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Rapporto Formazione 2015

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Academic year: 2022

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Le esigenze dei comuni e il nuovo design

dell’esperienza formativa

RAPPORTO FORMAZIONE

2015

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Coordinamento:

Walter Tortorella A cura di:

Gianfranca Traclò Gruppo di lavoro:

Manuel Bordini, Francesco Carta, Elisabetta Ceccarelli, Carla Giorgio, Annalisa Gramigna, Giorgia Marinuzzi,

Giuliana Ruiu, Francesca Scano, Tommaso Ulivieri Gli apparati statistici sono stati realizzati

da Giorgia Marinuzzi

Il Rapporto si chiude con le informazioni disponibili al 1 gennaio 2016

Codice ISBN 978-88-6650-136-7

Progetto grafico

Pasquale Cimaroli, Claudia Pacelli cpalquadrato.it

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Indice

Introduzione / 5

Risultati e strategie per il futuro / 7

Capitolo 1

I fattori di sistema che influenzano i fabbisogni formativi / 11

Capitolo 2

I numeri della formazione nel 2015 / 21

Capitolo 3

L’analisi dei fabbisogni formativi / 33

Capitolo 4

Un nuovo design dell’esperienza formativa / 81

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Introduzione

Introduzione

Il 2015 è stato un anno fondamentale per la Formazione IFEL: il percorso iniziato nel 2014, improntato al miglioramento continuo dell’of- ferta formativa, ha interessato sia la metodica che gli strumenti a disposizione. Se da un lato la formazione in presenza è stata significativa- mente arricchita anche mediante un percorso ad hoc realizzato direttamente dalla Fondazio- ne su temi di interesse per i comuni, dall’altro si è innovato sulle metodologie di lavoro dei partner IFEL, in primis Anci regionali, promuo- vendo una maggiore focalizzazione sugli ambiti tematici e la digitalizzazione dei materiali.

Determinante per l’offerta formativa, sotto il profilo della complementarietà ed efficacia del- la stessa, è stata la presenza della piattaforma webinar che ha contribuito a raggiungere un numero sempre maggiore di comuni e a esten- dere l’azione di IFEL anche a quei soggetti che non hanno partecipato in precedenza. I webinar differenziano, quindi, l’offerta: la formazione in presenza consente una maggior interazione docente/discente attraverso la didattica fron- tale e permette di affrontare tematiche com- plesse mantenendo sempre la possibilità di dialogo con il docente e, orizzontalmente, con gli altri partecipanti; il modulo webinar, inve- ce, è uno strumento flessibile e rapido per una comunicazione anzitutto “verticale” e impone il contenimento della durata delle sessioni for- mative. Il webinar offre al discente l’opportuni- tà di scegliere il momento migliore per fruire della lezione e gli permette, all’occorrenza, di ri-assistere più volte alla stessa lezione. L’atten- zione dei partecipanti scema con il trascorrere del tempo, ragione per la quale il webinar è lo strumento ideale per affrontare temi puntuali

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e circoscritti in cui il docente inizia e conclude l’argomento prescelto nella durata stabilita, di solito non superiore all’ora e trenta minuti.

La nuova organizzazione interna della forma- zione ha consentito di realizzare iniziative ine- dite per la Fondazione soprattutto per quanto riguarda l’utilizzo delle tecnologie e l’evoluzio- ne del modello della formazione on line. Inol- tre, dopo alcuni prematuri tentativi realizzati negli scorsi anni, è allo studio un nuovo stru- mento che dovrà diventare “piattaforma abili- tante” per gli operatori della finanza locale e per gli esperti, integrando le informazioni, le iniziative formative on line, le risposte a quesiti e la sperimentazione di nuove modalità didat- tiche che valorizzino la diffusione delle pratiche e la condivisione dei saperi.

I processi di apprendimento sul lavoro stanno cambiando anche all’interno degli uffici co- munali i quali si trovano ad affrontare, da una parte, alcune criticità organizzative (importanti riforme istituzionali e di settore; il blocco del turnover del personale; la riduzione delle ri- sorse specie per la formazione), dall’altra parte nuove opportunità sul fronte dell’autoforma- zione e del confronto con esperti e colleghi grazie soprattutto all’uso delle tecnologie.

In questo Rapporto si presenta un resoconto delle attività svolte nel corso del 2015 e suc- cessivamente si propone un’accurata analisi, prima dei partecipanti alle attività formative, poi dei loro fabbisogni formativi e del gradi- mento espresso riguardo i percorsi formativi sperimentati.

Il Rapporto si chiude con la definizione del- la strategia che IFEL svilupperà nel corso del 2016. L’intenzione è di mettere sempre di più al centro gli operatori della finanza locale non solo come “utenti” e fruitori di proposte già confezionate, ma sempre di più come co-pro- duttori dei loro percorsi di accrescimento pro- fessionale. Un percorso realizzabile anche gra- zie ai nuovi strumenti messi a disposizione per supportare la comunità di apprendimento.

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Risultati e strategie per il futuro

Risultati e strategie per il futuro

Cosa racconta l’esperienza tra formazione in presenza e aggiornamento on line

A partire dal 2013 IFEL, oltre alla formazione in presenza, ha sperimentato lo strumento del webinar che ha consentito di ampliare l’offerta formativa e di favorire l’accesso in condizione paritaria anche ai comuni di piccole dimensio- ni, contribuendo così a realizzare compiuta- mente le previsioni di cui all’art. 6 u.c. del DM 22 Novembre 2005 istitutivo della Fondazione.

Nel 2015 è cresciuto l’impegno di IFEL nella formazione rivolta ai comuni sotto più punti di vista:

• le giornate formative in presenza sono au- mentate rispetto all’anno solare 2014 del 54,28%, passando da 140 giornate a 216 su tutto il territorio nazionale;

• sono stati progettati ed erogati, a com- plemento degli interventi di formazione in presenza, 129 seminari on line dedicati all’aggiornamento e all’informazione degli operatori sulle principali riforme della fi- nanza locale e sui temi chiave dell’econo- mia locale.

Il blend tra formazione in presenza e aggior- namento a distanza si conferma un’importante leva strategica per la formazione e l’aggior- namento degli operatori comunali. I webinar favoriscono l’avvicinamento degli operatori ai canali di informazione e aggiornamento on line e alle nuove modalità di apprendimento sostenute dalle tecnologie, come la persona- lizzazione dei tempi e degli spazi di apprendi- mento, il multidevice, l’apprendimento attivo

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e collaborativo. I momenti formativi d’aula restano, tuttavia, essenziali, sia come canale prioritario di stimolo, condivisione e scambio di idee ed esperienze, sia come strumento di inclusione degli operatori meno esperti che potrebbero rimanere esclusi dall’uso delle tec- nologie e inibiti dal ricorso esclusivo al canale formativo on line.

