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Il quadro finanziario dei Comuni - Rapporto 2014

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Il quadro finanziario dei Comuni

Rapporto 2014

Studi e Ricerche

(3)

Il Rapporto è stato realizzato

dal Dipartimento Finanza Locale IFEL con il coordinamento di Andrea Ferri Elaborazioni e testi a cura di

Massimiliano Sabaini

Dipartimento Finanza Locale IFEL Tel. 06/68816210/214/218

finanzalocale@fondazioneifel.it info@fondazioneifel.it

www.fondazioneifel.it

Il rapporto è stato chiuso in data 15 ottobre 2014 ISBN 978-88-6650-109-1

La pubblicazione è liberamente scaricabile dal portale IFEL - Sezione Studi e Ricerche nei formati digitali

Progetto grafico:

Giuliano Vittori, Pasquale Cimaroli, Claudia Pacelli

www.backup.it

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Indice

Introduzione

Capitolo 1

I conti dei Comuni per il 2012 I principali indicatori di bilancio

Capitolo 2

Le differenze regionali dei bilanci comunali

Capitolo 3

Le dinamiche di bilancio nel periodo 2008-2012

Appendice

Le dinamiche territoriali delle finanze comunali Le entrate

Compartecipazione IVA e Fondo Sperimentale di Riequilibrio Le spese

Gli investimenti Il saldo

5

7 14

19

31

37

39

44

78

108

119

(5)
(6)

5 La pubblicazione dei certificati di conto consuntivo relativi all’anno 2012, pur dovendo scontare un ritardo temporale di due anni, consente di for- nire uno spaccato della struttura delle finanze comunali in un periodo di forti innovazioni ed incertezze, nonché di valutare le dinamiche delle principali grandezze di bilancio nell’intervallo temporale 2008-2012. È il periodo nel quale ha preso avvio una nuova stagione della finanza locale, caratterizzata da importanti aspettative racchiuse nella legge n. 42 del 2009, ma ben presto indiscutibilmente contrassegnata da una significati- va contrazione delle risorse disponibili e dello stesso grado di autonomia dei Comuni.

Il bilancio consuntivo (o rendiconto) del Comune è un documento di as- soluta importanza, con il quale la Giunta rendiconta e certifica, di fronte al Consiglio, le spese e le entrate effettivamente sostenute per la gestione politico-amministrativa dell’Ente. Si tratta di una sintesi che, a prescinde- re dall’utilizzo espresso in questo senso, ha il significato rendere conto alla collettività locale dell’attuazione dei programmi e del corretto utilizzo delle risorse a disposizione del Comune.

Il bilancio consuntivo viene approvato entro il 30 aprile dell’anno succes- sivo a quello a cui fa riferimento e i dati dei certificati, che del consuntivo riflettono un’ampia sintesi, sono solitamente disponibili soltanto molti mesi dopo la chiusura dell’anno stesso. Tra le tante riforme - vere o pre- sunte - che hanno attraversato la finanza comunale negli ultimi anni, non

Introduzione

(7)

6

si è ancora trovato il modo di ravvicinare i tempi di diffusione dei dati dei certificati, che sono non solo preziosi a fini scientifici e di conoscenza generale delle dinamiche del settore, ma costituiscono anche punto di riferimento per molteplici interventi normativi specifici.

Purtroppo, tuttora ci si trova a dover utilizzare dati “vecchi” di due anni, in ragione di un ritardo tuttora irrisolto che nel nostro Paese investe la trasmissione multilivello delle informazioni contabili relative alla finanza pubblica.

In alcuni cruciali passaggi, quali ad esempio la determinazione dei tagli ai trasferimenti erariali connessi alla cosiddetta spending review, si è inteso rimediare a questo persistente deficit informativo utilizzando la banca dati SIOPE che però, se da un lato ha certamente il pregio di limitare il gap temporale, dall’altro, alimentandosi con dati esclusivamente di cas- sa, produce inevitabili distorsioni, non catturando in modo esaustivo le reali dinamiche delle risorse pubbliche.

Si auspica pertanto un rimedio tempestivo rispetto a tale problematica,

così da poter finalmente risolvere un aspetto di fondamentale importanza

per un efficace e trasparente governo della finanza pubblica.

(8)

Il quadro finanziario dei Comuni italiani

1

I conti dei Comuni per il 2012

1

(9)
(10)

9 Per l’analisi della situazione finanziaria dei Comuni all’anno 2012, sono stati utilizzati i Certificati di Consuntivo di 7.804 Comuni, che rappresenta- no il 96,4% dei Comuni italiani (8.092 nel 2012). Per riportare il valore del campione all’universo, sono stati elaborati dei coefficienti di espansione che attribuiscono a ciascun Comune il valore medio pro capite della pro- pria Regione e classe demografica (Tabella 1).

Per la disamina, invece, delle dinamiche di bilancio nel periodo 2008-2012

è stato impiegato un campione statisticamente significativo di 6.711 Co-

muni, scelto sulla base della permanenza dei dati nel quinquennio con-

siderato. Nello studio di tale dinamica 2008-2012, non si tiene conto del

Comune di Roma che nel corso del 2008 ha separato le gestioni in ordi-

naria e straordinaria, generando una sostanziale non confrontabilità con

il resto degli Enti comunali. Il campione così selezionato garantisce un’ac-

curata copertura statistica sia a livello regionale, sia per classe dimensio-

nale, salvo per quanto riguarda il Lazio, dove l’esclusione di Roma per i

motivi succitati riduce la copertura a circa il 30,8% della popolazione.

(11)

10

Il quadro finanziario dei Comuni - Rapporto 2014

Tabella 1. Anagrafi ca Comuni anno 2012

Regione Enti rispondenti Totale Enti % copertura

Abruzzo 292 305 95,7%

Basilicata 126 131 96,2%

Calabria 379 409 92,7%

Campania 513 551 93,1%

Emilia Romagna 346 348 99,4%

Friuli V. Giulia 212 218 97,2%

Lazio 346 378 91,5%

Liguria 221 235 94,0%

Lombardia 1.532 1.544 99,2%

Marche 238 239 99,6%

Molise 127 136 93,4%

Piemonte 1.193 1.206 98,9%

Puglia 240 258 93,0%

Sardegna 353 377 93,6%

Sicilia 364 390 93,3%

Toscana 283 287 98,6%

Trentino A. Adige 302 333 90,7%

Umbria 92 92 100,0%

Valle d’Aosta 74 74 100,0%

Veneto 571 581 98,3%

Italia 7.804 8.092 96,4%

Nord 4.451 4.539 98,1%

Centro 959 996 96,3%

Sud 2.394 2.557 93,6%

...Segue

(12)

11 I conti dei Comuni per il 2012

Regione Popolazione

Enti rispondenti

Popolazione totale

% copertura

Abruzzo 1.250.128 1.312.507 95,2%

Basilicata 565.146 576.194 98,1%

Calabria 1.849.174 1.958.238 94,4%

Campania 5.455.974 5.769.750 94,6%

Emilia Romagna 4.374.601 4.377.487 99,9%

Friuli V. Giulia 1.214.522 1.221.860 99,4%

Lazio 5.388.822 5.557.276 97,0%

Liguria 1.538.079 1.565.127 98,3%

Lombardia 9.757.575 9.794.525 99,6%

Marche 1.544.763 1.545.155 100,0%

Molise 283.842 313.341 90,6%

Piemonte 4.272.890 4.374.052 97,7%

Puglia 3.939.142 4.050.803 97,2%

Sardegna 1.569.391 1.640.379 95,7%

Sicilia 4.737.038 4.999.932 94,7%

Toscana 3.672.801 3.692.828 99,5%

Trentino A. Adige 983.008 1.039.934 94,5%

Umbria 886.239 886.239 100,0%

Valle d’Aosta 127.844 127.844 100,0%

Veneto 4.860.634 4.881.756 99,6%

Italia 58.271.613 59.685.227 97,6%

Nord 27.129.153 27.382.585 99,1%

Centro 11.492.625 11.681.498 98,4%

Sud 19.649.835 20.621.144 95,3%

Fonte: elaborazioni IFEL su dati Ministero dell’Interno e ISTAT

(13)

12

Il quadro finanziario dei Comuni - Rapporto 2014

Tabella 2. Anagrafi ca campione anni 2008-2012

Regione N. Enti compresi

nel campione Totale Enti %

copertura

Abruzzo 239 305 78,4%

Basilicata 111 131 84,7%

Calabria 305 409 74,6%

Campania 338 551 61,3%

Emilia Romagna 321 348 92,2%

Friuli V. Giulia 201 218 92,2%

Lazio 234 378 61,9%

Liguria 194 235 82,6%

Lombardia 1.436 1.544 93,0%

Marche 219 239 91,6%

Molise 85 136 62,5%

Piemonte 1.060 1.206 87,9%

Puglia 192 258 74,4%

Sardegna 283 377 75,1%

Sicilia 269 390 69,0%

Toscana 261 287 90,9%

Trentino A. Adige 253 333 76,0%

Umbria 91 92 98,9%

Valle d’Aosta 70 74 94,6%

Veneto 549 581 94,5%

Italia 6.711 8.092 82,9%

Nord 4.084 4.539 90,0%

Centro 805 996 80,8%

Sud 1.822 2.557 71,3%

...Segue

(14)

