la sua “variegata coalizione”. Mercoledì della scorsa settimana si è infatti svolta una lunga seduta del Consiglio comunale, nel corso della quale è emerso chiaramente come i conflitti interni, per quanto li si voglia celare come la polvere sotto al tappeto, rispuntano fuori all’improvviso quando meno te l’aspetti.

Creando non pochi problemi all’inquilino numero uno del Civico Palazzo.

Oltre alle numerose interpellanze delle opposizioni, che hanno spaziato dai contributi alle associazioni culturali, agli asili nido, al Carnevale, alle politiche attive del lavoro, al car- cere, a far discutere il Consiglio sono stati la mozione sull’Unesco, il punto sugli indirizzi per la realizzazione del nuovo centro cottura e la variazione di bilancio. Ebbene, su ciascuno di questi temi il contributo al dibattito dei consi- glieri di maggioranza è stato pressoché nullo.

Una sorta di “maggioranza silenziosa” che ha provato a nascondere dietro questa coltre di silenzio alcune divergenze di merito e di orien- tamento politico generale.

A riprova di ciò, l’imbarazzo di alcuni consi-

glieri nell’essersi dovuti astenere sulla votazione della mozione sul riconoscimento Unesco (pur di fronte alla disponibilità dei consiglieri di minoranza di superare ogni asperità del testo per renderlo votabile da tutti), oppure l’abban- dono dell’aula da parte della consigliera neo- leghista Maria Piras prima della votazione sulla delibera di indirizzo sul nuovo centro cottura delle mense comunali, tema sul quale nei giorni precedenti la consigliera aveva privatamente con alcuni interlocutori manifestato più di una perplessità. Per non parlare dell’epilogo del Consiglio, con il numero di consiglieri di mag- gioranza che via via che la discussione prose- guiva andava progressivamente riducendosi, fino al momento in cui la consigliera Costanza Casali, verso l’1.15, salutava tutti e andava a dormire in vista di importanti impegni lavorativi la mattina successiva, facendo scendere il numero dei consiglieri di maggioranza presenti in aula a otto. Il tutto mentre i consiglieri di minoranza erano impegnati in un acceso match verbale con le due “Elisabette” della Giunta, ovvero la (vice) sindaco e l’assessora Piccoli, che rispondevano punto su punto alle

osservazioni della minoranza, rintuzzando con toni più che sostenuti, anziché tagliar corto e andare rapidamente al voto sulla variazione.

Ed è così che si arriva al patatrac, ovvero all’abbandono dell’aula da parte delle opposi- zioni, per una volta unite in un’azione congiun- ta, nel momento in cui l’assessora Piccoli le accusava sostanzialmente di aver fatto perdere tempo, scoraggiando i silenziosi consiglieri di maggioranza dal restare in aula. A quel punto al sindaco eletto non è rimasto altro che telefo- nare al fido consigliere Cuomo per farlo rientra- re svogliatamente in aula, consentendo il voto sulla variazione e scongiurando il rischio di un rinvio a una nuova seduta.

Portata finalmente a termine la seduta quando si avvicinavano le 3 del mattino, resta- no però sullo sfondo alcune impressioni.

Innanzitutto il ruolo incalzante delle minoranze, che per la prima volta dall’avvio della legislatura hanno saputo fare gioco di squadra sia nella discussione generale, sia nell’azione finale di abbandono dell’aula: in questo va segnalato il ruolo del consigliere Fresc che, forse memore dell’errore fatto nel Consiglio di fine luglio,

quando restando in aula aveva consentito di fatto l’approvazione delle modifiche dello sta- tuto della Fondazione del Carnevale, in questa circostanza si è invece unito ai colleghi. Poi il nostro sindaco eletto che – e lo scriviamo da tempo – anziché provare ad esercitare la sua leadership, preferisce restarsene in disparte nel dibattito in aula, limitandosi alla lettura di inter- venti palesemente scritti dal suo capo di gabi- netto. E infine l’assessora Elisabetta Piccoli, la