Suggerimenti per migliorare la qualità dell’esperienza formativa

Sulla base delle tre analisi realizzate emergono alcune aree su cui è possibile intervenire per migliorare la qualità dell’esperienza formativa dei discenti:

- più copertura del territorio nazionale: l’inter- vento di IFEL può essere ancora più capillare sul territorio anche grazie ad un migliore mix tra formazione on line e formazione on site, in modo da raggiungere un numero maggio- re di comuni di piccole dimensioni soprat- tutto attraverso i webinar. I comuni medi e, ancora di più, i comuni grandi sono presenti e coinvolti nelle attività formative in modo quantitativamente importante favoriti dalla centralità dei loro territori. Per questi comu- ni l’uso della tecnologia non rappresenta un problema come dimostra l’alto livello di fide- lizzazione nei confronti dei webinar;

- più integrazione, la richiesta degli operatori della finanza locale è di integrare le iniziative formative già in corso con interventi volti allo sviluppo di nuove competenze e alla valoriz- zazione di quelle già presenti nel sistema. C’è una richiesta di progettare interventi formati- vi su base annuale che mirino a promuovere l’acquisizione di competenze concordate con i discenti e che possono emergere dall’incro- cio fra i piani di sviluppo personali e le esi- genze strategiche dell’organizzazione;

- più esperienza, la richiesta è soprattutto ri- volta all’acquisizione di capacità di applica- zione delle indicazioni teoriche offerte dai docenti in aula o nel corso dei webinar e all’esigenza di analizzare esperienze e solu- zioni già in fase di realizzazione;

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Risultati e strategie per il futuro

- più interazione, le indagini relative alla soddisfazione dei partecipanti ai corsi (on line e in presenza) confermano la richiesta emersa nell’analisi dei fabbisogni formati- vi: i momenti di confronto con i docenti e le indicazioni pratiche sono giudicate in modo critico. Segno di una necessità impellente di esempi, oltre che di un’interazione diretta per la risoluzione di casi specifici;

- più rete, sarebbe auspicabile che attraver- so la formazione si favorisse la creazione di comunità di apprendimento a cui possano partecipare amministrazioni dello stesso territorio per favorire, anche attraverso lo strumento dell’apprendimento collaborati- vo, una condivisione costruttiva.

Strategia di IFEL per il 2016:

un sistema aperto per favorire l’innovazione continua

L’obiettivo verso cui convergeranno le strategie formative IFEL 2016 è un blend tra apprendi- mento in presenza e aggiornamento a distanza finalizzato a stimolare l’apprendimento attivo e sociale, ossia lo scambio di conoscenze e soluzioni operative. In un contesto di compe- tenze formali, garantito dall’azione formativa in presenza, l’obiettivo è migliorare attraver- so i canali on line i profili della condivisione della conoscenza, dello scambio di pratiche e l’elaborazione di soluzioni operative condivise peer to peer.

Proprio a partire dalle esigenze dei comuni e delle loro risorse umane, IFEL, con i suoi part- ner, punta nel 2016 a: progettare una formazione sempre più orientata a potenziare le competenze dei discenti e, per questa strada, delle organizza- zioni di cui fanno parte, valorizzare le esperienze individuali favorendo momenti di condivisione e di collaborazione fra i discenti e creare un si- stema aperto in cui l’innovazione formativa è il risultato dell’interazione fra i diversi attori.

A questo fine saranno quattro i principali stru- menti utilizzati da IFEL:

- gli incontri in presenza (organizzati con la collaborazione delle Anci regionali e di Anu- tel) che potranno essere progettati su richie- sta diretta degli enti interessati;

- i webinar come momento di aggiornamen- to e informazione;

- una piattaforma creata per supportare i sin- goli e la comunità di pratica nello sviluppo

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di conoscenze, nel confronto di problemati- che e nello scambio di soluzioni;

- il sito di IFEL che svolge una funzione infor- mativa e di repository di documenti e risor- se per l’apprendimento.

La gestione di questi strumenti sarà progressi- vamente sempre più “sinergica” così da creare un ecosistema di apprendimento che favori- sca un rafforzamento reciproco dei contenuti a vantaggio dei singoli operatori e dei comuni ai quali appartengono. La sinergia sarà garanti- ta da una valutazione continua a cui sono stati sensibilizzati tutti gli attori coinvolti nel proces- so e finalizzata a rilevare criticità e punti di for- za su cui intervenire per rendere la formazione sempre più ergonomica rispetto alle esigenze dei destinatari.

In questo quadro, la strategia di azione si com- pleta con il rafforzamento delle partnership con le Anci regionali e con Anutel in quanto attori che, sul territorio, svolgono un ruolo di intermediari, oltre a rappresentare l’offerta della formazione IFEL. In particolare il rafforza- mento dovrà svilupparsi sul versante dei me- todi dell’azione formativa e sull’utilizzo degli strumenti che non dovranno essere “assunti”

passivamente ma che dovranno essere utiliz- zati - anche in autonomia - per lo sviluppo delle azioni formative.

Infine le nuove tecnologie disponibili potranno essere impiegate per sperimentare una didatti- ca diversa, più “generativa” e “tra pari” e meno tradizionalmente “passiva” e “gerarchica”.

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I fattori di sistema che influenzano i fabbisogni

formativi

Alcuni elementi di contesto sono rilevanti per orientare l’analisi dei fabbisogni formativi. In particolare i principali cambiamenti del siste- ma della finanza locale incidono sulle necessi- tà di aggiornamento e acquisizione di compe- tenze da parte degli operatori. Inoltre le nuove tendenze della formazione sul lavoro fornisco- no utili indicazioni per ripensare i modelli for- mativi che IFEL propone.

L’evoluzione della finanza pubblica locale

Le scelte nazionali di finanza pubblica hanno un effetto diretto sui comportamenti della fi- nanza locale. In questi anni di crisi economica internazionale la riduzione dei trasferimenti e l’adozione di indirizzi a tutela del patto di sta- bilità hanno fortemente condizionato le scelte dei comuni.

In particolare negli ultimi 8 anni è stato richie- sto un contributo molto pesante ai comuni (il concorso alla manovra finanziaria è stato di 17 miliardi) se confrontato con il peso del com- parto sulla finanza pubblica nel suo insieme (il 7,4% della spesa) e sul debito della PA (il 2,3%

in costante calo negli ultimi anni) e con rife- rimento al ruolo essenziale dei comuni nella fornitura di servizi sociali, nella regolazione dell’economia urbana, negli investimenti loca- li. La riduzione della spesa non si è limitata alla compressione degli investimenti, in costante calo anche per effetto dei vincoli del patto di stabilità, ma ha investito voci tradizionalmente rigide come l’onere per il personale (-11% no- minale tra il 2010 e i 2014): nel periodo 2010- 2014 le spese per il personale si sono ridotte

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I fattori di sistema che influenzano i fabbisogni formativi

significativamente (-15%) per effetto del blocco al turnover, ormai vigente da diversi anni(1). In questo contesto è stata avviata la riforma della contabilità pubblica ma si riconosce una difficoltà sempre maggiore nella gestione delle risorse proprie nonostante i principi di autono- mia e responsabilità della legge 42 del 2009.