13 I conti dei Comuni per il 2012

Regione

Popolazione Enti compresi nel campione

Popolazione

totale %

copertura

Abruzzo 1.108.748 1.312.507 84,5%

Basilicata 524.815 576.194 91,1%

Calabria 1.524.741 1.958.238 77,9%

Campania 3.912.140 5.769.750 67,8%

Emilia Romagna 4.219.662 4.377.487 96,4%

Friuli V. Giulia 1.187.325 1.221.860 97,2%

Lazio 1.712.343 5.557.276 30,8%

Liguria 1.491.565 1.565.127 95,3%

Lombardia 9.411.476 9.794.525 96,1%

Marche 1.450.660 1.545.155 93,9%

Molise 165.755 313.341 52,9%

Piemonte 3.833.104 4.374.052 87,6%

Puglia 2.995.230 4.050.803 73,9%

Sardegna 1.344.045 1.640.379 81,9%

Sicilia 3.882.467 4.999.932 77,7%

Toscana 3.380.761 3.692.828 91,5%

Trentino A. Adige 800.984 1.039.934 77,0%

Umbria 884.090 886.239 99,8%

Valle d’Aosta 126.347 127.844 98,8%

Veneto 4.733.194 4.881.756 97,0%

Italia 48.689.452 59.685.227 81,6%

Nord 25.803.657 27.382.585 94,2%

Centro 7.427.854 11.681.498 63,6%

Sud 15.457.941 20.621.144 75,0%

Fonte: elaborazioni IFEL su dati Ministero dell’Interno e ISTAT

(15)

14

Il quadro finanziario dei Comuni - Rapporto 2014

I principali indicatori di bilancio

Il quadro dei conti comunali riferiti all’anno 2012 definisce una struttu- ra finanziaria, sia per quanto riguarda le entrate, sia in riferimento alle spese, non omogenea lungo il territorio nazionale, presentando come di consueto sostanziali differenze tra i Comuni di diversa dimensione e po- sizione geografica.

L’ammontare delle entrate comunali, valutate in termini di competenza ibrida (accertamenti di parte corrente e incassi di parte capitale, al netto della riscossione di crediti), si attesta, nel 2012, a circa 62,8 miliardi di euro, pari a 1.051,4 euro pro capite.

Al fine di rendere più omogenea la composizione delle entrate, per il 2012 si è proceduto da un lato a considerare il Fondo Sperimentale di Riequi- librio alla stregua di un trasferimento dallo Stato, dall’altro a correggere diversi errori di imputazione del FSR commessi dagli stessi Comuni. Que- ste operazioni di revisione contabile comportano un ulteriore spostamen- to delle entrate dal Titolo I al Titolo II di circa 580 milioni di euro e permet- tono di rappresentare con maggiore efficacia i reali rapporti finanziari che intercorrono tra Stato e Comuni.

Le entrate di parte corrente sono calcolate al netto della TARSU e della TIA, così da ottenere un dato più omogeneo su tutto il territorio nazio- nale, superando le disparità derivanti dalle esternalizzazioni del servizio rifiuti, che spesso hanno incluso la devoluzione del gettito da TIA, e quel- la discrezionalità dei Comuni sulla imputazione di tali prelievi nei Conti Consuntivi, favorita da ricorrenti incertezze sulla natura dell’entrata.

Il dato è composto per il 64,9% da entrate proprie (circa 40,7 miliardi di

euro), mentre per la restante parte dipende da trasferimenti a vario titolo

pervenuti nei bilanci degli Enti, per un totale di circa 22 miliardi di euro, di

cui 5 in conto capitale. In termini pro capite, le entrate proprie di compe-

tenza mista sfiorano i 683 euro, contro i circa 369 delle risorse trasferite.

(16)

15 I conti dei Comuni per il 2012

All’interno delle entrate proprie, quelle tributarie si collocano poco sotto i 23 miliardi di euro, per un valore di 384 euro pro capite, seguite dalle entrate di tipo extratributario che, nell’anno 2012, si attestano sui 12,8 miliardi di euro, circa 215 euro pro capite.

Rispetto al 2011, i trasferimenti correnti subiscono un calo di circa 5,6 miliardi di euro, 17 contro i 22,6 miliardi dell’anno precedente, mentre i trasferimenti in conto capitale (di competenza mista) si contraggono di circa 390 milioni, per un totale di quasi 6 miliardi di euro.

Tale riduzione è da imputare, in gran parte, alla modifica strutturale nei rapporti finanziari intercorrenti tra Stato ed Amministrazioni comunali per effetto della quale, a fronte di una maggiore pressione fiscale in ambito locale, si registra una riduzione consistente dei trasferimenti erariali. A tale variazione concorre in particolare l’IMU ad aliquota base, ovvero sen- za considerare lo sforzo fiscale, che di per sé già comporta un significati- vo aumento rispetto all’ICI vigente fino al 2011, compensato da tagli nelle assegnazioni statali. Alla diminuzione dei trasferimenti contribuiscono, inoltre, i tagli di carattere strutturale operanti sui trasferimenti dallo Stato che riducono ulteriormente il grado di dipendenza erariale delle risorse disponibili in bilancio. E’ il caso del D.L. 6 luglio 2012, n. 95, in base al quale si registra un taglio di 93 milioni di euro per la spending review ma, soprattutto, del D.L. 6 dicembre 2011, n. 201 (taglio ai trasferimenti erariali di circa 1,5 miliardi) e dell’articolo 14 del decreto legge 31 maggio 2010, n.

78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, il qua-

le, al comma 2, prevede che i trasferimenti erariali dovuti dal Ministero

dell’Interno ai Comuni con popolazione superiore a 5.000 abitanti siano

ridotti nell’anno 2012 di un miliardo di euro, oltre a 1.500 milioni di euro

già ridotti per l’anno 2011.

(17)

16

Il quadro finanziario dei Comuni - Rapporto 2014

Sul versante della spesa, le uscite dei Comuni, sempre espresse in termi- ni di competenza ibrida e al netto del servizio smaltimento rifiuti (in linea con il calcolo delle entrate), ammontano invece a circa 59,7 miliardi di euro, garantendo un saldo di bilancio in forte avanzo nell’anno 2012. Le spese si compongono, per circa 46,2 miliardi di euro, di oneri riguardanti la spesa di parte corrente e, per poco più di 13,5 miliardi, di impieghi uti- lizzati per far fronte ad oneri in conto capitale.

In termini pro capite, la spesa dei Comuni si colloca sui 1.001 euro, di cui 774 per spese correnti e 227 per pagamenti in conto capitale.

Tabella 3. Entrate delle Amministrazioni comunali anno 2012

Milioni di euro Euro pro capite

Competenza Competenza

mista Competenza Competenza mista

Entrate tributarie

(*)

22.921 22.921 384,0 384,0

Trasferimenti

correnti

(**)

17.035 17.035 285,4 285,4

Entrate

extratributarie

(***)

12.821 12.821 214,8 214,8

Totale entrate

correnti proprie

(****)

35.743 35.743 598,9 598,9 Totale entrate

correnti 52.778 52.778 884,3 884,3

Entrate in c/capitale 10.904 9.978 182,7 167,2

- Trasferimenti

in c/capitale 5.645 4.968 94,6 83,2

Totale entrate

proprie

(****)

41.002 40.752 687,0 682,8

Totale entrate 63.683 62.756 1.067,0 1.051,4

(*) Al netto delle entrate da Fondo Sperimentale di Riequilibrio e della TARSU

(**) Comprende le entrate da Fondo Sperimentale di Riequilibrio

(***) Al netto della TIA

(****) Al netto delle entrate da Fondo Sperimentale di Riequilibrio, della TARSU e della TIA

Fonte: elaborazioni IFEL su dati Ministero dell’Interno e ISTAT

(18)

17 I conti dei Comuni per il 2012

Analizzando la composizione della spesa corrente, si evidenzia che poco meno del 30% serve a finanziare servizi di tipo generale (anagrafe, ufficio tecnico, tributi, etc.) e costi di amministrazione, entrambi ricompresi all’in- terno delle Funzioni generali. Seguono le spese per Territorio e Ambiente (21,5%), comprensive in questo caso del servizio smaltimento rifiuti (TAR- SU e TIA), così da ottenere l’effettivo peso di tale funzione nella composizio- ne reale della spesa, e quelle relative al Settore Sociale (15,4%); queste tre funzioni si confermano essere le principali voci di intervento dei Comuni.

Dal confronto tra entrate e spese, espresse in termini di competenza ibri- da, emerge un saldo netto di bilancio di circa 3 miliardi di euro, con un accreditamento di 50,5 euro pro capite a fronte di 3,2 euro dell’anno pre- cedente. Questo risultato scaturisce a fronte di una sostanziale conferma della manovra derivante dal Patto, con un obiettivo di avanzo che si atte- sta, nel biennio di confronto 2011-2012, intorno a 2 miliardi di euro. Ciò si spiega, pertanto, in larga parte con l’istituzione dell’IMU, ma anche con la costante flessione degli investimenti.