“Fidel Castro” degli interventi in aula, come la definiscono molti consiglieri commentando le sue illustrazioni minuziose del bilancio, o la

“gran sgobbona”, a cui il sindaco eletto ha con- ferito le più importanti deleghe dell’Ammini- strazione, nonché le principali grane da risolve- re, che in preda a un evidente momento di onnipotenza e di insofferenza alle critiche, risponde ormai con tracotanza alla minima osservazione, spesso praticando il più diffuso sport tra i politici, ovvero quello del lancio della palla in tribuna. Forse un bel bagno di umiltà potrebbe essere salutare per un sereno prosie- guo della legislatura.

braccioforte

(s)pifferi di palazzo

Una telefonata allunga la vita (della seduta consiliare)

IVREA – “Con la nomina di Walter Grosso Marra a direttore della Struttura Complessa di Cardiologia del presidio ospedaliero di Ivrea abbiamo completato i ruoli direzionali della rete delle cardiologie dell’Asl To4.

Ringrazio la commissione di concorso, che ha svolto un lavoro prezioso nella valuta- zione degli ottimi professioni- sti che si sono presentati per l’incarico”: parola del diretto- re generale dell’Asl To4, Lorenzo Ardissone.

Walter Grosso Marra, 44 anni, si è laureato in Medicina e Chirurgia con 110 e lode all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma; ha poi conseguito la specializzazione in Malattie dell’apparato cardiovascolare a Torino, oltre a un dottora- to di ricerca in Fisiologia Cardiovascolare; è titolare della certificazione europea in Acc (Acute Cardiovascu- lar Care).

Cardiologo specializzato in cure intensive ed ecocar- diografia, proviene dalla Azienda Ospedaliero-Uni- versitaria Città della Salute e della Scienza di Torino, dove ha iniziato a lavorare nel 2004 e dove, in particolare, è stato titolare di un incarico dirigenziale di “Assistenza in Unità di Terapia intensiva coronarica” e responsabile di Ecocardiografia in Chirurgia Cardiaca. Docente universi- tario in Cardiologia in diver- se scuole di specializzazione, è stato relatore e moderatore in congressi nazionali e internazionali e autore di numerosissime pubblicazio- ni scientifiche in ambito car- diologico.

“Il dottor Grosso Marra – aggiunge Ardissone – è oggi uno dei migliori professionisti della provincia di Torino che, unito ai direttori delle strut- ture complesse di Cardiologia

di Ciriè e Chivasso, il dottor Senatore e il dottor Moretti, nonché al responsabile della struttura semplice di Emo- dinamica, il dottor Di Leo, garantirà una presenza importantissima e un alto valore per tutta la cittadinan- za, nei confronti delle malat- tie cardiovascolari. Malattie che, come si sa, rappresenta- no uno dei più importanti problemi di salute a livello mondiale, sia in termini di trattamento degli eventi acuti sia di quelli cronici”.

In considerazione del- l’importanza delle patologie cardiovascolari, l’Azienda ha effettuato investimenti nel passato e continuerà certo a investire, sia in termini di risorse tecnologiche sia in termini di risorse umane e professionali.

“Sono molto contento di entrare a far parte dell’Asl To4 – commenta il dottor Grosso Marra –. Porterò l’esperienza acquisita in questi anni e il mio impe- gno. Lavorerò in stretta sinergia con i direttori delle altre strutture complesse di Cardiologia dell’Azienda.

L’obiettivo principale sarà quello di costruire una Cardiologia di elevato livello professionale e competenza al servizio della comunità”.

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Pont Saint Martin: il ritorno del santo vescovo Martino

A

ALBIANO

Giornata dell’anziano

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popolare

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giovedì 7 novembre 2019 • Ivrea e dintorni

CHIAVERANO - CANCELLI SPRANGATI SOLO UN’ORA, MA TANTO È BASTATO

Cimitero chiuso, le proteste

Il sindaco: “C’era pericolo, non si poteva fare diversamente”

CHIAVERANO – Nel primo pomeriggio di giovedì, alla vigilia del ponte del weekend dei Santi, il cimitero comunale è rimasto chiuso per circa un’ora, a causa di un'improvvisa emergenza riscontrata nel corso della mattinata: c’era un grosso masso erratico in bilico, nella parte destra del camposanto. Il masso si trovava evidente- mente da tempo in quella posizione instabile ma, essen- do coperto da una folta vegeta- zione, non era visibile.