Dall’ICI, all’IMU all’IMU-Tasi, i comuni sono formalmente titolari di gettiti la cui destinazio- ne è vincolata alle più diverse finalità, in primo luogo il sostegno alla finanza pubblica.

Le continue variazioni dell’assetto tributario hanno reso instabile il sistema anche sotto il profilo della gestione e della semplificazione degli adempimenti. L’introduzione dell’IMU e i continui cambiamenti nella tassazione immobi- liare locale hanno addossato al gettito e alla di- sciplina tributaria un’abnorme serie di compiti:

• finanziamento diretto dei comuni;

• redistribuzione verso le fasce di enti più de- boli;

• aggiustamento delle risorse a sostegno del- la finanza pubblica;

• attribuzione di agevolazioni e incentivi di carattere generale.

Il risultato è l’offuscamento della responsabili- tà fiscale comunale. A fronte di un prelievo for- temente aumentato con l’IMU, solo una parte del gettito richiesto ai cittadini resta al comune.

1) IV Conferenza IFEL sulla finanza e l’economia locale, Roma, 24-25 giugno 2015, Relazione Introduttiva a cura di A. Ferri (Fondazione IFEL).

Disponibile su: http://conferenza.fondazioneifel.it/wp-con- tent/uploads/2015/07/FERRI_Relazione-introduttiva.pdf

L’altra parte - in qualche caso maggioritaria - svolge funzioni diverse dal finanziamento di- retto dell’ente.

In questo contesto di cambiamenti profon- di, gli operatori della finanza locale non solo hanno la necessità di avere aggiornamenti sul- le principali riforme ma anche di imparare a gestire le risorse che sono progressivamente sempre più incerte e, tendenzialmente, in fase di contrazione.

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L’apprendimento nei nuovi “ecosistemi”

professionali

Le tecnologie stanno cambiando inesorabil- mente i modelli di apprendimento. Le evolu- zioni intervenute nel corso di un solo decen- nio, a partire dalla “FAD” di prima generazione (con apprendimento autonomo e individuale) passando per gli ambienti virtuali di appren- dimento collaborativo (attraverso i learning management systems) diventano oggi reti di apprendimento totalmente aperte e “massive”

(attraverso i MOOCS - massive open on line courses, nati sull’onda della “democratizza- zione” dell’accesso alle risorse per l’apprendi- mento e dell’apertura da parte delle più affer- mate istituzioni educative in tutto il mondo).

Tutto sembra tendere verso un rovesciamento dei tempi e dei luoghi di apprendimento, con un impatto sempre più determinante delle tec- nologie web e mobile.

La diffusione della rete cambia i modelli di ap- prendimento e i processi su cui si si fondano i sistemi formativi tradizionali, siano essi di ma- trice comportamentista (basati su un’idea di apprendimento come processo essenzialmen- te individuale, che può consistere in un trasfe- rimento di conoscenze e abilità predefinite), o costruttivista (basati su una costruzione, o ri- costruzione, individuale di conoscenze e stru- menti per acquisirle, risultante dall’interazione con altri). Su questa direttrice si collocano an- che le teorie sulle comunità di pratica, che con- siderano le dinamiche che si sviluppano in un ambiente virtuale di apprendimento collabora- tivo alla stregua di quelle che regolano lo svi-

luppo delle identità individuali all’interno di un contesto di apprendimento orientato alla “pra- tica” e alla condivisione del saper fare (come ad esempio una bottega artigiana, uno studio professionale, ecc..).

L’apprendimento è quindi un’attività individuale che, anche grazie alla rete, si arricchisce di sti- moli non formali nel corso delle attività lavorati- ve quotidiane, siano esse individuali o “di squa- dra”. L’apprendimento è anche un percorso di miglioramento continuo necessario per rimane- re al passo con i cambiamenti che coinvolgono il proprio settore professionale. È necessario, quindi, comprendere la struttura dell’ecosiste- ma professionale all’interno del quale i soggetti si formano, sia esso composto da iniziative for- mative proposte dall’organizzazione per la qua- le si collabora oppure da auto-iniziative.

In questo schema vengono mostrati 10 modi nei quali un individuo impara(2):

2) Fonte: http://janehart.com

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I fattori di sistema che influenzano i fabbisogni formativi

10. Reti di apprendimento professionale

Interazione con contatti professionali sui social, es. Twitter, Facebook, Linkedin, Google +

9. Comunità on line

Partecipazione a gruppi on line, comunità di pratiche

8. Risorse

per l’apprendimento (digitali e non)

Libri, riviste, giornali, blog, articoli, video, animazioni, podcast

7. Eventi

Conferenze, webinar, eventi di networking

6. Corsi

auto-organizzati

MOOCs, corsi

5. Formazione aziendale

Aula, e-learning

4. Risorse aziendali

Intranet, documenti, report, job aids, guide operative

3. Gruppi di lavoro e team

Conversazioni, riunioni, risposte peer to peer, condivisione di risorse, condivisione di conoscenza / esperienza, problem solving collaborativo

2. Lavoro quotidiano

Riflettere sulle esperienze quotidiane

1. Management

Coaching, stretch assigment

L’apprendimento sul lavoro: la prospettiva individuale

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Le recenti teorie sulla formazione riconoscono la necessità di sostenere processi di apprendi- mento attraverso differenti strumenti che siano in grado di adattarsi alle necessità specifiche dei singoli. Quindi non più soltanto una forma- zione tradizionale, uguale per tutti, ma una for- mazione realizzata attraverso diversi strumenti che le persone possano utilizzare anche in au- tonomia e in rete tra pari.

La compresenza di più occasioni formative at- traverso strumenti differenti, adatti ai vari mo- menti dell’apprendimento, determina - come illustra la figura seguente - l’ecosistema pro- fessionale. I diversi elementi di supporto alla formazione possono essere forniti dall’organiz- zazione per la quale si lavora oppure possono essere utilizzati dal singolo individualmente.

Questo ecosistema è costituito da contenuti, persone, software, servizi, applicazioni che aiu- tano una persona a:

• svolgere al meglio il proprio lavoro;

• migliorare la capacità di risolvere i problemi;

• comunicare e collaborare con gli altri;

• accrescere le proprie conoscenze (a vantag- gio del lavoro che viene svolto o per una fu- tura carriera);

• tenere il passo con ciò che sta accadendo all’interno del proprio settore professionale.

Un ecosistema professionale, quindi è contem- poraneamente:

• una rete personale di apprendimento cioè una rete di connessioni “di fiducia” con la quale un individuo interagisce (e impara da);

• un ambiente per la propria formazione, cioè un sistema organizzato dal singolo fatto di

elementi diversi per l’apprendimento (per- sone e strumenti);

• un sistema di supporto che aiuta un indivi- duo a trovare risposte a problemi di appren- dimento e di soluzione dei problemi;

• un “allenatore” per il proprio apprendimen- to che guida la persona nel proprio percor- so di carriera.