Ancora una volta emerge, invece, un lieve scostamento con il dato uffi- ciale ISTAT che, seppur calcolato con metodologie contabili lievemente divergenti rispetto alla competenza ibrida finanziaria, si assesta su un saldo attivo di circa 2,3 miliardi di euro.

Tabella 4. Uscite delle Amministrazioni comunali anno 2012

Milioni di euro Euro pro capite

Competenza Competenza

mista Competenza Competenza mista

Spese correnti 46.193 46.193 773,9 773,9

Spese in c/capitale 12.460 13.551 208,8 227,0

Totale uscite 58.653 59.744 982,7 1.001,0

Tutte le uscite sono calcolate al netto del servizio smaltimento rifi uti

Fonte: elaborazioni IFEL su dati Ministero dell’Interno e ISTAT

(19)

18

Il quadro finanziario dei Comuni - Rapporto 2014

Figura 1. La composizione della spesa corrente dei Comuni anno 2012

Fonte: elaborazioni IFEL su dati Ministero dell'Interno e ISTAT Settore sociale 15,4%

Territorio e Ambiente 21,5%

Viabilità e trasporti 11,2%

Turismo 0,6%

Cultura 2,9% Giustizia 0,6%

Polizia locale 5,7%

Istruzione pubblica 9,5%

Sportivo e ricreativo 1,4%

Sviluppo economico 0,8%

Servizi produttivi 1,0%

Funzioni generali 29,5%

(20)

Il quadro finanziario dei Comuni italiani

1

Le differenze regionali dei bilanci comunali

2

(21)
(22)

21 La distribuzione regionale delle principali grandezze di bilancio 2012, espresse in termini pro capite, fornisce una preziosa informazione circa il più importante riassetto della finanza locale, con l’impulso dato dall’in- troduzione dell’IMU alla crescita delle entrate tributarie (ampiamente compensata da riduzioni dei trasferimenti), nell’attesa di un superamento del criterio della spesa storica nella determinazione delle risorse di base disponibili, tuttora inattuato.

Sul fronte delle entrate, rispetto al dato nazionale complessivo di 1.051,4 euro pro capite, i comuni del Centro presentano un dato superiore di circa 140 euro; quelli del Nord, con uno scarto positivo di circa 48 euro, sono i più vicini al dato nazionale, mentre quelli del Sud registrano un differenziale negativo di 143 euro.

La composizione di tali differenziali è alquanto variegata nelle tre riparti- zioni territoriali.

Il maggior livello delle risorse dei comuni del Centro rispetto alla media

nazionale non dipende dai trasferimenti correnti, per i quali si registra un

decremento di circa 35 euro pro capite, bensì da un differenziale positivo di

tutte le altre voci di entrata, in particolar modo delle entrate tributarie, che

fanno registrare uno scarto positivo di circa 18 euro pro capite. Le entra-

(23)

22

Il quadro finanziario dei Comuni - Rapporto 2014

te extratributarie e quelle in conto capitale si attestano su incrementi pro capite rispetto alla media nazionale rispettivamente pari a 24 e 32,8 euro.

Diversa la composizione delle maggiori entrate dei comuni del Nord dove il più elevato, ancorché contenuto, livello delle risorse si giustifica per una maggior consistenza delle entrate extratributarie (+56,3 euro pro capite) e di quelle tributarie (+39,5 euro pro capite), compensata solo in parte dal minor livello dei trasferimenti correnti (-47,6 euro pro capite) rispetto alla media nazionale. Le entrate in conto capitale sono invece perfettamente in linea con la media italiana.

Situazione opposta, rispetto al Centro e al Nord, si rinviene al Sud, dove i maggiori trasferimenti pro capite rispetto alla media nazionale, per un va- lore di circa 83 euro, sono più che compensati da minori entrate in conto capitale (18,1 euro pro capite), minori entrate extratributarie per 88,3 euro per abitante e, soprattutto, da un minor livello dei proventi tributari, che al Sud si collocano sotto la media nazionale per circa 119 euro pro capite.

Ovviamente, all’interno delle ripartizioni territoriali esistono casi regiona- li ben più distanti dalla media nazionale.

Oltre ai Comuni di Valle d’Aosta e Trentino Alto Adige, distanti dalla media nazionale, rispettivamente, di circa 1.465 euro e 1.065 euro per abitante, si segnalano le maggiori risorse complessive di Lazio, Sardegna e Liguria, dove i Comuni, in media, superano il dato nazionale di un valore compre- so tra 299 e 315 euro pro capite.

Sul versante opposto, gli Enti meno dotati complessivamente di risorse

sono innanzitutto quelli pugliesi, con un differenziale negativo rispetto

alla media nazionale di oltre 322 euro per abitante, seguiti da quelli cam-

pani e calabresi, che al 2012 registrano, rispettivamente, minori risorse

rispetto alla media italiana di circa 207 e 177 euro pro capite.

(24)

23 Le differenze regionali dei bilanci comunali

Tabella 5. Entrate dei Comuni anno 2012 - Competenza ibrida

Valori in milioni di euro Regione Entrate

tributarie

(*)

Trasf.

correnti

(**)

Entrate extra- tributarie

(***)

Entrate in c/cap

ENTRATE TOTALI

Abruzzo 448 447 236 459 1.589

Basilicata 122 255 75 138 590

Calabria 407 668 338 299 1.712

Campania 1.408 1.811 827 823 4.870

Emilia Romagna 2.081 860 1.013 540 4.494

Friuli V. Giulia 391 721 301 174 1.587

Lazio 3.257 1.570 1.288 1.472 7.587

Liguria 1.058 400 398 257 2.114

Lombardia 3.849 1.954 3.391 1.346 10.540

Marche 542 386 326 186 1.440

Molise 92 113 61 81 347

Piemonte 1.871 798 874 737 4.279

Puglia 1.222 894 304 535 2.955

Sardegna 449 1.158 218 398 2.223

Sicilia 1.312 2.249 550 341 4.453

Toscana 1.754 732 1.012 483 3.981

Trentino A. Adige 309 750 518 624 2.201

Umbria 311 239 164 194 909

Valle d’Aosta 62 131 43 86 322

Veneto 1.976 899 885 803 4.563

Italia 22.921 17.035 12.821 9.978 62.756

Nord 11.597 6.513 7.423 4.567 30.100

Centro 5.864 2.927 2.789 2.336 13.916

Sud 5.460 7.596 2.609 3.075 18.740

(*) Al netto delle entrate da Fondo Sperimentale di Riequilibrio e della TARSU

(**) Comprende le entrate da Fondo Sperimentale di Riequilibrio

(***) Al netto della TIA

Fonte: elaborazioni IFEL su dati Ministero dell’Interno e ISTAT

(25)

24

Il quadro finanziario dei Comuni - Rapporto 2014

Tabella 6. Entrate dei comuni anno 2012 - Competenza ibrida

Valori in euro pro capite Regione Entrate

tributarie

(*)

Trasf.

correnti

(**)

Entrate extra- tributarie

(***)

Entrate in c/cap

ENTRATE TOTALI

Abruzzo 341,3 340,7 179,5 349,5 1.211,0

Basilicata 211,4 442,4 130,3 240,0 1.024,1

Calabria 207,8 341,1 172,6 152,9 874,4

Campania 244,1 313,9 143,4 142,7 844,1

Emilia Romagna 475,4 196,5 231,5 123,3 1.026,7

Friuli V. Giulia 319,8 589,9 246,2 142,7 1.298,6

Lazio 586,1 282,5 231,7 264,9 1.365,2

Liguria 676,1 255,7 254,5 164,3 1.350,5

Lombardia 393,0 199,5 346,2 137,5 1.076,1

Marche 350,6 249,7 210,7 120,6 931,6

Molise 292,7 361,1 195,8 257,5 1.107,0

Piemonte 427,8 182,4 199,7 168,4 978,3

Puglia 301,6 220,7 75,0 132,1 729,4

Sardegna 273,9 705,9 132,8 242,5 1.355,0

Sicilia 262,5 449,9 110,1 68,2 890,7

Toscana 474,8 198,4 273,9 130,8 1.077,9

Trentino A. Adige 297,0 721,3 498,2 599,9 2.116,3

Umbria 351,2 269,4 185,5 219,5 1.025,6

Valle d’Aosta 482,1 1.028,4 335,4 670,4 2.516,3

Veneto 404,8 184,1 181,4 164,5 934,7

Italia 384,0 285,4 214,8 167,2 1.051,4

Nord 423,5 237,9 271,1 166,8 1.099,2

Centro 502,0 250,5 238,8 200,0 1.191,3

Sud 264,8 368,3 126,5 149,1 908,8

(*) Al netto delle entrate da Fondo Sperimentale di Riequilibrio e della TARSU

(**) Comprende le entrate da Fondo Sperimentale di Riequilibrio

(***) Al netto della TIA

Fonte: elaborazioni IFEL su dati Ministero dell’Interno e ISTAT

(26)

25 Le differenze regionali dei bilanci comunali

Soffermandosi sulle componenti che concorrono alla formazione di tali differenziali regionali, si può osservare che i Comuni più dotati di risor- se da tributi propri (Regioni a statuto speciale a parte) sono quelli della Liguria e del Lazio, superiori rispettivamente di circa 292 e 202 euro pro capite rispetto alla media nazionale. I maggiori trasferimenti correnti ri- guardano la Basilicata e il Molise, con valori superiori al dato nazionale rispettivamente per 157 euro e 76 euro pro capite. Le più elevate entrate extratributarie si riscontrano in Lombardia (scostamento di +131,4 euro pro capite) e Toscana (comunque accostata al dato nazionale), mentre i valori regionali di tutte le altre Regioni a statuto ordinario risultano in- feriori o pari alla media; infine, le maggiori entrate in conto capitale si riscontrano in Abruzzo (+182,4 euro pro capite) e Lazio (+98 euro).