“In questi giorni – riassu- me la vicenda il sindaco Maurizio Fiorentini – sono iniziati i lavori per la sistema- zione delle tombe nella parte alta; questi lavori prevedono la costruzione di una strada che passa proprio nella zona destra del cimitero. La pulizia della vegetazione ha messo in luce la pericolosità del masso e, quindi, nella mattinata di giovedì, una riunione urgente tra il direttore lavori, il responsabile tecnico del Co- mune e il responsabile della sicurezza ha dovuto prendere atto che non esistevano le condizioni di sicurezza nel

cantiere e nello stesso cimite- ro nella parte destra”.

Inizialmente si era deciso che la ditta avrebbe provvedu- to a rimuovere il masso: per- tanto, si era deciso di chiudere l'intera area dalle 14 alle 18 per consentire di eliminarlo.

Ma la ditta ha verificato che sul posto non aveva le attrez- zature sufficienti per un masso di quelle dimensioni, e che fino al lunedì successivo non avrebbe potuto operare.

A quel punto, non essendo stati eliminati i potenziali peri- coli per l'area cimiteriale, si è imbragato il masso con un cavo d'acciaio ed è stata emes- sa un'ordinanza di divieto di accesso solamente in una

zona ristretta, nella destra.

Una decisione che ha mandato su tutte le furie alcu- ni cittadini, che hanno prote- stato in modo pesante nei confronti del personale comu- nale e degli stessi amministra- tori chiaveranesi. È risaputo che il sindaco Fiorentini non è uno che le manda a dire, per cui sul sito del Comune ha emesso un comunicato facen- do presente che: “È stata un'e- mergenza, per sua natura imprevedibile, e quindi non potevamo certo emettere comunicati preventivi di chiu- sura, ma abbiamo potuto pro- cedere esclusivamente con ordinanze; le ordinanze e le decisioni sono state prese a

tutela della sicurezza degli stessi cittadini in quanto nes- suno, allo stato delle cose, poteva prevedere se il masso sarebbe o meno caduto; il fatto che i lavori siano in corso in questo periodo è determina- to da molti fattori: le lunghez- ze delle procedure di appalto e di affidamento degli incarichi, i tempi ristretti di esecuzione dei lavori da parte della ditta che, nel caso di ritardi, è sog- getta a penali, il dover approfit- tare delle giornate senza piog- gia o altre intemperie, l'orga- nizzazione del lavoro degli operai della ditta e così via”. E ha concluso con una incondi- zionata difesa del personale comunale, “in particolare del responsabile dell'Ufficio Tecnico, che opera e ha sem- pre operato con la massima professionalità e competenza.

Ogni sua decisione è stata cor- retta e condivisa: pertanto, rin- noviamo nei suoi confronti la nostra stima e il nostro rincre- scimento per quanto accadu- to, poiché atteggiamenti aggressivi e denigratori sono da ritenersi del tutto inaccettabili da parte di chiunque”.

mauro saroglia

ALBIANO – La scorsa domenica 27 ottobre, organiz- zata dall’Amministrazione comunale in collaborazione con il Centro d’incontro anziani, si è svolta l’annuale

“Giornata dell’anziano”, giun- ta alla sua 49aedizione. Que- st’anno a festeggiare sono stati i nati nel 1954, i quali al mat- tino si sono ritrovati al Centro d’incontro, accolti dalla Banda musicale, dalle autorità comu-

nali e dal direttivo dell’asso- ciazione. Alle 11 la partecipa- zione alla Messa, e al termine la foto ricordo (Photo Paint) e

il pranzo al ristorante Mombarone, che ha visto un buon numero di partecipanti.