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I fattori di sistema che influenzano i fabbisogni formativi

10. Reti di apprendimento professionale

Interazione con contatti professionali sui social, es. Twitter, Facebook, Linkedin, Google +

9. Comunità on-line

Partecipazione a gruppi on-line, comunità di pratiche

8. Risorse

per l’apprendimento (digitali e non)

Libri, riviste, giornali, blog, articoli, video, animazioni, podcast

7. Eventi

Conferenze, webinar, eventi di networking

6. Corsi

auto-organizzati

MOOCs, corsi

Esempi di strumenti di un ecosistema professionale

5. Formazione aziendale

Aula, e-learning

4. Risorse aziendali

Intranet, documenti, report, job aids, guide operative

3. Gruppi di lavoro e team

Conversazioni, riunioni, risposte peer to peer, condivisione di risorse, condivisione di conoscenza / esperienza, problem solving collaborativo

2. Lavoro quotidiano

Riflettere sulle esperienze quotidiane

1. Management

Coaching, stretch assigment

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La comunità di apprendimento

È interessante focalizzare l’attenzione sullo strumento della comunità di apprendimento che è un’occasione importante di scambio di esperienze, confronto per la soluzione di pro- blemi e momenti di condivisione di conoscen- ze. Ai fini delle attività formative di IFEL è inte- ressante, in particolare, considerare che cos’è e che vantaggi offre la comunità on line.

La comunità on line è un insieme reale di sog- getti (singole persone, aziende, gruppi) che si incontrano all’interno di un ambiente web re- alizzato per le loro specifiche esigenze e che comunicano utilizzando differenti strumenti e modalità di interazione.

Le comunità on line si distinguono in comunità di interesse, dove prevale la dimensione infor- mativa e in comunità di relazione, nelle quali ha un maggior peso quella partecipativa. Com- binando la dimensione informativa e parteci- pativa con gli obiettivi specifici e gli ambiti di intervento, si possono individuare tre tipologie ancora più specifiche:

• comunità di apprendimento;

• comunità di pratiche;

• comunità professionali.

Le comunità di apprendimento si possono de- finire come gruppi di persone che condividono l’obiettivo di acquisire determinate conoscenze e competenze. A tal fine sono usati, prevalen- temente, strumenti per il trasferimento di con- tenuti e per la valutazione dell’apprendimento.

Queste comunità hanno un ciclo di vita breve legato a specifici progetti di formazione e sono

guidate da un tutor formatore affiancato da do- centi specialisti.

Le comunità di pratiche hanno, soprattutto, l’obiettivo di trovare soluzione a problemi at- traverso lo scambio delle esperienze. Il ciclo di vita non è definibile a priori in quanto risulta spesso legato alla diffusione di nuovi strumen- ti o alla innovazione dei processi di lavoro. Sul piano tecnologico si utilizzano banche dati o applicazioni progettate per facilitare la coope- razione e l’individuazione delle soluzioni mi- gliori (best practice) o per sperimentare nuove procedure. Il responsabile della comunità è un tutor consulente che utilizza esperti per la solu- zione di specifici problemi.

Le comunità professionali sono finalizzate allo sviluppo di identità collettive legate all’esercizio di una stessa professione o di un ruolo orga- nizzativo. Gli obiettivi sono prevalentemente di condivisione e di utilizzo di competenze affini nello svolgimento del lavoro: linguaggio, co- noscenze comuni, codici deontologici, modelli organizzativi, prospettive di lavoro e forme di pensiero relativi al ruolo ricoperto. Il ciclo di vita di una comunità professionale è lungo poiché legato alla elaborazione di forme di condivisio- ne, partecipazione e apprendimento complesse.

Tra le diverse tipologie esiste una forte conti- guità e consistenza: le comunità di apprendi- mento possono evolvere in comunità di pra- tiche e in comunità professionali. Allo stesso tempo le comunità professionali possono per- seguire obiettivi di apprendimento e di soluzio- ne di problemi.

Elementi comuni alle tre tipologie di comunità,

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I fattori di sistema che influenzano i fabbisogni formativi

oltre alla presenza di un ambiente virtuale colla- borativo, sono queste tre risorse imprescindibili:

• un insieme di individui, mutuamente impe- gnati;

• un repertorio condiviso;

• un’impresa comune.

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2

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I numeri

della formazione nel 2015

Le attività formative d’aula realizzate nel corso del 2015 sono state integrate da un’offerta rea- lizzata on line attraverso i webinar. Questo ha consentito di ampliare non solo il numero com- plessivo di interventi e di partecipanti ma anche di diversificare l’offerta raggiungendo, così, ba- cini di utenti diversi. I comuni che hanno seguito percorsi formativi (on line oppure in presenza) sono 3.242(1) per un totale di 9.619(2) partecipanti ai 216 incontri in presenza e 9.768 partecipanti ai 129 webinar. I partecipanti alle attività forma- tive sono stati complessivamente 19.387.

I risultati della formazione 2015

Nel corso del 2015(3), tra corsi on line e in pre- senza, sono stati raggiunti complessivamente 3.242(4) comuni pari al 40,5% del totale dei co- muni italiani.

1) Il valore è stato calcolato in base all’ente di appartenen- za indicato dai discenti in fase di iscrizione e si basa su un campione di utenti, per il quale è stata fornita l’anagrafica completa durante i corsi in presenza. Sono 1.965 i comuni rientranti nel campione considerato che hanno partecipato almeno una volta ai corsi in presenza mentre sono 2.137 quelli che hanno partecipato almeno una volta ai corsi we- binar. I comuni interessati da entrambi gli strumenti for- mativi sono stati 860.

2) Il valore include i partecipanti che hanno dichiarato come ente di appartenenza anche amministrazioni diverse da quelle comunali.

3) I dati qui presentati sono relativi a tutte le attività svolte al 31/12/2015.

4) Si veda nota 1.

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I numeri della formazione nel 2015

Figura 1. Comuni partecipanti a corsi di formazione IFEL in presenza (campione) e webinar, 2015

Fonte: IFEL - Dipartimento Servizi ai Comuni, 2016 Comuni partecipanti

a corsi di formazione IFEL In presenza

Via webinar

In presenza e via webinar

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L’offerta formativa IFEL nel 2015 è stata orienta- ta a supportare l’adeguamento delle competen- ze degli operatori dei servizi finanziari a fronte dall’entrata a regime della riforma contabile (prevista dal D.lgs. n. 118/2011) e su altri temi che, nel loro divenire, presentano profili di non semplice applicazione o criticità interpretative.

Dal punto di vista tematico i corsi su Bilancio e contabilità, Tributi locali, Pagamenti e Accerta- mento, contenzioso e riscossione dei tributi si confermano come le proposte maggiormente seguite con 13.854 partecipanti (complessiva- mente il 71,5% del totale) e 236 interventi, tra webinar e giornate in presenza, pari al 68,4%

della proposta formativa totale.

L’offerta formativa sui temi dei tributi e del bi- lancio comunale è quantitativamente superio- re rispetto ad altre tematiche sulle quali il fab- bisogno è percepito come minore da parte dei destinatari. A questi temi si aggiungono focus più specifici connessi con l’entrata a regime di riforme essenziali per il buon funzionamento del sistema tributario locale e di innovazioni legate ai processi di dematerializzazione, come la fatturazione elettronica da e verso la PA.