La minor dotazione di risorse proprie caratterizza la Puglia, la Campania e la Calabria. Sotto questo aspetto, in Puglia prevalgono le minori entrate extra- tributarie (-139,8 euro circa rispetto alla media italiana), mentre nei Comuni campani e calabresi risaltano le minori entrate tributarie, inferiori rispetti- vamente di circa 140 e 176,2 euro pro capite rispetto alla media nazionale.

Passando ad analizzare le uscite dei diversi ambiti territoriali, si rinvengo- no comportamenti spesso correlati con i differenziali osservati sul fronte delle entrate.

In particolare, rispetto al dato nazionale complessivo di circa 1.001 euro pro capite, anche in questo caso i comuni del Nord e in particolar modo quelli del Centro presentano un dato sostanzialmente più elevato, rispet- tivamente pari a 1.052,7 e 1.164,9 euro per abitante, mentre quelli del Sud registrano un differenziale negativo di circa 161,5 euro pro capite.

Gli scarti rispetto alla media nazionale rilevati nelle tre ripartizioni territo-

riali discendono da differenti composizioni in termini di spesa corrente e

spesa in conto capitale.

(27)

26

Il quadro finanziario dei Comuni - Rapporto 2014

Per quanto riguarda il maggior livello di spesa dei comuni del Nord, che sono comunque i più vicini alla media nazionale, questo è dovuto in parti quasi uguali sia alle uscite correnti (+29,8 euro pro capite) che alle uscite in conto capitale (+21,9 euro pro capite); nei comuni del Centro, invece, il forte incremento è dovuto per la maggior parte alle uscite correnti che superano di ben 129,1 euro pro capite il dato nazionale, mentre lo scarto positivo degli investimenti fa si che anche le spese in conto capitale si attestino sopra la media nazionale di 34,8 euro pro capite.

Diverso, invece, il caso dei comuni del Sud, l’unico comparto le cui spese totali sono sotto la media italiana (-161,5 euro pro capite); più nel partico- lare, le spese di natura corrente risultano inferiori di quasi 112,7 euro pro capite rispetto alla media nazionale, mentre la distanza, sempre negativa, sul versante della spesa in conto capitale appare più contenuta (-48,9 euro pro capite).

Anche nel caso della spesa, all’interno delle ripartizioni territoriali esisto- no differenziali regionali più marcati che ricalcano, in linea di massima, quanto osservato sul fronte delle entrate.

Oltre ai Comuni di Valle d’Aosta e Trentino, con valori fortemente più ele- vati rispetto la media nazionale, rispettivamente per circa 1.723 euro e 1.081 euro pro capite, per le spese si evidenziano i maggiori scostamenti positivi nel Lazio, nel Friuli, nella Sardegna e nella Liguria, dove i Comuni in media superano il dato nazionale di un valore compreso tra 282 e 388 euro circa per abitante.

Viceversa, gli Enti che spendono meno in termini pro capite sono, come

accade per le entrate, quelli pugliesi, con un differenziale negativo rispetto

alla media nazionale di oltre 331 euro pro capite, seguiti da quelli campani,

siciliani e calabresi che nel 2012 registrano, rispettivamente, minori spese

rispetto alla media nazionale di circa 199, 186 e 176 euro per abitante.

(28)

27 Le differenze regionali dei bilanci comunali

Tabella 7. Le uscite dei Comuni anno 2012 - Competenza ibrida

Valori in milioni di euro Per memoria

Regione Uscite correnti

Uscite

in c/cap Investimenti USCITE TOTALI

Saldo competenza

mista

Abruzzo 947 313 279 1.261 329

Basilicata 400 176 149 576 14

Calabria 1.234 382 345 1.616 96

Campania 3.532 1.094 1.039 4.625 245

Emilia Romagna 3.558 729 602 4.287 208

Friuli V. Giulia 1.237 384 359 1.621 -34

Lazio 5.763 1.959 1.879 7.722 -135

Liguria 1.510 497 448 2.008 106

Lombardia 7.723 2.309 1.918 10.032 508

Marche 1.145 257 235 1.403 37

Molise 242 96 80 338 8

Piemonte 3.213 850 747 4.063 216

Puglia 2.110 601 568 2.711 243

Sardegna 1.554 555 522 2.110 113

Sicilia 3.617 456 410 4.073 380

Toscana 2.959 598 524 3.557 424

Trentino A. Adige 1.290 876 773 2.165 36

Umbria 682 245 161 926 -17

Valle d’Aosta 215 133 127 348 -27

Veneto 3.261 1.041 915 4.302 261

Italia 46.193 13.551 12.083 59.744 3.012

Nord 22.008 6.818 5.890 28.826 1.275

Centro 10.549 3.059 2.799 13.608 308

Sud 13.636 3.674 3.394 17.310 1.430

Tutte le uscite sono calcolate al netto del servizio smaltimento rifi uti

Fonte: elaborazioni IFEL su dati Ministero dell’Interno e ISTAT

(29)

28

Il quadro finanziario dei Comuni - Rapporto 2014

Tabella 8. Le uscite dei Comuni anno 2012 - Competenza ibrida

Valori in euro pro capite Per memoria

Regione Uscite correnti

Uscite

in c/cap Investimenti USCITE TOTALI

Saldo competenza

mista

Abruzzo 721,8 238,7 212,8 960,5 250,5

Basilicata 694,2 305,5 258,7 999,6 24,5

Calabria 629,9 195,3 176,4 825,2 49,2

Campania 612,1 189,5 180,1 801,6 42,5

Emilia Romagna 812,8 166,4 137,6 979,2 47,5

Friuli V. Giulia 1.012,3 314,1 293,7 1.326,4 -27,8

Lazio 1.037,1 352,5 338,1 1.389,6 -24,3

Liguria 965,1 317,8 286,1 1.282,9 67,7

Lombardia 788,5 235,7 195,8 1.024,2 51,9

Marche 741,3 166,6 152,4 908,0 23,7

Molise 772,5 307,8 255,1 1.080,2 26,8

Piemonte 734,6 194,3 170,8 928,9 49,4

Puglia 520,9 148,4 140,3 669,3 60,1

Sardegna 947,5 338,5 318,5 1.286,0 69,0

Sicilia 723,4 91,2 82,0 814,6 76,1

Toscana 801,2 161,9 141,9 963,1 114,8

Trentino A. Adige 1.240,1 841,9 743,7 2.082,0 34,3

Umbria 769,0 275,9 181,4 1.045,0 -19,4

Valle d’Aosta 1.685,2 1.038,6 996,2 2.723,9 -207,6

Veneto 668,0 213,3 187,4 881,3 53,4

Italia 773,9 227,0 202,4 1.001,0 50,5

Nord 803,7 249,0 215,1 1.052,7 46,5

Centro 903,0 261,9 239,6 1.164,9 26,4

Sud 661,3 178,2 164,6 839,4 69,3

Tutte le uscite sono calcolate al netto del servizio smaltimento rifi uti

Fonte: elaborazioni IFEL su dati Ministero dell’Interno e ISTAT

(30)

29 Le differenze regionali dei bilanci comunali

Concentrandosi sulle componenti che concorrono alla formazione di tali differenziali regionali, si può osservare come per i Comuni più dotati di risorse e con una maggiore spesa pro capite, le uscite più consistenti, Regioni a statuto speciale escluse, si concentrino sia per la parte corren- te che per la parte in conto capitale del bilancio nel Lazio ed in Liguria, superiori rispettivamente di circa 263 e 191 euro per abitante per quanto riguarda le prime, e di circa 125,5 e 90,7 euro pro capite, rispetto alla me- dia nazionale, per le seconde.

Per quanto riguarda, invece, gli Enti meno dotati e, quindi, con una mi- nore spesa pro capite rispetto alla media nazionale, ovvero quelli delle regioni Puglia, Campania, Sicilia e Calabria, si osserva un livello di uscite sia di parte corrente che in conto capitale inferiore alla media nazionale, anche se i differenziali più consistenti si rinvengono quasi sempre sul lato corrente della spesa, con valori che oscillano da -253 euro pro capite della Puglia a -144 della Calabria, eccezion fatta per i Comuni siciliani dove il decremento maggiore, rispetto alla media italiana, si registra invece nelle uscite in conto capitale (-135,8 euro contro i -50,5 euro pro capite delle uscite correnti).

Infine, con riferimento al saldo di bilancio riscontrato nell’anno 2012, in tutte e tre le ripartizioni territoriali si riscontra un valore positivo, con l’ac- creditamento più basso (308 milioni di euro) evidenziato al Centro.