E ora già si è iniziato a

pensare a un’organizzazione particolare per il prossimo anno, nella ricorrenza del 50°

di fondazione. g.o.

IVREA – L’associazione culturale Il Diamante di Ivrea, insieme all’Ammini- strazione comunale di Pont Saint Martin, propone domani, venerdì 9 novembre, dalle 17,30 nel paese valdostano di confi- ne, il "Passaggio di San Martino Vescovo di Tours", in collaborazione con l'Istituto scolastico Mont Rose B. A vestire i panni del vescovo di Tours, San Martino, sarà l’attore canavesano Davide Mindo, fonda- tore dell’associazione Il Diamante, non nuovo a ricoprire questo ruolo.

I bambini di tutte le classi delle ele- mentari daranno vita a una suggestiva fiaccolata che ripercorrerà un breve tratto del cammino che il santo compì 1700 anni fa. Partenza alle 17,30 dalle scuole elementari poi, dopo aver percorso il Ponte Romano sul Lys, in piazza IV Novembre verrà riproposta la leggenda del mantello di San Martino e altri aned- doti sulla sua vita.

Al termine del passaggio del Ponte, in piazza IV Novembre, San Martino racconterà in prima persona la leggenda del Ponte e altri aspetti della vita del santo, inoltre verrà inserita la parte nuova, collegata al “ritorno di San Martino” ai nostri giorni e verrà affron- tato il tema dell’ecologia e del rispetto

dell’ambiente, con un particolare riferi- mento ed invito a mantenere pulito il Cammino di San Martino (via ufficiale del Consiglio d'Europa), offendo alcune indicazioni a proposito della raccolta differenziata.

“Il ritorno di San Martino” vuole sen- sibilizzare i bambini sull’importanza di svolgere in maniera corretta la raccolta differenziata e sulla tematica della salva- guardia dell’ambiente, fermo restando l’importanza di valorizzare ulteriormen- te la figura del santo, alla quale i ponsan- martinesi sono molto legati e dal quale il Comune prende il nome (che si abbina a quello del Ponte romano). A tutti i bam- bini partecipanti sarà donato un pezzetto di stoffa, parte del mantello tagliato dal santo per compiere il gesto caritatevole nei confronti del mendicante.

Al termine della manifestazione, nel magico scenario del millenario ponte romano, sarà distribuito gratuitamente

“l’Infuso di San Martino”, una tisana ideata per l’occasione. Sarà questa una ottima occasione per rimarcare il legame tra la cittadina e il suo santo.

Da sottolineare come l'Amministra- zione comunale da alcuni anni, grazie all'impegno dell'assessore Ennio Jr.

Pedrini e del sindaco Marco Suquet, abbia intrapreso un percorso di valoriz- zazione della figura del santo: per questo si è deciso di differenziare l'abito del pre- sente San Martino da quello del perso- naggio del Carnevale Storico.

“Il degustatore pentito” da Vino e Dintorni IVREA – All’Enoteca Vino e Dintorni - Osteria Anciué di via Arduino 67 (0125/64.12.23 vinoedinto

@gmail.com) oggi, giovedì 7 novembre, dalle 18,45 è in calendario la serata “Il degustatore pentito. Tra finzione e realtà”: si tratta della presentazione narrata del libro di Tiziano Gaia "Stappato. Un astemio alla corte di Re Carlo"

(Baldini e Castoldi). Intervallato alle parole e letture del- l'autore Tiziano Gaia, viene offerto ai presenti il monolo- go teatrale di Ciro Lubrano ("Il degustatore pentito"), alla chitarra Ernesto Ravetto. Aperitivo lungo, prima e dopo l’evento, 10 euro. I posti disponibili sono in tutto 44.

Sabato L’Altromercato allo Zac

IVREA – Consueto appuntamento con L'Altromer- cato, sabato 9 novembre allo Zac di via Dora Baltea 40/b.