Nello specifico, la necessaria concentrazione degli interventi formativi sulla materia dell’ar- monizzazione contabile degli enti locali ha comportato l’assorbimento di 73 giornate in presenza sulle 216 realizzate nel 2015 (pari al

Accertamento, contenzioso,

riscossione 40,0%

35,0%

% interventi formativi

30,0%

25,0%

20,0%

15,0%

5,0%

10,0%

0,0% Appalti e

contratti Bilancio e

contabilità Fatturazione elettronica e pagamenti

Fondi europei e

coesione

Patrimonio, investimenti, finanziamenti

Riforma e innovazione

enti locali

Trasparenza e anti- corruzione

Tributi locali

Figura 2. Interventi formativi in presenza e webinar IFEL (valori percentuali), per tema, 2015

Fonte: IFEL - Dipartimento Servizi ai Comuni, 2016

Webinar In presenza

19,4% 19,0% 17,8% 6,0% 25,6% 33,8% 2,3% 1,9% 4,7% 13,0% 14,7% 3,7% 2,3%0,0% 4,7% 0,5% 10,9% 19,9%

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25

I numeri della formazione nel 2015

33,8% del totale) e di 33 seminari on line sui 129 totali realizzati nel 2015 (25,6%), per un totale di 106 interventi di formazione/aggiornamento e di 6.873 partecipanti (35% dei partecipanti to- tali). I temi riconducibili all’Accertamento, con- tenzioso e riscossione hanno visto - tra aula e seminari on line - oltre 3.817 partecipazioni, per un totale di 66 interventi. Un sempre cre- scente ritorno in termini di partecipazioni si osserva anche nelle giornate organizzate sui Tributi locali (IMU, Tasi e Tari), con 2.808 parte- cipanti complessivi e 57 interventi tra giornate in presenza e seminari on line.

Ad altri temi sono stati dedicati complessiva- mente 109 eventi formativi, per un totale di 5.533 partecipanti. La copertura più ampia è stata assicurata alla diffusione delle opportunità connesse con il nuovo ciclo di programmazione 2014 - 2010 dei fondi europei diretti e indiretti (34 interventi, per un totale di 1.278 partecipan- ti) e al tema del Patrimonio, investimenti e fi- nanziamenti (27 interventi, 1.192 partecipanti).

La formazione on site

Il 2015 ha visto la partecipazione in presenza di 9.619 partecipanti in netto miglioramento rispetto al 2014 dove nell’anno solare le pre- senze si sono attestate a 7.737, evidenziando un incremento del 24.32%.

Nel corso del 2015 sono state realizzate 216 giornate d’aula, direttamente o in partnership con altri soggetti (Anci regionali e Anutel). Cia- scuna giornata è stata organizzata secondo il modulo standard IFEL, sia per quanto riguar- da la durata di 5 ore, che per quanto riguarda i materiali didattici a disposizione dei discenti.

I docenti hanno tenuto le giornate formative su programmi concordati con IFEL i cui temi sono stati scelti anche sulla base dei fabbiso- gni formativi emersi dalla rilevazione 2014. Ciò ha consentito di costruire un’offerta formativa in linea con le esigenze espresse da parte dei dipendenti comunali, integrandola, ove neces- sario, con alcuni temi ritenuti di particolare in- teresse per il buon funzionamento dell’ammi- nistrazione comunale.

Ad ogni incontro realizzato sul territorio l’af- fluenza media è stata di 45 partecipanti.

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Figura 3. I comuni partecipanti alle giornate di formazione in presenza IFEL, 2015

Fonte: IFEL - Dipartimento Servizi ai Comuni, 2016

(28)

27

I numeri della formazione nel 2015

IFEL in partnership con le Anci Regionali

All’interno del Piano Formativo 2015 le Anci regionali hanno proposto progetti in larga misura tesi ad approfondire i profili inerenti l’Accertamento e la riscossione dei tributi lo- cali nonché il Bilancio e la contabilità. Alcune Anci territoriali, tra cui Lazio e Liguria, hanno svolto un ciclo di giornate sui Fondi europei e coesione volti a fornire ai comuni gli strumenti conoscitivi ed operativi necessari per accedere ai fondi comunitari resi disponibili ai comuni(5).

5) La partnership con le Anci regionali si inserisce all’inter- no di un quadro più complesso nel quale le Anci regionali agiscono come soggetti formatori ad ampio raggio e svol- gono, per quanto concerne le giornate dedotte in conven- zione, attività formative per conto di IFEL secondo quanto

Le giornate complessivamente realizzate in partnership con le Anci regionali sono state 147, pari al 68% dell’offerta formativa IFEL in pre- senza, e sono state realizzate nel territorio di co- muni omogeneamente distribuiti sul territorio.

previsto anche dall’art. 6 co.3 del DM 22 Novembre 2005 istitutivo della Fondazione.

Tabella 1. La formazione IFEL in presenza, per tema della giornata, 2015

Tema N. giornate N. partecipazioni

v.a. % v.a. % media per giornata

Accertamento, contenzioso, riscossione 41 19,0% 1.955 20,3% 48

Appalti e contratti 13 6,0% 695 7,2% 53

Bilancio e contabilità 73 33,8% 3.601 37,4% 49

Fatturazione elettronica e pagamenti 4 1,9% 118 1,2% 30

Fondi europei e coesione 28 13,0% 1.030 10,7% 37

Patrimonio, investimenti, fi nanziamenti 8 3,7% 223 2,3% 28

Riforma e innovazione enti locali 5 2,3% 170 1,8% 34

Trasparenza e anticorruzione 1 0,5% 82 0,9% 82

Tributi locali 43 19,9% 1.745 18,1% 41

Totale 216 100,0% 9.619 100,0% 45

Fonte: IFEL - Dipartimento Servizi ai Comuni, 2016

(29)

Tabella 2. La ripartizione per materie della formazione IFEL in presenza, 2015

Ente organizzatore

Numero giornate per tema

Tributi locali

Accertamento, contenzioso, riscossione

Bilancio e contabilità

Trasparenza e anticorru-

zione

Appalti e contratti

Fondi europei e coesione

Patrimonio, investimenti, fi nanziamenti

Fatturazione elettronica

Riforma e innovazione

enti locali Totale giornate realizzate

Anci

Molise 4 1 5

Anci

Marche 2 2

Ardel

Abruzzo 2 6 1 9

Anci

Campania 3 3 2 5 4 1 18

Anci

E. Romagna 4 2 6 12

Anci

Lazio 1 1 6 8

Anci

Liguria 8 4 12

Anci

Lombardia 4 14 3 - 21

Anci

Puglia 9 4 2 2 17

Celva 1 1 1 3

Anci

Sicilia 2 1 2 2 1 2 10

Anci

Toscana 2 15 3 1 2 23

Anci

Umbria 1 1 1 2 2 7

Totale 24 11 58 1 12 28 5 4 4 147

Percentuali

per materia 16,3% 7,5% 39,5% 0,7% 8,2% 19,1% 3,4% 2,7% 2,7% 100,0%

Fonte: IFEL - Dipartimento Servizi ai Comuni, 2016

(30)

29

I numeri della formazione nel 2015

IFEL in partnership con Anutel

Per la realizzazione delle giornate formative ri- volte al personale dei comuni, IFEL si è avvalsa anche nel 2015 del supporto di Anutel, Asso- ciazione nazionale degli uffici tributi degli enti locali, per l’organizzazione di 43 giornate sul territorio nazionale.