In termini pro capite, solo al Sud si registra un saldo positivo maggiore, rispetto alla media nazionale (+18,9 euro), mentre il Nord e il Centro si attestano al di sotto, rispettivamente di 3,9 e 24,1 euro pro capite.

A livello regionale, sempre in termini pro capite, saldi negativi si eviden-

ziano nei comuni della Valle d’Aosta e, seppur in forma minore, anche nei

comuni del Friuli Venezia Giulia, del Lazio e dell’Umbria. Viceversa, i risul-

tati più brillanti si rinvengono in Abruzzo ed in Toscana dove si rilevano,

rispettivamente, valori di 250,5 e 114,8 euro pro capite.

(31)
(32)

Il quadro finanziario dei Comuni italiani

3

Le dinamiche di bilancio nel periodo 2008-2012

3

(33)
(34)

33 Come già accennato, al fine di consentire un confronto omogeneo tra i diversi anni, l’analisi delle dinamiche delle principali voci di bilancio dei Comuni è effettuata su un campione relativo a 6.711 Comuni, i cui bilanci sono disponibili per ciascun anno dal 2008 al 2012. Si specifica, pertanto, che il dato riferito al 2012 differisce rispetto a quello riportato nella pre- cedente elaborazione, poiché non comprende la stima dell’universo dei Comuni, ma si basa sui soli valori dei certificati di bilancio disponibili per il quinquennio analizzato.

Anche per la dinamica di tale periodo, le entrate di parte corrente sono calcolate al netto della TARSU e della TIA e le spese, sia correnti che in conto capitale, al netto del servizio smaltimento rifiuti.

Si evidenzia inoltre che, visto il 15° Censimento generale ISTAT (fonte ISTAT

ma dati comunicati dai Comuni), secondo il quale la popolazione anno 2011

era inferiore di circa un milione e 200mila abitanti rispetto al totale dell’an-

no precedente (2010), sempre per un confronto omogeneo della dinamica

pro capite 2008-2012, si è proceduto per gli anni 2008-2010 ad utilizzare

gli abitanti calcolati secondo la ricostruzione intercensuaria ISTAT, stabilita

appunto sulla base della popolazione reale dell’anno 2011; per il 2012, na-

turalmente, è stata considerata la popolazione effettiva post censimento.

(35)

34

Il quadro finanziario dei Comuni - Rapporto 2014

Analizzando ora le entrate (calcolate secondo il criterio della competenza ibrida), nei cinque anni considerati si registra una sostanziale invarianza (-0,6%). Si tratta quindi di una dinamica complessivamente molto debo- le, assolutamente negativa in termini reali, ovvero depurata dalla crescita dei prezzi al consumo, che si realizza in modo oscillante lungo il periodo considerato, e che però, nell’ultimo anno analizzato, evidenzia un lieve incremento pari al 2%. Su tale andamento delle entrate comunali, nel pe- riodo 2008-2012, incidono, da un lato, il forte aumento (+33,2%) delle en- trate correnti proprie, in particolar modo delle entrate tributarie (+51,2%) influenzate dall’istituzione dell’IMU e, dall’altro, la contemporanea flessio- ne (-24,3%) delle entrate derivanti da trasferimenti correnti (trasferimenti che, peraltro, già avevano subito il taglio previsto dal decreto legge n.

78 del 2010, per il quale nel biennio 2010-2011 si era registrato un calo del 6,9%). Inoltre, si registra anche la contrazione delle entrate in conto capitale (-29,1%), con un calo nell’ultimo anno del 10,1%. Soffermandosi sul confronto 2011-2012, si nota come l’aumento più elevato si evidenzi in particolar modo sulle entrate tributarie (+46,1%), ma anche sulle extratri- butarie (+4,3%), mentre la contrazione maggiore (-23,9%) si riferisca ai tra- sferimenti erariali per i motivi di cui sopra. Analizzando le dinamiche della spesa, è evidente come anch’esse appaiano asimmetriche lungo l’arco di tempo considerato, subendo nel quinquennio una contrazione del 7,1%

su base nazionale, che in termini reali risulterebbe ancora più accentuata.

Tale decrescita della spesa ha origine dalla combinazione di dinamiche

diverse sul versante delle uscite correnti, che si attestano su un sostanzia-

le equilibrio (-0,3%), e delle spese in conto capitale che, per il crollo degli

investimenti, invece, si contraggono in termini nominali del 25%. Si può

notare però che, mentre la spesa corrente ha avuto nel quinquennio un

andamento oscillante, subendo una leggera diminuzione (-2,7%) negli ul-

timi due anni considerati, la maggior parte della contrazione delle uscite

in conto capitale si evidenzia, invece, nel periodo 2009-2010, con un calo

del 16,8%. L’asimmetria che si genera nel quinquennio 2008-2012 tra le

spese di parte corrente (che si mantengono più o meno costanti) e quelle

di parte capitale (che diminuiscono), si riscontra anche nell’ultimo anno

(36)

35 Le dinamiche di bilancio nel periodo 2008-2012

dove, per le prime, si registra una lievissima flessione dello 0,5%, mentre per le seconde un’ulteriore contrazione (-5,2%); tutto ciò fa in modo che la spesa complessiva, nel periodo 2011-2012, si riduca dell’1,6%.

La combinazione delle dinamiche di entrata e spesa sopra descritta gene-

ra, nel periodo 2008-2012, un miglioramento del saldo netto di bilancio

pari ad oltre 3,3 miliardi di euro, determinato da un netto miglioramento

del saldo corrente, che risulta stabilmente in avanzo, e da una sostanziale

invarianza del saldo in conto capitale, che invece risulta strutturalmente

in deficit (essendo alimentato dalla spesa per opere pubbliche, fisiologi-

camente finanziata accendendo mutui).

(37)

36

Il quadro finanziario dei Comuni - Rapporto 2014

Tabella 9. Cont o consuntiv o dei Comuni V oci di bilancio V alor e assolut o in migliaia di euro V ar iazione % ENTRA TE 20 08 20 09 20 10 20 11 20 12 20 11/20 12 20 08/20 12

Entrate tributarie12.086.74711.895.03812.233.97912.513.72318.278.38446,1%51,2% Trasferimenti correnti18.051.19818.677.09519.280.67017.951.61913.667.284-23,9%-24,3% Entrate extratributarie9.711.4829.574.7039.882.97510.305.64510.751.5684,3%10,7% Totale entrate correnti proprie21.798.22921.469.74122.116.95422.819.36829.029.95127,2%33,2% Totale entrate correnti39.849.42740.146.83641.397.62440.770.98742.697.2354,7%7,1% Entrate in c/capitale10.769.9799.572.9069.010.9808.570.7277.637.093-10,9%-29,1% - Trasferimenti in c/capitale5.432.1175.207.3444.771.2444.127.9564.137.8410,2%-23,8% Totale entrate proprie27.136.09225.835.30226.356.68927.262.13932.529.20319,3%19,9% Totale entrate50.619.40649.719.74250.408.60449.341.71450.334.3282,0%-0,6%

USCITE

Uscite correnti37.076.17137.343.50237.980.23537.156.96036.972.549-0,5%-0,3% - Personale13.397.56513.364.00113.151.05912.884.94612.406.177-3,7%-7,4% - Acquisto di beni e servizi18.989.76619.659.27521.294.85821.375.65421.858.4422,3%15,1% - Altro4.688.8404.320.2263.534.3182.896.3592.707.930-23,4%-42,2% Uscite c/capitale14.027.05713.662.37611.368.85211.100.23510.527.125-5,2%-25,0% - Investimenti12.269.74011.945.2469.916.6459.598.9799.186.681-4,3%-25,1% - Altro1.757.3171.717.1301.452.2061.501.2561.340.444-10,7%-23,7% Totale uscite51.103.22851.005.87849.349.08648.257.19547.499.674-1,6%-7,1%

SALDI V ar iazione

Saldo corrente2.773.2562.803.3353.417.3893.614.0275.724.6872.110.6592.951.430 Saldo in c/capitale-3.257.078-4.089.470-2.357.872-2.529.509-2.890.033-360.524367.045 Saldo netto di bilancio-483.822-1.286.1361.059.5171.084.5192.834.6541.750.1353.318.476 Entrate e uscite correnti di competenza, entrate e uscite in conto capitale di cassa e al netto di riscossioni/concessioni di crediti La statistica non comprende il Comune di Roma Fonte: elaborazioni IFEL su dati Ministero dell’Interno e ISTAT

(38)

Il quadro finanziario dei Comuni italiani

3

Le dinamiche territoriali delle finanze comunali

Appendice

(39)
(40)

39 Le entrate

Gli andamenti di entrate e spese riscontrati a livello nazionale assumono

aspetti alquanto difformi lungo il territorio. Nel quinquennio 2008-2012,

infatti, a fronte di un gettito complessivo delle entrate che mantiene un

livello pressoché inalterato (-0,6%) per l’intero comparto, le risorse dei

comuni del Nord hanno fatto registrare un aumento del 2,9%, valore

ben al di sopra quindi della media nazionale, mentre al Centro (-4,3%)

e al Sud (-4,9%) si è avuta una contrazione non trascurabile. Tra le re-

gioni, l’aumento più elevato (+43,4%) si registra in Abruzzo, seguito dai

comuni della Lombardia (+9,9%) e della Valle d’Aosta (+8,9%), cui fanno

da contrappeso in particolar modo il Molise e l’Umbria, che staccano di

gran lunga le altre regioni con una riduzione delle entrate totali rispetti-

vamente del 23,4% e del 23%, ma anche la Sicilia (-10,8%) e la Campania

(-10,5%). Occorre specificare come la forte crescita dell’Abruzzo sia dovu-

ta alle misure di sostegno che continuano ad interessare i suoi territori,

colpiti dall’evento sismico del 2009. Il Piemonte (-0,9%), la Puglia (-0,2%),

la Toscana (+0,4%) ed il Trentino Alto Adige (+1,4%), sostanzialmente sta-

zionarie, sono anche quelle che si avvicinano di più alla media naziona-

le. La dinamica delle entrate, valutata per classi dimensionali, risulta più

elevata nella fascia relativa alle grandi città (+12,7%) mentre la decrescita

più consistente (compresa tra il -5% ed il -5,7%) si rileva nelle due classi

medie, quelle con popolazione compresa tra 5mila e 60mila abitanti.