Dalle 9 alle 14 mercato dei produttori biologici locali e degli artigiani ecologici. Alle 10 si presenta l’azienda Le Erbe di Brillor di Alice Superiore, realtà ormai consolidata nella produzione di detersivi naturali ecologici, completa- mente a base di erbe; alle 11 sarà la volta dell'azienda agricola Molino di Guadalungo di Albiano, composta da due giovani appassionati che hanno introdotto sul terri- torio l'allevamento della chiocciola canavesana, con risvolti interessanti sia per il consumo alimentare che per gli usi cosmetici. Conclusione con il “pranzo del merca- to”, per assaggiare le specialità offerte dai produttori.

Info www.lozac.it.

“Colazione tra le architetture olivettiane”

IVREA – Procede il ciclo “Gli incontri della Fondazione di Comunità del Canavese”, con una “Colazione tra le architetture olivettiane”. Sabato 9 novembre, con ritrovo alle 9,30 allo Zac di via Dora Baltea 40/b (Movicentro), è in programma una passeggiata formativa della durata di un paio d’ore, condotta da Claudio Bovo. I posti disponi- bili sono 30 in tutto; per ragioni organizzative e di dispo- nibilità di posti è richiesta la prenotazione scrivendo a [email protected].

Monsignor Bettazzi, due volte all’Auditorium IVREA – Sabato 9 novembre alle 10, all’Auditorium Mozart, Parrocchia di San Lorenzo, Libreria San Paolo e Liceo Musicale organizzano un incontro con il vescovo emerito monsignor Luigi Bettazzi, che presenta il suo nuovo libro “Il mio Concilio Vaticano II. Prima, durante e dopo”. E giovedì 14 alle 17,30 monsignor Bettazzi sarà nuovamente all’auditorium per dare avvio agli incontri culturali d'arte, storia e medicina promossi dalla Cittadella della Cultura e della Musica, e in programma ogni secondo giovedì del mese. Il presule parlerà del suo precedente libro, “Quale Chiesa? Quale Papa?”, intervi- stato in merito da Gianni Monte e Andrea Sicco.

Ingresso libero. Info 0125/42.51.23 (dal lunedì al venerdì dalle 14,30 alle 18,30), [email protected].

Riparte il servizio “Chiedilo al notaio”

IVREA – Viene riproposto dopo la pausa estiva, a par- tire da oggi, giovedì 7 novembre, il servizio “Chiedilo al notaio”. L'iniziativa, nata grazie alla collaborazione tra il Comune di Ivrea e il Consiglio Notarile, consiste in una attività di consulenza gratuita ai cittadini che i notai svol- gono, in Municipio, un giorno al mese (il secondo gio- vedì del mese). Per maggiori informazioni e appunta- menti contattare la Segreteria del Sindaco allo 0125/41.02.61 o allo 0125/41.02.22.

Ferrentino espone in Biblioteca a Montalto MONTALTO – L’associazione Amici della Biblioteca Civica presenta, nei locali della Biblioteca “Carlo Levi” di piazza IV Novembre, la mostra fotografica “Ritratto di fanciullo” di Enzo Ferrentino. Apertura fino al 31 dicem- bre, negli orari della Biblioteca (info 0125/65.00.14).

“Linsieme”: Amina Barosi da Open Art House IVREA – In occasione della giornata del contempora- neo organizzata da Amaci, è stata allestita, negli spazi di Open Art House in via San Gaudenzio 10/b, la personale di Amina Barosi “Linsieme”: tre video installazioni site specific che racchiudono gli ultimi anni di lavoro dell’arti- sta. La mostra rimarrà allestita fino al 12 novembre. Info e prenotazioni 338/50.93.563, www.openarthouse.it.

Torrieri e Torriero alla Galleria Ferrero

IVREA – Alla Galleria di arte contemporanea Ferrero, negli spazi di Villa Nesi in via Torino 29, fino al 9 novem- bre, è visitabile una selezione di opere di Elio Torrieri e Anna Torriero (di cui si possono apprezzare anche alcune delle celebri uova). Su appuntamento: 347/14.14.200, [email protected], www.galleriaferrero.com.