Anutel, in quanto associazione nazionale che riunisce gli uffici tributi degli enti locali, rap- presenta un partner non solo qualificato, ma anche caratterizzato da una spiccata visibilità e penetrazione territoriale anche nei comuni di- stanti dai grandi centri che faticherebbero ad accedere alla normale offerta formativa.

Anutel ha fornito un valido supporto su temi connessi con i tributi locali e la loro riscossione da parte dei comuni. Anutel è presente su tutto il territorio nazionale e garantisce un puntua- le e specifico servizio anche nelle regioni dove IFEL non è presente con un programma orga- nico per mancanza di una convenzione con l’Anci regionale territorialmente competente.

La partnership con Anutel ha inoltre garantito la realizzazione di momenti formativi anche nei

piccoli comuni riuscendo a coinvolgere attra- verso la rete degli uffici tributi un numero si- gnificativo di partecipanti.

Giornate organizzate direttamente da IFEL IFEL nel corso del 2015 ha promosso 26 giorna- te sul territorio sui temi della Riscossione dei tributi, Armonizzazione dei bilanci, Partenaria- to pubblico privato e Riforma della PA. In par- ticolare i corsi sulla Riscossione dei tributi ed Armonizzazione dei bilanci sono stati progettati per portare sul territorio nazionale, da Palermo ad Aosta, un modulo formativo mirato a rispon- dere alle specifiche esigenze delle realtà locali.

Le Anci regionali sono state coinvolte per for- nire supporto organizzativo e logistico e per garantire un’adeguata e efficace comunicazio- ne degli eventi. La risposta alle giornate IFEL è stata molto positiva sia in termini numerici (1.104 complessivamente le partecipazioni) che in termini di gradimento. Allo stesso tempo, è stato organizzato un altro ciclo di incontri (Mi- lano, Firenze, Roma, Napoli) sul tema del PPP che ha preceduto l’organizzazione di un ciclo di webinar dedicato al tema.

Tabella 3. La formazione IFEL in presenza (con ANUTEL organizzatore) per tema della giornata, 2015

Ente organizzatore Numero giornate per tema del corso

Tributi locali Accertamento, contenzioso, riscossione Totale giornate realizzate

ANUTEL 19 24 43

Percentuali per materia 44,2% 55,8% 100,0%

Fonte: IFEL - Dipartimento Servizi ai Comuni, 2016

(31)

I webinar: l’offerta formativa on line

Nel 2015 hanno partecipato ai 129 webinar realizzati da IFEL 3.926 dipendenti(6) comunali (per 8.806(7) accessi totali al servizio provenienti da amministrazioni comunali), appartenenti a 2.137 comuni, pari al 26,7% degli 8.003 comuni italiani(8). Il numero di accesi al servizio, com- prensivo anche dei dipendenti appartenenti a PA diverse da quelle comunali, è pari a 9.768.

Per quanto riguarda i temi, oltre a garantire l’aggiornamento in materia di armonizzazio- ne contabile, i seminari on line sono stati uno strumento di diffusione, aggiornamento e con-

6) Si tratta di utenti considerati unici in base all’indicazione della mail, del cognome e del comune di appartenenza for- nita al momento dell’iscrizione al webinar.

7) Il dato di 8.806 accessi è considerato al netto dei dipen- denti di amministrazioni pubbliche diverse da quelle co- munali.

8) Numero ufficiale di comuni esistenti al 1° gennaio 2016.

fronto sulle principali problematiche connesse con le riforme del sistema di fatturazione della PA (fattura elettronica), dell’introduzione del sistema di centralizzazione degli appalti (Cen- trali uniche di committenza), e degli elementi di riforma introdotti nel contenzioso tributario.

Accanto alle grandi riforme, l’offerta di semina- ri on line ha garantito la diffusione tra i comuni di alcuni temi di attualità come i nuovi tributi locali, il partenariato pubblico privato, la valo- rizzazione del patrimonio immobiliare, le op- portunità connesse con i fondi europei diretti e indiretti e gli strumenti finanziari, gli adempi- menti sulla trasparenza e la prevenzione della corruzione, anche con approccio valoriale.

I webinar consentono di raggiungere un’ampia platea: la partecipazione media del 2015 è pari a 76 discenti per iniziativa.

Tabella 4. La formazione IFEL in presenza (con IFEL organizzatore), per tema della giornata, 2015

Tema N. giornate N. partecipazioni

v.a. % v.a. % media per giornata

Accertamento, contenzioso, riscossione 6 23,1% 249 22,6% 42

Bilancio e contabilità 15 57,7% 697 63,1% 46

Patrimonio, investimenti, fi nanziamenti 4 15,4% 140 12,7% 35

Riforma e innovazione enti locali 1 3,8% 18 1,6% 18

Totale 26 100,0% 1.104 100,0% 42

Fonte: IFEL - Dipartimento Servizi ai Comuni, 2016

(32)

31

I numeri della formazione nel 2015

È interessante sottolineare l’opportunità di riu- so dei webinar in formato video, uno strumen- to di rapida consultazione e di apprendimento autonomo sui temi affrontati. Il taglio degli in- terventi formativi on line, orientati all’operati- vità e alla presentazione di esempi e casi, crea un ambiente favorevole alla collaborazione e allo scambio di buone pratiche che è possibile sviluppare valorizzando, con strumenti di com- munity, le reti di apprendimento che nascono spontaneamente dalle esperienze formative.

Tabella 5. Webinar IFEL, per tema della giornata, 2015

Tema Numero webinar Numero partecipanti Media partecipanti per webinar

Accertamento, contenzioso, riscossione 25 1.862 74,5

Appalti e contratti 23 1.427 62,0

Bilancio e contabilità 33 3.237 98,1

Fatturazione elettronica e pagamenti 3 273 91,0

Fondi europei e coesione 6 248 41,3

Patrimonio, investimenti, fi nanziamenti 19 969 51,0

Riforma e innovazione enti locali 0 0 0,0

Trasparenza e anticorruzione 6 689 114,8

Tributi locali 14 1.063 75,9

Totale 129 9.768 75,7

Fonte: IFEL - Dipartimento Servizi ai Comuni, 2016

(33)
(34)

3

(35)

L’analisi

dei fabbisogni formativi

I risultati del 2015 mostrano come ancora oggi la formazione on site e i webinar siano percepi- ti come due percorsi che si integrano, utilizzati in modo alternativo dagli operatori della finan- za locale. I webinar, possibili occasioni forma- tive per chi si trova “geograficamente svantag- giato” sono, in realtà, una modalità formativa utilizzata principalmente dagli enti “centrali”

e non da quelli periferici; sono poco utilizzati dai comuni del Sud e delle Isole e dai comuni piccoli. La richiesta degli operatori della finan- za locale è di integrare l’offerta formativa più orientata all’aggiornamento con proposte che supportino il rafforzamento di altre competen- ze necessarie.

