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Scritto da Mercoledì 19 Aprile :19 - Ultimo aggiornamento Mercoledì 19 Aprile :43

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Academic year: 2022

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Le parole della giovanissima palleggiatrice azzurra e del Club Italia, Rachele Morello, classe 2000, futura promessa del volley  racconta l'esperienza Europea, vissuta da capitana, e la sua prima stagione in A1.

Medaglia d’argento all’ Europeo Under 18 e capitana delle azzurre, lei è Rachele Morello, giovanissima classe 2000, 182 cm di altezza, occhi scuri e sorriso sulle labbra, la giocatrice di settimo torinese ha mosso i suoi primi passi nel Lilliput Settimo giocando il campionato di A2.

“Lele” si è messa in mostra partita dopo partita conquistando la maglia azzurra con la chiamata del Club Italia e la possibilità di disputare il suo primo campionato di serie A1, davanti a mostri sacri come Lo Bianco, Piccinini e molte altre. La “piccola” piemontese ha vissuto la sua

stagione alle spalle di una giocatrice, seppur giovanissima ma dal talento ormai affermato,

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determinazione, la responsabilità e il talento di una ragazza cresciuta e maturata già prima del tempo bruciando le tappe, e l’ha condotta fin a un passo dall’oro, svanito per un soffio. Dopo un percorso netto di sole vittorie le azzurre si sono prese di forza la finale, dove superato l’avvio difficoltoso sanno tornare in partita e recuperano facendo svanire solo nel finale del quinto set i sogni della medaglia d’oro. Nonostante il rammarico per la finale, Rachele e compagne hanno fatto rientro però in Italia con una medaglia d’argento al collo, che mancava dal 2013, oltre al riconoscimento personale con il premio di miglior palleggiatrice del torneo, un primo grande passo per arrivare in alto.

Le parole della giovane Rachele, ci aiutano a conoscerla meglio e ci raccontano questa spedizione azzurra   “Mi ritengo una ragazza molto semplice, solare e socievole, amo molto stare in gruppo e amo stare in compagnia con le persone e in mezzo alla gente

”. Pensando all’europeo da poco concluso Rachele ne parla così :

“ E’ stata una bellissima esperienza, sicuramente positiva, sono felicissima per la

medaglia che abbiamo conquistato. Abbiamo fatto un bellissimo percorso perdendo una sola partita, resta un po’ di amaro in bocca per come è andata la finale, ma sono

felicissima lo stesso per il traguardo che abbiamo raggiunto”

.

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Cosa è cambiato nella Russia rispetto alla prima gara dove avevate vinto 3-0 senza problemi ?

“Loro hanno cambiato un po’ il sestetto e questo ci ha sorprese un po’ e ci ha messo in difficoltà poi il fatto che fosse una finale sicuramente ha inciso, c’era un po’ di tensione ma credo che noi abbiamo giocato comunque bene, ma loro hanno saputo fare meglio ”.

Sulla squadra azzurra la capitana ne parla così : “

Credo che il nostro punto di forza, che ci ha permesso di fare questo percorso, sia stata l’unione tra noi ragazze dentro e fuori dal campo. Io come palleggiatrice sapevo di poter contare su tutte in attacco quindi sono felice perché questo è stato secondo me il nostro punto di forza ed è servito molto la coesione di squadra

.”

L’aver portato la fascia di capitana non ha pesato sulle spalle di Rachele : “ E’ un ruolo importante, sono felice ed è stata una grande responsabilità, spero di aver fatto nel miglior modo possibile

.” Il premio di miglior palleggiatrice del torneo che valore ha per te ? “

E’ stata una grande soddisfazione per me , insomma la ciliegina sulla torta di una esperienza bellissima in cui è andato tutto per il meglio, sono felicissima di questo premio personale

”.

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Tornando all’esperienza di quest’anno nel Club Italia, Rachele è soddisfatta della sua prima esperienza in A1 “ E’ una stata un’ ottima esperienza che mi ha aiutato molto a crescere, ho cercato di prendere il massimo da tutte le situazioni. Giocare così giovane contro giocatrici come Lo Bianco e Piccinini non è da tutti – sorride – ho cercato di imparare il più possibile è stato un anno un po’ complicato a livello di Club però nel complesso posso dire di essere soddisfatta perché è andata bene

”. Quanto al rapporto con la compagna di reparto più esperta, Alessia Orro, vissuto con gioia e voglia di crescere : “

Ho vissuto il rapporto con lei senza dubbio come un occasione per crescere e migliorare, ho cercato di imparare il più possibile da lei perché lei è una giocatrice bravissima sia dal punto di vista mentale per la gestione delle gare sia dal punto di vista tecnico – tattico quindi ho cercato di imparare il più possibile da lei

”. Sull’idolo non serve pensarci : “

Senza dubbio Lo Bianco lei mi piace davvero un sacco sotto tutti i punti di vista, sia mentale che poi nel gioco in campo, è davvero una grandissima giocatrice e un modello per tutte

”. La voglia di crescere e migliorare sotto molti aspetti non manca a Rachele che sorridendo ne parla così : “

Diciamo che devo mettere a posto un po’ tutto in realtà – scherza –

in particolare credo di dover migliorare un po’ a muro e poi migliorare nella gestione del palleggio in alcune situazioni di gioco

”.

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