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Bollengo, Centro incontro: un quarto di secolo!

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QUINCINETTO - DOMANI COMITATO TECNICO PER L’AUTOSTRADA

Frana: in cerca di soluzioni

Bertschy (VdA): impensabile chiudere 100 giorni

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6 • Eporediese giovedì 7 novembre 2019

Bollengo: il libro di Maresa Perenchio

BOLLENGO – Domani, venerdì 8 novembre alle 21, alla sala comu- nale Nuova Torre di via Cossavella 2, viene presentato il libro di Maresa Perenchio (cittadina onoraria di Bollengo) “Dammi qualcosa di dolce!” (Primalpe): introduce e modera l’incontro il sindaco Luigi Ricca. Maresa Perenchio, da venti anni volontaria in Uganda, nel suo testo racconta la storia di 15 ragazze e ragazzi conosciuti all'orfano- trofio e rivisti dopo alcuni anni. Con l’acquisto del libro si sostengono i progetti in Africa del Comitato di collaborazione medica (Ccm), di cui Maresa Perenchio è membro.

Fiera di San Martino a Settimo Vittone

SETTIMO VITTONE – Comune e Pro Loco organizzano, lunedì 11 novembre, la tradizionale fiera di San Martino in regione Piantagrant.

In esposizione, dalle 9, bovine di razza pezzata rossa e nera valdosta- na, pecore e capre e i caratteristici campanacci “Chamonix” (per par- tecipare: info 329/33.57.264). Alle 12,30 il pranzo della fiera al salone pluriuso, da prenotare entro domani, venerdì 8, al 349/47.21.983; il costo è 20 euro. Alle 15 le premiazioni dei capi in mostra. Nella gior- nata si svolgeranno esposizione di macchine agricole e mercatino.

“Cari mostri”, cabaret a Scarmagno

SCARMAGNO – Al salone pluiruso, sabato 9 novembre alle 21 andrà in scena il cabaret “Cari mostri”, per la regia di Matteo Vitanza e Daniele Ossola. Ingresso libero. Info 0125/73.91.53.

Quincinetto: gita “del bollito” a Carrù

QUINCINETTO – La Pro Loco organizza per domenica 10 novem- bre una gita a Carrù, centro piemontese celebre per il mercato del bestiame. Partenza alle 8 da piazza Armonia e Concordia, all'arrivo a Carrù si visiterà l'azienda “Scoiattolo Rosso”, famosa per la coltivazio- ne e lavorazione delle nocciole Igp, seguirà una passeggiata per le vie del paese. Pranzo alle 12,30 al ristorante “Il Bue Grasso”. Il rientro è previsto per le 17 circa. Il costo, comprensivo di viaggio e pranzo, è 50 euro, prenotazioni entro oggi, giovedì 7 novembre, con versa- mento di 20 euro di caparra alla ferramenta Oberti, o alla cartolibre- ria Penna e Calamaio. Per info 349/46.57.465.

appuntamenti

QUINCINETTO – Si è svolta nella mattinata di giovedì scorso una riunione, convocata dal Diparti- mento nazionale di Protezione civile, per l'analisi della frana in località Chiappetti nel Comune di Quin- cinetto.

Per la Regione Autonoma Valle d’Aosta erano presenti l'assessore ai Trasporti Luigi Bertschy, il capo della Protezione Civile Pio Porretta e la dirigente del Centro funzionale Sara Ratto; per la Regione Piemonte l’as- sessore ai Trasporti Marco Gabusi e il direttore Opere pubbliche e Trasporti Luigi Robino.

Nel corso della riunione, alla quale hanno partecipato in collega- mento la Regione Piemonte, il Comune di Quincinetto, la Prefet- tura e la Città metropolitana di To- rino, Sav e Anas, è stato illustrato il progetto di fattibilità commissiona- to dal Comune di Quincinetto per valutare i tempi e le modalità di messa in sicurezza della frana.