I comuni da fidelizzare e i comuni da raggiungere

L’analisi dei fabbisogni è organizzata in tre di- verse parti:

- in questa prima parte si analizzano le carat- teristiche dei discenti che hanno partecipato alle iniziative IFEL attraverso la formazione on site e attraverso i webinar. Questa pri- ma disamina consente di riflettere su quali siano i territori che hanno risposto e quali siano le modalità di fruizione che sono sta- te privilegiate. La comprensione di queste scelte consentirà di ripensare all’organiz- zazione delle iniziative, tenendo conto sia della necessità di capillarità sul territorio, sia della facilità di fruizione delle modalità proposte;

- la seconda parte dell’analisi dei fabbisogni si concentra, invece, sul punto di vista degli operatori della finanza locale i quali sono stati chiamati a rappresentare le loro esi-

(36)

35

L’analisi dei fabbisogni formativi

genze sia per quanto riguarda le tematiche più urgenti e utili, sia per quanto riguarda altre eventuali competenze “trasversali” da sviluppare;

- la terza parte riguarda la rilevazione della soddisfazione dei partecipanti ai corsi di formazione on site e dei webinar. Queste in- formazioni integrano l’analisi dei fabbisogni consentendo di intervenire sia al possibile miglioramento degli elementi ritenuti critici dai partecipanti che hanno sperimentato di- rettamente l’offerta formativa, sia all’even- tuale ripensamento del “pacchetto di servi- zi” così come attualmente concepito.

I comuni che, nel corso del 2015, hanno par- tecipato almeno una volta ai corsi in presenza sono stati 1.965 mentre sono stati 2.137 quelli che hanno partecipato almeno una volta ai we- binar. I comuni più fidelizzati, quelli che hanno partecipato almeno una volta sia ai webinar che alla formazione in presenza, sono 860, ov- vero, più di due comuni su 5 che hanno parteci- pato alla formazione in aula, hanno potenziato la formazione seguendo anche i corsi on line.

Emerge con evidenza come i discenti percepi- scano complementari le due modalità formati- ve, i seminari in presenza e i webinar. I due mo- delli formativi non sono pertanto considerabili come sostituti e, pertanto, ne consegue che:

- a fronte di una contrazione delle giornate in presenza, una parte della domanda di for- mazione rimarrebbe insoddisfatta dal mo- mento che non sarebbe disposta a sostituire la formazione in presenza con quella on line;

- pur tuttavia, la formazione on line, attraver- so i webinar, ha portato oltre 1.200 comuni

ad offrire ai propri operatori un’occasione formativa che forse non avrebbero colto se l’offerta fosse stata solo on site.

Con riferimento alla distribuzione territoriale delle sedi delle giornate in presenza, queste sono omogeneamente distribuite su tutto il territorio nazionale creando le condizioni per facilitare l’accesso alle giornate formative a quanti più comuni possibili. Le regioni meno toccate sono la Calabria e la Sardegna con le quali non sono state concluse le Convenzioni per la formazione 2015.

(37)

Figura 4. I comuni sede delle giornate di formazione IFEL in presenza, 2015

Fonte: IFEL - Dipartimento Servizi ai Comuni, 2016 Comuni sede delle giornate

di formazione IFEL in presenza

(38)

37

L’analisi dei fabbisogni formativi

Mutuando una classificazione dei comuni ita- liani realizzata dall’ex Dipartimento per lo Svi- luppo e la coesione economica(1) nell’ambito dell’elaborazione della strategia nazionale aree interne(2), il 41,5% dei comuni partecipanti alle giornate di formazione IFEL in presenza è di area interna(3), mentre il 58,5% non sono co- muni di area interna. Questo dato evidenzia quanto la formazione in presenza sia ancora

1) La competenza di alcune materie è stata trasferita all’A- genzia per la Coesione.

2) Per approfondimenti sul tema: F. Monaco, W. Tortorella (a cura di), “I comuni della Strategia Nazionale Aree Inter- ne-Prima edizione”, Fondazione IFEL, Studi e Ricerche, 2015.

3) Le aree interne sono state proposte per la prima vol- ta dal documento Metodi e obiettivi per un uso efficace dei fondi comunitari 2014-2020 come una delle tre opzio- ni strategiche d’intervento per la nuova programmazione 2014-2020. La scelta metodologica di classificazione delle aree interne si fonda sul grado di perifericità di tali realtà amministrative comunali da quei comuni che si pongono come centri di offerta di servizi essenziali (trasporti, istru- zione, sanità). L’individuazione dei comuni poli, secondo il criterio di capacità di offerta dei servizi essenziali, consente di classificare i restanti comuni in 4 fasce: aree di cintura;

aree intermedie; aree periferiche e aree ultraperiferiche, in base alle distanze dai poli misurate in tempi di percorrenza.

La caratterizzazione indicata in questo modo ha permes- so di individuare, originariamente, 4.261 comuni di area interna, ossia amministrazioni comunali che distano oltre 20 minuti di percorrenza rispetto ad un polo o ad un polo intercomunale (centro di offerta di servizi fondamentali).

In particolare i comuni che distano oltre 75 minuti dal polo o dal polo intercomunale più prossimo sono considerati ultraperiferici, quelli compresi tra 40 e 75 minuti, periferici, mentre sono definiti intermedi i comuni che distano tra i 20 e i 40 minuti di percorrenza dal polo più vicino. Per maggio- ri informazioni sulla metodologia di definizione delle aree interne, cfr. la “Nota Metodologica per la definizione delle aree interne” disponibile sul sito http://www.agenziacoe- sione.gov.it/opencms/export/sites/dps/it/documentazione/

Aree_interne/Nota_metodologica_Aree_interne.pdf

più importante per i comuni più periferici per soddisfare un’esigenza di confronto e di crea- zione di network, spesso fortemente penalizza- ta dalla localizzazione geografica.

Si evidenzia in questo modo come la capilla- rità dell’azione formativa di IFEL favorisca la partecipazione anche di quei comuni che pos- sono avere meno facilità di spostamento per raggiungere i poli di aggregazione dei servizi.(4) L’analisi della posizione geografica è stata rea- lizzata anche mettendo a confronto il tasso di partecipazione ai webinar e il grado di periferi- cità dei comuni partecipanti, ciò con l’intento di verificare se i webinar siano ad oggi uno stru- mento potenzialmente utile per offrire occasio- ni di aggiornamento a quei comuni che si trova- no in posizioni geografiche più periferiche.