(41)

40

Il quadro finanziario dei Comuni - Rapporto 2014

Tabella 10a. Entrate totali Competenza ibrida

Regione

Valore assoluto in migliaia di euro Variazione %

2008 2009 2010 2011 2012 2011/

2012 2008/

2012

Abruzzo 937.810 1.091.004 1.294.509 1.240.617 1.344.381 8,4% 43,4%

Basilicata 570.829 567.704 545.215 524.311 518.996 -1,0% -9,1%

Calabria 1.437.256 1.424.017 1.421.926 1.331.716 1.359.335 2,1% -5,4%

Campania 3.951.948 3.963.543 3.724.244 3.592.604 3.538.781 -1,5% -10,5%

Emilia Romagna 4.592.686 4.356.230 4.328.449 4.140.843 4.355.540 5,2% -5,2%

Friuli V. Giulia 1.610.355 1.566.988 1.529.526 1.587.977 1.545.853 -2,7% -4,0%

Lazio 1.374.460 1.446.189 1.415.485 1.406.326 1.396.324 -0,7% 1,6%

Liguria 1.955.171 1.895.169 2.024.806 1.901.601 2.013.056 5,9% 3,0%

Lombardia 9.314.782 8.914.779 9.571.114 9.905.281 10.237.075 3,3% 9,9%

Marche 1.413.584 1.381.743 1.353.990 1.319.548 1.340.189 1,6% -5,2%

Molise 255.281 236.526 219.545 195.669 195.490 -0,1% -23,4%

Piemonte 3.893.643 3.828.371 3.868.280 3.629.677 3.837.469 5,7% -1,4%

Puglia 2.241.956 2.241.637 2.240.772 2.191.893 2.225.130 1,5% -0,8%

Sardegna 1.918.962 1.918.489 1.888.908 1.821.012 1.812.918 -0,4% -5,5%

Sicilia 3.989.426 3.754.456 3.820.633 3.656.769 3.556.981 -2,7% -10,8%

Toscana 3.708.250 3.679.101 3.734.139 3.610.147 3.702.766 2,6% -0,1%

Trentino A. Adige 1.669.015 1.733.958 1.643.251 1.709.507 1.683.767 -1,5% 0,9%

Umbria 1.178.578 1.085.574 1.063.589 897.745 907.163 1,0% -23,0%

Valle d’Aosta 287.533 312.962 331.047 309.623 313.063 1,1% 8,9%

Veneto 4.317.882 4.321.302 4.389.176 4.368.847 4.450.051 1,9% 3,1%

Italia 50.619.406 49.719.742 50.408.604 49.341.714 50.334.328 2,0% -0,6%

Nord 27.641.067 26.929.758 27.685.649 27.553.356 28.435.874 3,2% 2,9%

Centro 7.674.872 7.592.608 7.567.204 7.233.766 7.346.442 1,6% -4,3%

Sud 15.303.468 15.197.376 15.155.751 14.554.592 14.552.012 -0,0% -4,9%

Entrate totali (al netto di riscossione crediti, TARSU e TIA) = entrate correnti (accertamenti) + entrate e trasferimenti in c/cap (cassa)

La statistica non comprende il Comune di Roma

Fonte: elaborazioni IFEL su dati Ministero dell’Interno e ISTAT

(42)

41 Appendice - Le dinamiche territoriali delle finanze comunali

Tabella 10b. Entrate totali Competenza ibrida Città

Valore assoluto in migliaia di euro Variazione %

2008 2009 2010 2011 2012 2011/

2012 2008/

2012

Bari 330.888 344.164 330.622 299.450 308.847 3,1% -6,7%

Bologna 543.976 506.291 493.097 479.000 475.347 -0,8% -12,6%

Cagliari 241.820 230.551 226.798 198.555 199.224 0,3% -17,6%

Catania 498.538 362.601 385.090 359.948 364.595 1,3% -26,9%

Firenze 603.874 589.753 612.056 574.386 660.878 15,1% 9,4%

Genova 843.050 801.809 900.901 874.670 941.516 7,6% 11,7%

Messina 226.385 257.946 227.399 221.013 217.465 -1,6% -3,9%

Milano 2.056.053 1.859.024 2.464.174 2.912.554 3.464.992 19,0% 68,5%

Napoli 1.521.648 1.543.166 1.500.474 1.398.364 1.356.067 -3,0% -10,9%

Palermo 810.637 794.388 836.507 771.734 723.180 -6,3% -10,8%

Reggio C. 192.933 192.583 218.054 198.855 220.724 11,0% 14,4%

Torino 1.308.479 1.253.470 1.271.963 1.102.879 1.337.535 21,3% 2,2%

Trieste 315.470 300.720 280.617 283.913 292.447 3,0% -7,3%

Venezia 625.914 684.440 704.313 662.571 697.555 5,3% 11,4%

Fasce

0 - 1.999 4.059.283 4.047.760 3.953.928 3.837.559 3.892.439 1,4% -4,1%

2.000 - 4.999 5.670.238 5.609.125 5.515.062 5.608.292 5.428.129 -3,2% -4,3%

5.000 - 9.999 6.107.324 5.981.739 5.919.924 5.767.260 5.802.184 0,6% -5,0%

10.000 - 59.999 16.205.914 15.851.913 15.864.197 15.269.496 15.286.162 0,1% -5,7%

60.000 - 249.999 9.121.010 9.161.139 9.358.283 9.076.627 9.266.426 2,1% 1,6%

>250.000 9.455.637 9.068.066 9.797.209 9.782.480 10.658.988 9,0% 12,7%

Entrate totali (al netto di riscossione crediti, TARSU e TIA) = entrate correnti (accertamenti) + entrate e trasferimenti in c/cap (cassa)

La statistica non comprende il Comune di Roma

Fonte: elaborazioni IFEL su dati Ministero dell’Interno e ISTAT

(43)

42

Il quadro finanziario dei Comuni - Rapporto 2014

Tabella 10a bis. Entrate totali Competenza ibrida

Regione

Pro capite valori in euro Variazione

2008 2009 2010 2011 2012 2011/

2012 2008/

2012

Abruzzo 848,1 986,1 1.171,4 1.124,1 1.212,5 88,5 364,4

Basilicata 1.076,0 1.073,9 1.034,1 997,2 988,9 -8,3 -87,1

Calabria 938,3 931,2 931,0 873,7 891,5 17,8 -46,7

Campania 1.012,8 1.014,3 952,3 918,9 904,6 -14,3 -108,2

Emilia Romagna 1.114,6 1.049,7 1.036,9 989,6 1.032,2 42,6 -82,4 Friuli V. Giulia 1.357,5 1.320,5 1.289,4 1.342,0 1.302,0 -40,1 -55,5

Lazio 827,7 863,3 839,4 830,1 815,4 -14,7 -12,3

Liguria 1.300,8 1.261,5 1.349,9 1.273,0 1.349,6 76,6 48,9

Lombardia 1.015,2 966,1 1.030,6 1.062,6 1.087,7 25,1 72,5

Marche 980,1 955,6 935,3 912,2 923,8 11,7 -56,2

Molise 1.527,7 1.421,5 1.322,9 1.182,9 1.179,4 -3,5 -348,3

Piemonte 1.018,7 1.000,7 1.011,0 950,3 1.001,1 50,9 -17,6

Puglia 750,2 749,4 747,7 732,0 742,9 10,9 -7,3

Sardegna 1.425,5 1.426,3 1.404,4 1.357,5 1.348,9 -8,6 -76,7

Sicilia 1.027,7 966,5 982,0 941,2 916,2 -25,0 -111,5

Toscana 1.111,8 1.098,3 1.111,4 1.074,9 1.095,2 20,4 -16,5

Trentino A. Adige 2.148,6 2.215,1 2.084,6 2.156,8 2.102,1 -54,7 -46,5

Umbria 1.350,0 1.236,5 1.206,2 1.019,0 1.026,1 7,1 -324,0

Valle d’Aosta 2.302,3 2.500,0 2.642,7 2.474,7 2.477,8 3,1 175,5

Veneto 922,5 920,5 933,0 928,3 940,2 11,9 17,7

Italia 1.051,2 1.029,3 1.040,7 1.018,3 1.033,8 15,5 -17,4

Nord 1.088,7 1.056,3 1.081,8 1.075,2 1.102,0 26,8 13,3

Centro 1.049,7 1.033,2 1.026,0 980,1 989,0 8,9 -60,7

Sud 990,3 983,1 979,8 942,0 941,4 -0,7 -48,9

Entrate totali (al netto di riscossione crediti, TARSU e TIA) = entrate correnti (accertamenti) + entrate e trasferimenti in c/cap (cassa)