Bertschy ha sottolineato che la soluzione del problema va ricercata non solo in funzione dei costi tec- nici di realizzazione, ma anche dei costi sociali ed economici che una chiusura prolungata delle vie d'ac- cesso alla Valle d’Aosta può causa- re. “Per noi – ha detto – è impensa-

bile chiudere le vie di accesso regio- nali per cento giorni, come peraltro lo stesso Ministero dei Trasporti ha rilevato nel corso della riunione odierna”.

Nella giornata di domani, venerdì 8 novembre, il progetto sarà sottoposto al Comitato Tecni- co – lo ha ancora ricordato Bert- schy – e in quella sede dovranno essere definite soluzioni percorribi- li, accettabili e sostenibili dal punto di vista della viabilità, per garantire l’accesso alla Vallée.

L’assessore piemontese Marco Gabusi, da parte sua, ha invece evi- denziato come la proposta di viabilità alternativa concordata con la Città

metropolitana di Torino vada presa in considerazione non come la pana- cea di tutti i mali, ma come una soluzione per la situazione di sicu- rezza che si è venuta a creare a segui- to della frana. “Stiamo rispondendo ad una situazione emergenziale – ha detto Gabusi –: i tempi devono per- ciò essere rapidi e i passaggi essere ben coordinati. La condizione di stato di emergenza aiuterebbe a dare affidamenti progettuali per fine feb- braio, mentre la parte di intervento richiederebbe due o tre mesi, a seconda di come si svilupperà il pro- getto esecutivo. Chiaramente per quel tempo la parte di viabilità alter- nativa dovrà essere pronta”.

BOLLENGO – Domenica 27 ottobre è stato festeggiato il 25° anniversario di fonda- zione del Centro d'incontro di Bollengo, già Centro anziani:

l'occasione è stata quella del tradizionale appuntamento per la consegna della meda- glia d'oro ai nati nel 1939, gli ottantenni di oggi.

19 le persone che avevano accettato l’invito rivolto loro e che, con i familiari, hanno partecipato al pranzo nel salo- ne pluriuso: Domenico Cam- pagnuolo, Candida Carucci, Nelso Chiarletti, Francesco Fietta Lagna, Adriano Gauna, Piero Gontero, Rosalba Gras- so, Diana Lagna Fietta, Car-

mela Lagna Fietta, Giovanni Lantelme, Teresio Loggia, Gemma Macchieraldo, Raf- faele Moschetta, Francesca Pellegrino, Giovanni Pollono, Mariuccia Rama, Luigina Spagna, Giuseppina Tapparo, Luigi Vaira.

Presenti, oltre al sindaco in carica Luigi Sergio Ricca, anche quelli che hanno ac- compagnato la nascita del Centro, Piero Gontero e Giampiero Stratta, mentre non ha potuto intervenire Carlo Duò.

Alla presidente Costanza (Tina) Gili Bertacco e a tutto il direttivo del Centro, sono andate le congratulazioni di

tutti i presenti per la splendi- da organizzazione e per l'im- pegno profuso in questi anni per mantenere viva l'attività del sodalizio. Festeggiato in modo particolare anche Lino Ferro, primo presidente del Centro d’incontro.

Il sindaco Ricca ha rivolto un sentito ringraziamento a tutti loro. “Stare insieme, socia- lizzare – ha commentato –, è quello che fa sì che un paese non sia solo un insieme di case, ma una vera comunità.

Voglio esprimere un grande apprezzamento anche per la splendida rassegna di immagi- ni che la presidente Tina ha voluto esporre alle pareti: una

rappresentazione delle attività del Centro, ma soprattutto momenti di vita e immagini di persone, alcune scomparse, che raccontano la storia della nostra comunità e che ne rafforzano i valori. La scienza

ha regalato oggi più anni alla vita: è compito degli ammini- stratori impegnarsi per dare più vita agli anni. È quello che, anche con il vostro aiuto, si è cercato di fare in questi anni, assicurando momenti di

incontro, svago e socializzazio- ne a chi di anni ne ha percorsi tanti e tanto ha dato alla nostra comunità. A voi va il nostro grazie sentito, per l'e- sempio e per la storia che rap- presentate”.