4) Con il supporto delle Anci regionali e di Anutel, l’offer- ta formativa IFEL rivolta ai comuni ha raggiunto il duplice obiettivo sia della varietà tematica che della presenza terri- toriale equidistribuita tra grandi e piccoli centri per assicu- rare un coinvolgimento dei comuni il più ampio possibile a prescindere dalla classe dimensionale.

(39)

Il risultato che emerge è che, al contrario di quanto ci si possa aspettare, la minor percen- tuale di partecipazione è relativa alle fasce pe- riferiche (18,0%) ed ultraperiferiche (19,7%), mentre i tassi di copertura più alta della for- mazione on line li troviamo nei Poli, cioè nei centri, con un 74,2%.

Una letteratura sull’efficacia dei webinar mo- stra come sia importante che il webinar sia un momento successivo di una didattica che innanzitutto costruisca una relazione/patto for- mativo con il discente in presenza e solo suc- cessivamente integra, in particolare per il tra- sferimento dei saperi, l’offerta in presenza con un’offerta integrata e complementare. Sono dunque determinanti due condizioni: il patto formativo e la realizzazione di un percorso in- tegrato fra formazione in presenza ed on line.

È dunque importante creare le condizioni per- ché la domanda formativa più periferica si senta parte di una comunità di apprendimen- to. Una formazione in presenza che faciliti le relazioni e lo scambio di esperienze diventa presupposto per un migliore successo dello strumento dei webinar.

Con riferimento alla ripartizione geografica, in termini assoluti il numero di comuni partecipan- ti ai webinar IFEL è più elevato nel Nord-Ovest (805 comuni) mentre, considerando il tasso di partecipazione(5), sono Centro e Nord-Est le aree in cui è stata raggiunta una copertura maggiore (rispettivamente 32,4% dei comuni del Centro e 31,8% dei comuni del Nord-Est). Il più basso tasso di partecipazione si rileva tra i comuni del Sud (18,7%).

5) Numero comuni partecipanti ai webinar sul totale co- muni dell’area.

A - Polo (Centri) 7,3%

B - Polo intercomunale (Centri) 2,6%

C - Cintura (Centri)

48,6%

D - Intermedio (Aree interne) 26,2%

E - Periferico (Aree interne) 13,2%

F - Ultraperiferico (Aree interne) 2,1%

Figura 5. I comuni partecipanti alle giornate di formazione IFEL in presenza, per grado di perifericità, 2015

Fonte: IFEL - Dipartimento Servizi ai Comuni, 2016

(40)

39

L’analisi dei fabbisogni formativi

Figura 6. I comuni partecipanti ai webinar IFEL, per grado di perifericità, 2015

Fonte: IFEL - Dipartimento Servizi ai Comuni, 2016 19,7%

18,0%

21,6%

30,8%

51,2%

74,2%

0,0% 10,0% 20,0% 30,0% 40,0% 50,0% 60,0% 70,0% 80,0%

F - Ultraperiferico E - Periferico D - Intermedio C - Cintura B - Polo intercomunale A - Polo

Tasso di partecipazione dei comuni ai webinar IFEL

(% comuni partecipanti sul numero dei comuni della classe di perifericità)

Tabella 6. I comuni partecipanti ai webinar IFEL, per ripartizione geografi ca, 2015

Ripartizione

geografi ca N. comuni

(a) N. comuni partecipanti

ai webinar IFEL (b) Tasso di partecipazione (b/a)

Nord-ovest 3.039 805 26,5%

Nord-est 1.423 452 31,8%

Centro 985 319 32,4%

Sud 1.789 334 18,7%

Isole 767 227 29,6%

Totale 8.003 2.137 26,7%

Fonte: IFEL - Dipartimento Servizi ai Comuni, 2016

(41)

L’analisi su base regionale conferma le eviden- ze già emerse dall’analisi per macro-ripartizio- ne geografica: la regione con una più elevata partecipazione di comuni in termini assoluti è la Lombardia, con 491 comuni raggiunti, men- tre in termini percentuali la copertura più signi- ficativa è stata raggiunta in Emilia-Romagna

(51,5%, come evidenziato dalla Figura 7). Le aree in cui risulta minore la penetrazione sono, in termini assoluti, Molise, Valle d’Aosta e Ba- silicata (con meno di 26 comuni partecipanti), mentre in termini di tasso di partecipazione sono Calabria, Molise e Trentino Alto Adige (meno del 12,0%).

Tabella 7. I comuni partecipanti ai webinar IFEL, per regione, 2015

Regione N. comuni (a) N. comuni partecipanti

ai webinar IFEL (b) Tasso di partecipazione (b/a)

Piemonte 1.202 215 17,9%

Valle d'Aosta 74 19 25,7%

Lombardia 1.528 491 32,1%

Trentino-Alto Adige 294 30 10,2%

Veneto 579 208 35,9%

Friuli-Venezia Giulia 216 42 19,4%

Liguria 235 80 34,0%

Emilia-Romagna 334 172 51,5%

Toscana 279 113 40,5%

Umbria 92 36 39,1%

Marche 236 67 28,4%

Lazio 378 103 27,2%

Abruzzo 305 56 18,4%

Molise 136 15 11,0%

Campania 550 95 17,3%

Puglia 258 96 37,2%

Basilicata 131 26 19,8%

Calabria 409 46 11,2%

Sicilia 390 112 28,7%

Sardegna 377 115 30,5%

Totale 8.003 2.137 26,7%

Fonte: IFEL - Dipartimento Servizi ai Comuni, 2016

(42)

41

L’analisi dei fabbisogni formativi

Analizzando la partecipazione ai webinar IFEL per classe demografica emerge un minor tas- so di partecipazione dei comuni sotto i 1.999 abitanti, pari al 12,9%. Il dato risulta crescente con l’aumentare della classe demografica, fino a raggiungere 100,0% nei 12 comuni sopra i 250.000 residenti.

Gli operatori che hanno partecipato ai webinar appartengono prevalentemente ai servizi finan- ziari e servizi tributari, con percentuali rispetti- vamente del 47,4% e del 16,8%, seguiti dal setto- re amministrativo/affari generali con il 9,8%. La minor presenza risulta invece quella del settore informazione/comunicazione con solo lo 0,6%.

Figura 7. Il tasso di partecipazione dei comuni ai webinar IFEL, per regione, 2015

Fonte: IFEL - Dipartimento Servizi ai Comuni, 2016

Tasso di partecipazione dei comuni ai webinar IFEL (% comuni partecipanti sul numero dei comuni della regione)

10,2%

11,0%

11,2%

17,3%

17,9%

18,4%

19,4%

19,8%

25,7%

27,2%

28,4%

28,7%

30,5%

32,1%

34,0%

35,9%

37,2%

39,1%

40,5%

51,5%

0,0% 10,0% 20,0% 30,0% 40,0% 50,0% 60,0%

Molise Lazio Sicilia Liguria Veneto Puglia

Trentino-Alto Adige Calabria Campania Piemonte Abruzzo Friuli-Venezia Giulia Basilicata Valle d’Aosta Marche Sardegna Lombardia Umbria Toscana Emilia-Romagna

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