La statistica non comprende il Comune di Roma

Fonte: elaborazioni IFEL su dati Ministero dell’Interno e ISTAT

(44)

43 Appendice - Le dinamiche territoriali delle finanze comunali

Tabella 10b bis. Entrate totali Competenza ibrida

Città

Pro capite valori in euro Variazione

2008 2009 2010 2011 2012 2011/

2012 2008/

2012

Bari 1.049,7 1.091,3 1.044,7 949,4 986,1 36,7 -63,6

Bologna 1.486,9 1.377,8 1.333,9 1.290,6 1.248,8 -41,8 -238,1

Cagliari 1.586,6 1.521,6 1.506,7 1.329,5 1.331,9 2,4 -254,7

Catania 1.672,4 1.218,2 1.301,8 1.228,1 1.254,3 26,2 -418,1

Firenze 1.723,2 1.664,6 1.717,2 1.607,5 1.805,5 198,0 82,3

Genova 1.423,7 1.358,2 1.533,0 1.496,1 1.616,8 120,8 193,2

Messina 927,0 1.057,3 932,6 909,8 897,6 -12,2 -29,4

Milano 1.692,7 1.523,6 2.001,9 2.348,5 2.745,4 396,9 1.052,7

Napoli 1.578,6 1.598,3 1.558,7 1.455,0 1.414,0 -41,0 -164,7

Palermo 1.224,1 1.205,1 1.268,7 1.174,9 1.104,1 -70,8 -120,0

Reggio C. 1.066,7 1.065,0 1.203,5 1.100,4 1.221,6 121,2 154,9

Torino 1.492,1 1.428,7 1.454,8 1.268,7 1.533,7 265,0 41,6

Trieste 1.549,8 1.479,0 1.383,2 1.406,8 1.453,9 47,1 -95,9

Venezia 2.384,7 2.605,7 2.685,6 2.540,0 2.690,5 150,5 305,9

Fasce

0 - 1.999 1.437,6 1.438,9 1.412,2 1.377,9 1.401,0 23,1 -36,6

2.000 - 4.999 994,3 981,5 963,8 980,2 946,0 -34,3 -48,3

5.000 - 9.999 861,8 839,8 827,8 804,7 805,3 0,6 -56,5

10.000 - 59.999 878,2 855,2 852,0 818,5 814,5 -4,0 -63,7

60.000 - 249.999 1.150,5 1.152,3 1.173,7 1.139,4 1.157,3 17,9 6,8

>250.000 1.535,2 1.470,8 1.588,1 1.587,6 1.720,9 133,3 185,7 Entrate totali (al netto di riscossione crediti, TARSU e TIA) = entrate correnti (accertamenti) + entrate e trasferimenti in c/cap (cassa)

La statistica non comprende il Comune di Roma

Fonte: elaborazioni IFEL su dati Ministero dell’Interno e ISTAT

(45)

44

Il quadro finanziario dei Comuni - Rapporto 2014

Compartecipazione IVA e Fondo Sperimentale di Riequilibrio

Il decreto legislativo 14 marzo 2011, n. 23, recante disposizioni in materia di federalismo municipale, prevede che ai comuni delle Regioni a statuto ordinario sia attribuita una compartecipazione al gettito IVA e che ven- ga istituito un Fondo Sperimentale di Riequilibrio per realizzare in forma progressiva e territorialmente equilibrata la devoluzione ai Comuni della fiscalità immobiliare erariale.

La compartecipazione IVA a regime dovrebbe essere distribuita fra i sin- goli Comuni in relazione al territorio su cui si è determinato il consumo che ha dato luogo al prelievo. Di fatto, è stata applicata per il solo 2011 e ha determinato una moderata riallocazione di risorse reali a favore dei territori (regionali) nei quali è più intenso il gettito dell’IVA; l’assegnazio- ne è infatti avvenuta sulla base del gettito dell’IVA regionale, distribuito in base alla popolazione del Comune.

Nel Fondo Sperimentale di Riequilibrio (FSR), istituito per tre anni (2011- 2013) e, comunque, fino all’entrata in vigore del fondo perequativo vero e proprio (questo periodo viene definito fase transitoria), convergono il gettito dei tributi statali sui trasferimenti immobiliari, il gettito della com- ponente immobiliare dell’IRPEF e delle imposte di registro e di bollo sugli affitti ed il gettito della cedolare secca sugli affitti. Il 30% dell’ammontare complessivo dell’FSR deve essere distribuito ai Comuni in base al nume- ro dei residenti; risorse specifiche sul Fondo vengono invece attribuite ai Comuni con popolazione inferiore a 5mila abitanti, al fine di assicurare risorse in misura pari alla spettanza dei trasferimenti erariali fiscalizzabili elaborata per l’anno 2011. Inoltre, ai Comuni con popolazione superiore a 5mila abitanti viene anche assegnata una quota pari al 10% del fondo as- segnato in proporzione al peso di ciascun Comune dei tributi di fiscalità immobiliare, con una clausola di sbarramento pari al 110% della spettan- za figurativa dei trasferimenti fiscalizzati dell’anno 2011.

La distribuzione del fondo sperimentale avviene in due tranche: a giugno

(i due terzi) e a novembre.

(46)

45 Appendice - Le dinamiche territoriali delle finanze comunali

Nel 2012 dentro il Fondo Sperimentale di Riequilibrio è confluita anche la stessa compartecipazione IVA.

Nell’approfondire l’analisi di dettaglio delle componenti di entrata, occor- re poi ricordare che l’intera valutazione delle dinamiche è condizionata nel 2012 sia dall’introduzione dell’IMU che dai tagli di carattere strutturale operanti sui trasferimenti dallo Stato.

Osservando ora le entrate tributarie (al netto della TARSU e, nel biennio 2009-2010, anche della TIA), calcolate nel periodo 2008-2010 al netto del- la compartecipazione all’IRPEF, nel 2011 al netto della compartecipazione IVA e del Fondo Sperimentale di Riequilibrio e nel 2012 al netto del Fon- do Sperimentale di Riequilibrio (contenente anche la compartecipazione IVA), in modo da poter ottenere grandezze confrontabili, si può notare come esse aumentino, nel quinquennio considerato, del 51,2%. Si evi- denzia come tale sensibile incremento si sia realizzato per la quasi totalità nell’ultimo anno preso in esame (+46,1%), in particolar modo, come già detto, a causa dell’introduzione dell’IMU.

Questo deriva a livello territoriale da un aumento che nelle regioni del Nord (+53,9%) e del Centro (+54,5%) si attesta sopra la media naziona- le, mentre in quelle del Sud, dove i valori immobiliari sono più bassi e il peso relativo dell’IMU sull’abitazione principale è inferiore alla media italiana, si ferma al di sotto (+42,5%). In tutte le Regioni, comunque, si os- servano variazioni largamente positive, con picchi del 68,6% in Liguria ed in Toscana, mentre l’aumento più contenuto si registra in Molise (+24,1%) ed in Calabria (+28%). Questo a confermare l’andamento delle zone terri- toriali d’appartenenza nel periodo considerato.

Sotto il profilo dimensionale, l’incremento delle entrate tributarie si regi-

stra in tutte le fasce demografiche ed è direttamente proporzionale all’au-

mentare delle classi di appartenenza, fino ad attestarsi ad un +97,1% nella

fascia relativa alle grandi città, con Milano (+162,9%), Firenze (+152,2%),

Genova (+151%) e Torino (+140,2%) che spiccano su tutte le altre.

(47)

46

Il quadro finanziario dei Comuni - Rapporto 2014

Sul fronte dei trasferimenti correnti, l’introduzione dell’IMU, sommata ai tagli di carattere strutturale operanti sui trasferimenti dallo Stato, genera, attraverso le misure di compensazione, una rapida decrescita lungo tutto il territorio (-24,3%), in particolare nei comuni del Centro (-30,2%) e del Nord (-28,6%). Un dato a sé lo fornisce l’Abruzzo, in controtendenza con la quasi totalità delle regioni italiane, il cui incremento (+29,1%) è stato determinato dai maggiori trasferimenti erogati in favore dei Comuni col- piti dal sisma dell’aprile 2009.

Nel valutare le dinamiche dei trasferimenti bisogna tenere conto, oltre che dei tagli già più volte ricordati, anche dei tagli del decreto legge n.

226 del 2006, c.d. decreto “Visco-Bersani”, applicati nel 2007 ma successi- vamente ristorati a partire dal 2009, generando surrettiziamente un incre- mento dei fondi statali nel suddetto periodo.