Coscritti del ‘48 in festa

BOLLENGO – Si sono ritrovati sabato scorso, all'agritu- rismo Il Cerro di Cerone di Strambino, per festeggiare i 71 anni e passare qualche ora in allegria, i coscritti e le coscritte del 1948 di Bollengo. Un pensiero è andato anche a quelli che purtroppo non ci sono più… e poi il racconto dell'attua- lità: un insieme di persone che hanno vissuto l'infanzia nella stessa comunità bollenghina, con altre che sono giunte dopo in paese e che hanno subito socializzato con i loro coevi.

Hanno risposto all'invito dei priori, Clementina Marchini e Mauro Melillo: Gianfranco Boerio, Luciano Menaldo, Ernesto Tapparo, Bruno Gaida, Luigi Sergio Ricca, Piero Prola, Loretta Alessio, Alvaro Serafini, Graziella Baggio, Graziella Luigia Lagna, Lino Chiarottino, Bruno Dametto, Elide Gaida, Giuseppina Ceratto e Giovanni Broglino. Tutti sono nella foto. Ed ora… appuntamento al prossimo anno!

CAREMA – Il Comune di Carema, in collaborazione con l’orchestra Arsnova Wind Ensemble diretta da Fulvio Creux, organizza per domani, venerdì 8 novembre, alle 21 nell’antica chie- sa dei Disciplini detta di San Matteo, il concerto “Note d’au- tunno… note per un amico”, con la partecipazione del soprano San- dra Balducci: nell’occasione si ricorderà lo storico sindaco Gio- vanni Aldighieri, scomparso nello scorso mese di agosto. L’ingresso è libero e in programma ci sono musiche di Creux, Morello, Puccini, Tosti e Verdi. s.m.

A Romano le “voci della Grande Guerra”

Carema, concerto per un amico

ROMANO CANAVESE – Nel contesto delle celebrazioni del IV Novembre, l’Amministrazione comunale di Romano, con il patrocinio della Città metropolitana di Torino e la collaborazione dell’associazione artistico culturale Il Diamante, propone sabato 9 novembre alle 21, nella sala consiliare del Palazzo Municipale in piazza Ruggia 1, la rap- presentazione teatrale “Oltre il reticolato – Voci e stati d’animo della Grande Guerra”, che aveva a suo tempo ottenuto il riconoscimento ufficiale della Presidenza del Consiglio dei Ministri come manifestazione per le comme- morazioni del centenario dell’evento bellico.

Lo spettacolo è frutto di una rielaborazio- ne dello spettacolo “Oltre il reticolato”, ideato e interpretato dall’attore-presentatore Davide Mindo, e vede la partecipazione del cantauto- re Riccardo Bonsanto e del Coro Cai La Serra, ai quali è affidato il compito di eseguire non solo alcuni tra i canti più conosciuti della Grande Guerra, ma anche brani relativi alla Seconda Guerra Mondiale, costruendo un suggestivo intermezzo musicale tra i vari per- sonaggi che si alterneranno sul palco.

L’ingresso è libero e gratuito.

I personaggi, grazie a un’accurata ricerca storica, “parlano” attraverso i documenti uffi- ciali e le memorie scritte da chi quei tragici

giorni aveva vissuti sulla propria pelle. Diversi i momenti di coinvolgimento diretto del pubbli- co: in una scena, dedicata alle lettere censurate, sono gli spettatori stessi a leggere le parole scritte in trincea e mai recapitate perché “non conformi alle disposizioni”, e pertanto secretate per 80 anni negli archivi di stato. Questo e molti altri espedienti vengono impiegati per rendere lo spettacolo maggiormente interattivo e unico nel suo genere.

L’evento, proposto nel giorno della ricorren- za dei trent’anni dalla caduta del muro di Berlino, vede il coinvolgimento della Pro Loco, del Gruppo Alpini e dei ragazzi della scuola di musica “Crescendo” di Romano, che aprono la serata cantando la “Canzone del Piave”.

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