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Scritto da Giovedì 18 Aprile :49 - Ultimo aggiornamento Venerdì 19 Aprile :56

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Academic year: 2022

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Roberta Antignozzi

Cari amici questa settimana ho avuto il piacere di conoscere un giovanissimo allenatore italiano che porterà la sua conoscenza del calcio nella patria mondiale del calcio femminile: l'America.

Avrete già capito di chi sto parlando,Antonio Cincotta,28 anni ed ex allenatore del Fiammamonza,squadra con cui ha conquistato la promozione in serie A.

Avevo già sentito parlare di lui ma senza mai conoscerlo di persona ne affrontarlo sul campo,così ho colto l'occasione per scambiare quattro chiacchiere con lui e conoscerlo direttamente.

Un ragazzo disponibile ed allegro che sa bene ciò che vuole.

E' stato un vero piacere conoscerlo e sentire le sue idee,alcune delle quali simili alle mie ed inoltre abbiamo in comune il fatto di aver ricevuto,dal calcio,oltre a soddisfazioni sportive,anche

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l'amore.

Non voglio svelarvi tutto,vi lascio a Mister,o meglio Head Coach Cincotta..

-Mister partiamo dal presente..sei il nuovo allenatore del Seattle.

Come ci si sente ad allenare nella patria del calcio femminile?

E’ una grande emozione ma anche una responsabilità poiché li il movimento del calcio femminile vive sotto gli occhi dei riflettori, per cui prima della mia partenza dovro’ preparare ogni aspetto per dare il meglio di me, in termini di preparazione tecnica e tattica, capacita’

di adattarmi alla nuova cultura, e padronanza della lingua.

-Come e quando è arrivata questa proposta straordinaria?

E’ arrivata qualche mese fa’, una mail che ha preceduto una telefonata .

-Quali sono i tuoi prossimi obiettivi?

Convincere la usa premier soccer league, cercando di portare i ph america a scalare i vertici del campionato.

-Quante giocatrici italiane hai coinvolto nel tuo progetto?

Sono diverse io ne ho scelte alcune,, in particolare Guagni e Nasuti, che ritengo essere talenti capaci di far fare il salto di qualità.

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-Il livello del calcio italiano,rispetto agli Usa,è ancora molto indietro,come numeri,strutture e qualità. Cosa possono darti le calciatrici italiane in questo tuo progetto?

Le calciatrici italiane non sono meno brave delle statunitensi anzi potenzialmente hanno le stesse qualitaà ma il sistema femminile italiano non garantisce gli stessi stimoli e le stesse opportunità per allenarsi. Le americane svolgono 10 / 12 ore di allenamento da quando sono piccole, pertanto i talenti hanno mezzi per essere esaltati.

-Quando inizia il campionato?

Il campionato inizia a giugno, e dopo un girone di qualificazione con 10 partite, tutte con squadre di Washington e Oregon, si accederà alle finali nazionali. In tutto competono 70 squadre!

-Che ambiente hai trovato a Seattle?

Euforia e tanta voglia di fare, ragazze innamorate del calcio, e giornalisti scatenati.

-Dimmi le differenze più grandi che hai notato rispetto al nostro calcio-rosa..

Il marketing e la comunicazione, il calcio femminile è un evento mediatico per loro, e poi, la preparazione fisica delle atlete.

-Torniamo un po' indietro nel tempo..che carriera hai avuto da calciatore?

Non ho mai fatto il professionista;ho giocato diversi anni in promozione, mentre nelle giovanili

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ho disputato le categorie agonistiche nei campionati regionali.

-E da allenatore?

Ho allenato per tanti anni giovanissimi e allievi regionali, ho fatto l’osservatore per i

professionisti e gestito squadre femminili, partendo dalla serie c, arrivando alla massima serie.

-Che ricordi hai del Fiammamonza?

Un meraviglioso ricordo di tutte le atlete, ragazze serie, desiderose di lavorare ed estremamente portate per esprimere un calcio offensivo e divertente.

-Che allenatore è Antonio Cincotta?

Esigente, severo e meticoloso all’interno del campo, prodigo di consigli, attento alle più piccole sfumature e dettagli. sorridente e desideroso di ridere subito fuori dal rettangolo di gioco. L’obiettivo e’ di avere un clima sereno, gioioso.

-Ti ispiri a qualcuno?

A nessuno, ritengo semplicemente che per divertirsi e far divertire si debba mantenere

costantemente il possesso della palla, e attaccare con molti giocatori sopra la linea della stessa.

