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5 Acque Sotterranee - Italian Journal of Groundwater (2012)

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Editoriale

Cari lettori di Acque Sotterranee - Italian Journal of Groundwater

ho l’onore di scrivere l’Editoriale del primo numero del 2013 della rivista, su invito della Direzione Scientifica. Dopo avere rivolto un caro saluto a tutti coloro che, a vario titolo e con differenti finalità, sono coinvolti sul tema delle Acque Sotterranee, vorrei cogliere questa op- portunità per evidenziare un paio di aspetti che testimoniano dello stato di dinamico fermento della comunità idrogeologica nazionale. Al termine mi accomiaterò con un augurio di interesse idrogeologico.

Il primo aspetto, che è anche una introduzione del contenuto scientifico di questo numero della rivista, si chiama Flowpath. Con questo nome un gruppo di idrogeologi italiani ha bat- tezzato una iniziativa convegnistica, a scadenza biennale, che intende coagulare il meglio della produzione scientifica di ambito idrogeologico al fine di renderne partecipe tutta la comunità nazionale. L’iniziativa, che ha preso avvio nel Giugno 2012 sotto l’organizzazione di Alma Mater Studiorum Università di Bologna e che continuerà nella successiva edizione Flowpath 2014 di Viterbo sotto l’egida della Università della Tuscia, vuole essere un momento di presentazione/

confronto soprattutto dei giovani ricercatori in idrogeologia, operanti sia nel settore pubblico che privato. Nel presente numero della rivista 6 contributi scientifici derivano da Flowpath 2012 e sono qui pubblicati dopo una procedura di peer-review; di essi, 4 sono relativi a modellistica numerica di flusso sotterraneo, testimoniando la crescente importanza, nelle ricerche di idroge- ologia quantitativa, della simulazione previsionale degli effetti idrogeologici di opere o attività antropiche. Secondo John A.Cherry, key-note lecturer più illustre di Flowpath 2012, l’idrogeologia moderna è “a purely quantitative science, predictive and design-based”.

Il secondo aspetto si chiama IAH (International Association of Hydrogeologists), associazione di cui mi onoro di essere membro nonché componente eletto del Chapter nazionale italiano.

IAH-Italia, di cui invito tutti a visitare il sito web ricco di iniziative di interesse soprattutto per i giovani professionisti (www.iahitaly.it), oltre che ispiratrice degli eventi Flowpath si sta se- gnalando come una delle sezioni più dinamiche e pro-attive di tutto il panorama idrogeologico mondiale. Gli iscritti sono praticamente raddoppiati nel giro di 1 anno e varie iniziative sono in cantiere, non solo nel campo della presentazione scientifica ma anche in quello della formazione professionale.

Concludo con un augurio: auspico che il fermento dinamico che anima la comunità idrogeo- logica nazionale, espresso da eventi ed iniziative quali Flowpath e IAH-Italy, si riverberi anche nella formazione universitaria della figura professionale dell’Idrogeologo. Chi vi scrive è un geologo, formatosi su una impronta fondamentalmente descrittiva e naturalistica; la moderna Idrogeologia, la moderna rappresentazione fisica e chimica dei flowpath sotterranei, è scienza applicata in senso stretto, quantitativa, previsionale, di forte supporto al progetto, vero modulo di interfaccia fra mondo geologico, intrinsecamente indeterminato, ed approccio numerico, dove flussi vitali, concentrazioni attese, portate sostenibili non sono meri termini generici ma valori di progetto da dimensionare per il benessere dell’uomo e dell’ambiente e la salvaguardia della salute. L’auspicio è che anche nell’accademia italiana, tuttora ancorata a vecchi schemi conserva- tivi e devastata da impianti di legge insipienti e scellerati, fermenti attivo lo stesso germe che, finora, ha liberato spiriti dinamici nei campi editoriale (ed il rinnovamento di Acque Sotterranee – Italian Journal of Groundwater ne è una testimonianza) e dell’associazionismo idrogeologico.

Buona lettura a tutti

Alessandro Gargini

Alma Mater Studiorum, Università di Bologna

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