A livello dimensionale, il decremento registrato appare evidente in tutte le fasce demografiche, con variazioni negative più contenute nei comuni più piccoli (-5,1%) e riduzioni più importanti nelle grandi città (-33,5%).

Soffermandosi sui trasferimenti correnti provenienti dallo Stato, le con- trazioni più sostenute si riscontrano al Nord e al Centro con tassi di varia- zione nel quinquennio rispettivamente del -40,9% e del -37,4%, mentre al Sud, nello stesso periodo, i trasferimenti erariali hanno registrato una va- riazione negativa più contenuta (-24,1%) e comunque al di sotto della me- dia nazionale (-33,8%). Anche qui, ovviamente, per i motivi già espressi in precedenza, si riscontra una forte contrazione nell’ultimo anno (-31,8%).

Su base dimensionale, i Comuni con le riduzioni più forti sono quelli re- lativi alla fascia con popolazione superiore ai 250mila abitanti (-44,3%), mentre il decremento più contenuto (-7,1%) si riscontra nei piccoli Comu- ni, quelli inferiori a 2mila abitanti.

Analizzando la dinamica dei trasferimenti correnti provenienti dalle Re-

gioni, che in aggregato registrano una lieve decrescita pari al -1,9%, si

può notare come a livello di ripartizione territoriale, nel quinquennio con-

(48)

47 Appendice - Le dinamiche territoriali delle finanze comunali

siderato, i comuni del Centro (-5,8%) e del Sud (-2,7%) si assestino sotto la media nazionale, mentre la variazione negativa più contenuta si riscon- tri al Nord (-0,8%).

La regione maggiormente in controtendenza, rispetto all’andamento na- zionale, è la Lombardia (+97,5%), seguita dalla Basilicata e dalla Sarde- gna, rispettivamente con il +36,7% e il +23,7%. Le regioni, invece, i cui Comuni vedono contrarsi maggiormente i trasferimenti ricevuti dalla Re- gione, sono la Liguria (-41,4%) e il Piemonte (-41,3%). Se si prende però in considerazione il confronto 2011-2012, si osserva come proprio il Nord, nell’ultimo anno, abbia subito la decrescita più consistente (-10%) che, accanto alla seppur minore contrazione dei comuni del Sud (-5,1%), del Centro (-2,5%) ed al dato nazionale (-7,6%), sta a testimoniare come la dinamica dei trasferimenti correnti dalla Regione abbia subito soprattutto in tale periodo un forte rallentamento.

Guardando alla distribuzione dimensionale, si desume che la dinamica dei trasferimenti regionali è negativa in quasi tutte le fasce demografiche tranne che per i Comuni con popolazione compresa tra 2mila e 5mila abitanti e per quelli con popolazione superiore a 250mila abitanti, per i quali detti trasferimenti crescono rispettivamente del 2,6% e del 9,3%. A far aumentare in modo esponenziale la fascia di popolazione più eleva- ta, concorre per la quasi totalità il Comune di Milano (+456,2% nel quin- quennio considerato), sicuramente per gli ingenti stanziamenti in vista dell’EXPO 2015.

Tra le altre grandi città la variazione positiva più consistente si riscontra

a Bari, dove i trasferimenti regionali sono aumentati del 26,7% nell’arco

del periodo considerato, mentre la riduzione maggiore si registra a Bolo-

gna (-56,9%) e Reggio Calabria (-55,7%). Tuttavia, in tali città, la contrazio-

ne delle risorse provenienti dalla Regione si rileva quasi esclusivamente

nell’ultimo anno analizzato.

(49)

48

Il quadro finanziario dei Comuni - Rapporto 2014

Tabella 11a. Entrate tributarie Accertamenti

Regione

Valore assoluto in migliaia di euro Variazione %

2008 2009 2010 2011 2012 2011/

2012 2008/

2012

Abruzzo 275.117 250.848 263.509 267.643 375.382 40,3% 36,4%

Basilicata 84.814 81.888 84.153 103.561 114.473 10,5% 35,0%

Calabria 252.882 244.264 245.558 263.816 323.704 22,7% 28,0%

Campania 702.002 670.884 684.208 674.542 999.668 48,2% 42,4%

Emilia Romagna 1.345.916 1.336.313 1.353.279 1.361.223 2.018.761 48,3% 50,0%

Friuli V. Giulia 270.277 270.653 275.590 304.978 382.314 25,4% 41,5%

Lazio 391.103 377.037 373.790 375.358 567.057 51,1% 45,0%

Liguria 597.686 583.094 690.623 649.421 1.007.679 55,2% 68,6%

Lombardia 2.350.678 2.365.711 2.424.409 2.464.281 3.727.198 51,2% 58,6%

Marche 371.616 365.093 368.590 378.062 505.886 33,8% 36,1%

Molise 37.375 32.219 38.891 32.688 46.393 41,9% 24,1%

Piemonte 996.987 990.245 993.883 1.019.244 1.672.994 64,1% 67,8%

Puglia 619.683 602.732 598.682 634.220 933.037 47,1% 50,6%

Sardegna 273.432 269.077 281.068 304.004 383.266 26,1% 40,2%

Sicilia 721.569 721.243 752.660 743.992 1.052.967 41,5% 45,9%

Toscana 969.562 944.706 960.360 1.035.435 1.634.518 57,9% 68,6%

Trentino A. Adige 164.952 165.589 167.440 173.905 235.237 35,3% 42,6%

Umbria 221.681 221.660 223.644 225.297 310.764 37,9% 40,2%

Valle d’Aosta 40.370 39.991 42.330 41.484 60.878 46,8% 50,8%

Veneto 1.399.046 1.361.792 1.411.313 1.460.569 1.926.209 31,9% 37,7%

Italia 12.086.747 11.895.038 12.233.979 12.513.723 18.278.384 46,1% 51,2%

Nord 7.165.911 7.113.386 7.358.867 7.475.105 11.031.270 47,6% 53,9%

Centro 1.953.963 1.908.497 1.926.384 2.014.151 3.018.224 49,9% 54,5%

Sud 2.966.874 2.873.154 2.948.728 3.024.467 4.228.890 39,8% 42,5%

Entrate tributarie 2008-2010 = entrate tributarie - comp. IRPEF - TARSU - TIA Entrate tributarie 2011 = entrate tributarie - comp. IRPEF - comp. IVA - FSR - TARSU Entrate tributarie 2012 = entrate tributarie - FSR - TARSU

La statistica non comprende il Comune di Roma

Fonte: elaborazioni IFEL su dati Ministero dell’Interno e ISTAT

(50)

49 Appendice - Le dinamiche territoriali delle finanze comunali

Tabella 11b. Entrate tributarie Accertamenti

Città

Valore assoluto in migliaia di Euro Variazione %

2008 2009 2010 2011 2012 2011/

2012 2008/

2012

Bari 88.705 88.599 90.477 100.161 162.574 62,3% 83,3%

Bologna 152.941 150.607 150.412 147.464 245.867 66,7% 60,8%

Cagliari 51.108 53.215 56.343 50.075 63.104 26,0% 23,5%

Catania 104.076 116.722 127.513 102.383 128.304 25,3% 23,3%

Firenze 118.411 114.683 114.662 128.514 298.648 132,4% 152,2%

Genova 185.333 181.853 286.195 292.362 465.184 59,1% 151,0%

Messina 44.029 44.601 44.227 44.860 61.392 36,9% 39,4%

Milano 331.734 338.029 365.176 368.817 872.019 136,4% 162,9%

Napoli 203.009 193.140 190.482 185.016 312.834 69,1% 54,1%

Palermo 118.996 119.668 123.829 116.448 194.780 67,3% 63,7%

Reggio C. 42.581 40.772 29.996 43.825 65.489 49,4% 53,8%

Torino 242.609 252.063 252.930 240.637 582.745 142,2% 140,2%

Trieste 56.333 57.771 59.663 60.134 85.224 41,7% 51,3%

Venezia 242.124 223.382 216.773 212.007 272.667 28,6% 12,6%

Fasce

0 - 1.999 609.147 597.494 609.781 612.621 801.074 30,8% 31,5%

2.000 - 4.999 1.197.926 1.177.317 1.196.749 1.187.622 1.559.695 31,3% 30,2%

5.000 - 9.999 1.656.619 1.628.477 1.655.168 1.693.113 2.313.870 36,7% 39,7%

10.000 - 59.999 4.561.785 4.471.177 4.542.213 4.648.749 6.469.207 39,2% 41,8%

60.000 - 249.999 2.204.777 2.171.552 2.241.738 2.370.008 3.475.661 46,7% 57,6%

>250.000 1.856.494 1.849.021 1.988.331 2.001.610 3.658.877 82,8% 97,1%

Entrate tributarie 2008-2010 = entrate tributarie - comp. IRPEF - TARSU - TIA Entrate tributarie 2011 = entrate tributarie - comp. IRPEF - comp. IVA - FSR - TARSU Entrate tributarie 2012 = entrate tributarie - FSR - TARSU

La statistica non comprende il Comune di Roma

Fonte: elaborazioni IFEL su dati Ministero dell’Interno e ISTAT

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