-In cosa pensi di essere davvero bravo?

A proporre esercitazioni funzionali a ciò che davvero accadrà in partita, dando un filo

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conduttore ad ogni secondo speso sul campo in allenamento. Tutto ha un fine chiaro, che la squadra conosce e condivide.

-In cosa invece senti di dover ancora migliorare molto?

Nei rapporti con la stampa, odio dire cose scontate, ma i club spesso ti chiedono di essere politicamente corretto.

-Quanto è importante l'esperienza da calciatore per un Mister?

Mourinho e Sacchi mi fanno pensare che non e’ determinante.

-E quella da allenatore?

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Non si finisce mai di imparare.

-Quali sono secondo te le maggiori differenze tra allenare uomini o donne?

Lo spogliatoio e la fisicità. Devi gestire i rapporti in maniera differente, le donne hanno elevata sensibilità e vanno rispettate per questo, e poi fisicamente bisogna ponderare i carichi e lo stile del gioco alle loro reali potenzialità.

-A livello di spogliatoio che difficoltà si trovano nel femminile?

Nessuna in particolare, non puoi condizionare lo spogliatoio, ognuno li dentro e’ giusto che faccia quel che vuole, l’importante e’ che in campo ci sia professionalità nell’

essere uniti per perseguire l’obiettivo comune identificato.

-Quale è il segreto per gestire un gruppo di 20 ragazze?

Non ho segreti, mi impegno dando il meglio di me.

-Quali le tue maggiori difficoltà?

Gestire la settimana con il ciclo, nelle atlete in cui questo rappresenta un problema per dolori e calo delle capacita’ condizionali.

-Una giocatrice che vorresti nella tua squadra?

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Giulia Nasuti e Daniela Stracchi, gestiscono splendidamente i flussi di gioco.

-La giocatrice più forte italiana che hai affrontato?

Alia Guagni mi ha impressionato per la sua corsa.

-La più forte di sempre?

Penso la Morace, o la Panico.

-Una giocatrice a cui non rinunceresti mai e perché...

La giovane Viola Brambilla, classe 1996, al Fiammamonza si allenava con la primavera, l’ho scoperta in un allenamento e da quel giorno e’ diventata una pedina insostituibile, ha una capacità di anticipare ciò che accade in campo che denota il suo straordinario talento.

-Quante giocatrici italiane conosci che non sfigurerebbero nel calcio made in Usa?

Non saprei è un calcio diverso, ogni giocatrice fisicamente dotata può competere.

-In Italia quando una donna dice che gioca a calcio la prima domanda che si fa,ancora oggi,è

sull'omosessualità..è cosi solo da noi?

Negli Usa ho visto molte ragazze arrivare al campo con i fidanzati, molte sono mamme e giocano. Penso che ognuno nella vita privata debba fare quel che vuole, rispettando la propria persona ed essendo onesta con gli altri.

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-Se si,perché secondo te?

In Italia bisognerebbe semplicemente dare visibilità a questo sport, poco deve importare del privato, secondo me questa e’ l’unica via da seguire.

-Cosa blocca la crescita del calcio femminile italiano?

Mancano i fondi.

-Cosa pensi di chi ci gestisce,delle società e delle calciatrici italiane?

Dovrebbero investire in comunicazione, ma essere supportati dalla federazione e dai media.

-Cosa faresti tu per far crescere questo movimento in Italia?

Prima di tutto farei giocare le gare femminile subito prima di quelle maschili perché è

l’unico modo per avere visibilità; quella di sfruttare,almeno in partenza, la passione di molti per il calcio maschile.

-Chi vince il campionato italiano?

O la Torres o il Tavagnacco direi.

-Un'ultima domanda..sono previsti "provini" in Italia per poter approdare in Usa?

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Non sono previsti provini, presto presenteremo le ultime due top player… lascio spazio all’immaginazione di tutti su chi saranno le ultime due scelte per la Premier League americana!

Oltre ad un doveroso in bocca al lupo a Mister Cincotta e le giocatrici italiane,con la speranza che portino in alto il nome dell'Italia nel calcio made in Usa,spero che il nostro calcio inizi

davvero a prendere spunto dai campionati più organizzati per poter migliorare sotto tutti i punti di vista.

Roberta Antignozzi

www.robertaantignozzi.com

CURRICULUM ANTONIO CINCOTTA http://acseattle.com/coaches/head-coach/

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